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Casa: vendite in calo, meglio l’affitto

Ultimo Aggiornamento: 05/08/2012 22:23
13/04/2007 14:02
 
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Fonte: il Meridiano - 13.04.2007 ore 13:05:00 - Carlotta De Biasi

Casa: vendite in calo, meglio l'affitto

A Milano è sempre emergenza casa. Questo il principale risultato della ricerca presentata dall'Osservatorio permamente dell'associazione Codici, - quest'anno al suo ventesimo anno di vita - che ha svolto una ricerca tenendo conto del periodo da settembre 2006 a marzo 2007.

La metodologiaa di ricerca si è basata monitorando i tradizionali mezzi con cui si ricerca casa: giornali, agenzie e internet e fingendosi potenziali comnpratori e affittuari.

Sono stati presi in esame circa dieci appartamenti per zona divisi nelle diverse tipologie.

«Magari la nostra è una ricerca parziale  dice Alberto Palazzo, Coordinatore Regionale Codici  ma sicuramente è vera e attendibile più di altre che sono commissionate da chi le case le vende e le affitta».

Per quanto riguarda la vendita degli immobili, il dato comune è che la gente non compra più casa perché non riesce a reggere la rata di un mutuo. E questo nonostante si registrino delle diminuzioni dei prezzi. Il segmento di mercato che subisce la variazione maggiore è il monolocale, con una perdita media sul territorio milanese del 3,3 per cento.

Nello specifico sono i monolocali in zona 2 che perdono molto del loro valore, con un calo pari all'11,39 per cento, seguiti da quelli in zona 9

(-8,77 per cento) e da quelli in zona 7 (-8,41 per cento).

Le altre tipologie di immobili subiscono variazioni percentuali più contenute, per lo più tendenti al ribasso, con l'unica eccezione dei bilocali: aumentano mediamente dello 0,98 per cento i prezzi dei bilocali sul territorio milanese (con eccezione del centro storico dove si evdidenzia un aumento dell'8,11per cento e della zona 6 e 9 con un calo rispettivamente del 4,21 per cento e del 3,37 per cento). Per quanto riguarda i trilocali la variazione rispetto ad ottobre 2006 è pari ad un abbassamento medio dei prezzi dell'1,35 per cento.

Anche nell'ambito dei quadrilocali si ha una diminuzione media dello 0,70 per cento, ma nello specificio si ha un innalzamento dei prezzi pari al 3,58 per cento in zona 7 e un calo dei prezzi in zona 8 del 3,61per cento.

Discorso completamente diverso invece nel caso degli affitti. In qualsiasi tipologia di casa si ha un innalzamento esponenziale dei canoni di affitto. Nel caso dei monolocali l'aumento medio sul territorio milanese è pari all'11,72 per cento rispetto ai sei mesi precedenti, con una variazione massima del 18,75 per cento in più nella zona 8.

Per quanto riguarda i bilocali l'aumento dei canoni di affitto rispetto ad ottobre 2006 si assesta su un aumento pari al 9,95 per cento.

Anche i dati riguardanti i trilocali non fanno eccezione: + 11,89 per cento rispetto a sei mesi fa. I quadrilocali registrano un aumento medio sul territorio milanese del 7,10 per cento.

In conclusione si può notare come nessun dato riferito agli affitti sia di segno negativo.

Qualsiasi tipologia di immobile in qualsiasi zona della città registra un aumento e comunque con prezzi inaccessibili rispetto alla media degli stipendi lombardi.

«La situazione è allarmante perché ormai la situazione affitti è insostenibile e costringe le famiglie a sacrifici assurdi e una sempre maggiore richiesta di aiuto alle istituzioni  dice Alberto Palazzo . Dall'analisi dei dati raccolti emerge un'assoluta manzanza di reale concorrenza tra i soggetti attivi nel mercato: gli andamenti sono costanti per tutte le agenzie di una determinata zona. Quando i prezzi calano, calano tutti e quando aumentano, aumentano tutti. Non c'è una vera battaglia per assicurarsi i clienti, le agenzie immobiliari crescono come i funghi e la professionalità degli operatori non sempre è adeguata alle esigenze dei cittadini consumatori. Occorre realizzare una manovra politico-economnica con la finaliktà di far sgonfiare la bolla speculativa del mercato immobiliare milanese».

