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Per chi vuole conoscere meglio Milano

Ultimo Aggiornamento: 05/11/2015 16:17
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Cronaca
Universita': scontri alla Statale di Milano
Milano, 8 ott. - (Adnkronos) - Tafferugli all'Universita' statale di Milano. Due agenti della Digos sono stati colpiti al volto da spray urticante, spruzzato da alcuni studenti radunati in assemblea nel chiostro dentro l'Universita'. Secondo i dati forniti dalle forze dell'ordine, circa 3.000 studenti intorno alle 10.30 hanno lasciato il corteo principale indetto per il 'No Gelmini day' e hanno raggiunto l'Universita' statale. Successivamente i manifestanti si sono divisi: un gruppo si e' diretto in largo Treves, dove ha sede l'assessorato alle Politiche sociali, scuola e famiglia, un altro e' stato fermato in piazza Velasca, dove c'e' stata una carica di alleggerimento della polizia.
www.metronews.it/home/ultime-notizie-1349.html?Itemid=30457%3...

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Politica
Caso 'Giornale': Bersani, da vicenda c'e' sospetto di ricatti
Magenta (Milano), 8 ott. Adnkronos) - (Dall'inviato Marco Dragone) - ''A me interessa il quadretto che viene fuori, e non e' un bel quadretto. C'e' il sospetto di ricatti e il riferirsi a persone terze per risolvere i problemi. Ma possiamo vivere cosi'?''. A dirlo e' il segretario del Pd, Pierluigi Bersani che commenta l'inchiesta su presunte minacce dei vertici del Giornale al presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. Bersani e' a Magenta per visitare l'azienda Stf.

www.metronews.it/home/ultime-notizie-1261.html?Itemid=30457%3...







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Gli sgomberi dei rom e le case popolari, Tettamanzi avverte Palazzo Marino
«Il tentativo di scaricare all'azione caritativa l'onere di soluzioni a questioni di competenza di chi ha la responsabilità di amministrare»

Le TENSIONI

MILANO - La Chiesa di Milano chiede alle istituzioni di rispettare i patti sottoscritti sull’assegnazione di case alle famiglie rom sgomberate dai campi. La richiesta è contenuta in un documento, diffuso dopo il confronto con gli enti gestori dei campi rom autorizzati della città (Cooperativa Farsi Prossimo, Casa della Carità, Centro ambrosiano di solidarietà), che contiene le riflessioni di Erminio De Scalzi, vicario episcopale e delegato dall’arcivescovo Dionigi Tettamanzi.

LINEA PASTORALE - Non chiede privilegi per i rom, ma il rispetto degli impegni presi. È un documento duro quello con cui la Chiesa Ambrosiana chiarisce la sua linea pastorale sulle case per gestire l'emergenza del dopo sgomberi, paventando anche azioni legali in caso di mancato rispetto dei patti sottoscritti con le istituzioni. Lo scritto è figlio di un confronto tra gli enti gestori dei campi autorizzati. Un incontro avvenuto a dieci giorni dal vertice in Prefettura con il ministro dell'Interno Roberto Maroni, che ha fermato le assegnazioni di case popolari ai rom sgomberati.

RESPONSABILITÀ- Una decisione cui la Chiesa risponde oggi con parole chiare: «Promuovere la legalità, specie per le Istituzioni - si legge in uno dei passaggi chiave - significa anche rispettare gli impegni sottoscritti. Venir meno a questi patti, mentre avvia conseguenze legali ed economiche, compromette la credibilità e il senso delle stesse Istituzioni». Per questo, «auspichiamo un sussulto di responsabilità per le Istituzioni civili interessate affinchè i processi avviati possano continuare». Invece, quello che vive oggi la Chiesa Ambrosiana è «un momento di grande incertezza circa la prosecuzione della collaborazione con le Istituzioni».

CASE POPOLARI - C'è preoccupazione anche per i prossimi smantellamenti di via Triboniano, via Novara e via Idro, che «costringeranno alla strada decine di famiglie rom se non interverranno quelle soluzioni abitative alternative proposte, concordate e sottoscritte da Comune e Prefettura». Sul polverone sollevato dall'assegnazione di alloggi popolari ai rom, la Chiesa Ambrosiana sottolinea che non chiede «privilegi per i nomadi nell'accedere alla casa, superando altri cittadini in graduatoria per le case popolari». Però, per le 104 famiglie di Triboniano e le 35 di via Novara «servono misure adeguate e d eccezionali quali il ricorso a quella «riserva» di unità abitative, regolata da apposite normative, non destinata alle graduatorie ma a casi come questi».

REAZIONI - Negative le reazioni del centrodestra: per il presidente del Consiglio regionale della Lombardia Davide Boni (Lega) «non è certamente compito delle associazioni ribaltare la decisione assunta: pertanto nessuna casa Aler dovrà essere assegnata ai nomadi». Una soluzione abitativa per i rom la propone il vicesindaco di Milano Riccardo De Corato: «mi aspetto che la Curia - dichiara - dia prova tangibile del proprio interessamento. Non vedo lo scandalo a una collaborazione da parte di chi ha nelle proprie disponibilità vaste proprietà edilizie». Quasi prevedendo offerte del genere, la Chiesa Ambrosiana nel suo documento bolla come «inaccettabile» il tentativo di scaricare all'azione caritativa della Chiesa l'onere di trovare soluzioni a questioni di competenza di chi ha la responsabilità di amministrare».


08 ottobre 2010

milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/10_ottobre_8/tettamanzi-palazzo-marino-17039074814...
ccc56
08/10/2010 14:07
 
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terreni Expo
Comune e Regione, via libera
al documento sui terreni Expo
La Moratti invia la lettera ai proprietari delle aree. La firma a meno di due settimane dal verdetto del Bie

Lo scontro su un avverbio: «incondizionatamente»

MILANO - La lettera è stata firmata dal sindaco-commissario. E oggi, a meno di sorprese dell'ultimo minuto, arriverà sul tavolo dei proprietari dei terreni di Expo. La proposta che verrà formalizzata ai privati è quella nota: cedere le aree in comodato d'uso. «L'intesa è stata siglata - attacca il presidente della Provincia, Guido Podestà - adesso la lettera è nella mani del sindaco». Tregua. Anzi, tregua armata. Comune e Regione sono riusciti a trovare un'intesa sul filo di lana, a pochi giorni dall'appuntamento cruciale con il Bie. Dopo una giornata al cardiopalma è stata trovata una possibile mediazione. Anche se, il pensiero del governatore Roberto Formigoni non cambia rispetto al vertice dell'altra sera a casa Moratti: «Il sindaco è il commissario e si assume la responsabilità, purché sia all'interno del parere legale».

Il Pirellone ha preteso che nella lettera ai proprietari fossero inseriti dei paletti. In gran parte, quelli contenuti nel parere legale. A partire dall'uso dell'avverbio «incondizionatamente». «I privati diano la disponibilità dei terreni incondizionatamente» è il testo suggerito dal Pirellone e ripreso nel documento finale. Che significa «incondizionatamente»? Dagli indici edificatori previsti per il dopo Expo? Da un accordo di programma «già definito» e che secondo il Pirellone dovrebbe trasformarsi in un accordo di programma «da definire»? I tecnici gettano acqua sul fuoco. «Incondizionatamente» non ha questo significato, altrimenti farebbe scappare i privati a gambe levate. È un termine tecnico e giuridico, spiegano gli esperti, che obbligherebbe i privati di non tirarsi indietro all'ultimo minuto. Le diplomazie hanno lavorato a tempo pieno. Con un «testo» che è rimbalzato impazzito da un Palazzo all'altro. Correggi qui, correggi lì.

La Regione ha insistito su un altro passaggio: quello che riguarda le spese infrastrutturali a carico dei privati. Non si conosce ancora la quantificazione. Il Pirellone ha insistito anche su un'altro punto. Non è un dato sostanziale, ma è il vero dato politico. Il Comune proponeva: «I tre soci concordano che la strada del comodato d'uso è quella appropriata». La Regione ha proposto un'altra versione: «I tre soci concordano che la strada del comodato d'uso è praticabile». Una parola che è un programma politico. Formigoni è ancora convinto che la strada dell'acquisto sia ancora quella migliore. E non è detto che dopo il 19, ossia dopo l'ok del Bie, la questione non si riapra. Resta la grande incognita: i privati accetteranno queste condizioni? Hanno una settimana di tempo per decidere. Intanto, Formigoni, incassa la sponda del Pd sulla proposta dell'acquisto dei terreni. Mercoledì, in occasione del consiglio straordinario sull'Expo, Franco Mirabelli presenterà una mozione per dare mandato alla giunta «di assumere ogni iniziativa per garantire l'interesse pubblico e il rispetto delle norme». Mentre salta l'incontro di oggi tra il Consiglio regionale e l'ad di Expo Giuseppe Sala, impegnato oggi nel cda della società.

