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Canoni di locazione e affitto - situazione del mercato

Ultimo Aggiornamento: 03/02/2017 00:10
14/09/2011 09:15
 
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a complemento del thread simile Mutui Maledettissimi Mutui, apro questo thread, per evidenziare sia le problematiche dei morosi, ma anche di quelli che si ritrovano il moroso in casa e la rendita volatilizzata

iniziamo con un articolo del sole24ore, segnalato in un minipost di grillo

fonte: il sole 24 ore / immobili

Primo Piano > News

Aumentano gli sfratti emessi per morosità, il valore più alto degli ultimi 15 anni

30 agosto 2011


E' quanto emerge dall'elaborazione che SUNIA e CGIIL hanno effettuato sui dati del Ministero dell'Interno, a conferma della drammaticità del problema, condivisa anche dai Comuni che, in assenza di qualsiasi interlocuzione con il Governo, sono privi di strumenti per governare una situazione che sta diventando esplosiva dal punto di vista sociale. Una vera emergenza nazionale.

Gli sfratti per morosità registrano un costante aumento negli anni sia in termini assoluti che percentualmente sul totale: nel 1983 rappresentavano il 13% degli sfratti emessi, nel 1997 il 50%, nel 2010 si è registrato un aumento dell'8,9% rispetto al 2009 e del 29% nel biennio 2008-2010. Il maggior numero di provvedimenti emessi si concentra in Lombardia (21,2% del totale nazionale), seguito dal Lazio (11,5%), dall'Emilia Romagna (10,8%), dal Piemonte (9,0%).

Un peggioramento della situazione si evince anche dal rapporto tra i provvedimenti di sfratto emessi e il numero delle famiglie residenti in Italia che si attesta, per l'anno 2010, a uno sfratto ogni 380 famiglie a fronte di uno sfratto ogni 539 famiglie nel 2001 e uno sfratto ogni 401 famiglie nel 2009.


Negli ultimi 5 anni sono stati emessi circa 268.000 provvedimenti, oltre 216.000 per morosità, 127.000 sono state le esecuzioni di provvedimenti emessi anche in periodo precedenti. Si stima che circa 100.000 sono gli sfratti già emessi che potrebbero essere eseguiti nel prossimo periodo. A questi potrebbero aggiungersi altri 100.000 che, seguendo il trend dell'ultimo periodo, saranno verosimilmente emessi nel prossimo triennio.

Lo stesso Piano di edilizia abitativa, che nelle promesse avrebbe dovuto garantire un flusso consistente di alloggi a canoni sopportabili, si sta rivelando marginale sotto il profilo numerico e lontano dalle capacità reddituali di giovani, lavoratori e pensionati.

Sono necessarie misure che sostengano i redditi delle famiglie che hanno spesso incidenze oltre la soglia critica per l'equilibrio familiare: metà di quelle in affitto ne dichiarano eccessivamente gravoso il carico, quasi un terzo di queste hanno arretrati tra canone e bollette.

Nel 2010 peraltro aumenta ancora il peso delle spese per la casa su quelle mensili delle famiglie italiane (Istat, I consumi delle Famiglie, Anno 2010) e le ultime misure del Governo continuano a colpire solo i più deboli: tagli anche ai pochi sgravi fiscali per lavoratori e lavoratrici giovani e anziani, per chi è costretto per lavorare a trasferirsi in un'altra città; sostanziale azzeramento del fondo di sostegno alla locazione che, nonostante i ritardi nella erogazione rappresentava un aiuto concreto alle famiglie in difficoltà con il pagamento dell'affitto; aumento della aliquota della cedolare secca appena introdotta che, se nella sua originaria misura rappresentava un regalo di un miliardo e mezzo alla proprietà più ricca che lo avrebbe intascato senza diminuire gli affitti, dal 2013 sarà una spinta ulteriore agli aumenti degli affitti per mantenere inalterate le rendite della proprietà, Irpef anche sulla rendita catastale della prima casa e riduzione della agevolazione fiscale per chi paga il mutuo.

Nessuna nuova tassa invece sui grandi patrimoni e sulle rendite. Naturalmente tutto questo si aggiunge ai tagli agli Enti locali ed alla Sanità che colpiscono gli stessi lavoratori e pensionati.

Il rischio concreto è che aumentino ulteriormente le famiglie in condizioni di povertà: nel 2010 sono risultate circa 8,3 milioni persone in condizione di povertà relativa e 3,1 milioni persone in condizione di povertà assoluta. Ma tra le famiglie non povere aumentano i gruppi a rischio di povertà: altre 2,3 milioni di persone presentano valori di spesa superiori, ma molto prossimi alla linea di povertà, non oltre cioè il 10% (Istat, povertà in Italia, Anno 2010).

CGIL e SUNIA, all'interno della Campagna che contrasta i contenuti della Manovra, metteranno in campo iniziative in tutta Italia per rivendicare lo spostamento della tassazione sui redditi più alti, sui grandi patrimoni e sulle rendite, per aiutare i redditi più bassi e lo sviluppo, il rilancio dell'edilizia sociale, la riforma del regime delle locazioni.

Un grande PATTO PER L'ABITARE che, attraverso un Piano per l'affitto sostenibile, sia in grado contemporaneamente di fornire una risposta al fabbisogno abitativo e agire come volano per lo sviluppo dell'occupazione nel settore.


due note:

1) famiglie: affitto e morosita': trend e percentuali

(fonti: articolo sopra per le morosita', questo articolo per gli affitti - se ne trovate di piu' completi modificate pure la tabella sotto)

valori percentuali assoluti (su tutte le famiglie residenti in italia):

Anno.............2001.......2004.......2007......2009......2010

in affitto.........nd......20,3%......18,7%........nd........nd

morose..........0,18%.........nd.........nd.....0,25%.....0,26%


coi dati disponibili, calcoliamo la quota di famiglie morose tra quelle in affitto, prendendo per il 2001 il valore di 20% e per 2009 e 2010 il valore di 18%:

valori percentuali assoluti (su tutte le famiglie residenti in italia):
Anno.............2001......2009......2010

in affitto........20%.......18%.......18%

morose..........0,18%.....0,25%.....0,26%


valori percentuali relativi (famiglie morose tra quelle in affitto):

Anno.............2001......2009......2010

morose in aff....0,9%.....1,39%.....1,44%


il trend e' evidente: calano le famiglie in affitto e aumentano quelle morose...

...e questi dati valgono per i contratti registrati, per quelli non registrati non si puo' chiedere lo sfratto "ufficialmente"...

...chissa' come si evolve la situazione nel 2011, 2012, ecc...



2) il sostengno all'affitto

e' piu' che altro uno schifosissimo sostegno alla rendita...

[SM=g9202]

[Modificato da laplace77 14/09/2011 09:17]
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Laplace77 :: Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda. (Horacio Verbitsky)

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Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
14/09/2011 09:25
 
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EQUI(TALIA) CANONI

un esempio (pare) reale...


fonte: il sole 24 ore / immobili


Primo Piano > Rassegna stampa

Lo «spionaggio» degli affitti abbatte il canone a 80 euro

30 giugno 2011


Deve aver pensato: «E adesso cosa ci faccio con questi soldi?». Paolo (nome di fantasia), single, residente nel quartiere San Lorenzo a Roma, era abituato a sborsare in nero 800 euro al mese per il suo appartamento in affitto. Adesso ne pagherà 80, con buona pace del proprietario dell'immobile, che in queste ore dovrebbe ricevere la raccomandata. Nella lettera, il suo inquilino lo informa di aver provveduto alla registrazione verbale del contratto di affitto e che il canone, da quel momento in poi, sarà pari ogni anno al triplo della rendita catastale. Il primo caso di affitto super scontato arriva dopo 20 giorni dal via alle maxi-sanzioni, previste dal decreto legislativo sulla cedolare secca. Venti giorni in cui gli inquilini "in nero" cercano di capire come procedere e l'agenzia delle Entrate cerca di prepararsi all'ondata di denunce in arrivo.



c'e' anche la extended version dell'articolo...

fonte: il sole 24 ore / norme e tributi

Norme e Tributi > Fisco

Lo «spionaggio» degli affitti abbatte il canone a 80 euro

di Francesca Milano - 30 giugno 2011


Deve aver pensato: «E adesso cosa ci faccio con questi soldi?». Paolo (nome di fantasia), single, residente nel quartiere San Lorenzo a Roma, era abituato a sborsare in nero 800 euro al mese per il suo appartamento in affitto. Adesso ne pagherà 80, con buona pace del proprietario dell'immobile, che in queste ore dovrebbe ricevere la raccomandata. Nella lettera, il suo inquilino lo informa di aver provveduto alla registrazione verbale del contratto di affitto e che il canone, da quel momento in poi, sarà pari ogni anno al triplo della rendita catastale. Il primo caso di affitto super scontato arriva dopo 20 giorni dal via alle maxi-sanzioni, previste dal decreto legislativo sulla cedolare secca. Venti giorni in cui gli inquilini "in nero" cercano di capire come procedere e l'agenzia delle Entrate cerca di prepararsi all'ondata di denunce in arrivo.

Le stime, infatti, parlano di 500mila contratti di affitto irregolari. Un mondo sommerso che potrebbe venire a galla proprio grazie alle denunce degli inquilini.

«Ma per arrivare a questa registrazione – spiega Guido Lanciano, segretario dell'Unione Inquilini di Roma che ha seguito il caso di Paolo – la strada non è semplice. Prima bisogna verificare che il proprietario non abbia già provveduto, poi va controllata la proprietà reale e la rendita sulla quale calcolare il nuovo canone». Dati catastali alla mano, Paolo ha compilato i moduli e ha cercato di consegnarli all'agenzia delle Entrate. «Alcuni uffici non sono pronti – spiega Lanciano – e danno informazioni sbagliate. Per fortuna nel caso di Paolo tutto è filato liscio, e abbiamo già provveduto a inviare la raccomandata al proprietario». Il primo caso di registrazione andato a buon fine, salvo ricorso.

Mentre Paolo festeggiava in un bar di Roma davanti a un caffè, cercando di calcolare a mente quanto avrebbe risparmiato nei prossimi otto anni (4+4) di contratto a canone super scontato, a Torino una giovane mamma (che preferisce restare anonima) correva come una pallina di flipper da un ufficio all'altro, sotto il sole.

Abita a Moncalieri, alle porte del capoluogo, con la sua bambina e il suo compagno. Paga 380 euro al mese per un piccolo appartamento preso in affitto il 1° dicembre 2010. Qualche settimana fa ha scoperto che il provvedimento sulla cedolare secca non riguarda solo i proprietari, ma anche gli inquilini in nero, proprio come lei, che da questo mese potrebbe pagare solo 100 euro al mese. Il condizionale è d'obbligo, perché tra il dire e il fare c'è di mezzo l'agenzia delle Entrate.

Gli operatori del Sunia di Torino, a cui la donna si è rivolta, le hanno spiegato come procedere: «Le abbiamo consigliato di cercare prima di tutto qualche ricevuta che potesse provare l'esistenza del rapporto di locazione», spiega Sergio Contini, segretario provinciale del Sunia di Torino. Con le ricevute dei bonifici con cui versava l'affitto, la donna ha bussato alla porta del l'ufficio centrale delle Entrate in corso Bolzano. «Vorrei registrare il contratto», ha detto allo sportello. «Signora, gli inquilini non possono registrare i contratti», le ha risposto il funzionario.

