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Il più Grande Crimine (Paolo Barnard)

Ultimo Aggiornamento: 23/08/2012 16:04
11/11/2011 09:19
 
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Re:
dgambera, 10/11/2011 23.40:

Incredibile come Bersani abbia la capacità di parlare tanto e non dire il resto di niente, tranne il solito ritornello che siamo l'8^ potenza del mondo.

Scusate... vado a vomitare [SM=g7591]




Veeeeeeee DJ sciamo mica qui per pulirie gli scogli con la spugnetta noi veeeeeeee
[SM=g6957]
11/11/2011 09:48
 
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Re: Re:
laplace77, 11/11/2011 12:04 AM:



il passaggio "sulle rendite che non pagano nulla" te lo sei perso, eh?





Forse ero a vomitare [SM=g7605]
11/11/2011 23:26
 
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Re: Re: Re:
dgambera, 11/11/2011 09.48:




Forse ero a vomitare [SM=g7605]




Siamo mica qui a smacchiare i leopardi ........

Col nulla che circonda questi personaggi Mario Monti sembrerà Napoleone............. [SM=g6942]



.
[Modificato da grella 11/11/2011 23:26]
--- $ 100 WILL BUY THIS CAR MUST HAVE CASH LOST ALL ON THE SOTCK MARKET---
12/11/2011 08:39
 
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Re: Re: Re:
dgambera, 11/11/2011 09.48:




Forse ero a vomitare [SM=g7605]




e quando poi ha parlato gasparri che hai fatto???


basta confrontare le facce e i discorsi che hanno fatto

e pure le facce che faceva ruotolo


su bersani mi associo a travaglio: B. l'ha fatto cadere chi???



mi permetto una parentesi sull'art.18, visto che di legge sul lavoro ne parlavamo sopra...

A CHE E A CHI SERVE L'ARTICOLO 18 ???

Licenziato perché criticò Moretti
Ora Antonini annuncia battaglia




Il ferroviere è consulente dei parenti delle vittime della strage di Viareggio e si batte per avere giustizia. Grazie alle testimonianze in suo favore, è pronto a inoltrare ricorso al Tribunale del Lavoro

(video)

di Raffaele P. Miniussi


di sicuro "non serve" a chi fa il verme / lo zerbino / il servo del capo e del padrone di professione o per attitudine personale.

per le persone che hanno dignita', onesta' e coscienza puo' servire, invece, quanto meno per non lasciarsi buttare in strada come spazzatura.

[Modificato da laplace77 12/11/2011 08:47]
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Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
12/11/2011 10:44
 
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Re: Re: Re: Re:
laplace77, 11/12/2011 8:39 AM:




e quando poi ha parlato gasparri che hai fatto???


basta confrontare le facce e i discorsi che hanno fatto

e pure le facce che faceva ruotolo




C'era pure Gasparri? [SM=g7728]

Ammazza per quanto tempo ho vomitato.... ecco perchè... forse avrò sentito la sua presenza nell'aria...

laplace77, 11/12/2011 8:39 AM:




su bersani mi associo a travaglio: B. l'ha fatto cadere chi???




Non ho mai avuto tanta simpatia per Travaglio (tant'è che evitavo di vedere Annozero per questo, per la rabbia che mi faceva), ma devo dire che l'ho gradito parecchio in questa puntata e questo è stato il punto di gradimento e godimento massimo per me, poichè ha detto semplicemente il vero.

12/11/2011 11:37
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
dgambera, 12/11/2011 10.44:

laplace77, 11/12/2011 8:39 AM:




e quando poi ha parlato gasparri che hai fatto???


basta confrontare le facce e i discorsi che hanno fatto

e pure le facce che faceva ruotolo




C'era pure Gasparri? [SM=g7728]

Ammazza per quanto tempo ho vomitato.... ecco perchè... forse avrò sentito la sua presenza nell'aria...

laplace77, 11/12/2011 8:39 AM:




su bersani mi associo a travaglio: B. l'ha fatto cadere chi???




Non ho mai avuto tanta simpatia per Travaglio (tant'è che evitavo di vedere Annozero per questo, per la rabbia che mi faceva), ma devo dire che l'ho gradito parecchio in questa puntata e questo è stato il punto di gradimento e godimento massimo per me, poichè ha detto semplicemente il vero.





non scusa era la russa...
[SM=g6949]

che e' anche molto peggio...
[SM=g1746735] [SM=g1746735] [SM=g1746735]


su travaglio: prova a guardarti i passaparola su youtube,
poi ne riparliamo, non ce l'ha solo con berlusca, anzi...

ciao
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25/02/2012 19:42
 
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www.democraziammt.info/

28/05/2012 00:15
 
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Paolo Barnard: "criminale" a Monti, ma anche molto altro (Fonte: petrolio.blogosfere.it - di Debora Billi - 26/05/2012)

Ieri sera Paolo Barnard ha dato del "criminale" a Monti, e tutti ne parlano. Ma ha detto anche qualcosa di molto più dirompente, e non ne parla ancora nessuno.
Approfitto del weekend per andare un momento offtopic. (Non poi tanto però: uno dei più cliccati post di questo blog, ancora dopo oltre due anni, è questo.)
Grande scandalo ha destato la paroletta che ieri sera, da Paragone, ha pronunciato Paolo Barnard: "criminale", a proposito di Mario Monti. Non si parla d'altro in Rete.
Ma per me ieri sera Barnard ha detto qualcosa di molto, molto più dirompente. Qualcosa che oggi dovrebbe essere ripetuto in ogni blog ed ogni forum, invece di correr dietro ad una paroletta.
Ve lo riporto qui, in trascrizione diretta dal video (min.1,00):

L'euro è emesso da un sistema di banche centrali, viene immesso direttamente nelle riserve dei mercati e dei capitali privati europei, gli Stati ex-sovrani devono andare a bussare alla porta da questi strozzini e chiedere ogni singolo euro che spendono per i cancellini delle scuole, per gli stipendi degli insegnanti eccetera. Vengono strozzinati dai tassi d'interesse, e questo ha creato il disastro economico e finanziario che stiamo vivendo.

