Ok, il prezzo è giusto!!!

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kemar71
00lunedì 17 settembre 2012 14:39
Qual è il prezzo congruo di questo appartamento?
Tante volte è in questo forum è stato posto il dilemma.
Inseriamo i prezzi richiesti e quelli che, al momento, riteniamo congrui.

Invito i più esperti a spiegare il ben noto "fair value".

Grazie [SM=g2326585]
rosariogua
00lunedì 17 settembre 2012 14:54
Ma secondo voi in zona Tuscolana (vicinanze metro Lucio Sestio, Giulio Agricola) quale sarebbe il fair value di un trilocale di 80-90 metri quadri posto ad un piano medio-alto (almeno dal secondo in poi) in buone condizioni interne ed esterne? Considerate che in zona per l'affitto chiedono 1100-1200.
Loziodigekko
00lunedì 17 settembre 2012 15:14
Re: Qual è il prezzo congruo di questo appartamento?
kemar71, 17/09/2012 14.39:

Tante volte è in questo forum è stato posto il dilemma.
[SM=g2326585]



Nella sua versione base e' un concetto di una semplicita' disarmante e tante volte puo' essere una bussola per orientarsi in una qualsiasi valutazione di mercato, non solo immobiliare.

Il concetto base e' che il valore di un bene tende ad essere sul lungo periodo pari alla capitalizzazione semplice (intesa come sommatoria senza produzione di interessi) dei suoi redditi futuri per un periodo definito a priori (di solito 15 o 20 anni).

Traducendo: il valore di un immobile sul lungo periodo dipende direttamente da quanta ricchezza e' in grado di produrre. E dato che la produzione di ricchezza di un immobile e' data dal suo canone di affitto, ne deriva che il valore di un bene immobile dipende direttamente dalla sua potenzialita' di produrre reddito, ovvero alla sommatoria dei suoi redditi futuri.

Nel campo dell'immobiliare tradizionalmente si utilizzano i vent'anni di fitto per le case e quindici per gli immobili commerciali/industriali.

Perche' e' così? Perche' questo tradizionalmente e' (ed era, e probabilmente continuera' ad essere) l'orizzonte di investimento di medio/lungo periodo di un essere umano.

Un tempo corrispondeva al divario di tempo che intercorreva tra due generazioni (un tempo ci si accasava e si facevano figli molto prima di oggi, la media del primo figlio era appunto sui vent'anni).

Nella pratica si prende il canone di affitto annuale, si tolgono le spese fisse sicure dovute principalmente alla tassazione e lo si moltiplica per venti.

Nell'esempio di 1100-1200 euro/mese postato da rosariogua sono 13200/14400 euro annui che, tolti un qualche cento euro di IMU, fanno un 12500/14000 euro netti.(1)

Moltiplichiamo per 20 e otteniamo una forbice di valori compresa tra 250 e 280 mila euro.

Semplice ed indolore.

Ho semplificato un poco per non essere prolisso (ci starebbe tutto un discorso sula capitalizzazione dei redditi in presenza di diversi valori di sconto dovuti alle varie possibilita' di evoluzione dei tassi di interesse), ma il succo e' questo.

(1) Notare che ho calcolato l'IMU in quanto tassa spettante al proprietario, ma NON ho calcolato le tasse sul reddito da affitto. Il motivo e' che il valore dell'utilizzatore e' ragionato dal lato, appunto dell'utilizzatore, ovvero di colui che fisicamente usufruisce del bene. Nel caso del proprietario di prima casa il ragionamento si traduce con "quanto risparmio di affitto comprando il bene? E quanto e' il valore di questo risparmio?".




kemar71
00lunedì 17 settembre 2012 15:55
Re: Re: Qual è il prezzo congruo di questo appartamento?
Loziodigekko, 17/09/2012 15.14:



(1) Nel caso del proprietario di prima casa il ragionamento si traduce con "quanto risparmio di affitto comprando il bene? E quanto e' il valore di questo risparmio?".






