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Mercato immobiliare italiano: andamento delle compravendite

Ultimo Aggiornamento: 27/06/2017 08:44
22/11/2012 09:13
 
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Crolla il mercato immobiliare -25% nel terzo trimestre dell'anno (Fonte: repubblica.it - 21/11/2012)

Di questo passo nel 2012 le compravendite di abitazioni scenderanno sotto quota 500 mila, riportandosi ai livelli di metà anni Ottanta. Secondo Mutui.it negli ultimi sei mesi è cresciuto il divario tra i finanziamenti richiesti e quelli effettivamente erogati. La media di quelli concessi scende a 116mila euro, ma sale a 139mila per chi compra la sua abitazione principale.

MILANO - Il mercato immobiliare nel terzo trimestre registra un nuovo crollo, la caduta più forte dall'inizio delle serie storiche, ovvero dal 2004. Tra luglio e settembre 2012, rispetto allo stesso periodo del 2011, le compravendite sono scese del 25,8%; nel settore residenziale il tonfo è del 26,8%. Se il trend nell'ultimo trimestre dell'anno si manterrà come quello degli ultimi tre, "allora nel 2012 le compravendite di abitazioni scenderanno sotto quota 500 mila, riportandosi ai livelli di metà anni Ottanta", tornando indietro di circa trenta anni. E' quanto ha affermato i direttore centrale dell'Osservatorio immobiliare dell'Agenzia del Territorio, Gianni Guerrieri.

Il calo (repentino e violento) delle compravendite di abitazione oltre a risentire di fattori come "l'incremento della tassazione e la difficoltà di accesso al credito" probabilmente è dovuto a "qualcosa di più profondo, che interessa i piani di investimento delle famiglie", spiega Guerrieri. "I consumi delle famiglie si stanno modificando, non si investe più a lungo termine perché c'è un grado più forte di incertezza sul futuro, che comporta un allungamento delle attese e il ritiro da acquisti importanti come quello per le abitazioni", afferma il direttore centrale dell'osservatorio immobiliare, provando a delineare le cause del crollo.

L'altro fattore in gioco è quello del credito perché i mutui sono sempre più piccoli e sempre più difficili da ottenere. Negli ultimi sei mesi l'erogato ha subìto una nuova contrazione, calando del 4% e fermandosi a 116mila euro, contro i 121mila del maggio scorso. Analizzando le richieste di preventivo di mutuo registrate ad aprile scorso, e confrontandole con quelle di ottobre 2012, si registra un nuovo aumento della differenza tra la somma media richiesta e quella effettivamente erogata. Sei mesi fa era di 6 punti percentuali, a ottobre è diventata dell'11%. Sono questi alcuni dei dati che emergono dall'analisi dell'Ufficio studi di Mutui.it per il semestre maggio-ottobre 2012.

L'importo medio dei mutui concessi continua dunque a scendere, tracciando un trend in negativo che prosegue da almeno 12 mesi. L'analisi evidenzia anche l'accresciuto interesse nei confronti del tasso variabile: se a maggio il variabile era scelto dal 50% dei richiedenti mutuo, a ottobre la percentuale sale al 57%.

Cambiano anche le richieste e le erogazioni di mutui prima casa. Negli ultimi sei mesi la somma richiesta è scesa ancora di tre punti percentuali: era di 139mila euro nella rilevazione di maggio, adesso si ferma a 135mila. Parallelamente torna a salire la cifra media erogata: dopo il crollo registrato sei mesi fa, che aveva visto il mutuo prima casa ai minimi (112mila euro la cifra media concessa dalle banche) con un loan to value (rapporto tra la somma erogata e il valore dell'immobile) calato al 49%, ora l'erogato medio per la prima casa sale a 127mila euro (+12%). Considerando anche il calo del valore degli immobili oggetto d'acquisto (-8%), la percentuale finanziata sale al 61%.

Ancora un biennio di sofferenza per il settore del mattone italiano. A prevederlo è il 'Terzo rapporto sul mercato immobiliare 2012' stilato da Nomisma. Secondo le stime dell'istituto bolognese l'anno in corso dovrebbe chiudersi con un numero di compravendite pari a 466.644
unità, mentre dovrebbero attestarsi a quota 454.353 nel 2013 prima di una risalita a quota 497.713 nel 2014. Numeri comunque ben lontani dalle 600mila compravendite del 2011.
"Le aspettative di timida ripresa per la fine di quest'anno - si legge nel rapporto dell'istituto di ricerca - si sono fragorosamente infrante sui numeri a consuntivo. Quando si pensava di aver ormai raggiunto la soglia di resistenza, dopo un quadriennio di continui arretramenti, si è abbattuto sul settore un nuovo tracollo di impronosticabile durezza. Le quasi 600.000 compravendite residenziali e i circa 4,2 miliardi di investimenti corporate del 2011 rappresentano, infatti, grandezze nemmeno paragonabili rispetto ai livelli su cui si attesta oggi il mercato immobiliare italiano".
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