Barnard ha detto che la moneta è privatizzata. Che interi Stati sovrani sono ridotti come il negoziante sottocasa, che deve andare in banca a farsi prestar soldi col cappello in mano, e restituirli con gli interessi. Con la differenza, però, che il negoziante poi non viene a chiederli a voi.
E' questa l'Europa che ci hanno proposto? E' questa la bella "moneta unica" che ci affratella sotto la bandiera blu? E' questa roba, che dobbiamo a prezzo di sangue tenere in piedi?

Colgo l'occasione per scusarmi con Paolo Barnard. L'uomo che invocava il suicidio collettivo per impotenza generale, oggi organizza convegni, si sbatte a conferenze, va persino in TV sforzandosi di star calmo pur di far passare il suo messaggio (e davanti a Colaninno è ardua star calmi). Chapeau, Paolo Barnard.

[Modificato da marco--- 28/05/2012 00:17]
28/05/2012 11:22
 
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Ho già scritto che gli umili non erediteranno nulla, la giustizia non esiste. Ma morire da perdenti e oltre tutto muti è troppo. Glielo si deve almeno urlare in faccia al torturatore che è un infame


[SM=g1747536] [SM=g1750152] [SM=g1750152] [SM=g1750152]

democraziammt.info/site/2012/05/26/lultima-parola/
28/05/2012 11:36
 
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GLI ECONOMISTI AUSTRIACI – 1° SEMINARIO MMT ITALIA
di Alain Parguez

democraziammt.info/site/2012/05/24/gli-economisti-austriaci-1-seminario-mmt...
28/05/2012 22:39
 
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Re:
marco---, 28/05/2012 00.15:

Paolo Barnard: "criminale" a Monti, ma anche molto altro (Fonte: petrolio.blogosfere.it - di Debora Billi - 26/05/2012)

Ieri sera Paolo Barnard ha dato del "criminale" a Monti, e tutti ne parlano. Ma ha detto anche qualcosa di molto più dirompente, e non ne parla ancora nessuno.
Approfitto del weekend per andare un momento offtopic. (Non poi tanto però: uno dei più cliccati post di questo blog, ancora dopo oltre due anni, è questo.)
Grande scandalo ha destato la paroletta che ieri sera, da Paragone, ha pronunciato Paolo Barnard: "criminale", a proposito di Mario Monti. Non si parla d'altro in Rete.
Ma per me ieri sera Barnard ha detto qualcosa di molto, molto più dirompente. Qualcosa che oggi dovrebbe essere ripetuto in ogni blog ed ogni forum, invece di correr dietro ad una paroletta.
Ve lo riporto qui, in trascrizione diretta dal video (min.1,00):

L'euro è emesso da un sistema di banche centrali, viene immesso direttamente nelle riserve dei mercati e dei capitali privati europei, gli Stati ex-sovrani devono andare a bussare alla porta da questi strozzini e chiedere ogni singolo euro che spendono per i cancellini delle scuole, per gli stipendi degli insegnanti eccetera. Vengono strozzinati dai tassi d'interesse, e questo ha creato il disastro economico e finanziario che stiamo vivendo.

Barnard ha detto che la moneta è privatizzata. Che interi Stati sovrani sono ridotti come il negoziante sottocasa, che deve andare in banca a farsi prestar soldi col cappello in mano, e restituirli con gli interessi. Con la differenza, però, che il negoziante poi non viene a chiederli a voi.
E' questa l'Europa che ci hanno proposto? E' questa la bella "moneta unica" che ci affratella sotto la bandiera blu? E' questa roba, che dobbiamo a prezzo di sangue tenere in piedi?

Colgo l'occasione per scusarmi con Paolo Barnard. L'uomo che invocava il suicidio collettivo per impotenza generale, oggi organizza convegni, si sbatte a conferenze, va persino in TV sforzandosi di star calmo pur di far passare il suo messaggio (e davanti a Colaninno è ardua star calmi). Chapeau, Paolo Barnard.




Barnard è un grandissimo, il problema è che ha un pessimo carattere e dovunque va lo cacciano a pedate. Dovrebbe imparare a comunicare, ad essere un po' meno antipatico. Un cialtrone come Grillo per esempio può dire quello che vuole e nessuno si scompone più di tanto.

____________________________________________________

La casa è un sentimento.

°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°
27/06/2012 21:36
 
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Quando la creazione di moneta diventa un crimine contro i popoli (Fonte: wallstreetitalia.com - 17/02/2012)

L’Europa non ha capito la differenza tra liberalismo e perdita di sovranita'. I cittadini si devono battere perche' 270 miliardi non siano versati nelle casse delle banche. Su tre anni regalo di 90 miliardi: Bce dovrebbe prestare denaro all'1% a Italia e Spagna, non alle banche. Ma non lo fara'. La denuncia di Denis Dupre'.

New York - Il diritto di battere moneta e' un "regalo reale". Le banche centrali di Stati Uniti e Inghilterra mettono denaro a disposizione dei loro stati a tassi convenienti e quando ne hanno bisogno. L’Europa invece non ha ancora ben chiara la differenza tra liberalismo e perdita di sovranita'.

