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Signoraggio: Giacinto Auriti e il paese dell'utopia

Ultimo Aggiornamento: 01/12/2015 22:27
28/12/2011 16:14
 
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Signoraggio: Giacinto Auriti e il paese dell'utopia (Fonte: larchetipo.com - di Francesco Filini - Dicembre 2011)

Link alternativo: Signoraggio: Giacinto Auriti e il paese dell'utopia

La storia ci dà testimonianza di molte personalità che hanno provato a combattere l’usura delle banche centrali. Su tutte possiamo citare il presidente Abramo Lincoln, che in regime di riserva aurea autorizzò le banche ad emettere il 60% in piú di banconote (su un totale di 100, 40 avevano copertura in oro, 60 erano scoperte) per acquistare armi che servivano alla guerra. Quando le banche pretesero indietro il 100% del valore prestato, Lincoln si rifiutò e volle togliere con la forza della legge questo potere alle banche. Fu assassinato il giorno dopo. Un altro Presidente americano, John Fitzgerald Kennedy, volle combattere lo strapotere della FED: firmò l’ordine esecutivo 11110 che autorizzava il Governo a stampare diversi milioni di dollari con la dicitura “United States of America”. Sappiamo bene che anche Kennedy fu assassinato, e il suo successore revocò subito l’ordine 11110. Quando si dice il caso... In Italia il primo a descrivere la natura fraudolenta del signoraggio bancario e dell’usura praticata dalle banche centrali fu il Professor Giacinto Auriti, docente di Diritto e Preside della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Teramo. Nel 1994 Auriti denunciò la Banca d’Italia e i governatori Carlo Azeglio Ciampi e Antonio Fazio per truffa, falso in bilancio, associazione per delinquere, usura e istigazione al suicidio. Dopo la sua esposizione della pratica del Signoraggio bancario al giudice, questi, non potendo negare la veridicità dei fatti, se la cavò concludendo che di reato non si trattava “perché consuetudine”. In un suo intervento a Radio Radicale il Professor Auriti dichiarò: «Io ho denunciato per truffa, falso in bilancio, associazione a delinquere, usura e istigazione al suicidio, Ciampi e Fazio. E allora sono stato invitato a fare una conferenza all’ Hotel delle Quattro Stagioni, a Rieti, ed è venuto il Direttore della Banca d’Italia locale, che è venuto al microfono. Testimoni presenti: il senatore Natali di Ascoli e il senatore Belloni di Rieti. Duecento persone in sala. Viene al microfono il direttore della Banca d’Italia e dice: “Professor Auriti, le devo fare un rimprovero, perché lei ha insinuato che noi della Banca d’Italia siamo dei delinquenti”. Gli ho detto: “Guardi che è assolutamente falso. Io non ho insinuato, io ho affermato che voi siete dei delinquenti. E se lei si ritiene offeso, mi deve denunciare per calunnia. Perché se lei non lo fa, vuol dire che quello che ho detto è vero. Qua la lotta è mortale. O devo andare in galera io per calunnia, o deve andare lei in galera per truffa. Se no, è inutile che parliamo dello Stato di diritto”. Prendiamo atto che ci troviamo in un regime di usura. Il Governatore della Banca Centrale batte moneta con un costo del denaro del duecento per cento. Perché ci presta il dovuto, quindi distrugge il cento per cento di un credito, e carica l’altrettanto cento per cento di debito. Questo non è solamente usura. È truffa. E io gliel’ho dimostrato. E quando sono stato chiamato dal Procuratore della Repubblica di Roma, Ettore Torri, mi ha detto: “Professor Auriti, lei ha dimostrato l’elemento materiale del reato. Manca il dolo perché... è stato sempre cosí”. E io allora ho detto: “Scusi Eccellenza, prima di tutto faccio notare che la continuazione del reato è una aggravante, non è una esimente... e lei mi dice: “È sempre stato cosí”... Poi, secondo punto: io ammetto la buona fede, per carità! Però dobbiamo chiarire: fino a quando non ti ho fatto la denuncia! Dopo che ti ho fatto la denuncia, come la mettiamo? Qua il reato seguita. Ed io ho fatto la denuncia l’8 marzo del ’93, insieme a un pugno di miei studenti. Siamo andati alla Procura della Repubblica e abbiamo firmato. Perché io penso che la migliore lezione che possa dare un professore ai suoi studenti è l’esempio. E quando uno dà questi esempi, esercita la sua dignità. E la dignità gratuita non esiste. Quando io ho fatto la causa contro la Banca d’Italia per avere l’accertamento di chi è la proprietà della moneta, mi hanno dato torto e mi hanno condannato a dieci milioni di spesa, che è stata trattenuta su iniziativa della Banca d’Italia – le spese di causa – sul mio stipendio. Io ho preso il foglio con cui mi notificavano il pignoramento dello stipendio e l’ho messo nella bacheca dell’Università, perché ho detto agli studenti: “Ecco, io pago, perché voglio la proprietà popolare della moneta”. È chiaro? La dignità gratuita non esiste. Io mi sento fuori di questo tempo. Ecco perché ho bisogno di cominciare a lanciare dei messaggi che finalmente possono costituire un’alternativa per le nuove generazioni. Oramai le nuove generazioni, se noi seguitiamo così, non avranno altra scelta che quella tra il suicidio e la disperazione. Questa avverrà se noi non sostituiremo alla moneta debito, la moneta proprietà. Ecco perché noi abbiamo fatto la scuola di Aquila, che si contrappone a