Confrontate quanto sopra con quanto sotto...
Maurizio Blondet
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>>> 10 dicembre 2008
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>>> E’ il titolo apparso sul Financial Times, il massimo organo
>>> dell’establishment finanziario della City ed è firmato dal Gideon
>>> Rachman, uno dei suoi maggiori columnist (1).
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>>> Ovviamente, il Financial Times e i suoi padroni vedono nella
>>> devastante crisi finanziaria una opportunità storica.
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>>> «E’ sempre più chiaro che i più difficili problemi che hanno di
>>> fronte i governi nazionali sono di natura sovrannazionale», scrive
>>> Gideon: «il riscaldamento globale (sic), la crisi finanziaria globale
>>> e la guerra globale al terrorismo».
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>>> Noi mondialisti, continua, pensavamo che l’instaurazione del governo
>>> mondiale avrebbe richiesto due secoli. «Ma il mutamento di atmosfera
>>> politica segnala che possiamo arrivarci molto prima. La crisi
>>> finanziaria e quella climatica spingono i governi nazionali verso
>>> soluzioni globali, anche in Paesi come la Cina e gli USA,
>>> tradizionali guardiani della sovranità nazionale».
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>>> Tutte le speranze del mondialista sono poste, occorre dirlo?, in
>>> Barak Obama: «Obama non condivide l’avversione dell’amministrazione
>>> Bush per i trattati e gli accordi internazionali. Nel suo libro “The
>>> Audacity of Hope”, Obama scrive: ‘Quando la sola superpotenza
>>> mondiale auto-limita volontariamente il suo potere, e accetta
>>> standard di condotta contrattati a livello internazionale, manda il
>>> messaggio: vale la pena di stare alle regole’. L’importanza che Obama
>>> assegna all’ONU è dimostrata dal fatto che egli ha scelto Susan Rice,
>>> una delle persone a lui più vicine, come ambasciatore dell’America
>>> alle Nazioni Unite, e non solo: le ha assegnato un posto nel governo».
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>>> Infatti è la prima volta che l’ambasciatore USA all’ONU ha il livello
>>> di ministro.
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>>> Un segno delle idee che circolano nella cerchia più vicina ad Obama è
>>> un recente rapporto del Managing Global Insecurity Project (MGI), un
>>> ente in cui figura John Podesta, l’uomo che Obama ha scelto per
>>> guidare il «transition team», e Strobe Talbott, il presidente della
>>> Brookings Institution, di cui fa parte anche Susan Rice.
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>>> «Il rapporto del MGI sostiene la necessità di creare un alto
>>> commissariato dell’ONU per l’anti-terrorismo, un accordo sul
>>> cambiamento climatico negoziato sotto gli auspici dell’ONU e
>>> legalmente obbligatorio, nonchè la creazione di una “forza di pace” a
>>> disposizione dell’ONU forte di 50 mila uomini. I Paesi dovrebbero
>>> conferire la loro parte di truppe a questa armata, ma l’ONU ne
>>> avrebbe il comando diretto».
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>>> Gideon Rachman ammette: «Questo è un genere di idee che nel vecchio
>>> cuore dell’America, fa sì che gli ascoltatori dei radio-talk mettano
>>> mano ai loro mitragliatori. Ben conscio della delicatezza politica di
>>> tali idee, il rapporto MGI adotta un linguaggio edulcorante. Mette
>>> l’accento sulla necessità della leadership americana; usa il termine
>>> “sovranità responsabile” quando fa appello alla cooperazione
>>> internazionale, evitando la frase più radicale che si usa in Europa,
>>> “sovranità condivisa”. E parla di “global governance” al posto di
>>> governo mondiale».
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>>> Infatti è l’Unione Europea che Rachman ha in mente come modello del
>>> futuro governo mondiale.
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>>> «L’Unione Europea è già riuscita a mettere insieme un governo
>>> continentale per 27 Paesi».
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>>> Il vero governo mondiale non è solo «cooperazione fra nazioni»; deve
>>> essere una entità con «caratteri di Stato, sostenuti da un corpo di
>>> leggi». E «la UE ha una corte suprema, una moneta, migliaia di pagine
>>> di leggi, una vasta burocrazia e la capacità di dispiegare forze
>>> armate. Non c’è ragione di ritenere che il modello europeo non possa
>>> diventare globale».
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>>> D’accordo, ammette Rachman, l’idea è impopolare in USA e altrove. E
>>> che cosa importa?