Per evitare che la politica demagogica defraudasse il cittadino formica in nome del cittadino cicala, l’Europa con l'articolo 123 del trattato europeo ha confiscato questo diritto (di battere moneta per aiutare lo stato), come denuncia un docente di Finanza ed Etica sul quotidiano Les Temps.


Il prestito a uno stato dipende dalla buona volonta' del prestatore e il tasso di interesse cambia in funzione del rischio di default dello stato. Il regalo messo a disposizione ha un costo che non rappresenta il rischio di credito e puo' essere fatto alle banche, alle imprese o agli Stati. La questione etica risiede nella scelta congiunturale del beneficiario del regalo.

A dicembre 2011, per esempio, la Bce ha prestato 489 miliardi di euro alle banche a tre anni, che secondo il Financial Times saliranno presto a 1.000 miliardi. Sono le cifre del regalo. In termini numerici, su un totale debitorio di oltre 270 miliardi di euro, gli aiuti alla Grecia ammontano a 145 miliardi di euro e prevedono l'intervento del braccio operativo della Bce, il fondo salva stati.

Se non fossero sostenute dalle acrobazie della Bce e accompagnate sotto braccio da Francoforte, le banche versebbero in questo momento nello stesso stato dell'Italia, o forse peggio, della Grecia, scrive il professore dell'Universita' di Grenoble Denis Dupre'. Mille e 500 miliardi al tasso dell'1% invece del 7%, corrisponde a un regalo da 90 miliardi su tre anni.

Il vero problema e' che questo meccanismo non e' nemmeno produttivo. Le banche non prestano piu' alle societa', acuendo la crisi. Cinicamente possono persino pensare a riacquistare azioni proprie per far salire i livelli di capitale e attirare nuovi azionisti, quando vogliono e quando ne hanno bisogno. E dopo l'entrata in vigore delle norme di Basilea III succede sempre piu' spesso.

L'ossessione della Bce per la salute delle banche, a cui va riservato il regalo, domina anche la questione della liberta' democratica dei cittadini. L'Europa reagi' mollemente alle violazioni della liberta' di stampa in Ungheria nel 2010, ma ora che il governo vuole ristabilire una certa indipendenza dall'Unione economica e monetaria, aumentando i poteri della banca nazionale, Bruxelles ha condannato senza appello l'esecutivo di Budapest.

Il miliardario Soros ha chiesto che la Bce presti denaro all'1% a Italia e Spagna, non alle banche. Ma non e' all'ordine del giorno. Senza questi aiuti, gli Stati in difficolta' sono condannati di fatto al rimborso massimo cosi' come calibrato e deciso dalla troika composta da Ue, Fmi e Bce.

Dopo la lettera della Bce inviata nell'agosto dell'anno scorso al governo Berlusconi per chiedere misure di austerita', in Grecia i salari pubblici sono stati fatti scendere del 40%, il 25% delle piccole imprese e' fallito e vengono chiesti ulteriori sforzi.

A gennaio 2012 la Germania ha persino proposto di mettere la Grecia sotto tutela, inviando un commissario europeo che disponga del diritto di veto sulle decisioni riguardanti il budget.

Le banche greche hanno 48 miliardi di dollari di bond ellenici in pancia e in caso di ristrutturazione andrebbero in crisi nera, visto che un'ipotetica perdita del 30% del capitale vorrebbe dire perdite per 15 miliardi rispetto a riserve di appena 28,8 miliardi di dollari. Altri 22 miliardi di bond sono in mano a Fondi pensione greci che andrebbero in rosso. Dei restanti 270 miliardi di debito del Partenone, 130 sono in mano a investitori pubblici (official creditors come Bce, Fmi, Ue e Banca Mondiale) mentre i restanti 140 miliardi sono in mano a privati, dove spiccano le banche francesi con 63 miliardi, le tedesche con 40 miliardi, le britanniche con 15,1, le portoghesi con 10,8 mentre le italiane hanno solo 4,7 miliardi di dollari, secondo i dati di fine 2010.

I cittadini e i manager d'impresa devono battersi perche' questi 270 miliardi non siano versati nelle casse delle banche. O e' forse meglio aspettare un ritorno dei colonnelli in Grecia per chiedere la modifica dell'articolo 123 del trattato europeo che vieta la creazione monetaria per gli stati?

Nel 2007, all'inizio della crisi, poteva essere letta come una sorta di sottomissione a una condizione di servitu' volontaria, con l'obiettivo di non schiacciare gli interessi privati o non dover rinegoziare un trattato che di per se' e' molto complesso. Cinque anni piu' tardi, si puo' considerare a tutti gli effetti un crimine contro i popoli.

Denis Dupré e' professore di finanza e etica, titolare della poltrona di manager responsabile dell’Universita' di Grenoble
[Modificato da marco--- 27/06/2012 21:37]
28/06/2012 09:57
 
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Se Trichet finanzia il debito pubblico (Fonte: lavoce.info - di Angelo Baglioni 22/07/2009)

