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Bolla immobiliare - 15° Parte

Ultimo Aggiornamento: 28/11/2008 11:41
10/11/2008 12:36
 
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Imprese edili, dal boom alla moria
La crisi nelle costruzioni comincia a cancellare molte società individuali, anche straniere


La crisi che inevitabilmente colpisce anche il settore immobiliare e delle costruzioni sta facendo una sorta di "selezione" nel panorama delle imprese edili. A essere "falcidiate" sono, tra le prime, le microimprese - molto spesso si tratta di società individuali - che non riescono più ad avere lavori in sub-appalto dalle imprese un po' più grandi. La difficoltà nel comparto delle costruzioni sta mettendo in evidenza il fenomeno della cancellazione delle imprese individuali dall'apposito registro istituito dalla Camera di commercio. Negli ultimi anni si era assistito a un autentico boom del numero di imprese edili sul territorio. Imprese che nascevano, spesso, da lavoratori stranieri che da dipendenti diventavano "partita Iva" con la possibilità di avere il lavoro garantito, magari in subappalto dall'imprese nella quale si era lavorato in precedenza come dipendenti.
In anni in cui il comparto tirava molto questo tipo di situazione ha portato a un fortissimo incremento nel numero delle imprese, in particolare di quelle individuali. E molte volte la nazionalità del titolare era straniera: i nuovi impresari il più delle volte provenivano dai Paesi dell'est europeo. Più volte, in passato, le associazioni di categoria avevano denunciato un fenomeno che giudicavano preoccupante anche per gli aspetti legati alla qualità offerta e alla sicurezza nei cantieri. L'attuale crisi - dovuta soprattutto all'incremento del costo dei mutui casa - che sta colpendo l'edilizia nel territorio provinciale sta anche provocando una sorta di "selezione" tra le imprese. «Quelle che "saltano" prima - come conferma Claudio Dorigo, capocategoria degli edili di Confartigianato Pordenone - sono proprio le imprese individuali o piccolissime che risentono del calo del comparto e non hanno la possibilità di sopravvivere». In passato anche l'Unione degli artigiani di Pordenone, aveva cercato di portare il problema nelle sedi politiche sottolineando la necessità di regolamentare il settore. «È proprio di questi giorni - informa Dorigo - la notizia che un disegno di legge in materia sarà presto discusso dall'apposita commissione parlamentare. Si terrà conto della richiesta di alcuni criteri particolare nell'iscrizione al registro delle imprese edili. Non è possibile, infatti, che per tutte le professioni artigianali vengano richieste alcune caratteristiche sia professionali che di sicurezza, mentre nel delicato settore dell'edilizia chiunque può aprire un'impresa dalla sera alla mattina». C'è però il rischio che la crisi arriva prima del legislatore nel fare una selezione nel mercato delle imprese edili.


Ma a essere in difficoltà non sono solo le microimprese o le società individuali. La crisi del mattone rischia di mettere in ginocchio anche qualche realtà più importante. «La situazione - continua il rappresentante di categoria dell'Unione Artigiani - non è affatto positiva. Tanto che stiamo assistendo alla richiesta di cassa integrazione, cosa che nel nostro comparto non accadeva da circa vent'anni. Le imprese che erano abituate a costruire e a vendere in poco tempo ora si trovano con gli appartamenti invenduti e con le banche che chiedono i rientri o restringono il credito». Una situazione alla quale sfuggono le società più grandi che hanno le spalle un po' più grosse. Ma le piccole rischiano di essere strangolate». Il calo di domanda di case è evidente sia dal numero di appartamenti invenduti (anche in zone come il Sacilese in cui il mercato immobiliare era piuttosto fiorente) sia da un calo delle domande da parte delle famiglie dell'utilizzo degli sgravi fiscali del 36%. «D'altra parte - sottolinea Dorigo - gli sgravi del 55% per gli interventi volti al risparmio energetico continuano a essere richiesti. Così come le abitazioni di fascia alta e di pregio». Mentre diminuisce la richiesta di case nella fascia media (le famiglie che fanno il mutuo) resta stabile la richiesta di attici e di appartamenti di lusso.


Davide Lisetto

recensione da Il Gazzettino
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