Mercato Immobiliare: offerta troppo rigida e potenziali acquirenti alla finestra

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marco---
00venerdì 21 agosto 2009 14:38
Fonte: agoravox.it - di Francesco Rossolini - 21/08/2009

Mercato Immobiliare: offerta troppo rigida e potenziali acquirenti alla finestra

Ora che i tassi d’interesse sui mutui sono allettanti, anche se ancora troppo alti rispetto al costo del denaro B.C.E, il mercato immobiliare non riesce ad essere sufficientemente duttile e flessibile così da spronare i potenziali acquirenti.

Nonostante gli infondati messaggi d’ottimismo delle società immobiliari il mercato immobiliare è profondamente sofferente e la causa principale va trovata nell’eccessiva lentezza dell’adeguamento verso il basso dei prezzi che erano schizzati alle stelle prima della crisi.

Tutti gli operatori hanno coscienza del fatto che nonostante ci sia stato un calo effettivo dei prezzi delle abitazioni intorno al 20%, rispetto ai massimi raggiunti prima della crisi, si dovrebbe fare qualcosa di più in modo da far decidere per l’acquisto i numerosi potenziali acquirenti che stanno alla finestra. Considerando che ci troviamo con un’inflazione prossima allo zero e che comunque non ha alcun senso tenere fermo il mercato immobiliare per periodi così lunghi gli operatori dovrebbero fare molte più pressioni sui venditori in modo che riducano i prezzi almeno di un ulteriore 10% invece di farli aspettare dicendo loro che la crisi passerà.

La crisi passerà è vero, presumibilmente nel primo trimestre del 2010 ma la ripresa non ci sarà in maniera sensibile che nel 2012, quindi attendere di vendere un immobile sperando nella ripresa del mercato non ha al momento nessun fondamento.

Anzi qualora gli operatori non si dimostrino sufficientemente duttili e capaci di spronare i venditori a ridurre i prezzi in maniera sensibile ma controllata allora si potrebbe veramente giungere ad una vera e propria catastrofe immobiliare incontrollata
, come quella che si è verificata in U.S.A. Una vera corsa compulsiva al ribasso.


Per i potenziali acquirenti vale sempre il solito consiglio, una volta trovato l’immobile desiderato al prezzo ritenuto giusto vale la pena di ricorrere ad un mutuo a tasso fisso per la prima casa, soluzione più gestibile in una condizione di forte incidenza sul reddito complessivo, e di un mutuo a tasso misto con possibilità di opzione ogni 3-5 anni per l’acquisto di una seconda casa o comunque qualora la rata del mutuo non incida significativamente sul reddito del nucleo familiare.

Da tenere sotto controllo le numerose agevolazioni per l’acquisto di immobili nel centro storico. Vale la pena, infine, stipulare una polizza che copra da esplosione, incendio e terremoto.
laplace77
00venerdì 21 agosto 2009 15:56
Re:
marco---, 21/08/2009 14.38:

Fonte: agoravox.it - di Francesco Rossolini - 21/08/2009

Mercato Immobiliare: offerta troppo rigida e potenziali acquirenti alla finestra

Ora che i tassi d’interesse sui mutui sono allettanti, anche se ancora troppo alti rispetto al costo del denaro B.C.E, il mercato immobiliare non riesce ad essere sufficientemente duttile e flessibile così da spronare i potenziali acquirenti.

Nonostante gli infondati messaggi d’ottimismo delle società immobiliari il mercato immobiliare è profondamente sofferente e la causa principale va trovata nell’eccessiva lentezza dell’adeguamento verso il basso dei prezzi che erano schizzati alle stelle prima della crisi.

Tutti gli operatori hanno coscienza del fatto che nonostante ci sia stato un calo effettivo dei prezzi delle abitazioni intorno al 20%, rispetto ai massimi raggiunti prima della crisi, si dovrebbe fare qualcosa di più in modo da far decidere per l’acquisto i numerosi potenziali acquirenti che stanno alla finestra. Considerando che ci troviamo con un’inflazione prossima allo zero e che comunque non ha alcun senso tenere fermo il mercato immobiliare per periodi così lunghi gli operatori dovrebbero fare molte più pressioni sui venditori in modo che riducano i prezzi almeno di un ulteriore 10% invece di farli aspettare dicendo loro che la crisi passerà.

La crisi passerà è vero, presumibilmente nel primo trimestre del 2010 ma la ripresa non ci sarà in maniera sensibile che nel 2012, quindi attendere di vendere un immobile sperando nella ripresa del mercato non ha al momento nessun fondamento.

Anzi qualora gli operatori non si dimostrino sufficientemente duttili e capaci di spronare i venditori a ridurre i prezzi in maniera sensibile ma controllata allora si potrebbe veramente giungere ad una vera e propria catastrofe immobiliare incontrollata
, come quella che si è verificata in U.S.A. Una vera corsa compulsiva al ribasso.


Per i potenziali acquirenti vale sempre il solito consiglio, una volta trovato l’immobile desiderato al prezzo ritenuto giusto vale la pena di ricorrere ad un mutuo a tasso fisso per la prima casa, soluzione più gestibile in una condizione di forte incidenza sul reddito complessivo, e di un mutuo a tasso misto con possibilità di opzione ogni 3-5 anni per l’acquisto di una seconda casa o comunque qualora la rata del mutuo non incida significativamente sul reddito del nucleo familiare.

Da tenere sotto controllo le numerose agevolazioni per l’acquisto di immobili nel centro storico. Vale la pena, infine, stipulare una polizza che copra da esplosione, incendio e terremoto.




maro' che sfacciato...

ma come si permette...

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...certo che due anni fa articoli cosi'...

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TobaccoFlower
00venerdì 21 agosto 2009 16:15
meno male che qualcuno se n'è accorto che l'offerta è "rigida"... [SM=g7574]
E comunque -20%, almeno a Roma, ancora ce lo sogniamo.
marco---
00sabato 22 giugno 2013 10:40
Aggiornamento (quasi 4 anni dopo)
Prezzi e scarso potere d'acquisto alla base della crisi del mercato immobiliare (Fonte: mutuisupermarket.it - 21/06/2013)

Due delle principali associazioni a tutela dei consumatori, Federconsumatori e Adusbef, ritengono che il crollo del mercato immobiliare sia stato provocato dai costi troppo elevati e dalla forte caduta del potere di acquisto delle famiglie.

Commentando l’allarme lanciato dall’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) sul dimezzamento delle compravendite immobiliari in Italia, le due associazioni affermano che la contrazione del mercato è disastrosa, ma non è dovuta unicamente alla stretta sui mutui o al peso del fisco sulle abitazioni. Infatti, ad incidere in misura determinante su tale andamento sono soprattutto la caduta verticale del potere di acquisto delle famiglie, che ha subito una diminuzione del 14,1% dal 2008 ad oggi, e i prezzi ancora troppo elevati. I prezzi delle case, nonostante una lieve diminuzione, soprattutto nelle zone marginali e periferiche, non sono scesi in maniera così significativa da spingere la ripresa delle compravendite.

Secondo le due associazioni di consumatori occorrerebbe, quindi, il ridimensionamento dei prezzi degli immobili, coerentemente con le sane logiche di mercato, in concomitanza con una riduzione della tassazione sugli stessi.
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