Non esiste la Bolla Immobiliare...non in Italia almeno

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labottegadelfuturo
00giovedì 7 gennaio 2010 10:47
erm
Lo dice Tito Boeri


L'Italia, spiega Boeri, è entrata nella crisi "con una posizione relativamente di forza": senza "grandi banche travolte", senza "bolle immobiliari".



Spiace quando un economista come Boeri "canni" clamorosamente osservazioni così semplici.
In Italia il mattone si è rivalutato con l'inflazione e con la maggiore domanda a fronte di minor offerta (perchè negli ultimi anni non si è costruito da nessuna parte no? [SM=g1752717] )
(sylvestro)
00giovedì 7 gennaio 2010 12:26
Lo invitero' a farsi un giro in Emilia Romagna [SM=g7752]

Mettiamo il suo articolo nella cesta di quelli che "il peggio e' passato", lo ritireremo fuori al momento opportuno; magari gli scriviamo anche.

grella
00giovedì 7 gennaio 2010 16:47
Re: erm
labottegadelfuturo, 07/01/2010 10.47:

Lo dice Tito Boeri


L'Italia, spiega Boeri, è entrata nella crisi "con una posizione relativamente di forza": senza "grandi banche travolte", senza "bolle immobiliari".



Spiace quando un economista come Boeri "canni" clamorosamente osservazioni così semplici.
In Italia il mattone si è rivalutato con l'inflazione e con la maggiore domanda a fronte di minor offerta (perchè negli ultimi anni non si è costruito da nessuna parte no? [SM=g1752717] )



Già, ho notato che molti pseudo-illuminati teorici spesso non vedono la realtà che li circonda........stessa malattia dei politici................. [SM=g1765139]
Io son terra-terra....ma quando vedo una miriade di palazzine da piazzare da due o tre anni più altre lasciate a metà, qualche quesito incomincio a pormelo...........qualsiasi numero o teoria abbia letto sui libri............ [SM=g1747543] [SM=g1749697] [SM=g1747536]






fabio_c
00giovedì 7 gennaio 2010 17:25
Re: erm
labottegadelfuturo, 07/01/2010 10.47:

Lo dice Tito Boeri


L'Italia, spiega Boeri, è entrata nella crisi "con una posizione relativamente di forza": senza "grandi banche travolte", senza "bolle immobiliari".



Spiace quando un economista come Boeri "canni" clamorosamente osservazioni così semplici.
In Italia il mattone si è rivalutato con l'inflazione e con la maggiore domanda a fronte di minor offerta (perchè negli ultimi anni non si è costruito da nessuna parte no? [SM=g1752717] )


Non voleva smentirsi.

La Stampa, 26 settembre 2007
Sull'altare dell'Ici
di TITO BOERI
«...
Non ci sono neanche indicazioni della presenza in Italia di una bolla immobiliare che stia per sgonfiarsi: c'è stato solo un rallentamento della crescita dei prezzi delle case, peraltro interrotto nell'ultimo semestre, con addirittura una crescita più sostenuta negli ultimi sei mesi.
...»

grella, 07/01/2010 16.47:



Già, ho notato che molti pseudo-illuminati teorici spesso non vedono la realtà che li circonda........stessa malattia dei politici................. [SM=g1765139]
Io son terra-terra....ma quando vedo una miriade di palazzine da piazzare da due o tre anni più altre lasciate a metà, qualche quesito incomincio a pormelo...........qualsiasi numero o teoria abbia letto sui libri............ [SM=g1747543] [SM=g1749697] [SM=g1747536]








C'è chi ha approfondito questo aspetto psicologico riguardo alla crisi:

Anche i grandi sbagliano
Chiara Grianti
30/04/2009 14:26

«Anche i grandi sbagliano, almeno se si tratta di economisti. È quanto sostiene il giornalista Marco Cobianchi attraverso un libro intitolato Bluff, che dimostra come le teorie economiche non siano in grado di spiegare qualsiasi fenomeno contemporaneo

È in libreria da pochi giorni Bluff, perché gli economisti non hanno previsto la crisi e continuano a non capirci niente (Orme Editori). L’autore è Marco Cobianchi, giornalista economico del settimanale Panorama che ha riletto criticamente (e con grandi dosi di ironia) due anni (dal 2007 all’inizio del 2009) di editoriali, dichiarazioni, interviste e articoli scritti dai migliori economisti economici prima, durante e dopo la crisi. Ne esce un quadro impressionante pieno di errori, omissioni, contraddizioni, falsità. Pubblichiamo un estratto del terzo capitolo intitolato “Crisi? Quale crisi?”.»


