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Pignoramenti immobiliari: la situazione italiana

Ultimo Aggiornamento: 13/01/2016 09:12
24/08/2007 09:16
 
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Fonte: lastampa.it - Economia - di GIANLUCA PAOLUCCI - 24/8/2007

Mutui-casa, è boom dei pignoramenti

Rate più pesanti tra 50 e 200 euro per i tassi variabili

GIANLUCA PAOLUCCI
Poco meno di 1600 procedure esecutive immobiliari decise dal Tribunale, nella sola Milano, dal 1 gennaio al 10 agosto scorso. Contro le 1883 dell’intero 2006. L’effetto più lampante del caro-mutui è tutto racchiuso in questi due numeri. Il perché è presto detto: la Banca centrale europea ha alzato il tasso di sconto di due punti percentuali. Le decisioni della Bce hanno portato con sé un aumento della rata mensile del mutuo sulla casa - a tasso variabile - tra 50 e 200 euro. Risultato, molte famiglie non si possono più permettere di pagare, le rate insolute si accumulano e le famiglie diventano morose. A quel punto le banche pignorano la casa sulla quale insieme al mutuo è stata accesa un’ipoteca e l’immobile viene messo all’asta.

È il mercato, bellezza, verrebbe da dire. D’altra parte quanto i tassi erano bassi - sembra un secolo fa - erano proprio i mutui a tasso variabile a sembrare più convenienti, con molte famiglie che sceglievano questa opzione scommettendo sul permanere di un lungo periodo di tassi d’interesse moderati. Così non è stato, tant’è vero che la Bce, da Francoforte, fa sapere che potrebbe nuovamente alzare i tassi già dalla prossima riunione del 6 settembre malgrado gli inviti che arrivano da varie direzioni ad adottare una politica monetaria più accomodante. E alla fine di questo circolo vizioso a rimetterci erano proprio quelle famiglie che avevano scelto i mutui a tasso variabile, per le quali quella oscillazione della rata con le fluttuazioni dei tassi è diventato un ostacolo sempre più difficile e in molti casi insormontabile.

Per questo, scrive L’espresso, nell’anno in corso il mercato dei finanziamenti per l’acquisto della casa ha vissuto due novità. Intanto, il mercato immobiliare ha frenato e la crescita delle richieste di muto è pari a zero. Poi le preferenze di chi si decide a questo passo sono cambiate e i favori dei compratori vanno di nuovo ai mutui a tasso fisso rispetto ai tassi variabili. I mutui accesi nei primi sei mesi dell’anno in corso rientrano infatti per il 69% nella prima categoria, mentre l’opzione «variabile» è stata preferita dal 27% dei nuovi sottoscrittori. Inoltre, si allunga anche la durata del prestito, - tempi più lunghi uguale rate mensili più leggere - con oltre il 50% dei mutui richiesti che ha una durata superiore ai 25 anni.

Per questo, «il piano casa dovrà essere uno degli elementi qualificanti della prossima Finanziaria», spiega il ministro delle Politiche per la Famiglia, Rosy Bindi. Ma serve anche «rigore, informazione e trasparenza da parte del sistema creditizio». D’altra parte, nota il ministro, notizie come quella dell’aumento dei pignoramenti di case anche nel nostro Paese, «destano non poca preoccupazione soprattutto alla luce della crisi mondiale dei mutui subprime».


[Modificato da marco--- 26/08/2007 18:06]
11/09/2007 10:20
 
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Si fanno sentire i primi effetti del rincaro dei tassi sui mutui casa...
Fonte: Bloomberg - finanza mercati - 11/09/2007

Pignoramenti, a Roma fanno +10%

Si fanno sentire i primi effetti del rincaro dei tassi sui mutui casa. Il numero delle esecuzioni immobiliari è salito ad agosto a quota 1.106. Dove il 70% è legato al mancato pagamento della rata.

Caris Vanghetti

Roma comincia ad avvertire i primi effetti del rincaro dei tassi di interesse sui mutui per l'acquisto delle case. Nella capitale, infatti, il numero delle esecuzioni immobiliari è salito del 10% rispetto allo scorso anno...

...Il trend è destinato a rafforzarsi nel tempo, perché passano diversi mesi da quando si smette di pagare il mutuo a quando la casa viene pignorata.


[Modificato da marco--- 11/09/2007 10:22]
10/10/2007 09:28
 
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Quasi 400 immobili all'asta in due anni e mezzo nel Pinerolese
Fonte: l'eco del chisone on line - 10/10/2007 - di Paolo Polastri

Caro-mutui, aumentano i pignoramenti
Emergenza tasso variabile e pericoli per le case su cui gravano ipoteche

L'emergenza del caro-mutui è la prima causa del pignoramento immobiliare. Basta raccogliere i dati all'Ufficio cancelleria esecuzioni di via Convento di S. Francesco. Cifre che fanno riflettere. Al Tribunale di Pinerolo le procedure esecutive immobiliari si sono moltiplicate a vista d'occhio. Un trend in costante ascesa da due anni a questa parte.

Da gennaio alla fine di settembre ne sono state registrate 126, con una media di 14 al mese. In tutto il 2006 sono state conteggiate 155 procedure immobiliari, in pratica quasi 13 al mese. L'anno prima soltanto 116 esecuzioni, con una media di poco più di 9 procedimenti per ogni mensilità. In poco più di due anni e mezzo nel Pinerolese i pignoramenti sono cresciuti di quasi il 50 per cento.

«Quasi tutte le esecuzioni - dicono dal Tribunale - si riferiscono all'inadempienza del mutuatario a seguito di un mutuo bancario». Per un debito con la banca che sempre più frequentemente diventa insostenibile.


La Banca centrale europea ha alzato il tasso di sconto di due punti percentuali. Di qui l'aumento inevitabile della rata mensile del mutuo sulla casa - a tasso variabile - tra 50 e 200 euro. Costi mensili spesso insormontabili. E famiglie che non si possono più permettere di pagarli. Le rate insolute si sommano e le famiglie diventano morose. Di qui alla perdita dell'abitazione il passo è breve: perché le banche pignorano la casa sulla quale, insieme al mutuo, è stata accesa un'ipoteca. E l'immobile viene messo all'asta.

