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Veneto - situazione del mercato immobiliare

Ultimo Aggiornamento: 09/03/2016 08:49
15/10/2013 08:29
 
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Venezia, anche il mattone lagunare perde quota (Fonte: idealista.it - 14/10/2013)

Anche il mattone lagunare segue il trend discendente delle altre città italiane e nel terzo trimestre dell'anno fa registrare un calo dei valori immobiliari. è quanto rivela l'indice dei prezzi di idealista che ha monitorato i prezzi di 54 centri nel periodo luglio-settembre

Il mattone lagunare perde quota dopo i mesi estivi sperimentando un taglio ai prezzi praticati dai venditori del 3,9%. Ora acquistare casa a venezia costa in media 3.137 euro al metro quadro contro i 3.263 del trimestre scorso (74 euro in meno).

è un mercato, quello veneziano, estremamente polarizzato tra i quartieri delle isole – le più care sono venezia e la giudecca con 4.795 euro al metro quadro e punte di 11mila euro per unità ristrutturate vista canal grande -, e le zone urbane di mestre (1.7326 euro/m²) che guida il lotto e marghera, la zona operaia della città, che lo chiude con i suoi 1.473 euro al metro quadro.
03/02/2014 09:18
 
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Dal 2007 a oggi prezzi in calo di almeno il 30%
Casa, 5 mila alloggi sfitti e 18 mila sono invenduti (Fonte: mattinopadova.gelocal.it - di Riccardo Sandre - 02/02/2014)

Gli immobili sul mercato in cerca di un nuovo proprietario in aumento dell’8,6% Zaramella (Fiaip): «Crollo delle vendite di bi-trifamiliari, ma le rendite tengono»

Non si placa l’inverno dell’immobiliare a Padova ma qualche segnale positivo si affaccia all’orizzonte sia per le vendite che per gli affitti. Se per quest’ultimi la stima di Fiaip (la federazione degli agenti immobiliari) sulle unità sfitte in provincia raggiunge le 5 mila unità, sono invece circa 18 mila gli alloggi invenduti nell’intera provincia, un dato che per l’anno appena concluso, ha segnato un aumento del 8,6% rispetto al 2012. A maggiore conferma di una situazione ancora critica è l’ulteriore flessione del numero della transazioni, stimato intorno a un meno 5,6%, con prezzi in discesa.

«L’andamento dei valori» spiega il presidente di Fiaip Padova Massimiliano Zaramella «ha subito un effetto negativo ancor più forte in relazione alla complessiva depressione del mercato: se infatti in questa fase della raccolta dati segnaliamo una flessione del 2,1%, la percezione complessiva della caduta dei prezzi triplica attestandosi oltre il 6%».

Secondo i dati previsionali dell’Osservatorio Immobiliare di Fiaip Padova, che sarà pubblicato per i primi di marzo, qualche spiraglio positivo lo dà il rapporto fra domanda e offerta: la relazione tra il prezzo “in vetrina”, quello relativo alle richieste iniziali del venditore, e quello del rogito notarile torna, dopo alcuni anni di grande divario, intorno ad 10% medio. E se i tempi di vendita si aggirano ancora fra 8 e 10 mesi «i nostri clienti» spiega Zaramella «sembra stiano capendo che se gli immobili non sono a prezzo non si vendono proprio, altro che 8 o 10 mesi».

Ma sono le tipologie d’immobile più vendute a indicare una crisi della classe media che si rende ancora più evidente in relazione agli indicatori del benessere immobiliare: tra il 2012 e l’anno appena passato, la crescita delle vendite degli appartamenti con 2 camere da letto è la più evidente, facendo segnare un +7%. Crollano invece di oltre 9 punti percentuali le vendite di bi-trifamiliari e casette a schiera, l’approdo storico della classe media. «Se storicamente i nostri concittadini con l’aumentare dell’età e l’allargarsi della famiglia progredivano nel loro percorso abitativo dal 2 camere al 3 camere, verso le bi-trifamiliari a scadenze di circa 10 anni, per un aumento di spesa sull’ordine dei 100 mila euro, ora questo percorso si è completamente bloccato» fa notare il presidente di Fiaip Padova. «Chi compra, spesso 35-50 enni, predilige il due camere come soluzione di necessità e rinuncia totalmente ad ampliare il suo spazio abitativo se già ha una sistemazione».

