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Osservatorio mutui e cartolarizzazioni

Ultimo Aggiornamento: 06/09/2012 15:46
17/07/2012 07:57
 
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come cambiano i tempi..
Per avere il mutuo ...
non si guarda al valore dell'immobile
ma alla capacita' di pagare la rata (grazie al proprio reddito, a quello di genitori..zii, nonni, ecc..ecc...ecc).

Un rappresentante delle banche, su "uno mattina",...una diecina di minuti fa.

Inutile dilungarmi in commenti, penso sia abbastanza chiaro il concetto, no?
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Vojo vede na righina nera discendente.

24/07/2012 09:48
 
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24/07/2012 10:22
 
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Freno a mano tirato nel primo semestre per la domanda di mutui (-44%)

​Il difficile scenario economico e finanziario continua a pesare sul credito alle famiglie: nel mese di giugno le richieste di mutui segnano un -42%. Le evidenze dell’analisi del patrimonio informativo di EURISC – Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF.

Il quadro congiunturale ancora fragile continua a riflettersi pesantemente sul credito alle famiglie italiane. Infatti, a fronte del persistere di segnali negativi sul fronte occupazionale, soprattutto giovanile, della fiducia e dei consumi, specie di beni durevoli (come mostra anche il crollo dell’immatricolazioni auto a giugno), il credito retail permane fortemente condizionato e procede con il freno a mano tirato.
Forte prudenza, quindi, che caratterizza sia l’offerta – sempre influenzata da tensioni sui costi di funding per gli intermediari - sia la domanda.
Nello specifico, per quanto riguarda la domanda di mutui ipotecari, giugno ha fatto registrare un -42% rispetto al corrispondente mese del 2011.
La domanda aggregata registrata su EURISC - il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF che raccoglie i dati relativi ad oltre 78 milioni di posizioni creditizie – evidenzia però una contrazione complessiva nel primo semestre dell’anno in corso pari al -44% rispetto ai primi 6 mesi del 2011.



Il grafico seguente, relativo alla domanda mensile di mutui a partire da gennaio 2009, riepiloga efficacemente le principali tendenze, evidenziando prima il forte calo a partire dall’estate 2011 a seguito dell’acuirsi delle tensioni sui debiti sovrani e continuato fino alla fine del 2011, e poi la sostanziale stabilità – ma sempre su livelli molto negativi - di questa prima metà dell’anno.


Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

“Nell’ultimo anno la dinamica della domanda di mutui residenziali da parte delle famiglie ha evidenziato un progressivo rallentamento, riflettendo il peggioramento sia del clima di fiducia sia delle prospettive sul mercato degli immobili residenziali – illustra Lodi -. A scoraggiare la richiesta di finanziamenti per la casa potrebbero aver concorso anche l’aumento dei tassi di interesse applicati ai nuovi contratti, l’introduzione dell’IMU oltre all’irrigidimento dei criteri di concessione derivanti dalle difficoltà di provvista da parte degli istituti di credito”.
Per quanto riguarda durate e importi, le classi preferite dagli italiani nella domanda di mutui si confermano essere rispettivamente quelle tra i 25 e 30 anni (con una quota del 30,5% del totale, sostanzialmente stabile rispetto al pari periodo 2011) e quella compresa tra i 100 e i 150.000 euro (con una quota del 29,3%, in calo di oltre 1,5 punti percentuali).
Ad ogni modo, nel I semestre 2012 l’importo medio dei mutui richiesti si è attestato a 131.765 Euro contro i 137.055 Euro del corrispondente periodo 2011.
In termini di variazioni, le classi maggiormente in crescita sono invece quelle tra i 15 e i 20 anni (22,3% del totale, in aumento di 1,3 punti percentuali) e quelle sotto i 75.000 euro (+2,6 punti percentuali, quota del 24,4%) e tra i 75 e i 100.000 euro (+2,7 punti percentuali e quota del 20,3%).


Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie
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25/07/2012 22:09
 
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Re:
(sylvestro), 24/07/2012 10.22:



Freno a mano tirato nel primo semestre per la domanda di mutui (-44%)

​Il difficile scenario economico e finanziario continua a pesare sul credito alle famiglie: nel mese di giugno le richieste di mutui segnano un -42%. Le evidenze dell’analisi del patrimonio informativo di EURISC – Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF.

Il quadro congiunturale ancora fragile continua a riflettersi pesantemente sul credito alle famiglie italiane. Infatti, a fronte del persistere di segnali negativi sul fronte occupazionale, soprattutto giovanile, della fiducia e dei consumi, specie di beni durevoli (come mostra anche il crollo dell’immatricolazioni auto a giugno), il credito retail permane fortemente condizionato e procede con il freno a mano tirato.
Forte prudenza, quindi, che caratterizza sia l’offerta – sempre influenzata da tensioni sui costi di funding per gli intermediari - sia la domanda.
Nello specifico, per quanto riguarda la domanda di mutui ipotecari, giugno ha fatto registrare un -42% rispetto al corrispondente mese del 2011.
La domanda aggregata registrata su EURISC - il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF che raccoglie i dati relativi ad oltre 78 milioni di posizioni creditizie – evidenzia però una contrazione complessiva nel primo semestre dell’anno in corso pari al -44% rispetto ai primi 6 mesi del 2011.



Il grafico seguente, relativo alla domanda mensile di mutui a partire da gennaio 2009, riepiloga efficacemente le principali tendenze, evidenziando prima il forte calo a partire dall’estate 2011 a seguito dell’acuirsi delle tensioni sui debiti sovrani e continuato fino alla fine del 2011, e poi la sostanziale stabilità – ma sempre su livelli molto negativi - di questa prima metà dell’anno.


Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

“Nell’ultimo anno la dinamica della domanda di mutui residenziali da parte delle famiglie ha evidenziato un progressivo rallentamento, riflettendo il peggioramento sia del clima di fiducia sia delle prospettive sul mercato degli immobili residenziali – illustra Lodi -. A scoraggiare la richiesta di finanziamenti per la casa potrebbero aver concorso anche l’aumento dei tassi di interesse applicati ai nuovi contratti, l’introduzione dell’IMU oltre all’irrigidimento dei criteri di concessione derivanti dalle difficoltà di provvista da parte degli istituti di credito”.
Per quanto riguarda durate e importi, le classi preferite dagli italiani nella domanda di mutui si confermano essere rispettivamente quelle tra i 25 e 30 anni (con una quota del 30,5% del totale, sostanzialmente stabile rispetto al pari periodo 2011) e quella compresa tra i 100 e i 150.000 euro (con una quota del 29,3%, in calo di oltre 1,5 punti percentuali).
Ad ogni modo, nel I semestre 2012 l’importo medio dei mutui richiesti si è attestato a 131.765 Euro contro i 137.055 Euro del corrispondente periodo 2011.
In termini di variazioni, le classi maggiormente in crescita sono invece quelle tra i 15 e i 20 anni (22,3% del totale, in aumento di 1,3 punti percentuali) e quelle sotto i 75.000 euro (+2,6 punti percentuali, quota del 24,4%) e tra i 75 e i 100.000 euro (+2,7 punti percentuali e quota del 20,3%).


Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie




mi pare una statistica "quasi-inutile", visto che riporta solo:
- numero mutui
- importo medio
- durata in anni

il "quasi" e' grazie al fatto che moltiplicando numero mutui e importo medio si ottiene il dato importante: la quantita' di nuovo debito sottoscritto e QUINDI di "nuovo" denaro "creato"

come abbiamo imparato, ogni anno deve essere "creata" una quantita' di "nuova moneta" pari almeno al totale degli interessi da pagare in quell'anno (in quanto il denaro per gli interessi non viene creato insieme al denaro del debito, va "raccattato" sul mercato), altrimenti ci saranno fallimenti e conseguente distruzione del debito (mentre il denaro creato a fronte di quel debito e' ormai "in circolazione" sul mercato - e verra' "drenato" o "recuperato" in altro modo --> vedi le banche che ripianano i buchi dei mutuatari speculando sui TdS, ovvero sulle tasse di tutti...)

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06/09/2012 15:46
 
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Mutui: domanda in calo del 44% rispetto al 2011

06.09.2012

Il mercato del credito alle famiglie continua a riflettere il quadro congiunturale ancora fragile dell’economia italiana.

A fronte del persistere di segnali negativi sul fronte occupazionale, soprattutto giovanile, della fiducia e dei consumi, nei primi 8 mesi dell’anno la domanda di mutui da parte delle famiglie italiane procede con il freno a mano tirato.

I dati emergono dall’ultima analisi del patrimonio informativo di Eurisc, il sistema di informazioni creditizie di Crif.

Per quanto il dato rilevato nel mese di agosto metta in evidenza una lieve riduzione del calo della domanda dei mutui ipotecari, con un comunque pesante -39% (dato ponderato sui giorni lavorativi) rispetto al corrispondente mese del 2011, il dato aggregato dei primi 2 quadrimestri 2012 si attesta ad un significativo -44%.

Analizzando l’andamento della domanda di mutui nei primi otto mesi degli ultimi anni rispetto ai precedenti, si evidenzia come solo il 2012 abbia fatto registrare un calo così rilevante: gli altri anni, infatti, evidenziano decrementi più contenuti, rispettivamente -10% per il 2011 e -3% per il 2010, mentre il 2009 è l’unico ha segnare un aumento rispetto al precedente, +4%.

“Nell’ultimo anno la dinamica della domanda di mutui residenziali da parte delle famiglie ha evidenziato un consistente rallentamento – commenta Simone Capecchi, direttore Sales & Marketing di Crif - riflettendo il peggioramento sia del clima di fiducia sia delle prospettive sul mercato degli immobili residenziali.

A scoraggiare la richiesta di finanziamenti per la casa potrebbero aver concorso anche l’aumento dei tassi d’interesse applicati ai nuovi contratti, l’introduzione dell’Imu oltre all’irrigidimento dei criteri di concessione derivanti dalle difficoltà di provvista da parte degli istituti di credito”.

Analizzando le richieste di mutui per fascia di durata, la distribuzione rimane sostanzialmente stabile anche se con andamenti differenti: le classi inferiori ai 20 anni risultano tutte in aumento mentre quelle oltre i 20 anni sono in calo.

È però la classe compresa tra i 25 e i 30 anni a risultare ancora una volta quella maggiormente richiesta dalle famiglie italiane, con una quota superiore al 30%.

Relativamente alla distribuzione delle richieste di mutuo in funzione dell’importo rimane molto marcato il continuo spostamento verso gli importi più bassi rispetto al corrispondente periodo del 2011: nello specifico, le uniche fasce di domanda che aumentano sono quelle fino ai 100.000 euro a scapito delle altre.

“A conferma della cautela adottata dalle famiglie italiane in questa delicata fase – conclude Capecchi - sono proprio la quota di domande di mutuo con piani di rimborso più lunghi e la progressiva diminuzione dell’importo medio richiesto, che ad agosto fa registrare un ulteriore calo, attestandosi al di sotto dei 130mila euro”.

Report CRIF
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