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i mostri del debito

Ultimo Aggiornamento: 02/03/2011 09:22
15/10/2010 10:05
 
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2010/10/12

I mostri.

Scritto da Uriel , 10/12/2010 11:52:00 PM

Ormai mi avete chiesto di parlare di economia. Bene, lo faccio. Ho intenzione di mostrarvi una cosa che sta mangiando l'economia italiana. Insomma, il motivo per il quale si lavora, si lavora, si lavora, e cazzo i soldi non ci sono mai. Dove cazzo finiscono i soldi? Ve lo siete chiesti, qualche volta, vero? Bene. Andiamo a vedere.


Partiamo col primo mostro.


Il credito al consumo.

Il credito al consumo ha fatto registrare nel 2010 una lieve contrazione. Stando alle statistiche ISTAT, nel 2010 l'ammontare dei nuovi debiti e' di 110 miliardi di euro. Su una media di 2 anni di durata, gli italiani pagano quindi almeno interessi su 220 miliardi di euro di debiti. L'interesse medio oscilla (1) dal 15% al 18%.

Che cosa significa? Che ogni anno se ne vanno , se consideriamo una media di 16.5%, interessi pagati alle banche per 36.3 miliardi di euro. Rapportato al PIL, significa che ci stiamo mangiando in interessi il 2.2% del PIL.

Non sto scherzando: senza i debiti delle famiglie per elettrodomestici, automobili, vestiti, vacanze, mobili, tutto cio' che si paga a rate, l'aumento dei consumi sarebbe del +2.2%. Se le famiglie italiane avessero risparmiato per comprare quelle cose anziche' comprarle per pagarle dopo, avrebbero in tasca soldi per il 2.2% del PIL, che entrerebbero in circolo e potrebbero venire spesi.

Il credito al consumo, cioe', sta mangiando un 2.2% di crescita annua. (2)

Questo e' il primo tra i grandi mostri che stanno divorando il paese.

Avete voglia di sbattervi. Potete lavorare come negri. Se riuscite, spingendo come pazzi, a far alzare il PIL del nostro paese fel 3.2% annuo, che sarebbe un obiettivo fantastico, otterrete si e no un +1%. Il resto finisce in interessi pagati.

Secondo mostro: i mutui casa.

Secondo Banca d'Italia, lo stock dell'indebitamento e' di 479 miliardi di euro, pari al 29.9% del PIL.

L'interesse medio si aggira attorno al 4.54%. Il che significa, essenzialmente, un altro 1.2% del PIL se ne va per pagare interessi dei mutui.

Iniziate a capire che con i debiti delle famiglie ci stiamo mangiando 2.2% + 1.2% = 3.4% di crescita l'anno.

Terzo mostro: i debiti delle piccole e medie aziende.

Stando a Confartigianato, in Italia i crediti concessi agli artigiani in Italia ammontano a 68 miliardi di euro. La durata media e' di 4 anni, quindi possiamo considerare uno stock di 272 miliardi di euro. Il tasso di interesse medio e' del 5.9%. Ogni anno, quindi 13 miliardi di euro se ne vanno a pagare interessi. 13 miliardi di euro sono circa lo 0.8% del PIL.

Allora, torniamo a bomba: questi tre mostri, da soli, mangiano 2.2 + 1.2 + 0.8 = 4.2% di crescita annua.

Oh, sia chiaro, non che l' Italia sia messa male, eh.

Stato per Stato, l`indebitamento di tutte le famiglie in rapporto al prodotto interno lordo e' interessante. Si scopre allora che i 610,4 miliardi di euro di debito dei nuclei familiari italiani corrispondono ad appena il 39,3% del Pii, un valore ben lontano da quello rilevato in Francia dove gli oltre 986 miliardi equivalgono a quasi il 50,7% del Pil; in Germania con 1491 miliardi si arriva al 61% dei Pil; in Gran Bretagna l`indebitamento delle famiglie, pari a 1703 miliardi di euro, corrisponde addirittura al 100,1% del prodotto interno lordo.

Ecco dove finisce la crescita.

