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Perchè banche e costruttori sono restii ad abbassare i prezzi

Ultimo Aggiornamento: 22/05/2013 10:49
30/09/2008 14:45
 
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E perchè si faranno molto male insieme a chi li ha finanziati
Riflettevo. I costruttori operano coi soldi delle banche, ipotecando gli immobili in costruzione. Ma questo vale anche per le società immob. in generale.
Le banche registrano il valore dell'ipoteca a un certo prezzo, probabilmente - visto quanto accade - sopravvalutato.
Se i costruttori abbassano i prezzi portandoli a livello di mercato attuale (cioè a livello di voler vendere sul serio), c'è il rischio che il valore dell'ipoteca venga intaccato. Con due risultati:
1) le banche dovrebbero svalutare il valore dell'ipoteca, aggiornandolo continuamente al ribasso. Ciò minerebbe la "bellezza" dei bilanci deprimendo ulteriormente la loro situazione già critica.
2) I costruttori dovrebbero immediatamente integrare, cash, la perdita di valore dei beni dati in garanzia (ipoteche), col risultato di deprimere la loro situazione finanziare e anche rischiare il botto (i più piccoli o più esposti).
Insomma entrambi hanno convenienza a fare finta di niente, fino a quando "improvvisamente" si ritroveranno con le braghe calate. Proprio per questo si faranno molto male.
E' giusto quello che penso? O ho sbagliato qualcosa? Che ne pensate?
30/09/2008 16:04
 
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Re: E perchè si faranno molto male insieme a chi li ha finanziati
nazionalsindacalista, 30/09/2008 14.45:

Riflettevo. I costruttori operano coi soldi delle banche, ipotecando gli immobili in costruzione. Ma questo vale anche per le società immob. in generale.
Le banche registrano il valore dell'ipoteca a un certo prezzo, probabilmente - visto quanto accade - sopravvalutato.
Se i costruttori abbassano i prezzi portandoli a livello di mercato attuale (cioè a livello di voler vendere sul serio), c'è il rischio che il valore dell'ipoteca venga intaccato. Con due risultati:
1) le banche dovrebbero svalutare il valore dell'ipoteca, aggiornandolo continuamente al ribasso. Ciò minerebbe la "bellezza" dei bilanci deprimendo ulteriormente la loro situazione già critica.
2) I costruttori dovrebbero immediatamente integrare, cash, la perdita di valore dei beni dati in garanzia (ipoteche), col risultato di deprimere la loro situazione finanziare e anche rischiare il botto (i più piccoli o più esposti).
Insomma entrambi hanno convenienza a fare finta di niente, fino a quando "improvvisamente" si ritroveranno con le braghe calate. Proprio per questo si faranno molto male.
E' giusto quello che penso? O ho sbagliato qualcosa? Che ne pensate?



Ciao,
il tuo discorso fila, ma è legato a una relazione diretta che x mia ignoranza non so se sia corretta, quella cioè tra abbassamento del prezzo di vendita di un immobile e valore dell'ipoteca associata

09/10/2008 20:30
 
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up... è di attualità. Qualche esperto del campo ci chiarisca le idee
10/10/2008 00:24
 
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Re:
nazionalsindacalista, 09/10/2008 20.30:

up... è di attualità. Qualche esperto del campo ci chiarisca le idee




non sono un esperto, ti posto quanto leggo in un bilancio semestrale:


Ulteriori fattori che potrebbero incidere negativamente sui risultati economici dell’esercizio sono:

...

- un consistente deterioramento delle condizioni del mercato immobiliare, di proporzioni oggi non prevedibili, con conseguenti effetti sulla capacità degli operatori di settore di fare fronte ai propri impegni.



mi pare che si focalizzi piu' che altro sul rientro del debito...
...quanto meno non parla esplicitamente di ipoteche da svalutare (sarebbe un passo successivo, mi pare)


...la parte in grassetto e' quella che ovviamente ci garba di piu'...