Sul lato affitti le stime di Fiaip sono più rosee: tra il 2012 e l’anno scorso l’offerta di unità immobiliari è cresciuta del 7,8%, ha segno positivo anche l’indicatore delle locazioni effettivamente avvenute in provincia (+6,6%). E se il costo medio di una mese di affitto è in leggera flessione -1,7% il mercato delle locazioni ha tenuto complessivamente meglio di quello delle compravendite. «Dal 2007 a oggi» dice Zaramella «il prezzo degli affitti è calato di un 15-20% massimo, quello delle vendite invece almeno del 30%. Però la rendita immobiliare, nonostante la tassazione, si tiene per lo meno intorno ad un 5-6% lordo e i grandi investitori, presenti anche sul nostro mercato, ora si muovono. Complessivamente questi segnali indicano che la crisi del settore immobiliare di per sé è finita, quello che rimane a frenarci è la crisi generale del sistema Italia».
[Modificato da marco--- 03/02/2014 09:19]
16/03/2014 09:19
 
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Jesolo, 1.500 case invendute "adesso basta costruire" (Fonte: Corriere del Veneto - di Mauro Zanutto - 16/03/2014)

...I proprietari devono rendersi conto che i prezzi di 2 anni fa sono oggi improponibili, fuori mercato. In linea generale si può affermare che quelle quotazioni vanno ridotte del 15%...
[Modificato da marco--- 16/03/2014 09:23]
14/05/2014 08:50
 
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La crisi fa crollare i prezzi delle case (Fonte: nuovavenezia.gelocal.it - di Gianluca Codognato - 13/05/2014)

L’osservatorio dell’Agenzia del territorio rivela che dal 2007 a oggi c’è stata un calo di valore superiore al 15 per cento.

Volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, si può dire che investire sul mattone, oggi, è molto più conveniente rispetto a sette anni fa, alla vigilia della crisi. In terraferma in media una casa da 100 metri quadrati costa oltre 30mila euro in meno, con un calo di circa il 15% in confronto al 2007. Naturalmente il dato che emerge grazie all’Osservatorio immobiliare dell’Agenzia del territorio è in realtà sintomo manifesto di una recessione che ha travolto il mercato delle case. La richiesta di immobili è crollata e i prezzi hanno seguito lo stesso trend. A Mestre (ultimo dato disponibile secondo semestre 2013) una abitazione civile in zona centrale richiede mediamente un esborso di 2mila e 700 euro a metro quadro, contro i 2 e 900 euro necessari nel 2007. Nell’area semicentrale (leggi per esempio Carpenedo) si è passati da 2mila e600 euro a metro quadrato a quasi 600 euro in meno, 2.050. «Eppure il decremento dei valori del mercato immobiliare locale è ben superiore a quanto rilevato dal Territorio – come sottolinea Alessandro Simonetto presidente provinciale della Fimaa (Federazione italiana mediatori agenti d’affari) Confcommercio – infatti l’Agenzia rileva solo i dati ufficiali ma tenendo conto anche del sommerso, possiamo dire che i prezzi al metro quadro si siano abbassati anche di un terzo rispetto al periodo pre-crisi».

Prezzi a picco. Prendiamo in considerazione una casa di 100 metri quadri situata a Mestre centro. Secondo i dati dell’Agenzia del Territorio, nel 2007 servivano da un minimo di 260mila a un massimo di 320mila euro per acquistarla. A fine 2013 il prezzo di quella abitazione oscilla fra i 240mila e i 300mila euro, dunque 20mila euro in meno di prima (-7%). Insomma, mentre le leggi di mercato suggeriscono che i prezzi salgano con il passare degli anni, la deflazione nel settore immobiliare rappresenta bene una crisi senza precedenti. In ogni caso «il centro di Mestre, al di là di tutti i problemi che sta vivendo, risulta ancora una zona appetibile – spiega Simonetto - Infatti i prezzi sono calati, ed è sicuramente un segnale negativo, ma di una percentuale contenuta rispetto ad altre zone».

