Bolla immobiliare - 37° Parte

---

Milano annuncia la ripresa del residenziale. O almeno la ripresina. Comunque, stando ai dati diffusi oggi dall'ufficio provinciale dell'agenzia del Territorio, nelle macroaree urbane le cose vanno meglio. Nel primo semestre 2010, rispetto allo stesso periodo del 2009, si registrano incrementi di quotazione dal 2,2% (nel centro storico) allo 0,2% nella periferia ovest. Unico segno negativo, la macrozona della periferia nord con un -0,2 per cento. I dati sono tanto più attendibili in quanto ormai elaborati 70% dai rogiti, come ha sottolineato il direttore provinciale milanese Martino Brambilla.

Il dato milanese non è, comunque, un'eccezione rispetto agli altri capoluoghi lombardi: se la variazione complessiva di Milano è sullo 0,7% in più (con un incremento delle compravendite di ben il 6,1 per cento), Sondrio arriva allo stesso risultato, Brescia al + 0,6 per cento, Lodi al + 0,5 per cento. Mentre Como e Lecco sono fermi, gli altri capoluoghi registrano ancora dei cali. Nel complesso, però, la Lombardia segna uno 0,3% in più sulle quotazioni residenziali, spinta soprattutto da Milano.

Più in dettaglio, l'aumento delle quotazioni a Milano città è abbastanza stabile e uniforme, in scala crescente dalla periferia al centro, e così quello del numero di compravendite. In centro e semicentro, tranne che in alcuni quartieri (Missori-S.Eufemia, Venezia-Majno-Monforte, Cenisio-Firenze-Fiera e Tabacchi-Crema) il segno è sempre positivo. Assai più variegato l'andamento nei comuni della provincia, ma come ha detto Brambilla, i mutamenti del mercato partono sempre dai capoluoghi.

Quanto al numero delle compravendite, la variazione lombarda nel suo complesso è del +3,1 per cento. Gli altri capoluoghi di provincia danno indicazioni non allineate ai dati sulle quotazioni: anzi, in generale, con l'eccezione di Milano, Varese e Sondrio (con un sorprendente +36 per cento) agli aumenti delle quotazioni corrisponde un calo delle compravendite, e viceversa. Un dato, questo, difficile da leggere perché probabilmente ascrivibile al non breve periodo di assestamento che il mercato residenziale sta vivendo, e non solo in Lombardia. Ma certo il dato lombardo pesa molto a livello nazionale, rappresentando stabilmente il 20% delle compravendite in Italia.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

---