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>>> «Anche nella UE l’idea rimane impopolare. La UE ha sofferto una serie
>>> di umilianti sconfitte nei referendum, tutte le volte che i piani per
>>> una unione più stretta sono stati sottoposti ai votanti». Ma il
>>> progetto eurocratico «procede veloce quando accordi di grande
>>> conseguenza sono conclusi tra i tecnocrati e i politici, e poi
>>> imposti senza fare appello diretto ai cittadini.
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>>> La “governance internazionale” tende ad essere efficiente solo quando
>>> è anti-democratica», perché – spiega – «l’identità politica del
>>> cittadino medio resta testardamente locale».
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>>> L’ostacolo potrà essere superato facilmente, perché Obama «e la sua
>>> cerchia» possono far conto su personalità parimenti «illuminate»
>>> dall’altra parte dell’Atlantico. Fra cui Rachman cita l’ebreo Jacques
>>> Attali, «consigliere del presidente Sarkozy», il quale sta dalla
>>> nostra parte. Attali infatti dice che «la frase ‘global governance’ è
>>> solo un eufemismo per ‘governo globale’. E il motivo della crisi
>>> finanziaria internazionale è che abbiamo mercati finanziari globali,
>>> e manchiamo di un corpo giuridico globale».
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>>> E’ dunque il vecchio progetto delle oligarchie transnazionali che
>>> torna, dietro Obama, dettandogli l’agenda. Chiusa la parentesi del
>>> potere neocon, che ha «disturbato» e deviato il progetto di governo
>>> mondiale col suo unilateralismo talmudico, tornano in campo i
>>> pensatori della «interdipendenza», i Kissinger e i Brzezinski;
>>> tornano in attività i «laboratori culturali» del «progressismo
>>> globale», come appunto la Brooking Institution. E se Brzezinski e
>>> Kissinger sono alquanto vecchi, hanno però i loro allievi già
>>> piazzati al comando: Susan Rice, John Podesta, Strobe Talbott.
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>>> E’ un progetto antico. Il 6 giugno 1991, nell’aprire l’annuale
>>> riunione del gruppo Bilderberg (quell’anno era a Sand, in Germania),
>>> David Rockefeller si congratulò con i direttori di giornali presenti
>>> (c’era come sempre Arrigo Levi, direttore di La Stampa): «Ringraziamo
>>> i principali media e i grandi giornali», disse il miliardario, «i cui
>>> direttori hanno partecipato alle nostre riunioni rispettando per più
>>> di quarant’anni il loro impegno di discrezione. Ci sarebbe stato
>>> impossibile sviluppare il nostro progetto sotto i riflettori. Ma oggi
>>> il mondo è più maturo e disposto a procedere verso un governo
>>> mondiale... La sovranità sovrannazionale di una élite di banchieri
>>> mondiali è preferibile all’autodeterminazione che si praticava nei
>>> secoli passati».
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>>> Da «più di quarant’anni» i media ufficiosi avevano retto il bordone
>>> ai miliardari riuniti in segreto; oggi, possiamo dire, lo fanno da
>>> sessanta.
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>>> Anche i metodi per rendere superata l’«autodeterminazione», ossia la
>>> democrazia politica, sono stati messi a punto da molto, molto tempo.
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>>> Era il primo settembre 1967 quando uno degli «illuminati» del Council
>>> on Foreign Relations, Daniel Boorstein, spiegava su Fortune che la
>>> democrazia politica doveva essere cambiata in una «democrazia dei
>>> consumi».
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>>> «Una comunità di consumi è fatta di gente che sente di avere comuni
>>> interessi e comuni preoccupazioni che vengono dal consumare lo stesso
>>> genere di oggetti (...)», scriveva.
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>>> Il vantaggio rispetto alla democrazia, per le élite transnazionali,
>>> era parimenti spiegato: «La comunità di consumi è non-ideologica. Per
>>> fare parte della comunità di consumi non è richiesta alcuna
>>> professione di fede, nessun credo od ortodossia... La comunità dei
>>> consumi è democratica. E’ la grande democrazia americana del denaro»,
>>> spiegava senza ridere Boorstein, «che esaspera tanto gli
>>> aristocratici dei vecchi mondi. Le comunità dei consumi accettano
>>> volentieri gente di qualunque razza, provenienza, occupazione e
>>> livello di reddito, solo che possa pagarsene l’accesso».
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>>> E, accennando alla rivoluzione studentesca americana, che avrebbe
>>> contagiato la gioventù europea nel ’68: «La lotta per i ‘diritti
>>> civili’ in USA è stata in gran parte una lotta per il diritto a
>>> consumare, per allargare e completare la democrazia del consumo» (2).
