Investimenti immobiliari in Europa

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_economist_
00sabato 14 giugno 2008 11:16
Germania, Slovacchia, Bulgaria, Romania, Ungheria, etc.
Buongiorno, sono nuovo in questo forum, ma una persona che conosco mi ha mandato un messaggio suggerendomi di postare anche qui la discussione che ho postato ieri su un altro forum chiamato "finanzaonline".

Ho letto gli altri interventi qui e sicuramente la discussione è pertinente. Spero che sia anche utile.

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Buongiorno, è tanto tempo che non entro nel forum di finanzaonline, in passato ho frequentato le sezioni di finanza.

Sono entrato per curiosità in questa sezione immobiliare e leggendo qua e la' mi sembra di vedere che molti sono convinti che i prezzi in Italia, e particolarmente a Roma, rischiano di subire una grossa discesa. Anche io penso che non convenga investire in Italia, tranne forse qualcosa ad alcune aste (SCIP, dismissioni comuni, etc.), comunque dovendo comprare sul mercato libero meglio fuori Italia.

Ho visto che ci sono diversi thread: Romania, Albania, Dubai, California... io non studio direttamente i mercati immobiliari, mi limito a leggere le ricerche dei maggiori uffici studi europei e cerco di fare una media di quello che scrivono (visto che anche loro non sono sempre concordi ). Alla fine io ed alcuni amici, con una società collegata a quella dove lavoro, ci siamo decisi ad investire in Germania Est principalmente perché i prezzi sono molto bassi rispetto al redditi pro capite. A Berlino si riescono a trovare interi palazzi da ristrutturare in zone discrete a 500-1000 euro/mq e a Lipsia addirittura a 150-300 euro/mq. Una spesa (relativamente) piccola da lasciare li come un terreno edificabile aspettando che il mercato si riprenda e i valori si moltiplichino (anche se nessuno sa in quanto tempo ).

Comunque non penso che la Germania Est sia l'unica opportunità in Europa, secondo gli uffici studi sembrano buone anche Slovacchia e Bulgaria, anche se sinceramente le conosco poco e i prezzi sembrano mediamente più alti.

Credo che non esista il mercato "ottimo" in assoluto, ognuno si dovrebbe fare una propria idea personale leggendo quante più analisi possibile, tempo permettendo. Posto qui i link di due ricerche di Jones Lang Lasalle che ho trovato utili:

"2007 European Regional Economic Growth Index"
www.lasalle.com/en-US/Service...+Growth+Index/

"Residential Markets in Central European Capitals" (March 2008)
www.reas.pl/publications.html

Se qualcuno ne conosce delle altre sarebbe interessante leggerle.

Un saluto
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iverson1
00sabato 14 giugno 2008 12:21
Re: Germania, Slovacchia, Bulgaria, Romania, Ungheria, etc.
posta il link della discussione su finanzaonline, cosi magari la seguiamo anche li!

_economist_
00domenica 15 giugno 2008 12:14
Re: Re: Germania, Slovacchia, Bulgaria, Romania, Ungheria, etc.
iverson1, 14/06/2008 12.21:

posta il link della discussione su finanzaonline, cosi magari la seguiamo anche li!




www.finanzaonline.com/forum/showthread.php?t=931367

Ariakan.
00domenica 15 giugno 2008 13:26
Personalmente te lo sconsiglio.

La Germania ha un governo serio e scoraggia la speculazione immobiliare, con tasse elevate ed alta disponibilità di alloggi pubblici.

Se le case costano poco in germania ci sono dei motivi.

Inoltre si tratterebbe di immobili da gestire in un paese estero con relativo aumento dei problemi (legislazione non sempre chiara magari per un italiano, non poter controllare il bene personalmente (se vuoi affittarlo) ).