Perplessa, è tornata al Sunia. «Quando ci ha raccontato l'accaduto – dice Contini –, le abbiamo stampato il testo del provvedimento pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, e le abbiamo consigliato di mostrarlo all'ufficio delle Entrate». Pensando di essersi imbattuta nel l'ufficio meno informato sulla procedura, la donna ha deciso di provare con un'altra sede. Si è rivolta ieri all'Agenzia di Moncalieri, con in mano da una parte le ricevute che provano i suoi pagamenti e dall'altra la copia della Gazzetta ufficiale. Allo sportello, però, l'operatore, un po' spiazzato, le ha chiesto di rilasciare una dichiarazione sulla sua situazione contrattuale e sui versamenti effettuati. «Dovrei compilare il modulo per la registrazione...» ha provato a suggerire – inutilmente – la donna. Nessuna traccia del modello 69, nessuno che, finora, abbia accolto la sua richiesta.


[SM=g9128]

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05/02/2012 13:21
 
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Belluno. Il mercato degli affitti è in caduta libera (Fonte: corrierealpi.gelocal.it - 05/02/2012)

BELLUNO.Forte effetto depressivo sulle compravendite e sulle locazioni per l’introduzione dell’Imu e la rivalutazione catastale del 60% sugli immobili.

L’allarme è di Confedilizia Belluno nell’occasione della settima edizione del borsino immobiliare. «Nel 2011, le voci dell’introduzione di una imposta patrimoniale e poi la manovra di fine anno con l’aggravio dato dall’Imu, hanno determinato un effetto depressivo su un mercato sostanzialmente stabile, effetto che si è immediatamente trasmesso anche all’investimento in immobili a scopo di locazione. Attualmente infatti i contratti di affitto sono in caduta, in mancanza della determinazione da parte dei comuni dell’aliquota Imu per gli immobili locati: ciò che genera una pesante situazione di incertezza, che condiziona il settore e che potrà essere foriero di consistenti effetti sociali», dice Michele Vigne componente di Confedilizia. Il quale sottolinea come «si preveda anche una situazione di sostanziale stasi nel mercato della compravendita. Inoltre, la situazione di crescente disagio sociale peserà soprattutto nei confronti dei mutui»

Insomma, i proprietari di immobili sono alla finestra a guardare come andranno le cose e soprattutto quale aliquota gli enti locali decideranno di applicare sulle case e per questo, visto l’aumento della tassazione anche del 300%, preferiscono tenere un alloggio sfitto che pagare quasi 2000 euro di Imu.

«L’Imu era stata presentata come una imposta che rispondeva al criterio dell’equità, e invece si è rivelata il contrario. Soprattutto per quei proprietari che fino ad ora avevano applicato il canone calmierato, cioè quello che è definito dal confronto tra Confedilizia e associazione degli inquilini che prevedeva degli sgravi sia per l’inquilino che per il proprietario. E proprio questi sono i contratti che noi come associazione in questo momento sconsigliamo di fare ai nostri associati, perché gli aumenti della tassazione che si prospettano per il proprietario, vanno da un +204% se si applicherà l’aliquota minima del 7.6 per mille, ad un +324% se l’aliquota comunale sarà del 10.6 per mille», precisa Vigne.

A questo punto l’associazione lancia l’appello ai sindaci «affinché sulla prima casa si applichi l’aliquota del 2 per mille cioè nella misura minima che è permessa applicare ai Comuni in base alla facoltà di riduzione prevista dal decreto, mentre sul mercato delle locazioni, si applichi quella del 4 per mille, almeno ai contratti agevolati». Ma Confedilizia Belluno lancia anche un altro appello, questa volta al governo Monti affinché «si elimini quella grande diseguaglianza che vede i piccoli proprietari farsi carico del 65% della salvezza dell’Italia, mentre nessuna tassa viene comminata ai fondi immobiliari che sono sempre stati agevolati. Se si vuole fare cassa è bene iniziare a tassare anche questi soggetti».

Ma c’è anche un’altra questione che l’associazione rilancia. «Nell’Imu il valore catastale supera in molti casi anche il valore di mercato. Già è incivile che una proprietà immobiliare venga tassata oltre il reddito, ma ora siamo addirittura alla tassazione oltre il valore. Con l’aumento delle rendite, si è di fatto giunti ad una vera e propria patrimoniale a carico dei piccoli proprietari, mentre niente si fa per i grandi».

A questo punto suppongo che, considerata l'inarrestabile svalutazione del bene, da parte dei proprietari il passo verso la vendita dell'immobile sia breve.

Marco
[Modificato da marco--- 05/02/2012 13:30]
15/11/2012 09:23
 
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Affitti: canoni giù del 6% nel I sem 2012 (Fonte: monitorimmobiliare.it - 14/11/2012)

Scendono i canoni di locazione - mediamente del 6% nel primo semestre di quest’anno - con flessioni a doppia cifra per Napoli (-12,5%) e Milano (-11,9%) e leggeri aumenti solo a Campobasso (+1,6%) e Bari (+1,4%), mentre la preferenza per la cedolare secca sale al 56% dei nuovi contratti. Questi i dati chiave contenuti nel Rapporto sulle locazioni 2012, targato Nomisma-Solo Affitti. Dopo Napoli e Milano, i cali più consistenti dei canoni si sono rilevati ad Aosta (-9,1%), Venezia (-8,7%), Roma e Catanzaro (-8,6% ciascuno). Seguono Genova (-7,7%), Firenze (-7,6%) e Ancona (-6,8%). Affitti leggermente più bassi a Palermo (-1,5%) e situazione quasi invariata rispetto allo scorso anno per Torino (-0,4%). I canoni sono diminuiti per tutte le tipologie di immobili, specie per i trilocali (-7%) e soprattutto a Milano (-13,2%) e Aosta (-12,7%) ma Bari (+3,4%) e Torino (+2,2%) sono in controtendenza. Prezzi in discesa, oltre la media generale nazionale, anche per i quadrilocali (-6,3%) che oscillano tra il -18,3% di Milano e il +8,7% di Torino. Canoni al ribasso, anche se sotto la media generale, pure per bilo (-5,3%) e monolocali (-4,8%): nel primo caso i picchi delle diminuzioni sono state rilevati a Napoli (-15,9%) e Ancona (-12,5%), nel secondo spiccano le flessioni di Roma (-12,3%), Ancona (-11,6%) e Bologna (-10,5%). La presenza dell’arredamento nell’immobile o il garage costa mediamente 50 euro in più al mese tranne che per i monolocali. Nel primo semestre del 2012 il prezzo medio di locazione nelle città capoluogo del nostro Paese è di 540 euro, che salgono a 595 se l’appartamento è ammobiliato e a 599 se l’abitazione è dotata di garage. Si spendono mediamente 442 euro al mese per un monolocale (456 ammobiliato) e 487 euro per un bilocale (535 con mobili). La spesa arriva fino a 577 euro per alloggiare in un trilocale (con un incremento di 57 euro in presenza di mobili), e tocca i 683 euro per un quadrilocale (754 arredato). Gli immobili in affitto più costosi sono ancora una volta quelli di Roma (canoni medio di 879 euro) e Milano (858 euro), seguiti da Firenze (650 euro), Venezia (613 euro) e Trieste (557 euro). Per trovare gli alloggi in affitto più economici bisogna spostarsi a Catanzaro (371 euro), Campobasso (440 euro), Perugia e Potenza (448 euro ciascuno). Torino con 476 euro si conferma la città settentrionale più economica. Roma è più cara di Milano per i canoni mensili di quasi tutte le tipologie d’appartamento: nella Capitale si spendono 616 euro per un monolocale (596 euro a Milano), 790 per un bilocale (738 a Milano) e 1.158 per un quadrilocale (1.144 a Milano). Tendenza opposta per i trilocali, con il capoluogo meneghino leggermente più caro della Capitale (956 vs 954 euro). Spostando l’attenzione sugli altri capoluoghi, emerge che l’affitto medio mensile dei monolocali è più alto a Venezia (531 euro) e Firenze (508 euro), ma più basso a Catanzaro (301 euro) e Torino (324 euro). Firenze e Venezia sono ancora fra le città più care per i bilocali, rispettivamente con 591 e 581 euro, mentre quelle più a buon mercato si confermano Catanzaro (323 euro) e Campobasso (394 euro). Firenze batte Venezia anche per il canone medio mensile dei trilocali (680 contro 653 euro) e si piazza davanti a Napoli per i quadrilocali (823 contro 705 euro). Catanzaro è ancora una volta la città più economica per chi è alla ricerca di un trilocale (380 euro al mese) o un quadrilocale (480 euro). Nel corso dell’ultimo anno il numero di nuovi contratti stipulati con la tassazione della “cedolare secca” (21%), è aumentato del 7%: ormai più della metà dei proprietari italiani (56%) la preferisce alla tassazione Irpef (utilizzata nel 44% dei casi). In oltre l’80% dei casi il risparmio fiscale medio a vantaggio del locatore è stato da un minimo di 100 a un massimo di 500 euro. A Milano chi ha scelto la cedolare secca ha ottenuto un risparmio fiscale medio di 250-500 euro (nel 100% dei casi), così come a Napoli e Genova. A Roma il risparmio è stato di 250-500 euro per il 67% dei locatori, di 500-1.000 euro per il 22% dei locatori e di oltre 1.000 euro per l’11% dei locatori. I proprietari bolognesi hanno risparmiato tra i 100 e i 250 euro (67% dei casi) e i 250-500 euro (33% dei casi). Quelli che hanno risparmiato mediamente di più in Italia sono i veneziani (500-1.000 euro nel 100% dei casi) mentre i catanzaresi meno di tutti (0-100 euro nel 100% dei casi). Il contratto libero 4+4 si conferma il più utilizzato in Italia (49% dei casi) con picchi a Milano (97%), Napoli e Aosta (70% per entrambi). Un peso significativo ha il canone concordato, impiegato per il 23% dei contratti, e in città come Bologna (62%) e Trieste (60%) risulta il più utilizzato rispetto alle altre tipologie contrattuali. Le locazioni transitorie si ritagliano il 26% del totale, con un boom d’impiego a Catanzaro (65%) e Palermo (50%). Restano marginali i contratti completamente liberi (1,3%) e il comodato d’uso (0,5%).
In Italia affittare un immobile nelle grandi aree urbane genera un rendimento superiore a quello dei titoli di Stato, sia nel breve sia nel lungo periodo. Nel comparto residenziale il ritorno economico sfiora il 5% annuo, a fronte di un Btp con scadenza triennale che genera poco meno del 3% e un Btp decennale che supera di poco il 4%. Il rendimento sale per gli uffici (5%), e ancora di più per i negozi (oltre il 7%). Il tempo medio necessario a trovare un appartamento è pari a 2,7 mesi, in aumento rispetto al 2011. Nelle zone di pregio le transazioni si allungano e occorrono 3,2 mesi, mentre in centro e semi-centro occorre meno tempo (rispettivamente 2,5 e 2,4 mesi). In periferia si trova casa in 2,7 mesi in linea con il dato medio. Le città con i tempi più lunghi sono risultate Napoli (4 mesi) e Bologna (3,7), quelle più “veloci” Firenze (1,6 mesi) e Catanzaro (1,5 mesi). Rispetto al 2011 con la crisi delle compravendite e la restrizione dei requisiti di concessione dei mutui da parte delle banche sono aumentati gli affitti come abitazione “principale” (52%) mentre sono diminuiti i lavoratori in trasferta per brevi periodi (29%). In calo anche gli studenti fuori sede (17%), stabili le locazioni turistiche (2%). In affitto vanno soprattutto le giovani coppie senza figli (40%) in aumento del 3% rispetto al 2011. Le coppie con figli sono diminuite dal 27 al 25%. Meno anche i single in affitto: dal 27 al 25% del 2011. Tiene il fenomeno della condivisione degli appartamenti (11%). Nell’ultimo anno è aumentata considerevolmente la permanenza media dello stesso affittuario: da 22 al 27 mesi. Aostani, napoletani (36 mesi) e milanesi (33 mesi) gli inquilini più “fedeli” a fronte dei più “volatili” isolani: a Cagliari e Palermo lo stesso conduttore non dura più di 16 mesi. Il locatore è in genere proprietario di un solo immobile (53% dei casi) ma oltre un terzo (35%) ne possiede due o più mentre l’11% dell’offerta immobiliare è riconducibile a società. La maggior parte dei proprietari ha un’età compresa fra i 35 e 50 anni (41%), oltre i 50 anni sono il 37% del totale e non sono pochi i “giovani” proprietari (under 35 anni): 1 su 5.
05/02/2013 21:38
 
