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Padova - situazione del mercato immobiliare

Ultimo Aggiornamento: 17/06/2015 17:37
29/08/2007 13:21
 
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Fonte: il mattino di Padova - 14 agosto 2007 - di Cristina Chinello

Costruttori in crisi di liquidità Immobili a rischio di svendita

LA PREVISIONE Walter Dalla Costa presidente dell'Upa
di Cristina Chinello


PADOVA. Il comparto casa è a rischio crac. L'allarme arriva da Walter Dalla Costa, il presidente dell'Unione provinciale artigiani (Upa), che avverte: «I problemi maggiori arriveranno nei prossimi mesi. L'intero settore è preoccupato e il sintomo della crisi è la tendenza, sempre più frequente, da parte dei costruttori, di saldare i lavoratori delle imprese col cambio merci (appartamento, o quote di esso, in cambio del lavoro svolto) anziché con denaro. Uno «scambio» che tuttavia avviene a prezzo di vendita dell'immobile, e non di realizzo

Il motivo di questo atteggiamento va ricercato a monte: «Costruzioni ce ne sono a bizzeffe, a Padova e in provincia. E i loro costi sono altissimi. L'imprenditore, in particolare quelli più piccoli, che ha acceso il mutuo-cantiere con la banca di entità pari all'80-100% del suo valore, se non piazza subito quelle case, si trova in difficoltà. E' vero, c'è l'ipoteca, ma la banca non si tiene migliaia di appartamenti nel “caveau”. Li rivende, cercando di livellare i conti. Il rischio riguarda anche le imprese più grandi e serie, perché potrebbero trovarsi con le loro costruzioni svalutate oppure invendute».

E' il rischio che stanno correndo i mutui-cantiere ad aumentare la preoccupazione in tutta la categoria, sommato alla situazione internazionale: «Dopo lo spauracchio dei subprime statunitensi, c'è tensione nelle banche centrali», osserva Dalla Costa «ci saranno aumenti dei tassi d'interesse, questo è certo. Chi ha un mutuo variabile si aspetti un +0,50% entro fine anno e un +0,25% la prossima primavera. E dopo gli aumenti dei mesi scorsi, è una cifra notevole». L'unica arma di difesa per la famiglia che paga le rate del mutuo per la casa è, secondo il presidente dell'Upa, il ricorso ai tassi fissi.

«Solleciterei chi ha il tasso variabile, a rinegoziarlo. Chi acquista la prima casa, scelga il tasso fisso, anche se nei primi anni pagherà di più. E' l'unico sistema con cui, una volta fatto il piano di spesa, non si va incontro a mutamenti», afferma il leader dell'Unione artigiani. Investitori fermi, dunque, finché le acque agitate dei mutui (anche internazionali) non si saranno calmate. E un'osservazione conclusiva: «E' risaputo che i prezzi degli immobili sono più alti alla periferia di Padova e nell'Alta rispetto alla Bassa, dove le quotazioni sono più accessibili. Questo è dovuto a molti fattori, non ultimo la tendenza a spostarsi dove si ha il lavoro. E' in particolare il segmento dei giovani, quello più propenso ad abbandonare il Comune di nascita per avvicinarsi all'azienda».

Non a caso, a partire dalla rivoluzione industriale, i grandi agglomerati urbani si sono sempre sviluppati attorno alle fabbriche e ai poli della produzione. Almeno in questo, non è cambiato nulla.

