Re:
timetoprickit, 28/04/2009 2.44:
Nel mio post successivo avevo riconosciuto le possibili differenze di oscillazione tra grandi città e altre zone, comunque hai fatto benissimo a precisarlo, perché è importante.
Gli altri sottointesi, ammetto che non li avevo colti, ma probabilmente perché sono tutti o quasi fuorvianti.
Il consumo non è una misura della capacità di spesa di un’economia, ma è la scelta di spesa. La capacità di spesa è data dal reddito (che poi è funzione della ricchezza accumulata, quella umana che genera i redditi da lavoro e quella fisica che genera i profitti e le rendite). Quindi innanzitutto il rapporto andrebbe fatto con il reddito. Chiaramente, nel lungo periodo reddito e consumi non possono divergere, quindi potrebbe accadere come dici tu che i consumi scendono; ma, appunto come dici tu (delocalizzazioni, perdita di competitività, e altro) scendono i consumi perché scende il reddito. E questo può accadere tramite una riduzione del livello del reddito o un aumento dell’inflazione.
Se il reddito (medio) scende (parlo in termini reali), possono accadere due cose. La prima è che scendano un po’ tutti (dipendenti pubblici e privati, autonomi, profitti, magari anche pensioni), e in questo caso sicuramente i prezzi di immobili scendono, ma a un ritmo non lontano a quello dei redditi, quindi crollo di tutti i redditi (es. -30% in due anni??) = crollo delle case; discesa lenta e inesorabile dei redditi (es. -30% in 10 anni, che è tantissimo = discesa lenta IN TERMINI REALI degli immobili). Non so se comunque queste situazioni siano favorevoli a chi oggi (me compreso) sta alla finestra sperando in tempi migliori. La seconda cosa che può succedere è che tanti redditi scendano mentre tanti altri aumentano (il tutto più o meno rapidamente), cioè aumenta la disuguaglianza. E molti studi (e anche il buon senso) sostengono l’ipotesi che l’aumento della disuguaglianza determini l’aumento dei prezzi di immobili (soprattutto dove l’offerta è relativamente rigida, come ad esempio nei centri delle grandi città e nelle zone costiere degli Stati Uniti). Anzi, per alcuni l’aumento della disuguaglianza negli USA spiega in buona parte il boom immobiliare e del credito degli ultimi 20 anni (a parte le degenerazioni della finanza degli ultimi 2-3 anni).
infatti ora sta calando il reddito della "classe media", il che sta spingendo al ribasso i consumi:
14:36 - Commercio: Confcommercio, per i consumi ancora nessun risveglio
Nel I trimestre chiuse 10mila imprese, rischio occupazione
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 28 apr - "I dati sulle
vendite in valore del dettaglio confermano, come gia'
anticipato dall'Indicatore Consumi Confcommercio, il
permanere di una fase di accentuata debolezza della domanda
interna per consumi delle famiglie, in linea con un contesto
economico nazionale ed internazionale ancora critico". Cosi'
l'Ufficio Studi Confcommercio sui dati Istat. "La tendenza a
comprimere l'acquisto di beni da parte delle famiglie
interessa, ormai da alcuni mesi, le diverse tipologie di
consumo con punte particolarmente elevate per abbigliamento
e mobili che si traduce in una continua riduzione del numero
di imprese operanti nel settore. Nel primo trimestre del
2009, infatti - afferma una nota - il saldo tra iscrizioni e
cessazioni delle imprese del commercio al dettaglio e'
risultato negativo di oltre 10 mila unita', con effetti
preoccupanti anche sul versante occupazionale. E' dunque
auspicabile - conclude Confcommercio - che la ripresa del
clima di fiducia nel mese di aprile, registrata sia sul
versante delle famiglie che delle imprese, sia un sintomo
dell'attenuarsi della fase recessiva anche se segnali di
ripresa si potranno presumibilmente registrare solo verso la
fine dell'anno".
e ovviamente spinge al ribasso anche la capacita' di pagare rate elevate...
la cosa che volevo notassi e' come nei precedenti 2 cicli,
i consumi crescevano, a causa di una crescita dei redditi,
la quale consentiva un "oscillare al rialzo" dei prezzi delle case
ora che scendono i redditi e quindi
sia i consumi che le rate sostenibili,
i prezzi delle case "oscilleranno al ribasso":
al calo "da sbolla" si aggiunge il calo "da impoverimento"
aggiungi alle considerazioni reddituali le considerazioni occupazionali e siamo a caporetto...
aggiungi alle considerazioni occupazionali
il trend demografico, finora retto dall'immigrazione
che con la perdita di posti di lavoro sara' duro mantenere,
e ti rendi conto che le prospettive a lungo termine
per il mattone in italia sono pessime, altro che rivalutazione...