Inoltre, cosa che dovrebbe da sola dissuardeti da investire in germania, la germania come "buon investimento" e venuta fuori da almeno un anno sui piu diffusi organi di informazione, questo significa che e un pessimo affare :D
_economist_
00domenica 15 giugno 2008 19:15
Re:
Ariakan., 15/06/2008 13.26:

Personalmente te lo sconsiglio.

La Germania ha un governo serio e scoraggia la speculazione immobiliare, con tasse elevate ed alta disponibilità di alloggi pubblici.


Sull'alta disponibilità di alloggi pubblici hai ragione; le tasse sugli immobili invece non mi sembrano più alte di quelle nostre.


Se le case costano poco in germania ci sono dei motivi.


Molti motivi: alta dispobibilità di immobili in affitto, mentalità delle persone di una certa età che non credono sia importante avere una casa di proprietà (mentalità che però sta cambiando tra i giovani), invecchiamento della popolazione (ma questo vale anche per noi), crisi economica alla fine degli anni '90 per il peso della riunificazione, mentalità non speculativa dei tedeschi, etc. Di motivi ne puoi trovare tanti.

Ma quando osservo che con 200.000 euro ti puoi comprare 1 appartamento da ristrutturare a Bologna (400.000 abitanti) oppure 15 appartamenti da ristrutturare a Lipsia (500.000 abitanti), allora ti potrei trovare altrettanti o ancora più motivi perché da noi le case costano troppo.


Inoltre si tratterebbe di immobili da gestire in un paese estero con relativo aumento dei problemi (legislazione non sempre chiara magari per un italiano, non poter controllare il bene personalmente (se vuoi affittarlo) ).


Questo è vero per un investimento piccolo, sui 100-200.000 euro. Se invece parliamo di un investimento superiore 500.000 euro, allora l'investitore (o un gruppo di investitori associati) si può permettere di avere un facility manager che con un costo ragionevole in proporzione al valore degli immobili si può occupare della manutenzione e di tutta la gestione amministrativa.


Inoltre, cosa che dovrebbe da sola dissuardeti da investire in germania, la germania come "buon investimento" e venuta fuori da almeno un anno sui piu diffusi organi di informazione, questo significa che e un pessimo affare :D


La Germania è un paese molto grande. Ci sono molti investitori stranieri che hanno fatto salire i prezzi in città molto pubblicizzate come Berlino, Francoforte, Monaco, Amburgo. Ma di città come Lipsia e Dresda, che però hanno una popolazione in crescita, si parla poco e forse per questo i prezzi sono ancora così bassi.
(sylvestro)
00venerdì 15 gennaio 2010 15:50
Real Estate- In Europa, il 20% in più di investimenti

Liquidità più alta per i mercato continentali ma investitori più attenti e alla ricerca di investimenti remunerativi. E' questa la fotografia del mercato immobiliare di Jones Lang LaSalle.



Ancora un anno difficile. Per Jones Lang LaSalle il 2010 non sarà un anno facile per gli investitori attivi nel settore immobiliare alla ricerca di investimenti. E' questo quanto emerge dal nuovo rapporto pubblicato dalla società di consulenza e intitolato: Capital Markets Outlook 2010 – Uneven Terrain.

Chris Staveley, direttore european capital markets di Jones Lang LaSalle, ha detto: “Nel 2010 in Europa il volume degli investimenti rimarrà basso, confrontato con le tendenze di lungo periodo; tuttavia, prevediamo un aumento fino al 20% rispetto al 2009, riportandoci ai livelli del 2002 di circa
85 miliardi. Nonostante i mercati degli utilizzatori siano rimasti deboli, riteniamo che rimangano tali anche quest’anno, vedremo una quota crescente di capitali interessata al settore immobiliare. L’obiettivo principale di questi capitali rimarrà concentrato su immobili prime, solidamente locati. A causa della mancanza di opportunità adeguate, potremo assistere ad una spinta verso il basso dei rendimenti dei prodotti prime, come è successo nel Regno Unito nella seconda metà del 2009».