E per risolvere il problema casa Codici propone al Comune, alla Provincia e alla Regione di immettere il proprio patrimonio uimmobiliare sul mercato a prezzi equi, per le amministrazioni ma anche per i cittadini che rappresentino una reale concorrenza rispetto all'attuaale sistema, con l'effetto di abbassare in modo drastico i prezzi sia degli affitti e sia delle compravendite.

Codici chiede inoltre l'introduzione di una politica di edilizia convenzionata che porti alla riduzione dei costi delle abitazioni nuove e di conseguenza ad un adeguamento generale dei prezzi.

Carlotta De Biasi
[Modificato da marco--- 13/04/2007 14:05]
07/08/2010 10:26
 
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Modena: focus sul mattone


[Modificato da (sylvestro) 07/08/2010 10:26]
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19/10/2010 16:50
 
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Casa: malgrado la crisi, gli italiani preferiscono l'acquisto all'affitto

19/10/2010

- Nonostante la crisi, gli italiani in fatto di casa preferiscono l'acquisto, piuttosto che l'affitto.
E’ quello che emerge da un sondaggio condotto in rete svolto dal settimanale online VoceArancio.
Tra i lettori del sito, invitati a esprimere una preferenza sull’acquisto o l’affitto, il 91,1% preferisce l’abitazione di proprietà, mentre il 9% sono favorevoli alla locazione della stessa.
Non tutte le famiglie italiane che vivono in affitto (sono il 27,4% del totale) lo fanno dunque per necessità, cioè perché non possono permettersi di comprare casa.
Per una buona percentuale il canone mensile è una libera scelta
.
Vive in una casa di proprietà il 72,6% della popolazione italiana.
Il 14,8% sta pagando un mutuo sull’abitazione, mentre il 57,8% ha già finito di pagare le rate o non ha avuto bisogno di un prestito per comprare.
Il 27,4% degli italiani, invece, vive in affitto.
Gli affittuari autentici, però, sono di meno: il 13,1%, perché gli altri (il 14,2%) hanno condizioni privilegiate come i canoni ridotti o la casa in comodato d’uso gratuito (magari perché gliela ha concessa un parente), e quindi non pagano affatto
.
Le abitudini immobiliari degli italiani sono in linea con la media europea.
I dati Eurostat dicono che abita una casa di proprietà il 72,1% dei cittadini europei.
I più affezionati tifosi del mattone sono nell’Est del Vecchio continente: in Romania è proprietario il 96,5% della popolazione e sono sopra quota 85% anche Bulgaria, Ungheria, Slovacchia, Lituania e Norvegia.
Colpisce però che le principali economie del continente abbiano meno interesse nel comprarsi casa: vive in una casa di proprietà il 50,5% dei tedeschi e il 62% dei francesi
.
In Spagna ha comprato la casa in cui vivere l’82% della popolazione.
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21/10/2010 21:45
 
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Re:
(sylvestro), 19/10/2010 16.50:

Casa: malgrado la crisi, gli italiani preferiscono l'acquisto all'affitto

19/10/2010

- Nonostante la crisi, gli italiani in fatto di casa preferiscono l'acquisto, piuttosto che l'affitto.
E’ quello che emerge da un sondaggio condotto in rete svolto dal settimanale online VoceArancio.
Tra i lettori del sito, invitati a esprimere una preferenza sull’acquisto o l’affitto, il 91,1% preferisce l’abitazione di proprietà, mentre il 9% sono favorevoli alla locazione della stessa.
Non tutte le famiglie italiane che vivono in affitto (sono il 27,4% del totale) lo fanno dunque per necessità, cioè perché non possono permettersi di comprare casa.
Per una buona percentuale il canone mensile è una libera scelta
.
Vive in una casa di proprietà il 72,6% della popolazione italiana.
Il 14,8% sta pagando un mutuo sull’abitazione, mentre il 57,8% ha già finito di pagare le rate o non ha avuto bisogno di un prestito per comprare.
Il 27,4% degli italiani, invece, vive in affitto.
Gli affittuari autentici, però, sono di meno: il 13,1%, perché gli altri (il 14,2%) hanno condizioni privilegiate come i canoni ridotti o la casa in comodato d’uso gratuito (magari perché gliela ha concessa un parente), e quindi non pagano affatto
.
Le abitudini immobiliari degli italiani sono in linea con la media europea.
I dati Eurostat dicono che abita una casa di proprietà il 72,1% dei cittadini europei.
I più affezionati tifosi del mattone sono nell’Est del Vecchio continente: in Romania è proprietario il 96,5% della popolazione e sono sopra quota 85% anche Bulgaria, Ungheria, Slovacchia, Lituania e Norvegia.
Colpisce però che le principali economie del continente abbiano meno interesse nel comprarsi casa: vive in una casa di proprietà il 50,5% dei tedeschi e il 62% dei francesi
.
In Spagna ha comprato la casa in cui vivere l’82% della popolazione.





il 72,6 ma non era l 80% ?
21/10/2010 21:54
 
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Re: Re:
serafin., 21/10/2010 21.45:





il 72,6 ma non era l 80% ?




