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Ultimo Aggiornamento: 11/12/2008 17:44
05/12/2008 21:21
 
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E' una provocazione, un ot non troppo ot... Sono graditi commenti. Che ne pensate?


<<…….la crisi è penetrata così profondamente nel sistema
che è diventata una crisi del sistema.
(…) Oggi possiamo affermare che il modo di produzione
capitalistica è superato e con esso la teoria del liberismo
economico che l’ha illustrato ed apologizzato. Le stesse
dimensioni dell’ impresa superano la possibilità dell’uomo;
prima era lo spirito che aveva dominato la materia, ora è
la materia che piega e soggioga lo spirito.
Giunto a questa fase il supercapitalismo trae la sua giustificazione da questa utopia: l’utopia dei consumi illimitati.
L’ideale del supercapitalismo sarebbe la standardizzazione del genere umano dalla culla alla bara. Il supercapitalismo
vorrebbe che tutti gli uomini nascessero della stessa lunghezza,in modo che si potessero fare delle culle standardizzate;vorrebbe che i bambini desiderassero gli stessi giocattoli,che gli uomini andassero vestiti della stessa divisa,che leggessero tutti lo stesso libro(….)
Oggi noi seppelliamo il liberismo economico. Noi abbiamo
respinto la teoria dell’uomo economico,la teoria liberale,e
ci siamo inalberati tutte le volte che abbiamo sentito dire
che il lavoro è una merce.
L’uomo economico non esiste,esiste l’Uomo integrale che è politico, che è economico,che è religioso che è guerriero.>>
06/12/2008 09:28
 
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Re:
nazionalsindacalista, 05/12/2008 21.21:

E' una provocazione, un ot non troppo ot... Sono graditi commenti. Che ne pensate?



Non sono esperto di economia ne tantomeno di politica però sono convinto che il sistema capitalistico sia innato nella natura umana.
Sono sicuro che un pò tutti noi abbiamo provato da piccoli a vendere qualcosa, al piacere provato nel dare un oggetto in cambio di soldi od altre cose. Lo scambio di beni esiste anche in altri tipi di economie questo è vero ma bisogna riconoscere che la completa libertà data dal capitalismo induce la natura umana a dare sempre il meglio di se, per competere, per migliorare il proprio status, per scalare la vetta.

E' pur vero che in questo contesto molti dei valori importanti e nobili dell'uomo cedono il passo all'avidità ma...

Visto da un punto di vista esterno all'umanità credo che l'elemento più visibile, più importante, ciò che ritengo sia la più alta manifestazione di un entità vivente e intelligente sia il progresso tecnologico. Il progresso tecnologico trova terreno fertile solo in un sistema di competizione economica o bellica. Beh, tra i due preferisco il primo ovviamente.

La competizione economica secondo me può stare alla base di un sistema, purchè si impostino delle regole fondamentali e ferree che ne garantiscano la stabilità. Una di queste è che non deve esistere competizione economica sui beni primari dell'uomo, ad esempio: LA CASA... [SM=g7560]

[Modificato da damiX77 06/12/2008 09:30]
06/12/2008 23:27
 
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Sembrerebbe un periodo tratto da un manifesto di Forza Nuova o Azione Studentesca o un'altra organizzazione di destra. Sbaglio?
Penso comunque che sia un pensiero vero. Le istanze umane sono prima di tutto di natura sociale: dignità della persona, rispetto, libertà. Poi vengono quelle di natura economica. Comunque tutto deve convivere in armonia. DOve prevalga solo un aspetto, quello economico, c'è crisi di valori, di identità, di umanità,che alla lunga provoca disparità enormi e conflitti inevitabili. Non mi stupirei, ripeto, che queste parole provengano da idee di "destra sociale", da sempre attenta ai valori e da sempre contraria a forme di liberismo nn regolamentato e mitigato da attenzioni sociali, appunto
07/12/2008 03:59
 
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Re: Re:
damiX77, 06/12/2008 9.28:


