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Emilia Romagna - Situazione del mercato immobiliare

Ultimo Aggiornamento: 03/08/2016 08:42
29/07/2014 21:32
 
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Il mercato immobiliare fa segnare il calo dei prezzi (Fonte: lanuovaferrara.gelocal.it - di Samuele Govoni - 05/08/2014)

Situazione stagnante sul piano delle compravendite: ancora buio dopo sette anni Il centro storico e la zona est le più richieste in città da chi vuole comprare casa.

Il mercato immobiliare negli ultimi sette anni ha subito un durissimo contraccolpo. I prezzi degli immobili si sono abbassati, il potere d'acquisto è crollato e tuttora si fatica a vedere una ripresa.

Stefano Paltrinieri, titolare della società Tecnocasa, servizi immobiliari globali, in questa intervista traccia uno spaccato crudo ma realistico della realtà locale.

Com'è la situazione del mercato immobiliare?

«Stagnante. Il problema di fondo è che l'economia non gira, il potere d'acquisto si è abbassato. I redditi delle persone sono quello che sono, gli stipendi nella migliore delle ipotesi sono rimasti invariati mentre il costo della vita è aumentato…»

Come fa la gente ad acquistare? Secondo lei si è toccato il fondo?

«Penso di no. Io credo che la situazione peggiorerà ancora e lo dice uno che, in genere, è abbastanza ottimista. Picchi positivi e negativi nel mercato ci sono sempre stati, sono moti che ciclicamente vanno e vengono ma da alcuni anni a questa parte le cose sono immobili, anzi, in costante peggioramento. Non vedo nessun segnale che possa fare intuire una ripresa in tempi brevi».

Ma è solo Ferrara ad essere nel baratro o è una realtà diffusa?

«Le realtà si assomigliano un po' ovunque. Parlando anche con colleghi di altre città sento che il problema non riguarda solo Ferrara, è esteso all'Italia tutta.
Magari in alcune zone di villeggiatura si vende qualcosa in più ma nella maggior parte dei casi stiamo parlando di élite…».

La nostra è una città turistica…

«Capita che dei turisti, principalmente americani, dopo aver visto Ferrara ne restino innamorati. Ecco allora che scelgono di comprare un appartamento nel quale passare le vacanze o addirittura trasferirsi. Stiamo parlando comunque di casi isolati, di élite che non fanno mercato. Il centro storico va per la maggiore, piace a tutti. Penso che Ferrara rispecchi ancora molto quell'idea statunitense di città italiana; una piccola realtà storicamente e architettonicamente importante che ha saputo conservare la sua purezza nel corso degli anni».

E le coppie di giovani che vorrebbero investire su un futuro comune? Spesso sono in difficoltà…

«Purtroppo sì. Una volta erano proprio loro i nostri clienti tipo ma oggi, è una categoria in via di estinzione. Si fa molta fatica a investire sul futuro. I lavori spesso precari, i posti fissi sempre più difficili da ottenere, la stretta delle banche sui mutui. Per i ragazzi non è affatto semplice. Una volta, quando c'era più disponibilità economica, spesso si investivano i risparmi in un'immobile. Ora è molto più difficile avventurarsi in discorsi di questo genere».

Qual è la classifica delle tre zone più richieste?

«Al primo posto metterei senza dubbio il centro storico. Al secondo la zona Est, che per tante ragioni come fuori mura è la più richiesta e al terzo via Bologna che, praticamente, è una città dentro la città. Nel centro storico ci si orienta più che altro sugli appartamenti mentre appena fuori dalle mura si valutano anche spazi un pochino più ampi; perché proprio la zona Est? Ci sono più spazi versi, c'è meno urbanizzazione ed è lontana dalla Montedison».
03/12/2014 09:40
 
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Ravenna: prezzi -5,60% rispetto all'anno scorso
Mercato immobiliare, calano i prezzi: aumenta la percentuale di chi vuol acquistare (Fonte: ravennatoday.it - 02/12/2014)

Mercato immobiliare, calano i prezzi: aumenta la percentuale di chi vuol acquistare „Gli italiani che vogliono acquistare un immobile sono aumentati del 5%, complice anche un ulteriore, benché contenuto, calo dei prezzi che a Ravenna e provincia è quantificabile in un 5,60% rispetto all'anno passato“...
10/12/2014 09:41
 
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E' Rimini la provincia in regione con le case più care (Fonte: altarimini.it - 10/12/2014)

La provincia di Rimini sconta il dazio del prezzo delle quotazioni ben al di sopra della media del prezzo al metro quadro rilevato in Emilia Romagna. Se da una parte, secondo l'osservatorio immobiliare dell'Agenzia delle Entrate, si rileva una ripresa globale del mercato delle compravendite del mattone, dall’altra Rimini resta in terreno ancora negativo, con una nuova contrazione.