[SM=g7560]


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10/10/2008 02:17
 
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Re: E perchè si faranno molto male insieme a chi li ha finanziati
nazionalsindacalista, 30/09/2008 14.45:

Riflettevo. I costruttori operano coi soldi delle banche, ipotecando gli immobili in costruzione. Ma questo vale anche per le società immob. in generale.
Le banche registrano il valore dell'ipoteca a un certo prezzo, probabilmente - visto quanto accade - sopravvalutato.
Se i costruttori abbassano i prezzi portandoli a livello di mercato attuale (cioè a livello di voler vendere sul serio), c'è il rischio che il valore dell'ipoteca venga intaccato. Con due risultati:
1) le banche dovrebbero svalutare il valore dell'ipoteca, aggiornandolo continuamente al ribasso. Ciò minerebbe la "bellezza" dei bilanci deprimendo ulteriormente la loro situazione già critica.
2) I costruttori dovrebbero immediatamente integrare, cash, la perdita di valore dei beni dati in garanzia (ipoteche), col risultato di deprimere la loro situazione finanziare e anche rischiare il botto (i più piccoli o più esposti).
Insomma entrambi hanno convenienza a fare finta di niente, fino a quando "improvvisamente" si ritroveranno con le braghe calate. Proprio per questo si faranno molto male.
E' giusto quello che penso? O ho sbagliato qualcosa? Che ne pensate?


Io avevo cercato di dirlo in qualche post di giorni fa. e sinceramente partivo da un altro punto e mi sono un pò incartato...
Hai descritto esattamente ciò che sta accadendo(secondo me), si arriverà allo sboom! stanno caricando a molla i numeri per la prossima trimestrale da presentare, le presenteranno a cavallo di ottobre e novembre! Lì si materializzeranno quali già fallite banche europee che subito verranno nazionalizzate(dalla serie paga sempre il popolo con le tasse, anche gli stipendi da 10 e + milioni di € annui di questi manager brillanti!)


11/10/2008 21:14
 
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Esperti autorevoli la pensano come noi (TRATTO DA MERCATO LIBERO):

Il governo americano ha deciso di comprare quote rilevanti di partecipazione in Banche Americane. ERA ORA, EVVIVA L'AMERICA.

La nazionalizzazione del sistema continua. I problemi continueranno, ma almeno cercano di reagire alla crisi sistemica.

L'unico modo per far riprendere l'economia americana, europea e mondiale è ricominciare a prestare soldi. Le banche devono PRESTARE.

In queste settimane le banche sono state costrette a prendere a prestito per non fallire!!!

In Europa occorre pensare SERIAMENTE E NON DEMAGOGICAMENTE, alla nazionalizzazione di parte del sistema bancario.

Chi non seguirà questa strada sarà tagliato fuori dalla prossima crescita economica.

IN ITALIA OCCORRE FARE LE SEGUENTI COSE:

1) Fare una valutazione OGGETTIVA degli attivi delle banche e apportare corrette SVALUTAZIONI. Il patrimonio netto (a mark to market) risulterà essere molte volte NEGATIVO. NON SI PUò VALUTARE IMMOBILI AL COSTO DI DUE ANNI FA, FILIALI BANCARIE A 10 MILIONI DI EURO, QUANDO OGGI NE VALGONO 4 ECC ECC...

2) Davanti a importanti situazioni fallimentari la Banca deve essere NAZIONALIZZATA o si deve trovare il CAVALIERE BIANCO

3) Questo processo deve essere fatto in maniera rapida, eliminando la classe dirigente delle banche in difficoltà e sostituendola con managers capaci e non politicizzati.

4) Lobbies e Caste politico industriali devono realizzare che devono fare due passi indietro e creare delle vere PUBLIC COMPANIES.

5) La salvaguardia delle piccole e medie imprese deve essere ASSICURATA, al fine di aiutarle a crescere nel prossimo ciclo di sviluppo economico.

6) Il costo di questa operazione sarà altissimo. Specie per l'Italia già altamente indebitata. Per far fronte a questa situazione ci sono tre modi:
a) Una patrimoniale secca su conti correnti, deposito titoli, immobili
b) Un aumento delle tasse
c) Un aumento dell'inflazione (stampando moneta)

7) In qualsiasi modo questo accada, alla NAZIONALIZZAZIONE DELLE BANCHE DEVE SEGUIRE IMMEDIATAMENTE UNA DISTRIBUSIONE GRATUITA DELLE AZIONI BANCARIE A TUTTE LE FAMIGLIE ITALIANE. Il governo deve mantenere solo una Golden Share che gli permetta di controllare l'azienda bancaria.

