Lo stop della casa gela le agenzie

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marco---
00mercoledì 20 febbraio 2008 11:19
A Milano contrazione del 10 per cento - Il franchising perde terreno - Alle spalle il periodo d'oro
Fonte: Sole 24 Ore Lombardia - 20/02/2008

Lo stop della casa gela le agenzie (Rassegna stampa Borsa immobiliare di Milano)
Lo stop della casa gela le agenzie (Link segnalato da Stelafe)

Prime chiusure nel mondo dei professionisti della Lombardia

Le prime agenzie immobiliari iniziano a chiudere e alcuni mandati alla scadenza non vengono rinnovati. Sono queste le prime ripercussioni della crisi del mattone sui professionisti del settore.
La crisi dei mutui subprime americani, la conseguente stretta del credito anche in Europa e una iniziale – ma ancora lenta e contenuta – discesa dei prezzi del settore residenziale, dovuta anche all’incremento degli sconti in fase di conclusione del contratto, stanno mettendo alla prova il settore immobiliare.

La frenata del mercato inizia a mettere dunque in allerta per le ripercussioni sui professionisti. «A Milano il fenomeno è ancora contenuto – spiega Marco Grumetti, presidente provinciale Fiaip Milano –, ma possiamo dire che il 10% delle agenzie ha già chiuso. A mio parere si tratta perlopiù di agenzie immobiliari legate a network in franchising sulle quali pesano elevati costi fissi. Un’agenzia in genere deve sostenere spese mensili per 5-6mila euro, dovute ai costi delle utenze, della pubblicità e dell’affitto dell’ufficio. Per quelle in franchising a questa cifra si aggiungono in media 700-1.500 euro al mese di fee da pagare al gruppo di cui utilizza il marchio».
Molte agenzie quindi, complici il calo del giro d’affari e i lunghi tempi di vendita, non reggono più questi costi e chiudono. «Ormai per vendere un appartamento si arriva a fare venti annunci pubblicitari contro i dieci di qualche mese fa – continua Grumetti – e questo incide sulle spese».
In base ai dati elaborati dalla Camera di Commercio di Milano si vede che dal 2002 al 2007 il numero delle agenzie immobiliari è aumentato del 53,8% in tutta la Lombardia e del 60,6% a Milano. Si segnala il picco di Lodi, dove le agenzie nel periodo sono aumentate dell’80% circa. Ma la crescita è rallentata nel 2007 rispetto al 2006. La crescita del numero delle agenzie tra il 2005 e il 2006 è stata pari al 9,4% ma dal 2006 al 2007 l’aumento si è ridimensionato al 7% circa. Il maggior rallentamento si è registrato a Mantova, Brescia e Sondrio. In totale le agenzie immobiliari in Lombardia sono poco più di 7.900 a fine 2007 (oltre 37mila in tutta Italia) mentre nel 2002 erano 5.138.
Secondo altri operatori del mercato a fare le spese di questa prima fase critica per il mattone sono le agenzie aperte sulla scia del boom immobiliare. Agenzie che non hanno anni di esperienza alle spalle e non possono vantare un’alta professionalità. Saranno questi punti vendita i primi a chiudere i battenti. O magari a cercare di entrare a far parte di gruppi più grandi. È quanto sostiene Francesco Galati, presidente della Fiaip Lombardia. Di parere diverso i network immobiliari con una diffusa rete di agenzie.
«Siamo entrati in una fase più riflessiva – dice Luigi Sada, consigliere delegato Tecnocasa Franchising, un gruppo che conta 668 agenzie immobiliari in Lombardia –. Il rallentamento del mercato immobiliare in Italia interessa anche la Lombardia, ma stiamo vivendo un atterraggio più morbido rispetto a quanto sta avvenendo negli Stati Uniti e in Spagna. Sicuramente questa frenata avrà un effetto anche sugli operatori del mercato. Ma a risentirne saranno gli agenti immobiliari indipendenti, di piccoli network e non legati a grandi gruppi di franchising». Una selezione naturale, secondo gli esperti, che sanerà l’improvvisazione dilagante dovuta al boom immobiliare dell’ultimo decennio.
«In futuro sarà richiesta una maggiore professionalità – continua Sada –, avvantaggiando quindi le agenzie meglio organizzate, che possono usufruire di sinergie ed economie di scala». «A cercare l’aggregazione sono gruppi di quattro-cinque agenzie soprattutto fuori Milano» dice Mirta Botti, responsabile Lombardia per Professionecasa. Si vocifera poi, nel settore, della crisi di alcuni network che dopo un avvio di gran carriera si sono fermati mentre secondo alcuni esperti l’accorpamento delle reti di Ubh (Professionecasa e Grimaldi) e Gabetti andrebbe letto come un tentativo di quest’ultima di non perdere quote di mercato e smalto.

