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Piemonte - situazione del mercato immobiliare

Ultimo Aggiornamento: 15/04/2016 08:29
19/07/2014 09:45
 
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Variazione prezzi immobiliari 2007-2013
Il peso fiscale sul mattone affossa il mercato immobiliare: 'ora però bisogna cambiare rotta (Fonte: radiogold.it - 18/07/2014)

Sul fronte immobiliare l'alessandrino "non è certo messo bene". C'è, però, "chi sta peggio". La filosofia della Federazione italiana agenti immobiliari professionali (Fiaip) è quella di "non piangersi addosso" e provare a leggere l'ultima indagine dell'osservatorio provinciale, relativa al 1° semestre del 2014, come sprone per il settore. I dati sull'andamento del prezzo unitario degli immobili dal 2007 al 2013, recentemente pubblicati sul Sole 24 Ore, hanno infatti confermato la crisi vissuta negli ultimi anni. L'alessandrino ha visto crollare del 23.8% il valore di un alloggio di 100 metri quadri in una zona semi-centrale. Da una media di 2.100 euro del 2007, nel 2013 i prezzi si sono infatti abbassati a circa 1.600 euro. Poco lontano dai confini provinciali, nell'astigiano, il crollo è stato ancora più pesante: -27.7%...
[Modificato da marco--- 19/07/2014 09:46]
18/08/2014 21:20
 
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Ivrea, case deprezzate del 7% in un anno (Fonte: lasentinella.gelocal.it - di Simona Bombonato - 18/08/2014)

IVREA. Se il mercato del mattone sembra mostrare i primi segnali di ripresa dopo cinque anni di crisi nera, da qui a vedere finalizzate le manifestazioni di interesse che adesso fanno sperare gli agenti ci vogliono almeno sei mesi. In assenza di tendenze consolidate, resta fino ad allora il pantano di un mercato completamente fermo soprattutto nelle città. Che è quello fotografato a luglio 2014 da Immobiliare.it su dati e grafici Istat.

L’istantanea racconta di compravendite al palo a Ivrea, Chivasso, Rivarolo, con il solo mercato degli affitti a tenere botta grazie alla richiesta delle coppie che si separano. I prezzi delle case continuano a scendere, quindi – si va dal picco negativo del -14% al metro quadro di Rivarolo al -7% di Ivrea, passando per il -3% di Chivasso –, mentre le locazioni nel complesso tengono il passo. Anche se, soprattutto a Ivrea, devono fare i conti con un’offerta sovradimensionata per cui in città si stimano 700 unità immobiliari sfitte. Per contro, cresce, e non di poco, il valore del nuovo nei piccoli paesi che in questi anni hanno rappresentato l’alternativa più economica al grosso centro. A Fiorano, per citare l’esempio più eclatante, un metro quadro costa secondo le rilevazioni di Immobiliare.it qualcosa come 2.145 euro, più della media di Torino (2.200 euro) e più del dato provinciale (1.802) e naturalmente molto più di Ivrea (1.368 euro al metro quadro sempre sul nuovo).

Tra i numeri prova a mettere ordine Piero Cobetto, grande conoscitore del mercato di Ivrea dove gestisce con il fratello Luca Immobiliare Cobetto e rappresenta L’Unione piccoli proprietari immobiliari (Uppi). «A mio parere i prezzi sono ancora più bassi – dice –. A Ivrea, quando chiudi una vendita a 1.100-1.150 euro stai già chiudendo bene. Di duemila euro al metro quadro non se ne parla a meno di immobili di livello nuovi o completamente ristrutturati». Quanto agli affitti, «Ivrea soprattutto è in una situazione particolare, segnata com’è dall’aver perso completamente la domanda di studenti e lavoratori in trasferta – continua il presidente Uppi –. Da cinque, sei anni a questa parte lavoriamo solo ed esclusivamente con i coniugi che si separano, ma si tratta comunque di cifre troppo piccole per fare aumentare i canoni visto che dall’altra parte c’è un’offerta amplissima, che continua a crescere nella misura in cui i tanti che non riescono a vendere si rassegnano ad affitto. O almeno ci provano».

La cartina di tornasole su Internet, dove dalle estrapolazioni delle medie aritmetiche si passa ai singoli annunci. I conti tornano anche qui. Una villetta a schiera da 120 metri quadri in via Saragat a Ivrea vale oggi un investimento di 259mila euro, un appartamento da cinque locali in corso Vercelli sempre a Ivrea altri bei 290mila euro. Tenuto conto che sull’incasso teorico, nota un agente, «un 3-5% lo perdi durante la trattativa». E i paesi? Samone, con il +26% al metro quadro, resta secondo Immobiliare.it il terzo centro con le case più care dopo Fiorano.

Prima di Samone c’è però Cascinette: dall’anno scorso, il nuovo si è deprezzato del 7%, che però, quotazioni alla mano, corrisponde in ogni caso 2.066 euro al metro. A Bollengo siamo nell’ordine dei 1.473 euro al metro quadro dopo un ribasso che in dodici mesi si è mangiato il 15% del valore. Sempre in tema di compravendite, Cuorgnè sta invce sui livelli di Chiaverano, Pavone su quello di Ivrea, Borgofranco e Strambino poco più sotto.

«Sul nuovo c’è poca differenza tra città e paesi – nota Cobetto –. E i paese hanno numeri troppi piccoli per permettere di fare discorsi generali».