Non esiste una misura esatta; ci sono statistiche diverse, riferite ad anni diversi, fatte da enti diversi con criteri diversi.

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21/10/2010 22:14
 
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Re: Re: Re:
(sylvestro), 10/21/2010 9:54 PM:




Non esiste una misura esatta; ci sono statistiche diverse, riferite ad anni diversi, fatte da enti diversi con criteri diversi.





Pensa che in Spagna sono oltre l'80% e nonostante ciò .... [SM=g9058]
26/06/2012 09:44
 
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Articolo del 26/06/2012

In tempi di crisi anche l’affitto diventa “atipico”



Se la casa di proprietà è un sogno e anche la locazione è diventata impegnativa per stili di vita sempre più precari, anche l’affitto diventa "atipico".
Complice la crisi, l’offerta di affitti transitori ha fatto il botto su Idealista.it nel corso dell’ultimo anno; sono più che raddoppiati gli annunci di case in locazione (124%) mentre è cresciuto a due cifre l’interesse degli utenti per questo genere di soluzione (60%).
E’ uno dei tanti fenomeni nati dalla crisi che sta cambiando le abitudini di consumo di fasce sempre più ampie della popolazione; all’inizio riguardava solo gli affitti delle case vacanza per periodi brevi o brevissimi - in particolare le giovani coppie di fascia media – , ora riguarda trasfertisti, studenti di master, business men metropolitani e persone "di passaggio" in città, per periodi che vanno da un mese a più di un anno.
Secondo Vincenzo de Tommaso, ufficio studi idealista.it: «in un momento in cui non si compra e non si vende si fa strada una sorta di micro-economia tra le persone finalizzata al risparmio. questa formula, che trasforma le case in hotel e i viaggiatori in ospiti, è estremamente interessante per i proprietari per monetizzare surplus divenuti meno sostenibili, come una stanza in più in un appartamento di di una grande città oppure una seconda casa».
I punti di maggiore attrazione sono Bologna, Firenze, Roma e Milano, queste ultime sono anche le più ricche di annunci dove compare la frase "affittasi per brevi periodi", mentre tra le emergenti si segnalano Torino, Perugia e Brescia.
Secondo l’ufficio studi idealista.it un affitto breve costa mediamente il 20% in più di un uno annuale, con punte del 50% ad esempio a Firenze dove un immobile arriva a rendere al proprietario il 6,2% al netto della tassazione, e nelle principali città non va mai sotto il 5%.
I mesi "caldi" sul fronte della domanda sono marzo e settembre, quando si inizia a pianificare una vacanza oppure un trasferimento per motivi di lavoro o di studio
l’offerta di questa tipologia di affitto si concentra per il 39,9% in toscana, secondo i dati di Rentalia, il sito leader negli affitti di case vacanze del gruppo idealista, segue la Puglia e la provincia di Roma.
il prezzo medio dell’affitto nei mesi "caldi" di luglio e agosto in Italia è di 221 euro/settimana per persona. nel caso della toscana si parla di 231 euro/settimana.
Le case al mare registrano un picco d’interesse tra giugno e luglio, le case in montagna a novembre.
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04/08/2012 09:24
 
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05/08/2012 11:41
 
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nooooooo... ma quanti miti cadono in una volta sola:
- Teresa Campo
- il pregio
- gli inquilini che preferiscono pagare di più piuttosto che cercare qualcosa di più conveniente
- la riduzione dei cali causa traslazione IMU agli inquilini.

05/08/2012 11:46
 
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Re:
dgambera, 05/08/2012 11.41:

nooooooo... ma quanti miti cadono in una volta sola:
- Teresa Campo
- il pregio
- gli inquilini che preferiscono pagare di più piuttosto che cercare qualcosa di più conveniente
- la riduzione dei cali causa traslazione IMU agli inquilini.





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Re: Re:
(sylvestro), 05/08/2012 11.46:








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