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CRESME - i dati sul mercato immobiliare italiano

Ultimo Aggiornamento: 29/11/2013 10:04
06/04/2007 09:12
 
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Ho ritrovato nel mio pc questo interessante (anche se un po' vecchio) articolo, che è una fotografia abbastanza realistica della situazione immobiliare italiana.

Buona lettura!

Macs
CRESME 2012: Il mercato immobiliare ora dipende tutto dai fondamentali economici
Il ciclo immobiliare delle abitazioni
Previsioni Cresme: il mercato tornerà ai livelli del 1999-2000 (Fonte: Le costruzioni invertono la rotta Il Sole 24 Ore/Edilizia e territorio - 03/11/2008)
I prezzi delle case a Roma 1999-2008 (segnalato da ocy2001)
Il calo previsto per il 2009 (Fonte: La costruzione di nuove case è tornata ai livelli del 2002 - 13/06/2009)
Prezzi nominali e reali - compravendite 1958-2009 (Fonte: Tabella andamenti immobiliari 58-09.pdf - segnalato da aragorn2008)
Cicli immobiliari 1975-2010 Cresme - SI (Fonte: CSS aprile 2011 - segnalato da stelafe)
Percentuale abitazioni in affitto in Europa (2003)
Prezzi abitazioni 2007-2011 (Segnalato da pax2you )
[Modificato da marco--- 12/01/2013 22:42]
Di questi tempi è più facile trovare una buona moglie che un trilocale a un buon prezzo
04/07/2007 12:42
 
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Consistente ridimensionamento dei prezzi in vista
.
www.corriere.it/vivimilano/cronache/articoli/2007/07_Luglio/04/smog_carocasa_famigl...

Rapporto Cresme: in 10 anni la richiesta diminuirà e i prezzi caleranno
Il carovita sfratta giovani e coppie
La Provincia: «Più uffici, meno alloggi. La città si svuota». Comune, un piano anticrisi

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2017, fuga da Milano. Il Cresme (Centro ricerche per l'edilizia e il territorio) prevede che nei prossimi dieci anni in città verranno a mancare 14.800 famiglie. E si tratta di uno scenario prudenziale: in quello peggiore si arriva a 24.360 nuclei in meno. Molti tenderanno a trasferirsi verso Brianza, Martesana-Adda, Rhodense. Nonostante l'emorragia delle giovani coppie, anche nel 2016 Milano avrà fame di casa: 8.099 gli alloggi mancanti contro i 31.565 richiesti oggi.

MATTONE MENO CARO  Il Cresme aveva già presentato un'indagine sul fabbisogno abitativo nella provincia. Ieri l'istituto è sceso nel dettaglio della situazione nei vari comuni. La continua emorragia di popolazione da Milano si spiega con la ricerca di una vita più verde, con meno rumori di sottofondo e soprattutto meno cara. Ma c'è anche una spiegazione tutta demografica. «Negli ultimi cinque anni i figli del baby boom hanno finalmente messo su famiglia trascinando la domanda di alloggi. Nei prossimi anni questo effetto verrà a cadere. E non sarà compensato a sufficienza dall'arrivo degli immigrati», spiega il direttore del Cresme, Lorenzo Bellicini. La prima conseguenza della riduzione della domanda di case sarà  secondo Bellicini  un consistente ridimensionamento dei prezzi del metro quadro: «Una tendenza che è già realtà negli Stati Uniti».

DOMANDA INSODDISFATTA  Nonostante la frenata nella domanda di alloggi delle famiglie, anche tra dieci anni Milano sarà affamata di case. Meno di oggi, però: secondo il Cresme in questo momento in città mancano circa 31.500 alloggi (nel dato si tiene conto di appartamenti sovraffollati, coabitazioni forzate, senzatetto o persone con abitazione precaria). Tra dieci anni le abitazioni che mancheranno all'appello saranno «solo» 8.099.