Infine le locazioni, l’unica voce che ha retto dall’inizio della crisi. Affittare casa a Ivrea costa più o meno come farlo a Pavone, Cuorgnè e Fiorano. Rivarolo e Chivasso sono attorno ai 6 euro al metro quadro, quindi più cari di Ivrea, con la differenza che Chivasso segna un delta positivo del 4% dall’anno scorso e Rivarolo uno negativo dell’1,8%. «A luglio 2014 – precisa la statistica di Immobiliare.it alla voce affitti -a Ivrea sono stati richiesti in media 5,72 euro mensili a metro quadro, con un aumento dello 0,39% rispetto a luglio 2013. Negli ultimi due anni, il valore più alto richiesto sempre all’interno del Comune di Ivrea è stato di 6,21 a ottobre 2013, il minimo di 5,19 euro a novembre 2012». Quanto alle compravendite, Ivrea ha raggiunto il massimo relativo a marzo 2013 con 1.505 euro al metro quadro.
[Modificato da marco--- 18/08/2014 21:22]
19/09/2014 07:07
 
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Torino, analisi del mercato immobiliare (Fonte: datamanager.it - 18/09/2014)

Nel primo semestre del 2014 le quotazioni delle abitazioni di Torino sono diminuite del 3,9% rispetto al semestre precedente. Sostanzialmente stabili i valori immobiliari delle zone centrali. La macroarea della Collina è quella che ha subito il calo più forte con -7,1%

DOMANDA E disponibilità DI SPESA: vince il trilocale

L’analisi della domanda vede una maggiore concentrazione delle richieste sul trilocale (35,8%), seguita dal bilocale (29,1%). In aumento la concentrazione sui tagli più grandi.

I potenziali clienti esprimono budget fino a 119 mila€ nel 35,6% dei casi e tra 120 e 169 mila € nel 27,0% dei casi (percentuali in aumento rispetto al semestre precedente).

LOCAZIONI: domanda sostenuta

L’andamento dei canoni di locazione vede un calo dell’1,5% sui bilocali e del 2,3% sui trilocali. Interessante la domanda di affitto nelle zone centrali e in quelle a ridosso delle facoltà universitarie.

ANALISI SOCIO – DEMOGRAFICA:

L’83,1% degli acquirenti ha comprato l’abitazione principale, a seguire con il 16,9% gli investitori (percentuale in calo rispetto al II sem 2013 quando era pari al 18,1%).

Per quanto riguarda l’età degli acquirenti si evince che la maggioranza ricade tra i 18 e i 44 anni.

COMPRAVENDITE

Aumenta il numero di compravendite a Torino nei primi tre mesi del 2014: 2.292 in crescita del 10,8% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso.

AUMENTANO LE COMPRAVENDITE NELLA CITTA’ DELLA MOLE

2007 +2,7%
2008 -5,6%
2009 -3,5%
2010 +0,4%
2011 -2,1%
2012 -10,8%
2013 -10,9%
2014 -3,9%

MACROAREA CENTRO

I prezzi immobiliari nelle zone centrali di Torino sono diminuiti dell’1,1%. Stabili i valori nel Centro storico, quisorge l’Università e quindi c’è una buona domanda di studenti universitari. In diminuzione la richiesta dei genitori che acquistano pei figli. Particolarmente apprezzate le abitazioni situate in via Po, una strada servita e dove il mercato immobiliare è molto dinamico; ci sono appartamenti di piccolo taglio, spesso ricavati da operazioni di frazionamento di palazzi costruiti nel XVIII secolo che se in buone condizioni si scambiano mediamente a prezzi 3500 € al mq. Nella zona di via Roma, via Battisti, piazza Carlo Alberto, piazza Castello e piazza Vittorio Veneto si concentrano soluzioni di prestigio, dalle metrature superiori a 100 mq e che ristrutturate hanno quotazioni medie di 4000 € al mq. Più signorili le abitazioni posizionate sul Lungopo Diaz. Sul mercato delle locazioni si registra una buona domanda alimentata da studenti universitari e da lavoratori fuori sede. La presenza di investitori è determinata dalla forte richiesta di affitti da parte di studenti universitari provenienti da tutta Italia ed in particolare dal Piemonte. Valori invariati per le abitazioni che si trovano nell’ area di via Roma, via Lagrange e via Carlo Alberto; in queste vie una tipologia d’epoca, in buono stato, si acquista con una spesa media di circa 4000 € al mq. Le zone più signorili sono quelle che affacciano su via Lagrange, via XX Settembre e via Alfieri e tra le vie più prestigiose da segnalare via Della Rocca, dove si trovano anche soluzioni signorili riqualificate e valutate circa 6000 € al mq.

Le quotazioni delle abitazioni nella zona di San Salvario, Sacro Cuore, Valentino sono in leggera diminuzione. La zona più prestigiosa è quella che si affaccia sul Po e limitata da corso Massimo D’Azeglio: immobili d’epoca dei primi anni del 1900, tra cui dei villini che costano mediamente 3000 € al mq, con punte di 3500 € al mq per le soluzioni che godono della vista Collina e sul Parco del Valentino. Progetti in corso: sono in fase di realizzazione alcune nuove costruzioni in luogo dell’ex sede della Fiat in Corso Massimo d’Azeglio angolo Corso Dante e che sono proposte a prezzi medi di 3500 € al mq. Le quotazioni immobiliari della zona Crocetta sono ancora in leggera diminuzione e questo ha comportato una ripresa delle compravendite. A muoversi sul mercato sono persone alla ricerca della prima casa e della casa ad uso investimento. Infatti non lontano sorge il Politecnico di Torino e sono numerosi coloro che comprano per mettere a reddito. Le soluzioni immobiliari più signorili sono concentrate nel tratto compreso tra Corso De Gasperi e Corso Galileo Ferraris: le soluzioni d’epoca e quelle signorili hanno prezzi medi di 3400 € al mq. Soluzioni meno prestigiose sono disponibili tra Corso Duca degli Abruzzi e corso Mediterraneo: prezzi medi di 2600 € al mq.