Paola Dezza

Vedi anche:
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Agenti immobiliari «in crisi»: il 30% chiuderà entro l’anno
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In sostanza siamo solo all'inizio della crisi, e c'è chi scrive che in Italia il mercato immobiliare non si troverà in difficoltà e che i prezzi delle abitazioni non caleranno.

Marco
(sylvestro)
00mercoledì 16 marzo 2011 08:06
marco---
00giovedì 16 febbraio 2012 14:53
Crollo immobiliare: un settore in fortissima crisi (Fonte: comunicati123.com - 16/02/2012)

Che siamo in un periodo di crisi è un dato certo. Che la crisi in Italia porti gli italiani a spendere sempre meno, visto anche i guadagni sempre minori, è anche questa, purtroppo, una certezza.
Ci sono settori che, per certi versi, chi più chi meno resistono alla crisi come quello dei prodotti tipici o in parte del turismo.
Ci sono, invece, settori in grandissima difficoltà che spesso spingono le aziende al default ossia ala chiusura dell’attività.
Uno di questi settori in fortissima crisi è il settore immobiliare che coinvolge ovviamente, in particolar modo, le agenzie immobiliari.
Tutto ciò che riguarda e gira intorno agli annunci immobiliari di affitto e vendita immobili è in forte depressione.
Tantissime le agenzie del settore che sono state costrette a chiudere, tantissime le agenzie immobiliari costrette a “trovare” una nuova forma di guadagno alternativa per “arrivare a fine mese”.
E questo anche sul web dove le ricerche immobiliari erano migliaia al giorno e dove gli annunci immobiliari di affitto immobili o vendita immobili venivano pubblicati a ciclo continuo.
Adesso anche sul web c’è crisi immobiliare con un forte calo di ricerche e un fortissimo calo di inserimento annunci immobiliari in ogni città d’Italia: da Milano a Roma, da Napoli a Palermo.
In tutta Italia la crisi immobiliare impazza. La speranza è che con le tante manovre per il rilancio del paese, anche il settore immobiliari inizi a subire un miglioramento contribuendo all’economia del paese come in passato.
laplace77
00giovedì 16 febbraio 2012 15:42
Re:
marco---, 16/02/2012 14.53:

Crollo immobiliare: un settore in fortissima crisi (Fonte: comunicati123.com - 16/02/2012)