...Il sospetto è che la Bce stia attuando surrettiziamente una strategia di finanziamento monetario del debito pubblico degli Stati della zona euro. Le banche stanno infatti utilizzando i prestiti ricevuti dalla banca centrale, almeno in parte, per acquistare ingenti quantitativi di titoli pubblici. Ci troviamo così di fronte a una nuova forma di monetizzazione del debito pubblico. La forma tradizionale era quella diretta: la banca centrale acquistava titoli del debito pubblico, pagandoli con base monetaria (passività a vista nei confronti del Tesoro). Questa forma non è più possibile, perché proibita dallo Statuto della Bce. Ecco allora entrare in funzione il finanziamento monetario indiretto: la banca centrale concede prestiti alle banche, creando base monetaria (passività a vista nei confronti delle banche, chiamate “riserve bancarie”). A loro volta, le banche utilizzano queste riserve per acquistare titoli pubblici: nel momento in cui acquistano i titoli, le loro riserve presso la banca centrale vengono trasferite al Tesoro. Il risultato finale è che lo Stato emette debito che viene in ultima analisi finanziato con moneta: il bilancio consolidato del sistema bancario, compresa la banca centrale, mostra all’attivo i titoli pubblici e al passivo l’incremento di base monetaria a disposizione del Tesoro. In sintesi: la Bce presta i soldi alle banche e queste li prestano, a loro volta, allo Stato.
Può darsi che le intenzioni di Trichet siano diverse e che l’intento della politica monetaria della Bce sia quello di aiutare le imprese. Tuttavia, l’effetto ottenuto è quello appena descritto...
05/08/2012 10:26
 
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Dibattito sull’Euro: Il Contributo di Maurizio Blondet

L’incubo di Draghi….

4 agosto 2012 Di Maurizio Blondet

È bastato che Draghi dicesse: «La BCE è pronta a fare tutto il necessario per salvare l’euro, e credetemi sarà abbastanza», perchè «i mercati» esultassero, le Borse salissero gioiose, lo spread calasse un po’ (mica tanto però). Perchè tutti hanno interpretato quelle mezze frasi sibilline come una promessa che la Banca Centrale farà, in un modo o nell’altro, quantitative easing.

S’intende che la monetizzazione del debito, sul piano intellettuale, è la sola cosa da fare per i debitori del Sud-Europa. Premessa: a debiti colossali si fa’ fronte storicamente in due modi: 1) smettendo di pagarli (default) oppure 2) «pagandoli» con moneta creata apposta in sovrappiù, monetizzandoli cioè. In un periodo come quello che attraversiamo – niente crescita, forte disoccupazione e in aumento, e con famiglie e imprese che stanno dis-indebitandosi, ossia riducendo i loro debiti – il potere pubblico deve creare moneta per evitare di entrare dalla recessione alla depressione – come sta già avvenendo. In Europa la monetizzazione è necessaria per evitare che la depressione si estenda, dalla Grecia alla Spagna e all’Italia (già fatto), e al di là al resto dei Paesi europei, a cominciare dalla Francia; e in questo contesto la monetizzazione non è nemmeno inflazionista, in quanto non farebbe che contrastare gli effetti di deflazione del dis-indebitamento degli attori economici privati.

Ora, però, i «mercati» aspettano di vedere: come farà, Draghi? Non solo perchè monetizzare è vietato dal regolamento della BCE, non solo per la netta contrarietà dei tedeschi, i padroni di fatto, ostinati ad esigere che i meridionali attuino i loro programmi di risanamento dei debiti, a forza di austerità. È anche che tutte le altre misure indirette tese più o meno a questo scopo – acquisto dei titoli dei Paesi indebitati sul mercato secondario, tagli del tasso primario, LTRO (il mega-prestito alle banche) – sono stati già tentate, senza effetto. Le banche riempite di denaro dalla BCE all’1% non hanno creato moneta-credito, se la sono tenuta (e in parte, i privati non l’hanno chiesta). Stavolta, la BCE dovrebbe – come facevano ai bei tempi le banche centrali, quando erano organi di Stati sovrani – monetizzare direttamente al Tesoro, ossia comprare i titoli di debito del Tesoro italiano, spagnolo eccetera non sul mercato secondario ma direttamente dallo Stato emettitore, con moneta creata a questo scopo, e magari al tasso dell’1% fatto alle banche. Il problema dello spread sarebbe eliminato all’istante, perchè Spagna e Italia non avrebbero più bisogno di offrire tassi alti ai mercati per farsi prestare da loro i soldi. Ma…. Orrore! Tabù! Non si fa’!

Soprattutto, questa cosa rischia di rivelare alla gente comune il segreto del denaro che deve ad ogni costo essere celato alle grandi masse: che il denaro di oggi, «fiat money», la banca centrale lo può «stampare» in qualunque quantità(1). E chi lavorerebbe più, sapendolo? Chi pagherebbe più le tasse, anzichè pretendere che i poteri pubblici si coprano le spese stampando moneta? Come convincere i popoli che le spese dello Stato vanno bilanciate con le entrate, che bisogna «risanare le finanze», e riportare il debito pubblico al 60% del Pil? Chi accetterebbe più accuse del tipo: «avete vissuto al disopra dei vostri mezzi, ora tirate la cinghia?». Chi accetterebbe le austerità e i «compiti a casa»?

Stampate, stampate, direbbero le masse magari attizzate dai demagoghi; i politici demagoghi griderebbero alla banca: stampate, stampate! (l’hanno già fatto).Tutti pretenderebbero di vivere con stipendioni, come quelli di cui godono solo le minoranze privilegiate, gli attuali parassiti pubblici collettivamente detti «La Casta», e i banchieri, finanzieri e speculatori (che sono al corrente del segreto). E sarebbe la rovina: della moneta, dell’economia e della morale stessa. Tutto finirebbe in anarchia, crollo della produzione, e un’inflazione tipo Weimar, o Zimbabwe (230 milioni per cento). Così, tutto ciò che stiamo passando – spread alle stelle, rincaro del costo del debito, austerità, tagli allo stato sociale, obbligo di pareggio del bilancio scritto in Costituzione – ha, in fondo, un grande scopo: far credere alla gente comune che denaro disponibile, per lei, non ce n’è.