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>>> Proprio questo fu il senso e l’esito del Sessantotto: una rivoluzione
>>> «culturale» (volta non a prendere il potere, ma a cambiare la cultura
>>> corrente, la mentalità) in senso libertario-trasgressivo; la nuova
>>> mentalità, una volta instaurata, segna il trionfo di quel che Augusto
>>> Del Noce chiamò «lo spirito borghese allo stato puro», ossia la
>>> voglia di possesso e di godimento privato «purificata» da ogni
>>> scrupolo religioso o morale.
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>>> Fu un movimento «spontaneo» molto ben guidato da chi sa creare gli
>>> états d’esprit adeguati.
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>>> Il 20 marzo 1969 il dottor Richard Day, già direttore della Planned
>>> Parenthood Federation of America (l’organizzazione finanziata dai
>>> Rockefeller per diffondere i contraccettivi, sotto la dizione
>>> edulcorante di «pianificazione familiare») lo spiegò molto
>>> chiaramente ad un congresso di medicina, dopo aver chiesto ai
>>> presenti di chiudere i registratori e smettere di prendere nota.
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>>> Uno dei medici, dottor Lawrence Dunegan, prese tuttavia degli appunti
>>> di nascosto; si segnò le frasi salienti, e tornato a casa cercò di
>>> ricordare il contesto in cui erano pronunciate (3).
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>>> Il dottor Day annunciava all’assemblea stranita che il nuovo ordine
>>> mondiale era in marcia: «Progettiamo di cominciare il 21mo secolo con
>>> un sparo d’inizio; ogni cosa è al suo posto ormai e nessuno può più
>>> fermarci», disse.
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>>> Poiché il congresso medico era dedicato alla cosiddetta
>>> pianificazione familiare, il dottor Day cominciò ovviamente ad
>>> illustrare quella parte del progetto.
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>>> La prima necessità, disse, è il «controllo della popolazione». A
>>> questo scopo, il sesso andrà separato dalla riproduzione: l’urgenza
>>> sessuale è troppo forte perché la gente vi rinunci. Avremo sesso
>>> senza riproduzione, e riproduzione senza sesso. Il trucco consiste
>>> non nell’attenuare la pulsione sessuale, ma nell’esaltare la pratica
>>> della sessualità non-riproduttiva. La contraccezione dovrà essere
>>> universalmente disponibile a tutti. Presto, profetizzò il dottor Day,
>>> essa non sarà fornita dalle farmacie, dove il richiedente può essere
>>> imbarazzato a chiedere; sarà esposta all’aperto, in distributori
>>> automatici.
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>>> L’educazione sessuale sarà educazione alla contraccezione.
>>> L’istruzione diverrà un mezzo per accelerare l’instaurarsi della
>>> pubertà.
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>>> Le parole usate dal dottor Day furono: «Possiamo spingere
>>> l’evoluzione ad essere più veloce e nella direzione che vogliamo».
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>>> E non basta: «L’aborto non sarà più un delitto. L’aborto sarà
>>> accettato come normale», disse Day. Lo disse nel 1969, quattro anni
>>> prima che la celebre sentenza della Corte Suprema (Roe vs Wade)
>>> aprisse la strada alla legalizzazione, prima in USA e poi in Europa.
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>>> Ancora: «Sarà permesso essere omosessuali», profetizzò Day.
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>>> Una semplice «pillola dell’addio» (demise pill) consentirà
>>> l’eliminazione degli anziani, una volta divenuti non-produttivi. Papà
>>> e mamma la assumeranno spontaneamente, si spinse a prevedere, dopo
>>> una festicciola d’addio coi figli.
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>>> Del resto, «appariranno nuove malattie, difficili da diagnosticare e
>>> da trattare»...
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>>> Nel 1969, questi propositi apparvero assurdi. L’opinione pubblica si
>>> sarebbe opposta, si sarebbero opposte le famiglie.
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>>> Day sorrise a tanta ingenuità: «Oh, la gente dovrà abituarsi all’idea
>>> del cambiamento. Sarà così abituata al cambiamento, che si aspetterà
>>> il cambiamento. Nulla sarà permanente».
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>>> Il metodo per cambiare leggi e costumi è già in opera, aggiunse:
>>> «Ogni cosa (che noi proponiamo) ha due scopi. Uno è lo scopo palese,
>>> che la farà accettabile alla gente; il secondo è lo scopo reale,
>>> quello che farà avanzare il nuovo ordine e lo consoliderà».