(14 agosto 2007)
[Modificato da marco--- 03/01/2013 21:34]
15/04/2009 16:26
 
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Fonte: wallstreetitalia.com - di Apcom - 15/04/2009

Veneto/ Padova, dal 2007 il prezzo degli immobili cala del 12%

Centro storico quotazioni di 7mila euro al metro quadro
Padova, 15 apr. (Apcom) - A Padova rispetto al 2007 le quotazioni degli appartamenti sono in flessione del 12%. Nel centro storico della città del Santo, comunque, i prezzi delle case rimangono elevati circa 7mila euro al metro quadro, soprattutto nei palazzi storici. Tuttavia se per un immobile di pregio fino a qualche anno fa si pagavano anche 800 mila euro oggi si può concludere anche a 650 mila.Prezzi alle stelle invece per i garage nelle zone a traffico limitato che arrivano a costare anche 170 mila euro. La tendenza delle famiglia è quella di spostarsi verso la periferia dove i prezzi sono più abbordabili, si va dai 2000 ai 2.600 euro al metro quadro. Le difficoltà maggiori nel settore immobiliare, almeno a Padova, si sono avvertite nell'ultimo trimestre del 2008 mentre da metà gennaio 2009 si segnala una timida ripresa dell'interesse all'acquisto. Ad aumentare è comunque la richiesta di affitti.
[Modificato da marco--- 03/01/2013 21:28]
18/02/2010 21:24
 
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Padova - una crisi che ha "falciato" in 30 mesi meta' del mercato immobiliare (Fonte: padovanews.it - 18/02/2010)
Ringraziando stelafe per la segnalazione dell'articolo

La crisi del mercato immobiliare? L'ha fotografata con precisione, nel corso del convegno ''Focus Fimaa: in una stretta di mano il valore di una casa'' il presidente della Fimaa, Sandro Borselli.
''Nel periodo 1° gennaio 2007 - 30 giugno 2009 - ha detto il presidente degli agenti immobiliari dell'Ascom - la flessione del numero delle transazioni immobiliari si e' attestato al - 53,14% nella citta' di Padova e al - 49,30% in provincia: di fatto, nel breve volgere di 30 mesi, abbiamo perduto oltre la meta' del mercato immobiliare residenziale della citta' e quasi la meta' di quello della provincia. Non sta andando meglio per il mercato del credito ipotecario legato alle compravendite: i dati ufficiali parlano di flessione dell'erogato, nel periodo in esame, nell'ordine del 10% all'anno''.
Evidente che, in un simile scenario, e' imperativo, per gli operatori del settore, porsi il problema di individuare le cause piu' plausibili per cercare di arginare il fiume in piena della crisi.
Obiettivo ambizioso che la Fimaa-Ascom ha cercato di raggiungere attraverso la ricerca di mercato presentata ieri pomeriggio nella sala conferenze della Camera di Commercio ed alla quale sono intervenuti, oltre a Borselli, il presidente Zilio ed il direttore Barbierato per l'Ascom; il componente di giunta Sabbatini ed il segretario generale Selmin per la Camera di Commercio; il presidente di Adiconsum Veneto, Nardo; l'avv. Giacomelli; l'assessore regionale alle attivita' produttive, Sartor.
La ricerca, oltre che affrontare aspetti come il profilo della trattativa e le attese del cliente, il ''chi compra che cosa'', le modalita' di contatto, ecc., ha puntato a delinearne il profilo dell'agenzia immobiliare, a conoscerne i ''desiderata'' dei clienti, a verificare se esistono piu' modelli di offerta di servizi da parte delle stesse agenzie e, quindi, diversi gradi di competenze che il cliente recepisce e valuta come piu' rispondenti alle sue necessita'.


Vedi anche: Padova, mercato immobiliare e compravendite in caduata libera -53% (Fonte: quasardat.com - 18/02/2010)

[Modificato da marco--- 03/01/2013 21:35]
07/05/2010 16:41
 
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Ringraziando sylvestro per la segnalazione di questo documento.

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Vendita di case, crollo del 20 per cento

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[Modificato da (sylvestro) 22/09/2010 08:25]
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Ringraziando stelafe per questa segnalazione.