Se anche ci sbattessimo quanto cinesi, se riuscissimo a diventare un'altra Cina, diciamo ad arrivare al 7% di quest'anno di crisi, rimarremmo fermi al palo del 2.8% di crescita. Il resto rimarrebbe ingoiato in interessi.

Questi sono i draghi che divorano il paese. E non c'e' niente che ci possiate fare, perche' appena provate a toccarli, non se ne esce piu'.

Se proponessimo di eliminare il credito al consumo, e di costringere le famiglie ad accumulare i soldi e POI spenderli, anziche' prima comprare e POI pagare, avremmo un 2.2% di rialzo quasi immediato. Ma non si puo', perche' immediatamente negozianti avidi e senza orizzonti ci fermerebbero: essi preferiscono comprare la corda con cui si impiccheranno.

Preferiscono cioe' l'illusione di vendere oggi a rate, e poi l'anno prossimo si lamenteranno perche' le vendite sono calate del 2.2%. Aha. E secondo voi non ha nulla a che vedere con quel 2.2% di PIL che se ne va a pagare gli interessi? Ovviamente il negoziante non ci sente da questo orecchio, e preferisce mangiare oggi a costo di divorare il proprio futuro.

I mutui casa. Anche tralasciando gli effetti devastanti che i mutui stanno avendo sul mondo del lavoro, ove immobilizzano la forza lavoro, il mondo dei mutui sta mangiando un 1.2% di PIL annuo. Ma se provassimo a limitarli, avremmo una rivolta: l'italiano vuole possedere il mattone a tutti i costi.

L'italiano non vuole andare in affitto. Se restringessimo a chi ha almeno il 50% del capitale l'acquisto della casa, immediatamente ci prenderemmo gli strali di tutti quei poveri ragazzi che non riescono ad uscire di casa perche' non riescono a comprarne una. L'affitto non e' piu' contemplato come opzione.

Questo ovviamente mangia un 1.2% di crescita, quindi si potrebbe dire a quei ragazzi che se la smettessero di fare debiti per comprare casa, probabilmente un'economia in crescita potrebbe offrire loro qualcosa in piu' del misero lavoro precario. Ma l'italiano non sa pensare in maniera sistemica: voglio la casa! voglio la casa! voglio la casa! E deve essere MIA!

Ovviamente, non voglio spiegare che una casa col mutuo e' tutto meno che "tua", dal momento che c'e' un'ipoteca sopra. Ma per questa finta proprieta', gli italiani hanno stanno divorando un 1.2% del PIL ogni anno. Tutti soldi che non vengono spesi perche' finiscono a pagare interessi.(3)

Idem se proponessimo un'idea come: se non hai i soldi per la tua azienda e la tua azienda non guadagna abbastanza per finanziarsi, chiudila o vendila.

Figuriamoci gli strali. L'italiano ha deciso di essere imprenditore di se' stesso, dove "se' stesso" non e' altro che il fido bancario. E tra parentesi, l'indebitamento dei piccoli artigiani non e' un indebitamento fatto per investire nella propria azienda. Si divide in indebitamento per far fronte alle spese correnti, (in pratica, le nostre aziende sono gia' fallite) oppure a debiti personali del nostro imprenditore (stile di vita eccessivo) che sono scaricati sul rapporto che l'azienda ha con la banca.

Ma nemmeno questo funzionerebbe: il nostro imprenditore vuole continuare a lavorare per galleggiare nei debiti. Vuole continuare a lavorare per galleggiare SUI debiti. Vuole tenere in piedi un'azienda tecnicamente fallita al solo scopo di "avere un'azienda". Spesso, semplicemente perche' non sa come liberarsi dei debiti casomai chiudesse. Motivo per il quale fa altri debiti.

Altroche', quindi, concedere altro credito: a rischio di essere impopolare, un sistema che divora il 4.2% della crescita ogni anno mi sembra aberrante e insostenibile. Esso va combattuto e ridotto.

Mi spiace, ma i soldi vanno spesi quando si hanno. Quando non si hanno, non si devono spendere. Fine del discorso.