Va comunque detto che Rimini non ottiene la maglia nera a livello regionale, che spetta a Forlì dove il mercato si è contratto di quasi il 5,5%
, ma ha ottenuto comunque il secondo peggior risultato con una contrazione del 4,6%. Non sorprende nemmeno il fatto che la provincia dove la ripresa è stata più consistente è stata Reggio Emilia, con una crescita che ha ampiamente superato la quota del 16%, ma che è anche la provincia con il prezzo medio al metro quadro più basso. Per acquistare un appartamento il costo medio è di 1600 euro, ben al di sotto dei circa 2 mila euro che rappresentano il prezzo medio regionale, e soprattutto quasi la metà del prezzo di Rimini che resta in cima alla classifica della città più cara, dal punto di vista immobiliare dell'intera Regione, con i suoi 3 mila euro al metro quadro.

Dando un'occhiata alla situazione dei mutui tuttavia Rimini stacca notevolmente altre province, prima fra tutte Bologna dove la contrazione è stata quasi del 50% sul volume erogato nel secondo quadrimestre di quest'anno. La ragione però è dovuta al fatto che chi ha un immobile, anziché cambiarlo, preferisce investirvi con l'accensione di mutui di ristrutturazione (leggi di più su www.spaziomutui.com/guidacasa/mutuo-ristrutturazione.htm), così da renderlo più consono alle proprie necessità e poter così attendere che il periodo peggiore sia passato, rimandando la scelta di un possibile cambio in un futuro che sembra ancora lontano.

Sono comunque trascorsi ormai 2 anni dal prezzo massimo medio di Rimini, quando si superavano i 3 mila euro al metro quadro. L'ultima rilevazione indica infatti un prezzo al metro quadro di 2677 euro, ma l'aspetto più curioso sta nel fatto che le ville non si sono praticamente deprezzate (mantenendosi al di sopra dei 2900 euro), mentre il tipo di immobile che ha risentito di più della crisi, è l'attico o mansarda.
22/01/2015 08:56
 
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cala il prezzo delle case in emilia romagna: -2,8% nel 2014 (Fonte: idealista.it - 21/01/2015)

il prezzo delle case di seconda mano in emilia-romagna ha registrato un calo del 2,8% nel corso del 2014, per un valore medio di 1.878 euro al metro quadro. a rilevarlo è l'ultimo rapporto sul prezzo delle abitazioni del portale idealista.it, che ha analizzato l'andamento delle quotazioni di un campione di 16.471 immobili pubblicati dai proprietari dell'emilia romagna tra il 30 dicembre 2013 e il 30 dicembre 2014

province emiliano romagnole
in un trend chiaramente ribassista fa eccezione la sola provincia di ravenna (5,2%), dove i valori salgono fino ad attestarsi a 2.295 euro al euro/m2.. prezzi giù in tutto il resto delle aree con il record negativo a ferrara (-7%), seguita da reggio emilia (-4,9%) e modena (-4,8% )

cali sopra la media regionale anche per piacenza (-4,2%), bologna (-4%), parma (-3,5%) e forlì-cesena (-3,1). discesa “soft” per rimini (2,5%), che è anche la zona con i prezzi più alti della regione, con i suoi 2.588 euro/m2; all’opposto la più economica è ferrara con 1.422 euro al metro quadro

capoluoghi di provincia
nessuno dei centri maggiori cui è stato possibile rilevare le variazioni dei valori su base annuale ha conseguito chiudere il 2014 in segno positivo. a ferrara (-8,5%)si registra il picco negativo del periodo, anche a bologna (-6%) e a rimini (-5,1%) i proprietari hanno dovuto ridurre di parecchio le loro richieste per vendere casa

