con trucco, chi compra ci rimette
Col 'trucco' dell'edilizia convenzionata
Truffa per 6 mln di euro, costruttori nei guai
Fatta la legge, trovato il trucco e, a volte, la truffa. Meglio ancora se ai danni di privati ed enti pubblici. Almeno secondo quanto ricostruito dalla compagnia della Guardia di Finanza di Ferrara, che ha scoperto il meccanismo messo in atto dai presunti malviventi.
Con il trucco dell'edilizia convenzionata, due amministratori di una società di costruzioni ferrarese, una Srl cittadina, hanno truffato prima il Comune di Ferrara, poi hanno messo nei guai una trentina di acquirenti delle case che vendevano per false annotazioni al notaio e violazione alla legge Bersani, quindi sono stati accusati di evasione fiscale per 5 milioni e mezzo di euro ed evasione di 700.000 euro di Iva: gli imprenditori, che risiedono in provincia, sono stati scoperti e denunciati dagli ispettori della Compagnia della Guardia di Finanza di Ferrara, che hanno svolto le indagini scoprendo il trucco.
“Tutto è nato dagli accordi che la società aveva preso con il Comune di Ferrara – ha spiegato in conferenza stampa il comandante Fulvio Bernabei -, che prevedevano lo sgravio degli oneri di costruzione: la società però si impegnava a vendere gli appartamenti a prezzi convenzionati, in modo da rendere accessibile il mercato immobiliare anche alle fasce sociali meno abbienti”. In realtà, secondo gli inquirenti, le decine di appartamenti costruiti in convenzione (si tratta di una settantina di alloggi in tre palazzine realizzate rispettivamente in via Comacchio, via Pomposa e via Bologna) sono stati venduti senza tenere conto degli impegni assunti. Eppure sulla base dell'accordo con l'Amministrazione comunale, era stato fissato un prezzo massimo di vendita degli appartamenti costruiti (circa 1400-1500 euro al metro quadro), ma in realtà i due imprenditori chiedevano alla clientela un prezzo pari a quello di mercato se non, talvolta, addirittura superiore. Per fare un esempio concreto, per un’abitazione che avrebbe dovuto essere venduta a 160mila euro veniva chiesto un prezzo maggiorato del 40 o 60%, tanto da farlo lievitare fino a 260mila euro.
Gli acquirenti, spesso ignari del fatto che si trattava di edilizia convenzionata, venivano indotti all'acquisto da una proposta di vendita del tipo 'prendere o lasciare', che non lasciava spazio ad esitazioni prolungate.
Alla fine, 23 acquirenti sono comunque finiti nei guai per avere attestato nei rogiti notarili cifre di acquisto non vere, e per lo stesso motivo sono stati multati per la violazione prevista dal 'decreto Bersani', e
ad altri nove sono state contestate false dichiarazioni alla polizia tributaria. La società verificata ha inoltre sottratto al fisco oltre 5,5 milioni di euro di ricavi ed Iva per 700.000 euro.
Altre violazioni sono state rilevate in materia di antiriciclaggio, poiché i pagamenti milionari in nero erano avvenuti in contanti.
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