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Report di idealista sul mercato degli affitti: l'offerta cresce del 13% e i canoni scendono (tabella dei prezzi) (Fonte: idealista.it - 05/02/2013)

L'effetto imu sulle locazioni si fa sentire. sempre più proprietari affittano il loro immobile, mentre i prezzi scendono in 11 delle 12 grandi città monitorate. è la fotografia del portale immobiliare idealista.it che ha monitorato l'andamento dei prezzi di 20.429 immobili nelle città capoluogo italiane presenti nel database del portale. il crollo più clamoroso dei prezzi si registra a roma (-8,8%)

i canoni di locazione in italia segnano un calo medio del 3,3% nel 2012, con un’accelerazione della caduta nella seconda parte dell’anno. le flessioni maggiori nei grandi mercati con roma che guida la graduatoria dei ribassi seguita da milano e napoli. si salva solo torino dalla tendenza al ribasso

come avevamo ipotizzato qualche tempo fa il 2013 sarebbe stato l'anno degli affitti. con le compravendite in stallo e la pressione fiscale che aumenta sulle seconde case, non poteva che verificarsi questo andamento. la discesa risulta piú accentuata nelle grandi città, dove i prezzi sono soggetti a ondate di euforia quando le cose vanno per il meglio, salvo cadere abbastanza rapidamente quando invece l'economia ristagna

i cali maggiori riguardano proprio i grandi mercati, quelli generalmente più dinamici: in particolare la capitale che segna un tonfo dell’8,8%, a 14 euro/m2 , in virtù del quale viene scalzata da milano (-6,1%; 14,7 euro/m2 al mese) dalla testa della classifica delle città dove vivere in affitto costa di più

negli altri centri maggiori i ribassi vanno da quelli più marcati di genova (-8,8%; 8,6 euro/m2 mensili) a quelli meno marcati di bologna (-0,7%; 9,8 euro/m2)

tra le città che hanno registrato cali sopra la media nazionale napoli (-6,1%; 9,7 euro/m2) sopravanza venezia (-5,9%; 10,7 euro m2), catania (-5,1%; 6,9 euro/m2) e palermo (-4,5%; 6,6 euro/m2)

bari (-2,3%; 7,5 euro/m2) attenua la caduta nella seconda metà dell’anno appena trascorso, mentre, in controtendenza, padova (-1,4; 7,7 euro/m2) frena nello spesso periodo di riferimento, con la peggiore performance tra le città campione confermando le sofferenze di questo mercato. rallenta a un ritmo inferiore della media nazionale anche firenze (-1,1%), che si conferma con i suoi 12,4 euro/m2, la terza città con i canoni più elevati d’italia

secondo vincenzo de tommaso, responsabile ufficio studi di idealista.it, “l'offerta ha registrato un’impennata dopo l’estate rispetto all’andamento del primo semestre, il segno che più proprietari ora preferiscono affittare casa piuttosto che tenerla vuota per far fronte a un fisco sempre più severo, e questo ha ridato slancio all’asfittico segmento delle locazioni. un fatto inedito, ma estremamente significativo per un mercato che si riconfigura per offrire sbocchi a quella domanda abitativa che ha difficoltà ad accedere all’immobile di proprietà”



nota metodologica: il rapporto semestrale riguardante il mercato degli immobili in vendita nelle 12 città capoluogo italiane con il maggior numero di abitanti è basato su un campione di circa 20.429 abitazioni presenti nel database del portale idealista.it da utenti privati e professionisti del settore

per permettere una sufficiente standardizzazione dei risultati ogni città dovrà presentare un numero di annunci non inferiore a 100. sono sistematicamente escluse dal rilevamento le case con giardino e quegli immobili i cui prezzi indicati dagli utenti risultano chiaramente sproporzionati rispetto al valore di mercato di una determinata zona

tale scarto è stato misurato mediante il calcolo della deviazione standard che consente di ridurre eventuali distorsioni rispetto al valore medio atteso nel calcolo del prezzo al metro quadro.
[Modificato da marco--- 05/02/2013 21:41]
17/12/2013 09:26
 
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canoni in ribasso e più contratti registrati: ecco il 2014 dell'affitto (Fonte: idealista.it - 16/12/2013)

I primi timidi segnali di ripresa dell’economia possono farci guardare con tiepido ottimismo al 2014 anche per il settore immobiliare. forse, la tanto sperata ripresa delle vendite di immobili residenziali potrebbe essere alle porte. ma cosa aspettarci per l’affitto? ecco le previsioni per il 2014

la flessibilità dell’offerta ha pagato maggiormente rispetto al settore della compravendita, in questi anni. a fronte di canoni di locazione in ribasso (-6,0% nel 2012 e -4,5% nel 2013 nelle città capoluogo di regione, secondo le rilevazioni dell’ufficio studi solo affitti), il mercato ha subito una progressiva crescita: +15% dei contratti di locazione registrati presso l’agenzia delle entrate nel biennio 2010-2012, andamento positivo proseguito anche durante quest’anno...
[Modificato da marco--- 17/12/2013 09:26]
25/03/2014 14:31
 
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A Genova canoni d'affitto in calo dell'8.1% (Fonte: cittadigenova.com - 25/03/2014)

Genova - "Genova è fra i capoluoghi di regione dove i canoni di locazione sono diminuiti di più (-8,1%) in Italia nel secondo semestre del 2013 con punte del 10,8% per i bilocali, dell'8,8% per i trilocali e dell'7,7% per i quadrilocali. Questi sono alcuni dei dati che emergono dal Rapporto sulle locazioni 2013 realizzato da Solo Affitti, il franchising immobiliare leader in Italia nella locazione con 350 agenzie di cui 40 in Spagna (http://www.soloaffitti.it), con il supporto scientifico di Nomisma".
"L’andamento dei canoni di locazione nel capoluogo ligure segue il trend a livello nazionale (in calo del 4,5%) con flessioni a doppia cifra registrate solo a Perugia (-14,2%) e Trieste (-11,8%) e decrementi consistenti anche a Campobasso (-8,2%) e Torino (-7,4%). Le città metropolitane vanno verso la stabilizzazione (Roma -0,5%, Napoli -1,4% e Milano -2,3%) dopo la vistosa riduzione dei canoni registrata nel 2012. Dal Rapporto sulle locazioni 2013 di Solo Affitti emerge che a Genova occorrono 454 euro per prendere in affitto un appartamento (contro i 516 a livello nazionale). I canoni d'affitto sono inferiori alla media italiana sia per le abitazioni con garage (491 contro 569 euro) sia per quelle arredate (507 contro 558 euro). Gli affitti più alti sono ancora una volta quelli di Roma (canone medio di 875 euro) e Milano (838 euro), seguiti da Firenze (628 euro), Venezia (600 euro) e Bari (512 euro). Gli alloggi in affitto più economici si trovano a Catanzaro (363 euro), Perugia (385 euro) e Campobasso (403 euro)".
"Genova è fra i capoluoghi di regione dove si utilizza di più il contratto di locazione a canone concordato, che consente affitti più bassi per gli inquilini e detrazioni fiscali per i proprietari delle case: in città viene impiegato nel 50% dei casi contro una media nazionale del 24,4%. Questa tipologia di contratto è molto utilizzata a Trieste (73% dei contratti), Bologna (62,3%) e Firenze (50%). I genovesi scelgono i contratti transitori nel 30% dei casi e i contratti liberi 4+4 nel restante 20%. A Genova si impiega mediamente molto tempo per trovare una casa in affitto: 3 mesi contro i 2,6 a livello nazionale. Ci più tempo solo a Napoli (3,5 mesi) e Aosta (3,3). Le città con i tempi più corti sono Catanzaro (1,6 mesi), Firenze (1,8) e Bari (1,9). Gli inquilini genovesi alloggiano mediamente poco tempo nello stesso appartamento (18 mesi contro i 25,1 in Italia). I locatari più insofferenti sono cagliaritani e palermitani (ciascuno con 16 mesi di permanenza nella stessa casa), i più "fedeli" sono torinesi (38 mesi), napoletani e aostani (36 mesi ciascuno). Sono molti i genovesi che scelgono la casa in affitto come abitazione principale (60% del totale contro il dato italiano del 46,1%): solo a Palermo, Cagliari e Aosta (ciascuno con il 70% del totale), e Potenza (65%) il dato è maggiore mentre a Catanzaro scende anche al 17,5%. Nel capoluogo ligure si vive in affitto anche per motivi di lavoro e di studio (20% ciascuno inferiore alla media nazionale ripetitivamente del 28,9% e 22%)".
30/03/2014 19:53
 
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Calabria
Immobili: calano i prezzi degli affitti in Calabria, ma Cosenza è in controtendenza (Fonte: strettoweb.com - 30/03/2014)

Nel corso del mese di febbraio 2014, secondo i dati rilevati da Immobiliare.it, per gli immobili residenziali in affitto in regione Calabria c’e’ stata una richiesta pari a 4,59 euro per metro quadro al mese, a fronte di 4,93 euro mensili per metro quadro richiesti nel mese di febbraio 2013, con una diminuzione del 6,84% in un anno. Nel dettaglio, le singole province, tranne Cosenza, hanno seguito l’andamento generale. Catanzaro ha registrato una riduzione del 15,45%, seguita da Reggio Calabria con -10,50. Crotone e Vibo, invece, registrano riduzioni meno marcate. Vibo, infatti, evidenzia una diminuzione del 3,59%. Crotone, invece, nonostante la leggera flessione (-4,20%), e’ stata la provincia più cara per gli affitti nel mese di febbraio, con 5,42 euro al metro quadro. Unica provincia che segnala un aumento dei prezzi di affitto e’ Cosenza, dove i prezzi al metro quadro salgono del 3,15% su base annuale.
07/05/2014 09:34
 
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Mercato Immobiliare: affitti in calo nel 2013, ma Bologna resta tra le città più care d'Italia (Fonte: bolognatoday.it - 07/05/2014)

Mercato Immobiliare: affitti in calo nel 2013, ma Bologna resta tra le città più care d'Italia „Canoni di affitto in ribasso nel secondo semestre del 2013, a livello nazionale, sono in diminuzione del 2,4% sui monolocali e dell’1,7% sui bilocali e sui trilocali. Nelle grandi città la diminuzione dei valori è stata del 2,1% sui monolocali, dell’1,9% sui bilocali e dell’1,7% sui trilocali.“...
17/07/2014 17:53
 
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indice idealista.it, affittare casa è diventato più conveniente in 9 delle 13 grandi città (tabella prezzi) (Fonte: idealista.it - 17/07/2014)

secondo l’indice di idealista.it, nel primo semestre del 2014 il mercato degli affitti ha segnato ancora una contrazione dei canoni in numerose città confermando il trend negativo dei prezzi, anche se alcuni centri mostrano segnali di recupero. la città più cara per gli affitti rimane milano, dove locare un bilocale costa quasi mille euro, mentre la più economica è catania

