Chi e' (rimasto), oggi, che tira la carretta in Italia

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(sylvestro)
00venerdì 26 marzo 2010 14:39
Radiografia disimpegnata di un paese fondato sul ...

Ogni organizzazione e' economicamente sostenibile nel lungo periodo se le sue entrate sono superiori alle sue uscite.

Per una nazione questo si traduce in esportazioni maggiori di importazioni.

Per una popolazione in maggiori nascite rispetto ai decessi.

Tenuto conto che molte strutture consumano tutto cio' producono ed altre consumano e basta ... chi c'e' oggi in Italia che manda avanti veramente la baracca? Quali settori, quali figure, in che percentuale, ... con quale trend e destino.

grella
00venerdì 26 marzo 2010 18:50
Re: Radiografia disimpegnata di un paese fondato sul ...
(sylvestro), 26/03/2010 14.39:


Ogni organizzazione e' economicamente sostenibile nel lungo periodo se le sue entrate sono superiori alle sue uscite.

Per una nazione questo si traduce in esportazioni maggiori di importazioni.

Per una popolazione in maggiori nascite rispetto ai decessi.

Tenuto conto che molte strutture consumano tutto cio' producono ed altre consumano e basta ... chi c'e' oggi in Italia che manda avanti veramente la baracca? Quali settori, quali figure, in che percentuale, ... con quale trend e destino.




Quale carretta scusa?.........si è rovesciata qualche decennio fa e nessuno ne ha più saputo niente.......... [SM=g1749704]




FraMI
00venerdì 26 marzo 2010 19:44
Re: Radiografia disimpegnata di un paese fondato sul ...
...diciamo fortuna? [SM=g8079] ...

Vabbeh, io dico debito...e il suo trend è in aumento... [SM=g1765139]


(sylvestro)
00venerdì 26 marzo 2010 19:52
Re: Re: Radiografia disimpegnata di un paese fondato sul ...
FraMI, 26/03/2010 19.44:

...diciamo fortuna? [SM=g8079] ...

Vabbeh, io dico debito...e il suo trend è in aumento... [SM=g1765139]






Tu quoque, FraMI ?! [SM=g6942]

FraMI
00venerdì 26 marzo 2010 20:13
Re: Re: Re: Radiografia disimpegnata di un paese fondato sul ...
(sylvestro), 26/03/2010 19.52:




Tu quoque, FraMI ?! [SM=g6942]




[SM=p7579]

www.libero-news.it/news/336819/Crescono_le_esportazioni__diminuiscono_le_importazi...


Le esportazioni italiane verso i paesi extra europei sono salite in dicembre del 5,9% rispetto al mese precedente, mentre le importazioni sono calare dello 0,3%. Lo indica l'Istat. Nel trimestre ottobre-dicembre 2009, rispetto ai tre mesi precedenti, i dati destagionalizzati mostrano un calo dello 0,8% per le esportazioni ed una crescita dell'1,7% per le importazioni. Sempre a dicembre, rispetto allo stesso mese del 2008, le esportazioni con i paesi extra Ue sono scesi del 5,7% e le importazioni del 16,4%. Nello stesso mese il saldo commerciale con i paesi extra Ue risulta positivo per 1.262 milioni di euro, in deciso miglioramento rispetto al deficit, pari a 66 milioni di euro, registrato nel mese di dicembre del 2008.

Cerco di capire di che parliamo...

Va tutto bene... [SM=g1747536]
(sylvestro)
00venerdì 26 marzo 2010 20:18
Re: Re: Re: Re: Radiografia disimpegnata di un paese fondato sul ...
FraMI, 26/03/2010 20.13:


...
Cerco di capire di che parliamo...
...




Di "barista's economy", hai presente?

Non ho aperto il thread per spiegare ma per chiedere.

(sylvestro)
00domenica 28 marzo 2010 10:32
[SM=g1749697] [SM=g8759] [SM=g9589]

Vabbe', provo a ripartire io [SM=g6942]


Per quel che ne so (anzi, che immagino) i settori italiani in attivo sulla bilancia commerciale sono:

1) Il turismo
2) La moda
3) Le automobili
4) Le macchine industriali
5) I nantanti
6) Gli accessori casa
7) Cibi e vino
8) ...?

