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Pignoramenti immobiliari: la situazione italiana

Ultimo Aggiornamento: 13/01/2016 09:12
23/12/2012 16:19
 
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Crisi, boom di case pignorate all’asta: possibili affari convenienti ma in pochi si presentano (Fonte: milano.corriere.it - di Elisabetta Andreis - 18/12/2012)

«La morosità è all'ordine del giorno per gli immigrati come per gli italiani»

MILANO - Perdere la casa per un debito inferiore ai 10.000 euro? Possibile, oggi a Milano, anzi: sempre più frequente: «Le procedure esecutive generate dal mancato saldo delle rate condominiali sono aumentate del 18% - dicono dal Tribunale -nel 70% dei casi l’iter sfocia nel pignoramento dell’immobile». Passaggio estremo che si tenta in ogni modo di evitare, precisa però Claudio Bianchini che amministra in tutta Milano dozzine di stabili: «La morosità è purtroppo, ormai, all’ordine del giorno, per gli immigrati come per gli italiani. In via Imbonati ad esempio un condomino ha accumulato debiti per oltre 20.000 euro. Siamo partiti dalle lettere di sollecito nostre, poi quelle del legale, fino al decreto ingiuntivo. E spesso non serve nemmeno il pignoramento mobiliare», dice. A quel punto, se non si trova un accordo amichevole (il debitore può chiedere una istanza di conversione fino alla prima udienza che dispone la vendita versando 1/10 dei crediti e chiedendo la rateizzazione fino a 18 mesi, ndr) non si ha altra scelta: si procede alla confisca della casa e alla sua messa all’asta, nel tentativo di rifondere i creditori. Del resto, come spieghiamo sul giornale di mercoledì 19 dicembre alle pagine milanesi del Corriere-per-Voi, la riforma del Condominio incoraggerà gli amministratori a stringere ancor più le maglie della severità: ad esempio dovranno agire nei confronti dei morosi «entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio in cui il credito è compreso» e saranno passibili di accusa per «gravi irregolarità» se hanno omesso di curare «in modo diligente» l’esecuzione coattiva.

LE ASTE, CHANCE PER CHI COMPRA - Disgrazia per il proprietario dell’immobile, d’accordo. Ma anche opportunità per chi invece, dall’altra parte, abbia liquidità in banca e sappia fiutare l’occasione. «Il prezzo degli immobili pignorati è più basso di quello di mercato già in partenza, e decresce di circa un quarto a ogni passaggio successivo- spiegano ancora dal Tribunale - chi vuol comprare di solito aspetta la seconda o la terza asta con un prezzo ribassato anche del 40%». Ma la qualità? «Una volta all’incanto finivano solo case in pessime condizioni o in zone di estrema periferia ma non è più così. Capitano spesso appartamenti di zone semi centrali tenuti benissimo (dal sito, ad esempio 100 mq in Viale Lazio a 310.000 euro, e 160 mq in Via Rembrandt, piano alto, a meno di 500.000». Prezzi di saldo. Eppure 9 aste su 10 vanno deserte. Perché?, si chiedono avvocati, commercialisti e notai delegati alla vendita? Non ci sono soldi in giro, neanche per gli affari, e questa è senz’altro la prima ragione. Poi pochi conoscono il sito tribunale.milano.it dove le aste sono pubblicizzate come in una enorme, conveniente vetrina immobiliare. Infine intimorisce il rischio che dopo l’aggiudicazione chi occupa, a quel punto abusivamente, non se ne vada: ma questo è «un pregiudizio che va smentito: una volta che la procedura di sfratto è avviata (costo indicativo di 150 euro per la notifica del precetto, ndr) di solito non ci vuole più di un anno per liberare la casa». E dunque sì, davvero, può essere una buona occasione.
29/12/2012 13:56
 
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Pignoramenti raddoppiati in 6 anni (Fonte: Il Gazzettino - di Gianluca Amadori - 29/12/2012)

[Modificato da marco--- 29/12/2012 14:49]
18/01/2013 09:02
 
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A Catanzaro debiti ed esecuzioni immobiliari in aumento (Fonte: catanzaroinforma.it - di Assunta Panaia - 18/01/2013)

In un solo giorno sono state trattate 40 cause scaturite da pignoramenti.