MACROAREA DELLA COLLINA

Qui i prezzi immobiliari sono scesi in modo più importante (-7,1%). Nei quartieri di Collina, Borgata Rosa, Lomellina, Madonna del Pilone e Sassi si sono registrati prezzi in ribasso. La maggioranza delle richieste proviene da famiglie in cerca dell’abitazione principale, non mancano comunque domande da parte di investitori e, in numero minore, anche da persone che acquistano la casa vacanza in questa area residenziale e verde della città, caratterizzata dalla presenza di vigneti. La zona di Lomellina-Borgo Po è tra le più richieste, si sviluppa nella fascia pre-collinare ed ospita tipologie di primi anni del ‘900 che grazie alla vista panoramica sulla città hanno prezzi medi di 3500 € al mq. A Madonna del Pilone per una soluzione ristrutturata si spendono 2600 € al mq. L’area di Borgata Rosa offre edifici degli anni ’60,’80,’90 e dei primi del 2000: un appartamento recente si valuta circa 1800 € al mq. Nella parte collinare del quartiere ci sono ville d’epoca edificate tra il 1500 ed il 1600, si tratta di soluzioni molto ampie con vasti terreni annessi, che possono superare abbondantemente il milione di euro. In zona Sassi si possono acquistare ville storiche, mentre la restante parte del quartiere è caratterizzata da edilizia economica degli anni ’60 e ‘70 con valori che oscillano tra 1100 e 1400 € al mq. Il mercato delle locazioni è attivo, soprattutto grazie alla vicinanza con alcune importanti aziende come la Ferrero e l’Iveco. La domanda di case in affitto proviene quindi soprattutto da professionisti fuori sede e, in parte minore, anche da studenti universitari. Per l’affitto di bilocali si registrano canoni che possono variare in base alla zona da 220 a 400 € al mese.

MACROAREA DI BORGO VITTORIA – BARRIERA DI MILANO

In questa Macroarea le quotazioni immobiliari sono diminuite del 3,7%. Il quartiere di Borgo Vittoria è ad alta vocazione operaia. L’offerta immobiliare nella zona di corso Grosseto, a ridosso di piazza Rebaudengo, è quella più popolare, con immobili dei primi anni del 1900 che si vendono a prezzi inferiori a 1000 € al mq. Ci sono anche abitazioni ex Fiat valutate 1100 € al mq. Infine, una zona molto economica, intorno a via Reiss Romoli, registra prezzi medi di 900 € al mq. Il nuovo costa 1400 € al mq. La zona di Borgo Vittoria ha prezzi medi di 1300 € al mq. Questo tipo di immobili e questa zona attirano anche acquirenti provenienti dai quartieri limitrofi dove le quotazioni sono più elevate. Sono presenti anche delle recenti costruzioni, risalenti a 3-4 anni fa che si scambiano a prezzi medi di 2300 € al mq. In diminuzione i valori nella zona di Barriera di Milano – Vercelli – Crispi. L’offerta include soluzioni dei primi anni del 1900 spesso da ristrutturare a valutate 800-900 € al mq; ci sono anche delle nuove costruzioni edificate tra il 2010 e il 2011, immesse sul mercato a 2000 € al mq ma ancora invendute.

MACROAREA FRANCIA – SAN PAOLO

Il ribasso delle quotazioni (-3,7%) è stato determinato dall’andamento del quartiere di Pozzo Strada – Monte Cucco e del quartiere San Paolo – Largo Racconigi. Corso Monte Cucco e corso Peschiera sono tra le strade più apprezzate del quartiere Pozzo Strada – Monte Cucco dove ci sono tipologie degli anni ’70 dotate di portineria e giardino interno a 1800-1900€ al mq se da ristrutturare ed a 2400€ al mq se già ristrutturate. Per quanto riguarda il mercato degli affitti si registra una buona richiesta da parte di coppie e famiglie ed in misura minore anche da parte di studenti universitari. Si registra inoltre una discreta componente di domanda da parte di persone anziane: un bilocale si affitta mediamente a 380€ al mese, mentre il trilocale costa circa 430€ al mese. Progetti in corso: Da segnalare che in via Fattori, traversa di corso Monte Cucco, è in fase di realizzazione una nuova palazzina con facciata in paramano ed in classe energetica A, i cui valori partono da 2800€ al mq. Prezzi in calo nel quartiere San Paolo – Largo Racconigi: un buon usato costa 1500 € al mq, con punte di 1800-1900 € al mq per la zona di via Malta, dove si trovano condomini con giardini, ben posizionati e con appartamenti luminosi. Da segnalare che in via Spalato, angolo piazza Marmolada, è stato costruito un nuovo condominio con prezzi a partire da 2800€ al mq (per gli appartamenti posizionati al primo piano). Anche in via Caraglio è possibile acquistare tipologie nuove con una spesa di 2500-2600 € al mq. Sono in corso i lavori per la riqualificazione di piazza Marmolada che prevede la creazione di spazi verdi ed il restyling dell’arredo urbano. Vivace il mercato delle locazioni in zona San Paolo – Largo Racconigi: a cercare casa in affitto sono sia studenti universitari sia coppie e famiglie, mentre è praticamente scomparsa la domanda da parte di lavoratori fuori sede dopo il trasferimento di alcune aziende in altre aree della città. Un bilocale si affitta mediamente a 400 € al mese.