Fatta eccezione per il turismo e, forse, le automobili, quelle categorie sono quasi tutte ristrette a prodotti di nicchia, spesso nel segmento del lusso o dove finora ha tenuto il valore aggiunto della creativita' e della tipicita'.

Abbiamo anche grosse commesse da appalti all'estero per trivellazioni, ponti, dighe, autostrade ... ma mi chiedo quanti di questi soldi finiscano effettivamente a rimpinguare l'attivo del nostro paese.

Dall'altra parte abbiamo settori ormai defunti come la chimica, il tessile, l'avionica, l'elettronica e l'informatica (tranne rare eccezioni), oppure settori fortemente in passivo come la telefonia, la ricerca, ...

Infine ci sono i celebri assenti (per me) come la cinematografia, l'industria aerospaziale (a parte le poche lodevoli iniziative che non mi pare siano in attivo).

Insomma a me pare che sopravviamo con prodotti sempre piu' di nicchia e mi sembra che siano insufficenti a giustificare l'attuale tenuta, nonostante la crisi, l'andamento demografico, il debito pubblico ed il malaffare.

Forse ha ragione FraMI a dire che e' una questione di c[SM=g1746735]lo ma il sospetto e' che ci sia anche altro ("di buono") sotto.
FraMI
00domenica 28 marzo 2010 11:54
Re:
(sylvestro), 28/03/2010 10.32:

[SM=g1749697] [SM=g8759] [SM=g9589]

Vabbe', provo a ripartire io [SM=g6942]


Per quel che ne so (anzi, che immagino) i settori italiani in attivo sulla bilancia commerciale sono:

1) Il turismo
2) La moda
3) Le automobili
4) Le macchine industriali
5) I nantanti
6) Gli accessori casa
7) Cibi e vino
8) ...?

Fatta eccezione per il turismo e, forse, le automobili, quelle categorie sono quasi tutte ristrette a prodotti di nicchia, spesso nel segmento del lusso o dove finora ha tenuto il valore aggiunto della creativita' e della tipicita'.

Abbiamo anche grosse commesse da appalti all'estero per trivellazioni, ponti, dighe, autostrade ... ma mi chiedo quanti di questi soldi finiscano effettivamente a rimpinguare l'attivo del nostro paese.

Dall'altra parte abbiamo settori ormai defunti come la chimica, il tessile, l'avionica, l'elettronica e l'informatica (tranne rare eccezioni), oppure settori fortemente in passivo come la telefonia, la ricerca, ...

Infine ci sono i celebri assenti (per me) come la cinematografia, l'industria aerospaziale (a parte le poche lodevoli iniziative che non mi pare siano in attivo).

Insomma a me pare che sopravviamo con prodotti sempre piu' di nicchia e mi sembra che siano insufficenti a giustificare l'attuale tenuta, nonostante la crisi, l'andamento demografico, il debito pubblico ed il malaffare.

Forse ha ragione FraMI a dire che e' una questione di c[SM=g1746735]lo ma il sospetto e' che ci sia anche altro ("di buono") sotto.



Anche il Cinema, per l'Eurispes, tra le 100 eccellenze del 2008 in italia:

Rai Cinema:

Nata nel 2000, la missione dell’azienda è quella di assicurare la copertura del fabbisogno di palinsesto Rai e di investire nella produzione cinematografica italiana ed europea. Dal 2001, ha prodotto più di 80 opere prime e seconde, dal 2000 al 2008 ha finanziato 202 film per un investimento complessivo di oltre 271 milioni di euro. I film prodotti e distribuiti dall’azienda hanno ottenuto numerosi riconoscimenti in tutti i maggiori concorsi cinematografici nazionali ed internazionali....


L'eurispes ha iniziato nel 2006 a stilare questo rapporto...

www.eurispesitalia.it/index.php?option=com_content&view=category&id=95&It...

Ho notato nel tempo come le associazioni superino abbondantemente le aziende annoverate...