IL DIBATTITO  «Lo scenario tracciato dalla ricerca commissionata dalla Provincia non è nuovo  commenta l'assessore all'Urbanistica del Comune, Carlo Masseroli . Non a caso stiamo lavorando perché non si avveri. Entro luglio dovrebbe arrivare in porto la delibera di giunta per la creazione di migliaia di nuovi alloggi nelle aree a standard. E poi contiamo di avere il via libera dalla regione per la costruzione di case in affitto proprio nelle aree destinate a servizi». «Il nostro obiettivo era mettere a disposizione dei comuni uno strumento utile  ribatte Pietro Mezzi, assessore al Territorio della provincia . Certo, le tendenze evidenziate dalla ricerca del Cresme hanno bisogno di correttivi». Secondo Mezzi, il problema è che le aree più richieste sono quelle in cui si è già costruito tanto. «Le zona che avrà la più alta domanda di alloggi sarà la Brianza, seguita da Martesana- Adda e Rhodense. Peccato che in Brianza il consumo del suolo sia già del 76 per cento, superiore addirittura al 66 per cento che si registra a Milano».
Il futuro del territorio è materia di dibattito accademico. Secondo Alessandro Balducci, direttore del dipartimento di Architettura e pianificazione del Politecnico «in passato si è costruito molto, ma soprattutto per le classi sociali in grado di pagare prezzi elevati. Ora bisogna scegliere con attenzione i progetti. E anche quando si parla di aree a standard servirebbe un ragionamento selettivo: la fuga dalla città si ferma dando ai milanesi spazi per respirare».

CANONI POPOLARI  Intanto la giunta regionale si appresta a varare un aumento dei canoni delle case popolari. Gli incrementi supereranno quota 50 per cento. Le misure previste dal progetto di legge dovranno passare il vaglio del consiglio. Intanto le associazioni milanesi degli inquilini promettono battaglia. Contrasti interni nel sindacato regionale: Cgil si opporne al provvedimento mentre Cisl e Uil hanno dato l'avvallo.
Rita Querzé
04 luglio 2007

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.
[Modificato da guido.zip 04/07/2007 12:45]
09/10/2007 19:13
 
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CRESME: Il settore delle costruzioni: lo scenario – Roma, 23 maggio 2007

