Mercato immobiliare in crisi. E gli affitti vanno alle stelle

Lo stato di salute del mercato immobiliare - vendite e acquisti di case e locazioni - sta risentendo della crisi in atto? "Fino ad un paio di mesi fa si sperava che le cose non prendessero una brutta piega. Ora il momento è venuto e si traduce nel blocco delle proposte di acquisto pari a meno 40% a Livorno e provincia

Livorno, 30 gennaio 2009 - Lo stato di salute del mercato immobiliare - vendite e acquisti di case e locazioni - sta risentendo della crisi in atto? "Fino ad un paio di mesi fa si sperava che le cose non prendessero una brutta piega. Ora il momento è venuto e si traduce nel blocco delle proposte di acquisto pari a meno 40% a Livorno e provincia. E nella conseguente impennata degli affitti (più 10-15%). Insomma il mercato immobiliare è in forte fibrillazione". A sostenerlo è Sirio Grassi, presidente dell’Asppi (Associazione dei piccoli e medi proprietari immobiliari) di Livorno e Pisa. E’ anche il responsabile del coordinamento regionale dell’Associazione. «Il comparto edile negli ultimi cinque anni era stato tarato per costruire prime, seconde e addirittura terze case, con una situazione dei mutui favorevole". Però a fronte di una cresciuta ridotta della popolazione di circa più 1% ."E’ vero. In più la popolazione è caratterizzata dalla presenza prevalente di giovani coppie e immigrati a basso reddito. E sempre più famiglie in fascia grigia (fino a 45 mila euro annui) che non si possono permettere l’acquisto di una casa, e nemmeno gli affitti del libero mercato".

Tutto questo sta accadendo dopo anni di crescita esponenziale della domanda, dell’offerta e dei prezzi del mattone."Fino alla cifra iperbolica di 6500 euro al metro quadrato. E i prezzi degli affitti arrivano adesso anche a 1200 euro al mese". Come reagire? "Si può intervenire sulla pianificazione urbanistica come è accaduto a Milano, per cui è stata scelta la strada della contrattazione diretta tra amministrazione comunale e proprietari delle aree edificabili. Oppure con l’adozione di una legge urbanistica nazionale più severa, come è stato fatto, o anche attraverso l’intervento dello Stato per finanziare piani immobiliri". Il governo Berlusconi ha varato il piano casa nazionale che prevede 150 milioni di euro di sostegno per interventi di social housing (case che rispondono a bisogni sociali delle fasce grigie e giovani coppie). Anche la Regione Toscana ha destinato all’edilizia sociale un budget specifico. "Mancano però dalle 2000 alle 3000 abitazioni nel territorio livornese — puntualizza Grassi — per soddisfare i bisogni delle famiglie con redditi meno elevati".

Ma tornando agli effetti del blocco del mercato, che succede? "Cade il valore di mercato delle abitazioni che sei mesi fa era al - 3/4 %. Ora si preve un abbattimento oltre il 15% nel breve periodo. E un tempo un appartamento di medie dimensioni rimaneva in vendita 3 o 4 mesi, oggi ci rimane dai 6 agli 8 mesi a seconda della zona in cui si trova. E si registra la necessità di chi vende ad abbassare il prezzo perché è forte il bisgono di liquidità". C’era l’abitudine di investire nel mattone, accollandosi anche mutui onerosi, per di rivendere presto e realizzare così forti guadagni. "La crisi ha ribaltato questo meccanismo con ripercussioni sui mutui non più sostenibili. Quella che era una forma di investimento adesso si è trasformata in un macigno, di cui liberarsi al più presto e a qualsiasi prezzo per non finire nel baratro". Altra storia per chi compra casa perché ha il bisogno primario di avere un tetto sopra la testa. "Chi ha acquistato con il mutuo e non ce la fa più a pagare le rate, prima di perdere la casa all’asta, cerca di rivenderla, con difficoltà, trattando al ribasso sul prezzo pur di liberarsene"