La crisi si fa sentire e si riverbera su mutui e compravendite immobiliari, sempre più in calo. Secondo gli ultimi dati Istat, nel secondo trimestre del 2012 sono stati erogati 69.830 mutui garantiti da ipoteca immobiliare, il 41,2% in meno rispetto ai 118.834 dello stesso periodo 2011. Una frenata che trascina dietro sé anche le compravendite immobiliari che, nei grandi centri, sono scese del 21,8% e, nei piccoli, del 25,1%. Il reddito delle famiglia, d'altronde, è diminuito: dal 2008 al 2011 è sceso del 5%. E l'acquisto di una casa passa in secondo piano o viene rimandato a tempi migliori. Nonostante tutto non mancano giovani coppie, e non solo queste, che, tentando la strada del ricorso al prestito bancario, riescono ad acquistare una casa. Ma, poi, a conti fatti, non riescono a pagare le rate, perché nel frattempo hanno perso il lavoro o non hanno genitori e nonni in grado di accollarsi le spese divenute insostenibili.

Sono così in aumento i pignoramenti e le esecuzioni immobiliari. Sono tanti gli italiani che vedono andare all'asta la propria casa, ma anche il proprio esercizio commerciale o laboratorio, perché non riescono ad adempiere ai loro debiti. Nel 2012, secondo un rapporto dell'associazione dei consumatori, i pignoramenti da 37.347 (2011) sono saliti a 45.859, un aumento di 8.512 unità. Tra il 2008 e il 2011 i pignoramenti e le esecuzioni immobiliari sono aumentati di circa il 75%. E si stima che, con il 22,8% in più del 2012, nei prossimi cinque anni il dato è destinato a crescere, con circa 100mila immobili all'asta.

In pole position ci sono i tribunali di Milano e di Roma con il numero maggiore di provvedimenti. Mentre Torino si pone al terzo posto. Anche Catanzaro ha il suo bel numero di esecuzioni immobiliari. Basti pensare che nel Palazzo di giustizia del capoluogo in un solo giorno sono state trattate quaranta cause scaturite da pignoramenti immobiliari. Da una parte molti privati, forse in condizioni tali da non potere pagare i loro debiti, dall'altra in maggioranza banche e istituti di credito, a dimostrazione che molti dei pignoramenti sono dovuti all'impossibilità di pagare rate di mutui o di finanziamenti.
Spesso è difficile arrivare a delle transazioni. E non sono pochi i casi in cui gli immobile vengano messi in vendita. L'aumento dei mutui in sofferenza, ovvero delle rate non pagate, si ripercuote sulle famiglie meno abbienti. Le banche diventano più selettive nella valutazione della potenziale clientela per ridurre i rischi di rimanere insoddisfatte. E aumentano nel frattempo i tassi di interesse, che, secondo le stime di Bankitalia, sono tornati a una media del 10%. Cosicché, come evidenziato dall'Osservatorio Immobiliare di Nomisma, dal 2011 al 2012, la percentuale di famiglie che sono ricorse al prestito bancario per acquistare una casa è precipitato dal 66,3% al 53,3%. E' la storia dei nostri giorni.
19/02/2013 12:25
 
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Mercato Immobiliare, 2012 anno dei pignoramenti (Fonte: mutui.supermoney.eu - 19/02/2013)

Il rapporto elaborato da Adusbef e Federconsumatori sulla base dei dati raccolti nei principali Tribunali alla data del 30 settembre 2012 e proiettati al 31 dicembre, indicano un vero e proprio boom nei provvedimenti, che passano da 37.347 nel 2011 a ben 45.859, segnalando un aumento di 8.512 pignoramenti.

È il drammatico bilancio di esecuzioni immobiliari e dei pignoramenti che è cresciuto nel 2012 del 22,8%, quasi 46mila famiglie sono state costrette ad abbandonare la propria abitazione perché impossibilitate a saldare le rate del mutuo.

Negli ultimi 5 anni i provvedimenti sono raddoppiati «con circa 100.000 case mandate all'asta ed altrettante famiglie» in strada, private della casa.
Su un monitoraggio che ha coinvolto 37 dei principali Tribunali è emerso come in termini assoluti Milano e Roma abbiano avuto il numero maggiore tra esecuzioni immobiliari e pignoramenti. Terza Torino, con un +837 e 3.471 pignoramenti.