Periferia. In effetti, spostando lo sguardo verso la cintura mestrina, il costo delle case a metro quadro registra crolli notevoli. In un’area semicentrale come può essere quella di Carpenedo, che prima della crisi attirava l’interesse degli investitori, un’abitazione di 100 metri quadrati richiede un impegno economico che varia da 190 a 220mila euro, contro i 240, 280mila euro del 2007 (-21%). Anche a Marghera una casa economica viene in media 400 euro in meno e metro quadro in confronto all’anno pre-crisi. Prendendo la media di tutte le zone prese in considerazione, un alloggio di 100 metri quadrati richiede 32mila e 600 euro in meno di sette anni prima.

Mappa dei prezzi. In generale, le zone più economiche dell’intera terraferma sono due: aree come via Piave o via San Donà escluso Carpenedo, nella quale per 100 metri quadri in una abitazione “economica” bastano fra i 155 e i 190mila euro (contro 170- 235mila del 2007); o come quella di Favaro, che ha gli stessi prezzi. Naturalmente i costi a metro quadro più alti in assoluto si registrano a Mestre centro con una media di 2.700 euro e metro quadrato.

Calo reale. I dati dell’Agenzia del Territorio si riferiscono alle comunicazioni ufficiali. Ma nel mercato immobiliare esiste anche una fetta di sommerso, frequente soprattutto nelle trattative fra privati. Prendendo in esame anche questo elemento, «possiamo dire che il costo al metro quadro nella terraferma veneziana sia calato anche del 30% - sottolinea Simonetto – Il periodo è davvero difficile e quando la domanda precipita, precipitano anche i prezzi. Naturalmente per chi vuole investire questo è di sicuro un buon momento».

Naturalmente la frase finale non poteva mancare: Secondo gli "esperti", per una ragione o per l'altra, è sempre ora di comprare anche se, nel frattempo, i valori immobiliari proseguono tranquillamente la loro discesa. [SM=g6963]
[Modificato da marco--- 14/05/2014 09:46]
20/06/2014 15:21
 
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L'immobiliare arranca pure a Venezia: si vende meno, ma i prezzi non calano (Fonte: veneziatoday.it - 20/06/2014)

La crisi si fa sentire e, come prevedibile, comporta anche una flessione nel mercato immobiliare, persino nella prestigioso e richiestissimo capoluogo veneto. Sono infatti scese del 3,9% le compravendite di abitazioni nella città di Venezia nel secondo semestre del 2013, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, con solo 998 unità immobiliari scambiate negli ultimi sei mesi di quest'anno. I dati, calcolati sulla base delle quote di proprietà (Ntn, numero di transazioni normalizzate), sono riportati nello studio pubblicato venerdì dall'Osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia delle Entrate, in collaborazione con l'Ufficio Provinciale di Venezia - Territorio.

DATI ALLA MANO - Calo maggiore per l'intero mercato regionale che, se confrontato con il semestre dell'anno precedente, ha subito una diminuzione degli scambi del -4,8%, equivalente a 17.215 Ntn; dato leggermente inferiore a quello nazionale di settore (-6,7%). A livello provinciale, nel secondo semestre 2013 le compravendite complessive di unità immobiliari a destinazione abitativa sono state 3.613, di cui il 72,43% ubicate nella provincia. Analizzando i dati dal 2004, si evidenzia un arretramento significativo del mercato residenziale abitativo provinciale a partire dal primo semestre 2007: rispetto a tale semestre, il mercato delle abitazioni provinciali ha perduto oltre la metà delle compravendite. Infine, se si analizza l'andamento dei prezzi nominali delle abitazioni, tra il secondo semestre 2013 ed il primo del 2013, si osserva come, nonostante la contrazione delle compravendite, si sia rilevata solo una leggera diminuzione delle quotazioni medie residenziali.
[Modificato da marco--- 20/06/2014 15:22]
20/06/2014 16:09
 
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Padova
Mercato immobiliare a Padova, secondo semestre 2013 (Fonte: padovaoggi.it - 20/06/2014)

Mercato immobiliare a Padova, secondo semestre 2013, Agenzia delle entrate "Sono i dati forniti dall'osservatorio dell'Agenzia delle Entrate, in collaborazione con l'ufficio provinciale. Una media di flessione che supera quelle registrate a livello nazionale e regionale"

Prosegue il calo delle compravendite delle abitazioni a Padova con un trend negativo anche nel secondo semestre 2013. Si registra, infatti, una flessione del -18,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, che arriva a -11,1% se si confronta l’intero anno 2013 rispetto al 2012. Sono state 773 le transazioni scambiate nel secondo semestre dell’anno 2013 nella nostra città.

