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CRESME - i dati sul mercato immobiliare italiano

Ultimo Aggiornamento: 29/11/2013 10:04
04/07/2007 12:42
 
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Consistente ridimensionamento dei prezzi in vista
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www.corriere.it/vivimilano/cronache/articoli/2007/07_Luglio/04/smog_carocasa_famigl...

Rapporto Cresme: in 10 anni la richiesta diminuirà e i prezzi caleranno
Il carovita sfratta giovani e coppie
La Provincia: «Più uffici, meno alloggi. La città si svuota». Comune, un piano anticrisi

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2017, fuga da Milano. Il Cresme (Centro ricerche per l'edilizia e il territorio) prevede che nei prossimi dieci anni in città verranno a mancare 14.800 famiglie. E si tratta di uno scenario prudenziale: in quello peggiore si arriva a 24.360 nuclei in meno. Molti tenderanno a trasferirsi verso Brianza, Martesana-Adda, Rhodense. Nonostante l'emorragia delle giovani coppie, anche nel 2016 Milano avrà fame di casa: 8.099 gli alloggi mancanti contro i 31.565 richiesti oggi.

MATTONE MENO CARO  Il Cresme aveva già presentato un'indagine sul fabbisogno abitativo nella provincia. Ieri l'istituto è sceso nel dettaglio della situazione nei vari comuni. La continua emorragia di popolazione da Milano si spiega con la ricerca di una vita più verde, con meno rumori di sottofondo e soprattutto meno cara. Ma c'è anche una spiegazione tutta demografica. «Negli ultimi cinque anni i figli del baby boom hanno finalmente messo su famiglia trascinando la domanda di alloggi. Nei prossimi anni questo effetto verrà a cadere. E non sarà compensato a sufficienza dall'arrivo degli immigrati», spiega il direttore del Cresme, Lorenzo Bellicini. La prima conseguenza della riduzione della domanda di case sarà  secondo Bellicini  un consistente ridimensionamento dei prezzi del metro quadro: «Una tendenza che è già realtà negli Stati Uniti».

DOMANDA INSODDISFATTA  Nonostante la frenata nella domanda di alloggi delle famiglie, anche tra dieci anni Milano sarà affamata di case. Meno di oggi, però: secondo il Cresme in questo momento in città mancano circa 31.500 alloggi (nel dato si tiene conto di appartamenti sovraffollati, coabitazioni forzate, senzatetto o persone con abitazione precaria). Tra dieci anni le abitazioni che mancheranno all'appello saranno «solo» 8.099.

IL DIBATTITO  «Lo scenario tracciato dalla ricerca commissionata dalla Provincia non è nuovo  commenta l'assessore all'Urbanistica del Comune, Carlo Masseroli . Non a caso stiamo lavorando perché non si avveri. Entro luglio dovrebbe arrivare in porto la delibera di giunta per la creazione di migliaia di nuovi alloggi nelle aree a standard. E poi contiamo di avere il via libera dalla regione per la costruzione di case in affitto proprio nelle aree destinate a servizi». «Il nostro obiettivo era mettere a disposizione dei comuni uno strumento utile  ribatte Pietro Mezzi, assessore al Territorio della provincia . Certo, le tendenze evidenziate dalla ricerca del Cresme hanno bisogno di correttivi». Secondo Mezzi, il problema è che le aree più richieste sono quelle in cui si è già costruito tanto. «Le zona che avrà la più alta domanda di alloggi sarà la Brianza, seguita da Martesana- Adda e Rhodense. Peccato che in Brianza il consumo del suolo sia già del 76 per cento, superiore addirittura al 66 per cento che si registra a Milano».
Il futuro del territorio è materia di dibattito accademico. Secondo Alessandro Balducci, direttore del dipartimento di Architettura e pianificazione del Politecnico «in passato si è costruito molto, ma soprattutto per le classi sociali in grado di pagare prezzi elevati. Ora bisogna scegliere con attenzione i progetti. E anche quando si parla di aree a standard servirebbe un ragionamento selettivo: la fuga dalla città si ferma dando ai milanesi spazi per respirare».

CANONI POPOLARI  Intanto la giunta regionale si appresta a varare un aumento dei canoni delle case popolari. Gli incrementi supereranno quota 50 per cento. Le misure previste dal progetto di legge dovranno passare il vaglio del consiglio. Intanto le associazioni milanesi degli inquilini promettono battaglia. Contrasti interni nel sindacato regionale: Cgil si opporne al provvedimento mentre Cisl e Uil hanno dato l'avvallo.
Rita Querzé
04 luglio 2007

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[Modificato da guido.zip 04/07/2007 12:45]
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