Se non avete i soldi per comprare una casa, andate in affitto. Se non avete soldi per comprare i mobili nuovi, il nuovo cellulare, le nuove vacanze, la nuova auto, semplicemente non compratele. Se la vostra azienda usa il fido per pagare le spese correnti, chiudetela, e' gia' tecnicamente fallita. Il prestito si fa per attrezzature nuove e acquisti straordinari di merci pagate a breve termine. Punto.

E vedrete che "magicamente" il PIL iniziera' a crescere. Stranamente, iniziera' a tornare quel 4.2% che oggi se ne va in interessi. E magari il primo anno avrete un +2% che vi dara' qualche posto di lavoro in piu'. E magari avrete quel 2% di acquisti in piu' che fa piacere ai negozi. E magari avrete quella crescita del 2% della domanda che fa assumere gente che produca, e potrete pagare un affitto. Averne, di +2%.

Invece no.

Vi rallegrerete perche' finalmente l'immobiliare torna a tirare, e vengono erogati ancora piu' mutui, come una volta. Vi rallegrerete perche' e' tornato il credito alle imprese, che adesso hanno ancora piu' debiti. Vi rallegrerete perche' le famiglie spendono soldi che non hanno.

E a fine anno, quando farete i bilanci, piangerete, e vi chiederete MA DOVE CAZZO E' FINITO il 4.2% DEI MIEI AFFARI? Dov'era il mio 4.2% del PIL di crescita? Perche' lavoriamo come dei pazzi e non cresce mai nulla? Perche' lavoriamo come dei pazzi e non girano piu' soldi? Dov'e' quiel 4.2% che abbiamo fatto in piu'?

Eh, belli. E' finito nella vostra allegria. Nei vostri debiti. Nel vostro stile di vita impossibile.

Uriel

(1) A riguardo sta entrando in vigore una nuova normativa. Ma non credo modifichera' molto le abitudini degli italiani.

(2) Non e' che gli altri paesi siano messi meglio, anzi. Ma sappiate questo: se abolissimo il credito al consumo, avremmo , alla scadenza dei debiti esistenti, un balzo dei consumi del 2.2%.

(3) Se pensate che finiscano nelle tasche delle banche (e quindi reinvestiti in italia) vi sbagliate. Gran parte dei soldi sono stati comprati sui mercati internazionali come Euribor, Eulitbor &co, il che significa che le banche stesse pagheranno interessi ad altri e si terranno solo lo spread.I soldi che sono su quei mercati sono mediamente fantasmi, cioe' soldi prodotti mediante giochi di leva finanziaria.
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Re: quella simpatica cosa chiamata BUFFI
laplace77, 15/10/2010 10.05:


fonte: wolfstep blo

2010/10/12

I mostri.

Scritto da Uriel , 10/12/2010 11:52:00 PM

Ormai mi avete chiesto di parlare di economia...




Conoscevo già il blog di Wolfstep ma questa chicca [SM=g7576] m'era sfuggita.
Non mi pare ci siano economisti ma ha una dote più unica che rara oggi: il buonsenso.


..l'italiano vuole possedere il mattone a tutti i costi.

L'italiano non vuole andare in affitto. Se restringessimo a chi ha almeno il 50% del capitale l'acquisto della casa, immediatamente ci prenderemmo gli strali di tutti quei poveri ragazzi che non riescono ad uscire di casa perche' non riescono a comprarne una. L'affitto non e' piu' contemplato come opzione.



Io per decidere se comprare casa o affittarla mi sono posto una domanda che a quanto pare oggi si fanno ben in pochi:

"me la posso permettere?"

Dato che per me la risposta è stata no, l'affitto è stata la miglior scelta.
E cosa non da poco, io non ho catene: non ho quarant'anni di mutuo che mi pesano sulle spalle e mi legano a quella casa come un fantasma che la deve infestare.
A me mi è stato chiesto da conoscenti perchè ho scelto l'affitto piuttosto che l'acquisto e quando ho risposto che non posso permettermela più o meno mi hanno guardato così [SM=g7840]

Per me la frase da incorniciare è questa:

Mi spiace, ma i soldi vanno spesi quando si hanno. Quando non si hanno, non si devono spendere. Fine del discorso.



