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Muto a tasso variabile con tetto massimo

Ultimo Aggiornamento: 25/03/2010 15:41
18/03/2010 16:44
 
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Re: Re:
iandy73, 18/03/2010 16.30:




mi semra che qui di seguito sia tutto spiegato molto bene:

Mutuo a tasso variabile con cap

Il mutuo CAP è un mutuo a tasso variabile nel quale viene stabilito un tetto massimo per il tasso oltre il quale non può aumentare anche se il costo del denaro (tassi d’interesse) dovesse aumentare. Una volta raggiunto il tasso cap, le rate non possono più aumentare. Come per il mutuo a tasso variabile, anche in questo caso il tasso d’interesse di riferimento è generalmente legato all’EURIBOR (Euro Interbank Offered Rate).

I mutui CAP o mutui a tasso variabile a tetto massimo sono quindi una sorta di compromesso tra forme a tasso fisso e variabile, volto a ridurre il rischio sottostante alla scelta di un mutuo a tasso variabile. Ciò è possibile grazie alla conservazione della variabilità del tasso, con la peculiarità di avere una soglia, un limite superiore massimo stabilito da contratto, oltre il quale non possa salire, anche qualora le condizioni e gli indici di mercato implicherebbero l'aumento oltre tale soglia.

Spesso accanto al CAP, il limite superiore, esiste anche il FLOOR, il limite inferiore al di sotto del quale il tasso d'interesse non può scendere, che costituisce uno svantaggio per chi contrae un mutuo quando i tassi d'interesse sarebbero normalmente più bassi. Il floor introduce un rischio, individuabile nell’eventuale mancato risparmio in cui si incorrerebbe in caso di tasso variabile, qualora esso dovesse scendere al di sotto della soglia minima.

In periodi caratterizzati da tasso d'interesse molto basso, la scelta di un tasso variabile può essere molto appetibile, rispetto ad un tasso fisso generalmente più alto; in questo contesto il CAP costituisce una sorta di paracadute per sfruttare la convenienza iniziale di un tasso variabile, senza incorrere nel rischio che situazioni del mercato particolarmente sfavorevoli conducano ad un aumento vertiginoso dei tassi d'interesse per i mutui casa, portando a livelli insostenibili la rata periodica.

A tale garanzia per il cliente, corrisponde un rischio per l’istituto di credito che eroga il mutuo. Infatti la presenza di una soglia massima potrebbe portare ad un mancato guadagno, qualora il costo del denaro dovesse crescere al di sopra del limite stabilito. L’istituto di credito non si accolla tale rischio in modo gratuito, ma esige un corrispettivo, che si individua in un canone che farà sì che il tasso che determinerà la rata periodica da corrispondere sarà un pò più alto del normale, solitamente lo 0,50/0,70% in più. Tale maggiorazione può essere vista come il prezzo di una sorta di copertura assicurativa, che ha come beneficio il non superamento della soglia massima d'interesse.

I vantaggi di questa formula si individuano dunque nel fatto che:
· la rata massima a cui si può andare incontro è nota fin dall'inizio;
· Il tasso applicato è quello più conveniente dei mutui a tasso variabile.

Dall’altra parte, gli svantaggi in cui si incorre sono:
· la copertura assicurativa dal costo non irrilevante;
· il tasso minimo (FLOOR), se applicato, che può divenire fastidioso quando i tassi d’interesse scendono al di sotto della soglia.


non so se poi possono esserci delle clausolette nascoste dietro! [SM=g1749704]



infatti il fatto che banca intesa imponga a 2.5% il tasso minimo credo che ora sia svantaggioso. Inoltre non ho capito bene se questa assucurazione è prevista nel 5,9% proposto di tetto max. Il tasso fisso stava a 5,2% e quindi -0,7%. Forse è questo il margine d'assicurazione?

Inoltre la tizia mi ha detto che nella delibera del mutuo la banca avrebbe comunque indicato di aver stipulato un contratto a tasso fisso anche se poi era con cap. Ho rischiesto perche e la risposta è stata :"disposizione della banca". Ma che vuol dire? Faccio un mutuo con cap, sarà un mutuo con cap anche nella dicitura no? Che faccio firmo un tasso fisso invece è cap? Me pare na strunzat :D
W LA SAGRA DELL'UVA!!!
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