cali sotto il cinque per cento racchiudono tutti altri centri, da modena (-4,8%) a parma (-0,8%), la meno toccata dalle svalutazioni dell’anno appena trascorso

sul fronte dei prezzi rimini, con i suoi 2.578 euro al metro quadro, precede bologna (2.513 euro/m2) nella graduatoria delle città con i prezzi più elevati a livello regionale. tutti gli altri capoluoghi registrano prezzi medi inferiori ai 2mila euro al metro quadro, dai 1.997 di parma a ai 1.479 di ferrara, che ne fanno più economica della regione...
04/02/2015 09:00
 
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Mercato immobiliare, a Piacenza prezzi in calo del 3 per cento (Fonte: piacenzasera.it - 04/02/2015)

Calano del 5%, nel 2014, i prezzi degli immobili in Emilia-Romagna. E’ quanto emerge dai dati dell’Osservatorio sul mercato immobiliare residenziale italiano condotto da Immobiliare.it secondo cui, lo scorso anno, il calo, a livello nazionale è stato del 5,6% con un prezzo medio ponderato a 2.166 euro per metro quadro.

Nel dettaglio, in Emilia-Romagna, il prezzo medio ponderato si è assestato a 2.081 euro per metro quadro. Il capoluogo di provincia più costoso risulta essere Rimini con 2.677 euro al metro quadro seguita da Bologna (2.662 euro), Parma (2.019 euro), Modena (1.986 euro), Ravenna (1.960 euro), Cesena (1.909 euro), Piacenza (1.767 euro), Forlì (1.719 euro), Reggio Emilia (1.612 euro) e Ferrara (1.543 euro).

Il calo dei prezzi più consistente, si legge in una nota, riguarda Cesena con una frenata del 15,9%, seguita da Ferrara (-11,2%), Forlì (-8,5%), Ravenna (-7%), Parma (-6%), Rimini (-5,7%), Reggio Emilia e Bologna entrambe in calo del 4,1%, e Piacenza (-3%), mentre registra un progresso dell’1,5% Modena. A livello macroregionale, osserva Immobiliare.it, il calo maggiore delle cifre richieste si è registrato al Centro (-7%) e al Sud (-6,8%), mentre tiene il Nord e in particolar modo il Nord-Est. Continua a salire, ma in misura minore rispetto al passato, l’offerta di immobili in vendita (+4,1%) mentre cala drasticamente quella di immobili in locazione (-10,1%).(Fonte ANSA)
11/04/2015 09:16
 
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Emilia Romagna, non si ferma la discesa dei prezzi: -2,8% nel 1° trimestre 2015
Emilia Romagna, non si ferma la discesa dei prezzi delle case: -2,8% nel primo trimestre 2015 (Fonte: idealista.it - 10/04/2015)

L’Emilia Romagna inaugura la prima parte dell’anno in corso con un ribasso del 2,8% dei valori immobiliari, a 1.826 euro//m². il saldo negativo accumulato rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso sale al 4,4%. è la fotografia del portale idealista sull’andamento dei prezzi di 17.313 unità immobiliari pubblicate sul portale dai proprietari emiliano-romagnoli tra il l’1 gennaio e il 30 marzo

i prezzi in provincia

in un trimestre caratterizzato da ribassi un po’ ovunque fanno eccezione la provincia di ferrara, che conosce un timido ritorno in terreno positivo dopo le forti contrazioni del 2014 segnando un rimbalzo del 2,4%, e reggio emilia, che è stabile sui valori di tre mesi fa. tutte le altre aree provinciali chiudono il trimestre all’insegna dei ribassi: ravenna (-9,7%) segna la performance peggiore vivendo un periodo di forti svalutazioni, cali in perfetta linea com la media del periodo per bologna (-2,8%). altri mercati in discesa sono quelli di piacenza (-2,3%), forlì-cesena (-2,2%), parma (-1,5%) e rimini (-0,5%)

il mercato provinciale con i prezzi più elevati resta rimini, con 2.574 euro al metro quadro, seguito da bologna, con 2.093 euro al metro quadro mentre. all’opposto c’è piacenza, con 1.483 euro al metro quadro

nelle città capoluogo l’andamento resta prevalentemente negativo coinvolgendo 6 centri su 8 (reggio emilia non è ancora rilevabile). cesena conduce nella graduatoria dei ribassi cittadini con un meno 4,7%, seguita da piacenza (-4,5%), parma (-2,6%) e bologna (-2,5%). seguono con cali sotto la media del periodo parma (-1,5%), rimini (-1,4%). in terreno positivo troviamo due capoluoghi: ravenna (1,3%) e ferrara (0,5%)
[Modificato da marco--- 11/04/2015 09:30]
03/07/2015 21:39
 