...
Non sono esperto di economia ne tantomeno di politica però sono convinto che il sistema capitalistico sia innato nella natura umana.
...



secondo me lo e' molto di piu' di quanto sembri...

e' un discorso un po' lungo e se non avete letto "il gene egoista" non lo dovreste poter capire, ma provo cmq a esporlo:

sostanzialmente gli esseri umani, in quanto esseri viventi e "macchine da riproduzione del dna", passano alle generazioni successive 4 "capitali": genetico, economico, culturale (il milieu) e sociale (le relazioni)

quindi anche eliminato il "capitale economico", rimarrebbero gli altri, e la conseguente competizione/lotta tra individui

quest'ultima frase la trovate tradotta nel finale del film "il nemico alle porte" (quello sul cecchino russo, nel caso avessi toppato il titolo)



damiX77, 06/12/2008 9.28:


...
Visto da un punto di vista esterno all'umanità credo che l'elemento più visibile, più importante, ciò che ritengo sia la più alta manifestazione di un entità vivente e intelligente sia il progresso tecnologico. Il progresso tecnologico trova terreno fertile solo in un sistema di competizione economica o bellica. Beh, tra i due preferisco il primo ovviamente.
...



invece di "solo" io avrei messo "anche", precisando con un "ma non sempre"

dipende se il progresso porta vantaggi a chi ha il potere di deciderne lo sviluppo

sara' che ho visto "zeitgeist: addendum" e "who killed the electric car" recentemente...



poi il discorso della competizione bellica: come sopra per l'anche, aggiungendo "a che prezzo"

perche' se fai all'americana, con le aziende private che fanno ricerca sulle armi (in eu ci sono i consorzi che per fare l'eurofighter c'hanno messo 20 anni - quando era pronto era obsoleto), poi quelle armi gliele devi comprare, far testare e smaltire prima che escano quelle nuove...

...ovviamente con le guerre...

...meglio spendere i soldi (compresi quelli dei danni che si fanno) in premi nobel...



damiX77, 06/12/2008 9.28:


...
La competizione economica secondo me può stare alla base di un sistema, purchè si impostino delle regole fondamentali e ferree che ne garantiscano la stabilità. Una di queste è che non deve esistere competizione economica sui beni primari dell'uomo, ad esempio: LA CASA... [SM=g7560]
...



questa mi pare piu' utopia che l'utopia di eliminare la competizione e/o il capitalismo

"fatta la legge, trovato l'inganno" nel migliore dei casi

nel peggiore, ovvero quello attuale, chi fa le leggi e' (praticamente) scelto da quelli su cui dovrebbe legiferare...


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Laplace77 :: Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda. (Horacio Verbitsky)

forum sulla bolla immobiliare - video sulla bolla immobiliare
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DISCLAIMER:
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
07/12/2008 04:37
 
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Re: Re: Re:
laplace77, 07/12/2008 3.59:



questa mi pare piu' utopia che l'utopia di eliminare la competizione e/o il capitalismo

"fatta la legge, trovato l'inganno" nel migliore dei casi

nel peggiore, ovvero quello attuale, chi fa le leggi e' (praticamente) scelto da quelli su cui dovrebbe legiferare...





D'accordo con te, in particolare per quel che riguarda la produzione di armi e aggiungerei anche medicinali o quel che è peggio produzione di alimenti e medicinali da parte di una o due multinazionali.
Insomma bisognerebbe chiederci se sono malato di hiv e il vaccino c'è ma non esce perchè devono finire i magazzini del palliativo in che mondo sto?
Se una multinazionale produce cibo ma anche medicinali chi gli impedisce di portarci ai loro medicinali grazie al loro cibo? e anche in questo caso in che mondo sto?
Se una industria di armi finanzia una campagna elettorale è ovvio che il loro prodotto dovrà avere una contropartita e anche in questo caso in che mondo sto?
Se vado al potere il buonsenso dice che dovrei avere un'etica e dare delle regole uguali per tutti per uno sviluppo capitalista armonico dato dal libero mercato, ma se sono in conflitto di interessi o favorisco chi mi ha sostenuto oppure tramite leggi o chiusura del credito elimino gli avversari in che mondo sto? (in questo caso in questo mondo in quanto quello di damix libero e con regole uguali per tutti non l'ho mai visto)!!!
Se i controllori sono pagati dai controllati e gli organi indipendenti del potere legislativo, esecutivo,giudiziario non sono affato indipendenti in che mondo sto?
I propositi possono essere buoni ma per un capitalismo etico la strada è ancora molto lunga......... [SM=g7752] [SM=g7600]