In termini percentuali, è Prato a collocarsi al primo posto nella graduatoria del 2012, con un incremento stimato pari a circa il 51% , seguita da Bolzano 44,3%.

Dal rapporto emerge anche come a causa della crisi e della riforma della legge fallimentare il trend di crescita dei pignoramenti sia aumentato notevolmente dal 2008 in poi, raggiungendo un picco massimo nel 2010, +31.8% contro una media del 23% tra il 2006 e il 2007, primo anno di rilevazione.

Un fenomeno preoccupante e di grandi dimensioni, che porta sempre più persone a ricorrere a enti di beneficenza per poter sopravvivere, dato confermato purtroppo dall'ultimo rapporto della Caritas italiana sulla povertà nel 2012. I dati indicano un aumento di italiani che si sono rivolti ai Centri negli ultimi 3 anni, ben il 33,3%. Le richieste maggiori di aiuto avvengono per far fronte a situazioni di povertà, alla carenza di lavoro e appunto alla perdita della casa.
[Modificato da marco--- 19/02/2013 12:26]
18/03/2013 14:17
 
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Case, sempre più pignoramenti Aste deserte: nessuno compra (Fonte: corrieredelveneto.corriere.it - 16/03/2013)

Padova. All’incanto 537 immobili in provincia: moltissimi invenduti. Gli esperti di settore: «La verità? Non ci sono soldi». E i valori delle abitazioni precipitano.

PADOVA - Sessantasei case, 13 garage, 6 negozi, 3 terreni, 3 uffici, 3 posti-auto, un magazzino ed un capannone. Sono i 96 immobili che, tra oggi ed il 28 maggio prossimo, verranno battuti all’asta dando seguito ad altrettante esecuzioni ordinate dal tribunale. Soprattutto, pignoramenti disposti da banche o privati nei confronti di altri privati. La somma riguarda soltanto la città di Padova. Mentre se allarghiamo la ricerca all’intera provincia, adoperando uno dei tanti portali Internet che si occupano della questione, il totale sale addirittura a 537 immobili in vendita «forzata», tra cui 407 abitazioni, con prezzi ed incanti già stabiliti fino a ottobre. Negli ultimi anni, essenzialmente per colpa della crisi economica, il numero delle esecuzioni è andato, via via, aumentando. Ma il fenomeno nuovo è un altro. Fino a non troppo tempo fa, infatti, questo genere di aste era molto appetito e quindi frequentato: magari non al primo, però al secondo/terzo tentativo l’affare andava quasi sempre in porto.

Oggi, invece, gli acquirenti scarseggiano, nonostante l’attrattività di certe offerte, e la maggior parte degli immobili resta così sul mercato. Invenduta. Perdendo valore, incanto dopo incanto. «La triste verità è che non ci sono soldi - allarga le braccia il commercialista Marco Grassetto, che ben conosce il settore - Non c’è liquidità e le banche non fanno più credito. Prima della crisi, le aste erano molto combattute, c’erano ripetuti rilanci e, alla fine, certi immobili venivano piazzati ad un prezzo superiore del 30/40% rispetto a quello di partenza. Mentre adesso, pur essendoci proposte tanto vantaggiose, non si riesce a vendere nemmeno con un ribasso del 50/60%. La gente continua ad essere interessata, a navigare su Internet alla ricerca dell’offerta migliore e ad informarsi sulle aste stabilite dal tribunale. Poi però - ribadisce Grassetto - quando arriva il momento di fare i conti, i soldi non ci sono. Nessuno compra. E non perché i valori dati agli immobili siano, diciamo così, fuori misura. Ma proprio perché le tasche sono vuote. E’ una situazione drammatica, specie per chi è in credito di una determinata somma e alla fine, se è fortunato, ne rientra di una piccolissima parte».

