Il mattone balla in cima al baratro

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00giovedì 6 agosto 2009 16:29
Fonte: Il Tirreno - di Francesco Fondelli - 22/07/2009

Il mattone balla in cima al baratro

Il numero delle gare di appalto per le opere pubbliche sta precipitando perché le amministrazioni comunali hanno le casse vuote, e gli eventuali benefici che potrebbero arrivare dal piano casa approvato ieri dal governo rischiano di essere vanificati dal patto di stabilità che blocca la spesa degli enti locali. E poi ci sono i privati che, spaventati dalla crisi economica, hanno smesso di comprare le case. Come se non bastasse, il sistema bancario si è improvvisamente scoperto sottocapitalizzato e ora le banche ci pensano due volte prima di concedere un mutuo. Insomma, per Stefano Varia, presidente di Ance Toscana (Associazione nazionale costruttori edili) le cause della crisi che ha investito il mondo delle costruzioni sono tante, ma il risultato è uno solo: in Toscana è buio profondo per tutto il settore edile. Sono già spariti circa 4.000 addetti, ma le previsioni sono addirittura catastrofiche per la fine dell’anno quando potrebbero perdere il lavoro molte delle persone che attualmente risultano ancora iscritte agli elenchi della cassa edile, pur essendo in cassa integrazione. Ciò significa che alla fine del 2009 circa 15.000 lavoratori potrebbero essere cancellati dal libro paga delle imprese, se non saranno trovate subito le contromisure. «Una boccata di ossigeno - dice Varia - potrebbe arrivare qualora fossero attivati subito i 143 milioni di euro previsti dal piano di edilizia sociale della Regione Toscana. Ma c’è da considerare un aggravamento degli effetti derivanti dal cosiddetto patto di stabilità, meccanismo sicuramente utile nei momenti di normalità ma assolutamente penalizzante nelle situazioni di crisi quale l’attuale». Insomma per Varia «le nostre peggiori previsioni formulate alla fine alla fine del 2008 si stanno ora avverando. I bandi di gara delle opere pubbliche in Toscana hanno fatto registrare un calo del 38% già nei primi quattro mesi del 2009, mentre le compravendite di edifici da parte dei privati già nel 2008 facevano registrare in Toscana un -18%, quando la media nazionale si attestava a -14%. Inoltre c’è un forte calo delle transazioni che scendono dell’11%. Di sicuro il piano casa varato dalla Regione Toscana non ha introdotto alcun elemento straordinario per superare la crisi». «La Toscana ha una fortuna: che la legge sul piano casa è già in funzione mentre altre regioni la devono ancora approvare - replica Riccardo Conti, assessore regionale all’urbanistica e ai trasporti - I costruttori toscani sono pertanto avvantaggiati rispetto a quelli delle altre regioni. Certo, se l’aspettativa era quella di una legge che consentisse di costruire senza regole questa è andata giustamente delusa». Eugenio Baronti, assessore alla casa della Toscana, ci tiene a far sapere che il consiglio regionale sarà chiamato ad approvare «misure urgenti per 143 milioni» che si aggiungono ad altre risorse regionali per 180 milioni. E poi Baronti polemizza anche con le cifre annunciate ieri dal governo per il piano casa: «In Toscana realizzeremo 3000 alloggi e ne riqualificheremo 10.290. La nostra esperienza vale più di tanti annunci: che si arrivi poi a 550 milioni è solo una promessa». Infine l’osservatorio Ance ha fornito i dati che riguardano l’edilizia residenziale e non residenziale. Nel 2008 e nei primi 2 mesi del 2009 tengono solo le ristrutturazioni. A subire i colpi della crisi è la nuova edificazione residenziale. Dopo una crescita sostenuta tra 2002 e 2005, le volumetrie concesse in Toscana nel 2006 e nel 2007 sono tornate sotto i livelli del 2003. In costante calo anche l’edilizia non residenziale. Così le difficoltà occupazionali si riflettono soprattutto nelle ore di cassa integrazione. Nel primo semestre 2009 la crescita per interventi ordinari in Toscana è stata del 185% (Italia +169%) e per interventi straordinari del 141% (Italia +63%).

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