08 ottobre 2010

milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/10_ottobre_8/expo-comune-regione-via-libera-17039085696...
ccc56
08/10/2010 14:09
 
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Allenamento più sesso a pagamento alla montagnetta di San Siro
ogni tanto c'è una retata della polizia, ma poi tutto torna come prima
Allenamento più sesso a pagamento
alla montagnetta di San Siro
Le lucciole romene: di quelli che vengono al parco per fare jogging, otto su dieci sono nostri clienti

Prostituzione alla montagnetta di San Siro (foto Procopio)
MILANO - Si chiama jogging-love. I protagonisti? Giovani con la fissa del «sempre in forma» e uomini di mezza età che desiderano asciugare la pancetta. Alla montagnetta di San Siro è un rincorrersi all’interno del polmone verde. Uno, due, tre giri, sgambettando. Poi, quando i battiti cardiaci saltano in gola, qualcuno sparisce. Si infratta. Ma non da solo: ad attenderlo ci sono Marinela, Adalia, Catalina, Georgia. Insomma, per le «lucciole» della zona, tutte romene e giovanissime, questo jogging-love è un vero business. E chi lo pratica, magari dice a casa che la corsetta fa bene al fisico e alla mente. Tra le più gettonate Marinela, 22 anni, di Urseni, non lontano da Timisoara. «Corrono e poi si fermano da me, anche quelli con il pancione». Si concorda sul prezzo e quindi ci si addentra di una decina di metri, dietro a un cespuglio non lontano dalla strada principale. «Noi romene siamo economiche. Con 30 euro fai tutto e nessuno va via scontento. Anzi, ritorna in famiglia a passo veloce».

Marinela ha due grandi occhi azzurri e un lauto decolleté. E’ appena tornata al suo posto di lavoro, dopo una notte trascorsa in questura, insieme con altre 15 connazionali. «Una retata della polizia. Ci tengono dentro e con la scusa di controllare i documenti, ci fanno perdere il guadagno. Ma poi devono lasciarci andare perché siamo comunitarie». E’ ritornata al suo posto, vicino alla barra di ferro e al grande olmo potato dal Comune per evitare che muoia. Non lontano dai bagni pubblici. «Alcuni - continua la giovane - preferiscono fare l’amore nei servizi, dicono che si sentono più sicuri. A me non cambia molto, sono sempre 30 euro». Poi racconta di sé e di quando, 4 anni fa, è venuta in Italia «per fare soldi». «Nessuno mi ha obbligato, è stata una mia libera scelta. Anche le mie amiche hanno fatto la stessa cosa. Del resto se ci fosse un balordo che intende sfruttarci, basta chiedere a un cliente di portarci al primo commissariato e denunciare». E aggiunge quasi con un pizzico di orgoglio: «Qui nessuno ti fa niente. Se prendi una multa, non la paghi, perché è difficile farcela recapitare. E nessuno va in galera se fa la prostituta».

Ma la tua famiglia sa? «No, certo che non sa. Ho aspettato di compiere 18 anni e poi ho detto: mamma vado in Italia a rubare. Tutti i romeni rubano. E mia madre mi ha dato la sua benedizione». Walter, 26 anni, felpa e calzoncini, interrompe la discussione. «Viene con me ogni volta che fa jogging, almeno un paio di volte alla settimana. A lui piace, dice che è come fare il defaticamento, lo rilassa». Ma come Walter ce ne sono tanti. Otto su dieci sono maratoneti del sesso. «Corrono e f…, come dicono loro». Dieci clienti al giorno per 30 euro. «Qualcuno di quelli normali ci chiede anche di andare in albergo. Nessun problema: a 10 minuti da qui, con l’auto, andiamo in un alberguccio di via Washington che costa solo 20 euro per un passaggio. Io, però, in hotel prendo 40 euro». E fa i conti ad alta voce: «Io guadagno 300, 400 euro al giorno. Diciamo che al mese metto in tasca 6, 7 mila euro. Mille vanno per la spesa e altre cosucce, 300 per l’affitto della casa che divido con altre tre colleghe romene, il resto lo mando ai miei per farli star bene e per pagare i muratori che mi stanno costruendo una nuova casa. Sarà pronta tra sei mesi: bella, grande, spaziosa, con un immenso giardino. Mia mamma è orgogliosa di sua figlia. Ladra, ma non puttana...».

milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/10_ottobre_7/prostituzione-romene-san-siro-jogging-focarete-17039009670...
[Modificato da ccc56 08/10/2010 14:16]
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Podestà: tangenziali a pagamento
L'Osservatorio Utenze Deboli: incidenti in calo ma pedoni, bici e moto sono più a rischio
Podestà: tangenziali a pagamento
Il presidente della Provincia: con il pedaggio meno traffico e prolungamento esterno delle linee

MILANO - Tutte le tangenziali di Milano a pagamento, un pedaggio di scopo da destinare al prolungamento all'esterno delle linee della metropolitana, sul modello della linea verde. La proposta è stata rilanciata ieri dal presidente della Provincia Guido Podestà, a margine di un incontro su «Strade, incidenti, proposte» a Palazzo Isimbardi: «Ogni giorno, 700-800 mila autoveicoli entrano in città percorrendo, in larga percentuale, le tangenziali. Dobbiamo intercettare il traffico spostando sempre più fuori città i punti di interscambio gomma-ferro. Non ci saranno caselli né code grazie alla tecnologia tipo telepass che consente di addebitare i pedaggi». Podestà ha precisato che «la Tangenziale Est Esterna, i cui lavori sono appena partiti, viene realizzata in project-financing e dovrà essere obbligatoriamente sottoposta a pedaggio». E se l'anello esistente non fosse a pagamento «il traffico continuerebbe a scaricarsi su Est, Ovest e Nord, aree già congestionate, incrementando l'inquinamento».

A Roma il no al pedaggio sul Grande raccordo anulare ha unito Provincia e Comune, è pronto un secondo ricorso al Tar con le adesioni di 27 sindaci nel caso il decreto del governo Berlusconi non venisse modificato nella parte che interessa il Gra. Ma Podestà ha detto che il caso di Milano è diverso perché «le tangenziali sono arterie in concessione per le quali una direttiva europea prescrive l'introduzione del pedaggio». Il presidente della Provincia ieri ha parlato di un pedaggio di scopo «contenuto». «Si può dimostrare che la fluidificazione del traffico garantita dal pedaggio innescherà un risparmio di carburante, ma la valutazione non deve essere soltanto economica». Il nodo sono i finanziamenti, ha detto Podestà: «Lo Stato oggi non può garantire le risorse necessarie per realizzare i prolungamenti delle metropolitane, che vengono definite infrastrutture "fredde" perché, diversamente dalle autostrade, opere "calde", non si pagano mai e non possono essere realizzate in project-financing». Secco il commento del vicesindaco con delega a Mobilità e Trasporti, Riccardo De Corato: «Esamineremo il progetto, che in sede istituzionale non è ancora arrivato. Ma intanto vorrei sottolineare che Milano ha realizzato la linea 2 del metrò fino a Cologno Monzese con soldi suoi, senza tasse di scopo».

Intanto, ieri, l'Osservatorio Utenze Deboli ha presentato il suo primo rapporto sugli incidenti: sono in costante calo, del 6-8%, nel comune e nella provincia. Ma è un dato buono solo a metà, perché la mortalità diminuisce per gli automobilisti ma resta alta per moto, bici, pedoni, sette volte su dieci le vittime sono loro. I problemi, oltre al traffico in entrata sono i parcheggi, il trasporto pubblico da incrementare, raggi verdi e piste ciclabili, la riqualificazione della pavimentazione stradale, la segnaletica e la velocità da ridurre.


