Bolla immobiliare - 17° Parte

marco---, 17/01/2009 21.45:

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Senza parole... è quasi legittimo pensare che si tratti di uno scherzo!

Marco

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Mi sa che non lo è invece.

Partiamo dal valore delle case, che da confortevole rifugio sono diventate una trappola mortale. Nelle 22 crisi esaminate da Reinhart e Rogoff, la caduta dei prezzi degli immobili dai massimi ai minimi al netto dell’inflazione èmediamente del 35,5% al netto dell’inflazione e il declino dura 6 anni.
Più pronunciato ma meno persistente è il crollo reale delle quotazioni azionarie: mediamente è del 55,9% e si prolunga per 3,4 anni. Il tasso di disoccupazione aumenta di 7 punti percentuali e il declino va avanti per 4,8 anni. Queste tendenze parziali si riflettono in un andamento del Pil, che arretra di 9,3 punti e torna a crescere dopo un anno e nove mesi.
Nel suo ultimo World Economic Outlook, il Fondo monetario internazionale ha addirittura comparato 113 episodi di crisi finanziaria in 17 paesi svi luppati, sempre negli ultimi trent’anni. E’ emerso che solo 31 volte le crisi hanno generato recessioni vere e proprie e solo in un numero ancor minore di casi, 17 volte per la precisione, le recessioni sono state preparate da una crisi bancaria. In questi ultimi casi la durata e la profondità delle crisi sono state più che doppie rispetto alle recessioni normali (7,6 trimestri di durata media contro 3,1 trimestri; perdita cumulata di Pil del 19,8% rispetto a un 5,4% se non c’è crisi bancaria).
Nessuna di queste crisi, tuttavia, ha avuto l’estensione geografica di quella in corso. Negli Stati Uniti, in 18 mesi di crisi finanziaria, l’indice Dow Jones ha bruciato il 40%, i prezzi delle abitazioni il 28% e nel 2008, anno nel quale complessivamente il Pil è aumentato di circa un punto, oltre 2,5 milioni di persone hanno perso il lavoro.
Quali saranno le nuove percentuali a metà 2010 quando, a dar retta a Merrill Lynch piuttosto che al Fondo monetario internazionale l’andamento del Pil dovrebbe invertire la tendenza?

Quei barili di petrolio in giro per il mondo WASHINGTON (USA) - Mentre l’Italia e buona parte dell’Europa rischiano di rimanere senza il gas e il petrolio russi a causa delle vertenze tra il Cremino e l’Ucraina, circa 35 superpetroliere e altre petroliere più piccole con oltre 80 milioni di barili di greggio a bordo si aggirano dallo Oceano indiano al Golfo del Messico senza attraccare mai, o stanno all’ancora senza scaricarlo. Sono in attesa che il prezzo del petrolio, precipitato in un anno da quasi 150 dollari a meno di 40 dollari al barile, torni ad aumentare.

FLOTTA - Ma la flotta fantasma, che a volte rischia l’attacco dei pirati, come accadde giorni fa alla petroliera saudita in Somalia, è solo la punta dell’iceberg.
Col calo dei consumi di greggio causato dalla prima crisi economica globale, è scattata la corsa allo stoccaggio, nella speranza di futuri colossali profitti: complessivamente, ben 327 milioni di barili di greggio giacciono inutilizzati in tutto il mondo, in particolare negli Stati uniti.
Ad attirare l’attenzione sulle manovre delle nazioni e compagnie petrolifere sono stati il giornale International Herald tribune e l’agenzia Bloomberg.
Stando al primo, il Paese che tiene le maggiori quantità di greggio ferme nelle sue petroliere, almeno 15, sarebbe l’Iran.
E stando al secondo, tra le “sorelle” del petrolio che fanno la stessa cosa si troverebbe la Royal Dutch Shell, che disporrebbe di due superpetroliere, la Leander e la Eliza.
L’International Herald tribune ha citato Adam Sieminski, un esperto della Deutsche bank, secondo cui lo stoccaggio costerebbe circa 10 dollari all’anno al barile: se nel frattempo il prezzo del barile salisse da 40 a 60 dollari, ha notato l’esperto, l’attesa frutterebbe enormi profitti

La bolla sbolla e l'investitore sballa!? (Collocata in Vox populi)

Meglio vendere casa o affittarla ora che c'è sta crisi?

p.s. Yahoo! Answers: la prossima volta, se pensate che ne valga la pena salvate la domanda e le risposte in Vox populi, in questo modo una copia del testo sopravviverebbe ad una eventuale futura cancellazione!

Marco

marco---, 18/01/2009 12.40:

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La bolla sbolla e l'investitore sballa!? (Collocata in Vox populi)

Meglio vendere casa o affittarla ora che c'è sta crisi?

p.s. Yahoo! Answers: la prossima volta, se pensate che ne valga la pena salvate la domanda e le risposte in Vox populi, in questo modo una copia del testo sopravviverebbe ad una eventuale futura cancellazione!

Marco

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zi badrone

L'incubo di Tremonti è questo: fare la fine della Grecia, dell'Irlanda, della Spagna e della stessa Inghilterra.

La Grecia, se non interverrà a tenerla in piedi il Fondo Monetario internazionale, finirà addirittura fuori dall'euro; l'Irlanda corre lo stesso rischio.

