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Vox populi

Ultimo Aggiornamento: 19/12/2014 09:54
13/05/2014 08:41
 
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Mercato fermo - lettera (Fonte: Corriere della Sera - 13/05/2014)

Girando per le nostre città e nei nostri paesi è sempre più facile vedere appartamenti e uffici vuoti, negozi chiusi e capannoni abbandonati. Gli immobili messi in vendita all’asta sono sempre più numerosi e i cartelli scoloriscono inesorabilmente nell’attesa di clienti. In tale situazione si trovano sicuramente centinaia di migliaia di immobili. Come sarà possibile per i loro proprietari fare fronte e alle imposte che sempre più numerose colpiscono le proprietà? C’è qualcuno che si occupi di questo problema o l’unico imperativo è quello di tassare?

Pietro Volpi
pietrovolpi@virgilio.it
06/06/2014 16:29
 
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flo_74, 6/6/2014 11:01 AM:

Vi racconto la storia dei miei acquisti, se può interessarvi.

A fine 2006 (al tempo ero uno scapolone) ho acquistato un mini appartamento (ingressino+bagno+cucina+camera) di nemmeno 35 mq alla modica cifra di 130k. In zona Quarticciolo.
Era il tempo della bolla immobiliare e per un ex-garage di 30 mq accatastato A4 si pagavano 100k a Centocelle.

Poi sono arrivati moglie e figlio.
A settembre 2012 (mia moglie era incinta) ho messo in vendita la mia casetta per acquistarne una più grande.
La migliore offerta che mi è arrivata è stata di 107k in novembre che ho rifiutato pensando fosse poco.

Nella sfortuna sono stato fortunato.
A febbraio 2013 nasce mio figlio e la vendita della casa era ancora in alto mare...Intanto cercavo appartamenti di almeno 65mq all'Alessandrino/Centocelle ad un prezzo non superiore a 200k.

A marzo 2013 muore la proprietaria (molto anziana) dell'appartamento di fronte a quello di mia madre.
Stiamo parlando di un'appartamento a Piazza Roberto Malatesta proprio sopra la nuova fermata Metro, in cortina, 5° piano con ascensore e portierato, 75 mq interni + 20 mq di balconi (2) di cui il balcone grande completamente esposto a sud e senza palazzi di fronte, con in più soffitta di 5 mq (che gli eredi neanche sapevano di avere!).

In quella zona ovviamente nemmeno avevo guardato in quanto la reputavo irraggiungibile per le mie finanze. Nel 2008 un appartamento di quel tipo era nell'intorno dei 400k.
Nel 2013 gli annunci erano sui 300K (sempre troppi).
Gli eredi, bresciani, hanno chiesto a mia madre se qualcuno fosse interessato all'acquisto. Avevano fretta di vendere e non volevano agenzie di mezzo.

La mia offerta è stata di 220k, il massimo che potevo permettermi tra soldi miei + mutuo.
Il miracolo è che hanno accettato!

Alla fine, ad aprile 2013, ho venduto di corsa la mia casetta a 98k (nessuno mi offriva più nemmeno 100k) perdendoci 30 k in 7 anni (è come se fossi stato in affitto!) ma a settembre ho acquistato una casa che secondo me difficilmente, anche nei prossimi anni (visto che entro fine anno aprirà anche la metro), per ubicazione grandezza e comodità avrei mai potuto comprare a quel prezzo.

Se avessi venduto a novembre 2012 a 107k oggi abiterei molto più in periferia in un casa di valore molto diverso.

In zona Malatesta quindi, a parte il mio episodio fortunato, ciò che nel 2007/2008 (max bolla) si vendeva a 350/400 k oggi mediamente si vende a 250/300k. [SM=g1750826]

22/07/2014 12:53
 
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La semplicità e incisività della VERITA' !!!


Io penso che il 50% delle case che sono in vendita non si venderanno !!!



Quando c'è tanta offerta... poi il valore crolla !!!



1:17 / 3:24

www.youtube.com/watch?v=WXFBfF7ONRM


[SM=g1747522] [SM=g1748861] [SM=g1747522] [SM=g1748861] [SM=g1747522] [SM=g1748861] [SM=g1747522]

[Modificato da Trader75 22/07/2014 12:55]


____________________________________________________

niente sale fino al cielo...
27/07/2014 10:02
 
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La casa soffre sotto il peso dei fisco (lettera) (Fonte: Il Sole 24 Ore - di Paolo Maria Bianconi - 27/07/2014)