MERCATO IMMOBILIARE A PADOVA: Primo semestre 2013

SITUAZIONE AFFITTI A PADOVA

NTN. Questi dati, calcolati sulla base delle quote di proprietà (Ntn, numero di transazioni normalizzate), sono riportati nello studio pubblicato oggi dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, in collaborazione con l’ufficio provinciale. La flessione registrata nel capoluogo è superiore sia alla media rilevata sull’intero territorio nazionale (-6,7%), dove si sono contate nel semestre 201.895 compravendite, sia a quella regionale (-4,8%), in cui gli scambi nell’arco del semestre hanno raggiunto quota 17.215.

FOCUS. A livello provinciale, nel primo semestre 2013, le compravendite complessive di unità immobiliari a destinazione abitativa sono state 2.992, di cui il 74,16 % ubicate nella provincia di Padova. Analizzando i dati dal 2004, si evidenzia un arretramento significativo del mercato residenziale abitativo padovano a partire dal secondo semestre 2007: rispetto a quel periodo, il mercato delle abitazioni provinciali ha perduto oltre la metà delle compravendite (-56,56%).

QUOTAZIONI. Se si analizza l’andamento dei prezzi nominali delle abitazioni, tra il secondo semestre 2013 e il primo semestre 2013, si osserva come, nonostante la contrazione delle compravendite si avverta sempre più pesantemente, le quotazioni medie residenziali dimostrano sostanzialmente una “tenuta”.
[Modificato da marco--- 20/06/2014 16:10]
20/06/2014 16:16
 
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Padova II sem 2013

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[Modificato da marco--- 20/06/2014 16:16]
01/07/2014 08:31
 
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Crolla il mercato immobiliare a Mestre (Fonte: nuovavenezia.gelocal.it - di Gianluca Codognato - 30/06/2014)

Mettiamo i cantieri, le difficoltà di accesso, la penuria di parcheggi, i tanti negozi chiusi. Poi aggiungiamo le incertezze sul futuro della zona, i progetti fermi. E infine sommiamo l’ultima questione, i prezzi, più alti rispetto al resto della terraferma. Et voilà, i giochi sono fatti: crollo del mercato immobiliare di Mestre che anche nel secondo semestre del 2013, come raccontano i dati dell’Agenzia del Territorio, ha registrato l’ennesima diminuzione delle compravendite, 2,6% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In generale, a Mestre nel 2013 si sono vendute 80 case in meno del 2012 (-12,5%) e 890 case in meno in confronto al 2008, anno in cui è cominciata la crisi. Pure Marghera perde quote di mercato, anche se in termini assoluti le compravendite sono nettamente inferiori rispetto a Mestre. Nell’ambito della Terraferma il mercato più florido è invece quello di Chirignago: le compravendite sono cresciute di un terzo. A Venezia città le aree centrali perdono pezzi, mentre va bene il mercato del Lido.

Il crollo di Mestre. Le difficoltà che sta vivendo la municipalità di Mestre Centro trovano conferma nelle performance, non certo esaltanti, del mercato immobiliare. Nel secondo semestre del 2013 si sono effettuate 350 compravendite contro le 376 del secondo semestre 2012. Da un anno all’altro si sono vendute 80 case in meno, un numero rilevante considerando soprattutto che ci troviamo in un comparto in continua discesa dal 2008 in poi. Tanto per intenderci, sempre a Mestre nel primo anno della crisi si sono registrate 2.185 compravendite, il 40% in più del 2013.

Boom di Chirignago. Nel resto della Terraferma, eccetto Marghera, le cose vanno meglio. In particolare a Chirignago area che non ha subito grandi contraccolpi neppure rispetto al 2008. Qui le transazioni hanno avuto una impennata del 33% dal 2012 al 2013, con 58 compravendite in più. E rispetto a cinque anni prima la diminuzione si attesta a un -10%, niente di particolare in un mercato che, per quanto riguarda l’intera provincia, s’è in pratica dimezzato. Il “mattone” tiene e, anzi, cresce, seppur impercettibilmente, a Favaro, Zelarino e Malcontenta, mentre a Marghera nel 2013 si sono venduti 25 appartamenti in meno.

