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Bolla immobiliare - 45° Parte

Ultimo Aggiornamento: 16/02/2018 13:40
09/10/2014 14:50
 
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Sblocca Italia, l’incentivo per chi compra e affitta conviene solo a Stato e costruttori

È con l’attuazione dell’articolo 21 dello Sblocca Italia che il governo risolverà il problema. La normativa in questione è molto chiara: si prevede una deduzione Irpef sull’acquisto di immobili, nuovi o ristrutturati, da imprese di costruzione o ristrutturazione, da cooperative edilizie o dalle ditte che hanno effettuato gli interventi edilizi da destinare all’affitto a canone concordato per almeno otto anni. La norma riguarda gli acquisti effettuati dal primo gennaio 2014 al 31 gennaio 2017 e garantisce un bonus dall’imponibile pari al 20% del prezzo (in modo così da abbassare poi le tasse durante la compilazione della dichiarazione dei redditi) risultante dall’atto di compravendita oppure calcolato sull’ammontare complessivo delle spese di realizzazione con un tetto massimo di 300mila euro (per una deduzione massima, quindi, di 60.000 euro). Un importo che, tuttavia, dovrà essere spalmato in quote uguali per un periodo di 8 anni (7.500 euro).

Ma è nelle condizioni molto circoscritte che sono state imposte per rientrare nell’agevolazione che si comincia a capire come mai la normativa, più che far tornare agli italiani la voglia del mattone nonostante le porte delle banche restino ancora abbastanza chiuse, rappresenti invece uno stimolo per l’edilizia. Per poter ottenere il bonus, infatti, l’immobile che si deve acquistare non solo deve rientrate nella categoria catastale A (con esclusione di A8, A9 e A1 – ville e case storiche o signorili), ma deve anche avere una classe energetica A o B (quindi di nuova costruzione). Quindi, dal bonus restano escluse la maggior parte delle case messe in vendita dai privati a causa della mancanza del requisito dell’attestazione energetica, visto che in Italia solo dal 2006 è stato introdotto l’obbligo dell’efficienza sul rendimento energetico dell’edilizia.

Mutui:
Crif ha certificato che nel secondo trimestre è stato segnato un nuovo calo delle compravendite del 3,6% rispetto allo stesso periodo del 2013. Del resto acquistare casa è operazione assai complicata se le banche non hanno ancora ripreso a concedere mutui. Limite certificato dal Crif, secondo cui nei primi 6 mesi del 2014 le uniche operazioni che si sono registrate per i prestiti per la casa sono quelle di surroga, cioè il passaggio del mutuo da un istituto a un altro che offre tassi più convenienti. Tanto che i nuovi contratti sono raddoppiati in un anno, passando dal 10% del totale nel primo semestre 2013 all’attuale 20 per cento.
fattoquotidiano
[Modificato da pax2you 09/10/2014 15:12]
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