MACROAREA DI SANTA RITA – MIRAFIORI NORD

Nel Isemestre2014 le quotazioni sono in diminuzione (-7,1%). Tra i quartieri con trend al ribasso si segnalano Santa Rita – corso Siracusa e Mirafiori Nord – Mercato Coperto. Quest’ultimo quartiere registra prezzi di 1000 € al mq per le soluzioni popolari in buone condizioni, mentre il prezzo di un appartamento in edilizia civile degli anni ’70 in buono stato non supera i 2000 € al mq. Da segnalare nuove costruzioni in corso Tazzoli. Buona la domanda di appartamenti in affitto, in particolare da parte di giovani coppie e qualche volta da lavoratori trasfertisti. Mercato ancora a rilento nell’area di Santa Rita – Corso Siracusa dove appartamenti degli anni ’70 in buone condizioni si possono acquistare a 1500 € al mq. Valutazioni più elevate per le tipologie posizionate in via Barletta, corso Sebastopoli e corso Correnti, le strade più richieste del quartiere. Un appartamento in buono stato costa 2000 € al mq. Vivace il mercato degli affitti. Progetti in corso: in via Barletta è stato realizzato un palazzo con 12 unità abitative i cui prezzi si attestano su 3000 € al mq. Sempre in via Barletta stanno sorgendo due palazzi gemelli; il primo, in classe energetica B, è stato già completato ed il valore è di 2800 € al mq.

MACROAREA DI NIZZA – LINGOTTO – MIRAFIORI SUD

Le quotazioni immobiliari hanno segnalato un ribasso del 3,7%. Prezzi in diminuzione nella zona di Nizza-Millefonti: tipologie degli anni ’60 e ’70 da ristrutturare costano tra 1900 e 2000 € al mq, mentre per gli appartamenti già ristrutturati si spendono circa 2300 € al mq. Condomini senza ascensore degli anni ’50 sono presenti nell’area di via Spotorno e di piazza Filzi, dove ci sono soluzioni da ristrutturare dal valore di 1000 € al mq, quotazioni di 800-900 € al mq per quelle più popolari. In aumento il numero di persone in cerca di soluzioni in affitto, il canone di bilocali e trilocali è rispettivamente di 400 e 500 € al mese. Progetti in corso: Il quartiere Nizza-Millefonti è interessato dai lavori per il prolungamento della metropolitana nel tratto compreso tra il capolinea di Lingotto-Fiera e piazza Bengasi. Inoltre in via Nizza, all’altezza di via Caramagna, è in fase di realizzazione il nuovo Palazzo della Regione.
Domanda Monolocali 2 locali 3 locali 4 locali 5 locali
Luglio 2014 2,7% 29,1% 35,8% 23,8% 8,6%
Gennaio 2014 3,0% 29,9% 35,3% 23,6% 8,2%

L’analisi della domanda rileva un aumento della concentrazione delle richieste di trilocali (+0,5%), quattro locali (+0,2%) e cinque locali (+0,4%). In diminuzione la concentrazione dei monolocali (-0,3%) e dei due locali (-0,8%).

Offerta Monolocali 2 locali 3 locali 4 locali 5 locali
Luglio 2014 3,1% 32,7% 36,6% 18,6% 8,8%
Gennaio 2014 2,3% 33,0% 36,8% 19,5% 8,4%

In aumento la concentrazione dell’offerta immobiliare sui monolocali (+0,8%) e sui cinque locali (+0,4%). In diminuzione quella su tutte le altre tipologie immobiliari.
[Modificato da marco--- 19/09/2014 07:07]
23/09/2014 13:41
 
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Asti: rispetto al 2006, i valori medi di mercato sono scesi di circa il 30%
Compravendite di case giù del 50% Calati di un terzo i valori di mercato (Fonte: lanuovaprovincia.it - 22/09/2014)

E' una fotografia a tinte scure quella scattata dall'ottava edizione del Borsino immobiliare 2014 della provincia di Asti, presentata giovedì all'Enofila, nell'ambito della Douja d'Or, in presenza di diversi relatori e autorità. Frutto delle rilevazioni effettuate dagli Agenti immobiliari che formano la rete dei rilevatori della Fimaa (Federazione Italiana Mediatori Agenti d'Affari) di Asti ed elaborate dall'apposita Commissione a fine 2013, la stesura del Borsino, sulla base dei prezzi appunto dello scorso anno, è stata particolarmente difficile, proprio a causa dell'andamento del settore, colpito da una crisi che in passato non si era mai vista.

«Con mille difficoltà, considerata l'altalena dei prezzi, siamo riusciti a stabilire una tabella di valori dichiara Enrico Fenoglio, presidente Fimaa Asti Basti dire che il numero delle transazioni di compravendita immobiliare nel settore residenziale si è ridotto del 50% rispetto agli anni precedenti: siamo quindi passati da 845 mila transazioni nel 2006 a poco più di 400 mila nel 2013. Siamo così tornati al numeri del 1968. Inoltre gli scambi, cioè le vendite nel capoluogo, sono passati da 918 nel 2008 a 563 oggi, nel resto della provincia da 1.711 a 927, sempre nel medesimo periodo».

Sottolineando che «l'instabilità del mercato e il calo dei prezzi sia negli affitti sia nelle compravendite hanno osteggiato le rilevazioni», Fenoglio ha aggiunto: «Possiamo dire che, rispetto al 2006, i valori medi di mercato sono scesi di circa il 30%. Di certo, l'imposizione fiscale sulla casa, tra cui Imu, Tasi e Tarsi, non ha aiutato il mercato, dato che il mattone, nonostante sia considerato dalla gente bene rifugio per eccellenza, è stato sempre più colpito. Cosa che manda in crisi anche l'intero indotto collegato al settore. Crediamo però si sia ormai raggiunto il minimo storico e gli analisti sperano in una ripresa nel 2016. Bisogna comunque essere ottimisti. In quest'ottica, anche le banche devono fare la propria parte, erogando mutui».