LINK

Assemblea e Comitato Tecnico CRESME – Roma, 23 maggio 2007
1. Il settore delle costruzioni: lo scenario
Il mercato delle costruzioni in Italia, dopo un lungo periodo di crescita,
sembra segnare una fase di “stanca”. Dopo una importante fase di
investimenti iniziata nel 1951 e che si ritiene ad esaurimento nel 2010, e con
un mercato fondamentalmente stabile per il 2007, si prevede una “frenata”
nel triennio 2008-2010
.
Questo ridimensionamento potrà dimostrarsi più evidente nel settore
trainante del nuovo residenziale, con un rallentamento delle opere pubbli-
che e deboli riprese nel non residenziale e nel recupero dell’esistente,
inducendo a preventivare per il prossimo futuro un profondo cambiamento.
Per il 2009 si delinea un calo della domanda di nuove costruzioni private,
mentre il surplus (invenduto) potrà creare le premesse per la frenata stessa,
come similmente evidenziato durante le crisi del settore in Italia nel 1990-
1992 e all’estero (in Giappone nel 1997 e attualmente negli USA). La
redditività nel settore costruzioni è comunque tuttora molto alta,
raggiungendo valori anche del 300 % sul costo iniziale
.
La stima statistica degli investimenti nelle costruzioni presentava negli ultimi
anni un forte divario tra i dati nazionali ufficiali e quelli ottenuti da Istituti e
Associazioni di settore; questo divario si è ridimensionato nel 2006 in
seguito alla rivalutazione al ribasso da parte dell’Istat riguardo alle abitazioni.
Permane nei dati Istat una sottostima delle opere pubbliche.
I dati statistici evidenziano per il settore residenziale nuovo una
progressione nel 2007 rispetto al 2006: da 331.000 abitazioni a 334.000.
Occorre però considerare che oltre vent’anni fa, agli inizi degli anni ’80, già
si costruivano 444.000 abitazioni/anno.
Attualmente, dei quattro motori del settore costruzioni (residenziale, non
residenziale privato, non residenziale pubblico, genio civile), soltanto la
nuova produzione residenziale, dopo il picco massimo del 2006,
mantiene una crescita economica che, calcolata a prezzi costanti sulla
base dei dati del 1995, permane del + 4,6 %.
2. Il cambiamento prevedibile
Solo una parte dei lavori pubblici già avviati verrà completata (con il
coinvolgimento di 45-70 imprese), poiché le prossime due Finanziarie
dovrebbero tendere a garantire la chiusura delle opere avviate, mentre le
opere in divenire entreranno in una fase di stallo. Rimarranno comunque in
progetto grandi investimenti strategici, quali il rilancio degli aeroporti,
ritenuti meno inquinanti rispetto all’alta velocità.
Page 4
RASSEGNA AIPPEG 5 – 6/2007
4
Il cambiamento prevedibile coinvolgerà non soltanto gli output delle
costruzioni, ma anche e soprattutto lo scenario a monte. Per rimanere
competitivi occorrerà investire nei settori dell’innovazione, della qualità e
nella filiera dell’organizzazione. Elemento strategico potrebbe risultare il
settore engineering, oggi in grado di offrire un ritorno dell’investimento già
dopo il primo anno.
I progetti di trasformazione del territorio (piani urbanistici e infrastrutture),
sebbene esistano esempi importanti firmati da noti “Archistars”, possono
essere supportati economicamente soltanto dal sistema “partenariato
pubblico-privato”, che rappresenta oggi già il 40 % nell’ambito della
realizzazione di opere pubbliche.
Attualmente le imprese di costruzione stanno assumendo caratteristiche di
“grande distribuzione” (general contractors) a scapito della fornitura diretta, e
si inseriscono in contesti internazionali per acquisizioni da parte di grandi
gruppi.
3. Il ruolo delle PMI
Inoltre il sistema di concorsi-appalti attuale non risulta favorevole all’in-
tervento nel settore delle costruzioni da parte delle PMI che, penalizzate
dagli importi dei bandi di gara e dai requisiti delle SOA, non trovano
condizioni favorevoli per certificarsi; gli interventi passeranno quindi a gruppi
che sempre più frequentemente annoverano nel loro ambito importanti
presenze straniere.
Le PMI potranno trovare una possibilità di rientro sul mercato come sub-
contractors (probabilmente si tratterà di 2-3.000 imprese). Anche sistemi di
PMI con contratti di facility management possono avere uno sviluppo,
superando le richieste di Basilea 2.
4. Il mercato edilizio
Si può presupporre per il futuro un rallentamento dell’espansione urbana
con parallelo aumento del recupero dell’esistente.
Il mercato edilizio attuale riguarda sempre di più gli edifici destinati ai
“servizi”, inaugurando quella filiera costruzioni-servizi che risulta costituire
il mercato più avanzato in Gran Bretagna, da tempo modello di anticipazione
dell’andamento europeo nel settore.
Altri punti di riflessione: ambiente ed energia (tenendo presente il risvolto
“business” che si sta manifestando) ed il cambiamento di numerosi
Regolamenti edilizi comunali, finalizzati ad ottenere un miglioramento della
Page 5
RASSEGNA AIPPEG 5 – 6/2007
5
qualità abitativa con l’imposizione di “paletti” superabili solo con offerte di
prestazioni tecnologicamente innovative.
Per il futuro occorre consapevolezza dei segmenti di mercato che
possono chiedere una risposta a breve: l’onda-flusso dell’immigrazione e
quella dei baby-boomers.
Quest’ultima, costituita dalle persone che si stanno affacciando all’età della
pensione, può essere soddisfatta fornendo “servizi”, e quindi ricollegandosi
alla citata filiera costruzioni-servizi. L’immigrazione chiede invece principal-
mente abitazioni di proprietà, a fronte di un prevedibile ulteriore flusso
migratorio compreso tra 150 e 200mila nuovi permessi di soggiorno annui.
Si tratta comunque di una fascia di domanda marginale, con una prospettiva
di crescita e di affidabilità simile a quella degli anni ’50 in Italia.
5. I flussi migratori
I flussi migratori portano inoltre a considerare i cambiamenti in atto del
cantiere edile, caratterizzato da una presenza intensiva di immigrati, di cui
almeno un 20-25 % di provenienza extracomunitaria. Di questa presenza
occorre tenere conto nell’ambito della sicurezza sul lavoro (il costo sociale
degli incidenti sul lavoro negli ultimi tre anni è di 4,2 miliardi di euro, pari a
circa l’importo della Finanziaria destinato alle opere pubbliche).
Nel prossimo futuro si potrebbe creare un’inversione nel flusso di lavoratori
immigrati, creando una restrizione dell’attuale disponibilità di lavoratori nel
settore delle costruzioni, a causa del già presente “boom” delle costru-
zioni nell’Est europeo fino alla Turchia e del desiderio dei singoli di
ritornare nel proprio Paese con possibilità economiche e conoscitive adatte
a creare nuove realtà imprenditoriali locali.