è quanto emerge in sintesi dalla fotografia del portale di annunci immobiliari, che ha monitorato l'andamento dei prezzi di 15.850 immobili nelle città capoluogo italiane tra dicembre 2013 e giugno 2014

secondo vincenzo de tommaso, responsabile dell’ufficio studi del portale: “si tratta di un calo prevedibile dal momento che l’offerta di immobili da locazione è in costante aumento. le nuove tasse sulla casa pesano infatti sulle scelte dei proprietari spinti a mettere gli immobili in locazione da una parte per incrementare il proprio reddito e allentare la tassazione sulla casa, dall’altra la riforma della cedolare secca sugli affitti rende la locazione a prezzi calmierati decisamente vantaggiosa per proprietari e inquilini. il canone concordato è il tema del momento, ma la mancanza di chiarezza degli accordi territoriali determina la mancanza di un’offerta adeguata”

sul fronte dei prezzi, tra le 13 città maggiori il segno positivo comprare solo a venezia (5%; 11,9 euro/m2 al mese), che prosegue in ascesa per il secondo semestre consecutivo, firenze (2,6%; 12 euro/m2), padova (1,7%; 7,4 euro/m2) e roma (1%; 13,5 euro/m2)

per il resto tutti gli altri centri fanno ancora un passo indietro, dai cali perentori di genova (7,5 euro/m2) e bari (7,2 euro/m2) - entrambe con una diminuzione del 6% - all’atterraggio morbido di bologna (-0,3%; 9,5 euro/m2) e milano (-0,3%; 14,3 euro/m2). quest’ultima si conferma la città con i canoni più elevati e più stabili d’italia dopo una fase negativa

i prezzi hanno accelerato la velocità di caduta a napoli (-4,8%; 9,2 euro/m2) e torino (-4,7%; 7,7 euro/m2), giù anche a cagliari (-3%; 8,2 euro/m2), catania (-0,9%; 6,1 euro/m2) palermo (-0,5%; 6,2 euro/m2), le città dove andare in affitto costa meno

idealista ha stimato i valori medi per le tipologie immobiliari più richieste dalle famiglie italiane sulla base dei valori medi al metro quadrato riportati sopra . dallo studio emerge il primato di milano dove l’affitto del bilocale ammonta mediamente a 929 euro mensili, mentre per tre stanze bisogna sobbarcarsi una spesa di 1.215 euro al mese

oltre a milano, sforano il tetto dei 1.000 euro al metro quadro per i trilocali anche roma (1.147 euro/mese), firenze (1.022 euro/mese) e venezia (1.010 euro/mese), con valori che nelle zone centrali possono incrementarsi anche del 30-40%

all’opposto della tavola catania risulta il centro a più buon mercato dove bastano 397 euro/mese per i bilocali, poco più di 500 euro per i trilocali
20/07/2014 22:27
 
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Nel 1° semestre 2014 emerge una generale contrazione dei canoni in quasi tutte le città
Case in affitto sempre meno care Prezzi giù nella prima metà dell'anno (Fonte: tgcom24.mediaset.it - 18/07/2014)

Affitti più leggeri in tutte le grandi città italiane. Lo riporta l’indice semestrale di idealista.it, uno dei maggiori portali dedicati al mercato immobiliare nel nostro Paese. Dal rapporto reso noto il 17 luglio, che ha monitorato l’andamento dei prezzi di circa 16 mila immobili nei primi sei mesi dell’anno, emerge infatti una generale contrazione dei canoni in quasi tutte le città, che conferma una tendenza al ribasso dei prezzi delle locazioni.

“Si tratta di un calo prevedibile – afferma Vincenzo De Tommaso, responsabile dell’ufficio studi del sito – dato che l’offerta di immobili in affitto è in costante aumento”. Le nuove tasse sulla casa spingono infatti i proprietari ad affittare gli immobili sia per incrementare il proprio reddito che per ottenere maggiori detrazioni fiscali. Inoltre, la riforma della cedolare secca sugli affitti rende la locazione a prezzo calmierato più vantaggiosa sia per i proprietari che per gli inquilini.

Tra le 13 maggiori città italiane, gli affitti rincarano solo a Venezia (+ 5%), Firenze (+ 2,6%), Padova (+ 1,7%) e Roma (+1%). In tutti gli altri centri invece fanno un passo indietro: si va dai cali decisi di Genova e Bologna (– 6%) alla variazione minima di Milano (-0,3%), che si conferma la città con i canoni più elevati.

Milano – Nel capoluogo lombardo i canoni di locazione sono rimasti pressoché stabili nell’ultimo anno, e si attestano su un valore medio di 14,3 euro mensili al metro quadro. I prezzi sono generalmente livellati verso l’alto: in nessun quartiere si scende sotto i 10 euro mensili al m2. Il quartiere più esclusivo è il centro storico (dove un metro quadrato costa in media 19,8 € al mese), seguito da quello di Garibaldi-Porta Venezia e da quello dei Navigli. Le zone più economiche sono invece quelle di Certosa e Greco-Turro.

Roma – Nella capitale il prezzo medio delle locazioni è cresciuto dell’1% nel primo semestre del 2014, dopo due anni di ribassi. Affittare una casa a Roma costa mediamente 13,5 euro per metro quadro al mese. I quartieri più cari sono ovviamente quelli del centro, che però risentono di un andamento incostante dovuto all’incremento dell’offerta nelle zone di maggior pregio come piazza del Popolo e piazza Navona. I prezzi crescono anche nei quartieri di Trigoria e dell’EUR mentre calano a Centocelle, Monte Mario e Parioli.

Napoli – Ribassi decisi dei prezzi si registrano nella città partenopea, dove in tutti i quartieri gli affitti sono stati corretti al ribasso dai proprietari per favorire l’incontro tra domanda e offerta. La media cittadina di prezzo per m2 è di 9,2 euro e la contrazione riguarda tutte le aree: da quelle più care (Lungomare e Vomero-Arenella) a quelle più popolari (Marianella-Chiaiano e Pianura).
26/07/2014 17:35
 
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Napoli: affitti -4,8% nel 1° semestre 2014
napoli, dopo i prezzi scendono anche i canoni di locazione (Fonte: idealista.it - 25/07/2014)
27/07/2014 00:16
 
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Crisi,casa:non pagato un affitto su due (Fonte: studioconsulenzaromano.net - 26/07/2014)

Un affitto su due in Italia non è pagato. In media, oltre il 50% dei proprietari denuncia mensilità non pagate (60% a Napoli, 45% a Roma, 35% a Milano). Il dato arriva da un’indagine dell’AdnKronos che rivela un aumento delle insolvenze del 5% rispetto allo scorso anno.
I dati di sfratto forniti dal Ministero degli Interni per il 2013 raggiungono i 73.385,(+4,4%). I motivi:la morosità per l’89%,la finita locazione per il 7,4% e la necessità del proprietario il 3,6%.
E il Fondo di garanzia “rischio morosità” è stato dotato di 20mln di euro.
30/08/2014 14:36
 
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Prezzi degli affitti in Calabria: -7,82%
Casa, prezzo affitti in calo del 7,28% (Fonte: ansa.it - 30/08/2014)
27/10/2014 08:59
 
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Nel 2014 i canoni sono ancora in discesa (Fonte: Il Sole 24 Ore - di Gabriele Petrucciani - 27/10/2014)

Un click per ingrandire

[Modificato da marco--- 27/10/2014 08:59]
30/01/2015 09:30
 
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Prezzi affitti: -4,7% nel 2014
report idealista: affittare casa è sempre più conveniente, prezzi giù del 4,7% nel 2014 (scopri i valori nella tua città) (Fonte: idealista.it - 29/01/2015)

la tendenza ribassista dei canoni di locazione ha registrato un'accelerazione nel corso del 2014, che si è chiuso con un calo del 4,7%, a una media di 8,4 euro al metro quadro mese. è quanto rileva il portale immobiliare idealista.it che ha monitorato il prezzo di 57.592 annunci di immobili in affitto, pubblicati tra dicembre 2013 e dicembre 2014

per la prima volta dall’inizio delle rilevazioni dei valori immobiliari iniziate nel 2007, si è in grado di estendere l’analisi a tutte le regioni e le province italiane. in questo modo il risultato riflette la diversità di tutti gli immobili in affitto in italia e non solo quelli dei comuni citati nel rapporto

tabellaregioni

solo 3 regioni hanno conseguito chiudere l'anno appena trascorso in terreno positivo, veneto (2,5%), lazio (1,6%) e friuli venezia giulia (1,0%). all'opposto, guidano la tendenza ribassista tutte regioni del sud, con il picco di ribassi in puglia (-11,3%), che precede calabria (-8,1%) e campania (-7,7%)

sul fronte dei prezzi, il lazio è al top dei rendimenti con 11,2 euro al metro quadro, seguono lombardia (10,6 euro/m2) e la piccola valle d'aosta (9,6 euro/m2). dall'altro lato i prezzi più bassi si trovano in molise (4,7 euro/m2), seguito da calabria (5,0 euro/m2) e sicilia (5,9 euro/m2)

tabellaprovince

i ribassi prevalgono anche a livello provinciale, anche se la tendenza è meno netta rispetto al quadro regionale, con un terzo (20) delle aree, per le quali è stato possibile registrare le variazioni su base annuale, in terreno positivo

imperia (12,8%), il mantovano (11,3%) e in provincia di ancona (8,1%) sono le province dove le richieste dei proprietari salite di più, all’opposto della tavola ci sono caserta (-9,8%), agrigento (9,7%) e biella (9,4%)

il ranking delle province più care vede primeggiare milano con 13,2 euro al metro quadro, seguita da roma (11,9 euro/m2) e firenze (11,1 euro/m2). la più economica d’italia è caltanissetta (3,8 euro/m2), con caserta (4,4 euro/m2) e reggio calabria (4,6 euro/m2) subito dietro

tabellacapoluoghi

in questo quadro tendenzialmente negativo non fa eccezione l’andamento dei comuni capoluogo. affittare casa oggi costa meno dell'anno scorso in 37 dei 50 centri rilevati dall’ufficio studi del portale

fra questi ravenna (-12,8%) è la sede dei ribassi maggiori, seguita da siracusa (-12,0%) e caserta (-11,5%), tutte con cali a due cifre. all'opposto verona (6,3%) è il centro dove i prezzi sono cresciuti di più, seguono ancona (5,4%) e rimini (4,5%)

i prezzi più alti si trovano a venezia (16,2 euro/m2) che precede nella graduatoria milano (14,7 euro/m2), e roma (13,3 euro/m2) dove i canoni sono rimasti pressoché invariati rispetto all’anno scorso. per trovare locazioni più accessibili bisogna andare al sud, a reggio calabria e agrigento dove le quattro mura costano una media di 4,6 euro metro quadro mensili o a caltanissetta, dove prendere un appartamento in affitto costa solo 3,8 euro al metro quadro

tutti i grandi mercati hanno segnato un trend prevalentemente ribassista nel 2014 ad eccezione di padova (1,6%) e cagliari (0,1%), dove i prezzi sono rimasti fermi allo scorso anno

canoni giù nel resto delle città, con genova (-9,8%) a guidare la graduatoria, seguita da napoli (7,6%) e bari (-7,5%); anche palermo (-6,7%) registra un calo sopra la media nazionale. sotto la soglia del cinque per centosi collocano nell’ordine torino (-4,4%), bologna (-3,5%), catania (3,3%) e firenze (-2,4%). le correzioni più deboli sono quelle dei proprietari di milano (1%) e roma (0,1%)