È la dura legge del mercato. Ma c'è anche lo sconforto per situazioni di estremo disagio. E il rimorso, di fronte al dubbio amletico del tasso fisso o variabile, di aver scelto la seconda strada. Qualche anno fa, quando i tassi erano bassi, erano proprio i mutui a tasso variabile a sembrare i più convenienti. In tanti hanno scommesso sul proprio futuro e sul permanere di quelle percentuali. E oggi si ritrovano con salassi mensili da pagare e proprietà della loro abitazione sempre più a rischio, a causa di oscillazioni al rialzo delle rate.

Nell'ultimo anno infatti sette mutui su dieci sono stati accesi con la formula del tasso fisso. L'ultima moda, un salvagente per i casi più disperati, è la rinegoziazione del mutuo con una nuova banca. Estinguendo il tasso variabile con una più sicura rata fissa per evitare nel tempo brutte sorprese.

Paolo Polastri
[Modificato da marco--- 10/10/2007 09:29]
14/10/2007 15:38
 
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Fonte: il Giornale.it - 13/10/2007 - di Redazione
Ringraziando mkcicio per la segnalazione

Allarme mutui: in aumento i pignoramenti di case

Roma - Pagare la rata del mutuo è un impegno sempre più gravoso per un crescente numero di famiglie italiane. E le difficoltà incontrate per far fronte al caro-rate si traducono sempre più spesso in una debacle, tanto che quest'anno il numero di pignoramenti ed esecuzioni dovrebbe salire del 19%. A pesare sui portafogli delle famiglie - evidenzia uno studio dell'Adusbef - è il fatto che i mutui erogati sono in gran parte, il 91%, a tasso variabile, quindi suscettibili "anche per la rapidità delle banche italiane" nel trasferire le decisioni di politica monetaria, a ogni ritocco del costo del denaro.

I mutui si allungano Secondo i dati dell'Osservatorio mercato immobiliare dell'Agenzia del Territorio, la durata media dei nuovi mutui erogati tende ad allungarsi: nel 2004 era pari a 18,4 anni, mentre nel 2006 si è attestata a 22,2 anni, con un aumento del +19,4%.

L'Abi contesta i dati "Quelle dell'Adusbef sono cifre per noi ignote, che non hanno alcuna relazione con i tassi di interesse sui mutui", l'associazione delle banche replica seccamente e contesta così i dati dell'associazione dei consumatori. Le banche replicano duramente all'associazione.

Guerra di cifre "Di recente un'indagine rapida del centro studi dell'Abi, su un campione rappresentativo di banche italiane, aveva rilevato che il livello di rate impagate si aggira intorno all'1% del totale erogato. Il caro-casa pesa su 3,6 milioni di famiglie italiane, di cui 1,7 milioni è alle prese con l'affitto mentre il restante 1,9 milioni fatica a far onore a fine mese al pagamento della rata del mutuo. Secondo le stime - precisa l'Adusbef - le procedure immobiliari o pignoramenti sarebbero pari al 3,5% del totale dei mutui, quindi a circa 120.000 su 3,5 milioni del totale, "perché la maggior parte di essi è stato erogato a tasso variabile e risente del rialzo dei tassi della Bce, quando negli anni 2003-2004 i tassi di interesse erano arrivati ai minimi storici e tutti gli indicatori stimavano un loro aumento". Solo a Milano i pignoramenti e le esecuzioni dovrebbero salire quest'anno del 22%, mentre a Roma l'incremento dovrebbe attestarsi al 21%. Il tasso di interesse iniziale medio - emerge dall'analisi dei dati dell'Osservatorio Immobiliare - è passato dal 3,85% del 2004 al 4,47% del 2006, ossia è salito di 0,62 punti percentuali (+16%).
20/04/2009 09:37
 
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Casa, in due anni pignoramenti aumentati del 30% - Cresce il rischio della casa all'asta
di Candidi Andrea_maria - Sole 24 Ore -20 aprile 2009
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rassegnastampa.mef.gov.it/mefeconomica/PDF/2009/2009-04-20/200904201253...
09/03/2010 12:09
 
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Comprare casa nelle aste immobiliari: come fare. Consigli. Quanto si risparmia? (Fonte: businessonline.it - 09/03/2010 - di Marianna Quatraro)

Aumentano i pignoramenti e le vendite all’asta del 15,2% rispetto al 2008, mentre nel triennio 2007-2009 i soli pignoramenti hanno avuto un incremento del 60,5% per un ammontare complessivo di circa 130mila case vendute all’asta. Gli effetti della crisi si sono fatti sentire anche nei confronti delle imprese; si registra, infatti, un aumento dei fallimenti nel 2009 del 40% e dei concordati preventivi del 70%.
A comunicare i nuovi dati è stato l’Ufficio Studi di Tecnocasa dopo averli raccolti dalle associazioni dei consumatori. E questi sono gli ulteriori segni di un mercato immobiliare ancora in crisi, ma secondo le previsioni ancora per poco. Ottimistiche le previsioni per il futuro.
Le vendite di case all’asta sembra, comunque, più conveniente per i compratori. Se da una parte l’asta immobiliare vede una famiglia in difficoltà, all’altra un immobile all’incanto rappresenta, infatti, un’opportunità d’acquisto per qualche altro soggetto. Oggi chi compra casa all’asta può ottenere sconti che possono andare anche oltre il 20%-25% rispetto al valore che lo stesso immobile avrebbe sul libero mercato.
Uno sconto che può crescere ulteriormente se seguito da un numero crescente di aste in cui il bene non è stato aggiudicato. Ecco allora che si potrebbe diventare proprietari di una casa all’asta decisamente a molto meno di quanto il mercato avrebbe richiesto. L’unica attenzione che bisognerebbe prestare è la valutazione della natura delle aste e di chi vi partecipa.
Le aste immobiliari sono un buon strumento per acquistare casa a prezzi convenienti. Partecipare a un’asta immobiliare però non è sempre così facile, bisogna stare attenti ad alcune cose e conoscere bene come funzionano. Le case messe all’asta provengono da fallimenti, mutui non rispettati, prestiti non saldati, per cui il creditore, che di solito è una banca, chiede una pubblica vendita per recuperare almeno in parte le somme spese.
Esistono poi le aste immobiliari chiamate cartolarizzazioni: in questo caso gli immobili sono messi in vendita dallo Stato o da altri Enti Pubblici. Si tratta quindi di immobili che possono essere in buono come in cattivo stato; il fatto che siano stati messi all’asta non comporta affatto che siano scadenti. Quando i prezzi di partenza sono straordinariamente bassi, bisogna diffidare.
Innanzitutto è possibile che il prezzo base sia così basso perché all’interno dell’abitazione ci sono inquilini che pur non avendo diritto di stare lì, occupano di fatto l’appartamento e che saranno difficili da mandar via. E’ poi anche possibile che le perizie vengano fatte molto tempo prima rispetto all’asta vera e propria e che quindi le basi d’asta siano particolarmente basse. In questo caso, le aste con prezzi bassi saranno le più affollate: è si potrà verificare che in fase di rialzo, durante l’asta stessa, i prezzi salgano vertiginosamente.
20/03/2010 09:11
 