Per Nigel Roberts, chaiman european research a Jones Lang LaSalle, ha aggiunto: «Nel 2010 i mercati più grandi, Francia e Germania, mostreranno livelli di liquidità più alti che nel 2009; tuttavia, gli investitori saranno molto attenti nel cercare buoni affari e, dato che i prezzi a Londra ed in altri mercati

d’investimento primario diventano troppo competitivi per alcuni investitori in questa fase del ciclo, i capitali cominceranno a muoversi in tutta l’Europa. Probabili beneficiari di questa situazione saranno i paesi del Nord e del Centro Europa, dove mercati specifici possono offrire prodotti prime con fondamenti di mercato in continuo miglioramento».

Infatti secondo lo studio nel 2010 si prevede un aumento del 15%, rispetto al 2009, del volume complessivo delle locazioni (nel 2009 è stato il 30% in meno rispetto al 2008), sebbene nei prossimi cinque anni sia improbabile che l’assorbimento si porti almeno sui livelli medi storici.E la società prevede anche che nel 2010 i canoni degli uffici prime saranno inferiori di circa il 3% a livello generale, ma la lenta ripresa della domanda e le limitazioni dell’offerta creeranno le basi per una diffusa anche se contenuta crescita del mercato degli affitti nel 2011.

Faranno eccezione a questa tendenza i mercati che hanno visto maggiori variazioni durante la crisi, alcuni dei quali potrebbero vedere un rialzo più significativo dovuto alla scarsità dell’offerta. Certo è anche vero che le banche oggi hanno maggiore chiarezza sulla propria strategia immobiliare rispetto all’inizio del 2009, e questa situazione migliorerà senz’altro nel 2010. Sebbene questo processo sia già iniziato, si prevede che nel 2010 sarà maggiore il flusso di beni controllati dalle banche offerti sui mercati di tutta Europa.
Giuseppe171
00sabato 16 gennaio 2010 17:42
Anche io stavo valutando un investimento immobiliare in Germania
Leggi un buon documento in (Occasional papers) Numero 59 – Dicembre 2009 L'andamento del mercato immobiliare italiano e i riflessi sul sistema finanziario, in particolare il capitolo
4. 2 analisi comparata tassazione delle abitazioni in Italia e in Europa
riporta per la Germania una tassazione Irpef progressiva con deduzione analitica spese
(da quel che ho capito parlando con gente del luogo , è stabilito per legge quale spese il proprietario puo dedurre dal reddito proveniente dalla locazione), mentre per l’Italia riporta: Irpef
progressiva con abbattimento forfetario del 15-40,5% Imposta di registro del 2% + imp. bollo
Poi ci sono le tasse di proprietà e di trasferimento,
per quelli di proprietà per la Germania : Esente da Irpef. Tassa fondiaria calcolata sulla base di moltiplicatori,
per l’italia Tassata solo l’abitazione secondaria (Irpef) ICI sulle abitazioni diverse dalla prima casa
MI chiedo se non conviene, come si faceva tempo fa anche per i piccoli investitori, costituire una società che sia proprietaria degli immobili...
c’è un grafico già postato sulle stime dello scoppio della bolla in europa “further expected value decline” che prevede per l’Italia un ribasso del 32% e per la Germania 29%, ma no mi sembra condivisibile (data la differenza della crescita dei prezzi posto indice 1991 base cento ) dalla quale si evince che la Germania è rimasta ferma e l’Italia è cresciuta molto, a riguardo the economist
www.economist.com/businessfinance/displaystory.cfm?story_id=1...
un altro studio interessante è price and earning di UBS che riporta il canone di locazione per le principali capitali di tutto il mondo….
A proposito sto valutando vicino Delhi a Gurgaon o la sempre verde Bangalore,
L’idea è di un investimento di lungo periodo (che è normale per un’immobile) e sicuramente un’analisi demografica va fatta (vorrei aprire un Thread a riguardo): tutti gli indicatori dicono che l’Italia è perdente sia nei confronti della Germania sia della Francia ma direi che gli unici altri paesi con seri problemi demografici sono Cina e Giappone….
Scusate la pessima esposizione ma il tempo mi è sempre tiranno, comunque non è facile comprare all’estero e sto vedendo che tra il dire ed il fare …..forse se ci diamo una mano…
_gmp_
00sabato 16 gennaio 2010 19:42
Re: Germania, Slovacchia, Bulgaria, Romania, Ungheria, etc.
link aste tedesche
ciao
immobilien-auktionen.de/en/index.html
bubbyrm
00sabato 16 gennaio 2010 22:00
aste in Germania
A proposito di aste in Germania un mio ex collega ha comprato con altri 3 soci,qualche anno fa, un intero palazzo d'epoca in centro a Berlino. Ho visto le foto ed è bellissimo, sembra davvero una reggia. Prezzo 600€/mq.
Mi ricordo che mi disse che all'asta c'erano solo loro e che comunque era una procedure molto più semplice che in Itlia.
(sylvestro)
00lunedì 17 maggio 2010 16:22
Hochtief male in Borsa (-4,03%) dopo trimestrale (-12% di utili)
17/05/2010