6. Conclusioni
Tenendo per certo il calo della domanda nel settore delle costruzioni a
partire dal 2008 e maggiormente dal 2010, si avranno come possibilità:
Mercati di sbocco: Partenariato pubblico-privato - Sub-contractor (per PMI)
- Residenziale nuovo - Residenziale Paesi dell’Est - Filiera costruzioni-
servizi - Recupero dell’esistente.
I volani di cambiamento: Regolamenti edilizi - Internazionalizzazione del
sistema edilizio - Grandi investimenti strategici (vedasi rilancio aeroporti).
Le strategie possibili: Engineering – Qualità - Tecnologia innovativa -
Filiera dell’organizzazione.
[Modificato da guido.zip 09/10/2007 19:18]
11/01/2008 16:20
 
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Fonte: Il Sole 24 ORE - 10/01/2008 - di Enrico Bronzo
Ringraziando dgambera per la segnalazione

Bellicini (Cresme): per i proprietari inutile l'arrocco

Remax rompe gli indugi e porta sul mercato immobili con uno sconto medio dell'8,8 per cento. Ci sarà un effetto domino sul mercato? Lorenzo Bellicini, direttore tecnico del Cresme (Centro ricerche economiche, sociologiche e di mercato per l'edilizia e il territorio) risponde al Sole24Ore.com. «L'impressione - spiega Bellicini - è che sul mercato sia un atto un tentativo da parte dei proprietari di arroccamento dei prezzi. Ma in molti casi saranno costretti a scendere perché è in atto un inversione del ciclo espansivo. La domanda di immobili si sta arrestando e entro 6-7 mesi si dovrebbe registrare une vera e proprio frenata».

Milano – 8%, Roma –12%, Napoli –25%, questa l'entità degli sconti di Remax. Valori molto distanti tra loro: cosa significa?
Mai come in questo momento le variazioni dei prezzi di mercato sono a macchia di leopardo per cui bisognerebbe vedere cosa sta accadendo città per città, vedendo in quali realtà sono stati raggiunti i picchi delle quotazioni. Posso aggiungere che per le nuove case i costruttori in molti casi decidono di assorbire i costi di costruzione nel prezzo finale mantenuto costante.

A fine novembre lei prevedeva in un'intervista al Sole 24 Ore una discesa dei prezzi nel 2008 del 2-3%. Ha cambiato idea?
Scendo a -5% con punte del -10% nel corso dell'anno. (E.Br.)

Vedi anche: Al via i saldi immobiliari: Re/Max taglia i prezzi fino al 47%
[Modificato da marco--- 11/01/2008 16:22]
27/05/2009 11:41
 
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La conclusione "naturale" dell'attuale ciclo di crescita immobiliare era prevista nell'intorno del 2004, e i segnali premonitori c'erano già tutti.
Il "denaro a pioggia" offerto dalle banche con mutui facili assieme ai tassi tenuti fermi al 2% dal 6 giugno 2003 al 6 dicembre 2005 hanno a mio giudizio alterato pesantemente il naturale andamento del ciclo immobiliare, aggiungendo così alcuni anni alla fase di crescita.
Negli anni di "crescita forzata" i prezzi degli immobili hanno proseguito l'ascesa e la gente si è indebitata pesantemente con mutui di durata pluridecennale, per queste ragioni penso che da tempo il mercato immobiliare sia giunto ad un livello di saturazione piuttosto significativo.
L'inversione del ciclo (questa volta non dovrebbe essere smentita) alcuni stimano essere iniziata tra il 2006 e il 2007, per le ragioni appena descritte la fase discendente dovrebbe proseguire indisturbata per un numero considerevole di anni.
Questa naturalmente è solo la mia personale opinione.

Marco
Cresme - Mercato delle costruzioni 2003 (Fonte: Cresme - ottobre 2002)

CI SIAMO, È ARRIVATA LA RECESSIONE
Inversione di ciclo
Per il settore delle costruzioni il più lungo ciclo positivo dagli anni cinquanta volge al termine. L’importante fase di crescita iniziata nel 1995 è destinata ad interrompersi. Come per tutti cicli vi sono fasi espansive e vi sono fasi di flessione: gli elementi che emergono dall’analisi congiunturale di quest’anno, portano a concludere che ci siamo: nel 2002 la crescita delle costruzioni si riduce all’1,5%, nel 2003 si entrerà in una fase recessiva, con un calo dello 0,5%, una fase destinata ad aggravarsi ulteriormente nel 2004...