Per individuare meglio i diversi valori di ogni singola unità immobiliare, in base all'ubicazione, la città di Asti è stata suddivisa in 10 zone. I relativi valori hanno un carattere indicativo e sono espressi in euro per metro quadro commerciale. «I prezzi che tengono di più fa sapere Fenoglio sono quelli del centro e della zona Nord, cioè le aree più richieste e più care, che però hanno comunque avuto una caduta di valore. Nessuna zona insomma è stata risparmiata da questo fenomeno». Tanto per fare qualche esempio, il costo del mattone per un alloggio semi nuovo, che non supera i 25 anni, in centro, nel tratto di corso Dante, fino a Largo Martiri Liberazione (zona 1), va da 2.200 euro a 2.500 al mq; la stessa tipologia di prezzo oscilla in via Petrarca (zona Nord o zona 2) da 1.700 euro a 2.300 euro/mq; in corso XXV Aprile (zona 9) da 1.400 a 1700 euro/mq; in via Torchio (zona 6) da 1.100 a 1.300 euro /mq; nel quartiere Praia (zona 4) da 900 a 1.100 euro/mq.

«Più in generale annota Fenoglio il mercato astigiano soffre forse maggiormente di altre realtà più turistiche. Tale considerazione vale soprattutto per il capoluogo, rispetto a quelle aree della provincia che di recente hanno ottenuto il riconoscimento Unesco. Di conseguenza, la speranza è che qualche investitore straniero venga ad acquistare casa in queste zone». Un cenno ulteriore meritano poi i costi di locazione: «Anche gli affitti afferma Fenoglio hanno conosciuto un tracollo, a fronte del quale i proprietari risentono ancor più delle tasse». Al riguardo, Claudio Bruno, direttore Ascom Confcommercio, ha ricordato l'accordo tra lo stesso Ente, l'amministrazione comunale, la Fimaa e altre associazioni di categoria, relativo ai canoni calmierati a favore di affittuari e proprietari, in ambito commerciale.
06/10/2014 08:46
 
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Ringraziando sylvestro per questa segnalazione.

TGR Piemonte 2014 10 05 14 00 immobiliare (Pubblicato il 05/10/2014)

[Modificato da marco--- 06/10/2014 08:47]
06/10/2014 11:32
 
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21/01/2015 08:56
 
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prezzi case piemonte, cala il prezzo degli immobili di seconda mano, -1,1% nel 2014 (Fonte: idealista.it - 20/01/2015)

secondo l'ultimo rapporto stilato dal portale immobiliare idealista.it, il prezzo delle case di seconda mano in piemonte ha registrato un calo pari all'1,1% nel corso del 2014, un ribasso ampiamente sotto la media nazionale che porta il valore medio al metro quadro a 1.621 euro. il campione analizzato dall'ufficio studi comprende 11.483 unità immobiliari inserite nel database del portale dai proprietari piemonesi tra il 30 dicembre 2013 e il 30 dicembre del 2014

il campione analizzato dall’ufficio studi di idealista comprende 11.483 unità immobiliari inserite nel database del portale dai proprietari piemonesi tra il 30 dicembre2013 e il 30 dicembre del 2014

province piemontesi
rispetto al generale trend ribassista della regione, le province di cuneo (5,1%) e alessandria (3,4%) segnano una decisa inversione di tendenza, mentre i valori sono rimasti invariati a biella - quella con i prezzi più bassi d’italia (821 euro/m2) -. dopo il 2014 le case costano meno nel verbano-cusio-ossola (-3,1%), nel novarese (-2,8%) e nell’astigiano (-2,7%). ribassi nell’ordine dello 0,9% anche nelle province di torino e vercelli

rispetto ai prezzi, la succitata biella è la più economica dove acquistare casa con poco più di 800 euro al metro quadro, mentre torino è la più cara con 1.818 di media al euro/m2

capoluoghi di provincia
tra le città capoluogo per cui è stato possibile rilevare le variazioni dei valori su base annuale, si segnalano in terreno positivo vercelli (1,8%) e alessandria (1,2%), mentre tutte le altre chiudono in rosso il 2014. fra queste, verbania (-6,8%) si segnala per la performance peggiore degli ultimi 12 mesi, seguono torino (-4,8%), asti (-4,1%). più attenuati i cali di novara (-2,5%) e biella (-0,7%)

sempre verbania, con i suoi 2.015 euro al metro quadro, è la città capoluogo con i prezzi più elevati a livello regionale, seguita da cuneo (1.993 euro/m2), mentre torino (1.977 euro/m2) è solo la terza piazza più cara. biella, in compenso, è la città più economica con 878 euro al metro quadro
18/04/2015 09:54
 
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La "prevista" ripresa del 2016, quasi certamente, penso che si andrà ad aggiungere alla lista: Le previste riprese e gli annus horribilis del mercato immobiliare italiano
Crollano i prezzi degli immobili: "La ripresa? Solo tra un anno" (Fonte: torino.repubblica.it - di Stefano Parola - 17/04/2015)

In periferia valori calati di un quarto. Giù anche nell'isola della Crocetta: "E' ripartito il mercato dei mutui". Aumenti contenuti a Cit Turin e Cavoretto

Le case costano sempre meno. Dopo anni di tenuta o di lieve flessione, nel 2014 il valore degli immobili di Torino ha subito un calo piuttosto consistente: si parla di una riduzione media del 7,3 per cento. E, come tutte le medie, dietro il dato ci sono zone che tengono, come il centro, e altre in cui i prezzi sono crollati, con riduzioni anche superiori al 20 per cento. «Rispetto a prima della crisi, gli alloggi in zone come Barriera di Milano o Aurora il calo è stato anche del 50 per cento.