Loziodigekko [SM=g2326585] ..... [SM=g1747536]

Sarebbe interessante rispondere al quesito di cui sopra.
Anche se le variabili mutuo/contanti/anno d'acquisto, possono completamente capovolgere i risultati.


ktm76
00giovedì 20 settembre 2012 10:25
Re: Re: Qual è il prezzo congruo di questo appartamento?
Loziodigekko, 17/09/2012 15.14:



Nella sua versione base e' un concetto di una semplicita' disarmante e tante volte puo' essere una bussola per orientarsi in una qualsiasi valutazione di mercato, non solo immobiliare.

Il concetto base e' che il valore di un bene tende ad essere sul lungo periodo pari alla capitalizzazione dei suoi redditi futuri.

Traducendo: il valore di un immobile sul lungo periodo dipende direttamente da quanta ricchezza e' in grado di produrre. E dato che la produzione di ricchezza di un immobile e' data dal suo canone di affitto, ne deriva che il valore di un bene immobile dipende direttamente dalla sua potenzialita' di produrre reddito, ovvero alla sommatoria dei suoi redditi futuri.

Nel campo dell'immobiliare tradizionalmente si utilizzano i vent'anni di fitto per le case e quindici per gli immobili commerciali/industriali.

Perche' e' così? Perche' questo tradizionalmente e' (ed era, e probabilmente continuera' ad essere) l'orizzonte di investimento di medio/lungo periodo di un essere umano.

Un tempo corrispondeva al divario di tempo che intercorreva tra due generazioni (un tempo ci si accasava e si facevano figli molto prima di oggi, la media del primo figlio era appunto sui vent'anni).

Nella pratica si prende il canone di affitto annuale, si tolgono le spese fisse sicure dovute principalmente alla tassazione e lo si moltiplica per venti.

Nell'esempio di 1100-1200 euro/mese postato da rosariogua sono 13200/14400 euro annui che, tolti un qualche cento euro di IMU, fanno un 12500/14000 euro netti.(1)

Moltiplichiamo per 20 e otteniamo una forbice di valori compresa tra 250 e 280 mila euro.

Semplice ed indolore.

Ho semplificato un poco per non essere prolisso (ci starebbe tutto un discorso sula capitalizzazione dei redditi in presenza di diversi valori di sconto dovuti alle varie possibilita' di evoluzione dei tassi di interesse), ma il succo e' questo.

(1) Notare che ho calcolato l'IMU in quanto tassa spettante al proprietario, ma NON ho calcolato le tasse sul reddito da affitto. Il motivo e' che il valore dell'utilizzatore e' ragionato dal lato, appunto dell'utilizzatore, ovvero di colui che fisicamente usufruisce del bene. Nel caso del proprietario di prima casa il ragionamento si traduce con "quanto risparmio di affitto comprando il bene? E quanto e' il valore di questo risparmio?".




Una domanda: ma il canone di affitto non è soggetto ad aumenti, se non altro ISTAT?...in vent'anni non credo che uno lascia il canone di affitto sempre uguale...




Loziodigekko
00giovedì 20 settembre 2012 11:10
Re: Re: Re: Qual è il prezzo congruo di questo appartamento?
ktm76, 20/09/2012 10.25:



Una domanda: ma il canone di affitto non è soggetto ad aumenti, se non altro ISTAT?...in vent'anni non credo che uno lascia il canone di affitto sempre uguale...




Il fair-value e' un metodo per calcolare un valore in un determinato momento.

Per sapere quanto e' il valore di un bene a oggi (settembre 2012) prendo il valore del canone netto annuo realizzabile oggi (diciamo 1100 euro per 12 meno 600 euro di IMU) e lo moltiplico per 20(viene fuori 252.000).

L'evoluzione del canone su quel singolo immobile e' irrilevante.

Non sto calcolando quale sara' il valore FUTURO di un bene (e, per converso, non mi interessa quale era il valore PASSATO), sto calcolando il valore a OGGI.

Rifacendo l'esempio fra diciamo due anni: canone 1250 per 12 meno 600 di IMU per vent'anni uguale 288mila (attenzione: FRA DUE ANNI).