L'incredibile aumento dell'imposizione fiscale sulle transazioni immobiliari ha bloccato il settore e, non bastasse, il colpo di grazia è arrivato dal Prof. Monti che a crisi già in atto ha pensato bene di aumentare in modo aberrante l’imposizione fiscale immobiliare con Imu, Tasi, Tares e quant’altro. Il risultato è stato letteralmente devastante: la maggior parte dei soggetti oggi coinvolti in procedure concorsuali è rappresentato da chi operava nel settore edile o anche solo nel collegato. L'italiano medio, sino a qualche anno fa, considerava il mattone quale bene rifugio per definizione, oggi la stessa persona è in crisi di rigetto verso l’acquisto immobiliare a fronte della certezza di un livello di spesa fiscale insostenibile. Oggi chi si trova ad avere immobili (magari per successione) è spesso sconvolto dagli insostenibili oneri fiscali ad essi afferenti, impossibilità sostanziale di vendita, in presenza di valori in crollo, se non a prezzi inesistenti e costi per spese condominiali insostenibili, oltretutto con grosse difficoltà anche di affitto visto che la crisi economica rende spesso insolvente il più onesto dei conduttori. Ciò non bastasse si aggiunga l’atteggiamento del sistema fiscale di questi ultimi anni che mette sotto lente di ingrandimento con modi e metodi degni dei tribunale dell'inquisizione di manzoniana memoria qualunque soggetto che acquisti un immobile. Risultato di tutto ciò: crollo del settore, crollo delle entrate fiscali per transazioni immobiliari e crollo dell'occupazione nel settore, con buona pace dei proclami politici di uscita dalla crisi economica. Negli ultimi anni, sotto il vessillo della lotta all’evasione, sono comparsi (iva intracee, transfer price, accertamenti analitico-induttivi) atteggiamenti vessatori e inquisitori che poco si conciliano con la crisi economica in corso, ma soprattutto che vanno a colpire situazioni dove l'errore anche palesemente non voluto, ma giustificato da una legislazione fiscale allucinante, vede spostarsi l'indagine anche verso operatori fiscalmente corretti con pretese sostanzialmente assurde e giustificate solo dalla logica dell’agenzia di ricerca di gettito a tutti i costi. Partiti: possibile che nessuno si sia accorto che gli italiani indirizzario il loro voto verso chi rappresenta la protesta e non chi, spudoratamente mentendo, pare sostenere logiche politiche credibili? Tali sono i voti per la lega prima e Grillo poi. Gli italiani (almeno quelli che lavorano) sono stanchi di vedere privilegi economici incredibili riconosciuti a nulla facenti dei settore pubblico (con tutto il rispetto per chi nel pubblico fa il proprio lavoro).
31/08/2014 09:56
 
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Un mattone sullo stomaco - lettere (Fonte: Libero Quotidano - 31/08/2014)
19/12/2014 09:51
 
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Il vero valore (e il peso) delle case - Il bisogno di tornare a quote normali (Fonte: Avvenire - 19/12/2014)

Gentile direttore.
in questo periodo è sembrata cessare l’attenzione sulle rendite catastali delle case, forse perché l’80% degli italiani doveva pensare a pagare Imu e Tasi. Ma può essere che sull’argomento non si torni tanto rapidamente. Non c’è gran interesse a parlarne. Perché? Perché se vi dovesse essere un adeguamento delle rendile al valore degli immobili, stavolta l’adeguamento dovrebbe avvenire al ribasso perla maggior parte delle case. L’effetto sarebbe una diminuzione per Stato e Comune degli introiti che vengono dalle tasse sulla casa, in questi anni aumentate invece pesantemente rispetto alla famosa Ici... E questo non conviene a nessuno di coloro che hanno potere. In tv per esempio, si parla piuttosto di un lieve calo (1—2%) del valore delle case. Beh, devo dire che la realtà è "leggermente" diversa. E lo spiego con qualche esempio. A Torino un piccolo appartamento in periferia (camera e cucina con bagno) nel 2011 è stato venduto a 120mila euro, pochi giorni fa lo stesso appartamento è stato rivenduto a 60mila. Un piccolo negozio con rendita catastale rivalutata ai fini Imu di 65mila euro, si ha difficoltà a venderlo a 30mila. Si vede a occhio nudo che l’attuale valore di mercato è, quindi, circa la metà della rendita catastale! Mi viene in mente il teatrino di quando ci fu la conversione lira/euro: ci venne assicurato e tutt’ora c’è chi insiste — che sarebbe stato tutto uguale (1 euro/1.936,27 lire), peccato che, in pratica, quanto prima era venduto a mille lire sia, poi, passato a un euro (quasi duemila lire). Che cosa ne dice, direttore?

Valter Boero
Università di Torino

Risposta

Che cosa le dico, gentile e caro professor Boero? Che le sue stime, pur "spannometriche", mi convincono più di tanti indici e tante quotazioni ufficiali... E' vero: ci sono pesanti sopravvalutazioni (oggi, del valore delle case) e strane sottovalutazioni (da anni, dell’impatto sulla vita reale degli italiani dei passaggio dalla lira all’euro) che mi confermano la lontananza,a tra chi ha governato il Paese negli ultimi decenni e i cittadini normali, tutti noi. Ma mi confermano anche nella convinzione che l’obiettivo prioritario di chi governa ora questo Paese debba essere duplice: all’impegno, duro e sacrosanto, per rimettere in moto la nostra economia e il lavoro manuale e intellettuale degli italiani deve accompagnarsi quello per riportare "a quote più normali" la nostra vita, la nostra ricchezza (spesso solo presunta) e l’esposizione fiscale dei contribuenti (tutti, ma in special modo quelli onesti che pagano fino all’ultimo centesimo di imposte e tributi perché nulla eludono o evadono). Veramente di preziose urgenze ce ne sarebbe in anche altre, a cominciare dalla giusta valorizzazione della famiglia con figli. Ma di questa noi scriviamo spesso e lei se ne occupa con straordinaria passione per l’umano, dunque — per stavolta — fermiamoci qui.
[Modificato da marco--- 19/12/2014 09:54]
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