Semplice e concisa, sostanzialmente butta nel cesso almeno quarant'anni di economia del debito: le cambiali per la Bianchina se le firmava già Fantozzi [SM=p7579] poi beh, oggi non si chiamano più così ma "credito al consumo" o altri neologismi per farti credere di fare cosa buona e giusta.
Vallo un pò a spiegare al popolo bove che se non hai i soldi chessò, per l'iPhone, non te lo compri piuttosto che pagarlo 34€ al mese per un anno e mezzo: oddio oddio! Fascisti! L'iPhone è un diritto di tutti! Subito in piazza a protestare, assieme a quello col cesso in braccio che lo porta in banca per farsi dare il resto della casa!
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Re: Re: quella simpatica cosa chiamata BUFFI
Zed1982, 01/03/2011 9.47:



Conoscevo già il blog di Wolfstep ma questa chicca [SM=g7576] m'era sfuggita.
Non mi pare ci siano economisti ma ha una dote più unica che rara oggi: il buonsenso.


..l'italiano vuole possedere il mattone a tutti i costi.

L'italiano non vuole andare in affitto. Se restringessimo a chi ha almeno il 50% del capitale l'acquisto della casa, immediatamente ci prenderemmo gli strali di tutti quei poveri ragazzi che non riescono ad uscire di casa perche' non riescono a comprarne una. L'affitto non e' piu' contemplato come opzione.



Io per decidere se comprare casa o affittarla mi sono posto una domanda che a quanto pare oggi si fanno ben in pochi:

"me la posso permettere?"

Dato che per me la risposta è stata no, l'affitto è stata la miglior scelta.
E cosa non da poco, io non ho catene: non ho quarant'anni di mutuo che mi pesano sulle spalle e mi legano a quella casa come un fantasma che la deve infestare.
A me mi è stato chiesto da conoscenti perchè ho scelto l'affitto piuttosto che l'acquisto e quando ho risposto che non posso permettermela più o meno mi hanno guardato così [SM=g7840]

Per me la frase da incorniciare è questa:

Mi spiace, ma i soldi vanno spesi quando si hanno. Quando non si hanno, non si devono spendere. Fine del discorso.



Semplice e concisa, sostanzialmente butta nel cesso almeno quarant'anni di economia del debito: le cambiali per la Bianchina se le firmava già Fantozzi [SM=p7579] poi beh, oggi non si chiamano più così ma "credito al consumo" o altri neologismi per farti credere di fare cosa buona e giusta.
Vallo un pò a spiegare al popolo bove che se non hai i soldi chessò, per l'iPhone, non te lo compri piuttosto che pagarlo 34€ al mese per un anno e mezzo: oddio oddio! Fascisti! L'iPhone è un diritto di tutti! Subito in piazza a protestare, assieme a quello col cesso in braccio che lo porta in banca per farsi dare il resto della casa!




[SM=g1750152]
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Re: Re: quella simpatica cosa chiamata BUFFI
Zed1982, 3/1/2011 9:47 AM:



Conoscevo già il blog di Wolfstep ma questa chicca [SM=g7576] m'era sfuggita.
Non mi pare ci siano economisti ma ha una dote più unica che rara oggi: il buonsenso.


..l'italiano vuole possedere il mattone a tutti i costi.

L'italiano non vuole andare in affitto. Se restringessimo a chi ha almeno il 50% del capitale l'acquisto della casa, immediatamente ci prenderemmo gli strali di tutti quei poveri ragazzi che non riescono ad uscire di casa perche' non riescono a comprarne una. L'affitto non e' piu' contemplato come opzione.



Io per decidere se comprare casa o affittarla mi sono posto una domanda che a quanto pare oggi si fanno ben in pochi:

"me la posso permettere?"

Dato che per me la risposta è stata no, l'affitto è stata la miglior scelta.
E cosa non da poco, io non ho catene: non ho quarant'anni di mutuo che mi pesano sulle spalle e mi legano a quella casa come un fantasma che la deve infestare.
A me mi è stato chiesto da conoscenti perchè ho scelto l'affitto piuttosto che l'acquisto e quando ho risposto che non posso permettermela più o meno mi hanno guardato così [SM=g7840]

Per me la frase da incorniciare è questa:

Mi spiace, ma i soldi vanno spesi quando si hanno. Quando non si hanno, non si devono spendere. Fine del discorso.