Giornata da dimenticare per la compagnia di costruzioni tedesca Hochtief: dopo aver annunciato i risultati trimestrali il titolo ha infatti perso il 4,03% (portandosi a 56,46 euro ad azione) sulla Borsa di Francoforte.
I dati di chiusura del primo trimestre Hochtief hanno riportato un utile netto di 34,1 milioni di euro (-12% rispetto ai 38,6 milioni dell'anno precedente, sebbene l'utile lordo sia cresciuto del 2,5% a 120,5 milioni).
I nuovi ordini sono scesi del 21% a 3,4 miliardi, ma il libro ordini è balzato del 17% a 36,74 miliardi.
La società conferma il target per quest'anno: raggiungimento di un utile ante imposte di circa 1 miliardo con un livello delle vendite stabile rispetto al 2009. [SM=g9058]
(sylvestro)
00martedì 25 maggio 2010 14:51
Repubblica ceca: scendono ancora i prezzi delle case


LUNEDI' 24 MAGGIO 2010
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Praga, 24 mag - Secondo uno studio dell'Ufficio di statistica i prezzi delle case nella Repubblica ceca sono tornati ai livelli di cinque anni fa. I prezzi nel primo trimestre di questo anno sarebbero calati del 151,7% rispetto a quelli del 2005. (RADIOCOR) 24-05-10 20:58:35
(sylvestro)
00sabato 5 giugno 2010 10:22
A Budapest minacce di caduta


Maurizio Cannone
05 giugno 2010

Praga e Budapest, i gioielli architettonici del l'Europa del l'est. Le due capitali, che hanno beneficiato del boom immobiliare negli anni passati, hanno poi imboccato percorsi separati negli ultimi tempi.

Se Praga ha visto un calo delle attività, Budapest è in piena crisi. Di ieri la notizia del rischio default del paese, con conseguente crollo della moneta locale, il fiorino. Una situazione che potrebbe spingere in una ulteriore crisi il settore immobiliare. Se fino a ieri a Budapest gli italiani hanno continuato a investire, tanto da rappresentare il 15% degli acquirenti di case sopra i cento mq, con una spesa media di 80mila euro (dati Tecnocasa), in futuro la musica potrebbe cambiare.