da "BLUFF" di Marco Cobianchi
«...
In quanto a previsioni sbagliate non scherzano nemmeno Tito Boeri e Luigi Guiso. Il primo e' professore ordinario alla facolta' di Economia in Bocconi, direttore della Fondazione Rodolfo Debenedetti e responsabile scientifico del festival dell’economia di Trento, il secondo è professore di Economia all’European University Institute di Firenze. I due, nell’agosto del 2007, hanno declamato la loro fede e hanno invitato il mondo a fidarsi di loro: “In questa crisi c’è da aver paura della paura: aspettative irrazionali possono scatenare spinte ribassiste che fanno avverare le profezie piu' pessimistiche” (La Repubblica, 22/08/2007). Insomma, sembrano dire a politici, a giornalisti e a tutti quelli che non la pensano come loro: se insistete a dire che arriva la crisi, alla fine la crisi arriva. Si tratta della ben nota teoria delle previsioni che si autoavverano usata con eleganza anche da un altro economista per spiegare il crollo dell’economia mondiale. Piu' avanti vedremo. E poi, hanno aggiunto Boeri e Guiso, questa crisi non è nemmeno lontanamente paragonabile a quella del ’29 perche' oggi c’è una “economia mondiale che continua a crescere a tassi molto sostenuti e con le banche centrali che hanno finora assolto al loro ruolo. Il vero fattore in comune con la Grande Depressione è l’epicentro della crisi: gli Stati Uniti”. Meglio tacere quindi? Assolutamente sì: “Non gettiamo oggi, come tante volte in passato, i semi della crisi futura con una reazione eccessiva alla crisi corrente” (La Repubblica, 22/08/2007) Wow! Spunta finalmente la parola “crisi”. Ma per dire che è poca e lamentarsi è peggio.»

{N.D.f.: l'articolo citato potete leggerlo qui "L’eredità di Greenspan", di Tito Boeri e Luigi Guiso (21-08-2007)}


Illuminante l'intervista a Marco Cobianchi:

NEGARE LA CRISI
Chiara Grianti
30/04/2009 14:26

...

Domanda: «Lei ha ironizzato su molti economisti, accusandoli di soffrire della "sindrome di Fonzie" in quanto non sono in grado di chiedere scusa neppure di fronte a palesi errori. Perché è così diffusa questa sindrome?»

Marco Cobianchi: «Appunto perché sono monetaristi e seguagi della scuola di Chicago fondata da Milton Friedman, secondo il quale le teorie economiche sono in grado di spiegare qualsiasi ambito della vita umana. Si chiama "teoria del tutto" ed è talmente affascinante da sembrare perfetta. Chiedere scusa significa ammettere che la "teoria del tutto" è sbagliata. E questo è impossibile.»


Domanda: «Nell’introduzione a Bluff, lei scrive «Gli studi economici sono arrivati a un tale livello di sofisticatezza da aver perso il contatto con la realtà. Solo ciò che rientra all’interno dei loro teoremi diventa reale, tutto il resto, semplicemente, non esiste». La crisi ha rotto questo paradigma o nulla è cambiato?»

Marco Cobianchi: «È cambiato poco. Sui giornali italiani continuano a scrivere gli stessi economisti che continuano a interpretare la realtà con i paradigmi di sempre: idolatria della finanza e bontà del debito.»

...

fabio
laplace77
00giovedì 7 gennaio 2010 17:37
Re: Re: erm
fabio_c, 07/01/2010 17.25:


C'è chi ha approfondito questo aspetto psicologico riguardo alla crisi:

Anche i grandi sbagliano
Chiara Grianti
30/04/2009 14:26

«Anche i grandi sbagliano, almeno se si tratta di economisti. È quanto sostiene il giornalista Marco Cobianchi attraverso un libro intitolato Bluff, che dimostra come le teorie economiche non siano in grado di spiegare qualsiasi fenomeno contemporaneo

È in libreria da pochi giorni Bluff, perché gli economisti non hanno previsto la crisi e continuano a non capirci niente (Orme Editori). L’autore è Marco Cobianchi, giornalista economico del settimanale Panorama che ha riletto criticamente (e con grandi dosi di ironia) due anni (dal 2007 all’inizio del 2009) di editoriali, dichiarazioni, interviste e articoli scritti dai migliori economisti economici prima, durante e dopo la crisi. Ne esce un quadro impressionante pieno di errori, omissioni, contraddizioni, falsità. Pubblichiamo un estratto del terzo capitolo intitolato “Crisi? Quale crisi?”.»