Semplice e concisa, sostanzialmente butta nel cesso almeno quarant'anni di economia del debito: le cambiali per la Bianchina se le firmava già Fantozzi [SM=p7579] poi beh, oggi non si chiamano più così ma "credito al consumo" o altri neologismi per farti credere di fare cosa buona e giusta.
Vallo un pò a spiegare al popolo bove che se non hai i soldi chessò, per l'iPhone, non te lo compri piuttosto che pagarlo 34€ al mese per un anno e mezzo: oddio oddio! Fascisti! L'iPhone è un diritto di tutti! Subito in piazza a protestare, assieme a quello col cesso in braccio che lo porta in banca per farsi dare il resto della casa!




Condivido il tuo intervento, ad eccezione di questo


i soldi vanno spesi quando si hanno



Il mio pensiero completo sarebbe "i soldi, quando si hanno, vanno risparmiati, in modo da poter essere spesi nel momento opportuno per ciò che effettivamente serve stando attenti sia a quanto viene richiesto, sia alla capacità di affrontare la spesa"

[SM=g6963]
01/03/2011 12:52
 
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Re: quella simpatica cosa chiamata BUFFI
laplace77, 15/10/2010 10.05:


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2010/10/12

I mostri.

Scritto da Uriel , 10/12/2010 11:52:00 PM


Mi spiace, ma i soldi vanno spesi quando si hanno. Quando non si hanno, non si devono spendere. Fine del discorso.




Questa si che è una frase da incorniciare (per es.sarebbe da incorniciare nei landroni degli economostri di porta di roma e ponte di nona [SM=g9128] - e non solo) , come primo punto di un lungo elenco).

Ricordiamoci pure che se non siamo andati ancora completamente a rotoli è perchè qualcuno ragiona ancora così, alla vecchia maniera italica, alla maniera dei nostri nonni e per i più fortunati.. dei nostri genitori.

C'hanno fatto due maroni sul credito, sul per esempio: "in ammerica è così, c'hanno la carta di credito...in ammerica c'hanno i debiti e vivono benissimo, l'economia cresce" ecc...ecc.. (però dall'ammerica mica sono andati a prendere quella bella leggina che ti sbatte in galera se evadi le tasse...quella no..per carità, meglio lasciarli liberi quelli).
Mi chiedo perchè abbiamo la capacità d'importare solo ciò che peggiora ulteriormente la situazione?

Ma vi rendete conto, oggi vai in un negozio e ti fanno lo sconto se compri a rate??!!?!?!?! [SM=g7840]
Io, ricordo benissimo, che lo sconto te lo facevano se pagavi in contanti [SM=g1750483] .

Dov'è finita l'economia dello "spendo quando ho i soldi"?
Non è solo una questione di volere tutto, del fatto che siamo viziati...non è così. Se certe cose non fossero permesse (mutui al 110% per es.), ci sarebbero molti meno problemi e molto più PIL!!! (ho detto pil non pilu [SM=g7576] ).
======================================

Vojo vede na righina nera discendente.

01/03/2011 16:40
 
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Re: Re: Re: quella simpatica cosa chiamata BUFFI
dgambera, 01/03/2011 11.13:




Condivido il tuo intervento, ad eccezione di questo


i soldi vanno spesi quando si hanno



Il mio pensiero completo sarebbe "i soldi, quando si hanno, vanno risparmiati, in modo da poter essere spesi nel momento opportuno per ciò che effettivamente serve stando attenti sia a quanto viene richiesto, sia alla capacità di affrontare la spesa"

[SM=g6963]



La loro affermazione è molto concisa, io da bravo genovese col braccino corto ci ho letto proprio quello che dici tu [SM=g7576]


kemar71, 01/03/2011 12.52:



Questa si che è una frase da incorniciare (per es.sarebbe da incorniciare nei landroni degli economostri di porta di roma e ponte di nona [SM=g9128] - e non solo) , come primo punto di un lungo elenco).