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Ferrara giugno 2015: in un anno prezzi immobiliari -8,32%
A Ferrara case in “svendita”? (Fonte: telestense.it - 03/07/2015)

Ancora in calo i prezzi delle case, anche a Ferrara, rispetto all’anno scorso la diminuzione è di oltre l’8%, oltre il doppio rispetto al dato nazionale.

Colpa della crisi e dei mutui che non vengono più erogati, commenta il Codacons. Prezzi in continuo calo, ormai da oltre 3 anni. I primi 6 mesi del 2015confermano l’andamento al ribasso dei prezzi delle abitazioni, che, dati Istat alla mano, sono diminuiti dello 0,7% rispetto al trimestre precedente e del 3,4% rispetto allo stesso periodo del 2014. Dati che aggiornano l’emorragia di valore del mattone italiano: con questa contrazione, la diminuzione rispetto al 2010 raggiunge il -13,7%.

A Ferrara il crollo dei prezzi è ancora più evidente. Nel mese di giugno, stando alla rilevazione del portale Immobiliare.it sono stati richiesti in media 1.483 euro al metro quadro contro i 1.618 registrato nello stesso mese del 2014, con una diminuzione dell’8.32 in un anno. La zona più cara della città resta il centro storico entro le mura con il prezzo medio a metro quadro che si aggira attorno ai 1800 euro. La zona più economica è quella di Pontelagoscuro e Barco con 930 euro al metro quadro. Prezzi bassi, c’è da immaginarselo anche nell’area Gad e zona Stazione, dove gli annunci di appartamenti in vendita sono sempre più numerosi, in alcune vie sono in vendita due tre appartamenti per condominio.

Ma nonostante i prezzi interessanti il mercato immobiliare è fermo. Secondo il Codacons, che ha commentato le rilevazioni dell’Istat, la dinamica negativa “è determinata dal crollo nelle erogazioni dei mutui alle famiglie da parte delle banche. Negli ultimi anni – prosegue il Codacons – i mutui per acquisto di abitazioni concessi dagli istituti di credito solo calati del 72%, passando dai 62,7 miliardi di euro del 2007 ai 17,6 miliardi di euro del 2013. Nell’ultimo periodo si è registrata una lieve inversione di tendenza, ma questa appare del tutto insufficiente a far riprendere il mercato immobiliare. Proprio il crollo delle erogazioni di mutui ha portato ad una forte riduzione delle compravendite con conseguenze sui prezzi delle abitazioni, in netto calo negli ultimi anni”, afferma ancora l’associazione dei consumatori. “In Italia è sempre più difficile acquistare una casa, anche se i prezzi scendono – conclude poi il Codacons – Questo perché i mutui non vengono più concessi e la loro erogazione è sottoposta ad un percorso a ostacoli impossibile da sostenere specie per le giovani coppie, i single o chi non dispone di garanzie sempre più elevate richieste dalle banche”.
[Modificato da marco--- 03/07/2015 21:46]
28/11/2015 09:01
 
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Valore immobili, a Piacenza in 4 anni perso il 15%. "Fiducia nella ripresa" (Fonte: piacenzasera.it - 27/11/2015)

Negli ultimi 4 anni a Piacenza il valore degli immobili, considerando le varie zone della città, ha subìto mediamente un calo del 14-15%. Sono i dati contenuti nell’edizione 2015 dell’Osservatorio Immobiliare della Fiaip (la federazione degli agenti immobiliari) presentato a Palazzo Farnese nel corso del tradizionale incontro che ha raccolto diverse voci di esperti e operatori del settore.