Nel 2009 l'appartamento più economico comprato da un nostro connazionale è stato un monolocale da 17 mq nel distretto VI, pagato 22mila euro. Il più costoso, un intero piano di un palazzo nel distretto II, pagato 700mila euro.
A Budapest i prezzi sono calati anche oltre il 10% nel 2009, ma per chi comprava in euro risultavano invariati a causa della rivalutazione del fiorino ungherese, fino ai giorni scorsi. Ma i margini di trattativa sul prezzo richiesto erano anche del 20 per cento. La capitale ungherese ha visto un calo delle compravendite del 50% nel 2009 rispetto al 2008, tanto da spingere il governo a una serie di profondi interventi per tentare di rilanciare il mercato.
A cominciare dalla riduzione della tassa di registro sull'acquisto di immobili portata dal 6 al 4 per cento. «Anche in tema di mutui le novità sono profonde – spiega Stefano Accornero, Tecnocasa Budapest –. Nel 2009 sono stati in termini numerici in calo del 60% rispetto al 2008 e le sofferenze bancarie sono in crescita. Come in Italia, anche qui i mutui erano concessi per importi anche del 100% sul valore degli immobili con i problemi di sostenibilità della rata che oggi coinvolgono molte famiglie». E oggi non è più possibile acquistare casa con un mutuo al 100% in valuta. Da marzo, infatti, il limite massimo è fissato al 75% se il prestito è stipulato in fiorini ungheresi, se in euro al 60% e al 45% per le altre valute. Si temono ora gravi scompensi nel mercato immobiliare: il crollo del fiorino rispetto alla divisa elvetica rischia di rendere impossibile il pagamento delle rate, con possibili conseguenze devastanti sia sul piano sociale sia per l'intero sistema bancario del paese.

Ungheria come la Grecia. Il governo ammette: «Non è esagerato parlare di rischio default»

Le zone della città più richieste in centro sono quelle dei distretti I, II e VII per l'area collinare di Buda, con prezzi che fino a ieri partivano da mille euro per arrivare a 4mila per gli immobili d'epoca ristrutturati, con vista sulla città. Quotazioni da 700 a 4mila euro al mq per la zona di Pest, con i distretti più richiesti V, VI e IX. Finora si pensava che in queste zone il valore degli immobili sarebbe rimasto al riparo dagli scossoni del mercato. Una previsione che viste le recenti novità non si può più confermare, anche se i permessi di costruire si sono dimezzati nel 2009, da 12mila del 2008 a 6mila (dati Reag), e l'offerta di nuovi immobili di qualità subirà un forte calo. Proprio nei giorni scorsi, poi, la municipalità della capitale magiara aveva preso la decisione di realizzare un massiccio piano di vendite di immobili e aree comunali che avrebbero dovuto garantire un flusso di cassa di otto miliardi di fiorini solo per quest'anno.

A Praga il mercato è più vivace (i nuovi permessi di costruire sono calati solo del 7% nel 2009) nonostante la crisi, tanto che i prezzi sono previsti in aumento nel 2010. Anche il mercato dei mutui, in calo del 34% nel 2009 rispetto al 2008, è dato in ripresa nel corso dell'anno. «Lo scorso anno sono stati edificati 37mila nuovi appartamenti, in calo del 14% sul 2008 – spiegano dagli uffici di Praga della Camera di commercio italiana per la Repubblica Ceca –. Per quest'anno ci aspettiamo una ripresa sia delle nuove costruzioni sia dei prezzi». E stanno lavorando per far ripartire il mercato con una serie di iniziative di marketing, come la partecipazione alla fiera del real estate, Eire, che si terrà a Milano il prossimo 8 giugno. Uno stand illustrerà le opportunità del mercato immobiliare di Praga. Non solo. Ultimamente le amministrazioni di Berlino, Budapest e Praga hanno siglato un'alleanza per promuovere le tre metropoli in paesi come il Brasile, la Corea, la Cina e l'India.
Intanto i prezzi negli ultimi due anni sono calati di un modesto 4% in centro, mentre in periferia si è arrivati al 30 per cento. Oggi la quotazione media in città è di 2mila euro al metro quadrato, contro i 2.400 euro dell'inizio del 2008 (fonte Reag). Motivo questo che mantiene alti i prezzi nelle zone più richieste, anche se ormai è diventata consuetudine una trattativa sul prezzo richiesto, prassi sconosciuta fino a due anni fa quando il mercato galoppava. Per esempio, è impossibile oggi trovare in vendita un negozio in via Na Príkope, la principale strada dello shopping di Praga, e il canone d'affitto non scende dai 2.100 euro al metro quadrato l'anno fissato nel 2009. Per le abitazioni, non calano mai i prezzi in via Parigi (Parížská Ulice) dove un metro quadrato costa anche 12mila euro.
Lo stesso nella Piazza Vecchia (Staromestské námestí) dove i prezzi arrivano a 8mila euro. «Nelle zone più centrali e pregiate la crisi non si sente – spiega Vincenzo De Blasio, responsabile Tecnocasa a Praga –. Anzi, è difficile trovare appartamenti di alto livello. Buone occasioni possono essere in questo periodo gli immobili da ristrutturare. Spesso i proprietari non vogliono sopportare i costi dei lavori e preferiscono vendere, a volte a prezzi interessanti. Prezzi che in centro non scendono mai sotto i 2.500 euro al metro. E gli italiani comprano in questa zona. Nelle aree più periferiche invece si può arrivare anche a meno di mille euro al metro quadrato, se da ristrutturare, ma diventa più difficile sia vendere sia affittare. E se si acquista per investimento non è la posizione ideale».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
nazionalsindacalista
00sabato 5 giugno 2010 12:15
Anche in Romania si comincia a parlare apertis verbis di fallimento...