Tra le 96 esecuzioni immobiliari attualmente disposte all’ombra del Santo, emergono alcune curiosità. Ci sono, ad esempio, abitazioni di prestigio in pieno centro storico, come un edificio di tre piani in via Fiume, di fronte a Palazzo della Ragione, in vendita ad un milione e 137mila euro. Oppure come un appartamento di 110 metri quadri in via Gabelli, valutato 405mila euro. O ancora un alloggio di 170 metri quadri in via Savonarola, affacciato su corso Milano, stimato 425mila euro. Non mancano, poi, varie «occasioni» in quartieri periferici come la Stanga, la Guizza e l’Arcella, tutte a meno di 100mila euro l’una. E, infine, ben 13 garage all’interno del Central Park di via da Bassano, ai piedi del cavalcavia Borgomagno, a partire da 7.160 euro. Tutti, però, invenduti.
25/03/2013 08:51
 
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La crisi morde i comaschi All'asta mettono la casa (Fonte: laprovinciadicomo.it - di Sara Ballabio - 25/03/2013)

Articolo completo: La crisi morde i comaschi All'asta mettono la casa

Case all'asta, per colpa della crisi. Ed è allarme. Ad oggi, risultano, infatti, 768 i beni immobili in provincia di Como sottoposti a procedura di asta; di questi, 107 si trovano nel Comune di Como. Inoltre, scorrendo i dati del Tribunale, non si può dire manchi la varietà degli immobili presenti nei registri delle aste. I dati sono molto preoccupanti. La parte del leone, viene svolta dalle unità immobiliari ad uso abitativo, ben 613 in provincia di Como di cui 88 concentrate nel capoluogo. Come un appartamento al secondo piano in via Milano 295 o quello ubicato in via Napoleona 38. C'è, poi, un alloggio più autorimessa in via Cadorna 34 e una villa singola in via alle Baite 2 a Civiglio...
[Modificato da marco--- 25/03/2013 08:52]
11/04/2013 09:40
 
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Le aste immobiliari crescono ma spesso vanno deserte (Fonte: casa24.ilsole24ore.com - di Emiliano Sgambato - 10/04/2013)

Il numero di aste immobiliari cresce, manca però la risposta del mercato e le vendite che vanno a buon fine diminuiscono. La tendenza emerge dai dati ed è confermata dalle impressioni dei professionisti che operano nel settore.

Nel primo semestre 2012 (ultima rilevazione disponibile del ministero della Giustizia, seppur con dati in parte provvisori) le vendite giudiziarie di beni immobili "emesse", cioè disposte dal giudice, sono state 22.895. Nell'intero 2011 ammontavano invece a 38.814. Se si assume che le pratiche siano avanzate con lo stesso ritmo anche nella seconda parte del 2012, si può ipotizzare un trend di crescita del 18 per cento. Se si considerano invece le vendite "attuate", cioè andate a buon fine, il risultato è opposto: raddoppiando i 6.477 atti registrati dal ministero nei primi sei mesi dell'anno scorso ci si ferma abbondantemente sotto (-4,5%) al dato 2011, pari a 13.568.

Nonostante quindi aumentino le case che finiscono per essere oggetto di procedure esecutive, le aste non funzionano come potrebbero. Questo nonostante gli sforzi di aumentare pubblicità e trasparenza delle procedure e agevolarne quindi la diffusione tra i privati. E nonostante le occasioni non manchino, con ribassi dal 30 al 50% del valore stimato del bene.
Da un lato la crisi delle compravendite (-25,8% del 2012 certificato dall'agenzia delle Entrate) e la difficoltà d'accesso ai mutui colpiscono anche le aste, dall'altro permane una diffidenza di fondo e spesso lo scrupolo di "approfittare delle disgrazie altrui", con la paura, a volte, anche di ritorsioni. Del tutto infondato e alimentato da pregiudizi duri a morire è invece lo scetticismo sulle difficoltà di partecipazione a operazioni gestite (o gestibili) solo da "addetti ai lavori" o il timore di incappare in beni viziati da ipoteche o altro: casomai è vero il contrario, dato che il provvedimento del giudice "sana" la posizione dell'immobile.