L'italia che tira la carretta è, secondo me, una contraddizione in termini Cav...Se avessi usato un canotto al posto della carretta, chiedendoci: Chi rema sul canotto? Ti avrei detto: Tutti...ognuno nella sua direzione. Ecco perchè il canotto si sta avvitando su se stesso... [SM=g1747536]

Più che immaginare interi comparti che 'tirano', oggi le eccellenze, io trovo, sono nella libera associazione locale, che identifica un'appartenenza volontaria e quindi un unione di intenti. Yes, we Can!

La Moda? Mariella Burani ...
I Natanti? Ma scherzi? Sono belli ma il settore affonda da anni. Cugina che lavora in Riva e amico in Sessa Marine per anni...mò tutti e due part-time...
Le automobili...ma parli di fiat? Ma quell'azienda ha mai fatto utili?

Al Punto 8 mettici la floricoltura (altro settore fortemente controllato dalla mafia ma che funziona).

Il resto, e lo ripeto, è tenuto in piedi da un debito che è di tutti gli italiani. [SM=g1749711] Che facciano gli ingengeri o i parrucchieri... [SM=g1765347]

Sempre parlando macro poi...

www.piazzaffari.info/economia-italiana/bilancia-commerciale-in-italia-il-deficit-scende-a-631-mili...
La bilancia è sbilanciata...

Basta, sennò mi danno del cicisbeo...


laplace77
00domenica 28 marzo 2010 12:13
Re:
(sylvestro), 28/03/2010 10.32:

[SM=g1749697] [SM=g8759] [SM=g9589]

Vabbe', provo a ripartire io [SM=g6942]


Per quel che ne so (anzi, che immagino) i settori italiani in attivo sulla bilancia commerciale sono:

1) Il turismo
2) La moda
3) Le automobili
4) Le macchine industriali
5) I nantanti
6) Gli accessori casa
7) Cibi e vino
8) ...?

Fatta eccezione per il turismo e, forse, le automobili, quelle categorie sono quasi tutte ristrette a prodotti di nicchia, spesso nel segmento del lusso o dove finora ha tenuto il valore aggiunto della creativita' e della tipicita'.

Abbiamo anche grosse commesse da appalti all'estero per trivellazioni, ponti, dighe, autostrade ... ma mi chiedo quanti di questi soldi finiscano effettivamente a rimpinguare l'attivo del nostro paese.

Dall'altra parte abbiamo settori ormai defunti come la chimica, il tessile, l'avionica, l'elettronica e l'informatica (tranne rare eccezioni), oppure settori fortemente in passivo come la telefonia, la ricerca, ...

Infine ci sono i celebri assenti (per me) come la cinematografia, l'industria aerospaziale (a parte le poche lodevoli iniziative che non mi pare siano in attivo).

Insomma a me pare che sopravviamo con prodotti sempre piu' di nicchia e mi sembra che siano insufficenti a giustificare l'attuale tenuta, nonostante la crisi, l'andamento demografico, il debito pubblico ed il malaffare.

Forse ha ragione FraMI a dire che e' una questione di c[SM=g1746735]lo ma il sospetto e' che ci sia anche altro ("di buono") sotto.




a quanto ne so, le macchine industriali,
pare assurdo, le esportiamo pure in usa e in germania...


riguardo all'attuale tenuta, citando tremorti:
"si fa debito aggiuntivo solo per la cassa integrazione"

[SM=g1750163] [SM=g1750163] [SM=g1750163]

(sylvestro)
00domenica 28 marzo 2010 14:05
Re: Re:
FraMI, 28/03/2010 11.54:


L'eurispes ha iniziato nel 2006 a stilare questo rapporto...

Più che immaginare interi comparti che 'tirano', oggi le eccellenze, io trovo, sono nella libera associazione locale, che identifica un'appartenenza volontaria e quindi un unione di intenti. Yes, we Can!

Al Punto 8 mettici la floricoltura (altro settore fortemente controllato dalla mafia ma che funziona).




Prima aggiungo un immagine, per spiegarmi, a quel punto sara' piu' chiaro come rispondero' brevemente ai vari punti.