[Modificato da grella 07/12/2008 04:38]
--- $ 100 WILL BUY THIS CAR MUST HAVE CASH LOST ALL ON THE SOTCK MARKET---
09/12/2008 17:45
 
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Re:
BigMad, 06/12/2008 23.27:

Sembrerebbe un periodo tratto da un manifesto di Forza Nuova o Azione Studentesca o un'altra organizzazione di destra. Sbaglio?



Benito Mussolini, scritti da “Dottrina del Fascismo”,
14- XI- 1933, vol. V111, pag.259 sgg.

Ma non confondiamo il fascismo con i "babbei d'area" (partiti che tu citavi). Trovo attualissimo questo pensiero...


11/12/2008 17:44
 
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Confrontate quanto sopra con quanto sotto...

Maurizio Blondet
>>>
>>> 10 dicembre 2008
>>>
>>>
>>>
>>> E’ il titolo apparso sul Financial Times, il massimo organo
>>> dell’establishment finanziario della City ed è firmato dal Gideon
>>> Rachman, uno dei suoi maggiori columnist (1).
>>>
>>> Ovviamente, il Financial Times e i suoi padroni vedono nella
>>> devastante crisi finanziaria una opportunità storica.
>>>
>>> «E’ sempre più chiaro che i più difficili problemi che hanno di
>>> fronte i governi nazionali sono di natura sovrannazionale», scrive
>>> Gideon: «il riscaldamento globale (sic), la crisi finanziaria globale
>>> e la guerra globale al terrorismo».
>>>
>>> Noi mondialisti, continua, pensavamo che l’instaurazione del governo
>>> mondiale avrebbe richiesto due secoli. «Ma il mutamento di atmosfera
>>> politica segnala che possiamo arrivarci molto prima. La crisi
>>> finanziaria e quella climatica spingono i governi nazionali verso
>>> soluzioni globali, anche in Paesi come la Cina e gli USA,
>>> tradizionali guardiani della sovranità nazionale».
>>>
>>> Tutte le speranze del mondialista sono poste, occorre dirlo?, in
>>> Barak Obama: «Obama non condivide l’avversione dell’amministrazione
>>> Bush per i trattati e gli accordi internazionali. Nel suo libro “The
>>> Audacity of Hope”, Obama scrive: ‘Quando la sola superpotenza
>>> mondiale auto-limita volontariamente il suo potere, e accetta
>>> standard di condotta contrattati a livello internazionale, manda il
>>> messaggio: vale la pena di stare alle regole’. L’importanza che Obama
>>> assegna all’ONU è dimostrata dal fatto che egli ha scelto Susan Rice,
>>> una delle persone a lui più vicine, come ambasciatore dell’America
>>> alle Nazioni Unite, e non solo: le ha assegnato un posto nel governo».
>>>
>>> Infatti è la prima volta che l’ambasciatore USA all’ONU ha il livello
>>> di ministro.
>>>
>>> Un segno delle idee che circolano nella cerchia più vicina ad Obama è
>>> un recente rapporto del Managing Global Insecurity Project (MGI), un
>>> ente in cui figura John Podesta, l’uomo che Obama ha scelto per
>>> guidare il «transition team», e Strobe Talbott, il presidente della
>>> Brookings Institution, di cui fa parte anche Susan Rice.
>>>
>>> «Il rapporto del MGI sostiene la necessità di creare un alto
>>> commissariato dell’ONU per l’anti-terrorismo, un accordo sul
>>> cambiamento climatico negoziato sotto gli auspici dell’ONU e
>>> legalmente obbligatorio, nonchè la creazione di una “forza di pace” a
>>> disposizione dell’ONU forte di 50 mila uomini. I Paesi dovrebbero
>>> conferire la loro parte di truppe a questa armata, ma l’ONU ne
>>> avrebbe il comando diretto».
>>>
>>> Gideon Rachman ammette: «Questo è un genere di idee che nel vecchio