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Ancora in crescita a Verona i pignoramenti immobiliari

CRISI . Dai dati del Tribunale di Verona emergono un'impennata di esecuzioni e il crollo di vendite con o senza incanto

Alle 1.600 procedure del 2007-2009 se ne sono aggiunti 96 nei primi due mesi 2010

20/03/2010

Ancora in crescita i pignoramenti immobiliari nel Veronese. I dati ricavati dalla cancelleria delle esecuzioni immobiliari del Tribunale di Verona rivelano che alle 1.600 procedure esecutive ancora pendenti, se ne sono aggiunte un centinaio: 96, per la precisione, quelle aperte fino al primo marzo di quest'anno.
Un dato in linea con l'incremento progressivo iniziato tre anni fa, il cui picco si è registrato tra il 2007 e il 2008 con l'apertura di 632 procedure, circa cento in più rispetto all'anno precedente. La lieve stabilizzazione nel 2009 (con 679) non ha migliorato il quadro, se si guarda agli ultimi tre anni, che rivelano complessivamente il 25% in più di procedure avviate, e all' ondata di pignoramenti pervenuti in soli due mesi.

ORDINANZE DI VENDITA. Sempre nel periodo 2007/2009 si nota un altrettanto aumento delle ordinanze di vendita (provvedimento del giudice dell'esecuzione con cui si dispone la vendita dell'immobile pignorato, su istanza dei creditori procedenti, e, verificata l'assenza di vincoli, si stabiliscono termini e modalità della stessa), tuttavia ridimensionato rispetto alle procedure aperte.
Questo può accadere in quanto, prima che il giudice disponga la vendita, le parti giungono ad un accordo (es.: conversione del pignoramento, con la quale il debitore si rivela capace di pagare l'intero debito, dilazionato nel tempo, obbligandosi a versare subito 1/5 del dovuto), oppure perché non sussistono le condizioni di vendibilità. Fino a marzo 2010 sono state comunque emesse già 31 ordinanze di vendita.

EFFETTO CRISI. Le imprese non ricevono i pagamenti, e chi ha debiti non è puntuale o addirittura resta insolvente.
Ma questo «è l' effetto di una situazione economica generale negativa», commenta il presidente del Tribunale di Verona Gianfranco Gilardi. «I creditori sono prevalentemente banche e istituti di credito e i soggetti più colpiti le famiglie su cui gravano mutui».
Ma oltre alle banche ci sono altri che battono cassa. «Altri creditori sono l'esattoria, in particolare Equitalia Nomos, le aziende sanitarie locali, l'Inps, tipologie abbastanza standardizzate», aggiunge l'avvocato Stefano Fanini, presidente provinciale del Codacons di Verona e Vicenza. «Talvolta subiscono pignoramenti anche coloro che esercitano attività commerciale, in seguito ad un fallimento, casi tuttavia più rari in quanto tali debitori, prima di arrivare al pignoramento dell'abitazione riescono a vendere i loro beni aziendali».

I TASSI BASSI NON BASTANO. Nemmeno la lieve riduzione dei tassi di interesse sui mutui consente alle famiglie di pagare più agevolmente le rate. Anzi, «ci sono molte richieste presso gli istituti di credito per la loro sospensione e la trasferibilità ad altri istituti che applichino tassi ancora più bassi», spiega ancora Fanini.
Da una nota dell'ufficio stampa della Caritas Diocesana di Verona si apprende che «tra la fine del 2008 e l'inizio del 2010 il Centro di Ascolto diocesano ha avuto un aumento di circa il 20% di richieste di aiuto sia nell' assistenza sanitaria sia e soprattutto di tipo economico (ogni anno accedono allo sportello almeno 3mila persone di queste l'80% sono stranieri e il resto italiani), a causa della situazione economica che, quanto al lavoro, fa intravedere scenari molto difficili».
Il giudice civile del Tribunale di Verona Paola Matteucci osserva, in proposito, che «oggi le banche sono più prudenti nella concessione dei mutui agli immigrati».
Gran parte delle procedure aperte riguarda proprio famiglie straniere che hanno acquistato prima del 2005, non sono riuscite ad estinguere il mutuo e difficilmente soddisferanno i creditori con la vendita «in quanto la maggior parte ha acquistato abitazioni vetuste e di difficile ricollocazione sul mercato» .

