Lecco: A Merate è crisi del mattone - Vuota una casa su cinque

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marco---
00domenica 5 giugno 2011 13:36
Negli ultimi anni si è costruito troppo: in città sono sfitte ben 1500 abitazioni sulle 7500 presenti
A Merate è crisi del mattone - Vuota una casa su cinque (Fonte: ilgiorno.it - di Daniele De Salvo - 05/06/2011)

In città sono sfitte ben 1500 abitazioni sulle 7500 presenti. L'attacco della Confesercenti: "Negli ultimi anni si è costruito troppo"

Merate, 5 giugno 2011 - Vuota una casa su cinque. Su circa 7.500 abitazioni di Merate 1.500 sono vuote. Significa che il 20% del patrimonio immobiliare cittadino non è utilizzato. Lo rivela Giorgio Rughetto, presidente provinciale di Confesercenti, intervenuto durante l’ultimo incontro sul Pgt in fase di realizzazione. Il dato è in continua crescita. Nel 1991 su 5.500 appartamenti non più di 500 erano sfitti, pari a neppure il 10%. Si era in pieno boom edilizio e le nuove costruzioni furono quasi tutte vendute, come confermato dal trend del 2001, quando su poco meno di 6mila alloggi complessivi solo 300 risultavano disabitati, cioè il 5%. Successivamente però si è verificata una controtendenza e nel 2008 le case non utilizzate sono salite al 15% e ora appunto al 20. Le statistiche e gli studi ragionali indicano che la soglia fisiologica dovrebbe aggirasi sul 6%, massimo il 10. Il mercato del mattone dunque è in crisi e a rimetterci non sono solo gli operatori del settore, speculatori e imprese di costruzione, ma anche i privati che intendono vendere in vista di un trasloco.

I numeri indicano che certamente si è anche costruito troppo perché nonostante l’offerta la popolazione rimane stabile e non riesce neppure a sfondare la quota fatidica dei 15mila abitanti che permettere a esempio di passare al sistema elettorale con il doppio turno. In tanti hanno cercato di affrontare il problema e di cercare possibili soluzioni a questo sperpero di cemento. Ad esempio Ernesto Passoni, ex assessore all’Urbanistica che ha dato il via alla redazione del Piano di governo del territorio che poi è stato lasciato in eredità alla successiva Amministrazione e non ha ancora trovato compimento. «La gente ha paura di affittare gli appartamenti di cui dispone perché teme che in caso di problemi non si riescano più a sfrattare gli inquilini - spiega - non dimentichiamoci inoltre che molte persone provenienti soprattutto di Milano magari hanno venduto le loro abitazioni in città e con i soldi ricavati qui ne hanno comprate due, perché comunque gli investimenti immobiliari come garanzia per il futuro sono molto comuni. Inoltre la crisi economica ha provocato l’asfissia del mercato immobiliare senza tralasciare che probabilmente si è costruito su previsioni errate e quindi in maniera eccessiva». Alcune vecchie unità sarebbero più convenienti se abbattute e innalzate da capo, ma questo non è il momento e inoltre nel centro storico non è possibile.

Da notare l'interessante confronto col precedente boom edilizio, il 1991, vedi: I quattro cicli del mercato immobiliare italiano (1965-2001)
(sylvestro)
00domenica 5 giugno 2011 13:53
Secondo Wiki Merate fa meno di 15.000 abitanti.

Hanno gia' una casa ogni due persone.
(sylvestro)
00lunedì 13 giugno 2011 18:37
(sylvestro)
00venerdì 8 giugno 2012 11:20
click per ingrandire

(sylvestro)
00venerdì 8 giugno 2012 11:25
click per ingrandire

(sylvestro)
00venerdì 8 giugno 2012 12:42
Lecco: agenzie immobiliari
E' a rischio una su tre


7 giugno 2012


LECCO - E' in crisi il mercato immobiliare lecchese (Foto by CARDINI)

LECCO - Agenzie immobiliari a rischio chiusura, un terzo potrebbe non arrivare alla fine dell'anno. È l'effetto della crisi economica che ha investito il settore edile e ridotto il potere di acquisto e la capacità di investire delle famiglie.

A preoccuparsi per il futuro della categoria è Sergio Colombo di Confcommercio: «Nelle agenzie si è passati da una media di otto compravendite al mese a tre. Mentre i prezzi non si sono abbassati, se non sensibilmente (meno 20%), sono scomparsi gli acquisti. Le banche non danno credito alle famiglie che vorrebbero investire e la crisi finanziaria fa il resto».

In provincia sono attive circa settanta agenzie immobiliari e dall'inizio dell'anno una decina ha già chiuso, altre rischiano di scomparire entro l'anno: «Alcuni hanno già messo in conto di chiudere l'attività entro fine anno, altri, quelli più strutturati resistono cambiando modo di lavorare».

Il problema più grosso resta l'usato, specialmente quando le abitazioni sono vecchie e in posizioni sfavorevoli: «Penso alle abitazioni rionali o dei comuni dormitori, che risalgono agli anni '60 e '70, sono invendibili e tutte queste pratiche si affollano nei nostri database - racconta Colombo - Abbiamo immobili che da due anni non riusciamo a vendere e centinaia di casi di questo tipo, con una percentuale di successo nella vendita del 25%. Spesso siamo costretti a rifiutare le richieste di vendita perché è diventato impossibile gestirle tutte».

Il settore immobiliare era cresciuto enormemente negli ultimi anni, di pari passo con il fervore dell'attività edile e del mondo delle costruzioni, un settore che fino a due anni fa sembrava travolto da una crescita inarrestabile. Ora che questa bolla è esplosa gli utili si riducono, ma i prezzi degli immobili faticano a calare, provocando una paralisi del mercato e la morte di alcune agenzie immobiliari: «In alcuni casi il nostro consiglio per ridurre l'operazione è la svendita dei beni immobiliari, deprezzati fino al 25%. Ormai è inutile illudersi che i prezzi gonfiati di due o tre anni fa tornino in tempi brevi, la crisi continuerà a lungo».

L'unica carta da giocare per le agenzie immobiliari è passare dal mercato dell'offerta a quello della ricerca: «Adesso siamo noi a dover cercare giusto per chi ha la disponibilità economica da investire. E' un lavoro più qualitativo, di selezione all'ingresso dei clienti, accogliendo chi ha la disponibilità per investire e scartando le nuove offerte di vendita di abitazioni».

© riproduzione riservata
(sylvestro)
00martedì 17 luglio 2012 10:09
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