Maastricht. Maastricht è “moneta debito”. Noi siamo “moneta proprietà”. È una nuova scuola che è nata». La teoria del Professor Auriti è integralmente riportata nel suo libro Il paese dell’Utopia. La risposta ai 5 quesiti posti da Ezra Pound consultabile al sito: http://www.signoraggio.com/auriti/ilpaesedellutopia_auriti.pdf. La potenza del messaggio del Professor Auriti, deceduto l’11 Agosto 2006, sta nel fatto di aver messo in luce come un semplice pezzo di carta come le banconote a corso legale (e quindi senza la corrispettiva copertura aurea) acquisisca valore solo per “convenzione”, ovvero a dare il valore alla moneta sono le persone che l’accettano come mezzo di scambio. Ed è per questo motivo che, secondo Auriti, la moneta deve nascere di proprietà del popolo e non delle banche. La democrazia di oggi non è una democrazia completa: insieme alla sovranità politica serve la sovranità monetaria. Oggi, grazie al signoraggio, la sovranità monetaria appartiene a pochi privati che la prestano allo Stato producendo un debito. Il messaggio di Auriti è un messaggio rivoluzionanario: mira a sconquassare la sintassi del sistema economico- monetario che controlla e dirige anche il potere politico. Una rivoluzione radicale: «...Io ho presentato un disegno di legge al Senato, alla dodicesima, e ripetuto, alla tredicesima legislatura, per la proprietà popolare della moneta. Questo disegno di legge è fatto di cinquanta parole. Sono due articoli. Primo articolo, venti parole: “All’atto dell’emissione, la moneta nasce di proprietà dei cittadini italiani, e va accreditata dalla banca Centrale allo Stato”. La parola piú importante è la parola “accreditata”, che sostituisce la parola “addebitata”». Sulla scia di questa teoria Auriti realizzò, all’inizio del secolo, quella che è stata definita la moneta “poundiana”, il SIMEC è, che sta per “SIMbolo EConometrico di valore indotto”. Un esperimento che prese vita nella cittadina di nascita del professore, nel cuore della Maiella abruzzese, Guardiagrele. L’esperimento ebbe un enorme successo e una grande eco sull’informazione, poi fu stroncato dall’intervento dell’autorità pubblica che sequestrò tutti i Simec in circolazione. Fu un esperimento che dimostrò il significato della moneta popolare di proprietà del portatore (né dello Stato, né delle banche) con valore indotto e senza riserva. Dopo l’esperimento della moneta poundiana hanno preso vita altri esperimenti in molte parti dei Paesi democratici occidentali, negli USA, in Francia, in Germania ecc. Ad oggi si contano circa 6.000 località nel mondo che hanno adottato un sistema monetario alternativo a quello delle Banche centrali. E in tempo di crisi sembra essere una risposta concreta che nasce dal basso, dai territori, e che sia in grado di far ripartire l’economia intesa come scambio di merci. La local money è uno strumento in grado di estromettere le banche dal flusso circolare del reddito. Ma non può essere l’unica risposta. Per guarire il mercato, contaminato dal veleno del debito, tentativi in extremis come quello realizzato in Argentina, dove le province si misero a coniare moneta per combattere la crisi, possono risultare deleteri o addirittura portare al collasso finanziario l’intero Paese. Auriti, con il SIMEC è, aveva dimostrato come fosse possibile combattere la crisi economica con un valore che, senza sostituirlo, si affianca a quello “istituzionale”, sostenendo la teoria della purificazione del sangue del mercato: la moneta rappresenta il sangue, il mercato il corpo vivente. Anche se il sangue è avvelenato, la moneta di debito mantiene comunque in vita l’organismo. Se improvvisamente viene tolto il sangue, l’organismo muore. Bisogna quindi purificare il sangue avvelenato aggiungendo sangue buono (la moneta di proprietà del portatore), ridando vitalità all’organismo. La verità è che un argomento cosí complesso dovrebbe essere studiato in maniera seria e approfondita, ed è per questo motivo che la politica ha il dovere di mettere in luce il problema, infilare il dito nella piaga e fare in modo che il meccanismo usurante della creazione del debito sia conosciuto da chi lo subisce. Solo in questa maniera si possono contrastare i veri “poteri forti”, coloro che mettono in ginocchio e umiliano i Paesi e i popoli.
Vedi anche:
J.F. Kennedy contro la Federal Reserve
Euro, arriva la conferma dell’UE: ci hanno sempre truffato
Il complotto del signoraggio? Sfatare un malinteso che copre un crimine assai più grave
La mia ultima battaglia contro l'euro
Signoraggio, esempio in soldoni
Denucia penale contro il signoraggio (Marco Della Luna)
Signoraggio bancario: Arrigo Molinari vs Bankitalia S.p.A. e BCE
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[Modificato da marco--- 01/12/2015 22:27]
28/12/2011 16:14
 
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SIMEC
Un'esperienza di moneta alternativa italiana: il SIMEC a Guardiagrele (Abruzzo) (Fonte: simec.org)

Per una completa illustrazione delle hours vi rimanderei al loro sito: visitatelo e leggetelo attentamente, ne vale la pena. La caratteristica basilare di queste monete e che non essendo di emissione bancaria (cioè non sono emesse da una banca centrale) sono distribuite, a coloro che accettano di partecipare alla convenzione, in modo del tutto gratuito.