...I rischi del mercato immobiliare
L’analisi qualitativa della nuova produzione residenziale mette in evidenza come sia una attività promossa prevalentemente da promotori immobiliari e da cooperative, che rilancia l’offerta in una situazione che ha visto il ‘mattone’ tornare ad essere un importante bene rifugio, nel determinarsi di condizioni che vedono dinamiche delle quotazioni dei titoli di borsa, tassi di interesse, domanda di qualità, capacità di spesa , interagire su piani diversi e determinare caratteri di convenienza e opportunità che trovano riscontro nella attuale situazione di mercato.

Ma questo trend espansivo è una fase di un ciclo, ha una durata. I primi segnali di inversione cominciano ad arrivare con la riduzione delle compravendite immobiliari, con la maggiore incertezza economica, on la borsa che scende sempre più sino a quando questa discesa, prima o poi, si arresterà e l’investimento in titoli azionari ricomincerà, magari con maggiore prudenza del passato, a restituire rendimenti interessanti. Allo stesso tempo un ruolo importante viene giocato dalle dinamiche inflative, molti osservatori temono per il prossimo anno una leggera ripresa dell’inflazione che potrebbe incidere sui tassi di interesse che oggi, giocano un ruolo importante nell’ambito del mercato immobiliare.
Insomma lo scenario ragionevole per il 2003-2004 è sufficientemente chiaro:
- scenario economico più debole;
- compravendite in calo;
- consistente offerta nuova da collocare e in arrivo (avvio del ciclo di offerta negli anni espansivi);
- alternative all’investimento immobiliare crescenti;
- primi segni di difficoltà del rapporto tra offerta e domanda (il nuovo non si può fermare)
- prezzi in calo;
- riduzione degli investimenti in attività di nuova costruzione.
...







[Modificato da marco--- 27/05/2009 11:47]
16/06/2009 14:26
 
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Fonte: demaniore.com - 16/06/2009

Cresme, mercato casa in Italia ai livelli del '97
Altro link: Il mercato immobiliare in Italia è sceso di nuovo ai livelli del '97 (Fonte: Finanza Mercati - di Marco Caparrelli - 17/06/2009)

(ANSA) - ROMA - In calo del 33,4% il mercato delle compravendite in Italia che torna ai livelli del 1997. E' quanto emerge dal quarto rapporto Ancab Cresme sul mercato della casa in Italia, presentato questa mattina a Roma da Lorenzo Bellicini, direttore Cresme, nel corso dell'assemblea nazionale delle cooperative di abitanti aderenti a Legacoop.
Secondo i dati, nel 2009 saranno compravendute 695 mila abitazioni contro un milione e 44 mila del 2006 con prezzi destinati a calare del 9%. Tra le cause della flessione del mercato la ricerca segnala il calo della richiesta da parte delle famiglie e la forte crisi della domanda di sostituzione delle abitazioni per le difficolta' dei proprietari a vendere le case. Un quadro che stentera' a migliorare, nonostante la manovra di sostegno all'edilizia, che si sta completando. Le stime elaborate dal Cresme prevedono infatti che se solo il 12% degli aventi diritto utilizzasse la possibilita' di ampliamento dei fabbricati residenziali mono e bifamiliari, sarebbero messi in moto 61 miliardi di euro per 153 milioni di metri cubi.
L'effetto, conclude il rapporto, sarebbe un rilancio eccezionale per il 2010-2011 e un'ulteriore frenata immobiliare nel 2012.

Vedi anche: La costruzione di nuove case è tornata ai livelli del 2002 (Fonte: Cresme Edilizia e Territorio - 13/06/2009)

Marco
[Modificato da marco--- 17/06/2009 08:52]
28/07/2009 09:13
 
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Fonte: lavoripubblici.it - 18/06/2009
Ringraziando stelafe per la segnalazione dell'articolo

Un mercato che torna ai livelli del 97

Il quarto rapporto Ancab Cresme sul mercato della casa in Italia evidenzia la forte contrazione della domanda che incide sulle compravendite, sulla nuova costruzione e sull’invenduto.
L’effetto principale è che nel 2009 saranno compravendute 695.000 abitazioni contro un milione e 44 mila del 2006. Una flessione del mercato del 33,4% che riporta il mercato delle compravendite al 1997.
I prezzi sono destinati a calare del 9%. E la frenata dei prezzi e delle compravendite mette in attesa gli investitori.