08 ottobre 2010

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Centri sociali, De Corato: "No all'immobilismo"
Davanti al quinto centro sociale dichiarato abusivo dal Tribunale di Milano, in via Conchetta 18, il vicesindaco De Corato ha confermato la linea dura contro "la proliferazione e il radicamento di realtà scandalose per la città"
di Marta Abbà - 07/10/2010

leoncavallo"Condannato a rilasciare immediatamente l'immobile comunale di via Conchetta 18 occupato abusivamente e a risarcire dei danni subiti dal Comune per l'occupazione senza titolo e al rimborso delle spese da liquidarsi in separato giudizio", è la decisione del Tribunale di Milano comunicata dal vicesindaco Riccardo De Corato riguardante il centro sociale Associazione Cox .

"Questa sentenza - spiega De Corato - fa giustizia di un'occupazione più che decennale durante la quale venivano vantati fantomatici diritti: basta dire che, dopo lo sgombero del 22 gennaio 2009, hanno rioccupato lo stabile usando la fiamma ossidrica, come ladri nella notte". Lo stabile di via Conchetta è il quinto immobile occupato abusivamente dai centri sociali, "I Tribunali - ha rassicurato il vicesindaco - hanno già emesso i decreti di rilascio che impongono lo sfratto e le sentenze che vanno fatte rispettare, non come è accaduto con la pantomima delle proroghe che si è verificata 45 volte al Circolo dei Malfattori di via Torricelli, altro stabile comunale. E 25 volte al Leoncavallo".

"Finora l'immobilismo di fronte alle occupazioni abusive dei centri sociali porta a un maggiore radicamento e alla loro proliferazione, lo dimostra la nascita, oggi, di un nuovo centro sociale abusivo, il tredicesimo, ovvero la bottiglieria okkupata di via Savona 18 - ha aggiunto De Corato - Mentre in quel luogo occupato si fanno i festosi preparativi per l'ennesimo inutile corteo pseudostudentesco che domani provocherà il solito caos a Milano paralizzando il traffico, va in scena un altro scandalo". Le parole del vicesindaco si riferiscono al fatto che nel caso di via Savona c'è una proprietà privata che ha fatto querela e che "Si sente defraudata di un proprio bene - ha precisato De Corato - Ora si attende solo l'intervento della forza pubblica avendo già manifestato in una lettera del 24 settembre, dopo la sollecita richiesta del Comune, la volontà di impegnarsi a mettere in sicurezza lo stabile".

www.milanotoday.it/cronaca/centri-sociali-abusivi-de-corato-sostiene-sgomberi-no-immobili...
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via Stephenson, Masseroli: "Qui un business district come Canary Wharf a Londra"
L'assessore all'Urbanistica Carlo Masseroli ha illustrato la trasformazione che avverrà in via Stephenson, l'area diventerà un distretto business futuristico e ben collegato al centro e alle stazioni
di Massimiliano Melley - 06/10/2010

via-stephenson-8-l-assessore-carlo-masseroli_1"Dove i tram non vanno avanti più": questa potrebbe essere la migliore definizione dell'area industriale di via Stephenson, zona Roserio, periferia nord-ovest. Un triangolo racchiuso tra la ferrovia e l'autostrada. A sud della ferrovia il campo rom di via Triboniano (in fase di chiusura) e il Cimitero Maggiore.

Uno dei pochi punti di Milano dove l'attività industriale non è ancora completamente morta, ma anche un'area "fuori gioco" nelle prospettive del futuro della città, ultimamente rivitalizzata da un cinema multisala che però non attrae molti spettatori.

Il "Nucleo di Identità Locale" parla chiaro: 62 residenti. Gli edifici destinati ad abitazione sono il 18,4% contro una media cittadina del 83,1%. Commercio e industria coprono il 67,3% degli edifici. Tale vocazione del triangolo è alla base di un sogno, come l'ha definito l'assessore durante la presentazione in loco dei futuri progetti: quello di dotare anche Milano di una sorta di Canary Wharf londinese, un business district in piena regola.

Un'affinità con Canary Wharf esiste: nell'area direzionale che oggi fa concorrenza alla City, prima degli anni '90 del secolo scorso c'era soltanto un porto in disuso. Oggi ci lavorano circa 100mila persone e vi si trovano, tra l'altro, le sedi centrali di Barclays e del più grande studio legale al mondo, Cliffornd Chance.

Ma vediamo in dettaglio il "progetto Stephenson". Secondo Masseroli è necessario "un investimento in infrastrutture pubbliche perché il luogo è oggi quasi irraggiungibile. Solo con questo impegno del Comune può nascere un sistema di investimento con una società pubblico-privata". Un'altra affinità con Canary Wharf, la cui nascita era fortemente connessa con la creazione della Jubilee Line del metrò londinese. I ritardi nella costruzione della linea hanno causato ritardi anche nella realizzazione del distretto.

"Complessivamente - prosegue Masseroli - ci sarà un investimento di 300 milioni di euro. La creazione di un distretto di uffici ha bisogno di una forte regia pubblica, perché i privati da soli interverrebbero senza una visione d'insieme. Con il nostro progetto daremo lavoro a 35mila addetti, per la costruzione di tutti gli edifici. E' anche un grande piano anti-crisi".

Le infrastrutture pubbliche che ha in mente l'assessore riguardano una navetta di collegamento con la stazione M1 di Molino Dorino e un'altra che, partendo da Garibaldi, percorrerebbe l'asse Farini - Bovisa - Quarto Oggiaro - Roserio - Expo. In aggiunta, la vicinanza con la linea ferroviaria consentirebbe collegamenti veloci, via Passante, con il centro di Milano e la Fiera di Rho.
Il primo edificio, già nella fase finale e iniziato prima che venisse l'idea del business district, è un hotel quattro stelle che avrà una capienza di 250 camere e sarà gestito dal Gruppo Boscolo HB. Il senso di questo albergo sta soprattutto nella vicinanza con la Fiera di Rho (a cinque minuti via autostrada) in prospettiva dell'Expo, sempre che non si cambi l'area come vorrebbe, ad esempio, il più quotato dei candidati alle primarie del centrosinistra, Stefano Boeri.

Ma guardando all'idea complessiva sorge qualche perplessità. E se il presidente del Consiglio di Zona 8 Claudio Consolini (PdL) si è detto "soddisfatto perché finalmente vediamo rifiorire questa città nella città", c'è da chiedersi quanto il sistema economico milanese sia pronto a recepire un business district modello Canary Wharf. Non bisogna dimenticare che a Londra la City cominciava ad apparire sottodimensionata sia per numero sia per grandezza degli uffici presenti, e stiamo parlando di una delle capitali economiche mondiali: un terzo delle 500 imprese più grandi del mondo (secondo la lista di "Fortune") ha a Londra la sede europea. La capitale britannica gode inoltre di un'immigrazione altamente qualificata unica nel continente, e nel 2005 ha prodotto un Pil di 446 miliardi di dollari, irraggiungibile da Milano.

Se l'area di via Stephenson ha inequivocabilmente bisogno di essere riqualificata, quella del business district è, per Milano e soprattutto nell'attuale contesto di crisi, una sfida molto difficile. Lo conferma a MilanoToday il consigliere di Zona 8 del Pd Igor Daldosso: "I conti di Masseroli si scontrano con la realtà di enormi spazi sfitti già presenti in città, con aziende che non giudicano più accettabili i costi di affitto. Senza contare la bolla edilizia già esplosa in Spagna: e se capitasse anche a Milano?".

Continua Daldosso: "L'assessore dovrebbe anche spiegarci dove troverà i 300 milioni. Trovo improbabile una corsa di privati e sponsor per colonizzare un quartiere che, dipendentemente dalla contemporaneità tra Expo e realizzazione del Pgt, potrebbe rimanere una zona commerciale poco appetibile".

www.milanotoday.it/politica/via-stephenson-milano-business-distr...
[Modificato da ccc56 08/10/2010 14:34]
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via stilicone - zona cenisio-monumentale
Via Stilicone, retata anti trans: 65 multe e un arresto
La retata di ieri notte da parte di 6 pattuglie in borghese ha portato ad un arresto e 65 multe da 450 euro. Sanzionate 48 'lucciole'(41 romene)10 viados brasiliani e 7 'clienti' italiani
di Redazione - 07/10/2010

prostituzioneDurante la notte di ieri, sei pattuglie di agenti della Polizia Locale in abiti civili, hanno messo in atto una retata anti trans e prostitute che ha portato alla notifica di 65 sanzioni da 450 euro e un arresto.

Ad essere sanzionate, 48 'lucciole'(41 sono romene)10 viados brasiliani e 7 'clienti' italiani mentre un transessuale di 23 anni clandestino è stato arrestato in quanto non aveva rispettato un decreto di esplulsione emesso dalla Questura di Milano.