L'alternativa sarebbe quella di stampare carta moneta, ma questo è un potere che ha trasmigrato da Roma a Francoforte, non è più sotto il controllo della Banca d'Italia ma della Bce. Senza dire delle conseguenze anomale (e quanto anomale) che una politica del genere produrrebbe sul tessuto dell'economia reale e di quella finanziaria.

Questa è la vera ragione della recente "fede" europeista di Tremonti

C'è un Nord ricco di fronte ad un Sud povero, ma anche un Nord ricco di fronte ad un Nord povero in via di progressivo ulteriore impoverimento.

Post Scriptum. La clinica convenzionata Città di Udine ha comunicato venerdì scorso che non potrà effettuare l'intervento richiesto dalla famiglia Englaro e autorizzato dalla Cassazione, per porre fine alla vita vegetativa di Eluana a diciotto anni di distanza dal suo inizio. La suddetta clinica era disposta ad eseguire ciò che la famiglia voleva e che la magistratura aveva autorizzato, ma ne è stata impedita dall'intervento del ministro Sacconi il quale ha minacciato di far cessare i rimborsi dovuti alla clinica per le degenze dei suoi clienti, costringendola quindi a sospendere la sua attività. La decisione d'un ministro ha cioè la forza di impedire che una sentenza abbia corso. Si tratta d'un fatto di estrema gravità politica e costituzionale, di un precedente che mette a rischio la divisione dei poteri e la natura stessa della democrazia. ... questo è molto OT, ma mi sembrava doveroso segnalarlo

www.repubblica.it/2008/12/sezioni/economia/crisi-9/case-ridotte/case-rido...

La crisi globale della casa
Negli Usa appartamenti ridotti

11:08:23 EUROZONA: COSTRUZIONI A NOVEMBRE -1,1%

(ASCA) - Roma, 19 gen - Il settore delle costruzioni, nell'Eurozona, a novembre, ha mostrato una contrazione dell'1,1% rispetto al mese precedente, con un tonfo del 4,7% su base annua. Lo rende noto Eurostat. Per il mese di ottobre, il dato e' stato rivisto al ribasso, con un calo dello 0,1%, rispetto al +0,1% rilevato nella precedente stima. sen/dnp/alf

CRISI FINANZIARIA ANCHE ABRAMOVICH SENZA SOLDI .MILIARDARI RUSSI CERCASI.
New York 18.1.2009(Corsera.it) Il mercato immobiliare in Italia attendeva con vigore l'arrivo dei magnati del petrolio russi,ma adesso con il petrolio al ribasso e la svalutazione del rublo,i miliardari russi sono in ritirata .Niente soldi,litigi con l'Ucraina per il costo del gas,il rublo ormai moneta da periodopost bellico. Immobiliare italiana a picco,i russi non ci sono. L'inverno è freddo più del solito. Le aspettative sono amare e anche oggi i titoli bancari continuano a soffrire. Peggiore tra tutti UNICREDIT.

(ANSA) - MOSCA, 19 GEN - Diciottesima svalutazione del rublo in poco piu' di due mesi, la quinta dall'11 gennaio. La banca centrale ha reso noto di aver allargato il margine di fluttuazione della divisa russa in rapporto al paniere di riferimento dollaro-euro, decisione che equivale a una nuova svalutazione. Il dollaro e l'euro hanno ormai guadagnato saldamente circa un 30%, dopo aver superato rispettivamente la soglia dei 30 e dei 40 rubli

www.corsera.it/notizia.php?id=695

Giappone:produzione industria -8,5% (ANSA) - TOKYO, 19 GEN - La produzione industriale giapponese ha segnato a novembre un crollo peggiore delle previsioni: dal preliminare -8,1% all'attuale -8,5%.La statistica registra il peggior tonfo da febbraio del 1953, quando hanno avuto inizio le rilevazioni comparabili. Sulla variazione, che poggiava sulla frenata dei tradizionali settori dell'industria orientati all'export, ha inciso il riallineamento verso il basso dei comparti della farmaceutica e dell'elettronica.

Petrolio visto di nuovo in calo a New York, dove il future sul Wti texano per consegna febbraio si riavvicina ai 35 dollari al barile al crescere di timori circa ulteriori cadute della domanda legate alla recessione mondiale.

Secondo Goldman Sachs mentre un recupero delle quotazioni è possibile entro fine anno la domanda mondiale calerà di 1,6 milioni di barili al giorno quest’anno, vale a dire oltre il triplo di quanto stimato la scorsa settimana dall’IEA (International energy agency, ndr).

Un’ipotesi che rende nervosa l’Opec, i cui esponenti già da qualche giorno parlano di necessità “prima che poi” di procedere ad ulteriori tagli non essendosi rivelati quelli varati finora minimamente in grado di arrestare la caduta delle quotazioni dell’oro nero.

Come di consuetudine la discussione si chiude perché ha raggiunto le 1000 risposte.
Si prosegue, da subito, nella nuova discussione avente medesimo titolo seguito dal numero di progressione successivo.
Tutte le parti già chiuse che compongono questa discussione, ad eccezione di quella in corso che si trova in Casa Carissima Casa, sono disponibili nell'area Archivio.

Buona continuazione!

Marco