per vincenzo de tommaso dell'ufficio studi idealista.it: "i ribassi sono indice delle sofferenze delle famiglie italiane alle prese con il difficile compito di far quadrare i conti. dall'altro lato si assiste a un'offerta in aumento con proprietari più propensi ad abbassare le pretese pur di affittare il proprio immmobile e così far fronte agli elevati costi di gestione e alle imposte sull'abitazione. per il 2015 prevediamo un anno di netta crescita per il mercato delle locazioni, con i potenziali inquilini che premieranno solo i prodotti di qualità"

l’indice dei prezzi degli immobili di idealista.it
il portale immobiliare idealista.it è attualmente una delle pagine web più utilizzate in italia da privati e professionisti immobiliari per la vendita, l’acquisto e l’affitto di immobili. con una base dati di migliaia di immobili attualmente in vendita sul portale, la divisione studi idealista.it realizza le analisi relative al prezzo degli immobili in vendita e in affitto dal 2007. dopo cinque anni di attività idealista.it è attualmente una fonte autorevole del mercato per altri uffici studi, entità bancarie e media

per la realizzazione di quest’indice sono stati analizzati i dati di 57.592 annunci immobiliari pubblicati su idealista.it tra il 30 dicembre 2013 e il 30 dicembre del 2014; questi immobili hanno superato il controllo qualità basato su informazioni come: prezzo, dimensione, distribuzione e non duplicazione

per permettere una sufficiente standardizzazione dei risultati inoltre vengono analizzati soltato quei comuni che hanno mantenuto, nel corso del periodo di studio, una media costante di 50 o più annunci di case di seconda mano in vendita . quei comuni che non hanno raggiunto questa media sono stati esclusi dal campione di analisi al pari di quelli che hanno registrato, nel periodo dato, una variazione di più del 30% del numero di annunci
[Modificato da marco--- 30/01/2015 09:34]
10/05/2015 17:33
 
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Tecnocasa: il trend degli affitti dal 2007 al 2014 (Fonte: datamanager.it - 10/05/2015)

Un excursus dell’Ufficio Studi Tecnocasa sull’andamento del mercato degli affitti dal 2007 al 2014 per individuarne peculiarità e tendenze negli anni

Il 2007 chiude con una stabilità dei canoni di locazione, ma in svariate grandi città si hanno valori al ribasso. I proprietari iniziano a stabilizzare o ribassare i canoni di locazione per fidelizzare l’inquilino puntuale nei pagamenti.

Il 2008 è l’anno in cui i canoni di locazione hanno registrato un ribasso generalizzato; e’ l’anno in cui la stretta creditizia inizia a rallentare il mercato delle transazioni immobiliari, determinando un aumento di domanda di immobili in affitto. Nonostante questo i canoni diminuiscono perché c’è ancora tanta offerta sul mercato e perché i proprietari sono propensi a ribassarli. Si intravede un altro cambiamento: i potenziali inquilini sono sempre più attenti alla qualità dell’immobile da affittare, prediligendo quelli in buono stato e quelli ben arredati. Questo grazie anche all’abbondante offerta immobiliare presente sul mercato.

Il 2009 è l’anno della conferma delle tendenze finora descritte.

Nel 2010 in alcune grandi città l’aumento della domanda si fa sentire sui valori, stabilizzandoli. I proprietari delle abitazioni diventano selettivi nella scelta dell’inquilino, temono eventuali morosità.

Questa tendenza continuerà anche nel 2011 e nel 2012.

Nel 2013 i canoni di locazione si abbassano ulteriormente e si segnala una diminuzione dei valori del 2,1%. Le motivazioni si racchiudono in un aumento dell’offerta immobiliare, nella diminuita disponibilità di spesa dei potenziali acquirenti e nella volontà dei proprietari di andare incontro agli inquilini “affidabili” ribassando i canoni di locazione.
Aumenta la rigidità da parte dei proprietari ad affittare l’immobile e desiderano sempre più garanzie.

Nel 2014 i canoni di locazione sono ancora in discesa a causa della diminuita disponibilità di spesa dei potenziali inquilini e dall’aumentata offerta sul mercato di immobili in affitto. Il secondo semestre vede un lieve rialzo dei canoni di locazione in alcune aree delle grandi città. La maggioranza di coloro che cerca casa in affitto lo fa per trovare l’abitazione principale, insieme a chi si trasferisce per lavoro e per motivi di studio. Il contratto più praticato è quello a canone libero, ma aumenta l’appeal del contratto a canone concordato grazie anche alla cedolare secca agevolata. In alcune città come Verona e Bologna prevale sulle altre tipologie immobiliari. Le tipologie più affittate sono il bilocale e il trilocale.
11/05/2015 14:11
 
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Casa, a Genova calano ancora gli affitti: un trilocale costa in media 430 euro (Fonte: genova24.it - 11/05/2015)

Genova. Nel secondo semestre del 2014 i canoni di locazione di Genova hanno registrato un andamento generalmente al ribasso: -13% i monolocali, -5,0 % i bilocali e -3,7 % i trilocali. Lo rivelano i dati registrati da Tecnocasa.

Ribassi più sensibili dei canoni nelle macroaree Quarto-Quinto e di Voltri-Pegli. Uno dei motivi è il maggiore ricorso al canone concordato grazie alle agevolazioni fiscali sull’IMU e alla cedolare secca agevolata. A Sampierdarena invece il calo dei canoni di locazione ha interessato soprattutto le zone più popolari dove si sono registrati in passato problemi di morosità e per cui i proprietari per fidelizzarsi gli inquilini non morosi hanno ridotto i canoni di locazione.

Quasi l’80% degli inquilini entra in affitto per scelta abitativa, ma è comunque buona la percentuale di coloro che si trasferiscono per lavoro (20%). Questi ultimi sono attivi soprattutto nell’area di Bolzaneto (in zona c’è l’Istituto Italiano di Tecnologia) e, in misura minore, a Nervi e Quinto perché sono vicine agli ospedali Gaslini e San Martino.

Il taglio più richiesto dai potenziali inquilini è quattro locali, che rappresenta il 34,1% delle richieste, seguito dal trilocale con il 33%. La percentuale dei coniugati che cercano casa in affitto è più di un terzo (38,6%) ma in aumento rispetto ad un semestre fa quando era pari al 33,3%. Il mercato immobiliare più accessibile infatti sta riportando sul mercato le coppie più giovani.

Il dato più interessante su Genova però riguarda soprattutto la tipologia di contratto stipulato: prevale nettamente il canone concordato grazie alle agevolazioni fiscali di cui può godere il proprietario.

I canoni medi di locazione sono di 270 euro al mese per un monolocale, 350 euro per un bilocale e 430 al mese per un trilocale. Sono necessari mediamente 83 giorni per locare un immobile, tempistica più elevata tra tutte le grandi città.
11/06/2015 15:45
 
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Affitti, canoni stabili nel terzo trimestre (scopri i prezzi nella tua città) (Fonte: idealista.it - 23/10/2015)

Report affitti terzo trimestre 2015

Andamento piatto dei prezzi delle locazioni in Italia nel terzo trimestre del 2015, dove la richiesta media dei proprietari è stabilmente ferma a 8,5 euro mensili da un anno a questa parte. Dopo l’estate l’ufficio studi idealista ha rilevato una leggera flessione dei canoni nell’ordine dello 0,4%.

Uno sguardo d’insieme sulla dinamica dei prezzi nelle diverse aree del Paese restituisce la mappa di un mercato degli affitti polarizzato, con zone dove i prezzi salgono e zone dove i prezzi continuano a scendere. La domanda si mantiene particolarmente viva in città come Milano, Torino, Firenze e Roma, forti dei primi segnali di ripresa dell’occupazione, le altre città non dimostrano lo stesso dinamismo.

Regioni

In un quadro prevalentemente ribassista, 7 macro aree su 20 chiudono i mesi estivi con uno scarto positivo.

La Liguria (5,9%) segna il rialzo più deciso, seguita da Puglia (3,3%) e Calabria (3,8%). All’opposto la performance peggiore spetta alla Campania (-8,3%), che precede Veneto (-7,7%) e Lombardia (-6,2%).

Sul fronte dei prezzi regionali, il Lazio è stabile al top dei rendimenti da locazione con 11,3 euro/m², seguito da Lombardia (11 euro/ euro/m²) e Toscana (9,2 euro/m²). I valori più bassi d’Italia si trovano in Molise (4,7 euro/m²), Calabria (4,9 euro/m²) e Basilicata (5,4 euro/m²).

Province

La situazione a livello provinciale si presenta in sostanziale equilibrio tra aree che salgono (38) e le aree che scendono (42). Variazioni più ampie caratterizzano questi mercati, come testimoniano gl’incrementi a due cifre di Lucca (10,4%) e, all’opposto, i tonfi delle province di Napoli (-15,7%) e Venezia (-10,8%).

Nel ranking delle province più care, Milano (13,5 euro/m²) si conferma in testa, seguita da Roma (12,3 euro/m²), mentre Venezia (11,4 euro/m²) scende in graduatoria dopo il tonfo registrato nel trimestre appena trascorso. Guardando alla parte bassa della tabella, Avellino è fanalino di coda con 3,9 euro, precedendo Isernia a Caltanissetta, entrambe con una media di 4 euro/mese.

Città capoluogo

39 città capoluogo segnano un incremento dei rendimenti mensili negli ultimi tre mesi sulle 66 monitorate in questo rapporto.

Grosseto è il capoluogo dove prezzi degli affitti sono cresciuti di più nell’ultimo trimestre, con un incremento dell’8,1%. Considerevoli gli aumenti anche a Como (7,8%) e Varese (7,7%). Marcia indietro per Pistoia (-7,3%), Potenza (-7,4%) e Massa (7,7%), le città dove le pretese dei proprietari hanno segnato un secco ridimensionamento negli ultimi mesi.

Tra le città di grandi dimensioni, le performance migliori spettano a Torino (4,4%), Firenze (4,1%) e Milano (1,1%). Lieve flessione per Roma(-0,4%), tonfo a Napoli, dove i prezzi sono in caduta libera dopo il calo del 6,3% del registrato dopo l’estate.

Venezia è sempre la città dove affittare costa di più, a una media di 15,6 euro/m² mensili, seguita da Milano (15,2 euro/m²) e Roma (13,8 euro/m²). Nella parte opposta della tavola troviamo Reggio Calabria e Caltanissetta, le città più economiche, rispettivamente con 4,4 e 3,9 euro/m² al mese.






[Modificato da marco--- 26/10/2015 08:54]
14/11/2015 09:33
 
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Affitti, a Napoli canoni a picco nel terzo trimestre (Fonte: idealista.it - 13/11/2015)

A Napoli i canoni di locazione continuano a scendere nel terzo trimestre. Dopo la drastica sforbiciata del 6,1% data dai proprietari dopo i mesi estivi, i prezzi sono calati fino a toccare i 9,1 euro al metro quadro.

La tendenza è “forte e chiara” e non accenna ad attenuarsi in città, dove i prezzi precipitano del 13,7% rispetto al valore massimo registrato dall’ufficio studi idealista, esattamente due anni fa.


A livello di quartiere la situazione è meno definita con 4 quartieri che registrano incrementi, seppur lievi, e 4 aree che calano rispetto alla rilevazione del secondo trimestre 2015 (altre 2 zone non sono rilevabili).

