Mutui subprime, il danno del mattone

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marco---
00domenica 2 settembre 2007 14:05
Fonte: comincialitalia.net - 01/09/2007 - di Angelo Galli

Mutui subprime, il danno del mattone

Milano 1 Settembre 2007 ore 20:29

Ho appena letto un articolo sulla crisi dei mutui subprime, scritto in maniera semplice, che anche un non addetto ai lavori riesce a capire, ma esaustiva tra l’altro ho appreso anche cosa siano gli ABS e le cartolarizzazioni, ormai tanto di moda anche in Italia.
Mi complimento con la Sig.ra e/o sig.rina Laura Ferrari autrice dell’articolo e pubblicato su alice.it salvadanaio economia.

Vi riporto qui un breve estratto:

MUTUI SUBPRIME: IL DANNO DEL MATTONE.

“Una volta erano le banche ad assumersi i rischi dei prestiti concessi ai propri clienti, pertanto gli isitituti di credito potevano sempre avere il polso della situazione.
Oggi è diverso: grazie a un articolato sistema di cartolarizzazioni i crediti delle banche vengono spezzettati, impacchettati e spediti attraverso società apposite (le Svp, Special Purpose Vehicle ) ad altri fondi e ad altre banche, che a loro volta trasferiscono il tutto sul mercato sotto forma di OBBLIGAZIONI, al fine di recuperare in tempi brevi l’ammontare versato per l’acquisto del credito stesso.
In tal modo i controlli sulla solvibilità dei debitori sono stati trascurati perché l’istituto che emetteva il mutuo sapeva che avrebbe facilmente spalmato il prestito e rischi a esso connessi sul mercato.
I trucchi poi per rendere appetibili quei bond che contengono debiti ad alto rischio non mancano e fanno sì che finiscano senza troppe difficoltà nei portafogli del mercato globale.
La situazione avrebbe potuto proseguire senza grandi clamori, planando sull’onda del consumo facile (motore della crescita economica), alimentato dalla facoltà del cittadino e delle aziende Usa di indebitarsi a dismisura.
Ma la caduta dei prezzi del mercato immobiliare ha innescato la miccia: la casa improvvisamente valeva assai meno del mutuo acceso per il suo acquisto e il mutuatario insolvente rischiava di lasciare un “buco” di entità ben superiore al valore dell’immobile.
I primi a saltare sono i fondi ad alto rischio, come gli hedge fund, ma anche banche come Paribas sono costrette a sospendere il calcolo del valore e i riscatti di tre fondi che investono in Asset backed securities (o Abs, strumenti finanziari emessi a fronte di operazioni di cartolarizzazione di crediti), e tra le vittime vi sono anche tanti prudenti investitori all’oscuro di tutto.
La crisi, teoricamente localizzata in un mercato circoscritto, si allarga velocemente dall’America al mondo, sull’onda del panico che furoreggia nelle Borse, e la parola d’ordine diviene “vendere, vendere, vendere”. L’effetto domino del ribasso a oltranza colpisce indistintamente le mele marce quanto i titoli che godevano di buona salute: l’improvvisa fame di liquidità porta a vendere i prodotti che garantiscono la resa migliore, come spinge a liberarsi al più presto dei prodotti finanziari “avariati”.
Se una farfalla batte le ali a Pechino, cambia il tempo a New York.
Ovvero, se John non paga la casa nell’Iowa… si scatena un uragano a Piazza Affari.”
Laura Ferrari

Vi consiglio, di andare a leggere l’articolo intero in quanto sul sito, le frasi più importanti sono evidenziate con colori che aiutano a interpretare meglio l’articolo.
Inoltre è possibile cliccando su alcuni termini visualizzare il loro significato su wikipedia.
ecco il link: Mutui subprime: il danno del mattone

Saluti angelo



Personalmente concordo su tutto tranne che sulle conclusioni, espresse nel titolo stesso, i mutui facili (subprime negli USA) sono sì la causa ultima di questa crisi finanziaria che vede però le proprie origini nella speculazione immobiliare. Se i prezzi delle abitazioni non fossero stati gonfiati artificialmente, invogliando gli acquisti con denaro a basso costo, ora i mutui sarebbero garantiti, coperti dal valore dell'immobile ipotecato. In questo forum in molti lo abbiamo sempre sostenuto, i prezzi attuali delle abitazioni (anche in Italia) sono virtuali e prima o poi scenderanno per riallinearsi al loro valore reale.
grella
00domenica 2 settembre 2007 19:30
Re:
marco---, 02/09/2007 14.05:

Fonte: comincialitalia.net - 01/09/2007 - di Angelo Galli

Mutui subprime, il danno del mattone

Milano 1 Settembre 2007 ore 20:29



MUTUI SUBPRIME: IL DANNO DEL MATTONE.