Il soggetto, solito a denudarsi davanti ai clienti per adescarli in Via Stilicone nei pressi del cimitero Monumentale, è stato denunciato per atti osceni in luogo pubblico altre ad essere stato indagato per resistenza a pubblico ufficiale e tentativo di fuga.
Non sconosciuto alla polizia, l'uomo era già stato fermato in precedenza per resistenza e lesioni.

Alcuni cittadini hanno segnalato il degrado dell'area attorno alle Vie Messina, Stilicone e Principe Eugenio per lo più dovuto a trans, soggetti spesso violenti e con precedenti penali a carico. Di qui gli interventi più decisi in queste zone gli agenti stanno monitorando con attenzione.

"Molti di questi viados sono clandestini, ma in mancanza di un accordo tra il governo italiano e il Brasile le espulsioni vengono ostacolate." Questa la conclusione del vicesindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato.

www.milanotoday.it/cronaca/reata-arresti-prostituzione-via-stilic...
[Modificato da ccc56 08/10/2010 14:39]
ccc56
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zona montestella
Sette roulotte con 25 sinti siciliani allontanate: questo l'esito dell'ultimo intervento a contrasto degli stazionamenti abusivi effettuato martedì dalla Polizia Locale, secondo quanto ha riferito il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato che ha dichiarato così conclusi "I lavori nella via Cimabue, per il posizionamento, all'entrata e all'uscita, di una sbarra anti-intrusione e del new jersey per impedire la sosta ripetuta di carovane di nomadi, soprattutto sinti siciliani".

via-cimabue-06-ott-2010-010_1D'ora in poi ingresso e transito autorizzato solo per i mezzi autorizzati e degli addetti ai lavori lungo la strada che costeggia il Parco Monte Stella, "Compresa in un'area dove sono presenti dei cantieri stradali per la realizzazione di un sottopasso" ha specificato De Corato passando poi a riferire degli 8 camper di nomadi allontanati da via Jona, nell'area alle spalle del Cimitero Maggiore. "Gli abusivi si sono dileguati alla vista degli agenti e non è stato possibile identificarli - ha raccontato il vicesindaco - Poco dopo, sempre intorno al Cimitero, un altro insediamento è stato avvistato dagli agenti: presumibilmente gli stessi nomadi che, come nel primo caso, se la sono svignata senza dare alla pattuglia il tempo di arrivare sul posto". "Per evitare il ritorno degli abusivi - ha aggiunto de Corato a rassicurare i cittadini - sono rimasti a presidio dell'area gli agenti della Polizia Locale" che nei primi 9 mesi del 2010 possono vantare di aver effettuato 81 allontanamenti di carovane di nomadi.

A testimoniare l'azione contro l'abusivismo messa in atto fin dal 2007 dall'Amministrazione ci sono anche i 123 allontanamenti di 1870 roulotte e camper che stazionavano in pubblica, per un totale di 6700 nomadi, senza contare le 324 sanzioni all'ordinanza che vieta il campeggio per strada e le 19 richieste di fogli di via, di cui 14 già accolte dal Questore. "Tutti interventi necessari contro ogni tipo di abusivismo recidivo da parte di rom, siano essi italiani o romeni - ha sottolineato De Corato - E che continueranno perché attualmente quella degli allontanamenti è l'unica via percorribile visto che i giudici non consentono i sequestri dei mezzi dei nomadi essendo ritenuti delle abitazioni.

"Fermato inoltre il 561esimo irregolare da gennaio, si tratta di un clandestino di origini marocchine di 26 anni: "E' stato sorpreso alla guida senza patente - ha riferito De Corato - Da accertamenti è risultato inottemperante a un decreto di espulsione emesso dalla Questura di Novara nel 2008"

www.milanotoday.it/cronaca/de-corato-contro-abusivismo-nomadi-allontanamenti-via-cimabue-cimitero-maggi...
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"Mai una moschea a Milano"
Gibelli, Lega Nord: "Mai una moschea a Milano"
Il vicepresidente della Regione Lombardia Andrea Gibelli,durante la presentazione di una rassegna ha insistito riguardo la posizione della Lega e dei cittadini, contraria alla costruzione di centri culturali islamici
di Redazione - 07/10/2010

andrea-gibelli-lega1"La Costituzione italiana prevede un'intesa tra lo Stato e le varie confessioni religiose, finché questa non ci sarà con gli islamici, non si potrà fare alcuna moschea."
Queste le parole del vice presidente della Regione Lombardia Andrea Gibelli( Lega Nord) riguardo la questione della moschea a Milano, a margine della presentazione di una rassegna presso il palazzo della Regione Lombardia.

Secondo Gibelli, dovrebbe essere l'Islam a fare il primo passo verso lo Stato italiano, in quanto in sessant'anni di richieste, per loro stessa ammissione, gli islamici non hanno mai voluto sottoscrivere un'intesa.
"Perché? - prosegue Gibelli - Perché l'Islam è culturalmente e storicamente incompatibile con i principi della prima parte della nostra Costituzione."

Parlando del caso del capoluogo lombardo, il vicepresidente della Regione ha spiegato che i "milanesi risponderanno al referendum consultivo, che per prima ha proposto la Lega, respingendo la costruzione del luogo di culto e le inaccettabili richieste avanzate dagli stessi islamici".
La Lega Nord quindi, "rimarrà sempre contraria alla costruzione di centri culturali islamici che sono contro al sistema di valori occidentali."

www.milanotoday.it/politica/moschea-milano-andrea-gibe...
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i quartieri chic a milano
La zona del Quadrilatero Milanese mantiene il primato delle quotazioni “top” per l'acquisto di una casa a Milano con un valore
massimo pari a 20.000”/mq. Una cifra a dir poco altissima che sfora di gran lunga la disponibilità economica di moltissime persone
che hanno l'idea di acquistare casa in questo periodo.
L’Osservatorio dopo un attenta analisi sulle residenze esclusive di Tirelli&Partners riferisce che l’abitazione di maggior valore per
la città di Milano, nel corso del secondo semestre del 2009, è stata venduta in zona Corso Magenta; uno dei più ricchi quartieri di
Milano per 5,25 milioni di euro.
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le foto di milano
il famoso toro di milano

galleria vittorio emanuele- duomo

via luigi majno

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universita' di milano
Festa del Perdono, Via - 7 - Università degli Studi di Milano

Gemelli Fra Agostino, Largo - 1 - Università Cattolica del Sacro Cuore


Politecnico di Milano - Campus Bovisa Sud

Bocconi via sarfatti 25
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arco della pace

il duomo

Cimitero Monumentale

Castello Sforzesco

Byron Giorgio, Viale - 2 - Arena Civica

colonne di san lorenzo- ripa ticinese

resti dell'anfiteatro romano

Resti Palazzo Imperiale Romano - via brisa

sant'ambrogio

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Venezia, Corso - 55 - Museo Civico di Storia Naturale

Magenta, Corso - 15 - Museo Archeologico

San Vittore, Via - 21 - Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia

Triennale - parco sempione

Porta Ticinese, Corso - 95 - Museo Diocesano
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i palazzi piu' belli di milano
palazzo Visconti; “magnifico edificio, sulla facciata del quale sono eretti dodici busti di pietra bianco latte dei Visconti, nell’ordine in cui si susseguirono nel governo della città


casa degli Omenoni,bellissima architettura” e pieno di “capricciose invenzioni, che non n’è forse un altro simile in tutto Milano”


palazzo Marino;


Palazzo dei Giureconsulti - Piazza Mercanti- Palazzo Storico Più Bello D'Italia


MILANO|Palazzo della Banca Commerciale Italiana (Banca d'Italia) Piazza della Scala


MILANO|Palazzo Saporiti - Corso Venezia


palazzo di giustizia



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MILANO|Palazzo Tarsis


PALAZZO BELGIOIOSO IN PIAZZA BELGIOIOSO



PALAZZO SENATO


MILANO|Palazzo Borromeo D'Adda - Via Alessandro Manzoni


MILANO|Palazzo Pinacoteca di Brera - Via Brera

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MILANO - PALAZZO BORGAZZI


PALAZZO LITTA


MILANO|Palazzo Anguissola - Via Alessandro Manzoni


MILANO|Il monumentale Palazzo del Credito Italiano,oggi Palazzo del Gruppo Unicredit Banca in Piazza Cordusio




MILANO|Palazzo Brentani - Via Alessandro Manzoni


MILANO - Palazzo Generali - Piazza Cordusio


MILANO|Palazzo delle Poste - Piazza Cordusio


MILANO|Palazzo Greppi
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MILANO|Palazzo Cusani - BRERA


MILANO|Palazzo/Teatro dal Verme



MILANO|Palazzo delle Scuole Palatine - Piazza Mercanti


MILANO|Palazzo DuriniE' una delle più belle costruzioni civili dell'arch. Richini, datata 1645-1648. La facciata è caratterizzata dal monumentale portale. A sinistra del porticato interno a colonne binate, è il grandioso scalone che conduce a sale superiori decorate nel Seicento e nel Settecento.