Tra le aree che hanno tenuto si segnalano Chiaiano-Zona Ospedaliera-Scampia (1,8%; 6,8 euro/m2) e soprattutto il Vomero (0,9%; 11,1 euro/m2), che si mantiene su valori tra i più elevati a livello cittadino. Pressocchè stabili Pianura-Soccavo-Camaldoli e Poggioreale-Vicaria.

All’opposto, i valori hanno preso una decisa china negativa a Posillipo-Chiaia-San Fernando (-4,8%; 12,1 euro/m2) , che tuttavia resta la zona più cara della città, seguita nella graduatoria dei ribassi da Capodimonte-Materdei-San Carlo Arena (-3,6%; 8,7 euro/m2) e Bagnoli-Fuorigrotta (-3,2%; 9,1 euro/m2), i cui prezzi coincidono esattamente con la media cittadina. Correzione a ribasso anche per il Centro Storico (-2,7%; 9,7 euro/m2) nell’ultimo trimestre.

Secondo Vincenzo De Tommaso, dell’ufficio studi di idealista: “Nel capoluogo partenopeo il mercato degli affitti si mantiene vivace nelle aree di maggiore appeal o ben servite dai mezzi di trasporto, dove i tempi per affittare un appartamento possono essere molto rapidi, anche nell’ordine delle due settimane. Tuttavia in città c’è un surplus di offerta poco qualificata e inflazionata, che non incontra la domanda dei consumatori attenti al rapporto qualità-prezzo e particolarmente sensibili a immobili pronti per l’uso”.
19/12/2015 09:09
 
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Dopo cinque anni di ribassi nel 2015 tornano a crescere i canoni di affitto. I valori nelle principali città (Fonte: idealista.it - 18/12/2015)

Dopo cinque anni di flessione dei prezzi, per la prima volta nel 2015 i canoni di affitto tornano in terreno positivo, registrando un aumento dell'1,7%. Secondo il Rapporto sulle locazioni di Solo Affitti, realizzato in collaborazione con Nomisma, a cambiare sono le abitudini degli italiani, che scelgono come abitazione principale una casa in affitto, anche per ragioni economiche.
La variazione dei canoni

Se a livello nazionale l’aumento dei prezzi d’affitto nell’ultimo anno risulta inferiore al 2%, ci sono città dove l’incremento raggiunge la doppia cifra come a Bologna (+11,6%), Perugia (+9%) e Bari (+8,5%). Oltre la media nazionale l’aumento a Napoli (+6,3%), Genova (+5,5%) e Catanzaro (+5,2%).
A Milano, che già nel 2014 aveva anticipato il trend in risalita sotto la spinta dell’Expo, si registra un +2,4%. In alcune piazze tuttavia persiste il segno meno. A Palermo la contrazione più consistente degli affitti: -7,7%. Seguono Potenza e Campobasso (-5% ciascuno), Roma (-2,2%), Trieste (-1,9%) e Trento (-1,2%). Una generale stabilità si rileva ad Aosta (+0,8%), Ancona (+0,1%) e Cagliari (-0,4%).

Le grandi metrature spingono il mercato locativo. I quadrilocali tirano soprattutto a Bologna (+15,2%), Perugia (+14,3%), Bari (+11,6%), Genova (+11,5%) e Venezia (+10,4%). I trilocali sono molto richiesti a Perugia (+11,4%), Bari (+11,3%) e Bologna (+10,6%). In altre città gli appartamenti di maggiori dimensioni sono meno appetibili: i quadrilocali fanno registrare canoni in calo ad Aosta (-5,9%), Campobasso (-4%) e Palermo (-3,9%), i trilocali a Palermo e Potenza (-4,9% ciascuno), e Campobasso (-4,8%). Locazioni stabili per mono e bilocali (+0,1% ciascuno).

Il Rapporto di Solo Affitti rileva un significativo cambio dei costumi da parte degli italiani rispetto all’affitto, complice la crisi economica di questi anni. Rispetto all’ultimo anno le famiglie che prendono in affitto un appartamento come abitazione principale sono aumentate di quasi 10 punti percentuali, dal 50,3% del 2014 al 59,8% del 2015.

Il trend è ancora più marcato in città come Palermo e Trento (80% ciascuno), Campobasso (75%) e Roma (70,4%). Sotto la media nazionale Trieste (45%), Milano (49%) e Genova (45%), dove più importante è la richiesta di trasfertisti e studenti. Diminuisce leggermente, a livello nazionale, la quota di richieste di locazione provenienti da lavoratori in trasferta (da 25,1% nel 2014 a 22,6% nel 2015) e studenti fuori sede (da 22,9% a 16,1%).

“Dal 2010 al 2014 – afferma Silvia Spronelli, presidente di Solo Affitti – i canoni d’affitto erano diminuiti del 12,5%, quest’anno registriamo una ripartenza con prospettive migliori per il mercato. Le abitudini degli italiani stanno cambiando e la locazione diventa sempre più una scelta permanente. Molte famiglie, infatti, prendono casa in affitto come abitazione principale, anche per ragioni economiche, orientandosi su ambienti più ampi e confortevoli per i loro bambini”.
I prezzi degli affitti

Per prendere in affitto un appartamento in Italia occorrono mediamente 516 euro, che salgono a 558 euro se l’appartamento è ammobiliato e a 572 se dotato di garage. Milano si conferma anche nel 2015 la città più cara per gli affitti (canone medio di 916 euro) superando Roma (809) di oltre un centinaio di euro. Seguono Firenze (645 euro), Bologna (568 euro), Venezia (566 euro), Napoli (546 euro). Vivere in affitto costa meno che altrove a Potenza (379 euro), Campobasso (381 euro), Perugia (396 euro) e Catanzaro (399 euro).
La preferita è la cedolare secca

Secondo Solo Affitti anche nel 2015 la cedolare secca è stata preferita alla tassazione IRPEF, utilizzata ormai in poco più di 1 contratto su 10 nei capoluoghi di regione. La nuova tassazione viene impiegata mediamente nell’87% dei casi, con punte del 97% a Perugia, del 95% a Napoli, del 93% ciascuno a Roma, Venezia e Firenze.
Il canone concordato è il preferito

Da quest’anno i contratti di locazione con canone concordato sono diventati i più utilizzati in Italia (dal 37,1% del 2014 al 43,1% del 2015) e superano per la prima volta quelli liberi 4+4, passati dal 39,8% dello scorso anno al 42,1% del 2015. Cala l’impiego di contratti transitori, passati dal 20,9% del 2014 a 14,3% di quest’anno.

Di pari passo al canone concordato cresce l’utilizzo della cedolare secca al 10%: i proprietari di casa che la scelgono in Italia sono il 58% con punte dell’83% a Firenze e Torino, dell’80% a Genova, del 75% a Bologna e Perugia, e al 70% ciascuno a Roma e Trento. A Milano e Napoli il recente rinnovo degli accordi territoriali dopo quasi 20 anni riapre la possibilità per i locatori di utilizzare il canone concordato, anche se ancora nel capoluogo meneghino non si va oltre il 5% dei contratti e non si supera il 6% in quello partenopeo.
I locatori

Aumentano le coppie senza figli che vivono in affitto (dal 36,9% del 2014 al 40,2% del 2015) mentre diminuiscono quelle con figli che restano comunque numerose (25,8%). Stabile la quota di single in affitto che rappresentano più di un quinto del totale (21,9%). In calo il fenomeno della condivisione di uno stesso appartamento da parte di più persone (12,1% del totale) che si mantiene vivo nelle città universitarie come Catanzaro (35%), Firenze (21,7%), Bologna (21%) e Venezia (17,5%), così come a Milano dove quasi un appartamento locato su cinque è utilizzato da tre e più soggetti (17%).
I tempi di locazione

Diminuisce rispetto allo scorso anno il tempo medio necessario a trovare un appartamento: 2,3 mesi. Se in centro e semicentro occorre un periodo inferiore per arrivare alla firma del contratto (2 mesi), in periferia ci vogliono 2,7 mesi. Si trova casa più velocemente a Perugia (1,5 mesi), Milano e Firenze (1,7 ciascuno) mentre la ricerca dura di più a Napoli (3,8), Bari (3,5), Palermo e Aosta (3,3 ciascuno).
16/01/2016 09:03
 
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Indice affitti idealista: nel 2015 lieve ripresa dei canoni, +0,8%

Il prezzo delle case in affitto in Italia sembra essersi stabilizzato nel corso del 2015, chiudendo con un lieve incremento dello 0,8%, a una media di 8,4 euro al mese. Nell’ultimo trimestre dell’anno l’aumento è stato del 2,4%. Per la realizzazione di quest’indice sono stati analizzati i dati di 68.447 annunci di abitazioni in affitto pubblicati su idealista tra il 20 dicembre 2014 e il 23 dicembre del 2015.

Per Vincenzo De Tommaso, responsabile dell’ufficio studi di idealista, "i dati del nostro indice dei prezzi mostrano uno scenario stabile a livello generale, con differenze ancora piuttosto marcate a livello di macroaree". De Tommaso ha poi spiegato: "I prezzi sono ripartiti soprattutto nelle regioni del centro-nord e nei mercati più interessanti per gli investitori (Milano, Roma e le zone di maggiore interesse turistico), continuano a calare al Sud".

Regioni

Sono sei le regioni che hanno registrato variazioni positive nel corso degli ultimi dodici mesi. L’incremento maggiore spetta alla Liguria (4,8%), seguita da Lombardia (2,7%) e Sardegna (0,6%). Timidi segnali di ripresa anche in Toscana (0,5%), Lazio (0,2%) ed Emilia Romagna (0,2%). All’opposto la performance peggiore spetta alla Campania (-5,6%), seguita da Calabria (-4,7%) e Marche (-6,2%).

Sul fronte dei prezzi regionali, il Lazio è stabile al top dei rendimenti da locazione con 11,2 euro/m², seguito da Lombardia (10,9 euro/ euro/m²) e Toscana (9,3 euro/m²). I valori più bassi della Penisola si trovano in Molise (4,6 euro/m²), Calabria (4,8 euro/m²) e Basilicata (5,3 euro/m²).

Province

La provincia va a due velocità tra aree che salgono (43) e aree che scendono (48) - i valori di altre 9 non sono disponibili per questa rilevazione. Oscillazioni piuttosto ampie caratterizzano questi mercati, con incrementi a due cifre a Genova (15,3%) e Piacenza (10,6%), cui fanno da contraltare i cali altrettanto vistosi in provincia di Crotone (-16,1%) e Massa Carrara (-10,3%).

Nel ranking delle province più care, Milano (14,2 euro/m²) precede Roma (12,1 euro/m²) e Firenze (11,3 euro/m²), che ruba il terzo gradino del podio a Venezia (9,4 euro/m²), precipitata al nono posto della graduatoria nazionale. Guardando alla parte bassa della tabella, Caltanissetta ed Enna occupano l’ultima posizione riguardo ai prezzi medi degli immobili in affitto, con soli 4 euro mensili.

Città capoluogo

47 delle 85 città capoluogo rilevate in questo indice segnano un incremento dei rendimenti mensili negli ultimi dodici mesi.

Como (11,6%), Lecco (11,3%) e Udine (10,2%) segnano i rimbalzi maggiori seguite – tra i centri che hanno visto incrementare a due cifre le richieste dei proprietari – da Varese (10,1%). All’opposto i crolli maggiori sono a Mantova (-11,5%), Terni (-11,3%) e Potenza (-11,2%).