“Una volta erano le banche ad assumersi i rischi dei prestiti concessi ai propri clienti, pertanto gli isitituti di credito potevano sempre avere il polso della situazione.
Oggi è diverso: grazie a un articolato sistema di cartolarizzazioni i crediti delle banche vengono spezzettati, impacchettati e spediti attraverso società apposite


Personalmente concordo su tutto tranne che sulle conclusioni, espresse nel titolo stesso, i mutui facili (subprime negli USA) sono sì la causa ultima di questa crisi finanziaria che vede però le proprie origini nella speculazione immobiliare. Se i prezzi delle abitazioni non fossero stati gonfiati artificialmente, invogliando gli acquisti con denaro a basso costo, ora i mutui sarebbero garantiti, coperti dal valore dell'immobile ipotecato. In questo forum in molti lo abbiamo sempre sostenuto, i prezzi attuali delle abitazioni (anche in Italia) sono virtuali e prima o poi scenderanno per riallinearsi al loro valore reale.




Un vecchio Industriale proveniente da una famiglia poverissima e che fece fortuna negli anni 60/70 grazie solo a se stesso un giorno disse della sua abitazione:
"Vedete.....la mia casa secondo loro vale 600 milioni.Per me, invece,varrà quella cifra solamente nel momento in cui si presenterà a casa mia una persona interessata intestandomi un assegno firmato con scritto: "SEICENTOMILIONI......"(allora gli assegni non erano carta straccia come adesso!)!!
La saggezza che abbiamo perso...o non abbiamo mai avuto! [SM=j7569]



marco---
00domenica 2 settembre 2007 20:38
Re: Re:
grella, 02/09/2007 19:30:

Un vecchio Industriale proveniente da una famiglia poverissima e che fece fortuna negli anni 60/70 grazie solo a se stesso un giorno disse della sua abitazione:
"Vedete.....la mia casa secondo loro vale 600 milioni.Per me, invece,varrà quella cifra solamente nel momento in cui si presenterà a casa mia una persona interessata intestandomi un assegno firmato con scritto: "SEICENTOMILIONI......"(allora gli assegni non erano carta straccia come adesso!)!!
La saggezza che abbiamo perso...o non abbiamo mai avuto! [SM=j7569]

Vero! Nulla di più saggio!
Forse la saggezza l'abbiamo persa, tempo fa era inconcepibile accendere mutui pari al 100% del valore dell'immobile, oggi, più uno si indebita e più viene definito "maturo"... pazzesco! [SM=j7568]

Marco
(sylvestro)
00venerdì 22 ottobre 2010 13:37
Europa, torna lo spettro dei subprime. Dal Sudafrica

22/10/2010

Le obbligazioni sui mutui subprime, strumenti finanziari derivati corresponsabili del crollo della finanza globale negli ultimi due anni, tentano di tornare alla ribalta. La banca sudafricana Investec, infatti, proverà a rivitalizzare il mercato con un’offerta di bond “top-rated” pari ad un valore di 130 milioni di sterline.

L’istituto di credito già un mese fa aveva fatto sapere di voler tentare l’operazione, sebbene immaginasse una riapertura in più grande stile, con 250 milioni di sterline (il ridimensionamento è dipeso dalla mancanza di sufficienti collaterali a supporto dell’offerta). E già nei prossimi giorni dovrebbe concretizzare la decisione, in Gran Bretagna, ovvero mercato nel quale la banca è più presente al di fuori del Paese di origine. Si tratta - osserva il Financial Times - di una “prova” per i mercati, dal momento che tali strumenti finanziari sono stati per anni (fino alla recente crisi) un importante metodo di finanziamento per le banche. Quella proposta dall’istituto sudafricano è una classica “securitisation”, che consiste nel prendere una serie di mutui e trasformarli in titoli garantiti dal rimborso dei prestiti originali.

In questo caso la maggior parte dei mutui utilizzati da Investec sono i cosiddetti “non-conforming”, definizione con la quale si indica una vasta gamma di prestiti: da quelli concessi a persone che non sono in grado di dimostrare appieno le proprie capacità di restituzione del credito (ad esempio alcuni lavoratori autonomi) ai veri e propri subprime, nel senso “americano” del termine, ovvero contratti da debitori ad alto rischio.
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