Il bello e' che questo metodo segue alla perfezione il mercato.
I canoni di affitto si apprezzano? Il valore sale.
Il mercato degli affitti scende? Il valore scende di conseguenza.

Semplice ed efficace come bussola.

Se fra X anni il canone sara' diverso (e ovviamente lo sara'), allora il valore sara' diverso (sempre vent'anni di canone meno la tassazione fissa).




iandy73
00giovedì 20 settembre 2012 11:15
Re: Re: Re: Re: Qual è il prezzo congruo di questo appartamento?
Loziodigekko, 20/09/2012 11.10:



Il fair-value e' un metodo per calcolare un valore in un determinato momento.

Per sapere quanto e' il valore di un bene a oggi (settembre 2012) prendo il valore del canone netto annuo realizzabile oggi (diciamo 1100 euro per 12 meno 600 euro di IMU) e lo moltiplico per 20.

L'evoluzione del canone su quel singolo immobile e' irrilevante.

Non sto calcolando quale sara' il valore FUTURO di un bene (e, per converso, non mi interessa quale era il valore PASSATO), sto calcolando il valore a OGGI.

Il bello e' che questo metodo segue alla perfezione il mercato.
I canoni di affitto si apprezzano? Il valore sale.
Il mercato degli affitti scende? Il valore scende di conseguenza.

Semplice ed efficace come bussola.

Se fra X anni il canone sara' diverso (e ovviamente lo sara'), allora il valore sara' diverso (sempre vent'anni di canone meno la tassazione fissa).







Giusto! è anche da considerare che i soldini corrispondenti ai 20 anni di canone il venditore se li becca subito cash potendone disporre immediatamente e NON rateizzati nei prossimi 20 anni. Secondo me anche questo aspetto è importante considerando la penuria di denaro che c'è ora in giro ! [SM=g7560]
ktm76
00giovedì 20 settembre 2012 11:21
Re: Re: Re: Re: Qual è il prezzo congruo di questo appartamento?
Loziodigekko, 20/09/2012 11.10:



Il fair-value e' un metodo per calcolare un valore in un determinato momento.

Per sapere quanto e' il valore di un bene a oggi (settembre 2012) prendo il valore del canone netto annuo realizzabile oggi (diciamo 1100 euro per 12 meno 600 euro di IMU) e lo moltiplico per 20.

L'evoluzione del canone su quel singolo immobile e' irrilevante.

Non sto calcolando quale sara' il valore FUTURO di un bene (e, per converso, non mi interessa quale era il valore PASSATO), sto calcolando il valore a OGGI.

Il bello e' che questo metodo segue alla perfezione il mercato.
I canoni di affitto si apprezzano? Il valore sale.
Il mercato degli affitti scende? Il valore scende di conseguenza.

Semplice ed efficace come bussola.

Se fra X anni il canone sara' diverso (e ovviamente lo sara'), allora il valore sara' diverso (sempre vent'anni di canone meno la tassazione fissa).






Ottimo, grazie dei preziosi chiarimenti! [SM=g1750826]
Ovvio che la domanda che nasce spontanea è: vedremo mai (sopratutto a Roma...) case in vendita al fair value?
Per esempio, un bel trilocale a Talenti si affitta sui 1100-1200€, ergo fair value circa 280k, cioè circa il 30-35% in meno di quello che si trova ora in vendita....avoja a calà, prima di arrivare al fair value...! [SM=g8759]

Loziodigekko
00giovedì 20 settembre 2012 11:48
Re: Re: Re: Re: Re: Qual è il prezzo congruo di questo appartamento?
ktm76, 20/09/2012 11.21:



Ovvio che la domanda che nasce spontanea è: vedremo mai (sopratutto a Roma...) case in vendita al fair value?
[SM=g8759]




Per quel che puo' valere la mia opinione...

Sul lungo periodo i valori degli immobili tendono ad oscillare intorno al fair-value. Il motivo e' logico: il valore di un bene dipende da quanta parte di reddito si puo' destinare al suo acquisto/gestione.