CROLLO VENDITE. Si assiste, infatti, ad un crollo delle vendite (con o senza incanto), a scapito del debitore stesso che, non avendo trovato alternative di soddisfazione dei creditori, ha interesse a vendere il prima possibile e al più alto prezzo di realizzo. Evidente, nel triennio, la sproporzione tra decreti di trasferimento (quindi dei rogiti) e ordinanze di vendita. Nei primi tre mesi del 2010 solo 29 (riferibili alle procedure degli anni precedenti).
Per Fanini «spesso il debitore cerca di salvare l'immobile fino alla fine, tramite un accordo con la controparte». Ma un ruolo determinante lo svolge la crisi del settore immobiliare: «vi sono pochissimi acquirenti, in generale, ma soprattutto tra coloro che acquistano all'asta con fini speculativi e non trovano, in questo momento, interesse a reinvestire», spiega Gilardi.

Francesca Saglimbeni
[Modificato da (sylvestro) 20/03/2010 09:20]
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07/05/2010 09:45
 
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Boom di case all'asta. «Effetto crisi» (Fonte: Corsera - 07/05/2010)

05/12/2010 13:33
 
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Case, boom di pignoramenti - A rischio 350 mila famiglie (Fonte: Corriere della Sera - 05/12/2010)

05/12/2010 13:44
 
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Mattone malato, pignoramenti boom - Ne arrivano 150mila (Fonte: Libero Mercato - di Antonio Castro - 05/12/2010)

05/12/2010 23:03
 
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Mah, da quel che vedo io le case all'asta non convengono per nulla. Si tratta per la maggior parte di stime fatte nel 2006/2007 quando il valore era alle stelle, spesso vanno all'asta al normale valore di mercato odierno.
Allora bisogna aspettare la seconda o terza asta, e passano mesi o anche anni...
20/07/2011 08:34
 
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C'è la crisi: le case si comprano in tribunale (Fonte: varesenews.it - di Stefania Radman - 04/10/2011)

E’ un anno difficile, il 2011. E che lo sia lo dicono i segnali che provengono dalle situazioni più disparate, come ad esempio il mercato della casa. Che non solo vede in questi tempi i prezzi decisamente calmierati per chi deve acquistare: ma che vede aprirsi un inaspettato settore di mercato, quello dell’acquisto della casa attraverso le aste giudiziarie. E’ stato questo, infatti, l’argomento principe dell’incontro organizzato dalla Fiaip sulle aste immobiliari del tribunale. Uno strumento esistente da sempre, ma che in quest’ultimo periodo ha subito un incremento di offerta tristemente straordinario.

«L’affluenza notevole alle aste mette in evidenza un problema strutturale, che nasce dai problemi creditizi e finanziari degli anni precedenti - spiega Isabella Tafuro, presidente Fiaip - Sono stati in molti purtroppo ed evidentemente, a fare “il passo più lungo della gamba” nell’affrontare l’investimento dell’acquisto di un immobile: con il risultato che il numero di esposizioni (cioè situazioni di non restituzione del credito, ndr) è aumentato in misura esponenziale. Di fronte al disagio e al dispiacere per chi non riesce più a fare fronte ai propri impegni, si apre però una opportunità di acquisto per chi deve comprare, a prezzi decisamente più calmierati, in alcune occasioni al 50% del reale valore di mercato»

Immobili che non sono più, come succedeva una volta, seconde case o beni strumentali di azienda in vendita forzata: ma sempre sono prime case. In ogni caso le vendite giudiziarie sono in aumento esponenziale. «Un fenomeno che, dopo un periodo di stanca intorno al 2006-2007, ora è in sempre più grande crescita, specie dal 2009 in poi. Ma che in quest’ultimo anno è esploso - spiega Carlo Giani, uno dei cinque notai che operano al tribunale di Varese nella trattativa d’asta - Il mio solo studio è passato dalla trentina di casi dell’intero anno 2009, agli oltre duecento dei primi nove mesi del 2011».

Alle aste si può partecipare anche come singoli privati: gli operatori principali però sono notai, commercialisti e avvocati. «La base d’asta è definita dal perito che fa un ipotesi di prezzo e una relazione sulla casa - spiega Giani - E questo prezzo di solito non è convenientissimo. Ma capita spesso che le aste vadano a vuoto, con il risultato che poi l'immobile viene ripresentato tempo dopo con una base d’asta inferiore».

Una volta poi, le aste erano più vivaci, perchè animate dai cosiddetti “investitori”, mediatori professionisti che facevano incetta di case a basso prezzo per poi rivenderle. «Ora però gli investitori sono pressocchè spariti, perchè il rischio di trovarsi “nel portafoglio” molte case invendute è troppo alto - spiega Giani - Così, se prima un’asta aveva anche sette o otto potenziali acquirenti, ora capita spesso che ce ne sia uno solo, o nemmeno uno».

Gli immobili messi all’asta si possono visionare con facilità, nella sezione dedicata del sito del tribunale di Varese, come di altri tribunali. La trafila per concorrere all'asta è relativamente semplice, e l'acquisto fatto all'asta ha le stesse caratteristiche di un acquisto qualsiasi. Con le prudenze necessarie al caso, quindi: attenzione alla verifica di spese non pagate, verifiche catastali sull’agibilità o sulla abitabilità dei locali della casa, lettura approfondita della perizia.
«Per questo per essere più sicuri è meglio rivolgersi a consulenti professionali» spiega il notaio. «Scegliere un agente immobiliare serio può essere una buona strada - chiosa Isabella Tafuro - Perchè fa per il privato tutte le verifiche necessarie per verificare la “bontà” della casa».

Per avere maggiori informazioni sulla nuova “possibilità” d’acquisto si può anche approfittare dell’imminente arrivo de “La Casa in piazza”, la borsa immobiliare varesina che si terrà nel capoluogo nel prossimo weekend, dal 7 al 9 ottobre: «Oltre agli stand delle associazioni come la nostra e a quelle degli agenti immobiliari - spiega infatti la presidente di Fiaip - c’è anche un vero e proprio “Help desk” realizzato in sinergia tra notai e agenti immobiliari,fatto apposta per dare informazioni specifiche e risolvere dubbi sugli argomenti relativi alla compravendita».