Il quadro che esce dal rapporto, con una panoramica dei prezzi delle abitazioni nelle varie zone cittadine, è comunque quello di una moderata fiducia dopo sette anni di calo. Un calo, spiega Ivan Capra, consigliere provinciale Fiaip e responsabile dell’Osservatorio, che "ultimamente si è attenuato, con una ripresa delle domande ed erogazioni di mutui".

“La gente ha voglia di comprare casa - afferma Capra - se si hanno le possibilità economiche l’immobile è considerato, dopo gli ultimi periodi difficoltosi, un bene-rifugio. Anche perché, superato l’ostacolo dell’acquisto, la rata dei mutui arriva ad essere molto simile, se non inferiore, al canone di affitto”.

Fondamentale ora, secondo Capra, che non vi siano aumenti di prezzi o politiche fiscali che colpiscano il mattone: “Fermo restando la tassazione attuale, a nostro parere già molto elevata, avendo più spinta e fiducia da parte delle famiglie riteniamo che il mercato possa avere una ripresa”.

Fra le cause dei dati pesanti, anche a livello locale, degli ultimi quattro anni, la scelta, fatta da molti, di non possedere più un immobile: “Tante persone hanno conservato i propri immobili nella speranza di venderli ad un prezzo il più possibile elevato; quando si sono accorte che ciò non era più possibile, hanno ceduto adeguandosi al mercato. Oggi abbiamo tantissimi immobili in vendita, ma solo una parte sono realmente sul mercato, quelli il cui valore è accettato dal mercato stesso”.
12/02/2016 10:19
 
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Domanda di case in rialzo per il mercato di Parma - Focus Città (Fonte: casa24.ilsole24ore.com - di Cristina Giua - 11/02/2016)

Partenza d'anno tutto sommato positiva per il mercato residenziale di Parma, in grado di registrare un aumento delle domanda finalizzata all'acquisto della casa. «Si respira un clima senz'altro migliore – dice Alberto Reggiani, presidente provinciale Fiaip – favorito dai prezzi degli immobili su cui non ci aspettiamo più ribassi e da un certo accumulo di richieste in sospeso, che specialmente nelle ultime settimane sembra più motivata all'acquisto». Il taglio più richiesto resta il trilocale da 80-90 mq, seguito dal bilocale. Per le pezzature dai 100 mq in su, difficile trovare però acquirenti. Si muove la clientela prima casa (anche grazie alla riapertura delle banche sui mutui); più lenta la clientela che punta all'acquisto di sostituzione (e deve quindi prima vendere l'immobile già di proprietà).

Fermi gli investitori, che a Parma un tempo acquistavano per mettere a reddito. I rendimenti in termini di locazione sono molto risicati: a funzionare, a livello di prodotto da mettere in affitto, sono le piccole pezzature (1-2 locali) in centro-semicentro, oppure le pezzature più grandi (dai 2-3 locali in su). A scegliere la locazione sono gli studenti universitari, le giovani coppie (purchè con canone massimo di 600 euro al mese) e una nicchia di clientela business (dipendenti di grandi aziende in trasferta, che scelgono immobili di qualità, con canoni mensili anche sopra i mille euro).
23/03/2016 08:50
 
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Mercato Immobiliare, dopo anni si ferma il calo dei prezzi delle case (Fonte: forlitoday.it - 22/03/2016)

Rimane comunque una certa prudenza nel comportamento da parte dei potenziali acquirenti. Si registrano inoltre acquisti da parte di giovani coppie che dispongono di un piccolo capitale.

Nel semestre del 2015 le quotazioni delle abitazioni di Forlì sono rimaste stabili. Si sono mosse soprattutto famiglie che lasciano una situazione di affitto per procedere all’acquisto immobiliare, approfittando dei prezzi ora più vantaggiosi. Rimane comunque una certa prudenza nel comportamento da parte dei potenziali acquirenti. Si registrano inoltre acquisti da parte di giovani coppie che dispongono di un piccolo capitale iniziale e per la restante parte si avvalgono del mutuo.