Eh sì.. ma poi mettono di cattivo umore il compratore che non compra più.. chi disse che con sta crisi bisogna essere ottimisti e comprare? [SM=g7574]

kemar71, 01/03/2011 12.52:



Ricordiamoci pure che se non siamo andati ancora completamente a rotoli è perchè qualcuno ragiona ancora così, alla vecchia maniera italica, alla maniera dei nostri nonni e per i più fortunati.. dei nostri genitori.




Eh, posso dire che i miei genitori qualcosina mi hanno insegnato fortunatamente

kemar71, 01/03/2011 12.52:


C'hanno fatto due maroni sul credito, sul per esempio: "in ammerica è così, c'hanno la carta di credito...in ammerica c'hanno i debiti e vivono benissimo, l'economia cresce" ecc...ecc.. (però dall'ammerica mica sono andati a prendere quella bella leggina che ti sbatte in galera se evadi le tasse...quella no..per carità, meglio lasciarli liberi quelli).
Mi chiedo perchè abbiamo la capacità d'importare solo ciò che peggiora ulteriormente la situazione?



Verissimo, le cose belle le importiamo, quelle scomode..
Adesso però devono stare attenti ad importare bovinamente tutto dall'America visto il casino in cui si sono infilati trascinandoci mezzo mondo.

kemar71, 01/03/2011 12.52:


Ma vi rendete conto, oggi vai in un negozio e ti fanno lo sconto se compri a rate??!!?!?!?! [SM=g7840]
Io, ricordo benissimo, che lo sconto te lo facevano se pagavi in contanti [SM=g1750483] .



Questa cosa l'ho sentita anch'io specie nei concessionari di auto che spingono sulle rate per avere dei guadagni extra.
Siamo al paradosso.
Ho vaghi ricordi dei vecchi negozianti, che ancora non erano commessi di grandi catene dalle merci tutte uguali, che se gli stavi simpatico ti facevano lo sconticino aggratis.
Mi ricordo anche che se nel 2000 fossi andato a chiedere un cellulare da 300.000£ a rate mi avrebbero riso in faccia.. eh, i tempi che cambiano..


kemar71, 01/03/2011 12.52:


Dov'è finita l'economia dello "spendo quando ho i soldi"?
Non è solo una questione di volere tutto, del fatto che siamo viziati...non è così. Se certe cose non fossero permesse (mutui al 110% per es.), ci sarebbero molti meno problemi e molto più PIL!!! (ho detto pil non pilu [SM=g7576] ).



E' finita nel cesso assieme alla vergogna di farsi prestare i soldi, complice la voglia di apparire, di sentirsi qualcuno in base a ciò che si possiede.
Non parlo del precario che deve tirare avanti alla fine del mese ma di chi s'è fatto prestare i soldi per comprare cazzate superflue: telefonini (che trovi nei cestoni degli ipermercati a 34€) da mezzo stipendio, vacanze in luoghi sperduti ed auto e case spropositate in prezzo e dimensioni per non essere da meno degli "altri".
Se certe cose non le avessero permesse, magari banche ed aziende avrebbero avuto piccoli utili annuali senza l'ansia di crescere sempre e comunque, anzichè portarsi dove sono oggi sull'orlo del baratro.
Ma le cose sono andate come sappiamo.. e la cosa terribile è che tutti gli economisti e manager che hanno spinto per la finanza creativa e l'economia del debito sono ancora a piede libero a far danni. [SM=g7591]

[Modificato da Zed1982 01/03/2011 16:43]
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Re: Re: Re: quella simpatica cosa chiamata BUFFI
dgambera, 01/03/2011 11.13:




Condivido il tuo intervento, ad eccezione di questo


i soldi vanno spesi quando si hanno



Il mio pensiero completo sarebbe "i soldi, quando si hanno, vanno risparmiati, in modo da poter essere spesi nel momento opportuno per ciò che effettivamente serve stando attenti sia a quanto viene richiesto, sia alla capacità di affrontare la spesa"

[SM=g6963]




ci sta tutto, se non fosse che il sistema attuale non lo prevede, ne' lo accetta, almeno "collettivamente"...

piccolo recap su debito pubblico, inflazione e tassi...

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