Sono quartieri in cui ci sono centinaia di case all'asta a causa di sfratti o di mutui spazzatura dati a persone che poi se ne sono andate», spiega Lucia Vigna della Fiaip, la federazione degli agenti immobiliari. La cartina di Torino disegnata da chi aiuta a comprare e vendere case è cosparsa di segni meno. Solo in sei zone della città i prezzi degli immobili sono in aumento: Cit Turin (più 3 per cento), Regio Parco-Barca (più 2), Lingotto (più 2), la collina attorno a Cavoretto (più 1), Cenisia (più 1) e piazza San Carlo (più 0,5). Poi ci sono dei quartieri in cui i valori hanno comunque tenuto, come piazza Statuto (meno 3 per cento) e piazza Vittorio Veneto (meno 1), o anche come Nizza Millefonti (meno 2) e Pozzo Strada (meno 2).

E ancora, c'è la situazione un po' anomala della Crocetta: i prezzi sono scesi del 3 per cento, ma nella carissima isola pedonale (si viaggia sui 4.700 euro al metro quadro) il calo è stato del 15 per cento. Nel resto della città la discesa del mattone è ben più evidente. Si parte dal meno 5 per cento registrato a Falchera (dove i prezzi sono già tra i più bassi del capoluogo) e si arriva fino al meno 24 per cento delle Vallette e di Lucento, al meno 21 di Aurora e al meno 23 di Barriera di Milano, che è l'area di Torino in cui il valore medio degli alloggi è il più basso in assoluto (1.117 euro al metro). In mezzo c'è la sorprendente riduzione della pre-collina (meno 10 per cento a Borgo Po, meno 12 in piazza Gran Madre), oltre ai cali di quartieri come Santa Rita (meno 13), Mirafiori (meno 8), San Donato (meno 15) e pure di due zone che hanno goduto di un certo rilancio negli ultimi anni come San Salvario (meno 8) e Vanchiglia (meno 6,5). E quest'anno? «Prevediamo ancora un calo nel 2015 e una stabilizzazione a partire dall'anno prossimo», spiega Lucia Vigna.

La buona notizia per gli agenti immobiliari è che il mercato si è un po' rivitalizzato, con le compravendite che sono aumentate del 5 per cento nel settore residenziale e con le banche un po' più disponibili a concedere mutui Però, avverte l'esponente della Fiaip, «è presto per parlare di ripresa, tuttavia abbiamo fiducia in una ripartenza vera nel 2016». La federazione degli agenti immobiliari ha anche analizzato l'andamento dei prezzi nel resto della provincia di Torino. Nel 2014 la cintura ha subìto la perdita di valore maggiore, soprattutto Nichelino (meno 21 per cento), Moncalieri (meno 14) e Orbassano (meno 12). Perdono tra il 3 e il 9 per cento. Prezzi giù del 13 per cento anche nelle località turistiche di Valsusa e alta val Chisone.
[Modificato da marco--- 18/04/2015 09:55]
21/04/2015 07:01
 
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piemonte, nel primo trimestre dell'anno i prezzi delle case scendono del 2,1% (Fonte: idealista.it - 20/04/2015)

calano ancora i prezzi delle case in piemonte, con valori in discesa del 2,1% nella prima parte dell’anno, a una media di 1.587 euro/m². e' la fotografia del portale idealista sull’andamento dei prezzi di 12.204 unità immobiliari pubblicate sul portale dai proprietari piemontesi tra l’1 gennaio e il 30 marzo

i prezzi in provincia
tutte le province della regione del nord-ovest chiudono il trimestre con un saggio negativo: la performance peggiore spetta a verbano-cusio-ossola (-5,5%), seguita da biella (-3,1%), sempre più fanalino di coda nel ranking nazionale dei prezzi con appena 794 euro/m²

più timidi i ribassi nelle altre aree, con contrazioni inferiori alla media del periodo per torino (-1,9%), novara (-1,5%), vercelli (-1,4%) cuneo (-1,1%) e asti (-0,2%). la provincia più cara è torino (1.783 euro/m²) su verbano-cusio-ossola, seconda nella mappa dei prezzi delle case piemontesi, con i suoi 1.659 euro al metro quadro

nelle città capoluogo l’andamento resta prevalentemente ribassista con 6 centri su 7 in terreno negativo dopo il primo trimestre del 2015. in un contesto in cui la sola cuneo (3%) fa eccezione, tutte le altre città si accodano al trend generale con valori a picco a biella (-4,2%), verbania (-3,3%) e novara (-2,8%), mentre torino (-1,9%) asti (-0,8%) e vercelli (-0,5%) calano a un ritmo meno sostenuto

dopo la performance positiva dei mesi invernali cuneo (2.053 euro/m²) sale in cima alla graduatoria delle città più care della regione davanti a verbania (1.949 euro/m²), mentre torino è solo terza con i suoi 1.940 euro al metro quadro. all’opposto della tavola c’è biella dove per le quattro mura occorrono solo 841 euro al metro quadro

idealista offre l’andamento dei prezzi a livello quartiere nella città di torino il numero di immobili presenti negli altri centri non consente ancora di fornire questo d’informazioni
15/08/2015 09:33
 