8) L'intero processo deve durare MESI, non anni.

Solo così si eviterà fra qualche anno di fare dei regali agli amici imprenditori rivendendo le banche a lobbisti.
Il governo non deve avere il potere /controllo economico della banca nazionalizzata. Ma solo la gestione momentanea.

Se questo accadesse e fosse spiegato alla gente, LA GENTE CAPIREBBE.
Saremmo disposti tutti a collaborare per la RIPRESA ECONOMICA.

Ma la gente, il popolo, i cittadini, noi tutti.. DOBBIAMO ESSERE MESSI AL CENTRO DELLE DECISIONI DEL GOVERNO.

MERCATO LIBERO E' PRONTO A PORTARE AVANTI IL PROGETTO CON LA CLASSE POLITICA (SE MAI NE ESISTERA' UNA) CHE LO VOGLIA PERSEGUIRE.
12/10/2008 15:06
 
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Re:
nazionalsindacalista, 11/10/2008 21.14:



In Europa occorre pensare SERIAMENTE E NON DEMAGOGICAMENTE, alla nazionalizzazione di parte del sistema bancario.

Chi non seguirà questa strada sarà tagliato fuori dalla prossima crescita economica.

IN ITALIA OCCORRE FARE LE SEGUENTI COSE:

1) Fare una valutazione OGGETTIVA degli attivi delle banche e apportare corrette SVALUTAZIONI. Il patrimonio netto (a mark to market) risulterà essere molte volte NEGATIVO. NON SI PUò VALUTARE IMMOBILI AL COSTO DI DUE ANNI FA, FILIALI BANCARIE A 10 MILIONI DI EURO, QUANDO OGGI NE VALGONO 4 ECC ECC...

2) Davanti a importanti situazioni fallimentari la Banca deve essere NAZIONALIZZATA o si deve trovare il CAVALIERE BIANCO

3) Questo processo deve essere fatto in maniera rapida, eliminando la classe dirigente delle banche in difficoltà e sostituendola con managers capaci e non politicizzati.

4) Lobbies e Caste politico industriali devono realizzare che devono fare due passi indietro e creare delle vere PUBLIC COMPANIES.

5) La salvaguardia delle piccole e medie imprese deve essere ASSICURATA, al fine di aiutarle a crescere nel prossimo ciclo di sviluppo economico.

6) Il costo di questa operazione sarà altissimo. Specie per l'Italia già altamente indebitata. Per far fronte a questa situazione ci sono tre modi:
a) Una patrimoniale secca su conti correnti, deposito titoli, immobili
b) Un aumento delle tasse
c) Un aumento dell'inflazione (stampando moneta)

7) In qualsiasi modo questo accada, alla NAZIONALIZZAZIONE DELLE BANCHE DEVE SEGUIRE IMMEDIATAMENTE UNA DISTRIBUSIONE GRATUITA DELLE AZIONI BANCARIE A TUTTE LE FAMIGLIE ITALIANE. Il governo deve mantenere solo una Golden Share che gli permetta di controllare l'azienda bancaria.

8) L'intero processo deve durare MESI, non anni.

Solo così si eviterà fra qualche anno di fare dei regali agli amici imprenditori rivendendo le banche a lobbisti.
Il governo non deve avere il potere /controllo economico della banca nazionalizzata. Ma solo la gestione momentanea.




Rispondo punto per punto alla soluzione proposta da Mercato Libero:

1)Non si può valutare immobili al prezzo di 2 anni fa. E' correttissimo, bisogna valutarli adesso al prezzo di mercato di adesso. Unico problema: il prezzo di mercato di adesso non lo conosce nessuno. Utilizzare gli ultimi rogiti fornirebbe una base dati troppo piccola (vedi crollo delle NTN) e cmq in eccessivo ritardo rispetto alla situazione attuale. Se infatti occorrono 6 mesi in media x fare un rogito, adesso staremmo a guardare prezzi ante crisi finanziaria. Io propongo di utilizzare il valore desunto dalle rendite catastali, che dovrebbero rappresentare il valore reale di un immobile (ovviamente le rendite catastali dovrebbero essere aggiornate tenendo in considerazione l'inflazione maturata dall'ultimo aggiornamento della rendita catastale).