Non ci credete? Posso citarvi un passo di Paul Samuelson – economista Nobel – che lo ammette. La credenza che il bilancio dev’essere equilibrato in permanenza, dice, è «una superstizione»; ma una superstizione utile, perchè se la gente smette di crederci, «si perde la difesa che ogni società deve avere contro la spesa fuori controllo». Samuelson la paragona ai miti con cui «la religione spaventava la gente per indurla a comportarsi come esige il mantenimento a lungo termine della civiltà». (Blaug Mark, John Maynard Keynes: Life, Ideas, Legacy, St. Martin’s Press, New York, 1990, 95 p., p. 63– 64)

Il segreto deve dunque essere mantenuto ad ogni costo. Riservato a pochi iniziati (che ne approfitteranno per arricchirsi smodatamente). È il motivo per cui i banchieri centrali si esprimono, come l’oracolo di Delfo, con frasi sibilline, ambigue e anfibole (a doppio senso); che si ammantano di maestà da Venerati Maestri, e sacralità da sacerdoti, coltivano il più assoluto riserbo, e compiono le loro operazioni impegnando tutti i presenti al silenzio dei mysteria antichi. Draghi si comporta appunto così.

Il guaio è che la secolarizzazione dilagante intacca anche questo tipo di sacrum.

In passato, i banchieri centrali facevano le loro manipolazioni e moltiplicazioni monetarie sotto il velame del tabù che i pochi media non osavano violare; l’economia monetaria era materia esoterica, che i giornali non spiegavano mai; ma oggi c’è internet e ci sono i blog alternativi, che spifferano e dissacrano, e riconoscono immediateamente, sotto i panni augusti del Venerato Maestro, il Solito Stronzo o il Ben Noto Marpione. Si aggiunga che proprio in tempi di emergenza come questi, i giocolieri devono fare operazioni dove il trucco rischia di vedersi. Tipico esempio, lo LTRO fatto da Mario Draghi.

Come abbiamo detto, tutti gli inghippi, i limiti legali e la «indipendenza» della Banca Centrale servono a far credere alla gente comune che di denaro, per lei, non ce n’è. Ma come farglielo credere, dopo che la gente ha visto Draghi dare1000 miliardi alle banche all’1%? Vero è che la BCE ha fatto finta di sborsare quei soldi facendosi dare dalle banche, in cambio, titoli posseduti da queste, titoli di credito; ma di tale bassa qualità, e così dubbia esigibilità, che un politico tedesco, Frank Schaeffler, ha sibilato rabbioso: «Se continua così, la BCE accetterà in garanzia anche vecchie biciclette».

Insomma, s’è visto che quella era creazione monetaria ex nihilo bella ed buona, fatta in quel modo indiretto per consentire un profitto alle banche private, che con quei soldi all’1 dovevano comprare i Bot al 5 o al 7%; in modo da «aiutare», prestando loro ad interesse, gli Stati che s’erano indebitati fino all’insolvenza per aiutare le loro banche, accollandosi (cioè accollandoli al contribuente) i buchi delle loro follie… La ragione fornita è che la Banca Centrale europea ha il divieto di prestare direttamente agli Stati. Banca d’Inghilterra e Federal Reserve hanno invece creato dal nulla fondi, in parte per comprare debiti sovrani dei loro Stati; ciò che va a profitto della collettività, perchè il debito costa meno caro ai contribuenti. La regola generale implicita dei divieti, dei miti e dei terrorismi («Austerità, o il default e l’uscita dall’euro!»), è quella: prima le banche. Per questo la promessa di Draghi di «fare tutto ciò che serve per salvare l’euro», può anche suonare: «Lotteremo finché sarete tutti morti».

Spagna e Italia devono chiedere soldi ai mercati, e pagare tassi del 7%. La Grecia, del 30%. Inevitabile, ci dicono, altrimenti non avranno i soldi per pagare gli stipendi, o – come minacciano i mascalzoni che sgovernano le provincie – «non potremo riaprire le scuole» (se ci provano, uno Stato normale li arresterebbe); oppure dovremo svendere i patrimoni nazionali, privatizzarli. Quello che non ci dicono, è che questa umiliante situazione è del tutto artificiale. Conseguenza della perdita di sovranità.

Una banca centrale che detiene la stampante dei soldi non può essere a corto di denaro. Per uno Stato che dispone del monopolio dell’emissio0.8,en-us;q=0.5,en;q=0.3
Acceptsto potere con la testa sul collo – , non c’è problema di solvibilità. Si finanzia con la propria moneta, creandola, senza bisogno di altre fonti di approvvigionamento. Tutto ciò che occorre è che accetti di essere pagato con la sua moneta, sostanzialmente la accetti in pagamento delle tasse.

Questa è infatti una funzione delle tasse, forse la prima: creare domanda per questa moneta. Se le imposte sono da pagare in questa moneta, diventa utile procurarsela, anche se è solo carta. In teoria, lo Stato non avrebbe bisogno di tassare i cittadini per procurarsi i soldi, visto che può stamparli. Ma – a parte il fatto che anche lo Stato sovrano deve far credere che, per i cittadini, il denaro è scarso e costa sudore – qui interviene l’altra funzione della torchia fiscale: regolare la massa monetaria presente nell’economia. Finchè ci sono da finanziare scambi supplementari, finchè c’è da finanziare risparmio, si può far girare la stampatrice, senza tassare. Ma quando ha fatto girare troppo la macchina stampa-soldi, nell’economia reale resta massa monetaria eccedente, che non trova utilizzo e di cui dunque l’economia si scarica facendo rincarare i beni. È l’inflazione. Per continuare ad offrire beni e servizi senza inflazione, bisogna dunque ritirare questa massa di moneta in eccesso tassandola.