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Consigliano di non vendere, personalmente ritengo sia follia allo stato puro, semmai dovrebbe essere un motivo in più per accelerare nella vendita. Molti non si rendono conto che la stampa prospetta la ripresa del mercato immobiliare, puntualmente rimandandola di anno in anno da quasi un decennio, e nel frattempo le abitazioni continuano a perdere valore.
Il mercato immobiliare torinese non si riprende, a Torino scende il valore delle case (Fonte: torinotoday.it - 15/08/2015)

Il mercato immobiliare torinese non si riprende, a Torino scende il valore delle case „I dati del capoluogo piemontese diramati dall'Osservatorio immobiliare del portale Casa.it scoraggiano la vendita di immobili visti l'ulteriore calo del 3,7% del valore. Le richieste dei torinesi sono soprattutto per le case dai 50 ai 100 mq“

Il mercato immobiliare torinese non si riprende, a Torino scende il valore delle case„

Non è ancora tempo di vendere casa a Torino, il valore degli immobili continua a scendere. A dirlo sono i dati dell’Osservatorio immobiliare del portale Casa.it, secondo cui nell’ultimo periodo c’è stato un calo sul lato dell’offerta del 3,7%.

Per un calo così sensibile da parte di chi vorrebbe vendere, c’è un più lieve aumento nella cifra che i torinesi sarebbero disposti a investire per acquistare un immobile. Secondo Casa.it il prezzo di acquisto è aumentato dello 0,5%.

Ma qual è il prezzo ideale? Anche se ci sono tanti fattori che lo determinano - uno di questi è la zona di Torino che fa lievitare il costo totale anche esponenzialmente - la curva tra domanda e offerta dice che 2.300 euro al metro quadro è una cifra ideale che chi vende è disposto ad accettare e chi acquista è disposto a pagare.

Infine, un altro dato è quello relativo alla tipologia di abitazione più richiesta. I torinesi per il 60% sceglierebbero un appartamento di dimensioni comprese tra i 50 e i 100 metri quadrati. Le metrature maggiori attirerebbero solo il 30%, mentre solo il 7% sceglierebbe un monolocale.
[Modificato da marco--- 15/08/2015 09:34]
15/02/2016 08:35
 
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Il mercato immobiliare torna a salire. Da Novi a Ovada a Casale, ecco dove le case costano meno (Fonte: lastampa.it - 15/02/2016)

Deboli sorrisi al periodico incontro stampa della Fiaip, la federazione degli agenti immobiliari, per illustrare l’andamento del mercato della casa in provincia. Con tutte le cautele del caso, è unanime l’impressione che il settore sia in ripresa. Il dato più significativo? L’aumento dei mutui che nell’ultimo trimestre dell’anno scorso in Italia sono quasi raddoppiati sul 2014 e in provincia hanno registrato un confortante +75%. Insomma le banche sono tornate a concedere di più, pur senza allentare del tutto i cordoni della borsa. Questo è stato sufficiente «a rivedere facce che non vedevamo più da anni» ha sintetizzato Stefano Benatti, consigliere Fiaip per Alessandria, mentre il presidente Franco Repetto sottolineava che «in provincia c’è stata dal 2011 una crescita del 130% dei lavori di manutenzione, ma un calo del 47% dei permessi di costruire». Cioè si continua a ristrutturare più che costruire. Quotazioni dunque ancora in calo, ma ripresa delle compravendite: «La casa torna ad essere un bene rifugio, viste le scottature che la finanza continua a infliggere ai risparmiatori».

Veniamo alle varie zone, ognuna con le sue caratteristiche. Di Alessandria s’è detto, una novità è che sono ricomparsi clienti in cerca di locali commerciali da affittare («Ce n’è anche uno disposto a spendere un milione, un milione e mezzo»): un reddito da locazione del 7/8% è decisamente una manna rispetto a quelli obbligazionari, ad esempio. Nella zona del Novese, e soprattutto ad Arquata, quello che sta movimentando il mercato è il cantiere per il Terzo valico: locazioni in particolare, ma c’è anche chi compra casa per portarsi appresso la famiglia. A Novi per altro si muove il mercato dell’usato: case degli Anni 60 ma a prezzi contenuti. Acqui e l’Acquese chiudono bene l’anno, con un più 8/10% di compravendite, legate soprattutto al turismo. A Casale Monferrato, dove c’è un patrimonio edilizio sovrabbondante, la ripresa è partita a settembre con un «travaso dalla locazione all’acquisto», ma per cifre al massimo attorno ai 100 mila euro.

A Ovada vanno bene le villette nei paesi («Anche 2800 euro a mq.») e pure Tortona ha visto risvegliarsi l’interesse per abitazioni autonome, fuori città, magari da ristrutturare. «E comunque i compratori sono molto attenti al risparmio energetico». Resta Valenza che sconta una situazione particolare: la crisi ha fatto sparire quasi del tutto il mercato di soluzioni indipendenti, che qui erano di soliti semi-lusso (oltre i 250 mila euro). Vanno bene le locazioni, ma soprattutto arredate, segno di provvisorietà. C’è il problema dei tanti laboratori lasciati liberi e che non si riescono a riciclare per altre attività

Su questo inizio di ripresa piomba il rischio banche: se va in porto l’operazione di vendita dei crediti voluta dal governo, finiranno sul mercato migliaia di immobili pignorati. Una valanga che spegnerebbe ogni sorriso.
05/03/2016 09:18
 
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“Biella è ultima in Italia” (Fonte: lastampa.it - di Renato Moreschi - 05/03/2016)

In città le case meno care, con 772 euro al metro quadrato mentre il resto del Paese riscopre interesse per il mattone.