MILANO|Palazzo Trivulzio - Piazza Sant'Alessandro


MILANO|Palazzo del Capitano di Giustizia - Piazza Fontana


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MILANO|Palazzo del Politecnico di Milano - Piazza Leonardo da Vinci (Zona Città Studi)


MILANO & MONZA|Villa Reale[



MILANO|Palazzo Fontana Silvestri


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a milano proprietari scatenati: i prezzi salgono del 2,5% nel 3q
Venerdì, 8 ottobre 2010 -
prezzi delle case ancora su a milano nel terzo trimestre dell’anno in corso secondo l’ultimo rapporto sulle quotazioni immobiliari di idealista.it. i proprietari non abbassano le pretese determinando il boom in fiera-de angeli (6,1%; 5.173 euro/m²) e garibaldi-porta venezia (5,7%; 5.774 euro/m²) dove il nuovo traina anche gli immobili di seconda mano. ecco i prezzi quartiere per quartiere

comprare casa a sotto la madonnina costa in media 4.064 euro/m²: l'incremento è del 2,5% nel periodo luglio-settembre. si tratta del secondo rialzo consecutivo nell’anno in corso. hanno contribuito ancora una volta in maniera decisiva i quartieri centrali come fiera-de angeli (6,1%; 5.173 euro/m²), garibaldi-porta venezia (5,7%; 5.774 euro/m²), navigli-bocconi (2,9%; 5.030 euro/m²) e il centro storico le cui quotazioni in ascesa raggiungono ora gli 8.771 euro/m² grazie a un più 2,2%

in ripresa, tra le aree periferiche corvetto-rogoredo (2,1%; 3.031 euro/m²), comasina-bicocca (2.873 euro/m²) e vialba gallaratese (2.468 euro/m²), entrambi con un incremento dell’1,3%, mentre forlanini (-0,1%; 3.480 euro/m²) e famagosta-barona (-0,3%; 3.111 euro/m²) restano sui valori di tre mesi fa



sono 8 le aree che chiudono in negativo il terzo trimestre. il ribasso più sensibile spetta a porta vittoria (-3%; 4.423 euro/m²), che sconta ancora certe "esagerazioni" del periodo pre-crisi con particolare riferimento al quartiere martini-cuoco, seguita da città studi-lambrate (-2,7%; 3.624 euro/m²) e vigentino-chiravalle (-1,9%; 3.143 euro/m²) nella graduatoria delle zone dove i cali sono stati più significativi


all’insegna del segno meno anche il trimestre di baggio (-1,3%), il quartiere più economico a livello cittadino con i suoi 2.650 euro/m², greco-turro (-1,2%; 2.995 euro/m²), lorenteggio bande nere (-1,1%; 3.380 euro/m²) e chiesa rossa-gratosoglio (-1%, 3.020 euro/m²)


secondo vincenzo de tommaso, portavoce di idealista.it “più case sul mercato e meno soldi in tasca non hanno determinato un calo significativo dei prezzi cittadini anche se, come previsto, si confermano le sofferenze nel segmento di mercato medio-basso soprattutto in aree periferiche. l’effetto traino del nuovo in zone come la fiera, solo per fare un’esempio, ha indotto chi vende a pretendere di più anche per immobili di seconda mano trovando peraltro acquirenti disposti a pagare per vivere in città, anche se i prezzi sono destinati a scendere poi in fase di trattativa, effetto questo di un mercato passato dal riflessivo al selettivo”

tra i comuni dell’hinterland tendenza rialzista solo per rozzano (5,5%; 2.574 euro/m²), mentre legnano (-0,4%; 1.940 euro/m²) si attesta sui valori di giugno




solo ribassi per gli altri 7 centri già monitorati 3 mesi fa, con cali più consistenti a segrate (-4,1%; 3.052 euro/m²) – il più caro dei comuni della cintura milanese -, pioltello (-2,7%; 1.971 euro/m²), rho (-1,9%; 2.071 euro/m²) e corsico (-1,5%; 2.390 euro/m²)
più lenta la caduta di cinisello balsamo (-0,8%; 2.368 euro/m²), sesto san giovanni (-0,7%; 2.539 euro/m², stabile cologno monzese (-0,3%; 2.219 euro/m²)
san giuliano (2.348 euro/m²) e pieve emanuele (1.943 euro/m²) entrano questo mese nella lista dei comuni monitorati da idealista.it

se cerchi casa a milano, guarda i nostri annunci

in provincia di monza-brianza l’unico incremento significativo dei prezzi riguarda brugherio (+3%; 2.547 euro/m²), situazione invariata a monza (0,1 %; 2.694 euro/m²) dove acquistare casa costa quanto tre mesi fa. segnano il passo desio (-2,9%, 2.246 euro/m²) e seregno (-3,1%; 2.225 euro/m²)



www.idealista.it/news/archivio/2010/10/07/012967-milano-i-prezzi-di-vendita-delle-case-salgono-2-...
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Teatro la Scala


palazzo spinola in via san paolo


palazzo dugnani
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Palazzo Talenti Via Verdi - Casa di Puccini


palazzo Clerici


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Dalla strada a un alloggio regolare
Milano, la Curia ospita ottocento rom
La storia di Maria e Nello, strappati alla baracca e ora diventati i custodi sul Naviglio, grazie al parroco
"Nella capanna abbiamo trascorso quattro anni di paura. Non avevamo niente, ci sgomberavano sempre"

Maria che pareva una bambina ed era già mamma, con sua figlia Paola attaccata al seno, l´inverno scorso chiedeva l´elemosina sul sagrato della chiesa sull´alzaia del Naviglio grande. Un giorno, una settimana, un mese. Il parroco don Giuseppe Vegezzi, con la sua parlata milanese, vedendola lì nel freddo e sotto la pioggia, cominciò a chiederle notizie della sua famiglia, a portarle i pannolini per la neonata e qualcosa da mangiare per l´altra bimba, Giovanna, 4 anni. Maria viveva in una baracca a San Cristoforo, in un accampamento sgomberato più e più volte dai vigili urbani del vicesindaco Riccardo De Corato.

Il prefetto convoca le associazioni

Alla fine il parroco si è fatto intenerire dalle zingare che vivevano con i topi. Prima le ha ospitate in una cantina, poi in oratorio, adesso, da qualche mese, tiene tutta la famiglia in un bilocale sotto casa sua, una bella palazzina gialla di ringhiera, affacciata da una parte sul Naviglio e dall´altra sull´oratorio di via Corsico. Ormai in questo angolo del Ticinese, tutti conoscono la famiglia rom al 34 dell´Alzaia. Con Maria, 24 anni, ci sono il marito Nello Lappadat, 27, che fa il sacrestano e si occupa della spazzatura del palazzo, e le due bambine vanno all´asilo parrocchiale.

Don Giuseppe Vegezzi è uno dei 40 parroci milanesi che ha risposto al cardinale Dionigi Tettamanzi quando ha sollecitato solidarietà verso le famiglie nomadi senza tetto. Fra le parrocchie, la Casa della Carità di don Virginio Colmegna, le associazioni cattoliche come la Comunità di Sant´Egidio, la San Vincenzo e l´associazione Nocetum, e gli ordini dei padri Somaschi e dei frati dell´Opera San Francesco, sono al momento oltre 800 i rom ospitati in case della chiesa o affittate col sostegno economico delle parrocchie. «Siamo stati quattro anni nella baracca - racconta Maria - veniva sempre la polizia a sgomberarci, non avevamo niente, vivevamo nella paura e nella sporcizia».