www.finanzainchiaro.it/dblog/articolo.asp?articolo=8821&utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+Finanzainchiaro+%28FinanzaInC...

Ma non era la nuova terra promessa dove le varie Marcegaglia e le altre mmerde della sua associazione di parassiti sono andati a delocalizzare...? Bene, bene buon divertimento.
E come dimenticare il nostro il Gekko's che si vantava di aver acquistato immobili e terreni a palate in Romania con rivalutazioni annue del 20%... ahahaha!!!
Chissà ce ha ancora voglia di vantarsi o il cetriolo comincia a fargli troppo male là dietro?
Gmp, tu che lo conosci, l'hai più sentito?
Vabbè oggi so stato cattivo, so un po' inc..., ma è pure giusto!



Ariakan.
00sabato 5 giugno 2010 12:52
ho riletto il mio secondo post dopo anni, spero l'apertore mi abbia dato ascolto
grella
00sabato 5 giugno 2010 13:32
Re:
nazionalsindacalista, 05/06/2010 12.15:

Anche in Romania si comincia a parlare apertis verbis di fallimento...

www.finanzainchiaro.it/dblog/articolo.asp?articolo=8821&utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+Finanzainchiaro+%28FinanzaInC...

Ma non era la nuova terra promessa dove le varie Marcegaglia e le altre mmerde della sua associazione di parassiti sono andati a delocalizzare...? Bene, bene buon divertimento.
E come dimenticare il nostro il Gekko's che si vantava di aver acquistato immobili e terreni a palate in Romania con rivalutazioni annue del 20%... ahahaha!!!
Chissà ce ha ancora voglia di vantarsi o il cetriolo comincia a fargli troppo male là dietro?
Gmp, tu che lo conosci, l'hai più sentito?
Vabbè oggi so stato cattivo, so un po' inc..., ma è pure giusto!






AHAHAH..........una parabola al giorno di nazio migliora la vita ............. [SM=g6963]




(sylvestro)
00mercoledì 17 novembre 2010 11:52
E16: -2,1% produzione costruzioni settembre, -8,1% annuo