Il fascino del Lido. Anche a Venezia città il mercato immobiliare dell’area centrale soffre. A Cannareggio e San Marco le compravendite sono ferme o, meglio, registrano delle perdite. Dorsoduro resiste mentre aumenta il fascino delle isole, in particolare del Lido. Qui il comparto sembra florido, vedendo i dati dell’Agenzia del Territorio: 110 appartamenti venduti nell’arco del 2012, 136 quelli del 2013. Sorprendente anche la vitalità di Pellestrina, dove si è passati da 14 a 26 compravendite.

Interventi. I dati dell’Agenzia del Territorio confermano la crisi di un mercato del mattone che fino a qualche anno fa era settore trainante anche nel Veneziano. «Per farlo ripartire», spiega Alessandro Simonetto, presidente provinciale della Fimaa-Confcommercio, «bisogna ridare fiato alle famiglie, evitando di martoriarle con un’eccessiva imposizione. La politica di questi tempi non sta certo aiutando il comparto: per dare fiducia al mercato serve una contrazione della tassazione sulle case, perché attualmente c’è un’imposizione che strangola tutti gli attori in campo».

In tale contesto, anche gli investimenti del settore devono insistere sull’esistente. «Inutile continuare a costruire se poi non si vende», conclude il rappresentante di categoria. «Bisogna puntare sugli interventi edilizi, sulle ristrutturazioni e sul recupero dell’esistente».
10/07/2014 10:37
 
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Venezia: scendono i prezzi delle case, ripresa per i negozi (Fonte: nuovavenezia.gelocal.it - di Enrico Tantucci - 10/07/2014)

Scendono ancora i prezzi degli alloggi a Venezia - e anche a Mestre dove i prezzi sono calati fino al 4 per cento- e diminuisce ancora il numero delle compravendite, ma qualche segnale di ripresa si registra invece per i negozi e le attività commerciali in Centro storico. È la “fotografia” del prime semestre del 2014 del mercato immobiliare scattata dall’Osservatorio di Nomisma, il più accreditato istituto di ricerca italiano in questo campo.

I prezzi delle case a Venezia restano comunque tra i più alti di tutto il mercato italiano e la flessione è dunque più contenuta che altrove, ma negli ultimi sei mesi la diminuzione dei prezzi in centro storico è stata del 2,1 per cento ed è destinata a proseguire - secondo le previsioni di Nomisma - anche nella seconda parte dell’anno. Sono le zone centrali e semicentrali quelle che accusano il calo più ridotto (sull’1,5 per cento), mentre un po’ più alto (intorno al -2,7 per cento) è per i palazzi di pregio e le zone più periferiche.

Diminuisce, sia pure leggermente, il numero delle compravendite immobiliari (2183 transazioni) con una diminuzione dello 0,7 per cento, raggiungendo comunque il peggior risultato degli ultimi anni. Stabili invece i contratti di affitto, dove i prezzi in sei mesi sono scesi solo di circa l’1 per cento. Diminuisce anche lo sconto medio praticato, che passa dal 15,5 per cento del secondo semestre 2013 al 14 per cento dei primi sei mesi di quest’anno. Si accorciano di un mese i tempi di vendita per il nuovo o ristrutturato, mentre rimangono stabili per l’usato (in entrambi i casi pari a 9 mesi).
21/11/2014 09:15
 
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Case, prezzi in calo del 4,9 per cento (FOnte: nuovavenezia.gelocal.it - di Enrico Tantucci - 20/11/2014)

Venezia tiene, nonostante la persistente crisi del mercato immobiliare italiano e soprattutto per i negozi del centro storico i prezzi sono rimasti sostanzialmente stabili. Questo dice l’Osservatorio immobiliare di Nomisma - l’istituto di ricerca e analisi specializzato nell’analisi del mercato immobiliare - riferito al mese di novembre. Per quanto riguarda le abitazioni comunque, nonostante i prezzi a Venezia restino ancora i più alti d’Italia - grazie al mercato delle seconde case alimentato soprattutto dagli stranieri - quelle usate hanno visto scendere i prezzi negli ultimi sei mesi del 2,8 per cento - ed è un dato peggiore rispetto alla media delle 13 città monitorate da Nomisma.