La deliziosa casa affacciata sui Navigli ha bagno, camera da letto, cucina e tinello. «All´inizio abbiamo pensato che il nostro parroco fosse impazzito a portare gli zingari in chiesa - dice la sciura Piera Bottalico, 64 anni, pensionata fra le più assidue alle messe - ma poi ci siamo dovuti ricredere. "Il Nello" è bravo, fidato. Tiene pulito, apre e chiude la chiesa, controlla chi entra e chi esce. Chi l´avrebbe mai detto». "Il Nello", come ormai lo chiamano tutti, sorride timido quando la ragazza del bar di fianco bussa alla porta per regalargli una torta avanzata, mentre il prete gli dà una pacca e scherza: «Guarda di fare il bravo, sai? Ti ho assunto per controllare che non entrino i rom in chiesa a rubare dalle cassette delle offerte».

Ma quello della famiglia Lappadat è solo un esempio. Perché basta spostarsi dall´altra parte della città, in via Padova, alla parrocchia di san Giovanni Crisostomo, dove don Piero Cecchi ha aperto le porte dell´oratorio ad una famiglia rom sgomberata dal campo di via Rubattino. «Sono stati da noi fino al mese scorso, adesso abbiamo trovato una casa privata in affitto a Mortara e li aiutiamo a pagare le spese - spiega il parroco - . Sono brave persone, con figli, gente che ha solo bisogno di avere un´occasione per riscattarsi. Era impossibile lasciarli in mezzo alla strada».

Sono molti i preti milanesi che condividono il tetto con famiglie di zingari. Fra gli altri anche don Massimo Mapelli, direttore operativo della Casa della Carità, che vive in una cascina con quattro famiglie rom che stavano nei campi attorno a Chiaravalle e con le quali ormai si è creata una specie di «comune», dove si condividono i momenti di festa e i figli da gestire. La Casa della Carità di via Brambilla, a Crescenzago, dal 2005 ha ospitato centinaia di nomadi sgomberati dal Comune in via Capo Rizzuto, via San Dionigi e alla Falck di Sesto San Giovanni.

«Per ognuno di loro è stato fatto un progetto personalizzato, con accordi chiari di partenza. Basta con i reati, con l´accattonaggio: i bambini a scuola, gli adulti al lavoro - spiega don Virginio Colmegna - Con queste premesse siamo riusciti ad aiutare 72 famiglie, circa 350 persone, ad uscire dall´emergenza. Oggi la maggior parte è autonoma, paga l´affitto o il mutuo col proprio stipendio». Un metodo, quello sperimentato da don Colmegna, che viene applicato anche dai volontari della Comunità di sant´Egidio (14 famiglie accolte), dai Padri Somaschi (4 famiglie ospiti, altre 6 sostenute nell´affitto), dalle suore dell´Associazione Nocetum (16 famiglie accolte) e da una miriade di altri piccoli gruppi cattolici milanesi.

(09 ottobre 2010) ©

milano.repubblica.it/cronaca/2010/10/09/news/dalla_strada_a_un_alloggio_regolare_milano_la_curia_ospita_ottocento_rom-...
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IL CASO
Rave party al Parco Lambro
denunciati gli 11 organizzatori
La manifestazione ha richiamato circa 500 giovani nella notte. Sanzioni per oltre 20mila euro
De Corato: "Questi ritrovi abusivi, che coinvolgono anche minorenni, sono molto pericolosi "


Strumentazione sequestrata e organizzatori denunciati per un rave party che si è tenuto nella notte al Parco Lambro, a Milano, e ha richiamato circa 500 giovani. Lo rende noto il vicesindaco Riccardo De Corato, specificando che 11 persone sono state denunciate per disturbo della quiete pubblica e occupazione abusiva di terreno. Agli organizzatori sono state inoltre contestate sanzioni per oltre 20mila euro per la somministrazione di alcolici senza autorizzazione e in orario vietato e per organizzazione di spettacolo abusivo.

Dopo aver ricordato un'operazione analoga nel mese di settembre, sempre al Parco Lambro, De Corato commenta che "questi ritrovi abusivi, che coinvolgono anche minorenni, sono molto pericolosi perché oltre a provocare disturbo della quiete pubblica , omportano degrado per le montagne di rifiuti abbandonati nelle aree verdi e diventano teatro di grandi consumi di alcol e talvolta anche droghe. Un mix che in orario notturno, senza alcun controllo, può diventare esplosivo".


(09 ottobre 2010)

milano.repubblica.it/cronaca/2010/10/09/news/rave_party_al_parco_lambro_denunciati_gli_11_organizzatori-...
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A PROTESTA
Scuola, diecimila studenti in piazza
cariche della polizie, blitz in Statale
Alla manifestazione partecipano il candidato sindaco Pisapia e il mondo dei centri sociali milanesi
Nel mirino anche i simboli leghisti ad Adro. Un poliziotto colpito a un occhio dallo spray urticante
di LUCA DE VITO


Diecimila studenti in piazza a Milano per una nuova edizione del “No Gelmini day”. Un manifestazione grande e colorata che ha avuto però anche scontri e momenti di tensione. Soprattutto in Statale, dove un poliziotto è stato colpito al volto con spray urticante e dove un gruppo di studenti misti a componenti dei centri sociali hanno fatto razzia nella mensa portando via cibo e bevande. Presa di mira anche la libreria Cusl, legata agli studenti di Comunione e liberazione.

I diecimila in corteo La carica della polizia

Il corteo generale era partito da largo Cairoli alle 9.30. Erano presenti i collettivi milanesi e della provincia, i precari della scuola, Rete Scuole, rappresentanti delle università di Pavia e Varese, dei centri sociali, oltre al candidato sindaco Giuliano Pisapia. Fra gli altri erano presenti anche i militanti della Bottiglieria Occupata di via Savona, schierati dietro alle bandiere con il teschio pirata.

Intorno alle 10.30, in Duomo, il gruppo si divide: una parte si dirige verso il provveditorato e un’altra verso la Statale. In via Festa del Perdono arrivano un migliaio di ragazzi che occupano il chiostro centrale ed entrano con un furgone all’interno dell’università. Tempo pochi minuti, un gruppo di ragazzi si scaglia contro una manciata di uomini della Digos. Volano calci, pugni, qualche spintone. Un agente rimane colpito al volto da spray urticante.

Passa una mezz’ora circa e gli studenti si muovono fuori dall’ateneo. Arrivano in via Larga dove c’è una nuova divisione. Una parte muove verso largo Treves, sotto l’assessorato alle politiche scolastiche del Comune, mentre i restanti entrano in via Velasca. Qua i momenti di tensione più forti e una quindicina di poliziotti in assetto anti sommossa si scontrano per qualche secondo con il fronte più avanzato del corteo. Dopo, il corteo torna nuovamente in via Festa del Perdono.

Qui una cinquantina di loro corrono verso la mensa, portano via bottiglie e cibo, si spintonano con gli inservienti. Volano insulti e minacce. Qualcuno urla «tanto paga Decleva!». Poi si spostano davanti alla Libreria Cusl, dove una decina di ragazzi incappucciati hanno aperto un estintore davanti all’entrata, divelto i cartelli e lanciato alcuni petardi. Verso le 13 il gruppo si è sparpagliato e i pochi rimasti si sono riuniti in assemblea.


(08 ottobre 2010)


milano.repubblica.it/cronaca/2010/10/08/news/scuola_migliaia_di_studenti_in_piazza_per_il_no_ai_tagli_della_riforma_gelmini-...
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tassista in coma
il 45enne è in coma e rischia la vita: Si ipotizza intervento neurochirurgico
Tassista pestato, bruciata l'auto di un testimone. «Impressionante omertà»
Picchiato anche un fotoreporter che riprendeva l'auto incendiata. «L'aggressore non ha agito da solo»

MILANO - A colpire e ferire gravemente il tassista milanese Luca Massari, ora in coma, non è stato solo Morris Michel Ciavarella, il 31enne arrestato con l’accusa di tentato omicidio aggravato da futili motivi e crudeltà. Gli inquirenti stanno cercando di identificare altre persone responsabili dell’aggressione dopo che il tassista, a Milano, aveva investito con l’auto un cagnolino, uccidendolo. Ma negli ambienti investigativi si parla di «impressionante livello di omertà» nel quartiere che si trova a metà tra le zone Ripamonti e Stadera. Nei primi momenti dopo il fatto le persone presenti avevano riferito del tassista come caduto da solo, poi di una semplice spinta. Il cranio sfondato non è l’unica gravissima ferita sul corpo di Luca Massari, che ha un'emorragia interna ai polmoni, la milza spappolata e i denti rotti. Le sue condizioni sono stazionarie, è sempre in coma farmacologico e sottoposto ad assistenza ventilatoria. Secondo quanto comunicato nell’ultimo bollettino dell’ospedale, le risposte neurologiche dell’uomo agli stimoli «non sono variate. Il monitoraggio conferma la presenza di un edema cerebrale - conclude l’ospedale - sulla cui evoluzione si potranno dare informazioni più precise nelle prossime 48-72 ore». Il prossimo bollettino medico verrà diramato martedì alle 12.