17/11/2010

- A settembre la produzione delle costruzioni è calata del 2,1% nell'eurozona e dell'1,7% nella Ue 27 rispetto al mese di agosto, quando la produzione era calata dello 0,4% nell'Eurozona e rimasta stabile nella Ue nel suo insieme.
Rispetto a settembre 2009 la produzione è inferiore dell'8,1% nell'area euro e del 3,6% nella Ue.
Lo rileva Eurostat.
Tra gli stati membri la produzione nel settore è scesa in nove, salita in quattro e rimasta stabile nella Repubblica Ceca nel mese di ottobre.
I maggiori ribassi si sono registrati in Slovenia (-8,3%), Slovacchia (-7,6%) e Portogallo (-4,6%) e i maggiori incrementi in Romania (+4,0%), Polonia (+2,9%), Svezia (+1,4%).
Le costruzioni di edifici sono scese dello 0,6% nell'area euro e del 2,3% nella Ue contro il -0,9% e +0,5% rispettivo di un mese prima.
Su base annua si sono registrate flessioni in 10 Paesi e rialzo in 4.
I maggiori declino in Spagna (-37,3%), Slovenia (-18,5%) e Romania (-14,2%).
I maggiori incrementi in Polonia (+13,4%), Svezia e Gran Bretagna (+6,9% entrambi).
Le costruzioni di edifici nell'anno sono scese del 7,5% nell'area euro e del 4,6% nella Ue, contro il -59% e -2,7% del mese precedente.
(sylvestro)
00giovedì 25 novembre 2010 13:27
Germania: costruzioni in calo a settembre

25/11/2010

- Arretrano gli ordini nel settore delle costruzioni in Germania con un decremento dell'1,1% rispetto al pari periodo dell'anno precedente.
Lo comunica l'Ufficio Federale di statistica (Destatis).
Nel settore della costruzione di edifici la domanda è salita dell'1,2%, mentre nel settore dell'ingegneria civile è scesa del 3,2%.
Il numero di lavoratori impiegati nel settore si è attestato a 714 mila unità, con un decremento di 12mila (-1,7%) rispetto a settembre 2009.
marco---
00venerdì 9 marzo 2012 12:15
Mercato immobiliare europeo: la barzelletta del secolo! (Fonte: icebergfinanza.finanza.com - 09/03/2012)

Mentre la depressione immobiliare americana continua e come abbiamo visto in questi giorni una miriade di bolle immobiliari sta continuando ad esplodere in tutto il mondo gli scienziati della S&Poor’s se ne escono con una esilarante versione sulla prossima ripresa del mercato immobiliare europeo!

REUTERS March 07 – European housing markets are still struggling, but relief may finally be in sight, according to a report published by Standard & Poor’s Ratings Services
titled “The Eurozone Crisis May Loosen Its Grip On The Housing Market.”

Si il sollievo potrebbe essere finalmente in vista …

” As the report points out, we anticipate a significant recovery in European housing markets in 2013, as the macroeconomic situation improves and unemployment rates start to fall. ”

Addirittura una significativa ripresa dei mercati immobiliari europei nel 2013 connessa ad un miglioramento della situazione macroeconomica e ad una riduzione della disoccupazione! Meravigliosa analisi fondamentale!

Abbiamo più volte visto come un’eventuale bolla immobiliare o una sua ripresa siano fondamentalmente legate al livello del reddito disponibile, dei tassi di mercato e del costo degli affitti.

Ora scopriamo che esiste un’analisi che si basa anche sulla speranza!

Ma ora arriva il bello …

“In our view, the UK, Germany, and France remain the largest and most attractive developed housing markets, while Russia is the most prominent emerging market,” said Standard & Poor’s credit analyst Anna Overton.

L’Inghilterra, la Germania e la Francia sono oggi i mercati più attraenti roba da mettersi le mani nei capelli!

Vi ricordate questo grafico …



In Inghilterra i prezzi viaggiano il 120 % lontani dalla realtà!

Mortgage lending activity continued to slow in the fourth quarter of 2011, according to the
European Central Bank, with a 29% decline compared with an 18% decline in the
preceding quarter. house prices remain quite high relative to incomes in France and the UK, with the price volatility of the past five years mainly reflecting these high
levels.

