Rischiosità delle banche e politica monetaria (Bank risk and monetary policy)

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
claudio18
00lunedì 15 giugno 2009 18:25
da Banca d'Italia
Il lavoro analizza empiricamente come la valutazione degli operatori di mercato circa la rischiosità delle banche influenzi la loro capacità di offrire credito e di alimentare tale offerta a fronte di variazioni nella stance della politica monetaria. Il principale risultato è che le banche meno rischiose sono caratterizzate da un’offerta di credito più ampia e meno sensibile a mutamenti delle condizioni monetarie. Tali intermediari hanno, infatti, maggiori capacità di raccolta di fondi sui mercati all’ingrosso e riescono a preservare meglio il loro portafoglio crediti nel caso di una riduzione dei depositi della clientela indotta da una stretta monetaria.

www.bancaditalia.it/pubblicazioni/econo/temidi/td09/td712_09/td_712_09;internal&action=_setlanguage.action?LAN...
(sylvestro)
00giovedì 8 ottobre 2009 15:47
Crediti in sofferenza a 20 miliardi "Al limite dell'insopportabilità"
da larepubblica

Lo ha detto in un'audizione in Senato il presidente dell'Abi Corrado Faissola

Nonostante le difficoltà, l'associazione delle banche nega che in Italia si possa parlare di stretta sui prestiti: "Cresciuti più che nella media europea"

ROMA - Le banche stanno accumulando sofferenze (cioè crediti difficilmente recuperabili) al limite del sopportabile e si avviano a chiudere il 2009 con un livello di rettifiche pari a 18-20 miliardi di euro.
Lo ha detto il presidente dell'Abi Corrado Faissola nel corso di un'audizione in Senato sulla Finanziaria 2010.
"I flussi delle sofferenze sono al limite dell'insopportabilità", ha detto Faissola.

"Nel primo semestre le banche hanno registrato 9 miliardi di rettifiche che, se rapportate sull'intero anno, fanno 18-20 miliardi", ha aggiunto Faissola.

Il presidente dell'Abi è tornato a contestare il regime fiscale sulla deducibilità delle sofferenze bancarie, chiedendo un intervento del governo. "Le perdite su credito possono essere dedotte entro lo 0,30%, il resto lo si recupera in 18 anni", ha osservato.

Nonostante le difficoltà dovute alla crisi, l'associazione delle banche italiane nega che in Italia si possa parlare di credit crunch: "Una forte riduzione del credito non c'è stata. Il credito non solo non è diminuito ma è cresciuto, la crescita tendenziale di agosto era superiore al 2%, nell'area euro era a +0,3%".

(8 ottobre 2009)
(sylvestro)
00mercoledì 24 febbraio 2010 08:24
Santander fa testamento [SM=g1749704]

laplace77
00mercoledì 24 febbraio 2010 10:30
Re:
(sylvestro), 24/02/2010 8.24:

Santander fa testamento [SM=g1749704]





non ho parole...

[SM=g7728]

(sylvestro)
00mercoledì 24 febbraio 2010 11:02
Re: Re:
laplace77, 24/02/2010 10.30:




non ho parole...

[SM=g7728]





[SM=g7840] e la prima volta che te lo sento dire ... mi devo preoccupa'? [SM=g7814] [SM=g1750865]
marco---
00mercoledì 24 febbraio 2010 11:11
Re:
(sylvestro), 2/24/2010 8:24 AM:

Santander fa testamento [SM=g1749704]

Pazzesco, non avrei mai immaginato qualcosa del genere! Grazie per l'interessante segnalazione! [SM=g1750826]

Marco
marco---
00mercoledì 24 febbraio 2010 13:57
Fallimento banche americane, a rischio 702 istituti (Fonte: piazzaffari.info - 24/02/2010)

La crisi economica ha avuto conseguenze disastrose sul sistema bancario americano, basti pensare che nel 2008 sono fallite 25 banche, se si considera il 2009 il risultato è decisamente peggiore visto che il numero di istituti che hanno dichiarato fallimento nel corso dell’anno appena terminato è più che raddoppiato rispetto al 2008.
Ma a quanto pare per le banche americane nel 2010 non ci sarà alcuna tregua, se è vero che la crisi è ormai alle spalle e che si sta assistendo ad una progressiva e graduale ripresa è anche vero che gli effetti della bufera finanziaria hanno indebolito notevolmente le banche che continuano a pagarne le conseguenze.
Il tema è tornato al centro dell’attenzione dopo che la FDIC (Federal Deposit Insurance Corporation), l’istituzione che assicura i depositi delle banche e delle casse di risparmio negli USA, ha comunicato che il numero delle banche americane che versano in condizioni di difficoltà nell’ultimo trimestre del 2009 è salito a livelli che non si registravano dal lontano 1993.
Il numero delle banche americane che versano in condizioni di difficoltà è progressivamente aumentato nel corso del 2009, basti pensare che nel secondo trimestre gli istituti considerati in difficoltà erano 416, nel terzo trimestre 522 e nel quarto ben 702.
La FDIC ha inoltre spiegato che i profitti delle banche assicurate nel quarto trimestre sono calati da 2,8 miliardi a 914 milioni di dollari, tuttavia anche se si tratta di una perdita il risultato rappresenta un miglioramento rispetto alla perdita di 37,8 miliardi registrata nel quarto trimestre 2008.
Secondo la FDIC il crescente numero di banche in difficoltà è riconducibile soprattutto alla difficile situazione in cui versa il mercato immobiliare.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 18:34.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com