da "BLUFF" di Marco Cobianchi
«...
In quanto a previsioni sbagliate non scherzano nemmeno Tito Boeri e Luigi Guiso. Il primo e' professore ordinario alla facolta' di Economia in Bocconi, direttore della Fondazione Rodolfo Debenedetti e responsabile scientifico del festival dell’economia di Trento, il secondo è professore di Economia all’European University Institute di Firenze. I due, nell’agosto del 2007, hanno declamato la loro fede e hanno invitato il mondo a fidarsi di loro: “In questa crisi c’è da aver paura della paura: aspettative irrazionali possono scatenare spinte ribassiste che fanno avverare le profezie piu' pessimistiche” (La Repubblica, 22/08/2007). Insomma, sembrano dire a politici, a giornalisti e a tutti quelli che non la pensano come loro: se insistete a dire che arriva la crisi, alla fine la crisi arriva. Si tratta della ben nota teoria delle previsioni che si autoavverano usata con eleganza anche da un altro economista per spiegare il crollo dell’economia mondiale. Piu' avanti vedremo. E poi, hanno aggiunto Boeri e Guiso, questa crisi non è nemmeno lontanamente paragonabile a quella del ’29 perche' oggi c’è una “economia mondiale che continua a crescere a tassi molto sostenuti e con le banche centrali che hanno finora assolto al loro ruolo. Il vero fattore in comune con la Grande Depressione è l’epicentro della crisi: gli Stati Uniti”. Meglio tacere quindi? Assolutamente sì: “Non gettiamo oggi, come tante volte in passato, i semi della crisi futura con una reazione eccessiva alla crisi corrente” (La Repubblica, 22/08/2007) Wow! Spunta finalmente la parola “crisi”. Ma per dire che è poca e lamentarsi è peggio.»

{N.D.f.: l'articolo citato potete leggerlo qui "L’eredità di Greenspan", di Tito Boeri e Luigi Guiso (21-08-2007)}


Illuminante l'intervista a Marco Cobianchi:

NEGARE LA CRISI
Chiara Grianti
30/04/2009 14:26

...

Domanda: «Lei ha ironizzato su molti economisti, accusandoli di soffrire della "sindrome di Fonzie" in quanto non sono in grado di chiedere scusa neppure di fronte a palesi errori. Perché è così diffusa questa sindrome?»

Marco Cobianchi: «Appunto perché sono monetaristi e seguagi della scuola di Chicago fondata da Milton Friedman, secondo il quale le teorie economiche sono in grado di spiegare qualsiasi ambito della vita umana. Si chiama "teoria del tutto" ed è talmente affascinante da sembrare perfetta. Chiedere scusa significa ammettere che la "teoria del tutto" è sbagliata. E questo è impossibile.»


Domanda: «Nell’introduzione a Bluff, lei scrive «Gli studi economici sono arrivati a un tale livello di sofisticatezza da aver perso il contatto con la realtà. Solo ciò che rientra all’interno dei loro teoremi diventa reale, tutto il resto, semplicemente, non esiste». La crisi ha rotto questo paradigma o nulla è cambiato?»

Marco Cobianchi: «È cambiato poco. Sui giornali italiani continuano a scrivere gli stessi economisti che continuano a interpretare la realtà con i paradigmi di sempre: idolatria della finanza e bontà del debito.»

...

fabio




interessante...


a proposito, questo e' online e gratis (se non avete pregiudizi): 6 domande a 14 diversi economisti, ognuno dice una mezza verita' e un mezzo chilo de stronx....

[SM=g9128]

grella
00giovedì 7 gennaio 2010 17:42
Re: Re: erm
fabio_c, 07/01/2010 17.25:


C'è chi ha approfondito questo aspetto psicologico riguardo alla crisi:

Anche i grandi sbagliano
Chiara Grianti
30/04/2009 14:26

«Anche i grandi sbagliano, almeno se si tratta di economisti. È quanto sostiene il giornalista Marco Cobianchi attraverso un libro intitolato Bluff, che dimostra come le teorie economiche non siano in grado di spiegare qualsiasi fenomeno contemporaneo

È in libreria da pochi giorni Bluff, perché gli economisti non hanno previsto la crisi e continuano a non capirci niente (Orme Editori). L’autore è Marco Cobianchi, giornalista economico del settimanale Panorama che ha riletto criticamente (e con grandi dosi di ironia) due anni (dal 2007 all’inizio del 2009) di editoriali, dichiarazioni, interviste e articoli scritti dai migliori economisti economici prima, durante e dopo la crisi. Ne esce un quadro impressionante pieno di errori, omissioni, contraddizioni, falsità. Pubblichiamo un estratto del terzo capitolo intitolato “Crisi? Quale crisi?”.»