«Senza dubbio – argomenta Stefano Magnolfi, direttore Real estate services di Crif, società specializzata nelle informazioni creditizie – c'è la componente emotiva del compratore che contrasta con l'approccio razionale dell'acquisto all'asta. Occorre però anche dire che per le banche l'asta è il fallimento della possibilità di trovare l'accordo e rientrare dal credito rapidamente: per evitare tempi lunghi, con le aste che vanno magari deserte, e ribassi molto elevati, si cerca di prevenire la procedura esecutiva e concordare la vendita».
In base ai dati di Crif, sono in calo i pignoramenti «rilevati dalle banche per i mutui non onorati»: dai 25.936 del 2010 si è passati ai 29.095 del 2011, per poi scendere ai 28.237 del 2012. Nello stesso periodo, però, il tasso di default dei mutui è salito dall'1,6 all'1,9%, segno che la discesa dei pignoramenti non è dovuta alla migliorata qualità del credito, ma ai tentativi delle banche di percorrere strade alternative. Se si tiene poi conto che l'insolvenza sui mutui si manifesta in genere nei primi tre anni di contratto, è ancora più evidente come un eccessivo calo del valore all'asta non fa l'interesse né della banca né del debitore.
«Le indicazioni di Bankitalia agli istituti di svalutare gli immobili a garanzia dei crediti – dice Magnolfi – sono legate non solo all'andamento dei prezzi, ma alla possibilità di poterne recuperare solo piccola parte in caso di asta, soprattutto se i crediti iscritti a bilancio sono legati a valutazioni già elevate ai tempi del boom e quindi oggi ancor più fuori mercato». Un altro nodo è infatti legato a valutazioni che a volte possono rivelarsi poco trasparenti. «In Italia – continua Magnolfi – i tecnici abilitati a valutare gli immobili sono il doppio delle perizie richieste in un anno; chiaro allora che se mancano un metodo certo e una banca dati condivisa ci possono essere prezzi di partenza inadeguati. Ci sarebbe bisogno di una maggiore selezione nell'accreditamento dei consulenti tecnici dei Tribunali».

A complicare le cose c'è poi il fatto che tra l'inizio delle procedure esecutive e l'asta possono passare anni, in media almeno un paio, ma in alcuni Tribunali si arriva anche a molti di più. I dati fotografano quindi insolvenze ormai vecchie e si può arrivare al momento della vendita con perizie disposte molto tempo prima, con valori ormai superati. Si può spiegare così, almeno in parte, il fenomeno delle aste deserte: e dopo lo sconto, in genere del 20-30%, il prezzo si abbassa ancora di un altro 25%.

«A fronte di un mercato fermo – commentaVirgilio Luvisotti, presidente onorario dell'Associazione nazionale degli istituti vendita giudiziaria – dove il meccanismo delle aste funziona, le vendite si fanno. Ad esempio, a Bologna è stato appena venduto un immobile per 100mila euro in più della base d'asta, a Forte dei Marmi è stata da poco aggiudicata una villa per 7,2 milioni. Le difficoltà nascono dove c'è troppa frammentazione negli incarichi o dove le risorse dei Tribunali non sono sufficienti. Se invece l'Istituto di vendita giudiziaria è attivo sul territorio e si occupa bene della custodia, diventa una sorta di agenzia a cui rivolgere le proprie richieste. Dove l'iter si inceppa invece si crea confusione. Basti pensare che in a Roma è stata appena concessa l'autorizzazione del ministero per costituire un istituto di vigilanza dopo due anni che questo era assente».
E, forse, anche il moltiplicarsi dei siti dove vengono pubblicizzati gli stessi annunci d'asta non aiuta a chiarire le idee.
15/04/2013 07:10
 
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La crisi si mangia trenta case al mese (Fonte: iltirreno.gelocal.it - di Giovanna Mezzana - 14/04/2013)

VIAREGGIO. Tra martedì e il 4 giugno finiranno all’asta 60 case in tutta la Versilia – appartamenti, villette a schiera, bifamiliari, terrattetto, persino ville con piscina – di cui circa la metà (31 su 60) nella sola Viareggio.

Termometro della solvibilità di famiglie e imprenditori, le aste giudiziarie sono un misuratore di quanto la crisi morda. Gli immobili d’impresa all’incanto (vedi pezzo sottostante), inoltre, sono un terzo rispetto alle case: ciò conferma che il cancro dell’indebitamento è ad uno stadio molto avanzato. Un altro dato che salta all’occhio – soprattutto per Viareggio – è che ad essere “perduti” sono soprattutto appartamenti di media metratura – tra 60 e 110 mq, salvo eccezioni – a testimonianza, se ancora ce ne fosse bisogno, di quanto sia in sofferenza quello che un tempo si definiva il ceto medio.
Unica eccezione, in questo quadro in cui si sbriciola il mattone che custodiva il focolare domestico, è Forte dei Marmi: tra il Fortino e Vittoria Apuana sono in svendita quattro ville con terreno, il cui prezzo a base d’asta varia tra 1,2 e 3 milioni di euro; anche questo dato non è privo di significato: persino chi si muove su livelli superiori alla media – non è da tutti possedere un villa a Forte o entro i confini della sua graziosa appendice – può entrare in difficoltà: un fallimento d’impresa può tirare nel pozzo anche una villa di famiglia. E se quelli sono valori base – che potranno crescere o decrescere in base all’interesse e/o alle offerte di potenziali acquirenti – il pensiero va a quanto quelle ville costerebbero se fossero vendute a prezzo di mercato. Per chi ha una considerevole liquidità sono senza dubbio un’occasione, ma quando il numero degli immobili messi all’asta segna un picco in ascesa, il rischio è quello di raffreddare il mercato “vero” della compravendita immobiliare più di quanto già lo sia.

