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Ultimo Aggiornamento: 18/01/2012 07:30
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Immobili Inps, vendite ferme



Saverio Fossati
18 gennaio 2012


La corsa alle pensioni assomiglia sempre più a quella di Achille con la tartaruga, ma per l'Inps questo dinamismo non si applica in modo uniforme. Sul patrimonio immobiliare sembra dominare, in perfetta coerenza semantica, la staticità più assoluta. Con un patrimonio di 1,5 miliardi, nel 2010 sono stati vendute 395 unità immobiliari incassando 61,6 milioni. Nel 2011, dicono al l'Inps, non sono state registrate novità tendenziali.
Certo il patrimonio ha anche la funzione di creare reddito. Ma purtroppo anche qui l'Inps non raggiunge risultati eccellenti: l'ultima gestione disponibile (2010) segna un meno 55 milioni. I canoni non coprono neppure le spese. Così il rosso è passato da 1,09 milioni nel 2006 a 55,1 milioni nel 2010, con un incremento, nel giro di soli cinque anni, del 5mila per cento.
Le pochissime vendite effettuate riguardano immobili che per legge e non per scelta devono essere dismessi: sono quelli "ritornati" all'Inps dopo la fallimentare chiusura di Scip 2, la seconda cartolarizzazione degli immobili pubblici, che si chiuse con una massa di invenduto. Gli enti previdenziali, ex proprietari espropriati di quel patrimonio, se lo dovettero ricomprare nel 2009 per chiudere i debiti (1,7 miliardi) con gli investitori che reclamavano le cedole dell'operazione. In cambio ricevettero immobili dal valore ufficiale di 2,3 miliardi. L'Inps, in particolare, si dovette riprendere 108 milioni di abitazioni e 40 di non residenziale, più la quota Inpdai, 686 + 271 milioni. A farla breve 1,1 miliardi, il grosso, appunto, di quanto si deve vendere.
E che si dovrebbe vendere in fretta, perché è scritto chiaramente nella legge 14/2009 e nella direttiva interministeriale del 10 febbraio. In particolare per quelli con trattative o contenziosi in corso: «Occorre procedere alla loro dismissione nel rispetto delle procedure già previste favorendo soluzioni transattive che consentano di stipulare contratti di compravendita che prevedano un corrispettivo pari al valore di mercato dell'immobile, determinato a suo tempo dal l'Agenzia del Territorio, con il versamento di una quota parte di tale prezzo». Invece l'Inps - spiega Mario Milano, coordinatore inquilini dei "cosiddetti" immobili di pregio - ha sinora ritenuto «che nessuna soluzione transattiva possa riguardare il contenzioso sugli immobili di pregio, rifiutando, quindi, la proposta degli inquilini del gennaio 2011 che ipotizzava un accordo basato sui prezzi di mercato del 2001 senza ulteriori sconti e/o benefici. Questo perché ha escluso il "pregio" dalla legge 14/2009 anche se non è scritto da nessuna parte. Così tutto il "pregio" resta invenduto».
C'è anche un numero imprecisato di inquilini che ha già versato una quota del prezzo a suo tempo (2001) determinato, esercitando un'opzione come previsto dalla legge. Ma le lentezze sono tali che alcuni di questi (si veda Il Sole 24 Ore del 12 gennaio) hanno ottenuto sentenze da tribunali per versare il saldo e diventare proprietari.
E ancora non basta: per queste lentezze l'Inps sconterà da quest'anno anche gli aumenti Imu del 70% su tutto l'invenduto.
Si sa che l'Inps, dal 2009, ha avviato la costituzione di un fondo immobiliare. Ma per ora, anche per ritardi nella normativa ministeriale, questo fondo ancora non c'è. Lì potrebbe confluire l'invenduto ma, a parte i soliti Cdep o Finmeccanica (cioè, alla fine, lo Stato stesso), chi potrebbe mai acquistare quote se non con una fortissima svalutazione dei valori al momento del conferimento? Incertezze e scelte rinviate potrebbero, in ogni caso, far sfiorare all'Inps i confini della palude del danno erariale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IL RESIDUO SCIP
Con la chiusura di Scip 2 l'Inps riacquista gli immobili invenduti (più quelli dell'Inpdai) per un valore di 1,1 miliardi, da vendere al più presto anche transando sul contenzioso
LE VENDITE
Nel 2010 sono state vendute 365 unità immobiliari tra residenziali e non, per un valore di 61,6 milioni. Nel 2011 le vendite si sono mantenute sullo stesso trend
IL PATRIMONIO
1,5 miliardi è il totale del patrimonio, tra residenziale e non, che l'Istituto eve gestire. Di fatto i tre quarti provengono dalla "restituzione" dell'invenduto di Scip 2
COMPENSI D'ORO AI GESTORI
Nel 2010 l'Inps ha pagato 23,17 milioni, il decuplo dell'anno precedente, per compensi destinati alla gestione del patrimonio
Il programma
01|La fiscalità degli immobili: l'Imu, le rendite
e la proroga delle agevolazioni
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