2)Perfettamente d'accordo.

3)Perfettamente d'accordo. Unico problema: dove cavolo li trovano manager capaci che non siano pure politicizzati al giorno d'oggi?

4) Perfettamente d'acordo, ma ritengo che in Italia, i furbetti del quartierino faranno i vaghi su questo punto...

5)D'accordissimo, che più d'accordo non si può, ma questo implica che le banche abbiano liquidità da prestare e quindi è conseguenza diretta della loro ricapitalizzazione.

6)Sono d'accordo che il costo sarà altissimo, spero però che il conto verrà pagato più avanti e non nell'immediato tramite il "potenziale" aumento dell'inflazione (visto che nel breve periodo la crisi potrebbe creare abbassamento dei prezzi, che in futuro compenserebbero almeno in parte la stampa di nuova carta-moneta)

7)La distribuzione gratuita alle famiglie italiane può essere utile ai fini della fiducia dei risparmiatori nelle banche stesse, evitando corse agli sportelli a ritirare i propri risparmi, ma tecnicamente è una operazione meno semplice e che porterebbe via del tempo prezioso. Non sono convinto dell'effettiva utilità di quanto proposto da Mercato Libero.

8)Il processo deve essere rapido, ma la fretta è sempre cattiva consigliera
, soprattutto in un momento come questo, il peggiore da quando "l'uomo ha inventato il cavallo" (citazione presa a piene mani da Febbre da cavallo, giusto x sdrammitizzare un pò un discorso effettivamente drammaticissimo)



[Modificato da SULSA 12/10/2008 15:08]
22/05/2013 10:49
 
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Nei prossimi due anni si potrebbe verificare l’ondata dì svendite
Case-flop, non è solo per la crisi (Fonte: Oggi - 29/05/2013)

LE VENDITE IMMOBILIARI SONO CROLLATE DEL 25 PER CENTO. I PREZZI, DIFESI DA COSTRUTTORI E BANCHE, MOLTO MENO. EPPURE SI POSSONO FARE AFFARI

Ha ancora un senso l’acquisto di una casa? Nel 2012 le vendite immobiliari sono crollate del 25%, peggior risultato da! 1985, e la colpa, si dice, è della crisi. Vero, ma sarebbe un errore legare il tracollo solo a fattori di tipo economico: ce ne sono di ogni genere. Tassazione. L’IMU è la colpevole perfetta. Ma si omette di ricordare che è un prelievo diffuso in tutta Europa, dove si paga anche di più. In Italia, per la prima casa, nel 2012 sono stati spesi in media 255 euro a famiglia, il doppio dei canone Rai. Non è una cifra impossibile. E tra i due tributi, forse quello di troppo è ormai quello per le antenne. Bene di consumo. E il grande inganno seguito all’ingresso nell’euro. Fino a quel momento la casa corrispondeva a un progetto di vita, da lì in poi il concetto si è stravolto e l’acquisto immobiliare ha assunto caratteristiche pericolose di largo consumo . Case e mutui (vedi sotto) come dentifrici, Un errore. Prezzi. Nel 2012 sono scesi ufficialmente del 4,4%. Ma considerato il “nero” del settore, si sa che le percentuali di ribasso in una trattativa arrivano anche al 15%. 11 mercato 1tica però a smaltire l’invenduto perché spesso ha due difetti: tiene prezzi ancora troppo alti ed è qualitativamente scarso. Alcune case non si vendono perché, insomma, sono proprio invendibili. E nel caso della “seconda mano” manca ora quella molla che spinse qualcuno ad acquistare con eccessiva leggerezza qualche anno fa. L'anomalia. I prezzi non scendono anche perché due “forze” non vogliono che accada. I costruttori, per non mettere a rischio i loro margini; le banche, per non ritrovarsi con svalutazioni ingenti dei loro patrimoni immobiliari. Investimento. Tutto ciò non esclude che su piazza si possano fare buoni affari, specie su immobili di un certo livello e sulle seconde case al mare. E nei prossimi due anni si potrebbe verificare l’ondata dì svendite. Sempre che il mercato non si sblocchi prima, per non morire.
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