I TESTIMONI - Delle decine di persone che hanno assistito al pestaggio, solo quattro o cinque sono i testimoni che hanno accettato di ricostruire i fatti davanti agli inquirenti; a uno di loro è stata bruciata l’auto, ad altri sono state rivolte minacce, di persona, per telefono, al citofono di casa. E per aver scattato alcune foto all'auto incendiata il fotoreporter Maurizio Maule dell'agenzia Fotogramma è stato a sua volta aggredito lunedì pomeriggio. E’ successo in via Luca Ghini alle 15. Secondo il racconto del fotografo, uno sconosciuto l’ha colpito con il manico di una scopa, facendogli cadere l'aparecchio fotografico, mentre stava scattando alcune immagini della vettura bruciata. La vittima ha riportato una sospetta frattura al setto nasale ed è stata soccorsa dal personale del 118. Ci sono stati altri momenti di tensione nel corso della giornata: due ragazzi di 21 e 24 anni sono stati indagati a piede libero con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale dopo aver minacciato gli agenti delle Volanti intervenuti dopo l'aggressione al fotografo. I due giovani sono stati avvicinati dagli agenti per un controllo e invitati a salire sulla volante, ma hanno minacciato i poliziotti rifiutandosi di seguirli. Sono stati accompagnati in questura e identificati. La polizia sta valutando se i due indagati hanno avuto un ruolo nell'aggressione al fotografo. «La gravissima notizia che alcuni testimoni dell'aggressione al povero tassista abbiano avuto la macchina bruciata e siano stati oggetto di pesanti minacce deve suonare da campanello d'allarme - ha detto il vice sindaco Riccardo De Corato -. E dovrebbe determinare un'immediata risposta da parte dello Stato in quel quartiere. Con la disposizione di un presidio fisso di Polizia di Stato. Questo pesante clima mafioso di intimidazione è inaccettabile e va subito affermata la legge. Non si può rimanere impassibili».

«MI HA FATTO VENIRE I NERVI» - «Mi ha fatto venire i nervi e allora l'ho picchiato». Così, a quanto si è appreso, si sarebbe giustificato, interrogato dagli inquirenti, Morris Michael Ciavarella. Intanto si è appreso che il 31enne ha un precedente per lesioni non gravi, che risale a tre anni fa e per il quale è stato condannato a una multa davanti al giudice di pace. Un testimone sentito nel corso delle indagini avrebbe escluso che il tassista stesse guidando a una velocità elevata quando ha investito l'animale. All'aggressione hanno assistito decine di persone, il che ha permesso di scartare la versione dei fatti fornita da Ciavarella, il quale ha sostenuto di aver solo spintonato il tassista; ipotesi peraltro assai poco credibile, viste le condizioni della vittima. Il pm Tiziana Siciliano, titolare dell'inchiesta, dovrà inoltrare nelle prossime ore all'ufficio del gip la richiesta di convalida del fermo. Il procuratore capo di Milano, Edmondo Bruti Liberati, si è recato in visita alla vittima dell'aggressione, lunedì mattina. «L'indagine - ha assicurato il magistrato - verrà svolta con massima attenzione e serietà vista l'estrema gravità delle modalità con cui è avvenuto il fatto». Bruti Liberati si è trattenuto coi i familiari riuniti al capezzale del congiunto, esprimendo loro solidarietà.

LA POLEMICA - Intorno alla vicenda è nata una polemica sulla sicurezza tra Lega e centrosinistra. La Lega Nord, con l'eurodeputato Matteo Salvini, ha subito proposto di permettere alla categoria degli autisti di utilizzare strumenti di difesa personale come spray urticanti e sfollagente e ottenere corsie semplificate per il porto d'armi. «Come dimostra quanto avvenuto oggi a Milano - ha detto Salvini - quella del tassista è una professione a rischio, si permetta allora ai tassisti di dotarsi di strumenti di autodifesa, come spray urticanti e sfollagente fino al porto d'armi semplificato». Le dichiarazioni di Salvini non sono piaciute al centrosinistra. Il candidato alle primarie per il sindaco di Milano Stefano Boeri le ha bollate come «irresponsabili e provocatorie», spiegando che il leghista «trasforma un terribile episodio di cronaca in occasione di campagna elettorale». Anche per l'altro candidato alle primarie, Giuliano Pisapia, «non è più accettabile che Salvini, e altri della Lega e del PdL, dinanzi a fatti anche molto gravi li strumentalizzino e pensino di trasformare Milano in un saloon del Far West». Anziché di armi, Pisapia ha proposto che «i taxi vengano dotati a spese del Comune di dispositivi automatici di allarme che permettano ai tassisti di avvisare, in piena sicurezza personale, le forze dell'ordine».

LE PROPOSTE - «Non lasciare soli i tassisti» è la priorità del vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato: «Abbiamo fatto un bando per estendere l'installazione delle telecamere sui taxi - ha spiegato - ma ci vuole qualche strumento in più. Dobbiamo trovare, con le forze dell'ordine, normative che diano la possibilità di una maggior tutela alle categorie a rischio, come questa. Quello di oggi è un atto gravissimo». Il sindaco Letizia Moratti ha riferito: «Ora stiamo lavorando a una proposta, che ho incominciato a vedere in questi giorni e che porteremo all’attenzione della categoria, per potere avere tutti i tassisti collegati con la nostra centrale oltre che con la loro centrale. Questo sarà un passo in più nei confronti della sicurezza. Credo che questa, delle tecnologie, sia la risposta più vera e più efficace».


11 ottobre 2010

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[Modificato da ccc56 12/10/2010 08:42]
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Tassista investe e uccide cane a Milano, pestato entra in coma
Aggredito dal fidanzato della proprietaria dell'animale
12 ottobre, 00:04


MILANO - E' stata un'aggressione di gruppo, feroce, quella che ha subito ieri Luca Massari, il taxista pestato brutalmente dopo aver investito inavvertitamente un cane sfuggito ai suoi padroni perché senza guinzaglio. Un pestaggio a cui avrebbero preso parte anche altre persone e non solo l'uomo finito in carcere a poche ore dai fatti, che lo ha picchiato perché gli ha "fatto venire i nervi". Un mix di violenza e prepotenza su cui pesa anche il silenzio complice di molte persone che hanno assistito alla scena, ma si rifiutano di parlare, segnati da quel clima di omertà che da anni regna nella zona. Il luogo dove il taxista è stato ferito é nei pressi dello Stadera, quartiere da sempre definito "difficile", una delle 'roccaforti' della criminalità organizzata e non, alla periferia sud di Milano. Il primo che ha osato rompere il 'muro' di silenzio, raccontando agli inquirenti quello che aveva visto, l'ha 'pagata': all'alba ha trovato la sua auto distrutta dalle fiamme. Completamente bruciata. Un gesto questo, per gli investigatori, inconfondibile: un avvertimento a scopo intimidatorio contro chi ha scelto di collaborare.

E ancora, quasi a sottolineare quel clima di violenza che si respira nelle strade della zona, stamani, un reporter che stava fotografando la macchina andata a fuoco in via Ghini è stato colpito con un bastone ad un braccio. Il suo aggressore si è dileguato nel nulla mentre due giovani, di 21 e 24 anni, sono stati denunciati a piede libero per resistenza a pubblico ufficiale: hanno reagito al tentativo della polizia di identificare il responsabile di quell'ennesimo gesto di prepotenza e ancora una volta i testimoni. Intanto, le condizioni del taxista, ricoverato all'Ospedale Fatebenefratelli, restano molto preoccupanti, ma stazionarie: ha lesioni a milza e polmoni, i denti rotti e numerose contusioni al volto, un edema cerebrale ed è in coma farmacologico. Condizioni che hanno spinto il procuratore della Repubblica di Milano Edmondo Bruti Liberati ad andare a fargli visita. Dopo aver definito il fatto di "estrema gravità per le modalità con cui è avvenuto", il capo della Procura ha assicurato che l'indagine, coordinata dal pm Tiziana Siciliano, "verrà svolta con massima attenzione e serieta". E così è, perché al momento l'inchiesta punta a chiarire il quadro in cui è avvenuto il pestaggio: non una persona sola, e cioé Morris Michael Ciavarella, con precedenti per lesioni, e ora in carcere (per lui il pm ha chiesto la convalida dell'arresto, che domani arriverà sul tavolo del gip).