I prezzi si sono mantenuti costanti per tutto il 2015, dopo il drastico calo dell'8,3% riportato nel 2014. L’analisi della domanda di Forlì vede una maggiore richiesta soprattutto sui trilocali (52,9%), seguiti dal quattro locali (33,9%). L’analisi della disponibilità di spesa evidenzia la percentuale più alta nella fascia compresa tra 120 e 169 mila € (34,5%). Nel capoluogo le transazioni sono cresciute del 2,8% rispetto al 2014, attestandosi a 830, mentre in provincia di Forlì l’aumento è stato del 12,3% con un totale di 1.950 compravendite.

L’andamento degli affitti del secondo semestre 2015 evidenzia un leggero aumento sui bilocali (+4,3%) ed una diminuzione sui trilocali (-6,5%). Sul mercato delle locazioni si assiste a una buona domanda alimentata da giovani coppie e famiglie che non riescono a comprare. Il 2015 evidenzia compravendite in crescita sia a Forlì città sia in provincia. I dati sono elaborati del centro studi di Tecnocasa.

I PREZZI ZONA PER ZONA - Nella zona di Ca’ Ossi, Vecchiazzano, San Martino in Strada e Piscina si sono mosse soprattutto famiglie che lasciano una situazione di affitto per procedere all’acquisto immobiliare, approfittando dei prezzi ora più vantaggiosi. Cercano immobili con basse spese condominiali. Esiste anche una domanda che si orienta su soluzioni di pregio e con una buona disponibilità di spesa, ma che si scontra però con la mancanza di offerta. Tra le zone più apprezzate quelle che si sviluppano tra viale Medaglie d’Oro e via Fratelli Spazzoli, ma anche l’area del Parco Urbano “Franco Agosto” incontra il favore dei potenziali acquirenti. Medaglie d’Oro è una zona prestigiosa, apprezzata in particolare per le tipologie abitative offerte e per la posizione più centrale. Qui si possono acquistare soluzioni indipendenti di tipo prestigioso ad almeno 140-150 mila € ed un appartamento in buono stato a 1400-1500 € al mq. Valori simili nella zona Spazzoli che ospita condomini degli anni ’80.

La disponibilità di spesa media a Forlì, per una nuova costruzione, si aggira intorno a 2000 € al mq. Ca’ Ossi è servita ma allo stesso tempo tranquilla e, in seguito al completamento della tangenziale, anche ben collegata con il centro di Forlì. L’offerta edilizia risale agli anni ’70-’80 e consiste di soluzioni semindipendenti e grandi condomini: per la prima tipologia si spendono tra 350 e 400 mila €, per un trilocale la cifra ammonta a 110-130 mila €. Più bassa l’offerta abitativa di Vecchiazzano: gli immobili risalgono alla fine degli anni ’90 inizi anni 2000, tuttavia i prezzi e le tipologie sono molto simili a quelli di Ca’Ossi. Domanda più bassa nella parte del Centro Storico che si sviluppa tra piazzale della Vittoria e corso Repubblica, perché i contesti condominiali sono perlopiù vetusti e spesso necessitano di alte spese di gestione. Per queste soluzioni i prezzi sono compresi tra 900 e 1100 € al mq, ma i valori salgono a non oltre 2000 € al mq per gli appartamenti inseriti in contesti prestigiosi. La diminuzione della domanda è legata al tipo di offerta presente: tipologie degli anni ’60-’70, con spese condominiali molto elevate e difficoltà di parcheggio. Chi desidera soluzioni indipendenti, cascine e rustici, si orienta prevalentemente verso la zona compresa tra Forlì e la vallata di Predappio, dove si possono trovare case coloniche e rustici che hanno quotazioni comprese tra 100 e 200 mila € e che spesso sono da personalizzare.