Banalizzando sul piano economico immagino uno stato come una sorta di fontana a circuito chiuso.

L'acqua rappresenta tutti noi, il nostro lavoro, i nostri patrimoni, ... la nostra ricchezza in tutte le sue forme ...

Il motore e' dato dalla finanza (quella "buona"), dalle banche, dal credito (o debito) che mette in circolo l'acqua cioe' le risorse e la ricchezza creando benessere.

Il carburante e' dato dalle tasse senza le quali non esisterebbe la struttura che e' la fontana stessa cioe' l'apparato burocratico statale.

Cosi' come non esiste il moto perpetuo [SM=g6942] non puo' sopravvivere una fontana a circuito chiuso senza che dall'esterno venga aggiunta periodicamente nuova acqua comunque destinata a disperdersi nel tempo.

Chi sono i portatori d'acqua oggi?

Il cinema credo che abbia fatto grossi passi avanti e mi fa piacere che abbia riconoscimenti ma ... in soldoni quanta acqua aggiunge dall'esterno alla fontana?

Quando ho citato la moda ero consapevole di Burani (e Giacomelli, e Guru, ...) ma pensavo ovviamente a quelli ancora sulla cresta dell'onda (almeno in apparenza [SM=g9058] ); quando ho citato l'automobile pensavo alla Ferrari, alla Lamborghini, alla Piaggio, ... ai veicoli agricoli (che rientrano credo nella citazione di Lap [SM=g1747536] )
ecc ...

Quello che voglio dire e' che mi sembra strano che oggi la fontana continui a funzionare con il solo apporto d'acqua delle magliette D&G, delle mine Oto Melara, degli yatch Ferretti, ...

Di sicuro stiamo facendo girare quasi al massimo il motore (della finanza) con quasi il massimo del carburante disponibile (delle tasse) per tenere vivo uno zampillo sempre piu' debole.

Forse la chiave sta nel localismo come suggerito in fondo pero' non sto indagando i settori o le aziende eccellenti, le punte di diamante di efficenza e produttivita' come suggerito credo nel rapporto eurispes ( [SM=g1747536] ) ma quelle che nel bene e nel male fanno export.

Ad esempio, cosa mi sai dire della floricoltura che hai citato?
FraMI
00lunedì 29 marzo 2010 13:24
Re: Re: Re:
(sylvestro), 28/03/2010 14.05:



Forse la chiave sta nel localismo come suggerito in fondo pero' non sto indagando i settori o le aziende eccellenti, le punte di diamante di efficenza e produttivita' come suggerito credo nel rapporto eurispes ( [SM=g1747536] ) ma quelle che nel bene e nel male fanno export.

Ad esempio, cosa mi sai dire della floricoltura che hai citato?



Fino al 2000 eravamo i primi produttori europei di fiori recisi. E' vero però che il mercato che ci paga il lavoro è in realtà un intermediario (L'olanda) e un 'amico/vicino', la Germania.

Invece importiamo dalla Colombia,( [SM=j7568] ) e da paesi Africani come lo Zimbabwe... [SM=g7728] ... la bilancia qui sembra pendere dalla nostra parte...

Sul sito della coldiretti c'è un rapporto un pò datato (10 anni)...Un amico che lavora nel campo, in liguria, dice che l'anno scorso era inca..to nero perchè Obama voleva moltiplicare per 2 (100%) i dazi per l'import di fiori dall'italia...vorrà dire che funziona...? [SM=g1749697] Lui si lamenta del momento ma continua a girare con una maserati...

Diciamo che di sicuro ci lavorano in tanti, e ancora nessuna notizia ferale dal comparto.

www.coldiretti.it/aree/documenti/dossier%20fiori.pdf

Aggiungo l'ultimo rapporto Istat per il 2009 sulla bilancia commerciale italiana:

www.istat.it/salastampa/comunicati/in_calendario/exporegio/20100315_00/testointegrale2010...

e un rapporto sui distretti per il 2009 di bancaintesa (riporto l'articolo del sole, il monitor è una palla):

I distretti italiani ripartono dall'export

rassegnastampa.mef.gov.it/mefeconomica/View.aspx?ID=2010032315...

