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Il tramonto degli immobiliaristi

Ultimo Aggiornamento: 25/05/2013 10:37
25/05/2013 10:20
 
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Coppola, il Tribunale di Milano dichiara il fallimento per Immobiliare 2004 (Fonte: notiziarioitaliano.it - di Emilio Randacio - 24/05/2013)

Debiti tributari per oltre 270 milioni di euro, respinta la domanda di concordato preventivo. Per l'ex gruppo Coppola lo stato di insolvenza porta al fallimento. Nelle trattative per scongiurare l'epilogo è rientrata anche la vendita di un aereo Falcon.

MILANO - La seconda sezione civile del Tribunale di Milano ha dichiarato inammissibile la domanda di concordato preventivo presentata da Gruppo Immobiliare 2004 (ex gruppo Coppola) e ne ha dichiarato il fallimento. La dichiarazione di fallimento è arrivata su richiesta di Equitalia Nord, avvenuta lo scorso 20 febbraio, dopo che il gruppo aveva tentato più volte una conciliazione col Fisco. La società che riscuote i tributi si era rivolta ai magistrati in quanto creditrice per oltre 272 milioni di euro nei confronti di Immobiliare 2004. Nel dettaglio "217.115.899,15 euro per tributi, 32.657.308,89 euro per interessi di mora, 22.477.863,05 euro per aggio e 21.340,89 euro per diritti di notifica". Sono stati nominati curatori fallimentari Carlo Bianco, Pierluigi Benigno e Fabrizio Torcellan. Il giudice delegato è invece Filippo d'Aquino.

Nella sentenza si legge che "risulta evidente lo stato di insolvenza" del Gruppo Immobiliare 2004 "alla luce del fatto che non è in grado con mezzi ordinari di pagamento di onorare gli ingentissimi debiti tributari, quanto meno in relazione ai debiti per i quali non vi è stata sospensione in sede di giustizia tributaria, debiti che ammontano quanto meno a 51.231.884,32 euro". Secondo il Tribunale, "il mancato pagamento dei debiti tributari è indice inequivocabile dello stato di insolvenza della resistente". Nelle sentenza, inoltre, si ricorda che "il gruppo Coppola, in liquidazione, aveva presentato una proposta di transazione
fiscale" che aveva ricevuto l'assenso da parte dell'Agenzia delle Entrate. Una proposta che contemplava debiti verso il fisco di 210 milioni; tuttavia, "alla data del 13 febbraio 2012" il gruppo Immobiliare "non ha adempiuto alla transazione fiscale" approvata, presentando due nuove proposte di transazione fiscale.

Si è arrivati così al 19 dicembre 2012, cioè alla richiesta di fallimento da parte di Equitalia nord spa. Dopo quella richiesta, la società ha depositato una ulteriore proposta di transazione fiscale. "Nella proposta", si legge, "viene offerto il pagamento di 54.613.111,13 euro complessivi, di cui 42.000.000,00 euro a carico di gruppo Immobiliare". Per conferire "ulteriore serietà alla nuova proposta di transazione" la società "ha prodotto documentazione attestante la stipula di un contratto preliminare di compravendita di un aeromobile (Falcon 900exy) per il valore di 20.400.000,00 di dollari". L'Agenzia delle Entrate, tuttavia, "soprattutto alla luce dell'inadempimento mostrato dalla resistente in relazione alla precedente transazione fiscale non onorata" ha reputato "che le garanzie offerte, compresa la vendita dell'aeromobile, non apparissero sufficienti".

La risposta della società. Gruppo Immobiliare 2004 S. p. A. è stata fatta fallire per 270 milioni di debiti fiscali "sub judice", 220 milioni di quali sono stati impugnati e sospesi dal giudice tributario mentre per i restati 50 milioni c'era la richiesta di rateizzarne il pagamento, ma l'Agenzia delle entrate, dopo "aver ventilato" la possibilità di accordare la rateizzazione, "ha inspiegabilmente mutato atteggiamento". Questa la replica di Danilo Coppola alla sentenza del tribunale di Milano che ha dichiarato il fallimento della società del gruppo Coppola Gruppo Immobiliare 2004.

In una nota Coppola sottolinea che l'"asserito" credito di 270 milioni "proviene esclusivamente da avvisi di accertamento talmente infondati" che sono stati impugnati e sospesi dal giudice per 220 milioni. I rimanenti 50 milioni circa, anch'essi impugnati e per i quali l'udienza per la sospensione è fissata al prossimo 24 giugno, "riguardano un'operazione di acquisto e vendita di titoli con una plusvalenza di circa 5 milioni di euro; tramite il solito avviso di accertamento, l'Agenzia delle Entrate ha richiesto 50 milioni di euro, non tenendo conto del costo di acquisto delle stesse azioni".

Coppola ricorda inoltre che del debito di 210 milioni sospeso, 160 milioni sono già stati pagati, da qui la richiesta di rateizzare i restati 50 milioni non accettata dall'Agenzia delle Entrate. "Come già avvenuto oramai più volte - conclude Coppola - dimostreremo presentando opposizione al fallimento, che la società non è insolvente e non doveva fallire, sottolineando che la società per cui oggi si è dichiarato il fallimento non ha altri creditori che possano giustificare una decisione di questo genere".
[Modificato da marco--- 25/05/2013 10:37]
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