Nei quartieri di Coriano, Ravegnana, Foro Boario e Villafranca si nota una certa prudenza nel comportamento da parte dei potenziali acquirenti. Comprano casa prevalentemente giovani coppie che, con qualche risparmio da parte e avvalendosi del mutuo, si orientano sul trilocale per una spesa media intorno a 100 mila € (e non oltre 110-120 mila €). La caratteristica più ricercata è la cucina abitabile e alcuni acquirenti manifestano l’interesse per un’esposizione luminosa. In diminuzione la domanda di monolocali e bilocali. Poche le nuove costruzioni e quelle presenti hanno difficoltà ad essere collocate sul mercato a causa dei prezzi troppo elevati: 1700 € al mq. La zona più richiesta è Coriano, tranquilla, verde e con un’offerta immobiliare che spazia dall’edilizia popolare a quella civile e media. Le soluzioni degli anni ’90 si valutano 1400 € al mq, le abitazioni ex Aler 1150 € al mq e le villette a schiera circa 250 mila €. Piacciono gli immobili situati a Ospedaletto e Foro Boario, soprattutto l’area che si sviluppa intorno a via Gorizia perché caratterizzata da strade piccole, silenziose e prive di traffico: qui ci sono sia case indipendenti e semindipendenti degli anni ’50-’60 (160-170 mila € il loro valore) sia appartamenti di recente ristrutturazione. La zona risponde in questo momento alle esigenze di coloro che sono alla ricerca di una soluzione indipendente. Una tipologia usata ed in buono stato a Foro Boario costa intorno a 1300 € al mq. Via Ravegnana è un’importante arteria della città, molto trafficata, dove è possibile acquistare case in buone condizioni a 1300 € al mq. A Pieve Acquedotto, e ancor di più a Villafranca, il mercato è poco dinamico e si realizzano poche compravendite. Quest’ultima, in particolare, è una frazione situata a 10-12 km dalla città, pertanto considerata scomoda da chi lavora a Forlì, di conseguenza si acquista solo se i prezzi sono particolarmente vantaggiosi.

Sul mercato delle locazioni si assiste a una buona domanda alimentata da giovani coppie e famiglie che non riescono a comprare. Anche in questo caso la tipologia più richiesta è il trilocale, che viene concesso a 480-500 € al mese (anche se la richiesta dei proprietari si aggira spesso intorno a 550 €). I contratti più sottoscritti sono quelli a canone concordato e la cedolare secca viene applicata in quasi tutti i casi.
23/04/2016 08:08
 
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Sei in: Modena > Cronaca > «L’immobiliare risale ma per le... «L’immobiliare risale ma per le costruzioni le perdite sono gravi» (Fonte: gazzettadimodena.gelocal.it - 22/04/2016)

Ferrari di Lapam: «Perse 990 imprese artigiane in 7 anni: la ripresa delle compravendite non limita l’impoverimento»

A Modena le imprese artigiane di costruzione nel 2015 sono 8.146 con un meno 990 nel periodo 2009-2015 pari a un -10,8%. Il dato 2015 sul 2014 segna un -208 imprese pari al -2,5%, numeri sostanzialmente in linea con quelli regionali. Il valore aggiunto prodotto dalle imprese di costruzione in provincia di Modena, in base ai dati disponibili che indagano il trend dal 2008 al 2013, ha subito un calo del 21,4% passando da 1.298 milioni di euro a 1.020, con un calo di 277,5 milioni di minor ricchezza prodotta. Sono dati dell'analisi del Centro Studi di Confartigianato Lapam.

«Il 2015 ha fatto registrare una ripresa nel settore immobiliare - dice il presidente di Lapam Confartigianato Comparto Costruzioni, Roberto Ferrari - ma non è certo sufficiente a compensare la perdita registrata dal 2009 e questo pesa anche sulle imprese artigiane specializzate in lavori di costruzione. Questa dimensione di perdita del valore di produzione, di numero di imprese e di occupati, in un settore come le costruzioni, pur segnando un rallentamento del trend negativo e alcuni timidi segnali di inversione della tendenza, dà l'idea dell'impoverimento diffuso». Tra il 2009 e il 2015 anni hanno chiuso i battenti ben 4.783 imprese artigiane, con un calo del -9,4%, superiore alla media italiana a -8,1%, che pone l'Emilia Romagna al 9° posto in Italia. A gennaio 2016 la produzione nel comparto costruzioni ha registrato, rispetto al mese precedente, un calo dell'1,5%. In positivo l'andamento nella media del trimestre novembre 2015 - gennaio 2016 che ha registrato un aumento della produzione dell'1,9 per cento sul trimestre precedente.