A livello annuale la flessione è del -4,9 per cento e lo sconto finale sul prezzo si conferma del 14 per cento.
Per quanto riguarda il mercato degli affitti, la domanda è in aumento nelle zone di pregio e centrali, mentre è stabile nelle altre zone. Per le abitazioni nuove o ristrutturate in affitto, i prezzi sono calati del 2,5 per cento negli ultimi sei mesi, contro il -1,8 per cento dei sei mesi precedenti. Sul piano annuale la flessione è del -4,2 punti percentuali. Venendo appunto ai negozi - che registrano cambi sempre più rapidi di gestione in centro storico - i prezzi sono rimasti pressoché stabili (solo -0,3 per cento semestrale) e nelle zone semicentrali del centro storico presentano addirittura un risultato positivo (+0,2%). La buona performance semestrale fa da calmiere anche al dato annuale che si ferma a -3 per cento, risultato di gran lunga migliore rispetto alla media delle grandi città (-4,2 per cento). Anche l’affitto dei negozi a Venezia, vede un mercato più dinamico che altrove, con canoni che scontano flessioni modeste (-1,1 per cento) e ancora inferiori nelle zone centrali e tempi di collocamento che si accorciano.

Per i negozi a Venezia aumentano di tempi di vendita (9 mesi) , ancor più in periferia (11,4 mesi).

Le previsioni di Nomisma sono di un sostanziale ribasso o al massimo di stabilità per tutte le variabili di mercato.

Rispetto al mercato degli uffici sia per compravendita che locazione Nomisma registra un raffreddamento della domanda; si nota una diminuzione su base annuale dei tempi medi di vendita e di locazione rispettivamente a 11 mesi e 6,5 mesi. La flessione media dei prezzi a livello urbano (-5,2 per cento ) è uno dei picchi più elevati da oltre un decennio con punte del -6,6 per cento nel semicentro e -5,9 in centro.
17/03/2015 08:48
 
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Case, prezzi in picchiata Fa eccezione Forcellini (Fonte: Il Mattino di Padova - di Elvira Scigliano - 17/03/2015)

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[Modificato da marco--- 17/03/2015 08:49]
03/04/2015 08:51
 
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Crisi Padova compravendite 2015 "Crisi, crollo compravendite negozi a Padova: dimezzate in 9 anni" (Fonte: padovaoggi.it - 02/03/2015)

Spazi sfitti, locali chiusi, serrande abbassate. Continua a Padova la crisi del commercio, testimoniata da tanti negozi che hanno cessato l’attività, impoverendo il tessuto economico della città. Le grandi difficoltà del settore, che si riflettono sui consumatori, sono testimoniate da una indagine dell’Adico che ha elaborato i dati dell’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate.

CRISI. Anche se nel 2014 le cose sono andate meglio rispetto ai due anni precedenti, negli ultimi nove anni (a partire dal 2005) le compravendite di negozi nel capoluogo patavino si sono più che dimezzate. In termini assoluti nel 2014 sono state acquistate 212 attività in meno rispetto al florido 2015. Come prevedibile, i principali segnali della crisi si sono manifestati nel 2008, ma anche il 2010 è stato un anno difficile per il settore. L’indagine prende in considerazione anche i dati di altre strutture non residenziali del settore immobiliare. Vediamo. Per quanto riguarda la compravendita di uffici, il crollo è emblematico. Nel 2014 ne sono stati venduti oltre 500 in meno rispetto al 2005 con una diminuzione impressionante: -82,8%.

POSTI AUTO. Anche il mercato dei box e posti auto registra performance disastrose. A Padova nel 2014 le compravendite sono giunte a quota 1.726 contro le quasi 5 mila del 2005 (-65,1%). Più che dimezzate pure le compravendite di magazzini (da 387 a 172, -55,6%). Meno consistenti i numeri relativi al mercato dei capannoni e delle industrie: le compravendite sono passate dalle 42 del 2005 alle 14 del 2004 (-66,8%). Per quanto riguarda infine la compravendita di alberghi, i numeri sono esigui e le performance particolari e imprevedibili. Nel 2014 ne è stato acquistato solamente uno, come nel 2007, d’altra parte. Nel 2006 si registra il record di 14 hotel venduti.