La crisi della domanda di sostituzione e di investimento e il rallentamento della domanda primaria: da 300.000 nuove famiglie a 170.000
Il mercato immobiliare risulta caratterizzato innanzitutto dalla forte crisi della domanda di sostituzione, sino a ieri valutata nel 60% del mercato: chi oggi ha già una casa in proprietà e vuole sostituirla trova maggiori difficoltà di prima a vendere e quindi non riesce a comprare.
Anche la domanda primaria (quella delle nuove famiglie) esce dalla fase eccezionale degli anni 2000, per entrare in un trend che la riporta agli anni ’90 e ’80. Negli anni 2001-2007 le famiglie in Italia sono cresciute di 298.000 unità all’anno, frutto della diminuzione della dimensione media dei nuclei famigliari, del baby boom della seconda metà degli anni ’60 e dei primi anni ’70, e dell’eccezionale flusso di immigrazione dall’estero. Lo scenario delle nuove famiglie è caratterizzato sia da una significativa flessione della componente italiana, a causa della flessione delle nascite a partire dalla seconda metà degli anni ’70, sia dagli effetti frenanti determinati dalla crisi economica e dalle politiche di controllo dei flussi sulla domanda di nuova immigrazione.
Se il flusso di immigrazione restasse simile a quello del periodo 2001-2007, le nuove famiglie già nel periodo 2007-2012 scenderebbero a 221.000 all’anno, contro le 298.000 del primo decennio degli anni 2000. Se invece il flusso di immigrazione si riducesse del 20% sarebbero 204.000, e se la flessione fosse del 50% le nuove famiglie sarebbero 180.000. Il quadro peggiora nello scenario 2012-2017: nell’ipotesi di mantenimento di flussi di immigrazione le nuove famiglie sarebbero 171.000 all’anno, contro le 298.000 del primo decennio degli anni 2000. Se invece il flusso di immigrazione si riducesse del 20% sarebbero 150.000, se la flessione fosse del 50% sarebbero meno di 120.000. Tornando al modello degli anni ’80.

L’ impatto della manovra di sostegno dell’edilizia e l’ulteriore frenata immobiliare che ne deriva
La manovra di sostegno dell’edilizia che si sta completando in forme diverse attraverso le leggi regionali mostra un eccezionale potenziale di impatto sulla filiera delle costruzioni e sul mercato immobiliare. Nel primo caso si tratta di una azione che agisce sulla filiera dei medio piccoli interventi, investendo le piccole imprese, le industrie produttrici di materiali, i distributori di materiali e i progettisti. La stima elaborata da CRESME a partire da una indagine realizzata sulle famiglie è chiara: solo rimanendo nell’ambito dell’ampliamento dei fabbricati residenziali monobifamigliari esistenti e quindi non prendendo in considerazione gli effetti che ci potranno essere in termini di demolizione ricostruzione e di interventi sull’edilizia non residenziale che alcune regioni stanno prevedendo- la stima del CRESME prevede che se solo il 12% degli aventi diritto utilizzasse la possibilità di ampliamento sarebbero messi in moto 61 miliardi di euro di investimento, per 153 milioni di mc, e attivando 765.000 occupati diretti e 265.000 indiretti.
L’effetto è un rilancio eccezionale per il 2010 e il 2011 e un altrettanto importante caduta nel 2012. Ma soprattutto l’intervento avrebbe un effetto importante sul mercato immobiliare e sulla domanda primaria. Se il 30% del 12% che ne avrebbe diritto utilizzasse la possibilità di realizzare un miniappartamento di 50/70 mq, invece delle semplici 2 stanze, si immetterebbero sul mercato 346.000 abitazioni che messe in relazione con la frenata delle compravendite contribuirebbero al deperimento, pur parziale, del mercato immobiliare, rimandandone la ripresa.
Da segnalare come il Piano Casa per l’edilizia sociale, che stanzia una prima tranche di 350 milioni di euro, introduca sul mercato un modello di intervento innovativo, basato su strette parnership di interventi pubblici e interventi privati che possono dare il via ad una nuova stagione in termini di risposta ai fabbisogni abitativi, in particolare per la fascia di famiglie che sta affrontando con maggiore difficoltà la crisi.