>>> cuore dell’America, fa sì che gli ascoltatori dei radio-talk mettano
>>> mano ai loro mitragliatori. Ben conscio della delicatezza politica di
>>> tali idee, il rapporto MGI adotta un linguaggio edulcorante. Mette
>>> l’accento sulla necessità della leadership americana; usa il termine
>>> “sovranità responsabile” quando fa appello alla cooperazione
>>> internazionale, evitando la frase più radicale che si usa in Europa,
>>> “sovranità condivisa”. E parla di “global governance” al posto di
>>> governo mondiale».
>>>
>>> Infatti è l’Unione Europea che Rachman ha in mente come modello del
>>> futuro governo mondiale.
>>>
>>> «L’Unione Europea è già riuscita a mettere insieme un governo
>>> continentale per 27 Paesi».
>>>
>>> Il vero governo mondiale non è solo «cooperazione fra nazioni»; deve
>>> essere una entità con «caratteri di Stato, sostenuti da un corpo di
>>> leggi». E «la UE ha una corte suprema, una moneta, migliaia di pagine
>>> di leggi, una vasta burocrazia e la capacità di dispiegare forze
>>> armate. Non c’è ragione di ritenere che il modello europeo non possa
>>> diventare globale».
>>>
>>> D’accordo, ammette Rachman, l’idea è impopolare in USA e altrove. E
>>> che cosa importa?
>>>
>>> «Anche nella UE l’idea rimane impopolare. La UE ha sofferto una serie
>>> di umilianti sconfitte nei referendum, tutte le volte che i piani per
>>> una unione più stretta sono stati sottoposti ai votanti». Ma il
>>> progetto eurocratico «procede veloce quando accordi di grande
>>> conseguenza sono conclusi tra i tecnocrati e i politici, e poi
>>> imposti senza fare appello diretto ai cittadini.
>>>
>>> La “governance internazionale” tende ad essere efficiente solo quando
>>> è anti-democratica», perché – spiega – «l’identità politica del
>>> cittadino medio resta testardamente locale».
>>>
>>> L’ostacolo potrà essere superato facilmente, perché Obama «e la sua
>>> cerchia» possono far conto su personalità parimenti «illuminate»
>>> dall’altra parte dell’Atlantico. Fra cui Rachman cita l’ebreo Jacques
>>> Attali, «consigliere del presidente Sarkozy», il quale sta dalla
>>> nostra parte. Attali infatti dice che «la frase ‘global governance’ è
>>> solo un eufemismo per ‘governo globale’. E il motivo della crisi
>>> finanziaria internazionale è che abbiamo mercati finanziari globali,
>>> e manchiamo di un corpo giuridico globale».
>>>
>>> E’ dunque il vecchio progetto delle oligarchie transnazionali che
>>> torna, dietro Obama, dettandogli l’agenda. Chiusa la parentesi del
>>> potere neocon, che ha «disturbato» e deviato il progetto di governo
>>> mondiale col suo unilateralismo talmudico, tornano in campo i
>>> pensatori della «interdipendenza», i Kissinger e i Brzezinski;
>>> tornano in attività i «laboratori culturali» del «progressismo
>>> globale», come appunto la Brooking Institution. E se Brzezinski e
>>> Kissinger sono alquanto vecchi, hanno però i loro allievi già
>>> piazzati al comando: Susan Rice, John Podesta, Strobe Talbott.
>>>
>>> E’ un progetto antico. Il 6 giugno 1991, nell’aprire l’annuale
>>> riunione del gruppo Bilderberg (quell’anno era a Sand, in Germania),
>>> David Rockefeller si congratulò con i direttori di giornali presenti
>>> (c’era come sempre Arrigo Levi, direttore di La Stampa): «Ringraziamo
>>> i principali media e i grandi giornali», disse il miliardario, «i cui