Che siamo in un periodo di crisi è un dato certo. Che la crisi in Italia porti gli italiani a spendere sempre meno, visto anche i guadagni sempre minori, è anche questa, purtroppo, una certezza.
Ci sono settori che, per certi versi, chi più chi meno resistono alla crisi come quello dei prodotti tipici o in parte del turismo.
Ci sono, invece, settori in grandissima difficoltà che spesso spingono le aziende al default ossia ala chiusura dell’attività.
Uno di questi settori in fortissima crisi è il settore immobiliare che coinvolge ovviamente, in particolar modo, le agenzie immobiliari.
Tutto ciò che riguarda e gira intorno agli annunci immobiliari di affitto e vendita immobili è in forte depressione.
Tantissime le agenzie del settore che sono state costrette a chiudere, tantissime le agenzie immobiliari costrette a “trovare” una nuova forma di guadagno alternativa per “arrivare a fine mese”.
E questo anche sul web dove le ricerche immobiliari erano migliaia al giorno e dove gli annunci immobiliari di affitto immobili o vendita immobili venivano pubblicati a ciclo continuo.
Adesso anche sul web c’è crisi immobiliare con un forte calo di ricerche e un fortissimo calo di inserimento annunci immobiliari in ogni città d’Italia: da Milano a Roma, da Napoli a Palermo.
In tutta Italia la crisi immobiliare impazza. La speranza è che con le tante manovre per il rilancio del paese, anche il settore immobiliari inizi a subire un miglioramento contribuendo all’economia del paese come in passato.



domanda: in che modo ha contribuito in passato?

risposta: grazie all'attivita' edilizia, molto forte, che ha sostenuto tutto l'indotto e le industrie collegate (cemento, acciaio, mattonelle, arredamento, ecc)


domanda: come mai l'attivita' edilizia in passato cosi' forte e' venuta meno con la crisi?

risposta: perche' era a sua volta sostenuta dal credito immobiliare, erogato con molta facilita', insieme a quello alle imprese (edili e dei settori sopra indicati), che sembrava non dovessero mai trovarsi senza commesse...


domanda: e' pensabile che le manovre per la crescita possano ripristinare la situazione precedente?

risposta: non credo, i vari tentativi di spingere le banche a erogare piu' finanziamenti non hanno avuto molto seguito: le banche prendono soldi in prestito per speculare e coprire le perdite legate alle sofferenze, pesanti proprio nei settori dei mutui e dei finanziamenti alle imprese del settore


domanda: e quindi?

risposta: e quindi sono speranze vane


[SM=g1750163]


kemar71
00giovedì 16 febbraio 2012 16:54
Re: Re:
laplace77, 16/02/2012 15.42:



domanda: in che modo ha contribuito in passato?

risposta: grazie all'attivita' edilizia, molto forte, che ha sostenuto tutto l'indotto e le industrie collegate (cemento, acciaio, mattonelle, arredamento, ecc)


domanda: come mai l'attivita' edilizia in passato cosi' forte e' venuta meno con la crisi?

risposta: perche' era a sua volta sostenuta dal credito immobiliare, erogato con molta facilita', insieme a quello alle imprese (edili e dei settori sopra indicati), che sembrava non dovessero mai trovarsi senza commesse...


domanda: e' pensabile che le manovre per la crescita possano ripristinare la situazione precedente?

risposta: non credo, i vari tentativi di spingere le banche a erogare piu' finanziamenti non hanno avuto molto seguito: le banche prendono soldi in prestito per speculare e coprire le perdite legate alle sofferenze, pesanti proprio nei settori dei mutui e dei finanziamenti alle imprese del settore


domanda: e quindi?

risposta: e quindi sono speranze vane


[SM=g1750163]






[SM=g8266]

ci dobbiamo preoccupare [SM=g10303] (ti fai le domande e rispondi da solo)....ho capito...segui la scia di...come si chiama quello del fatti una domanda e datti una risposta.... [SM=g1750164] ....Marzullo.
laplace77
00giovedì 16 febbraio 2012 18:05
Re: Re: Re:
kemar71, 16/02/2012 16.54:




[SM=g8266]

ci dobbiamo preoccupare [SM=g10303] (ti fai le domande e rispondi da solo)....ho capito...segui la scia di...come si chiama quello del fatti una domanda e datti una risposta.... [SM=g1750164] ....Marzullo.




si tratta delle famose "seconde domande" che i giornalisti dovrebbero saper fare (ipse dixit travaglio), mentre nell'articolo sopra mancava pure la prima di domanda...

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