Relativamente a Varese, si scrivi che aumentano iperbolicamente i pignoramenti, ma, contemporaneamente, si scrive anche che i varesini sembrano ritornare a credere nel valore del mattone come bene rifugio, e che l’erogazione dei mutui ha ripreso a salire! [SM=g7840]
L'informazione italiana è veramente fantastica! [SM=g7576]

«La casa in piazza»: aspettando la borsa immobiliare (Fonte: diariodelweb.it - 03/10/2011)

VARESE - Il dato è confortante: i varesini sembrano ritornare a credere nel valore del mattone come bene rifugio. Secondo i dati ufficiali pubblicati da Banca d’Italia, nel 2010 nella nostra provincia ha ripreso a salire l’erogazione dei mutui...
[Modificato da marco--- 05/10/2011 09:40]
05/10/2011 11:35
 
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Case all'asta, un'esplosione (Fonte: La Prealpina - di Marco Croci - 05/10/2011)

04/01/2012 20:12
 
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Ringraziando stelafe per questa segnalazione.

L’immobiliare: le aste giudiziarie ci dicono “coma profondo” (Fonte: rischiocalcolato.it - 04/01/2012)

Tra gli indicatori più importanti sullo stato di salute del mercato immobiliare, l’andamento delle aste giudiziarie è certamente uno dei più importanti. Di solito gli immobili oggetto di esecuzione vengono offerti in asta a un prezzo iniziale di perizia poco al di sotto del prezzo di mercato riscontrato dai periti. Di solito tra il momento di perizia e l’effettiva asta trascorrono diversi anni (in media due/tre) rendendo il prezzo di perizia (base d’asta) sensibilmente più basso rispetto a quello di mercato. Questo è quanto è successo negli ultimi dieci anni. Anni nei quali era quasi impossibile accedere all’aula del tribunale dove veniva bandita l’asta, a causa della forte affluenza di partecipanti. D’altronde, quando il mercato immobiliare è sotto “bolla” e i prezzi salgono del 10% nominale l’anno, è normale aspettarsi una gran partecipazione alle aste. E non era neanche difficile uscire dall’aula con una “mazzetta” in contanti che serviva a dissuadere il partecipante dal rilanciare sul prezzo. Ma oggi cosa succede? Succede l’esatto contrario, le aste vanno tutte (eccetto rare eccezioni) deserte.

Questi di seguito sono gli screenshots della ricerca che ho condotto sul sito www.astegiudiziarie.it , il miglior sito (a mio parere) d’Italia in fatto di aste giudiziarie su beni immobili e mobili (potete cercare e monitorare la zona che più vi interessa impostando una ricerca sul tribunale).

La ricerca l’ho condotta su Roma che, insieme a Milano, sono le due città indicatrici per eccellenza. Se non ripartono Roma e Milano, non c’è speranza di un’espansione di mercato.

Ho impostato un prezzo base d’asta tra 200.000 e 400.000 euro e poi ho ordinato per data.

Mi scuso per la dimensione, ma non è importante leggere i dettagli dell’asta, quanto il risultato riportato dopo la parolina “Esito” evidenziata in rosso. E’ un susseguirsi di “deserta”, “rinviata” e “non aggiudicata”.






[Modificato da marco--- 04/01/2012 20:41]
05/01/2012 15:01
 
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Re:
Ciao potresti spiegarmi bene come hai fatto a visualizzare gli esiti delle aste passate ? io riesco solo a trovare quelle da effettuarsi.

Grazie

marco---, 04/01/2012 20.12:

Ringraziando stelafe per questa segnalazione.

L’immobiliare: le aste giudiziarie ci dicono “coma profondo” (Fonte: rischiocalcolato.it - 04/01/2012)

Tra gli indicatori più importanti sullo stato di salute del mercato immobiliare, l’andamento delle aste giudiziarie è certamente uno dei più importanti. Di solito gli immobili oggetto di esecuzione vengono offerti in asta a un prezzo iniziale di perizia poco al di sotto del prezzo di mercato riscontrato dai periti. Di solito tra il momento di perizia e l’effettiva asta trascorrono diversi anni (in media due/tre) rendendo il prezzo di perizia (base d’asta) sensibilmente più basso rispetto a quello di mercato. Questo è quanto è successo negli ultimi dieci anni. Anni nei quali era quasi impossibile accedere all’aula del tribunale dove veniva bandita l’asta, a causa della forte affluenza di partecipanti. D’altronde, quando il mercato immobiliare è sotto “bolla” e i prezzi salgono del 10% nominale l’anno, è normale aspettarsi una gran partecipazione alle aste. E non era neanche difficile uscire dall’aula con una “mazzetta” in contanti che serviva a dissuadere il partecipante dal rilanciare sul prezzo. Ma oggi cosa succede? Succede l’esatto contrario, le aste vanno tutte (eccetto rare eccezioni) deserte.

Questi di seguito sono gli screenshots della ricerca che ho condotto sul sito www.astegiudiziarie.it , il miglior sito (a mio parere) d’Italia in fatto di aste giudiziarie su beni immobili e mobili (potete cercare e monitorare la zona che più vi interessa impostando una ricerca sul tribunale).

La ricerca l’ho condotta su Roma che, insieme a Milano, sono le due città indicatrici per eccellenza. Se non ripartono Roma e Milano, non c’è speranza di un’espansione di mercato.

Ho impostato un prezzo base d’asta tra 200.000 e 400.000 euro e poi ho ordinato per data.

Mi scuso per la dimensione, ma non è importante leggere i dettagli dell’asta, quanto il risultato riportato dopo la parolina “Esito” evidenziata in rosso. E’ un susseguirsi di “deserta”, “rinviata” e “non aggiudicata”.










05/01/2012 15:41
 
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Re: Re:
bakib62, 05/01/2012 15.01:

Ciao potresti spiegarmi bene come hai fatto a visualizzare gli esiti delle aste passate ? io riesco solo a trovare quelle da effettuarsi.

Grazie






sulla pagina di ricerca principale c'e' un'opzione "Includi Aste Bandite", sara' quello?

