mah
Guarda, da noi dopo il Grande Crollo non è che ci sia stata poi la fine del mondo.
Ok, dall'oggi al domani ci siamo trovati tutti in mezzo ad una strada, con le bollette da pagare, il mutuo (o l'affitto) da pagare, la rata della macchina da pagare, un casino di cose inutili da pagare.
E senza uno stipendio.
Io pensavo di aver fatto una furbata a togliermi tutti i debiti e a lasciare i soldi in banca.
Quanto mi sbagliavo.
Non posso prendere un euro visto che i conti sono congelati sinchè la commissione banche non capisce che cosa è successo ai soldi.
Quelli veri intendo.
Quindi ci siamo organizzati.Fortuna che nella mia zona abbiamo parecchie terre incolte e c'è un buon numero di persone che si fa l'orticello per fatti suoi.
Siamo riusciti a farci assegnare dalla regione alcune terre che appartengono al parco dei Castelli Romani.Non so se avete presente i pratoni del vivaro.
Beh abbiamo disboscato un pò di roba e ci facciamo coltivazione ed allevamento di suini.
Le abbiamo chiamate "fattorie sociali", un pò sulla falsa riga dei kibbutz israeliani.
Però il fatto che il governo centrale è di fatto privo di poteri (no money no party) ha creato un buco enorme.
vi faccio un esempio.
I Carabinieri da noi non prendevano lo stipendio da parecchi mesi.Alcuni hanno mandato affanculo il tutto e sono tornati a casa loro, dove poter contare sull'aiuto della famiglia, altri sono rimasti carabinieri e scroccano un pranzo qua ed uno la.
Alcuni (per la verità pochissimi, da me uno solo) hanno fatto forza sulla divisa per spadroneggiare.
E visto che tira tira la corda si spezza ci siamo presentati in 30 persone armate di fucili sotto la caserma.Al prossimo giro si sarebbe fatto molto male.Non l'abbiamo più rivisto.
Ora il controllo del territorio è demandato alle ronde volontarie (si non sono ex militari ma ormai non si va per il sottile) che contorllano che non ci siano atti di sciacallaggio.
Abbiamo dovuto affrontare un altro grosso problema.Quello dei "senza terra".Sono principalmente persone residenti in città che si spingono verso le campagne in cerca di qualcosa da mangiare o di un lavoro nella terra.
i più sono tranquilli, solo che ogni tanto arriva qualche esagitato che pretende di comandare.Per ora non c'è scappato ancora il morto ma vi assicuro che non è per niente facile tenere tutti uniti.
Noi delle fattorie sociali abbiamo fatto una riunione per decidere cosa fare del surplus alimentare.
Ci sono enormi quantità di disperati che non sanno cosa mettere nel piatto e non hanno la più pallida idea di cosa fare.
Come nel passato ci siamo divisi in due partiti (il famoso "bipolarismo perfetto").
Da una parte abbiamo i "sociali" che spingono per aprire mense comunitarie per aiutare chi non ha da mangiare.
Dall'altra abbiamo i "neo capitalisti" che parlano di rifondare il capitalismo e che le derrate alimentari in eccesso possiamo venderle a peso d'oro.
Questo, a detta loro, porterebbe a far diventare noi più ricchi.E se noi siamo più ricchi la ricchezza dovrebbe scendere verso le categorie sottostanti facendo star bene pure noi.
Sto discorso a questo giro non ha funzionato ed i nei capitalisti sono stati messi nell'angolo.
Piccola nota a margine (scusate se divago ma qua nel futuro succedono un casino di cose) la prima volta che abbiamo aperto una mensa comunitaria (nei locali del vescovato) abbiamo calcolato male gli spazi.
C'erano più persone che posti.Allora abbiamo requisito la zona industriale nuova, con tutti i nuovi capannoni abbandonati e li abbiamo attrezzati a mensa.Lunghe tavolate e carne di maiale alla brace per tutti con insalata e pane.
vi assicuro che stringeva il cuore vedere ex persone benestanti che si vergognavano di sedersi a quel tavolo.Gente umiliata "dentro", persone che hanno perso l'identita.
Se provi a guardarli negli occhi sviano.
Poi però un gruppo di ragazzi del conservatorio ha portato gli strumenti e...beh...alla fine si canta e si balla tuttiu assieme.Simpatica come cosa.
Non si fa tardi visto che alle 4 bisogna andare a lavorare nei campi e nella fattoria.
Ora vi saluto perchè non possiamo tenere aperto troppo il generatore della corrente, visto che usiamo internet per coordinarci con le altre fattorie sociali.
Stiamo per "penetrare" con le mense comunitarie all'interno di roma.
Da soli non ce la faremmo mai, ma con tutte le altre fattorie sociali possiamo quantomeno alleviare un pò la cappa di disperazione che aleggia nei "senza terra".
Ora c'è un ragazzo che studia chimica che sta spiegando ad un vecchio contadino come tirare fuori il bio diesel dall'olio di colza.
Il vecchio gli spiega come si coltiva la colza.
Qualcuno ha proposto di mettere ai voti di destinare un pò di terra alla coltivazione delle leguminacee per fare biodiesel.Per i generatori, i camion per portare i lavoratori e per riportare i frutti del lavoro.
Sono tutti entisiasti.Piano piano stiamo lottando per riconquistare la nostra quotidianità