La situazione del mercato romano comunque la vogliamo vedere e' anomala: con un reddito medio non ti compri neanche una cuccia per il cane. Per dire: io abito a Torino che non e' proprio un borgo di periferia e qui le case (comunque care e in bolla) costano in media MENO DELLA META' di quello che costano le equivalenti romane. Idem per Milano.

Delle due l'una: o il reddito medio romano e' il doppio di quello torinese (e non mi pare che sia così), oppure c'e' una stortura del mercato. Fossimo in presenza di scarsita' dell'offerta potrei capire, ma qui non si parla della laguna di Venezia (per sua natura fattore limitante), e neanche di Portofino. Oltretutto a Roma avete costruito a strafottere, quindi di scarsita' lato offerta direi che non vale neanche la pena di parlarne (che poi in maggiranza abbiao costruito dei mezzi cessi e' un altro discorso ancora).

Dovessi tirare a indovinare direi che prima o poi il mercato si riallineera' sui suoi valori naturali. Quando non lo so, ma sicuro che prima o poi capita.
ktm76
00giovedì 20 settembre 2012 12:17
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Qual è il prezzo congruo di questo appartamento?
Loziodigekko, 20/09/2012 11.48:


Delle due l'una: o il reddito medio romano e' il doppio di quello torinese (e non mi pare che sia così), oppure c'e' una stortura del mercato.



D'accordissimo con te, che a Roma ci sia una stortura del mercato è sotto gli occhi di tutti. Il fatto è proprio andare a capire i motivi della stortura.
Noi paragoniamo il reddito medio (1200-1300€/mese) ai prezzi di mercato, e diciamo che c'è un'enorme sproporzione, giusto. Ma Roma è affollata da una pletora di privilegiati (migliaia di statali con stipendi d'oro, centinaia e centinaia di dirigenti delle sedi centrali delle industrie con sede a Roma, ereditieri di ricche famiglie romane di professionisti (medici, notai e avvocati), titolari di aziende turistiche di rilievo, titolari di ristorazione di alto livello, ecc ecc ecc) che continuano e continueranno ad avere i soldi per pagare i prezzi folli della capitale.
La domanda, quindi, rimane sempre piuttosto alta. Certo, se prima in una micro-zona della città c'erano 500 persone a cercare, 10 dei quali con i soldi pronti, ora ce ne saranno 200, di cui magari solo 3-4 con i soldi in mano, ma sempre ci sono. E infatti gli immobili più "carini" vengono comunque venduti.
In questi 2 anni che mi sono messo a cercare, avrò visto almeno 50 case, di cui solo 3 veramente meritevoli. Indovina un po'? Sono state vendute tutte e 3, e non certo al fair value....
Il mercato sta scendendo, per fortuna, ma da qui ad arrivare al fair value a Roma lo vedo come un miraggio....speriamo...!! [SM=g1750489]

kemar71
00giovedì 20 settembre 2012 12:56
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Qual è il prezzo congruo di questo appartamento?
ktm76, 20/09/2012 12.17:



D'accordissimo con te, che a Roma ci sia una stortura del mercato è sotto gli occhi di tutti. Il fatto è proprio andare a capire i motivi della stortura.
Noi paragoniamo il reddito medio (1200-1300€/mese) ai prezzi di mercato, e diciamo che c'è un'enorme sproporzione, giusto. Ma Roma è affollata da una pletora di privilegiati (migliaia di statali con stipendi d'oro, centinaia e centinaia di dirigenti delle sedi centrali delle industrie con sede a Roma, ereditieri di ricche famiglie romane di professionisti (medici, notai e avvocati), titolari di aziende turistiche di rilievo, titolari di ristorazione di alto livello, ecc ecc ecc) che continuano e continueranno ad avere i soldi per pagare i prezzi folli della capitale.
La domanda, quindi, rimane sempre piuttosto alta. Certo, se prima in una micro-zona della città c'erano 500 persone a cercare, 10 dei quali con i soldi pronti, ora ce ne saranno 200, di cui magari solo 3-4 con i soldi in mano, ma sempre ci sono. E infatti gli immobili più "carini" vengono comunque venduti.
In questi 2 anni che mi sono messo a cercare, avrò visto almeno 50 case, di cui solo 3 veramente meritevoli. Indovina un po'? Sono state vendute tutte e 3, e non certo al fair value....
Il mercato sta scendendo, per fortuna, ma da qui ad arrivare al fair value a Roma lo vedo come un miraggio....speriamo...!! [SM=g1750489]