Tra le città di grandi dimensioni, i rincari migliori spettano a Milano (9,7%), Genova (7,8%), Firenze (6,4%) e Roma (3,2%), i ribassi maggiori spettano alle città del sud, con Palermo (-4,9%), che cala più di Bari (-3,7%) e Napoli (-1,8%).

Nel post Expo Milano è la regina degli affitti, con 16,1 euro/m² mensili, dopo i forti incrementi registrati nel corso dell’anno. Il capoluogo meneghino precede Venezia (16 euro/m²) e Roma (13,8 euro/m²). In fondo alla classifica Caltanissetta (4 euro/m²), Reggio Calabria
(4,2 euro/m²) e Vibo Valentia, con 4,5 euro al mese, sono le zone dove l’affitto costa meno.






[Modificato da marco--- 16/01/2016 09:05]
18/03/2016 07:05
 
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A febbraio nuovamente in crescita i prezzi degli affitti (Fonte: tgcom24.mediaset.it - 18/03/2016)

Nonostante un contemporaneo calo della domanda e dell'offerta, i canoni d'affitto sono aumentati dell'1,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

03:00 - Negli ultimi anni, complici alcuni fattori – le difficoltà di accesso al credito bancario hanno reso impossibile l'acquisto di una casa per molti italiani –, la domanda d'affitto si è mantenuta sempre su livelli molto elevati. Tuttavia i canoni d'affitto non ne hanno risentito, rimanendo stabili almeno fino all'aumento rilevato lo scorso mese da immobiliare.it.

A febbraio immobiliare.it ha certificato un lieve aumento dei canoni d'affitto che, nonostante un contemporaneo calo della domanda (-1,8%) e dell'offerta (-2,2%), sono cresciuti rispetto allo scorso anno (+1,7%).

Secondo immobiliare.it, in Italia l'affitto mensile di un bilocale di 65 metri quadri costa mediamente 560 euro. Si tratta di una media, naturalmente. Nei grandi centri abitati, i prezzi sono superiori: a Milano affittare un monolocale richiede un esborso mensile di 620 euro, mentre a Roma e Firenze il costo scende in entrambi i casi a 550 euro. Per un trilocale occorrono invece 1.200 euro mensili nel capoluogo lombardo e 1.040 in quello toscano e nella Capitale. Nei prossimi mesi, osserva immobiliare.it, il mercato della locazione potrebbe evolversi nuovamente.

La maggiore disponibilità delle banche a concedere nuovi finanziamenti certificata lo scorso anno – secondo l'ABI, nel 2015 le nuove erogazioni di mutui per l'acquisto di immobili da parte delle famiglie sono cresciute del 97,1% su base annua – non dovrebbe esaurirsi a breve e a beneficiarne potrebbe essere proprio il mercato immobiliare.

Secondo le previsioni dell'Osservatorio Tecnocasa, “complice il desiderio di acquistare casa grazie alla fiducia ritrovata e ad un accesso al credito decisamente migliorato negli ultimi mesi”, nel 2016 le compravendite dovrebbero essere comprese tra le 460 e 470 mila unità, dunque in crescita rispetto all'anno precedente.
[Modificato da marco--- 18/03/2016 07:07]
13/04/2016 08:42
 
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Affitti, canoni in aumento dell’1,2% nel primo trimestre del 2016 (Fonte: idealista.it - 12/04/2016)

Gli affitti ripartono da un incremento dell'1,2% nel primo trimestre dell’anno. Tra opposte tendenze a livello di mercati locali, prevale il segno più sui rendimenti da locazione, a una media di 8,5 euro al mese. I prezzi nel Paese comunque sono stabili, come conferma il dato che vede una modesta variazione dell’1,1% anno su anno.

È quanto emerge dai dati dell’indice dei prezzi delle locazioni del portale idealista, che ha registrato l’andamento dei prezzi di 67.622 abitazioni di 152 comuni.

Per Vincenzo De Tommaso, responsabile dell’ufficio studi di idealista, “il trimestre appena trascorso è stato caratterizzato da un andamento positivo dei prezzi. Si tratta di un consolidamento di una situazione che vede una domanda stabile, a fronte della quale cala l'offerta (-1,2%). Per questa ragione ci si sposta lentamente verso una lieve tendenza al rialzo”.

Regioni

Sono 11 le macroaree che segnano valori in rialzo dopo l’inverno, contro 6 in campo negativo; stabile l’Emilia Romagna; Molise e Valle d’Aosta non sono rilevabili. Gli incrementi maggiori del periodo spettano al Veneto e al Molise, entrambe allo stesso ritmo di crescita del 3,8%. A seguire troviamo il Lazio o con un balzo del 3,4%; tutte le altre regioni registrano rimbalzi inferiori al 3%, compresi tra il 2,9% della Basilicata e lo 0,1% della Sardegna. All’opposto la performance peggiore spetta alla Campania (-3,1%), la cui tendenza ribassista si conferma anche nel primo quarter dell’anno in corso, dopo che la regione del sud aveva anche segnato la peggiore performance del 2015 con un calo complessivo del 5,6%.

Sul fronte dei prezzi regionali, Lazio stabilmente al top dei rendimenti da locazione con 11,6 euro/m², lo seguono Lombardia (10,7 euro/ euro/m²) e Toscana (9,5 euro/m²). Le richieste più basse da parte dei proprietari si riscontrano in Molise (4,7 euro/m²), che precede due regioni del Sud Italia come la Calabria (4,8 euro/m²) e la Basilicata (5,5 euro/m²).

Province

La provincia è spaccata in due, tra aree che salgono (37) e aree che scendono (sono 40 questo trimestre), mentre i valori di altre 33 zone non sono ancora rilevabili. È proprio a livello provinciale che si registrano le oscillazioni maggiori dei prezzi, a fronte di dati dalle città ancora altalenanti.
A Prato (8,2%), Alessandria (6,9%) e Siena (6,8%) si segnalano i balzi maggiori; altre 6 province volano oltre il 5% (fra queste Firenze e Bologna). All’opposto il tonfo maggiore si registra in provincia di Agrigento (-10,2%).

Nel ranking aree provinciali più care, Milano (13,7 euro/m²) precede Roma (12,5 euro/m²) e Firenze (11,9 euro/m²). Guardando alla parte bassa della tabella, Caltanissetta occupa l’ultima posizione, con soli 4,1 euro mensili.

Città capoluogo

Prezzi in altalena nelle principali città italiane con 39 centri in campo positivo contro 40 ancora in terreno negativo negli ultimi tre mesi.

Trenta centri registrano variazioni superiori alla media del periodo, le più marcate ad Alessandria (8,2%), Cuneo (6,8%) e Prato (6,5%). Dall’altro lato del ranking, Lecco (-9,3%) segna il tonfo maggiore, seguita da Reggio Emilia (-8,6%) e Frosinone (-8,2%).

Anche nelle grandi città italiane la situazione è piuttosto incerta, con Firenze (5,4%) che continua a salire, insieme a Napoli (3,7%) e Bologna (3,3%); canoni in accelerazione anche a Roma (2,3%) e Palermo (1,1%); Bari è stabile (0,1%). All’opposto, i prezzi vanno giù nelle grandi città del nord: a Torino (-2,7%), Genova (-3,4%), Venezia (-3,9%) e soprattutto Milano (-4,2%), che sconta una fase recessiva fisiologica dopo l’Expo.

Nonostante la contrazione registrata nell’ultimo trimestre, Milano resta sempre al top dei valori, con 15,4 euro/m² mensili, raggiunta da Venezia allo stesso livello dei prezzi cittadini. Firenze fa un grosso passo avanti salendo a 14,4 euro/m², precedendo la Capitale con i suoi 14,1 euro/m². Dall’altro lato Caltanissetta (4,2 euro/m²) è la città dove l’affitto costa meno. Il centro siciliano precede Cosenza e Reggio Calabria, dove invece occorrono 4,4 euro al metro quadro mesili.

L’indice dei prezzi degli immobili di idealista

Il portale immobiliare idealista è attualmente una delle pagine web più utilizzate in Italia da privati e professionisti immobiliari per la vendita, l’acquisto e l’affitto di immobili. Con una base dati di 800mila immobili l’ufficio studi idealista realizza analisi e studi relative al prezzo delle abitazioni nel nostro Paese dal 2007.

Per la realizzazione di quest’indice sono stati analizzati i dati di 67.622 annunci di abitazioni in affitto pubblicati su idealista tra il dicembre del 2015 e marzo del 2016; questi immobili hanno superato il controllo di qualità basato su informazioni come prezzo, dimensione, distribuzione e non duplicazione.

Per permettere una sufficiente standardizzazione dei risultati sono analizzati soltanto i comuni che hanno mantenuto una media costante di 50 o più annunci in affitto nel corso del periodo di studio. I comuni che non hanno raggiunto questa media sono stati esclusi dal campione di analisi, al pari di quelli che hanno registrato una variazione di più del 30% del numero di annunci nel periodo dato.

Per assicurare l’esattezza dei dati sono sistematicamente escluse dal rilevamento le case i cui prezzi indicati dagli utenti risultano chiaramente sproporzionati rispetto al valore di mercato.
Tale scarto è stato misurato mediante il calcolo della deviazione standard che consente di ridurre eventuali distorsioni rispetto al valore medio atteso nel calcolo del prezzo al metro quadro.
[Modificato da marco--- 13/04/2016 08:42]
18/05/2016 08:57
 
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Tecnocasa, i rendimenti da locazione nelle principali città italiane (tabelle) (Fonte: idealista.it - 18/05/2016)

Nel secondo semestre del 2015, il rendimento delle abitazioni nelle principali città italiane si è attestato intorno al 4,7%. A dirlo è stato l'ufficio studi del gruppo Tecnocasa.

L'ufficio studi del franchising immobiliare ha messo a confronto le dinamiche di crescita dei prezzi degli immobili, dei canoni di locazione e dei rendimenti, nel periodo che va dal 2004 al II semestre 2015. L’analisi è stata effettuata nelle grandi città italiane. La curva dei prezzi è stata calcolata facendo riferimento alle variazioni degli immobili per quanto riguarda il compravenduto della tipologia “medio usato”. L’andamento delle variazioni dei canoni di locazione nel tempo è stato elaborato sul bilocale. Tra le grandi città quelle che hanno il rendimento annuo lordo da locazione più elevato sono Verona (6,0%) e Palermo (5,4%).




[Modificato da marco--- 18/05/2016 08:58]
27/05/2016 09:49
 
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L'evoluzione dei canoni di locazione dal 2007 ad oggi (Fonte: idealista.it - 26/05/2016)

L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha analizzato l’andamento dei canoni di locazione delle abitazioni dal 2007 al 2015. Vediamo cosa è successo anno per anno e qual è stata l’evoluzione degli affitti, in particolare quando è stata registrata una contrazione e quando un aumento.
Canoni di locazione 2007

Il 2007 chiude con una stabilità dei canoni di locazione, ma in svariate grandi città si hanno valori al ribasso. I proprietari iniziano a stabilizzare o ribassare i canoni di locazione per fidelizzare l’inquilino puntuale nei pagamenti.
Canoni di locazione 2008

Il 2008 è l’anno in cui i canoni di locazione hanno registrato un ribasso generalizzato; si tratta dell’anno in cui la stretta creditizia inizia a rallentare il mercato delle transazioni immobiliari, determinando un aumento di domanda di immobili in affitto. Nonostante questo i canoni diminuiscono, perché c’è ancora tanta offerta sul mercato e perché i proprietari sono propensi a ribassarli.