>>> direttori hanno partecipato alle nostre riunioni rispettando per più
>>> di quarant’anni il loro impegno di discrezione. Ci sarebbe stato
>>> impossibile sviluppare il nostro progetto sotto i riflettori. Ma oggi
>>> il mondo è più maturo e disposto a procedere verso un governo
>>> mondiale... La sovranità sovrannazionale di una élite di banchieri
>>> mondiali è preferibile all’autodeterminazione che si praticava nei
>>> secoli passati».
>>>
>>> Da «più di quarant’anni» i media ufficiosi avevano retto il bordone
>>> ai miliardari riuniti in segreto; oggi, possiamo dire, lo fanno da
>>> sessanta.
>>>
>>> Anche i metodi per rendere superata l’«autodeterminazione», ossia la
>>> democrazia politica, sono stati messi a punto da molto, molto tempo.
>>>
>>> Era il primo settembre 1967 quando uno degli «illuminati» del Council
>>> on Foreign Relations, Daniel Boorstein, spiegava su Fortune che la
>>> democrazia politica doveva essere cambiata in una «democrazia dei
>>> consumi».
>>>
>>> «Una comunità di consumi è fatta di gente che sente di avere comuni
>>> interessi e comuni preoccupazioni che vengono dal consumare lo stesso
>>> genere di oggetti (...)», scriveva.
>>>
>>> Il vantaggio rispetto alla democrazia, per le élite transnazionali,
>>> era parimenti spiegato: «La comunità di consumi è non-ideologica. Per
>>> fare parte della comunità di consumi non è richiesta alcuna
>>> professione di fede, nessun credo od ortodossia... La comunità dei
>>> consumi è democratica. E’ la grande democrazia americana del denaro»,
>>> spiegava senza ridere Boorstein, «che esaspera tanto gli
>>> aristocratici dei vecchi mondi. Le comunità dei consumi accettano
>>> volentieri gente di qualunque razza, provenienza, occupazione e
>>> livello di reddito, solo che possa pagarsene l’accesso».
>>>
>>> E, accennando alla rivoluzione studentesca americana, che avrebbe
>>> contagiato la gioventù europea nel ’68: «La lotta per i ‘diritti
>>> civili’ in USA è stata in gran parte una lotta per il diritto a
>>> consumare, per allargare e completare la democrazia del consumo» (2).
>>>
>>> Proprio questo fu il senso e l’esito del Sessantotto: una rivoluzione
>>> «culturale» (volta non a prendere il potere, ma a cambiare la cultura
>>> corrente, la mentalità) in senso libertario-trasgressivo; la nuova
>>> mentalità, una volta instaurata, segna il trionfo di quel che Augusto
>>> Del Noce chiamò «lo spirito borghese allo stato puro», ossia la
>>> voglia di possesso e di godimento privato «purificata» da ogni
>>> scrupolo religioso o morale.
>>>
>>> Fu un movimento «spontaneo» molto ben guidato da chi sa creare gli
>>> états d’esprit adeguati.
>>>
>>> Il 20 marzo 1969 il dottor Richard Day, già direttore della Planned
>>> Parenthood Federation of America (l’organizzazione finanziata dai
>>> Rockefeller per diffondere i contraccettivi, sotto la dizione
>>> edulcorante di «pianificazione familiare») lo spiegò molto
>>> chiaramente ad un congresso di medicina, dopo aver chiesto ai
>>> presenti di chiudere i registratori e smettere di prendere nota.
>>>
>>> Uno dei medici, dottor Lawrence Dunegan, prese tuttavia degli appunti
>>> di nascosto; si segnò le frasi salienti, e tornato a casa cercò di
>>> ricordare il contesto in cui erano pronunciate (3).
>>>
>>> Il dottor Day annunciava all’assemblea stranita che il nuovo ordine
>>> mondiale era in marcia: «Progettiamo di cominciare il 21mo secolo con