«Nell'ultimo biennio - dice ancora Ferrari - le manovre di bilancio (Leggi di stabilità 2015 e 2016 ) hanno sostenuto l'ecobonus e le agevolazioni sulle ristrutturazioni mettendo a disposizione risorse nel triennio 2016-2018 pari a 2.332 milioni di euro». Sul lato della domanda nel 2015 i volumi di compravendita degli immobili residenziali registrati sono in salita del 6,5% rispetto al 2014, in Emilia Romagna (+6,8%), a Modena il calo tra il 2008 e il 2015 è pesantissimo (-41.9%), ma con un rimbalzo (+5%) tra il 2014 e il 2015, comunque inferiore
a quello nazionale e regionale. Sempre nel 2015 volumi di compravendita degli immobili non residenziali - commerciali e produttivi - sono in salita del 3,8 % rispetto al 2014. In Emilia Romagna è solo un +0,3%, un dato che peggiora a Modena (-1,5% tra 2014 e 2015 e -44,3% tra 2008 e 2015).
03/08/2016 08:42
 
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Mercato immobiliare: a Modena la ripresa c'è, ma i prezzi scendono (Fonte: modenatoday.it - 02/08/2016)

Mercato immobiliare: a Modena la ripresa c'è, ma i prezzi scendono
„Nel primo semestre del 2016 aumentano le vendite, ma soprattutto l'usato subisce un crollo del valore al metro quadro. Bene il residenziale, ancora in crisi invece gli immobili destinati all'industria“

Mercato immobiliare: a Modena la ripresa c'è, ma i prezzi scendono

A Modena si conferma nel primo semestre del 2016 il trend di ripresa del mercato immobiliare residenziale, già fotografato nei primi tre mesi dell'anno. Secondo i dati raccolti fino al 30 giugno da Confcommercio su un panel di agenzie immobiliari della provincia modenese, il volume di vendite nel settore residenziale è aumentato del 3,5% rispetto all'analogo periodo del 2015, mentre il prezzo medio delle abitazioni in provincia è in calo ulteriore di circa il 3%.

Rispetto ai prezzi, si confermano, per l'usato in una forbice tra 1000 euro al metro quadrato per la provincia e 1450 per Modena, mentre per il nuovo tra 2450 nel capoluogo contro i 1750 in provincia. Il prezzo medio tra nuovo ed usato, poi, come rilevato dall'osservazione di Immobiliare.it, si attesta per Modena attorno ai 1.650 euro al metro quadro. Va anche detto che, come messo in evidenza dal centro per le valutazioni immobiliari Crif, sulla base delle informazioni registrate in Eurisc (il sistema di informazioni creditizie gestito dal Crif), nel secondo trimestre 2016 si registra una contrazione significativa del prezzo al metro quadro soprattutto per gli immobili usati, pari al 5,9%, mentre il prezzo al metro quadro dei nuovi immobili ha subito una riduzione piu' contenuta pari all'1,3%.

"Sul settore residenziale i dati elaborati e gli elementi di prospettiva raccolti nella nostra indagine sono confortanti", commenta Raffaele Vosino, presidente provinciale di Fimaa-Confcommercio. Infatti "il mercato immobiliare residenziale continua ad essere sospinto da un'offerta creditizia particolarmente attrattiva, con particolare riferimento al livello dei tassi dei mutui, che tra maggio e giugno ha toccato un nuovo minimo storico, anche se il mese di giugno, stando ai dati su base nazionale elaborati da Crif, ha fatto segnare un meno 4,6% di richieste di mutui rispetto allo stesso mese del 2015, registrando un segno negativo per la prima volta dopo 35 mesi consecutivi di performance positive".

Vendite e affitti continuano invece a stagnare nel comparto direzionale e in quello produttivo. Non si registrano infatti, nemmeno nel secondo trimestre, segnali di inversione di tendenza, con un forte livellamento verso il basso in particolare dei prezzi degli uffici (meno 7%). Per i capannoni, invece, sulle poche transazioni registrate viene rilevato una ulteriore riduzione del prezzo nell'ordine del 2%. Il mercato dei negozi evidenzia invece segnali piu' incoraggianti: le compravendite sono aumentate, infatti, attorno al 2%. "Il trend di consolidamento della ripresa- conclude Vosino- continua a riguardare per ora solo il settore residenziale, ma il sentiment diffuso tra gli operatori del settore fa ben sperare che anche per il segmento non residenziale, nella seconda parte dell'anno, si potrà finalmente intravedere qualche spiraglio di luce".
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