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Avete voluto il bene rifugio ...

Ultimo Aggiornamento: 05/09/2012 18:52
01/06/2012 14:12
 
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Proposta di un’assicurazione contro i terremoti: quanto costerebbe? (Fonte: solofinanza.it - di michelle - 01/06/2012)

Il 70% degli edifici del nostro paese sarebbe a rischio se colpito da sisma di forte intensità, in quanto costruito senza tenere conto delle normative antisismiche. Lo ha affermato in un’audizione alla Camera un esperto dell’ENEA.

E’ possibile sapere se la propria casa è sicura o meno? E’ più facile se si riesce a ritrovare il progetto in base a quale l’immobile è stato stato costruito e a sottoporlo a un esperto, che potrebbe comunque aver bisogno di procedere a prelievi di calcestruzzo e prove simili. Ma a distanza di decenni i documenti del progetto risultano spesso smarriti e a quel punto bisognerebbe fare effettuare analisi approfondite. Il costo di uno studio ex novo da parte di un ingegnere sarebbe comunque ingente e non indifferente anche quello del caso in cui esista un progetto da cui partire. Che poi non implica la sicurezza della casa per il futuro, ma solo una consapevolezza della sua maggiore o minore pericolosità.

Sarebbe molto meno costoso se i proprietari di immobili sottoscrivessero un’assicurazione obbligatoria contro i terremoti. Una parte del ricavato potrebbe finanziare la ricostruzione delle zone già colpite da sisma e un’altra andrebbe a prevenire ulteriori danni perché versata in un fondo ad hoc per la messa in sicurezza degli edifici a rischio.

Una nuova tassa, per dirla tutta, anche se mascherata da premio assicurativo, il cui ammontare è stimato in 100-200 euro l’anno per unità immobiliare, ma comunque differenziato perché dovrà essere direttamente proporzionale al rischio sismico della zona e ovviamente più alto per gli edifici non a norma. In fondo, invece di pagare accise sulla benzina o altre tasse di scopo, con questa “assicurazione” lo Stato potrebbero ottenere quei 4 o 5 miliardi di euro l’anno che fornirebbero aiuto ai terremotati e servirebbero per avviare opere di messa in sicurezza degli immobili a rischio, i cui costi nella maggior parte dei casi non sarebbero sostenibili dai singoli proprietari, mentre in questo modo verrebbero spalmati sull’intera comunità.
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