>>> un sparo d’inizio; ogni cosa è al suo posto ormai e nessuno può più
>>> fermarci», disse.
>>>
>>> Poiché il congresso medico era dedicato alla cosiddetta
>>> pianificazione familiare, il dottor Day cominciò ovviamente ad
>>> illustrare quella parte del progetto.
>>>
>>> La prima necessità, disse, è il «controllo della popolazione». A
>>> questo scopo, il sesso andrà separato dalla riproduzione: l’urgenza
>>> sessuale è troppo forte perché la gente vi rinunci. Avremo sesso
>>> senza riproduzione, e riproduzione senza sesso. Il trucco consiste
>>> non nell’attenuare la pulsione sessuale, ma nell’esaltare la pratica
>>> della sessualità non-riproduttiva. La contraccezione dovrà essere
>>> universalmente disponibile a tutti. Presto, profetizzò il dottor Day,
>>> essa non sarà fornita dalle farmacie, dove il richiedente può essere
>>> imbarazzato a chiedere; sarà esposta all’aperto, in distributori
>>> automatici.
>>>
>>> L’educazione sessuale sarà educazione alla contraccezione.
>>> L’istruzione diverrà un mezzo per accelerare l’instaurarsi della
>>> pubertà.
>>>
>>> Le parole usate dal dottor Day furono: «Possiamo spingere
>>> l’evoluzione ad essere più veloce e nella direzione che vogliamo».
>>>
>>> E non basta: «L’aborto non sarà più un delitto. L’aborto sarà
>>> accettato come normale», disse Day. Lo disse nel 1969, quattro anni
>>> prima che la celebre sentenza della Corte Suprema (Roe vs Wade)
>>> aprisse la strada alla legalizzazione, prima in USA e poi in Europa.
>>>
>>> Ancora: «Sarà permesso essere omosessuali», profetizzò Day.
>>>
>>> Una semplice «pillola dell’addio» (demise pill) consentirà
>>> l’eliminazione degli anziani, una volta divenuti non-produttivi. Papà
>>> e mamma la assumeranno spontaneamente, si spinse a prevedere, dopo
>>> una festicciola d’addio coi figli.
>>>
>>> Del resto, «appariranno nuove malattie, difficili da diagnosticare e
>>> da trattare»...
>>>
>>> Nel 1969, questi propositi apparvero assurdi. L’opinione pubblica si
>>> sarebbe opposta, si sarebbero opposte le famiglie.
>>>
>>> Day sorrise a tanta ingenuità: «Oh, la gente dovrà abituarsi all’idea
>>> del cambiamento. Sarà così abituata al cambiamento, che si aspetterà
>>> il cambiamento. Nulla sarà permanente».
>>>
>>> Il metodo per cambiare leggi e costumi è già in opera, aggiunse:
>>> «Ogni cosa (che noi proponiamo) ha due scopi. Uno è lo scopo palese,
>>> che la farà accettabile alla gente; il secondo è lo scopo reale,
>>> quello che farà avanzare il nuovo ordine e lo consoliderà».
>>>
>>> A volte, spiegò, basta «cambiare le parole» ammesse nel linguaggio
>>> pubblico, sui media.. e nelle Scritture.
>>>
>>> Sì, il dottor Day parlò anche delle Scritture. Perché, annunciò, nel
>>> nuovo ordine mondiale «la religione non è necessariamente male. A
>>> quanto pare molta gente ha bisogno di una religione, coi suoi misteri
>>> e i suoi rituali... e così gliela daremo».
>>>
>>> Sarà una religione che mescola molte religioni attuali, funzionale al
>>> progetto. A questo scopo, la Bibbia deve essere cambiata. Ma non ci
>>> sarà bisogno di riscriverla: basterà «gradualmente sostituire» le
>>> parole essenziali con altre, aventi altre sfumature di significato.
>>> Questo ci consentirà di usare la variabilità di senso come strumento
>>> per cambiare il significato complessivo delle Scritture, nel senso
>>> voluto da noi, ma accettabile dai sacerdoti.