Ma torniamo al discorso: uno Stato che ha il monopolio dell’emissione non ha problemi d’insolvenza. Chi dice che non è possibile, che presto o tardi quella moneta sarà deprezzata sui mercati mondiali o travolta dall’inflazione fino a fare di quello Stato un paria (come la Grecia?), sorvola sull’esempio del Giappone. Vent’anni fa, il Giappone entrò nella sua crisi ormai ventennale (da bolla finanziaria-immobiliare) con un debito pubblico pari al 50% del suo Pil. Oggi il debito è al 230%. In tutto questo periodo non solo non ha conosciuto alcuna iper-inflazione (anzi, è in leggera deflazione: i prezzi calano), ma lo yen non s’è deprezzato tragicamente. Non ha subito alcun attacco speculativo, mai ha dovuto pagare ai «mercati» interessi altissimi per convincerli a comprare i suoi titoli del debito pubblico; mai ha conosciuto, come noi, il problema dellospread. Anzi, il tasso d’interesse ha seguito molto da vicino il tasso direttore, quello sancito dalla sua Banca Centrale. Come mostra la grafica qui sotto:



Il tasso del debito pubblico a lungo termine (rosso) segue il tasso direttore (blu) della Banca del Giappone, cioè quello che la banca centrale fa’ pagare alle banche private; i tassi a breve (verde, giallo) sono addirittura avvinghiati al tasso primario. Ciò significa che è la banca centrale d’emissione, e non i «mercati», a decidere quanto pagare d’interesse sul suo debito pubblico. È lo Stato che ha in pugno le banche, e non il contrario. Non c’è speculazione, non c’è «austerità» obbligatoria perchè altrimenti «il Giappone fa’ fatica a finanziarsi» e dovrà indebitarsi a più caro prezzo, «per trovare risparmiatori (investitori) disposti a prestargli». Anzi. Gli investitori fanno a gara per procurarsi buoni del tesoro giapponesi, anche se rendono modestamente.

Ecco come funziona uno Stato che ha mantenuto il monopolio dell’emissione monetaria, governato da una dirigenza con la testa sul collo,che si sente responsabile verso il Paese.

Naturalmente, i difensori ideologici dell’euro e di «più Europa» ribattono che il Giappone può fare così, perchè è la seconda potenza industriale del mondo e vende i suoi Bot ai suoi cittadini, non sui mercati esteri (2). Sarà. Ma a parte il fatto che anche gli italiani hanno dei risparmi e sono sempre stati propensi a comprare i titoli di Stato, con un decente interesse, chiediamoci se «fanno fatica a finanziarsi», se «sono aggrediti dalla speculazione», Paesi come gli Usa, la Svizzera, l’Australia, la Danimarca, l’Africa del Sud, la Nuova Zelanda, la Svezia, il Brasile, il Regno Unito, Taiwan, il Canada, eccetera eccetera. Sono Stati grandi e piccoli, ben governati e mal governati, economicamente forti o deboli. Hanno una sola cosa in comune: hanno il monopolio della propria emissione monetaria. Se uno di questi Stati smette di pagare i creditori, lo fa’ per sua decisione arbitraria, ossia sovrana. Non c’è alcuna forza esterna che possa farlo andare in bancarotta come la Grecia, presto la Spagna e fra poco l’Italia. Non solo: la Francia, tra le due guerre, ha avuto un debito pubblico pari al 140% del Pil, e tuttavia stabilizzò il franco senza particolari difficoltà.

Perchè, quanto ai tassi d’interesse che deve versare sul debito pubblico, uno Stato sovrano li padroneggia, senza dover dipendere dai mercati: è propriamente il compito della sua Banca Centrale di regolare i tassi a cui si presta il denaro, attraverso il suo tasso primario.

A questo punto, gli euro-ideologi e i loro maggiordomi mediatici ricorrono al terrorismo. Tornare alla sovranità monetaria? Ma la lira si svaluterebbe tragicamente, i vostri risparmi sarebbero decurtati catastroficamente, perdereste potere d’acquisto; nessuno farà più credito al Paese; l’inflazione galopperà.

Nessuno afferma che il ritorno alla lira sarà una passeggiata. La correzione di un grande errore richiede grandi sforzi e sacrifici: sacrifici al fondo dei quali però c’è la sicura ripresa, al contrario dei sacrifici attuali dettatici da Monti e Merkel, senza fine e senza prospettive. Qui preme sfatare due dei concetti che ci vengono terroristicamente presentati per dissuaderci.

La moltiplicazione di moneta dal nulla per comprare i buoni del Tesoro gonfierà i bilanci delle banche e riverserà una valanga di crediti sull’economia reale, creando altra moneta (oggi sono le banche che la creano indebitando), e provocando iper-inflazione. Ma no. Non è così facile che il denaro arrivi nelle tasche dei consumatori. Perchè la valanga del credito si verifichi, occorre che sia chiesto e voluto dal settore privato, e che le banche giudichino affidabili quelli che lo chiedono. Come vediamo, i mille miliardi prestati da Draghi alle banche hanno clamorosamente mancato di riversarsi nell’economia reale provocando l’orgia del credito. E il Giappone, benchè ci abbia provato fino ad avere quel debito pubblico enorme, «non è riuscito» a produrre quel po’ d’inflazione che gli servirebbe per far uscire la sua economia dalla deflazione-depressione. L’inflazione comincia ad alzare la testa quando si raggiunge il pieno impiego e le imprese lavorano al 100% della loro capacità produttiva; non è certo questo, oggi, il caso (se oggi una certa c’è inflazione, è dovuta alle materia prime importate, e alla massa eccessiva di parassiti pubblici che in Italia consumano senza produrre).