Al secondo posto per numero di immobili all’incanto (12) c’è Massarosa: rispetto a Viareggio e a Forte dei Marmi, le sfumature sono meno decise; ci sono infatti sia abitazioni da 60-70 mq che da 120-300 mq.

Consultando le schede delle dimore “perse” salta all’occhio, ad esempio, che alcuni appartamenti vengono venduti tendenzialmente “a corpo” più che a metro quadrato: è il caso ad esempio di due delle quattro abitazioni disponibili su Seravezza e di due delle cinque di Camaiore.

A contribuire molto poco alle “battute” giudiziarie delle prossime settimane è Pietrasanta, con un solo appartamento, non in centro-città ma all’Africa.
[Modificato da marco--- 15/04/2013 07:13]
09/05/2013 09:41
 
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Case all'asta, boom del 40% (Fonte: Il Messaggero - 09/05/2013)

20/05/2013 16:51
 
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UDINE - Mercato della casa, boom di pignoramenti
Mercato della casa, boom di pignoramenti (Fonte: A3NEWS - 16/05/2013)

[Modificato da marco--- 20/05/2013 18:07]
19/08/2013 07:03
 
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Ribassi nei prezzi che possono arrivare anche al 40% del valore inizialmente richiesto
Il mattone a prezzi di saldo (Fonte: italiaoggi.it - di Marino Longoni - 19/08/2013)

Un segnale drammatico sullo stato di crisi del settore edilizio lo si può avere andando a consultare uno dei tanti siti di aste immobiliari. In alcuni casi si riescono a trovare immobili a un terzo del loro costo di costruzione. Ovviamente si tratta di case o capannoni che sono già stati messi all’asta più di una volta e quindi hanno visto successivi ribassi, che possono arrivare anche al 40%, del valore inizialmente richiesto. Questo significa anche che ci sono pochi compratori disponibili ad acquistare con sconti normali, ma chi investe si aspetta ribassi sempre più clamorosi.

La conseguenza ulteriore è che il mercato immobiliare che passa dai canali ordinari è praticamente fermo e funziona solo quando il venditore dimezza il prezzo che avrebbe richiesto solo pochi anni fa. Aspetto non secondario, le imprese di costruzione che vogliono liberarsi dell’immobile appena costruito devono vendere in perdita.

I dati ufficiali del mercato confermano queste impressioni: secondo l’osservatorio sul credito realizzato da Crif, Assofin e Prometeia, nel 2012 i mutui immobiliari erogati sono dimezzati rispetto al 2011 e il trend è proseguito anche nel primo trimestre 2013, con un -16,8%.
19/08/2013 07:25
 
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Aste giudiziarie, ribassi fino al 40% (Fonte: Italia Sette Oggi - di Valerio Stroppa - 19/08/2013)

22/08/2013 08:42
 
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Case all'asta a 970 euro al metro gli affari ora si fanno in tribunale (Fonte: Libero Milano - di Massimo De Andelis - 22/08/2013)

La crisi ha allontanato gli speculatori dalle aste giudiziarie, ora accessibili a tutti...
30/08/2013 08:45
 
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Sconti del 45%, arriva il boom delle case all’asta?
Sconti del 45%, arriva il boom delle case all’asta? (Fonte: idealista.it - 28/08/2013)

Se il mercato immobiliare è fermo in parte è dovuto all’attesa dei compratori, che puntano su ribassi maggiori dei prezzi. un importante leva sulla ripresa delle compravendite potrebbe venire dalle aste, dato che la forbice media tra perizia iniziale e prezzo finale è arrivato al 45%. partecipare a un’asta oggi è inoltre sempre più facile, anche se bisogna essere cauti e informati. sarà boom?