da "BLUFF" di Marco Cobianchi
«...
In quanto a previsioni sbagliate non scherzano nemmeno Tito Boeri e Luigi Guiso. Il primo e' professore ordinario alla facolta' di Economia in Bocconi, direttore della Fondazione Rodolfo Debenedetti e responsabile scientifico del festival dell’economia di Trento, il secondo è professore di Economia all’European University Institute di Firenze. I due, nell’agosto del 2007, hanno declamato la loro fede e hanno invitato il mondo a fidarsi di loro: “In questa crisi c’è da aver paura della paura: aspettative irrazionali possono scatenare spinte ribassiste che fanno avverare le profezie piu' pessimistiche” (La Repubblica, 22/08/2007). Insomma, sembrano dire a politici, a giornalisti e a tutti quelli che non la pensano come loro: se insistete a dire che arriva la crisi, alla fine la crisi arriva. Si tratta della ben nota teoria delle previsioni che si autoavverano usata con eleganza anche da un altro economista per spiegare il crollo dell’economia mondiale. Piu' avanti vedremo. E poi, hanno aggiunto Boeri e Guiso, questa crisi non è nemmeno lontanamente paragonabile a quella del ’29 perche' oggi c’è una “economia mondiale che continua a crescere a tassi molto sostenuti e con le banche centrali che hanno finora assolto al loro ruolo. Il vero fattore in comune con la Grande Depressione è l’epicentro della crisi: gli Stati Uniti”. Meglio tacere quindi? Assolutamente sì: “Non gettiamo oggi, come tante volte in passato, i semi della crisi futura con una reazione eccessiva alla crisi corrente” (La Repubblica, 22/08/2007) Wow! Spunta finalmente la parola “crisi”. Ma per dire che è poca e lamentarsi è peggio.»

{N.D.f.: l'articolo citato potete leggerlo qui "L’eredità di Greenspan", di Tito Boeri e Luigi Guiso (21-08-2007)}


Illuminante l'intervista a Marco Cobianchi:

NEGARE LA CRISI
Chiara Grianti
30/04/2009 14:26

...

Domanda: «Lei ha ironizzato su molti economisti, accusandoli di soffrire della "sindrome di Fonzie" in quanto non sono in grado di chiedere scusa neppure di fronte a palesi errori. Perché è così diffusa questa sindrome?»

Marco Cobianchi: «Appunto perché sono monetaristi e seguagi della scuola di Chicago fondata da Milton Friedman, secondo il quale le teorie economiche sono in grado di spiegare qualsiasi ambito della vita umana. Si chiama "teoria del tutto" ed è talmente affascinante da sembrare perfetta. Chiedere scusa significa ammettere che la "teoria del tutto" è sbagliata. E questo è impossibile.»


Domanda: «Nell’introduzione a Bluff, lei scrive «Gli studi economici sono arrivati a un tale livello di sofisticatezza da aver perso il contatto con la realtà. Solo ciò che rientra all’interno dei loro teoremi diventa reale, tutto il resto, semplicemente, non esiste». La crisi ha rotto questo paradigma o nulla è cambiato?»

Marco Cobianchi: «È cambiato poco. Sui giornali italiani continuano a scrivere gli stessi economisti che continuano a interpretare la realtà con i paradigmi di sempre: idolatria della finanza e bontà del debito.»

...

fabio



"Sindrome di Fonzie" ...... [SM=g7576]

Il succo sta nelle parole in grassetto...........la teoria perfetta non esiste........ma come convincere pseudo-illuminati strapagati ad ammettere di insegnare qualcosa di imperfetto? [SM=g6942]





laplace77
00giovedì 7 gennaio 2010 17:46
Re: Re: Re: erm
grella, 07/01/2010 17.42:



"Sindrome di Fonzie" ...... [SM=g7576]

Il succo sta nelle parole in grassetto...........la teoria perfetta non esiste........ma come convincere pseudo-illuminati strapagati ad ammettere di insegnare qualcosa di imperfetto? [SM=g6942]








[SM=g8266]
grella
00giovedì 7 gennaio 2010 17:48
Re: Re: Re: erm
laplace77, 07/01/2010 17.37:




interessante...


a proposito, questo e' online e gratis (se non avete pregiudizi): 6 domande a 14 diversi economisti, ognuno dice una mezza verita' e un mezzo chilo de stronx....

[SM=g9128]




E se tornassimo tutti a zappà loro compresi......sarebbe un passo avanti secondo me.......... [SM=g6963]
Questa è un pò come la storia delle scimmiette che scegliendo sei titoli azionari nel 1999 hanno strabattuto i broker...... [SM=g1750152]




laplace77
00giovedì 7 gennaio 2010 17:53
Re: Re: Re: Re: erm
grella, 07/01/2010 17.48:



E se tornassimo tutti a zappà loro compresi......sarebbe un passo avanti secondo me.......... [SM=g6963]
Questa è un pò come la storia delle scimmiette che scegliendo sei titoli azionari nel 1999 hanno strabattuto i broker...... [SM=g1750152]








famo che loro zappano e io misuro la loro produttivita'...

c'ho la frusta nuova apposta...

[SM=g9202] [SM=g9202] [SM=g9202]

grella
00giovedì 7 gennaio 2010 17:54
Re: Re: Re: Re: erm
laplace77, 07/01/2010 17.46:






[SM=g8266]



Questo andrò ad approfondirlo con calma.......... [SM=g1750826]




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