Crisi garantita

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00venerdì 28 agosto 2009 10:20
Fonte: monetacomplementare.it - di Giovanni Passali - 15/05/2009

Crisi garantita

Altri due interventi interessanti sono apparsi nella rubrica del quotidiano Il Sole24Ore, di Luigi Zingales e di Alan Greenspan. Due interventi altamente istruttivi, anche se, ancora una volta, nessuno accenna alla questione monetaria.
Le analisi che a noi appaiono più acute sono d'accordo sul fatto che un eccesso di liquidità ha introdotto uno squilibrio tra finanza ed economia reale.
Di fronte a questa evidenza, rimane veramente sconcertante vedere come tutti trovino una difficoltà insuperabile a produrre il semplice ulteriore ragionamento logico: se un eccesso di liquidità è stato gestito in modo avventato, questo eccesso di liquidità qualcuno l'ho prodotto.
Solo il fatto di porre questa domanda porta una conseguenza "forte": è inutile preoccuparsi di regolare o controllare meglio chi gestisce enormi quantità di liquidità, se non si ha alcun controllo su chi questa liquidità la genera. Se vi è un eccesso di liquidità, questa, prima o poi, troverà da sé la sua strada per generare ancora una bolla speculativa e la conseguente crisi. Di bolla in bolla, si arriva prima o poi, necessariamente, alla crisi sistemica, quella che provoca sconquassi disastrosi che arrivano ad intaccare il sistema bancario, che si risolvono con una miseria generale o con una guerra. O con tutte e due.
Zingales è quello che forse si avvicina più di altri al nocciolo della questione, identificando con l'opera di Greenspan l'origine di tutti i mali. Ma, pur colpendo un bersaglio chiaro e facile, non fornisce alcuna spiegazione al fatto che Greenspan ha agito per lunghi anni, col pieno consenso generale e col plauso di tutti. Chi esprimeva una ipotesi contraria, nel migliore dei casi veniva trattato come un eccentrico. Alla fine, la considerazione di Zingales è che questa crisi non si risolverà a breve, né con qualche regola aggiuntiva. A metterlo sulla buona strada è la sua chiara visione della situazione americana e del fatto che tutti quelli che hanno agito vicino a Greenspan sono ancora saldamente ai posti di potere, o sono stati allontanati (o si sono ritirati) con buonuscite favolose. La sua efficace considerazione è dettata dal semplice buonsenso. Se il sistema premia così chi ha compiuto simili disastri, allora il sistema è fallace e continua ad essere fallace. E si chiede: "Come si fa ancora a credere a quei principi quando si vedono quegli stessi banchieri, che altezzosamente difendevano i loro compensi, chiedere allo stato di accollarsi le perdite?". E la sottintesa conclusione è ovvia: lo stato, in nome del popolo sovrano, interverrà, cancellando quei principi e allontanando quelli che difendono tali principi. E il capitalismo non sarà più lo stesso.
L'analisi di Greenspan mostra ancora una volta, se mai avessimo avuto bisogno di una conferma, che il tipo aveva capito tutto, era cosciente di tutto. Ha agito consapevolmente.
Ci è sufficiente citare le sue parole.
"Le condizioni per l'insorgere delle bolle apparentemente sono: periodi prolungati di prosperità, un'inflazione sotto controllo e tassi d'interesse a lungo termine bassi."
Or bene: quelle che sono le condizioni ideali di benessere
, quelle stesse condizioni per cui il capitalismo liberista era da tutti osannato, secondo Greenspan (e secondo l'evidenza storica!) sono le condizioni ideali per l'insorgere di bolle speculative.

Vogliamo ancora una prova che il sistema è marcio?
Eccola!
"Le bolle che nascono dall'euforia non si sviluppano in economie inefficienti o tormentate dall'inflazione. Non ricordo di nessuna bolla speculativa nell'ex Unione Sovietica".
Bella alternativa, tra un sistema oppressivo della libertà umana (e quindi anche della libertà economica) ed un sistema che questa libertà esalta fino a distruggerla e a distruggere se stesso.
Ce n'é abbastanza per buttare a mare il capitalismo liberista, che ne dite?
E invece no. Occorre un libero mercato sostenuto da una libera moneta (libera dal debito!), oculatamente gestita da un governo che, senza essere particolarmente illuminato, finanzi le opere pubbliche con moneta stampata dallo stato.
"La febbre speculativa crea nuove autostrade per l'eccesso, fino a quando il castello di carte crolla. Che cos'è che alla fine ne provoca la caduta? La realtà".
Abbiamo ancora dubbi che non abbia capito tutto?
Abbiamo anche un requiem per le banche centrali.
"Non dico che le Banche centrali non siano in grado di disinnescare una bolla. Ma la mia esperienza è che, a meno che la politica monetaria non schiacci l'attività economica e per esempio, assorba il grosso dell'incremento dei profitti o delle rendite, le misure per far sgonfiare le bolle sul nascere sono destinate a fallire. Non so di nessun caso in cui una politica monetaria graduale sia riuscita a disinnescare una bolla".
Ripeto: "a meno che la politica monetaria non schiacci l'attività economica ...".
Quindi, o finiremo schiacciati dalla politica monetaria, oppure verremo travolti dalla crisi di cui sempre noi pagheremo il conto.
Loro intanto si sono arricchiti. E quanto a noi, pagheremo il conto, per continuare ad avere il privilegio di essere schiavi.
Ma forse stavolta si sbagliano.

A presto!

Vedi anche: La Moneta Complementare
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