complice la crisi sempre più immobili finiscono nelle aste giudiziarie, accumulandosi a quelli che fin’ora non hanno trovato un acquirente. ogni volta che un'asta va deserta, e succede spesso, il giudice abbassa il prezzo

Lo sconto medio fra la valutazione iniziale del perito del tribunale e il prezzo finale era del 15% nel 2007 (ultimo anno pre-crisi) ma via via è salita al 30% nel 2010 e al 45% nel 2012. c’è una certa variabilità geografica: sulle isole e in calabria lo sconto arriva al 55%, mentre al nord e in generale nelle grandi città, inclusa roma, si scende al 35% grazie alla presenza di mercati più liquidi

ma per partecipare a un'asta bisogna essere preparati, perché si rischia di ritrovarsi impelagati in problemi di ogni natura. per sapere tutto sul mondo delle aste giudiziarie leggi anche:

consigli per partecipare a un'asta giudiziaria ed evitare brutte sorprese

come trovare le case all'asta

come chiedere un mutuo per una casa all'asta

come partecipare a un'asta online
03/12/2013 13:30
 
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Varese e Busto
Per la crisi novemila immobili all’asta a Varese e Busto. L’allarme della Fiaip (Fonte: varesereport.it - 02/12/2013)

I dati sono allarmanti: sono state 2267 gli immobili messi all’asta a Varese e Busti Arsizio tra settembre e novembre. Un numero cospicuo che vede 1109 casi a Varese e 1158 a Busto. Come dice Isabella Tafuro, presidente provinciale varesino della Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali (Fiaip), “si tratta di dati che ci danno una media annuale di 9mila immobili messi all’asta, con un incremento del 350% rispetto al 2011″. Dati e percentuali che fotografano una condizione sociale ed economica molto difficile, e che vengono evocati dal vertice Fiaip varesino in occasione di un incontro con i media a Villa Recalcati a Varese.

Tanti gli immobili finisti all’asta: si parla certo di case (in gran parte le prime case), ma anche di capannoni, insomma di un parco immobiliare assai variegato. Tante aste, e molte aste che vanno deserte. Una crisi, quella sottolineata dagli agenti immobiliari, che diventa ancora più pesante dall’atteggiamento delle banche, che da tempo hanno chiuso i cordoni dei mutui e dei prestiti. Un dato che viene confermato, a Varese, da Paolo Righi, presidente nazionale Fiaip: “il credito immobiliare è bloccato, ma negli ultimi tre mesi le banche sono tornate a fare raccolta e impiego. Dopo il Piano Casa del governo, con i 3 miliardi messi a disposizione da Abi e Cassa Depositi e Prestiti, cresceranno le erogazioni dei prestiti”.

Stretta del credito e difficoltà del mercato immobiliare spingono l’offerta di formule di acquisto alternative, più adeguate alle necessità di questa fase di tagli e di spending review. A partire dagli affitti con riscatto o Buy to Rent, “una formula tirata fuori dal cilindro del dopoguerra”, come rimarca la Tafuro, che ammette essere una formula richiesta, soprattutto dalle giovani coppie. Ma sta diventando un fenomeno diffuso anche la vendita della nuda proprietà.

Alla conferenza stampa tenutasi a Villa Recalcati erano presenti anche Alberto Zamberletti, Presidente Nazionale onorario Fiaip, e Andrea Polichetti, viceprefetto e Sub Commissario della Provincia di Varese.
07/12/2013 10:30
 
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Nel 2013 rallentamenta ma comunque non si ferma la crescita di pignoramenti immobiliari
In aumento i pignoramenti immobiliari, negli ultimi cinque anni 105mila case sono state mandate all'asta (Fonte: idealista.it - 06/12/2013)

Il parlamento europeo ha approvato una serie di misure per rendere il sequestro della casa l'ultima spiaggia, ma intanto nel nostro paese è record di pignoramenti immobiliari. A sostenerlo l'adusbef che per l'anno in corso ha stimato un aumento del 10,3%. Un dato che conferma il trend registrato tra il 2008 e il 2012.