[SM=g2594223]

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Appartamenti di lusso, aste deserte

Campiglio, latitano gli acquirenti per immobili che valgono fino a 2 milioni di euro

di Sandra Mattei



MADONNA DI CAMPIGLIO. La crisi colpisce tutti, anche alle nostre latitudini. E succede che alle aste giudiziarie gli elenchi dei beni pignorati s'allunghino, perché aumentano i fallimenti e le imprese in difficoltà, ma è anche più difficile trovare acquirenti. Come è successo per gli appartamenti a Madonna di Campiglio, due affacciati sulla pista da sci Amazzonia, (valore dai 7 mila fino ai 18 mila euro al metro quadrato) e un terzo su piazza Righi (valore 2 milioni), per i quali le precedenti aste giudiziarie sono andate deserte. Il proprietario degli appartamenti sulla pista da sci è il titolare di una società immobiliare del milanese, costretto a perdere i gioielli del suo patrimonio per difficoltà finanziarie.

Per l'attico del centro storico, dopo l'asta di venerdì scorso, andata deserta, il Tribunale convoca la successiva per l'8 marzo. Altro immobile importante all'asta nei giorni scorsi è il complesso delle Torri del Tonale: 1 milione e 275 mila euro è il prezzo per aggiudicarsi i primi tre piani del condominio Biancaneve, che appartengono ad una struttura alberghiera di proprietà di una famiglia di Legnano. I creditori hanno chiesto ed ottenuto dal tribunale di Trento l'esecuzione immobiliare. Una precedente asta è andata deserta e il tribunale ha quindi delegato l'avvocato Roberto Rossi ad occuparsi della vendita senza incanto (per 16 marzo alle ore 11.30).

Tornando agli appartamenti ai piedi delle cime più spettacolari del Brenta, nella piana di Nambino, si dovrà ripetere la procedura. Al Tribunale di Trento era fissata nei giorni scorsi la seconda asta per appartamenti e pertinenze del condominio «Chiara». Asta con incanto che è andata appunto deserta, come la precedente, e non stupisce che si stenti a trovare qualcuno disposto ad acquistare immobili che valgono (quello di dimensioni più ridotte) 350 mila euro passando a 810 mila euro (7 mila euro al metro, chi li spende potrà godersi pure la sauna). Ora Massimo Zanoni, incaricato dal Tribunale, comunica che la terza asta, senza incanto, è fissata il 4 maggio. Se non dovesse andare a buon fino nemmeno quest'ultima, si passerà ad un'ulteriore vendita con incanto, prevista per il 25 maggio.
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01/03/2012 12:20
 
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Aste in crescita del 15% (ma vanno deserte) (Fonte: casa24.ilsole24ore.com - di Michela Finizio - 01/03/2012)

Più di 3.300 aste giudiziarie di beni immobili al mese. È questo il dato medio relativo alle ordinanze emesse dai tribunali per disporre la vendita di una o più unità pignorate. A finire all'asta sono immobili di ogni tipo: attici, ville e hotel oppure appartamenti, cantine e capannoni. Il peso delle sofferenze bancarie e l'incremento delle morosità non ha fatto altro che far lievitare il fenomeno: il numero di procedimenti esecutivi pendenti è salito del 13% dal 2008 al primo semestre 2011 (ultimo dato disponibile del ministero della Giustizia); e i pignoramenti sopravvenuti nel 2011 (dati Jupiter-Cerved) sono stati oltre 44mila, il 18% in più rispetto all'anno precedente.

Nel 2010, secondo le statistiche del ministero della Giustizia, il numero medio di aste giudiziarie di immobili si fermava a circa 2.800 al mese. Nel primo semestre del 2011 le ordinanze disposte dai tribunali italiani sono aumentate in modo consistente: se l'andamento venisse confermato dai dati di fine anno, si stima un incremento del 15% di vendite giudiziarie effettuate. Il boom di aste si scontra, però, con il numero di «vendite attuate», cioè esitate positivamente, nelle quali nessun bene è rimasto invenduto: nei primi sei mesi del 2011 il rapporto tra vendite attuate e vendite disposte è stato solamente del 32,5 per cento (trend costante negli ultimi tre anni).

le tendenze
Tra i 256 lotti messi all'asta a febbraio dal Tribunale di Trento, ad esempio, c'erano gioielli degli anni 70 come l'hotel Costa Rotian di Commezzadura con 75 posti letto, campo da tennis piscina e parco in saldo a 2 milioni e 200mila euro. Per chi cerca una casa per le vacanze la scelta è davvero vasta: a Madonna di Campiglio si va appartamenti vicino alle piste acquistabili a 350mila o 810mila euro a seconda della metratura, fino a un attico spettacolare su due livelli, al prezzo base di 2 milioni di euro.
Fino a qualche anno fa all'asta si trovavano, solo e soprattutto, immobili di bassa qualità, periferici o vecchi capannoni dati in garanzia. Oggi invece ci sono anche posizioni immobiliari interessanti e di pregio: residenze in zone centrali o semi centrali dei capoluoghi di provincia o, spesso, unità abitative in località turistiche che hanno, crisi del mercato permettendo, una forte "rivendibilità". Almeno sulla carta.

aste deserte e al ribasso
Le difficoltà creditizie crescono – dal 2008 al 2011 il numero di crediti bancari sofferenza è cresciuto da 41 miliardi a 113 miliardi con un incremento medio del 13 per cento annuo – ma le aste, che sono l'atto conclusivo del procedimento di esecuzione immobiliare, stanno scontando la crisi di liquidità e molto spesso vanno deserte. Mediamente un immobile viene aggiudicato al secondo tentativo, un rapporto in crescita negli ultimi anni: secondo i dati Jupiter-Cerved, nel 2007 bastavano 1,6 aste per un'aggiudicazione. E gli sconti sono sempre più importanti: il ribasso medio per aggiudicazione è del 39%, in crescita del l'11% rispetto al 2007.