Tanto più che la BCE, come qualunque Banca Centrale, ha cura di «neutralizzare» questi suoi interventi. Ma come lo fa, oggi? Tenetevi forte: facendosi imprestare dalla banche private il denaro che essa stessa ha creato, ossia pagando loro un interesse per ritirarlo (3). Questo è un obbligo scritto in lettere di bronzo sugli statuti. Forse non c’è prova più chiara del fatto che l’interesse delle banche è sempre in primo piano: ma è uno dei segreti che non si devono rivelare. C’è un modo gratuito di riassorbire il denaro in più? Certo. Uno Stato sovrano può lasciarlo semplicemente creare, e tassarlo in tempo utile.

L’altro mito terrorizzante da demistificare è il seguente: «Se torniamo alla liretta svalutata, magari dopo aver fatto default, i mercati ci puniranno, non ci faranno più credito». La realtà è che oggi i mercati tendono a non farci più credito, temendo il nostro default – a causa dell’euro. La Spagna già è in bilico: i suoi buoni non trovano compratori, e per questo deve chiedere i soccorsi europei, che glieli comprino al posto dei «mercati». Si può star certi che, appena avessimo svalutato, avremmo alla porta file di investitori pronti a prestarci denaro: e chi non farebbe credito a un’Italia (del Nord) che a quel punto avrebbe riacquistato tutta la sua competitività? Dove l’attività sarebbe in febbrile ripresa, le cui fabbriche sarebbero tornate a ronzare per soddisfare gli ordinativi, e a portar via le fette di mercato che la Germania ci ha defraudato? Ed anche i Bot e i BTP, una volta subita la svalutazione, tornerebbero appetibili proprio per questo.

Non è una speranza, è una certezza. Il ministro argentino dell’epoca della bancarotta, l’economista Roberto Lavagna, l’ha raccontato in varie interviste:a poche ore dal default, già una grossa banca d’affari internazionale gli telefonava proponendogli di ricominciare ad indebitare lo Stato, perchè a quel punto i bond argentini erano tornati convenienti. Fu Lavagna a rifiutare, per non ricominciare subito il giro dell’indebitamento.

I terroristi che ci vogliono tenere legati alla macina da mulino chiamata euro, altrimenti sarà l’inferno, hanno mancato di notare un recente studio di Merrill Lynch intitolato «Game theory and euro breakup risk premium». Uno studio molto originale, che usa la teoria dei giochi per stabilire quale Paese dell’eurozona abbia il maggior «incentivo» ad uscire , s’intende «ordinatamente», dalla moneta unica; analizzando tutti i pro e i contro, i guadagni e le perdite per ciascun Paese. Ovviamente tenendo conto del «Paesi con grandi bisogni di finanziamento (come il nostro) sarebbero più vulnerabili», e «avrebbero un accesso limitato per qualche tempo ai mercati di capitali e ai finanziamenti esteri», fatti negativi da bilanciare però con «l’impatto sulla crescita» che verrebbe dall’uscita. Non ve lo spiego perchè sarebbe complicato, chi vuole può andarselo a leggere qui: Game theory and euro breakup risk premium.

Vi dò solo le conclusioni. Secondo Merrill Lynch, a perderci di più sarebbe la Germania, che subirebbe un apprezzamento del nuovo marco del 14%, e un taglio del suo Pil del -7%. In Grecia, la neo-dracma si svaluterebbe del 12. Per l’Italia, la neo-lira (dopo magari oscillazioni drammatiche) si deprezzerebbe dell’11%, sicchè la differenza tra lira e marco sarebbe del 25%, abbastanza da danneggiare gravemente l’export tedesco.

Ma quali sono i Paesi in deficit che, tornando alla moneta nazionale, vedrebbero un clamoroso aumento dell’export? Al primo posto c’è l’Irlanda, che guadagnerebbe il 7% del Pil. Al secondo posto – sorpresa sorpresa – l’Italia, il cui Pil salirebbe del 3% del Pil. Seguita a ruota da Grecia e Spagna. I problemi del Club Med sarebbero in via di rapida soluzione. Dalla recessione alla ripresa e alla crescita.

La Germania non potrebbe più spacciare i titoli del suo debito pubblico a tassi zero o sotto-zero: il costo dell’indebitamento salirebbe, per Berlino, di quasi 1 punto (80 punti-base). La Repubblica federale perderebbe lo status di «rifugio» per i capitali in fuga. Per l’Italia, dato il suo enorme debito, il vantaggio su questo sarebbe modesto: -20 punti-base. Ma il Portogallo vedrebbe una diminuzione del costo per indebitarsi di quasi il 6%, l’Irlanda del 4%, e la Spagna quasi l’1% in meno. Persino la Grecia farebbe economia sul costo del debito (anche senza contare la possibilità recuperata di monetizzarlo), visto che lo vedrebbe calare di un 22%.

Ma è soprattutto l’uscita dell’Italia – più grossa dell’Irlanda e più industrializzata di tutti – che la Germania deve temere, valuta Merill Lynch. Tanto più che l’Italia è quella che dopo la piccola Irlanda, ha la maggior convenienza ad uscire. Al punto che lo studio si domanda: Can Germany bribe Italy to stay? Ossia: La Germania pagherà una bustarella all’Italia per farla restare nell’euro?