Sono brutti numeri... [SM=g1765347] Ma la speranza è l'ultima a morire:
Ariakan.
00domenica 4 aprile 2010 18:22
Nulla.

Avevamo un chimico ottimo, venduto e smantellato.
Avevamo Olivetti e una elettronica promettente, venduto e chiuso tutto.
Avevamo una buona ricerca sui materiali e la meccanica, distrutta assieme allo smantellamento dell'IRI.
Avevamo un ottimo settore siderurgico (fondamentale) , venduto e devastato, gli ultimi stabilimenti stanno chiudendo o chiuderanno a breve.

Ci resta ENI, che però stanno cercando di smantellare.
Ci resta fiat, che delocalizza sempre piu all'estero.
Ci restano le ceramiche, che però stanno iniziando anche loro a delocalizzare in est europa.


serafin.
00domenica 4 aprile 2010 20:30
Re: Re:
laplace77, 28/03/2010 12.13:




a quanto ne so, le macchine industriali,
pare assurdo, le esportiamo pure in usa e in germania...


riguardo all'attuale tenuta, citando tremorti:
"si fa debito aggiuntivo solo per la cassa integrazione"

[SM=g1750163] [SM=g1750163] [SM=g1750163]




[SM=g1748862] Assolutamente nulla di assurdo spesso e volentieri i macchinari italiani sono MIGLIORI!!!



i tedeschi ma anche gli altri europei e in tutto il mondo comprano volentieri macchinari italiani in tutti i settori ...sono da sempre OTTIMI prodotti


alcuni esempi (ci sono decine e decine di aziende più o meno grandi per ogni settore)

macchine per la lavorazione della lamiera www.colgar.it/
macchine per la lavorazione del marmo www.simec.it/
macchine per produzione pasta fresca www.lbitalia.it
macchine per imbottigliamento www.melegarimanghi.com/
macchine per il confezionamento www.packtronic.net
macchine per la ceramica www.tecnema.it/
macchine per la lavorazione de legno www.storti.it/
macchine per la lavorazione della plastica www.meccanoplastica.com

e cosi via per tutti i settori produttivi

[SM=g1747536]

Ariakan.
00martedì 6 aprile 2010 22:57
si ma si tratta di aziende al massino di 500 dipendenti, non abbiamo nessun grande gruppo necessario per una economia di un paese industralizzato.

E solo nelle aziende grandi che si fa ricerca vera ad alti livelli, che si costruisce un prodotto innovativo di cui poi beneficiano tutte le aziende piu piccole attorno.

Dovè la ricerca farmaceutica? quella chimica ed elettronica? ma anche quella meccanica... ho amici che lavorano in una azienda che fa macchinari per la lavorazione del legno, ottima, 300 dipendenti mi sa ormai circa, ottimo fatturato e prodotti, sulla ricerca ha 2 persone...

magari andrà avanti 10-20 anni, poi come potrà restare nel mercato?
serafin.
00martedì 6 aprile 2010 23:30
Re:
Ariakan., 06/04/2010 22.57:

si ma si tratta di aziende al massino di 500 dipendenti, non abbiamo nessun grande gruppo necessario per una economia di un paese industralizzato.

E solo nelle aziende grandi che si fa ricerca vera ad alti livelli, che si costruisce un prodotto innovativo di cui poi beneficiano tutte le aziende piu piccole attorno.

Dovè la ricerca farmaceutica? quella chimica ed elettronica? ma anche quella meccanica... ho amici che lavorano in una azienda che fa macchinari per la lavorazione del legno, ottima, 300 dipendenti mi sa ormai circa, ottimo fatturato e prodotti, sulla ricerca ha 2 persone...

magari andrà avanti 10-20 anni, poi come potrà restare nel mercato?




in effetti la ricerca è un punto dolente
per esempio una delle poche aziende che fa innovazine nel settore ceramico è la www.system-group.it/ gli altri operatori del settore "copiano" prodotti già esistenti o "importano" macchinari da altri settori riadattandoli alla ceramica spesso devo dire con ottimi risultati ...

qualità alta innovazione così così
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