Casa dolce casa: ma non per i biellesi. Gli italiani riscoprono interesse per il mattone: rispetto a febbraio dell’anno passato i prezzi delle case segnano un rialzo dello 0,5%, attestandosi su una media di 1.989 euro al metro quadrato. Ma se 42 città capoluogo si rispecchiano in pieno nel trend di crescita, Biella non solo tra quelle che registrano le peggiori performance, ma risulta addirittura il fanalino di coda del Paese.

L’analisi

Per comprare casa nel capoluogo laniero bastano 772 euro al metro quadrato. In cima alla classifica c’è Venezia, che si conferma dunque la città più cara d’Italia davanti a Milano. È quanto emerge dall’indagine di Idealista che ha analizzato i dati di 317.643 annunci immobiliari pubblicati sul sito tra l’1 e il 28 febbraio 2016. Nella graduatoria dei prezzi a dominare è Venezia, dall’alto dei suoi 4.398 euro al metro quadrato. La città lagunare si conferma dunque la più cara d’Italia davanti a Milano (3.483 euro al metro quadrato) e Firenze (3.403), mentre Roma (3.367) torna sul quarto gradino del ranking superando Siena (3.351).

Il passato

Una situazione sulla quale pesa un macigno che si chiama tessile, secondo gli immobiliaristi del territorio: «Non c’è da meravigliarsi - afferma Andrea Rossi di Deagostini immobiliare -. Lo stipendio di questo settore è sempre stato in assoluto tra i più bassi. E oggi paghiamo la chiusura in un ambito che non è ancora stato in grado di risollevarsi della crisi». La ripresa ancora non si vede. I prezzi sono in caduta libera, e nella città sotto il Mucrone, manco a dirlo, l’offerta supera la domanda. Lo dimostrano i capannoni vuoti, ma anche i negozi sfitti e gli appartamenti. Oltre alla mancanza di cantieri per realizzare nuove case: «I villoni restano invenduti - continua Rossi - . Le persone cercano qualsiasi cosa. Non badano a una tipologia in particolare, basta che costi poco. Fino a quando non apriranno nuove realtà che daranno lavoro a chi abita ancora qui, la situazione non è destinata a migliorare».

Mutui

Il ruolo delle banche? «Ottenere un mutuo non è più semplice come anni addietro – conclude -, se non altro perchè sono richieste garanzie difficili da soddisfare al giorno d’oggi, come un contratto di lavoro a tempo indeterminato e liquidità». In cima alla graduatoria regionale dei prezzi c’è sempre la Liguria, con 2.765 euro al metro, seguita da Lazio (2.662) e Valle d’Aosta (2.581).
[Modificato da marco--- 05/03/2016 09:19]
11/03/2016 09:00
 
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Mercato immobiliare in ripresa in provincia (Fonte: radiogold.it - 11/03/2016)

PROVINCIA - Buone notizie dal mercato immobiliare piemontese. Una rivelazione di casa.it sui primi due mesi del 2016 segnala la continua ripresa del settore residenziale. Il 2015, come riportato dall’Agenzia delle Entrate, si è chiuso con un aumento delle compravendite del 4.9% rispetto al 2014.

Ottima la prestazione della provincia di Alessandria dove l'incremento è stato pari al 16.6%, prima provincia del Piemonte. L’Osservatorio di Casa.it anche per i primi due mesi del 2016 segnala una scia positiva. A febbraio, rispetto allo scorso anno, la domanda di abitazioni nella regione è cresciuta del 2,6% e l’incremento coinvolge tutte le principali città.

Alessandria si è piazzata al quarto posto di questa classifica con un +2,6%. Inoltre in provincia i prezzi degli immobili sono in crescita dello 0.7% una delle tre province piemontesi con indice positivo.


[Modificato da marco--- 11/03/2016 09:01]
15/04/2016 08:29
 
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Torino: rallenta calo prezzi immobili (Fonte: a-realestate.it - 14/04/2016)

(ANSA) - TORINO, 14 APR - Prezzi ancora in calo, ma con percentuali decisamente inferiori al 2014, intorno al 5,5%, compravendite in aumento e un certo ottimismo per quest'anno. È la fotografia del settore immobiliare di Torino e provincia nel 2015 secondo l'Osservatorio degli agenti immobiliari aderenti a Fiaip Torino. Sotto la Mole a risentire maggiormente di un calo del prezzo al metro quadro, fino al 15%, sono soprattutto le zone periferiche, quartieri come Lucento, Vallette, Mirafiori Nord e Sud ma anche la più centrale San Donato. In assestamento le altre zone della città, Centro, Crocetta e San Salvario, mentre si conferma il trend positivo di Cenisia (+3%), Cit Turin e Vanchiglia.In provincia di Torino, il risultato più negativo nel valore degli immobili viene registrato a Beinasco (-15%), "probabilmente - rileva la ricerca - a causa della vicinanza con l'impianto di termovalorizzazione". Più contenuto rispetto al 2014 è invece il calo delle quotazioni a Nichelino, che è passata da -21% a -3%, mentre Orbassano sale del 3,4%. Perdono il 10% i prezzi delle case in montagna, mentre il turismo porta a un aumento degli appartamenti acquistati da stranieri. Per il 2016 il 65% degli affiliati prevede ancora una lieve tendenza al ribasso, ma oltre il 90% ritiene che il mercato sarà stazionario o in lieve ripresa nonostante i prezzi. "Il pessimismo diffuso che gravava come una cappa sembra si stia allontanando", conferma il presidente provinciale Fiaip, Aurelio Amerio, anche se "permane il periodo lungo, fra i 9 e i 12 mesi, fra la messa in vendita e la sua conclusione". (ANSA).
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