Quarantamila case vuote nel Padovano «Sempre più verso la cintura» (Fonte: corrieredelveneto.corriere.it - di Davide D’Attino - 12/07/2011)

Studio del professor Della Puppa. Crollo delle vendite in città. «C'è stata una over-produzione edilizia accompagnata da scelte errate»

PADOVA - Sfitti o invenduti. Nuovi o di freschissima costruzione. Tra città e provincia, gli alloggi vuoti sarebbero almeno 35mila. Se non addirittura 40mila. Basti pensare che, prima della crisi, ad esempio nel 2007, sono stati rilasciati nel Padovano ben 1.420 permessi di costruire, che hanno portato alla nascita nel territorio di 6.463 nuove abitazioni, occupando 897.081 metri quadri di superficie e creando un volume di quasi 3 milioni di metri cubi. A dirlo, in un interessante rapporto di 44 pagine intitolato «La casa che vorrei», è il Gruppo dei giovani imprenditori edili dell’Ance, che oggi alle 17.30 si riunirà in assemblea a Villa Italia, presenti il segretario provinciale uscente Nicola Ometto, quello regionale Alessio Pajaro, quello nazionale Alfredo Letizia ed il vicesindaco di Padova Ivo Rossi. «La recente crisi del settore - spiega, nell’indagine che verrà illustrata martedì sera, il professor Federico Della Puppa, docente di Economia e gestione delle imprese allo Iuav di Venezia - ha evidenziato come, in molte aree del territorio padovano, vi sia stata negli ultimi anni una over-produzione edilizia accompagnata da errate scelte dimensionali e localizzative degli interventi, che hanno di fatto penalizzato il mercato, immettendo nel sistema notevoli quantità di alloggi di nuova costruzione non in grado di incontrare le diverse fasce di domanda».

A dimostrarlo, ecco alcuni dati significativi forniti dall’Agenzia del territorio e relativi all’andamento delle compravendite immobiliari nel Padovano. Il confronto si riferisce al secondo semestre del 2010 rispetto allo stesso periodo del 2009. Le uniche due macroaree in attivo sono quella del Piovese (+4% con 331 transazioni concluse in 6 mesi) e quella della Cintura urbana (+3,4% con 1.508 contrattazioni portate a termine in 24 settimane). Il resto della provincia, invece, accusa pesantemente il colpo della crisi, a cominciare dalla Bassa (-14,1%), dai Colli (- 11,5%) e dal capoluogo (-11,6%). Tanto che il saldo generale, tra la città e gli altri 103 comuni padovani, mostra un calo del numero di compravendite pari al 5,5%. Ma il rapporto del Gruppo giovani dell’Ance mette in luce anche altri aspetti, in testa quello delle agevolazioni fiscali richieste nel Padovano per le ristrutturazioni (ben 38.981 negli ultimi 4 anni, 11.079 solo nel 2010) e poi quello delle pratiche avviate in applicazione del Piano casa (4.584 in meno di 2 anni, record in Veneto). «Tra città e provincia - annota il professor Della Puppa nel suo studio - la ristrutturazione rimane uno dei principali mercati di riferimento. Oggi, infatti, occuparsi di casa significa costruire in modo sostenibile, intervenire sull’esistente riqualificando quanto costruito nel passato, dare nuova vivibilità e nuovi servizi alla popolazione e ai quartieri residenziali, rottamare le parti non più utilizzabili e non economicamente ed ecologicamente sopportabili». E quindi non è affatto un caso che, tra i 501 padovani intervistati dal professor Della Puppa per analizzare desideri ed esigenze, la maggior parte preferirebbe un’abitazione, se mai potesse/ dovesse cambiare quella in cui vive, mono/bifamiliare fuori città, con un’elevata efficienza energetica e con un sistema di isolamento termico ed acustico migliore. Cioè le caratteristiche della cosiddetta Casa clima.
[Modificato da marco--- 02/08/2011 11:22]
06/01/2012 16:39
 
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«Corsa alla vendita delle seconde case» (di Enrico Ferro, "il Mattino di Padova", 05 gennaio 2012)

«Penalizzati gli immobili in prima periferia. Confcommercio: il possesso statico del mattone sarà molto oneroso»


«Manovra-Monti e mercato immobiliare, gli esperti del settore stanno tentando di tracciare le proiezioni utili per capire quale sarà il futuro. Fino ad ora, visti quelli che saranno gli importi della nuova tassa Imu, specie per le seconde case, il destino sembra essere uno soltanto: molti proprietari decideranno di vendere i propri possedimenti. Questo è ciò che pensa Guerino Polito, vice presidente nazionale della Federazione nazionale agenti immobiliari Confcommercio.

