L'economista: rischio stangate e inflazione al 3%

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Gin77
00giovedì 3 gennaio 2008 08:42
Un pessimo inizio del 2008 che arriva a poche ore dei nuovi rincari scattati sulle bollette della luce e del gas e che rischia di innescare una nuova raffica di rialzi. Sulla benzina, sulla luce e sul gas, ma più in generale sull'intera economia spingendo l'inflazione verso il 3%". Così Davide Tabarelli, economista ed esperto tariffario di Nomisma Energia, commenta il nuovo record del petrolio che ha raggiunto quota 100 dollari al barile sul mercato americano.

"Lo sfondamento di 100 dollari pone una pesante ipoteca sull'intera economia, gettando le basi per nuove raffiche di rincari" ribadisce Tabarelli spiegando che con l'oro nero su questi livelli "avremmo un peggioramento del deficit energetico nell'ordine di 4-5 miliardi di euro che premeranno ulteriormente su una già asfittica crescita dell'economia italiana". E "non solo per quanto riguarda benzina e bollette elettriche e del gas, direttamente coinvolte nei rincari dell'oro nero". L'aumento della materia prima, cui "l'Italia è pesantemente legata per il proprio approvvigionamento energetico - più di altri paesi - rischia di creare un effetto 'domino' sull'intera economia".

Dai prezzi di produzione a quelli di trasporto il caro-petrolio può innescare una spirale di rialzi sull'intero paniere dei beni di consumo, "spingendo l'inflazione verso il 3%" spiega ancora l'esperto. "Non dimentichiamo, comunque, negli anni dei grandi shock petroliferi degli anni '70-'80 il carovita viaggiava ad un ritmo di due cifre che, in alcuni momenti, ha rischiato di toccare il 20%". "Si tratta di pessime notizie per un paese come l'Italia dal grande deficit statale che deve finanziare, tra l'altro, con tassi di interesse attesi in rialzo", prosegue Tabarelli sottolineando che l'effetto cambio aiuta solo in parte. Il supereuro "contribuisce a contenere le fiammate del petrolio ma l'Italia si trova in una posizione penalizzata rispetto ai partner: la dipendenza dal greggio è infatti superiore per l'eccessivo utilizzo di gas, i cui prezzi sono legati a quelli del petrolio, nella produzione elettrica". [SM=g7600]
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