La crescita della domanda di qualità
La ricerca mette in evidenza, attraverso varie indagini condotte a livello nazionale, la forte crescita della domanda di qualità: tra le famiglie che intendono cambiare una abitazione nei prossimi tre anni, la qualità ambientale si colloca al primo posto tra le ragioni che ne determinano le scelte.

La riconfigurazione dei modelli di offerta e politica abitativa
La crisi disegna quindi un nuovo scenario: insieme alla riduzione del mercato si profila un profonda riconfigurazione della domanda a cui deve seguire una profonda riconfigurazione dell’offerta.
Il mondo della cooperazione intende giocare la partita con azioni nuove. Al proprio interno sviluppando forme integrative di azione (esperienze, relazioni, conoscenze, risorse), nei confronti del mercato con proposte basate sui segmenti più innovativi delle costruzioni.
Insieme al partenariato pubblico e privato e ad interventi finanziati da strumenti innovativi come i fondi, che fanno riferimento al Piano Casa, la nuova offerta punta a cogliere il processo innovativo della domanda, da raccogliere a partire da interventi centrati sull’energy technology, sulla gestione, su forme di redditività contenute e, soprattutto, su nuove qualità architettoniche.

Relativamente alla situazione degli immigrati in Italia segnalo l'articolo che segue.

Immigrati e case: è "sboom" (Fonte: stranieriinitalia.it - di Elvio Pasca - 20/03/2009)

Con la crisi, crollano gli acquisti: -40% nel primi sei mesi del 2009. Il rapporto di Scenari immobiliari

Roma – 20 marzo 2009 - La crisi economica ha fermato la corsa al mattone degli stranieri in Italia: tra mutui concessi col contagocce e incertezza lavorativa, sono sempre meno quelli che riescono a comprare casa...


Marco
[Modificato da marco--- 28/07/2009 09:27]
12/01/2013 22:38
 
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CRESME 2012: Il mercato immobiliare ora dipende tutto dai fondamentali economici
Il mercato immobiliare: ora dipende tutto dai fondamentali economici (Fonte: CRESME - di Paolo De Alessandris - responsabile area mercato immobiliare Creme SpA - dicembre 2012)
Per scaricare il file un click su "Download file" nella parte bassa della pagina.

Il mercato è ancora “disallineato”? Secondo i dati elaborati dal CRESME, se le previsioni per il 2013 fossero rispettate, i parametri rientrerebbero in linea (o al di sotto) rispetto alle medie di lungo periodo e ci sarebbero le condizioni per la ripartenza. Tali condizioni si basano su: prezzi delle abitazioni, numero di compravendite, vivacità del mercato, rapporto tra prezzo delle abitazioni e reddito disponibile delle famiglie, credito per l’acquisto di abitazioni. Questo il tema centrale di quest’anno che si delinea il più difficile in assoluto per il mercato italiano negli ultimi 60 anni. Il più difficile perché riunisce un profondo calo delle transazioni e dei prezzi e perché segna l’ingresso nel settimo anno di smaltimento della “sbornia immobiliare” [...]
Ciclo immobiliare abitazioni e tasso medio mutui casa 1980-2012


Prezzi reali abitazioni e potere acquisto famiglie 1958-2012
[Modificato da marco--- 13/01/2013 15:07]
09/02/2013 15:41
 
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14/05/2013 13:53
 
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Ringraziando stelafe per questa segnalazione.

Che mattone farà? (Fonte: V Convegno Youtrade settembre 2012 - 14/12/2012)



[Modificato da marco--- 14/05/2013 14:05]
14/05/2013 14:04
 
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Ringraziando stelafe per questa segnalazione.

L’andamento del mercato delle costruzioni in italia (Fonte: Realtà Mapei 117/2013 pagina 4)

[Modificato da marco--- 14/05/2013 15:25]
29/11/2013 10:00
 
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Cresme: immobili deprezzati del 32%
Ringraziando stelafe per questa segnalazione

Cresme: immobili deprezzati del 32% Calo del 3,7% anche a inizio 2014, poi la ripresa (Fonte: Cresme - di Giorgio Santilli - 21/11/2013)



[Modificato da marco--- 29/11/2013 10:04]
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