«Il possesso statico delle case risulterà molto oneroso - evidenzia Polito - in un mercato in cui già l’offerta supera di gran lunga la richiesta, l’eventuale emissione di ulteriori unità immobiliari in vendita comporterà inevitabilmente un ribasso dei prezzi».

Nella tabella pubblicata accanto lo staff di Guerino Polito ha fatto una serie di calcoli sulla base dei parametri indicati, individuando l’importo dell’Imu su prima e seconda casa, abbinando anche un confronto con la vecchia Ici abolita dal governo Berlusconi. Si può osservare così le differenze tra un quartiere e l’altro, in base alla metratura e all’anno di costruzione. In aggiunta è stato inserito anche il dato sulla vecchia tassa Ici sulla prima casa.

«Con la rivalutazione delle rendite (nuovi moltiplicatori), dai calcoli effettuati risulta che per gli immobili ubicati in periferia e in zone semi-centrali il fisco identifica quasi con precisione il valore reale delle unità immobiliari - continua Polito - per gli immobili in centro storico o in zone di particolare pregio il valore attribuito è pari al 60-70% del valore reale. Da tale situazione risultano penalizzati gli immobili di recente costruzione, prima periferia o ubicati in zone che, soggette ad un graduale degrado, hanno visto scendere sensibilmente le reali quotazioni».

Secondo Bankitalia il 62% circa delle ricchezza degli italiani è riposta nel mattone: le abitazioni sono quasi l’84% del patrimonio reale. «Il mercato immobiliare sta affrontando la peggiore crisi degli ultimi 30 anni - sottolinea il vice presidente della Fimaa - nell’ultimo triennio le compravendite a livello nazionale si sono ridotte circa del 25%. I prezzi, nonostante le varie analisi ottimistiche, si sono ridimensionati del 10-15% e con l’introduzione o l’aumento di imposte sicuramente la ripresa si allontana.L’Imu risulterà particolarmente onerosa soprattutto per i proprietari delle seconde case. Anche la prima casa ne esce penalizzata. Secondo gli studi da noi effettuati, mediamente, ogni famiglia avrà un aggravio medio pari ad una rata mensile di mutuo».»


Che bella espressione, da "gran dottore": «possesso statico» [SM=g1934144] .

fabio
13/04/2012 09:41
 
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Marcato della casa fermo prezzi scesi del 25 per cento (Fonte: Il Mattino di Padova - di Mauro Pertile - 13/04/2012)

L’Osservatorio immobiliare 2011 degli agenti Fiaip: negli ultimi 5 anni costante calo delle quotazioni, gli acquirenti attendono nuovi ribassi

I prezzi della casa registrano un calo lieve, ma costante, dal 2007 ad oggi. Non ci sono stati strappi violenti come in Spagna o negli Usa, ma è fuori di ogni dubbio che il valore del mattone si sia ridotto. A Padova di un buon 25% dal picco del 2007 e le previsioni per il 2012 indicano una riduzione di un ulteriore 3,1%.
Il venditore più di tanto non è disposto a cedere sul prezzo mentre l’acquirente, a sua volta, non trova più facilmente il mutuo dalle banche. Se prima gli istituti di credito finanziavano fino al 100% del valore senza tanti problemi, oggi si arriva a fatica al 60%, con tassi che sono lievitati moltissimo (oltre il 6% il fisso, il 4,5% il variabile) a causa del differenziale che il sistema applica sull’Euribor, il tasso di riferimento per i mutui. Questa miscela di componenti prettamente finanziarie, unite al clima di attesa per possibili ulteriori ribassi dei prezzi, ha di fatto bloccato il mercato della casa. Ed è venuto meno il vantaggio dell’acquisto rispetto alla locazione che, non a caso, mostra cifre in rialzo sia per numero di contratti (+1,8% nel 2011) sia di prezzi che hanno tenuto e che si annunciano stabili anche per il 2012.
E’ la sintesi dell’analisi tracciata da Massimiliano Zaramella (foro), presidente della Fiaip di Padova, la federazione degli agenti immobiliari professionali, che ha presentato ieri l’Osservatorio immobiliare 2011. Con una buona dose di pessimismo perché il primo semestre 2011 aveva dato timidi segnali di ripresa. «Poi da settembre le aspettative sono mutate e le banche hanno chiuso i rubinetti. Il risultato è un clima diffuso di attesa per ulteriori ribassi:
perché comprare oggi se domani acquisto a condizioni migliori?», è il giudizio di Zaramella.