Speriamo si [SM=g1750489]

Cmq alla stortura del mercato romano in questi termini ci ho sempre pensato anch'io.
Poi però bisogna riflettere sul fatto che il mercato è formato dai "grandi numeri".
Loziodigekko
00venerdì 21 settembre 2012 08:25
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Qual è il prezzo congruo di questo appartamento?
ktm76, 20/09/2012 12.17:



Noi paragoniamo il reddito medio (1200-1300€/mese) ai prezzi di mercato, e diciamo che c'è un'enorme sproporzione, giusto. Ma Roma è affollata da una pletora di privilegiati (migliaia di statali con stipendi d'oro, centinaia e centinaia di dirigenti delle sedi centrali delle industrie con sede a Roma, ereditieri di ricche famiglie romane di professionisti (medici, notai e avvocati), titolari di aziende turistiche di rilievo, titolari di ristorazione di alto livello, ecc ecc ecc) che continuano e continueranno ad avere i soldi per pagare i prezzi folli della capitale.
La domanda, quindi, rimane sempre piuttosto alta.



Pil provinciale procapite, dati del 2010.
Roma 32.700
Milano 36.400
Torino 27.400

Tra Torino e Roma c'e' un differenza del 20% pari a circa 5mila euro in favore della capitale.
Milano e' leggermente piu' ricca di Roma di circa 4mila euro l'anno.

A Milano le case costano meno che a Roma.
A Torino le case costano meno della meta' di quello che costano a Roma.

Non so se passare da 27mila euro l'anno a 32mila procapite possa giustificare il fatto che una famiglia di Roma deve mettere in budget 150/200mila euro in piu' di una famiglia di Torino a parita' di alloggio per avere una casa medio-buona.

E in ogni caso a Milano basandosi sulla logica del reddito dovrebbero costare di piu' o al massimo uguale rispetto a Roma, cosa che invece non accade.

Secondo la stampa del 1996 (dati di centro - semicentro - periferia in milioni di lire):

Torino : 4,2/5,3 - 2,8/3,9 - 2,0/2,8
Milano : 6,8/11,5 - 3,9/5,5 - 2,7/3,9
Roma : 6,2/9,7 - 3,5/5,0 - 2,2/3,6

Partendo dal presupposto che la forbice dei redditi fosse simile a quella attuale, io noto come Milano all'epoca fosse un poco PIU'CARA di Roma (fatto compatibile con il maggior reddito) e come il divario con Torino non fosse esagerato, soprattutto in periferia.
Calcolate che a Torino anche in bolla con un 250mila euro, appena fuori dalle zone di pregio si comprava un signor appartamento.

Oggi la situazione mi sembra invertita, con la Capitale che svetta al di sopra di ogni ragionevole aspettativa.


www.go.camcom.gov.it/allegati/pdf/statistica/valore-aggiunto.pdf


Mi sono appena stampato un articolo de LA STAMPA segnalato dalla mitica stelafe con i valori di mercato del 1996. Appena ho un attimo integro questo post... fatto...

Riferimento: TuttoSoldi - 11.03.1996 - numero 56 - pagina 4
ktm76
00venerdì 21 settembre 2012 09:55
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Qual è il prezzo congruo di questo appartamento?
Loziodigekko, 21/09/2012 08.25:


Non so se passare da 27mila euro l'anno a 32mila procapite possa giustificare il fatto che una famiglia di Roma deve mettere in budget 150/200mila euro in piu' di una famiglia di Torino a parita' di alloggio per avere una casa medio-buona.