>>>
>>> Perché il dottor Day assicurò: «Molti di voi probabilmente credono
>>> che le chiese si opporranno; al contrario, ci aiuteranno!».
>>>
>>> L’ostacolo è la Chiesa Cattolica Romana, disse. Ma una volta piegata
>>> questa, il resto delle denominazioni cristiane facilmente seguirà.
>>>
>>> Era il 1969. A proposito del nuovo ordine, il dottor Day disse:
>>> «magari voi credete che io stia parlando di (una forma di)
>>> comunismo... ebbene, ciò di cui parlo è molto più grosso del
>>> comunismo!».
>>>
>>> Anche in questo caso, non faceva che riecheggiare un più vecchio
>>> progetto. quello dichiarato da Aldous Huxley nel suo romanzo utopico
>>> «Brave New World»:
>>>
>>> «Non c’è ragione che il nuovo totalitarismo assomigli al vecchio. Il
>>> governo del manganello, dei plotoni d’esecuzione, delle carestie
>>> artificiali e delle deportazioni di massa non è solo inumano; è
>>> inefficiente, e in questa età di tecnologia, l’inefficienza è il
>>> peccato contro lo Spirito».
>>>
>>> «Uno Stato totalitario veramente efficiente sarà quello in cui gli
>>> onnipotenti direttori generali e il loro esercito di burocrati
>>> controllano una popolazione di schiavi che non ci sarà bisogno di
>>> coercire, perché essi ameranno la loro servitù. Il compito di
>>> fargliela amare è assegnato, nell’odierno Stato totalitario, ai
>>> ministri della propaganda, ai direttori dei media e agli insegnanti
>>> elementari...».
>>>
>>> Coloro che hanno provocato la crisi si aspettano dunque questo: che
>>> l’umanità da loro ridotta a gregge di schiavi consumisti, li implori
>>> di instaurare la loro dittatura mondiale per salvarli dal disastro
>>> della penuria, o anche solo della frugalità.
>>>
>>>
>>> 1) Gideon Rachman, «And now, for a world government», Financial
>>> Times, 8 dicembre 2008. Gideon Rachman è ebreo, ed è il commentatore
>>> esteri del Times; prima è stato all’Economist, il settimanale dei
>>> Rotschild di Londra. Fra i personaggi che cita: Susan Rice,
>>> l’ambasciatire all’ONU di Obama, è una Rhodes Scholar, premiata dal
>>> primo centro mondialista della storia, il britannico Royal Institute
>>> of International Affairs (RIIA, alias Chatham House); inoltre è una
>>> consulente della McKinsey; ha fatto carriera politica all’ombra di
>>> Madeleine Albright. Strobe Talbott è uno «scienziato politico»,
>>> laureato a Yale, dove è stato membro della società segreta Skull &
>>> Bones (1967-68); è membro della Trilateral e del Council on Foreign
>>> Relations; è stato vicesegretario di Stato dal 1994 al 2001, sotto
>>> Clinton. Lasciato il Governo, è tornato a Yale a dirigere il Center
>>> for the Study of Globalization. Jacques Attali è stato l’eminenza
>>> grigia di Mitterrand nell’economia, ed è banchiere internazionale:
>>> per lui è stata creata la EBRD, European Bank for Reconstruction and
>>> Development, di cui l’eurocrazia l’ha fatto presidente.
>>> 2) Daniel Boorstein, «Welcome to the consumption community», Fortune,
>>> 1 settembre 1967.
>>> 3) «New order of barbarians», dalla trascrizione del dottor Dunegan.
>>> Le cassette audio sono distribuite da «Pro-Family Forum» P.O. Box
>>> 1059, Highland City, FL 33846-1059 ($20.00).
>>>
>>>
>>> COMMENTI: www.effedieffe.com/content/view/5556/164/
>>>
>>> --------------
>>>
>>> (http://www.effedieffe.com/content/view/5556/164/)
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