RIDUZIONE COMPRAVENDITE. Carlo Garofolini, presidente dell’Adico “Come associazione stiamo portando avanti una serie di indagini che analizzano i principali dati sulla crisi. La drastica riduzione delle compravendite si conferma anche per i negozi, che in effetti stanno vivendo una crisi senza precedenti. Il crollo delle vendite delle attività commerciali è specchio delle difficoltà che stanno vivendo le famiglie e di una caduta libera dei consumi. Come dimostrato con le immatricolazioni e con il mercato della case, dobbiamo renderci conto che non si tornerà più ai livelli pre-crisi. Per questo servono politiche adeguate, in particolare indirizzate ad alleggerire in modo drastico il carico fiscale nei confronti delle famiglie. Solo così si potrà davvero dare una svolta per cercare di avvicinarci alle performance di nove anni fa”.
[Modificato da marco--- 03/04/2015 08:52]
03/08/2015 09:03
 
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Mercato immobiliare in ripresa Calano però i prezzi delle case (Fonte: larena.it - 02/08/2015)

Il mercato immobiliare è in leggera ripresa in città. Sono infatti aumentati le vendite e gli affitti di alloggi anche se sono scesi i prezzi, mentre sono sempre più numerosi i residenti e le imprese che vedono finire all'asta la propria abitazione per coprire i debiti contratti con le banche. È un bilancio in chiaroscuro quello che emerge dall'analisi delle attività dell'ultimo anno delle 25 agenzie immobiliari operanti a Legnago. Se, da un lato, sono cresciute le compravendite di unità abitative su tutto il territorio comunale, passando dalle 160 pratiche del 2013 alle 193 del 2014, i prezzi per l'alienazione dei singoli appartamenti hanno subito un'ulteriore contrazione, perdendo, secondo i siti internet specializzati, il quattro per cento del valore rispetto ai 12 mesi precedenti. Con il risultato di veder abbassati a poco più di mille euro al metro quadrato i valori medi di vendita delle singole proprietà. In base ai più quotati motori di ricerca, come Borsinoimmobiliare.it, i prezzi di alienazione delle case in città oscillano dai 1.400 euro al metro quadrato del centro storico ai 736 euro delle aree meno popolate, ovvero quelle attorno a Torretta. Nella zona più quotata, quella del capoluogo, le stime spaziano dai 950 euro per metro quadrato degli alloggi più economici fino ai 2.100 euro di villini e abitazioni di pregio. «In qualche caso», osserva Stefano Bortoletto, titolare dell'agenzia Tecnocasa di via Cavour, «alcuni proprietari del centro hanno chiesto 2.500 euro al metro quadrato per i loro immobili. Rispetto al 2014, abbiamo riscontrato un aumento di clienti disposti a spendere un po' di più per avere dimore di qualità. Abbiamo inoltre rilevato un incremento del 10 per cento delle richieste, di cui l'80 per cento riguardanti abitazioni dell'immediata periferia». Quindi, l'agente puntualizza: «Dal 2008 ad oggi, comunque, il valore delle unità abitative ha subito una diminuzione del 35 per cento, in alcuni casi anche del 50». Per quanto concerne le compravendite, gli operatori sono ottimisti. Però sono altrettanto consci che sono ormai lontani i tempi d'oro in cui, come nel 2004, si registravano in città oltre 400 tra acquisti e cessioni. «Le prime case», sottolinea Nicola Fante, titolare della Fante Immobiliare di piazza della Libertà, «sono le più gettonate, non solo per la maggior disponibilità di credito da parte degli istituti bancari, ma anche perché le dimore secondarie non rappresentano più un bene rifugio, a causa soprattutto delle tasse locali e i costi per le utenze». «Il mercato si sta muovendo», aggiunge Ettore De Giuli, contitolare dell'omonima immobiliare di corso della Vittoria, «dal momento che i contratti di acquisto sono aumentati del 7 per cento in un anno. I clienti sono disposti a spendere fino a 200mila euro: oltre tale soglia le richieste sono rare». Gli attuali acquirenti, secondo gli agenti legnaghesi, sono perlopiù coppie dai 25 ai 45 anni in cerca di una prima casa. I più giovani, così come chi si trasferisce in città per lavoro o studio, optano per la locazione. «In questo senso», analizza Alfonso Cirelli, dell'agenzia Soloaffitti di via Matteotti, «il mercato è stabile. L'appartamento più richiesto è il trilocale. Spesso chi si rivolge ai nostri sportelli non ce la fa ad acquistare una dimora in proprio. Il budget di affitti oscilla tra i 400 ed i 500 euro mensili». Nel frattempo, anche a Legnago, come nel resto della provincia, si assiste al fenomeno di immobili residenziali che finiscono all'asta perché i proprietari non sono stati in grado di pagare il mutuo o le società che li hanno costruiti sono fallite. Attualmente sono 34 le pratiche avviate dal Tribunale di Verona. «I beni all'asta», puntualizza De Giuli, «sono quelli pignorati tre anni fa, nel periodo più nero della crisi che ha investito il settore, prima dell'attuale ripresa».
11/02/2016 09:19
 