l'evoluzione del mercato
Le aste giudiziarie fino a qualche anno fa erano frequentate solo da un pubblico specializzato, di pochi professionisti. E su questo mercato ha sempre pesato la poca trasparenza. Il miglioramento quantitativo e qualitativo delle aste sta oggi creando spazi interessanti in cui inserirsi. Operatori specializzati, fondi immobiliari e studi professionali strutturati stanno guardando con interesse a questo segmento. In particolare le banche, interessate a difendere il valore degli immobili in portafoglio: i ribassi sono così consistenti che vanno a detrimento dell'ipoteca e preoccupano il settore creditizio. Ecco perché si sente, sempre più spesso, l'esigenza di porre un argine e trasformare questo fenomeno in opportunità.
Si calcola che le aste «rappresentino circa il 6% delle transazioni immobiliari, con un potenziale di crescita molto significativo», ha dichiarato Alberto Carpani, ad di Prisma Sgr, che ha appena lanciato un prodotto ad hoc per il settore, con due partner operativi specializzati. Da un lato la società di consulenza immobiliare Resolution (Jupiter-Cerved) che si occupa della valorizzazione delle garanzie immobiliari collegate a crediti in sofferenza; dall'altra la rete commerciale di vendita Fondocasa, per la fase di acquisizione e valutazione degli immobili.
04/03/2012 12:14
 
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Crisi, boom di offerte di case vendute all’asta

di Cristian Rigo

Sono 463 le case attualmente acquistabili alle aste giudiziarie in provincia di Udine. Perché sono sempre di più le famglie in difficoltà con il pagamento del mutuo che si vedono costrette a rinunciare al sogno di una vita a causa della crisi economica. Ma la crisi non ha risparmiato nemmeno aziende e imprenditori edili così il numero degli immobili che vengono messi in vendita dal tribunale è aumentato in modo esponenziale. Ed è possibile fare affari d’oro con risparmi che possono superare anche il 30% del valore di mercato degli immobili.

Tanto che alcune agenzie immobiliari hanno introdotto un vero e proprio servizio ad hoc per orientare i clienti tra le offerte delle aste giudiziarie. É il caso della Cierre 2 immobiliare. «Oggi investire nel mattone in città e provincia risulta particolarmente difficile a causa della crisi - spiegano Matteo Rizzo e Marco Coren, i soci dell’agenzia -. Abbiamo deciso così di mettere in campo le nostre conoscenze per fronteggiare la crisi e offrire nuovi spunti e interessanti proposte di investimento. Pochi giorni fa una famiglia è riuscita ad acquistare un appartamento a Udine del valore di mercato di 100 mila euro a “soli” 70 mila euro con un risparmio del 30%».

Ma per gli addetti ai lavori è possibile ottenere anche sconti maggiori. Se la prima asta va deserta infatti il prezzo viene ulteriormente ribassato. Le occasioni insomma non mancano. Attualmente sul sito www.udine.astagiudiziaria.com (gestito dalla Coveg che segue le vendite per i tribunali di Udine, Trieste, Gorizia e Tolmezzo) oltre a 463 immobili a uso residenziali, sono presenti 18 fabbricati con terreno agricolo, 50 industriali/artigianali, 83 terreni e 49 edifici a uso commerciale. Per avere informazioni sulle offerte e sulle giornate in cui verrà battuta l’asta basta fare una ricerca e si possono anche prenotare delle visite.

«In passato – continuano Rizzo e Coren – il mercato delle aste, pur essendo aperto a chiunque, restava una prerogativa degli speculatori immobiliari. Tutto ciò soprattutto perché era davvero complicato avere informazioni trasparenti sugli edifici. Oggi non è più così: è possibile infatti effettuare, previo appuntamento, le visite agli immobili e consultare le perizie con facilità».

Non solo. Anche il problema del mutuo è diventato meno complicato da risolvere. «Fino a poco tempo fa - dice Rizzo - le banche non concedevano l’apertura di un mutuo e quindi le aste erano “riservate” agli immobiliaristi o a chi aveva un’importante disponibilità di capitale. Oggi non è più così: alcune banche concedono il prestito e hanno addirittura un servizio studiato appositamente per chi vuole acquistare all’asta. Per i privati però ci possono ancora essere delle insidie: non sempre infatti le case all’asta sono libere da tutti i vizi e le pendenze, come ad esempio eventuali cause civili ancora in corso oppure sequestri conservativi. Le perizie degli immobili vanno quindi analizzate con attenzione». Rendere le aste giudiziarie più accessibili ai privati ha anche un’altra conseguenza. «Se più persone partecipano all’asta – precisano i soci di Cierre 2 immobiliare - anche il proprietario dell’immobile pignorato, che già sta vivendo un momento difficile, può ottenere un guadagno maggiore dalla vendita».

©RIPRODUZIONE RISERVATA
03 marzo 2012
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10/03/2012 01:30
 
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Crisi immobiliare: aumentano i pignoramenti e le famiglie in difficoltà con le rate del mutuo (Fonte: tradingnostop.finanza.com - 09/03/2012)

Dal 2008 ai primi sei mesi del 2011, ultimo dato disponibile dal ministero della Giustizia, i pignoramenti immobiliari sono cresciuti del 13%, mentre i pignoramenti del 2011 sono stati +18% rispetto all’anno precedente, all’incirca più di 44.000. Il numero di crediti bancari in sofferenza è cresciuto dai 41 miliardi di euro del 2008 ai 113 miliardi di euro attuali. La crisi economica ha incrementato il numero dei pignoramenti di immobili, di conseguenza gli istituti bancari che le avevano in pancia, sono stati costretti a metterli all’asta per cercare liquidità aumentando quindi il numero delle aste. Ogni mese si realizzano in italia 3.300 aste giudiziarie che vedono coinvolti appartamenti, ville, hotel di pregio, capannoni, negozi o garage, attici, cantine, molti sono di chi poveretto non poteva pagare la rata del mutuo, ma la tendenza delle vendite attuale è molto bassa, si attesta soltanto al 32,5%.

la crisi sta spingendo le sofferenze bancarie su livelli scarsamente sostenibili, e gli istituti di credito stanno cercando di accelerare lo svolgimento delle procedure di esproprio al fine di poter recuperare il proprio credito

Teniamo conto che di solito le aste permettono di risparmiare un buon 30% sul prezzo di mercato, a parte qualche sorpresa ovviamente. Quindi con uno sconto così le case battute all’ asta sono abbastanza poche in pratica 1 su 3………….

