Comunicazione a sorpresa ai sindacati. Bissi (Collegio): il calo di attività è notevole ma non abbiamo notizie di altri casi del genere
Anche un notaio finisce nella morsa della crisi
E’ stata avviata la procedura di
licenziamento per 29 dipendenti dello studio Minarelli
STEFANO CIERVO
La crisi sta finendo, si sente in giro. Andate a dirlo ai 29 dipendenti dello studio notarile di Massimo Minarelli di via Spadari, uno dei più importanti e prestigiosi della città, che chiude i battenti. La motivazione ufficiale è appunto collegata al calo dell’attività economica.
La comunicazione dei licenziamenti collettivi è arrivata nei giorni scorsi ai sindacati, il primo incontro della procedura è fissato per il 4 dicembre. Per i dipendenti si apre una fase di grande incertezza, perchè prospettive concrete di continuità dello studio non ce ne sono, anche se molti sperano nell’intervento di un “cavaliere bianco” (si parla di un giovane notaio cittadino): anche l’applicazione della mobilità straordinaria in deroga, da legge regionale, è tutta da valutare. La maggioranza era ormai in part time, in particolare donne, e l’organico si era ridotto negli anni rispetto al vetta di quaranta persone, raggiunta prima della sottrazione per legge ai notai delle pratiche dei passaggi di proprietà automobilistici. Il lavoro, dicono in via Spadari, era calato ma non certo azzerato a causa del fortissimo rallentamento delle pratiche immobiliari: certo un organico così consistente in questo momento risultava difficile da reggere.
Certo la decisione del notaio, figlio del fondatore dello studio Bruno, di ritirarsi dall’attività ad appena 59 anni colpisce, anche perchè si tratta di una prima volta. «Non ricordo in trent’anni una cosa del genere, gli studi chiudono per pensionamento dei titolari a 75 anni o a volte qualche anno prima - sottolinea Marco Bissi, segretario del Consiglio notarile - Certo, la crisi sta colpendo anche i notai, con cali del giro d’affari negli ultimi due anni nell’ordine del 20%, soprattutto a causa della riduzione di stipule, mutui e anche nuove aziende. Escludo comunque che ci siano altre situazioni del genere». In provincia ci sono 30 notai, l’ultimo concorso ha promosso dei ferraresi e presto potrebbe aprirsi un nuovo studio.
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