Ma ovviamente no che non giustifica tale gap, ripeto non è il reddito medio che ha fatto (e fa ancora) il prezzo delle case a Roma, bensì l'enorme esercito di benestanti (vedi sopra) che alla fine i soldi per comprare casa li ha, e fa sì che i prezzi (almeno delle case più "meritevoli") rimangano alti.
Pur cominciando ad apprezzarsi cali significativi, se poi vai veramente a vederle, queste case a prezzo ribassato, non è che siano granchè (o zona brutta, o palazzo vecchio, o casa buia, o impossibilità di parcheggio, ecc ecc). Le case belle, ben esposte, in zone piacevoli, in contesti signorili, vanno via. Certo, ora tutti stanno più attenti, si tende al ribasso, e anche i tagli "di pregio" stanno calando. Ma da questo ad arrivare al fair value anche per le case "belle" (30-35% in meno delle attuali quotazioni) francamente ho dei dubbi. Fermo restando che sarei ben lieto di essere smentito dai fatti [SM=g7576] [SM=g1750483] [SM=g1750489] [SM=g1750489] [SM=g1750489]
frank--
00venerdì 21 settembre 2012 10:25
Stima a capitalizzazione dei redditi
Il metodo di calcolare il valore moltiplicando per 20 il fitto annuo ricavabile corrisponde alla cosiddetta stima a capitalizzazione dei redditi che si ottiene dalla seguente formula

V= R/n

dove V è il valore di mercato R e il reddito annuo e n e il saggio di capitalizzazione.

Nel caso empirico citato n = 5%

Dividendo infatti il fitto annuo per 0,05 si ottiene lo stesso valore che moltiplicandolo per 20.

Il problema è che il cosiddetto saggio di capitalizzazione non è sempre il 5%, ma può essere anche il 4 o il 3% o anche il 6 o il 7%.

Se applichiamo pertanto percentuali diverse dal 5% il valore risulta molto diverso.
Pertanto le stime a capitalizzazione dei redditi possono essere aleatorie in quanto piccole variazioni del saggio di interesse determinano variazioni di valori significative.
Loziodigekko
00venerdì 21 settembre 2012 10:50
Re: Stima a capitalizzazione dei redditi
frank--, 21/09/2012 10.25:

Il metodo di calcolare il valore moltiplicando per 20 il fitto annuo ricavabile corrisponde alla cosiddetta stima a capitalizzazione dei redditi che si ottiene dalla seguente formula

V= R/n

dove V è il valore di mercato R e il reddito annuo e n e il saggio di capitalizzazione.

Nel caso empirico citato n = 5%

Dividendo infatti il fitto annuo per 0,05 si ottiene lo stesso valore che moltiplicandolo per 20.

Il problema è che il cosiddetto saggio di capitalizzazione non è sempre il 5%, ma può essere anche il 4 o il 3% o anche il 6 o il 7%.

Se applichiamo pertanto percentuali diverse dal 5% il valore risulta molto diverso.
Pertanto le stime a capitalizzazione dei redditi possono essere aleatorie in quanto piccole variazioni del saggio di interesse determinano variazioni di valori significative.



Nel concetto di fair-value il numero 20 non rappresenta l'inverso di un saggio di interesse del 5%, ma bensì un numero di annualita' che per convenzione si suppone siano necessarie per reintegrare il costo di un bene immobile uso abitativo.

In questo senso il famoso 5% non dipende dal costo del denaro, ma rappresenta semplicemente la percentuale annua di ammortamento del bene.

Infatti nel caso di immobili ad uso industriale non si usa un fattore 20 ma un fattore 15 (si presume che un bene uso industriale venga ammortizzato in un tempo diverso rispetto ad uno abitativo).

Probabilmente ho sbagliato io a introdurre nel mio post iniziale la frase "ci starebbe tutto un discorso..." che devia l'attenzione verso la problematica dei tassi di interesse.
E anche nella parte iniziale serve una piccola modifica dove parlo di capitalizzazione.



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