Il sospetto è che a colpire siano stati almeno in due o tre, se non di più, visto come è stato ridotto il taxista. E ancora: non convince la versione data a inquirenti e investigatori dell'unico - per ora - responsabile dell'episodio, che avrebbe anche discrepanze con quella fornita dalla fidanzata, la proprietaria del cane, e da sua sorella. Mentre nell'inchiesta potrebbe esserci dunque a breve una svolta, sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco Letizia Moratti, che ha parlato di un obiettivo: "Avere tutti i taxisti della città collegati via radio con la centrale operativa della polizia locale".

L'aggressione al taxista che accidentalmente ha investito un cane uccidendolo, poi quella ad un reporter che stava fotografando l'auto di un testimone data alle fiamme perché aveva raccontato cosa era accaduto bastano e avanzano per descrivere il quartiere milanese dove è avvenuto il pestaggio: il Vigentino, poco distante dallo Stadera, zona ad alta densità criminale, in passato regno delle cosche della 'Ndrangheta. Quartieri difficili, terreno non solo di piccoli spacciatori e della microcriminalita' ma anche di organizzazioni mafiose di peso: nel '94, per esempio, l'intero Stadera e la zona circostante venne circondata da oltre 500 poliziotti per l'esecuzione di 60 ordini di custodia cautelare.

Un'operazione che diede il colpo finale, dopo altri arresti, alle cosche dei clan Fidanzati, Mannino e Papalia. L'aggressione al taxista, secondo le indagini, sarebbe stata compiuta da più persone eppure nel quartiere è scesa l'omertà. La parola d'ordine circolata nei bar e nei luoghi di ritrovo soprattutto dei giovani, è stata una sola: non parlare con gli sbirri. Così è stato, al punto che solo a molte ore di distanza gli investigatori hanno scoperto che il pestaggio era opera di un gruppo e non di una sola persona. Chi ha rotto l'omertà, raccontando che all'aggressione erano presenti decine di persone, è subito stato punito secondo il codice della malavita. Una zona spesso al centro di episodi di cronaca, infatti lo scorso anno era rientrata tra quelle in cui era stato rafforzato il pattugliamento misto forze dell'ordine e militari.

Largo Caccia Dominioni, dove è accaduto il fatto è vicinissima anche a via Ripamonti, una strada dove nell'aprile del 2004 un gioielliere uccise a colpi di pistola un rapinatore che con una mazza stava cercando di sfondare la vetrina del negozio per rubare i gioielli. Era l'ennesimo episodio per cui ci fu un'ampia solidarità da parte della gente. "Bisogna farli fuori tutti questi malviventi - gridarono i negozianti e tanta gente comune che abita nella via - bisogna scendere in piazza per la famiglia dei gioiellieri, sono loro le vere vittime. Il quartiere si deve mobilitare per loro".

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[Modificato da ccc56 12/10/2010 10:59]
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rom a milano
l Washington Post e i rom a Milano: che cosa hanno scritto davvero
pubblicato: martedì 12 ottobre 2010 da gabriele ferraresi

Ieri il Washington Post ha scritto di Milano: si legge in giro che non sarebbe stata esattamente buona stampa quella uscita oltreoceano. Se volete andare a fondo delle cose e leggervi il pezzo originale, lo trovate sul sito del WP, nel caso non funzioni il link, c’è anche in questo forum. Nell’articolo si raccontava della situazione rom a Milano: ci sono delle dichiarazioni di Riccardo De Corato, non capisco se interpellato direttamente o meno che sono un capolavoro di “umorismo” (parola davvero grossa) razzista (parola invece estremamente adeguata) involontario

“These are dark-skinned people, not Europeans like you and me,” said Riccardo De Corato, who is Milan’s vice mayor from Prime Minister Silvio Berlusconi’s ruling party and who is in charge of handling the camps. He later added: “Our final goal is to have zero Gypsy camps in Milan.”

Avrete intuito il significato immagino: “Hanno la pelle scura, non sono europei come me e te (…) il nostro obiettivo è di avere zero campi rom a Milano”. Si commenta da solo, inutile aggiungere parole: triste, ma ci siamo abituati anche a questo. Che altro si racconta nel pezzo del Washington Post?
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Si traccia una mappa di cosa sta accadendo in Europa: ovvero, un rinascimento conservatore e xenofobo, dove la paura dello straniero domina e fa guadagnare punti alle elezioni. Giusto ieri in Austria, i risultati delle comunali a Vienna, dove il FPÖ di Strache ha preso il 27% dei voti. Fate conto che il FPÖ era troppo a destra persino per Haider, che nel 2005 fondò il BZÖ, proprio per distaccarsi dai compagni di partito, troppo nazionalisti.

C’è qualche rom del campo di Triboniano che viene interpellato, ma di ciccia da quel punto di vista ne ho trovata poca: giuste invece le osservazioni per quanto riguarda il piano rom fatto saltare dalla Lega, ma su cui forse ha detto l’ultima parola Roberto Maroni alcuni giorni fa. Riassumendo al di là delle chiacchiere, la pietra dello scandalo è questa: undici famiglie rom, superselezionate, in regola oltre l’immaginabile, con i figli a scuola, dovevano occupare se non ricordo male 11 (undici, non 110, non 1100) appartamenti sfitti e ristrutturati con i fondi del “piano Maroni”. La Lega - locale - ovviamente si era messa di traverso. Un buon riassunto della vicenda in questo articolo di Zita Dazzi e anche in questo pezzo del Corriere Milano.

I gestori dei campi nomadi in via di sgombero - la Caritas Ambrosiana per quello di via Novara e la Casa della Carità di don Virginio Colmegna per il Triboniano - avevano aderito al Piano del ministro, finanziato con 13 milioni di euro, proprio perché erano previsti progetti di inserimento lavorativo e abitativo per le famiglie rom. Per alcuni la casa popolare, per altri un sostegno per pagare il mutuo o l’affitto di case trovate sul mercato privato, per 20 famiglie il rimpatrio in Romania con l’assistenza per trovare anche là un tetto e un’occupazione. Ma, in vista delle elezioni amministrative previste per la primavera, il dettaglio delle case popolari ha fatto scoppiare una feroce battaglia fra Lega e il resto del Pdl. Due settimane fa il ministro Maroni ha costretto il sindaco Moratti e il prefetto Gian Valerio Lombardi a rimangiarsi gli accordi firmati col volontariato.

Morale della favola: se noi per primi non rispettiamo i patti e i contratti firmati, come possiamo pretendere che gli altri lo facciano?

www.02blog.it/post/7366/il-washington-post-e-i-rom-a-milano-che-cosa-hanno-scritto-davvero?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+02blog%2Fit+%280...
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12/10/2010 11:47
 
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Acquistare casa: conviene nell’hinterland milanese
Dove è meglio acquistare casa in città, al centro, oppure in periferia? Ebbene, prima di prendere al riguardo una decisione definitiva è necessario ad analizzare i pro ed i contro. E chiaro che a parità di controvalore dell’investimento nell’hinterland di norma è possibile acquistare una casa con una superficie più ampia, mentre al centro i prezzi lievitano al punto che non sono di certo rari i casi in cui le famiglie lasciano il centro città per andare a vivere in periferia dove anche in materia di affitti è possibile trovare prezzi più bassi.

Negli ultimi tre anni, tra l’altro, in città come Milano si è allargato in termini di differenza di prezzo il divario tra la media delle quotazioni degli immobili e quelle che si trovano nell’hinterland.

Questo è quanto, in particolare, mette in risalto il portale di annunci immobiliari online Idealista.it riprendendo un’analisi pubblicata sul “Corriere della Sera”. E allora, dove è più conveniente andare a vivere? In campagna o in città? Ebbene, il divario di prezzo tra le case al centro e quelle in periferia è anche frutto della vicinanza o meno dei mezzi di trasporto.
www.iocomprocasa.com/acquistare-casa-milano-hinterland-convenienza-7...
[Modificato da ccc56 12/10/2010 11:57]
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