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Inchiesta video bolla immobiliare

Ultimo Aggiornamento: 07/09/2013 10:17
23/07/2012 16:45
 
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Re: La bolla immobiliare c'è
kemar71, 23/07/2012 14.44:

Benvenuto, RikiLeo [SM=g1750826]

Premetto che mi sento di essere un po critica nei tuoi confronti dicendoti quanto segue: [...]

Ciao e buon lavoro [SM=g6957]



Ciao Kemar, e grazie del benvenuto. [SM=g2391727]

Provo a rispondere con ordine ai tuoi appunti. Intanto ti dico quello che penso o ho capito sul tema.

Che la bolla immobiliare si sia "gonfiata" negli ultimi anni mi e' chiaro, come penso che sia chiaro a molti ma non a tutti. Ma la vera domanda da porsi e': "Sta per scoppiare?", seguita da: "Se si' con quali conseguenze per lo Stato e per i Cittadini?" e "Questa volta sara' diverso dalle altre bolle immobiliari del passato?".
Sono certo che il tema non e' del tutto nuovo per addetti ai lavori come magari sei tu, ma per la gente che ha messo sogni e risparmi di una vita in una casa potrebbe essere un sipario che si squarcia. Che si sia costruito tanto e qualcuno ci ha mangiato sopra in molti lo sospettano, ma quasi nessuno parla apertamente del punto in cui siamo arrivati e di quali sono i rischi per tutti. Se ne parla poco perche' non c'e' grande interesse a sollevare questo problema tra la popolazione. Il timore ovvio - ma anche un po' ipocrita - di non parlarne e' di accelerare il collasso del mercato, e la speranza e' che si trattera' di una bolla che esplodera' e passara' in massimo un paio di anni, come e' gia' successo in passato.
La tesi da cui parte la mia inchiesta e' il sospetto che questa volta sara' diverso. In primo luogo perche' in passato e' stato lo Stato a sorreggere il settore, e questa volta non lo potra' fare. Poi perche' questa e' una crisi diversa, non tanto alimentata dal credito facile come in Spagna o USA, ma da un'offerta che non si puo' fermare e una domanda reale che scende - al contrario di quello che dicono i dati, che secondo me raccolgono intenzione di domanda e non la vera domanda.
La domanda drogata negli anni dal luogo comune "il mattone e' l'unico settore in cui vale la pena di investire" oggi scende perche' c'e' poco accesso al credito, ovviamente, ma anche perche' siamo in recessione demografica da anni, l'immigrazione qualificata - semmai davvero c'e' stata - si e' fermata, e comunque c'e' molta meno fiducia nel futuro, visto che la borsa si restringe per tutti.
Ma il vero punto, credo, e' l'offerta. Il settore edile e immobiliare e' il primo settore economico in Italia, e influenza direttamente e indirettamente almeno il 70% degli altri settori. Anche volendo, non si puo' fermare. O perche' le aziende devono far lavorare i dipendenti, o perche' intascano dal riciclaggio e gliene frega poco dell'invenduto, o perche' lo stesso patrimonio delle grandi aziende e' fatto di immobili, e se non si fanno piu' immobili il mercato si svaluta e cosi' il valore delle aziende. Ergo, si continua a costruire. Dal 2009 non piu' residenziale, visto che quasi tutti si sono accorti che non ci si guadagnava piu', ma soprattutto civile: opere e investimenti sempre piu' grandi per le grandi aziende che sub-appaltano alle piccole strozzandole e non pagando i fornitori. E' come un giocatore di poker che punta forte su una mano perdente, sperando di portare tutto a casa con un bluff, e non ha la forza di mollare perche' ha messo troppe fiches sul piatto.
Infine, si e' fermato il giochetto con cui molte aziende immobiliari facevano i soldi fino a qualche anno fa. Le aziende supportavano - lecitamente e illecitamente - le giunte comunali durante la campagna elettorale e non; le giunte per sdebitarsi accettavano i progetti proposti dalle stesse aziende sul loro territorio, passando il terreno da agricolo a edificabile; le banche concedevano volentieri il mutuo perche' ci stavano dentro grandi aziende e Comuni, e gli interessi facevano gola; l'opera si costruiva, il Comune non avendo i soldi per pagarla la lasciava in utilizzo per 20-30 all'azienda costruttrice che vendeva le case. Alla fine, tutti contenti: il Comune faceva bella figura con i cittadini con opere nuove, la banca intascava gli interessi e l'azienda guadagnava dalla costruzione e della vendita. Ma la domanda di case non poteva crescere all'infinito, e ha cominciato a incepparsi. La crisi del credito ha fatto il resto, banche e Comuni si sono parati il culo per quanto possibile e le aziende, rimaste col cerino in mano, non hanno potuto fare altro che fingere che tutto fosse come prima, continuando a costruire per nessuno per i motivi sopra citati.

Per quanto riguarda il punto "dove erano i giornalisti?", bisogna ovviamente capire che inchieste di questo respiro e portata possono venire solo da battitori liberi come il sottoscritto: difficilmente un gruppo editoriale appoggerebbe un'inchiesta che darebbe la zappa sui piedi ai suoi stessi finanziatori (non c'e' un solo grande investitore in Italia che non abbia un ingente patrimonio immobiliare). Detto questo, le informazioni invece "puntuali" credo non siano mai mancate: i dati dei centri di studio sono sempre stati disponibili, cosi' come le dichiarazioni - interessate o meno; veritiere o meno - di esperti e addetti ai lavori. Gli elementi, per chi sta dentro al settore, magari ci sono tutti da un pezzo, ma forse quello che e' mancato finora e' un lavoro organico che unisca i puntini e spieghi tutto bene al grande pubblico.

Infine, per quanto riguarda il fatto di chiedervi di fare "i giornalisti a vostra insaputa", vorrei tranquillizzarti. Un giornalista non "crea" nessuna informazione. Semmai indaga, raccoglie, seleziona, organizza informazioni e poi le traduce il tutto in una forma efficace per il pubblico. E questo si fa facendo domande di chi ne sa di piu'; ascoltando opinioni e impressioni; raccogliendo storie. E questo e' quello che spero emerga da questo thread. E, vista l'ottima partenza, direi che ci sono tutti gli elementi perche' questa mia speranza venga soddisfatta.

Spero di aver risposto a tutti i tuoi dubbi e aspetto con curiosita' la tua opinione/versione su questo tema. [SM=g1750826]
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