Si intravede un altro cambiamento: i potenziali inquilini sono sempre più attenti alla qualità dell’immobile da affittare, prediligendo quelli in buono stato e quelli ben arredati. Questo grazie anche all’abbondante offerta immobiliare presente sul mercato.
Canoni di locazione 2009

Il 2009 è l’anno della conferma delle tendenze finora descritte.
Canoni di locazione 2010, 2011, 2012

Nel 2010 in alcune grandi città l’aumento della domanda si fa sentire sui valori, stabilizzandoli. I proprietari delle abitazioni diventano selettivi nella scelta dell’inquilino, temono eventuali morosità. Questa tendenza continuerà anche nel 2011 e nel 2012.
Canoni di locazione 2013

Nel 2013 i canoni di locazione si abbassano ulteriormente e si segnala una diminuzione dei valori del 2,1%. Le motivazioni si racchiudono in un aumento dell’offerta immobiliare, nella diminuita disponibilità di spesa dei potenziali acquirenti e nella volontà dei proprietari di andare incontro agli inquilini “affidabili” ribassando i canoni di locazione. Aumenta la rigidità da parte dei proprietari ad affittare l’immobile e desiderano sempre più garanzie.
Canoni di locazione 2014

Nel 2014 i canoni di locazione sono ancora in discesa a causa della diminuita disponibilità di spesa dei potenziali inquilini e dall’aumentata offerta sul mercato di immobili in affitto. Il secondo semestre vede un lieve rialzo dei canoni di locazione in alcune aree delle grandi città.

La maggioranza di coloro che cerca casa in affitto lo fa per trovare l’abitazione principale, insieme a chi si trasferisce per lavoro e per motivi di studio.

Il contratto più praticato è quello a canone libero, ma aumenta l’appeal del contratto a canone concordato grazie anche alla cedolare secca agevolata. In alcune città come Verona e Bologna prevale sulle altre tipologie immobiliari. Le tipologie più affittate sono il bilocale e il trilocale.
Canoni di locazione 2015

Nel 2015 i canoni di locazione nelle grandi città hanno segnato una diminuzione del -0,8% per i monolocali, dello 0,5% per i bilocali ed un aumento dello 0,3% per i trilocali.

Non si riscontrano importanti cambiamenti rispetto all’anno precedente se non un lieve aumento dei canoni di locazione nel secondo semestre del 2015. Importante invece sottolineare anche per questo anno un incremento del ricorso al canone concordato (20,3% dei contratti stipulati attraverso le agenzie del Gruppo Tecnocasa).


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Affitti, impennata dei prezzi nel secondo trimestre 2016 (+ 3,1%) (Fonte: idealista.it - 18/07/2016)

Le case in affitto hanno registrato un incremento del 3,1% nel corso del secondo trimestre del 2016, attestandosi a 8,8 euro mensili. In termini annuali la variazione è stata più 3,2%.

idealista_index_affitti_ii_trimestre.pdf

In soldoni significa un esborso medio di 572 euro/mese a famiglia per un’abitazione di 65 m² - la metratura standard secondo i dati del portale -, dai 1.014 euro di Milano, ai 260 di Caltanissetta.

Sul fronte delle locazioni la domanda è sempre piuttosto vivace, ma l’offerta è in calo del 4,8% rispetto a 3 mesi fa. Per Vincenzo De Tommaso, responsabile dell’ufficio studi di idealista, “Il mercato degli affitti sembra godere di buona salute, con rendimenti in crescita a partire dalle grandi città del centro-nord, come Milano, Bologna e Torino, poli di attrazione per il lavoro. La crescita è generalizzata per appartamenti ben tenuti, situati in quartieri cittadini che offrono servizi e buona qualità della vita”.

Regione

Segnano progressi 12 macroaree su 18 (Trentino Alto Adige e Val d’Aosta non sono rilevabili). Gli incrementi maggiori si sono verificati in Sicilia, dove i prezzi sono aumentati del 5,3% rispetto al trimestre anteriore, Calabria (3,8%) e Veneto (3,4%). All’opposto della tendenza, i cali maggiori si registrano nelle Marche (-2%), in Sardegna (-2,1%) e in Abruzzo (-3,3%),

Il Lazio rimane stabilmente al primo posto della graduatoria dei prezzi con 11,6 euro/m², seguito da Lombardia (10,7 euro/ euro/m²) e Toscana (9,6 euro/m²). Le richieste più basse riguardano il Molise (4,7 euro/m²), la Calabria (5 euro/m²) e la Basilicata (5,5 euro/m²).

Province

Nel secondo trimestre i prezzi hanno accelerato in 45 aree su 81 rilevabili al momento. Le variazioni positive maggiori si sono avute a Rimini (10,3%), Parma (9,9%) e Padova (9,6%); altre 10 province, oltre a quelle menzionate, segnano rimbalzi oltre il 5%. Dalla parte opposta, con i ribassi maggiori, troviamo Olbia-Tempio (-8%), Genova e Como (-7,2%). Milano (13,8 euro/m²) precede Roma (12,6 euro/m²) e Firenze (11,5 euro/m²) nel ranking delle province più care. Tutte nel sud Italia le aree provinciali con i prezzi più bassi della graduatoria, dove troviamo Caserta (-4,6 euro/m²), Reggio Calabria (4,4 euro/m²) e il fanalino di coda Caltanissetta (3,9 euro/m²).

Città capoluogo

Sale a 45 il numero di città capoluogo in terreno positivo dopo i mesi primaverili (erano 39 lo scorso trimestre), contro i 33 in negativo.

In 1 centro su 4 le richieste dei proprietari superano la media del periodo; Vicenza (8,7%), Padova (8,3%) e Massa (7,8%) guidano gli aumenti dei canoni di locazione. Treviso (-11,2%) Caltanissetta (-6,3%) e Siena (-6,2%) sono i mercati più penalizzati.

Milano, con una media di 15,6 euro/m² mensili è sempre più regina dei rendimenti, seguita da Venezia (14,4 euro/m²) e Roma (13,9 euro/m²). Nella parte bassa del ranking, Caltanissetta (4 euro/m²) è il capoluogo italiano dove andare in affitto costa meno. Il centro siciliano precede in graduatoria Reggio Calabria (4,3%) e Agrigento con i suoi 4,4 euro al metro quadro mensili.

L’indice dei prezzi degli immobili di idealista.

Il portale immobiliare idealista è attualmente una delle pagine web più utilizzate in Italia da privati e professionisti immobiliari per la vendita, l’acquisto e l’affitto di immobili. Con una base dati di 800mila immobili l’ufficio studi idealista realizza analisi e studi relative al prezzo delle abitazioni nel nostro Paese dal 2007.

Per la realizzazione di quest’indice sono stati analizzati i dati di 64.400 annunci di abitazioni in affitto pubblicati su idealista tra marzo e giugno 2016; questi immobili hanno superato il controllo di qualità basato su informazioni come prezzo, dimensione, distribuzione e non duplicazione.

Per permettere una sufficiente standardizzazione dei risultati sono analizzati soltanto i comuni che hanno mantenuto una media costante di 50 o più annunci in affitto nel corso del periodo di studio. I comuni che non hanno raggiunto questa media sono stati esclusi dal campione di analisi, al pari di quelli che hanno registrato una variazione di più del 30% del numero di annunci nel periodo dato.

Per assicurare l’esattezza dei dati sono sistematicamente escluse dal rilevamento le case i cui prezzi indicati dagli utenti risultano chiaramente sproporzionati rispetto al valore di mercato.
Tale scarto è stato misurato mediante il calcolo della deviazione standard che consente di ridurre eventuali distorsioni rispetto al valore medio atteso nel calcolo del prezzo al metro quadro.
03/02/2017 00:09
 
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Otto anni di affitto: cos'è successo ai canoni di locazione dal 2008 al 2016 (Fonte: idealista.it - 01/02/2017)

La crisi che ha interessato il settore negli ultimi anni ha portato a una diminuzione dei canoni di locazione, oltre a un calo dei prezzi di vendita delle case. Nonostante le difficoltà di acquisto di una casa abbiano spinto la domanda di abitazioni in affitto, il grande stock di immobili presenti sul mercato ha contenuto le richieste dei proprietari. Vediamo qual è stato l'andamento degli affitti in Italia dal 2008 al 2016 secondo l'analisi dell'Ufficio studi di Tecnocasa.

L'andamento dei canoni dal 2008 al 2016

Il 2008 è l'anno in cui i canoni di locazione hanno registrato un ribasso generalizzato; si tratta dell'anno in cui la stretta creditizia inizia a rallentare il mercato delle transazioni immobiliari, determinando un aumento di domanda di immobili in affitto. Nonostante questo i canoni diminuiscono, perché c'è ancora tanta offerta sul mercato e perché i proprietari sono propensi a ribassarli. Si intravede un altro cambiamento: i potenziali inquilini sono sempre più attenti alla qualità dell'immobile da affittare, prediligendo quelli in buono stato e quelli ben arredati. Questo grazie anche all'abbondante offerta immobiliare presente sul mercato.

Il 2009 è l'anno della conferma delle tendenze finora descritte.

Nel 2010 in alcune grandi città l'aumento della domanda si fa sentire sui valori, stabilizzandoli. I proprietari delle abitazioni diventano selettivi nella scelta dell'inquilino, temono eventuali morosità. Questa tendenza continuerà anche nel 2011 e nel 2012.

Nel 2013 i canoni di locazione si abbassano ulteriormente e si segnala una diminuzione dei valori del 2,1%. Le motivazioni si racchiudono in un aumento dell'offerta immobiliare, nella diminuita disponibilità di spesa dei potenziali acquirenti e nella volontà dei proprietari di andare incontro agli inquilini "affidabili" ribassando i canoni di locazione. Aumenta la rigidità da parte dei proprietari ad affittare l'immobile e desiderano sempre più garanzie.

Nel 2014 i canoni di locazione sono ancora in discesa a causa della diminuita disponibilità di spesa dei potenziali inquilini e dall'aumentata offerta sul mercato di immobili in affitto. Il secondo semestre vede un lieve rialzo dei canoni di locazione in alcune aree delle grandi città. La maggioranza di coloro che cerca casa in affitto lo fa per trovare l'abitazione principale, insieme a chi si trasferisce per lavoro e per motivi di studio.

Il contratto più praticato è quello a canone libero, ma aumenta l'appeal del contratto a canone concordato grazie anche alla cedolare secca agevolata. In alcune città come Verona e Bologna prevale sulle altre tipologie immobiliari. Le tipologie più affittate sono il bilocale e il trilocale.

Nel 2015 i canoni di locazione nelle grandi città hanno segnato una diminuzione del -0,8% per i monolocali, dello 0,5% per i bilocali ed un aumento dello 0,3% per i trilocali. Non si riscontrano importanti cambiamenti rispetto all’anno precedente se non un lieve aumento dei canoni di locazione nel secondo semestre del 2015. Importante invece sottolineare anche per questo anno un incremento del ricorso al canone concordato (20,3% dei contratti stipulati attraverso le agenzie del Gruppo Tecnocasa).

Nel primo semestre del 2016 i canoni di locazione delle grandi città sono in aumento: +0,7% per i monolocali e i bilocali e +0,8% per i trilocali. Su tutte le tipologie, per la prima volta, si vede un segnale positivo, attribuibile prevalentemente ad una diminuzione dell’offerta immobiliare e ad una migliore qualità della stessa. Quello che è cambiato sensibilmente col tempo è l’utilizzo del canone concordato che si è attestato intorno al 22,9%, trovando sempre più consensi tra proprietari ed inquilini ( in un anno è passato dal 18% del primo semestre del 2015 al 22,9% dello stesso periodo del 2016).




[Modificato da marco--- 03/02/2017 00:10]
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