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Immobiliari, boom di fallimenti (Fonte: mattinopadova.gelocal.it - di Riccardo Sandre - 10/02/2016)

PADOVA. È boom dei fallimenti per le attività immobiliare in provincia di Padova nel 2015. Un +300% che la dice lunga sulla situazione ancora precaria di un settore, quello relativo al bene più amato dagli italiani, che ancora soffre di una lunga crisi iniziata già nel 2006. E non va bene neppure in prospettiva dal momento che, sempre nel 2015, le procedure concorsuali erano in crescita nel settore del 240%. Procedure che puntualmente (sia nel 2014 che nel 2015 nel 100% dei casi) si sono trasformate in veri e propri fallimenti. Percentualmente il fenomeno è ben più evidente in questo ambito rispetto agli altri settori di attività: complessivamente, negli ultimi tre anni, il sistema produttivo padovano ha visto infatti una crescita dei fallimenti del 62,9% mentre le procedure concorsuali (con percentuali di fallimenti in media tra l’85% e l’89%) avevano visto un balzo in avanti del 41,3%. In numeri assoluti sono, anche nel 2015, le imprese delle costruzioni quelle che più di altre si sono trovate costrette a presentarsi in tribunale (82 casi nel 2015), seguiti dalle attività del commercio (70 casi) e del manifatturiero (61). Solo al quarto posto le attività immobiliari con 34 procedure concorsuali attivate nel 2015. «Molte aziende immobiliari sono arrivate all’inizio della crisi fortemente indebitate» spiega Guerrino Polito, presidente della Fimaa di Padova «Nel frattempo gli immobili hanno iniziato a perdere di valore a ritmi del 5-7% annuo fino ad ora, quando in media un appartamento vale il 35% in meno di 9 anni fa. Una riduzione del valore degli investimenti che per molte aziende si è tramutato in un cappio al collo che stringeva lentamente, fra richieste di rientro dei crediti delle banche, appartamenti che non valgono il costo di produzione e un inasprimento fiscale incongruo rispetto alla perdita secca di redditività delle imprese. Molti, soprattutto i più piccoli, hanno tenuto aperto per orgoglio ma non sono riusciti a vedere la fine del tunnel iniziata nell’ultimo trimestre del 2015». E se le stime di Fimaa per il mercato immobiliare del 2016 prevedono una crescita delle transazioni tra il 15 e il 20%, più di qualcuno non sarà in grado di agganciare la ripresa. «I prezzi bassi, il ridotto costo degli interessi sui mutui nel contesto di
un’offerta ancora quadrupla rispetto alla domanda sono presupposti per una crescita delle transazioni ma non del valore degli immobili» continua Polito, «Il mercato si sta attivando ma dovremo assistere ancora a molte cadute prima tornare a vedere crescere il numero delle imprese del settore».
09/03/2016 08:49
 
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Brevi - l'immobiliare cresce a padova: +20% sul 2014 (Fonte: Corriere del Veneto - 09/03/2016)

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