Possiamo rispondere tranquillamente di no. La Germania non ha bisogno di pagarci, perchè a farci restare nell’euro – e gratis – ci pensano Monti, Napolitano, Draghi . Tutti pronti a «fare tutto quel che serve per salvare l’euro», fino a che saremo tutti morti.

Post Scriptum: quel che abbiamo scritto sopra non vuole essere una giustificazione per non ridurre l’immane debito pubblico, nè una scusa offerta alla classe politico-parassitaria che ci pesa sul collo per non tagliare le enormi spese improduttive, provincie, comuni, Regioni, tangenti della Sanità, con cui ha alimentato le clientele, fino a distorcere la struttura stessa del sistema economico. È questa classe che ci ha portato al punto in cui siamo. Ciò che abbiamo detto sopra serve solo a dimostrare i tecnocrati e banchieri, che si sono impadroniti del potere sulla moneta con la scusa che i politici sono corrotti e inclini alla spesa pubblica senza freno, non hanno dato miglior prova. Nè di competenza, nè di onestà.

Come ho detto, il potere di monetizzare richiede una classe politica con la testa sul collo, capace di usarlo cum grano salis ed un forte senso di responsabilità e lealtà verso la comunità, anche quella futura. Restituire la sovranità monetaria allo Stato, finchè è governato da questi qua, sarebbe assurdo. Bisogna prima eliminarli.

1) Gli accorgimenti che probabilmente Draghi adotterà saranno altri acquisti sul mercato secondario (liberando le banche di titoli marci); si ventila l’idea di attribuire al Meccanismo Europeo di Stabilità (ESM) lo status di banca, ciò che permetterebbe allo ESM di finanziarsi presso la BCE, ossia avere fondi senza limiti con cui poi comprare titoli spagnoli e italiani. Questi metodi indiretti e macchinosi (perchè non dare agli Stati , allora, lo statuto di banche, onde possano poppare alla mammella BCE senza intermediari?) servono essenzialmente a nascondere il gran segreto: che la moneta ex nihilo si crea a volontà.
2) Un altro argomento contro il modello giapponese, sostiene che nonostante la larghezza monetaria, il governo nipponico non ha avuto successo nel far uscire la sua economia dalla stagnazione. Rettifichiamo: il Giappone non ha avuto successo con il quantitative easing; ritorno alla «austerità» è stato un fallimento; però stava avendo successo con la monetizzazione del debito. Il ritorno alla normalità è stato rovinato dalla crisi finanziaria mondiale innescata dai subprime (americani) nel 2007. Poi c’è stato il tragico tsunami. Per chi vuole approfondire questo tema: Le point sur le Japon.
3) Da un sito francese traggo questo esempio: 1) Siete una banca che ha 1000 titoli spagnoli (o italiani) ed ha paura di perderci troppo. 2) Per calmare la vostra ansia di banchiere – non sia mai che ci perdiate del denaro – la BCE vi raccatta questi titoli, dandovi in cambio i soldi all’1%. 3) Si è dunque passati da una situazione: «banca privata 1000 obbligazioni discutibili/BCE 0», a «banca privata 1000 di liquidità utilizzabile/BCE 1000 di titoli discutibili». Se ci si ferma qui, si vede che la BCE ha creato moneta dal nulla, e questo può creare inflazione, ciò che è contrario agli statuti della BCE. 4) Allora la BCE, per neutralizzare l’emissione, chiede in prestito alle banche private il denaro che ha creato. 5) Situazione finale. Banca privata: credito di 1000 sulla BCE non utilizzabile/ BCE: 1000 obbligazioni marcescenti più 1000 di liquidità, menogli interessi versati alla banca privata. «Alla fine – commenta il sito – non c’è creazione monetaria, ma ‘solo’ la BCE che rimpie il suo bilancio di attivi marci, e in più paga degli interessi su questo… o detto in altro modo, la BCE ha tolto una spina dal piede della banca privata, e paga per questo. È bella la vita delle banche private! E beninteso, tutti i particolari sulle banche beneficate, sui titoli raccattati, sugli interessi versati, sono segreti». (Les rachats de titres)
[Modificato da (sylvestro) 05/08/2012 10:27]
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05/08/2012 17:44
 
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(sylvestro), 8/5/2012 10:26 AM:

Dibattito sull’Euro: Il Contributo di Maurizio Blondet

L’incubo di Draghi….

4 agosto 2012 Di Maurizio Blondet...

Grazie Syl, articolo a dire poco eccezionale, i miei complimenti! [SM=g1747536] [SM=g1750483]
L'ho spostato in questo topic perché è praticamente in linea perfetta con quanto afferma Barnard nel suo libro, il punto focale è che con l'Euro si è persa la sovranità monetaria, con la miriade di implicazioni (negative) che questa scelta sta comportando.
Consiglio vivamente a tutti la lettura di questo lungo ma interessante documento.
[Modificato da marco--- 05/08/2012 17:45]
07/08/2012 17:03
 
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MMT Modern Monetary Theory - la sovranità monetaria
Riflessioni per uscire dalla crisi



Stephanie Kelton è professore associato di economia presso l'University of Missouri-Kansas City. E' ricercatrice presso il Levy Economics Institute. E' coordinatrice del gruppo di ricercatori presso il "centro per la piena occupazione e per la stabilità dei prezzi". E' ideatrice e curatrice del New Economic Perspectives. Il suo campo di ricerca spazia dalle operazioni della Federal Reserve, alla politica fiscale, alla sicurezza sociale, all'assistenza sanitaria, alla finanza internazionale e alla politica dell'occupazione.
[Modificato da marco--- 07/08/2012 17:06]
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