Per il mattone anche il 2009 sarà nero
link
un paio di passi:
Ma la situazione difficile del Vecchio continente è particolarmente evidente se si analizza il mercato inglese (vera cartina di tornasole della situazione nel resto d’Europa). Secondo la società Knight Frank, dai massimi toccati a marzo 2008 i prezzi delle abitazioni sono scesi del 13,4%. “E nel 2009 il valore degli immobili a uso residenziale scenderà del 30% rispetto ai picchi, riportando i listini ai livelli del settembre 2003”, spiega uno studio. Non va meglio nella vicina Irlanda dove i prezzi della case, nell’ultimo anno, sono scesi del 10%, arrivando ai valori del 2005. Una situazione simile si registra negli Stati Uniti con crolli che, secondo la National Association of Realtors, raggiungono il 20% in alcune zone della Florida.
Per molti economisti, la situazione deve ancora toccare il fondo. Questo succederà quando i prezzi arriveranno a livello del 2003, data in cui era tecnicamente iniziato l’ultimo rally. Ma anche qui, c’è poco da fidarsi. “Il problema con questo tipo di approccio è che ignora la situazione reale del rapporto fra domanda e offerta” dice uno studio firmato da Anthony Sanders, professore di finanza alla Arizona State University. “Se si prendono come punto di rimbalzo i prezzi del 2003 non si considera che, da allora, il mercato immobiliare è profondamente cambiato. La crisi dei crediti, ad esempio, sta convincendo potenziali investitori a stare lontani dal mattone fisico, puntando invece su prodotti legati ai mutui che ora vengono proposti a sconto e con rendimenti promessi, una volta rivenduti, del 15-19%. Ma questo innesca un circolo vizioso. L’eccesso di offerta di case sul mercato continua a deprimere i prezzi. Una vera ripresa ci sarà quando passeranno di moda gli strumenti di carta e si tornerà a spendere per avere solide mura”.