Per fortuna hanno il buon gusto di ammettere che tuttavia i prezzi delle case in Francia e nel Regno Unito restano “abbastanza” alti rispetto al reddito disponibile.

Per quanto riguarda la Francia date un’occhiata qui su Bulleimmobiliere.org.



The Strategic Analysis Centre (CAS) of the Prime Minister’s office in France stated in a study that a speculative bubble is at the heart of the sourcing real estate market prices. The study notes that in the last 30 years incomes grew by 30% while real estate prices increased over 50%. Economists note that the large cities are primarily driving prices as a result of limited supply. The increase was also partly as a result of incentives such as tax incentives. The economists attribute the incentives contributed 50-60% of the increases.

Experts are not in agreement on the possibility of a reversal of this trend. France compared to other OECD members has a lower debt rate which has added to the importance of the resale market. However, experts suggest that residential prices will have to slowly decrease around 30-35% in the next 5-8 years in order to come back in line with household income. TheParisDream

Dopo aver salito del 120% dal 2000 al 2008 con una breve pausa del 5,6% nel 2009, i prezzi degli immobili francesi hanno continuato la loro inesorabile marcia a partire dalla fine del 2009. I prezzi degli immobili francesi sono fortemente sopravvalutati, nell’ordine del 135% del loro rapporto storico con il reddito disponibile e del 150% in relazione agli affitti. Anche se la crescita è generalizzata, la bolla immobiliare francese è guidata dalla regione di Parigi, dove i prezzi sono balzati del 18% nel 2010 e di circa il 10% nel 2011. Alcuni quartieri eleganti di Parigi sono aumentati ad un tasso del 27% nel 2011. www.thebubblebubble.com/european-bubble-articles/#france www.thebubblebubble.com/european-housing-bubble/

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Chi fosse interessato all’analisi ANNO 2012: ESPLOSIONE DEL DEBITO! che fa il punto sui rischi e stelle polari del 2012 può richiederla con una libera donazione cliccando sul banner in cima al blog o QUI

Icebergfinanza partecipa al ” ENEL BLOGGER AWARD 2012 ” Se qualcuno di Voi trova un attimo di tempo ed è disponibile a sostenerci , questo è l’indirizzo per votare Semplicemente grazie! www.enelbloggeraward.com/
(sylvestro)
00mercoledì 14 marzo 2012 17:22
Germania: in vendita gruppo immobiliare pubblico Tlg

14/03/2012

Il governo tedesco ha avviato la procedura di vendita del gruppo immobiliare pubblico Tlg, leader del real estate nella ex Germania est.

Un primo tentativo di vendita, che dovrebbe apportare, secondo indiscrezioni, oltre 1,76 miliardi che serviranno per ridurre il deficit pubblico, era stato avviato nel 2008 e si era bloccato a causa della crisi finanziaria.

Le offerte dovranno pervenire entro il 16 aprile e la chiusura è prevista entro quest'anno.

L'attuale situazione di mercato viene percepita come favorevole, affermano fonti del ministero, secondo le quali il Gruppo è appetibile non solo per società tedesca ma anche estere.

L'acquirente dovrà comunque impegnarsi sul lungo termine e mantenere il patrimonio immobiliare. [SM=g9058]

Il Governo tedesco ha già contabilizzato nel bilancio 2012 introiti da privatizzazioni per 5,1 miliardi che includono, oltre a Tlg, anche il porto fluviale di Duisburg e le partecipazioni del fondo di investimento legato alla ricostruzione.

In passato controllata dal Treuhandanstalt, l'ente che ha gestito la privatizzazione dell'economia nella Germania est, Tlg ha asset per 1,85 miliardi e ha realizzato nel 2010 un fatturato di 234,5 milioni, trasferendo un utile di 20 milioni al Governo.

In portafoglio figurano 11.500 immobili (appartamenti, uffici, alberghi e residenze per anziani) sul Mar Baltico, a Berlino, Halle e Lipsia.
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