Le banche centrali (tutte) invece emettono moneta in un solo modo: prestandola. E prestare è una prerogativa del proprietario. Quindi le banche centrali si arrogano la proprietà della moneta lucrando sull'intero valore nominale e non si fermano qui. Oltre a questo prestando indebitano l'intero mercato di una somma pari a tutta la moneta emessa.

E' come su un ladro dopo averci rubato tutto il denaro venisse da noi per prestarcelo. Come giustamente il Prof. Auriti afferma: la banca centrale carica il costo del denaro del 200%. Attenzione. Vi pregherei di riflettere bene su queste poche righe. In esse troviamo la ragione del più grande problema che affligge l'umanità da quando si è sostituita alla moneta merce la moneta nominale bancaria: la carta moneta. Torniamo alle monete locali. Come dicevo al contrario esse sono distribuite GRATUITAMENTE cioè senza corrispettivo. Sul perché questo sia giusto e dovuto, se volete, ci ritorneremo.

Quindi il problema della creazione e distribuzione della moneta locale consiste nel fatto di farla accettare da un più alto numero di persone. In Ithaca Paul Glover (l'inventore delle Hours) ha invitato le persone ad accettare in pagamento per beni o servizi le Hours ed in cambio dà loro 2 Hours la prima volta e successivamente ogni volta che stabiliscono una nuova emissione (mi sembra ogni tre mesi) a coloro che continuano nella loro adesione dà 1 Hour. Spero di essere stato chiaro.

Ora questo processo di lenta emissione indubbiamente non crea molti rischi però ci vogliono anni per creare una somma circolante di una certa entità. Il prof. Auriti invece ha ideato un modo diverso per creare la circolazione. E come si è visto ha dato dei risultati incredibili: in pochi mesi si sono creati SIMEC per centinaia di milioni. Il prof. Auriti ha pensato di dare immediatamente al SIMEC un cambio con la Lira. Come se si trattasse di una moneta estera.

Un SIMEC = Due Lire. Quindi 1000 SIMEC hanno un potere di acquisto (presso i negozi aderenti) pari a 2000 Lire.

Come innescare la circolazione? Creando un borsino. Un luogo dove si poteva cambiare le LIRE con i SIMEC: alla pari. Il cittadino si recava al borsino e versando Lire 10.000 gli veniva dato 10.000 Simec. Quando lui li spendeva nei negozi convenzionati valevano il doppio, cioè acquistavano beni per un valore di 20.000 Lire. In quel momento nasceva nel mercato una valore pari a 10.000 Lire (5.000 Simec) esenti da debito verso qualsiasi entità: banca o stato che sia.

Era un valore nuovo che nasceva nel mercato grazie alla convenzione alla quale aderivano tutti cittadini e commercianti (anche i commercianti sono a loro volta consumatori). Rimaneva il problema dei commercianti che acquistando le merci in Lire non potevano più rifornirsi. A questo si pose rimedio consentendo ai commercianti di cambiare una certa percentuale di SIMEC da loro posseduti in Lire, presso il borsino ad un cambio doppio cioè per lo stesso valore per il quale lo avevano accettato. Versando 50.000 SIMEC ottenevano 100.000 Lire.

E' naturale che il borsino non poteva contemporaneamente cambiare tutti i SIMEC posseduti dai commercianti al doppio del loro valore, come subito una nutrita schiera di economisti improvvisati e da strapazzo si misero a starnazzare.

Il valore mancante, per così dire, non mancava per niente ma era nei SIMEC in circolazione. Il Prof. Auriti aveva raddoppiato i soldi in tasca ai cittadini.

Ma non perché fosse un mago, ma perché aveva capito che bastava la convenzione, cioè l'accordo di tutti i cittadini, per creare una nuovo valore nato nel mercato e libero da DEBITO.
Come lo sono le Hours di Ithaca. Spero di essere stato chiaro. La materia, riconosco, non è facile.

Secoli di condizionamento ci hanno indotto a concepire la moneta solo come compenso di lavoro o in cambio di beni. Solo in pochi sapevano che non era così ed hanno realizzato la più grande forma di sfruttamento dell'umanità. Noi in questo momento stiamo discutendo della moneta, come solo se ne parla nelle esclusivissime scuole per banchieri.

Vedi anche: La moneta complementare
[Modificato da marco--- 30/07/2012 22:39]
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