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>>> A volte, spiegò, basta «cambiare le parole» ammesse nel linguaggio
>>> pubblico, sui media.. e nelle Scritture.
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>>> Sì, il dottor Day parlò anche delle Scritture. Perché, annunciò, nel
>>> nuovo ordine mondiale «la religione non è necessariamente male. A
>>> quanto pare molta gente ha bisogno di una religione, coi suoi misteri
>>> e i suoi rituali... e così gliela daremo».
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>>> Sarà una religione che mescola molte religioni attuali, funzionale al
>>> progetto. A questo scopo, la Bibbia deve essere cambiata. Ma non ci
>>> sarà bisogno di riscriverla: basterà «gradualmente sostituire» le
>>> parole essenziali con altre, aventi altre sfumature di significato.
>>> Questo ci consentirà di usare la variabilità di senso come strumento
>>> per cambiare il significato complessivo delle Scritture, nel senso
>>> voluto da noi, ma accettabile dai sacerdoti.
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>>> Perché il dottor Day assicurò: «Molti di voi probabilmente credono
>>> che le chiese si opporranno; al contrario, ci aiuteranno!».
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>>> L’ostacolo è la Chiesa Cattolica Romana, disse. Ma una volta piegata
>>> questa, il resto delle denominazioni cristiane facilmente seguirà.
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>>> Era il 1969. A proposito del nuovo ordine, il dottor Day disse:
>>> «magari voi credete che io stia parlando di (una forma di)
>>> comunismo... ebbene, ciò di cui parlo è molto più grosso del
>>> comunismo!».
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>>> Anche in questo caso, non faceva che riecheggiare un più vecchio
>>> progetto. quello dichiarato da Aldous Huxley nel suo romanzo utopico
>>> «Brave New World»:
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>>> «Non c’è ragione che il nuovo totalitarismo assomigli al vecchio. Il
>>> governo del manganello, dei plotoni d’esecuzione, delle carestie
>>> artificiali e delle deportazioni di massa non è solo inumano; è
>>> inefficiente, e in questa età di tecnologia, l’inefficienza è il
>>> peccato contro lo Spirito».
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>>> «Uno Stato totalitario veramente efficiente sarà quello in cui gli
>>> onnipotenti direttori generali e il loro esercito di burocrati
>>> controllano una popolazione di schiavi che non ci sarà bisogno di
>>> coercire, perché essi ameranno la loro servitù. Il compito di
>>> fargliela amare è assegnato, nell’odierno Stato totalitario, ai
>>> ministri della propaganda, ai direttori dei media e agli insegnanti
>>> elementari...».
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>>> Coloro che hanno provocato la crisi si aspettano dunque questo: che
>>> l’umanità da loro ridotta a gregge di schiavi consumisti, li implori
>>> di instaurare la loro dittatura mondiale per salvarli dal disastro
>>> della penuria, o anche solo della frugalità.
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>>> 1) Gideon Rachman, «And now, for a world government», Financial
>>> Times, 8 dicembre 2008. Gideon Rachman è ebreo, ed è il commentatore
>>> esteri del Times; prima è stato all’Economist, il settimanale dei
>>> Rotschild di Londra. Fra i personaggi che cita: Susan Rice,
>>> l’ambasciatire all’ONU di Obama, è una Rhodes Scholar, premiata dal
>>> primo centro mondialista della storia, il britannico Royal Institute
>>> of International Affairs (RIIA, alias Chatham House); inoltre è una
>>> consulente della McKinsey; ha fatto carriera politica all’ombra di
>>> Madeleine Albright. Strobe Talbott è uno «scienziato politico»,
>>> laureato a Yale, dove è stato membro della società segreta Skull &
>>> Bones (1967-68); è membro della Trilateral e del Council on Foreign
>>> Relations; è stato vicesegretario di Stato dal 1994 al 2001, sotto
>>> Clinton. Lasciato il Governo, è tornato a Yale a dirigere il Center
>>> for the Study of Globalization. Jacques Attali è stato l’eminenza
>>> grigia di Mitterrand nell’economia, ed è banchiere internazionale:
>>> per lui è stata creata la EBRD, European Bank for Reconstruction and
>>> Development, di cui l’eurocrazia l’ha fatto presidente.
>>> 2) Daniel Boorstein, «Welcome to the consumption community», Fortune,
>>> 1 settembre 1967.
>>> 3) «New order of barbarians», dalla trascrizione del dottor Dunegan.
>>> Le cassette audio sono distribuite da «Pro-Family Forum» P.O. Box
>>> 1059, Highland City, FL 33846-1059 ($20.00).
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