Chi ha acquistato una casa, allora, nel 2011? L’Osservatorio messo a punto dalla Fiaip indica un aumento del 4,6% degli immobili posti in vendita a Padova, ma un calo del 5,4% del numero delle transazioni accompagnate da una riduzione dei prezzi del 2,6% e l’attesa, da parte degli operatori, di ulteriore calo dei prezzi, quest’anno, del 3,1%. «ha comprato chi è stato in qualche modo costretto: chi per lavoro o chi si è sposato) , è l’analisi della Fiaip. Il 40% acquista come prima casa, il 47% dopo aver venduto la precedente abitazione, ma c’è anche un 13% che ha deciso di investire sul mattone acquistando un alloggio da mettere a reddito affittandolo.
La tipologia abitativa più richiesta per questo segmento di mercato è il monolocale o il mini appartamento che, secondo l’Osservatorio, ha ricevuto il 16% di preferenze contro il 28% per un alloggio con due camere e il 18% per le tre camere.
Padova, inoltre, è la provincia del Veneto con la percentuale più bassa di acquirenti sotto i 30 anni (17% contro una media regionale del 2 1%), ma si colloca anche al vertice, dopo Belluno, per numero di acquirenti “over 50” (33% contro una media regionale del 29%). Padova è ancora la provincia dove i “single” comprano di più (20% su una media regionale del 17%). Una curiosità, infine: la città del Santo si colloca tra le prime per vendita di case più eco-compatibili, con certificazione energetica di classe A-B (21% a fronte di una media regionale del 17%).
[Modificato da marco--- 13/04/2012 09:45]
03/01/2013 21:41
 
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Immobili a Padova prezzi in calo Immobiliare, prezzi in netto calo: a Padova è quasi svendita (Fonte: padovaoggi.it - 03/01/2013)

L'anno che si è appena concluso non è stato particolarmente positivo per il mercato immobiliare, anzi.

COMPRAVENDITE IN CALO. A dirlo è il portale immobiliare idealista.it che ha registrato nel 2012 un netto calo delle compravendite a causa ovviamente della recessione e dell'alto numero di tasse da pagare.
A MARZO

PADOVA: DATO PIU' NEGATIVO. A risentirne maggiormente, però, è stata proprio Padova dove, per far fronte alla crisi, i prezzi delle case sono addirittura diminuiti del 16,4%: il dato peggiore di tutta Italia. Subito dopo di lei Modena, Parma, Bergamo e Bari.
[Modificato da marco--- 03/01/2013 21:42]
17/06/2015 17:37
 
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Mercato immobiliare in ripresa dopo sette anni di cali
Secondo gli ultimi dati dell’agenzia delle Entrate particolare forza ha dimostrato il quarto trimestre 2014 con transazioni salite del 7,1% rispetto a un anno prima.

Il 2015 potrebbe chiudersi con un incremento delle compravendite fino a quota 450mila unità (vedremo ndr)


I prezzi continuano invece a scendere, anche se in maniera modesta. I valori sono scesi in media del 15% nelle zone centrali e del 27% nelle aree zone periferiche.

latuacasapadova
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