Anche in USA i pignoramenti sarebbero un numero ancora molto elevato che non accenna a diminuire, il 24% degli immobili sul mercato immobiliare americano è un immobile pignorato. Per l’anno in corso, secondo l’amministratore delegato Bandon Moore di Realty Trac, si prevede la percentuale in aumento, il motivo è che:
le banche potrebbero infatti diventare nuovamente più aggressive nei confronti dei debitori morosi, cercando di recuperare il credito in sofferenza attraverso la procedura esecutiva del pignoramento del bene immobiliare sul quale è iscritta l’ipoteca. Un trend che si è placato nel corso del 2011 a causa di alcune lungaggini burocratiche, ma che per il 2012 è visto nuovamente in deciso apprezzamento

Quindi il trend dei pignoramenti sembra essere in ascesa..........

Per quanto riguarda le famiglie in difficoltà con il pagamento delle rate del mutuo, abbiamo i dati dell’ ultimo bolletino pubblicato dall’ ABI che ci dice che alla fine del 2011, il 3,14% dei nuclei familiari non è riuscito a far fronte al pagamento delle rate del mutuo, un dato in aumento, rispetto al 2,43% rilevato alla fine del 2010, di conseguenza l’ Associazione Bancaria Italiana è andata incontro alle famiglie, che dopo 7 ritardi rischiano di vedersi pignorata dall’ istituto di credito l’ immobile acquistato, richiedendo la sospensione del mututo in corso per 12 rate, prorogandola fino a 31 luglio 2012, gli eventi in base ai quali può essere chiesta la sospensione devono verificarsi entro il 30 giugno 2012. Al 30 novembre 2011, le banche hanno sospeso oltre 55.000 mutui, pari a circa 7 miliardi di debito.

Le case italiane sono state inserite nella classifica degli immobili che perdono valore, ecco la tabella:



Piccola nota informativa: pensate che in Spagna alcune case in mano alle banche che vogliono disfarsene, sono messe in vendita sul mercato con uno sconto fino all’80%, a un prezzo medio di 638 euro al metro quadro.
[Modificato da marco--- 10/03/2012 01:34]
10/05/2012 15:18
 
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[Modificato da (sylvestro) 13/05/2012 11:02]
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Ottima segnalazione [SM=g1750826] di seguito in evidenza il significativo crescendo dei pignoramenti negli anni, ben 4 aste vanno deserte, si vende solo alla quinta asta!

13/05/2012 17:45
 
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Ringraziando stelafe per questa segnalazione.

Equitalia e beni all'asta, le case profanate da troppi speculatori (Fonte: informamolise.com - 13/05/2012)

Solo nel 2010 sarebbero più di 150 mila le case vendute all’incanto per un giro di affari di circa 10 miliardi. I proprietari vittime della disoccupazione, della bolla immobiliare e di prestiti bancari irresponsabili, migliaia di famiglie sono costrette ad abbandonare le proprie abitazioni. Di queste il 10 per cento transita per le aste giudiziarie: un business ricco e in costante crescita. Un sintomo della crisi che colpisce l’Italia, ma anche di un sistema da riformare. Spesso e volentieri i proprietari che devono vendere per risanare debiti rientrano in possesso degli immobili persi. O capita ancora che i nuovi debbano pagare pesanti tangenti per concludere bene l’affare. C'è chi promette ai debitori, in cambio di soldi, di non partecipare alle aste giudiziarie sulle case pignorate. Talvolta riesce a raggirare i tanti disperati in procinto di perdere i propri beni. Li aspettano nei corridoi del palazzo di giustizia, li braccano fuori dal tribunale, anche in strada, oppure li seguono sino a casa. I cacciatori dei disperati con la casa all'asta le provano tutte per contattare le loro potenziali vittime. L'andazzo delle minacce e delle lusinghe e dei raggiri ai danni dei debitori coinvolge consulenti spesso senza scrupoli che offrono servizi relativi alle aste spesso agendo ai limiti delle regole, talvolta ne pilotano il risultato e fanno man bassa di occasioni a prezzi stracciati.

Insomma i senza tetto stanno invadendo l’Italia, a macchia d’olio pur non essendo né mendicanti né tossicodipendenti né immigrati clandestini. Hanno perso il lavoro, la casa, i mobili, le illusioni e le speranze. Ma in compenso si portano appresso un debito che rimarrà sulle loro spalle per il resto della vita.

Per quanto possa sembrare paradossale, perdere la casa non è la cosa peggiore. Il peggio arriva dopo quando non potranno riscuotere uno stipendio, stipulare un contratto telefonico, comprare una macchina o pagare un affitto senza essere pignorato.

Ci vuole dunque una massiccia offensiva su chi specula sulla disperazione di quanti non sono riusciti a pagare le rate del mutuo oppure stanno per perdere la loro azienda.

A sottolinearlo è Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, che denuncia una situazione di totale impunità, e chiede che sia fatta luce sulle formule di contrattazione ipotecaria, che secondo l’associazione in alcuni casi rappresentano una vera e propria truffa.

E' un fatto che la macchina da guerra messa in campo per combattere evasione ed elusione anziché essere al servizio dei cittadini si trasforma spesso nel loro peggiore incubo. Angherie che di mese in mese hanno provocato, non da oggi, un'escalation di collera, amplificata dalle ennesime ingiustizie. Mentre gli esattori si accaniscono sui piccoli, colpevoli magari di non aver ricevuto la notifica di una multa, i grandi evasori, a quanto si legge sui giornali, continuano a restare impuniti.
15/05/2012 07:26
 
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Allarme pignoramenti: dal 2008 sono raddoppiati
Senza casa 46mila famiglie (Fonte: Il Gazzettino - 02/12/2012)

[Modificato da marco--- 02/12/2012 11:41]
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Non si riesce più a pagare il mutuo (Fonte: La Provincia - di Sara Ballabio - 04/12/2012)

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