In quell'arco di tempo i pignoramenti e le esecuzioni immobiliari sono aumentati di circa il 97,8%, arrivando a sfiorare i 47mila. Così nel periodo 2008-2013 si arriva ad oltre 105mila case mandate all'asta.

I dati sono stati raccolti dall'adusbef nei principali tribunali alla data del 30 ottobre 2013 e sono stati proiettati al 31 dicembre 2013. Rispetto al 2012, quando i pignoramenti hanno subito una vera e propria impennata aumentando di circa il 23%, nel 2013 sembra ci sia stato un rallentamento della crescita, che comunque non si ferma.

L'adusbef ha monitorato i dati di 35 tribunali: in 28 di questi sono stati registrati degli aumenti e solo in 7 delle lievi diminuzioni (Avezzano, L'Aquila, Latina, Milano, Pescara, Sulmona, Teramo)

Ma dove è stata registrata la crescita percentuale maggiore?

- a Bologna con un + 37,9%
- a Rieti con un + 25,4%
- a Catania con un + 24,2%
- a Frosinone con + 22,1%
- a Genova con + 21,5%
- a Ferrara con + 21,3%
- a Viterbo con + 21,0 %
- a Messina con + 19,8%
- a Pesaro con + 19,6%
- a Bari con + 16%


In termini assoluti abbiamo:

- Bologna con + 875 e 3.182 pignoramenti stimati nel 2013
- Lecce con + 432 e 4.183 pignoramenti stimati nel 2013
- Brescia con + 369 e 4.915 pignoramenti stimati nel 2013
- Modena con + 309 e 2.986 pignoramenti stimati nel 2013
- Monza con + 260 e 1.976 pignoramenti stimati nel 2013
- Roma con + 255 e 3.536 pignoramenti stimati nel 2013
- Catania con + 239 e 1.226 pignoramenti stimati nel 2013
- Torino con + 215 e 3.436 pignoramenti stimati nel 2013
- Rieti con + 198 e 978 pignoramenti stimanti nel 2013
- Verona con + 198 e 2670 pignoramenti stimati nel 2013


Adusbef e federconsumatori hanno poi fatto notare che sommando "gli aumenti dei pignoramenti dal 2006 (+23%); 2007 (+19%); 2008 (+22,3%); 2009 (+ 15,7%); 2010 (boom del + 31,8%); 2011 (+5,2%); 2012 (+22,8%); 2013 (+10,3), arriviamo ad un incremento del + 150,1 per cento in otto anni, con la sparizione totale di una città (a scelta) come Udine, Andria, Arezzo o Ancona".
[Modificato da marco--- 07/12/2013 10:30]
13/01/2014 13:20
 
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Aste immobiliari, siamo ai saldi. Confedilizia: prezzi dimezzati rispetto a quelli di mercato

Secondo Confedilizia «i prezzi delle vendite giudiziarie sono a più del 100% in meno rispetto ai valori Omi dell'Agenzia delle Entrate il confronto tra canoni reali e valori locativi erariali, è anche peggio».


di Michela Finizio - Il Sole 24 Ore -

sole24ore
[Modificato da pax2you 13/01/2014 13:57]
13/01/2014 13:27
 
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Aste immobiliari a prezzi saldati (Fonte: italiaoggi.it - di Simonetta Scarane - 17/02/2014)

Prezzi inferiori anche del 50% rispetto ai valori dell’Omi, l’Osservatorio del mercato immobiliare che fa capo all’Agenzia delle entrate. A tanto ammontano, secondo uno studio di Confedilizia, gli sconti con i quali ci si può aggiudicare all’asta una casa, un box, un terreno, o un ufficio. La convenienza c’è. Ancora di più se un immobile è da un paio d’anni sul mercato senza che si riesca a venderlo. E soprattutto c’è un grande divario fra le quotazioni del Fisco e i prezzi di vendita degli immobili alle aste. Una forbice che l’associazione presieduta da Corrado Sforza Fogliani ritiene troppo ampia. E per questo invita a una riflessione in vista della riforma del catasto prevista nella delega fiscale. E restando in tema di aste, è il web a fare da traino: l’asta telematica notarile muove il mercato immobiliare e fa vendere di più nelle aste giudiziarie e «dismissive» del patrimonio pubblico e degli enti previdenziali. E ora apre all’estero. Il Consiglio nazionale del notariato sta lavorando, infatti, all’apertura estera della propria rete informatica per le aste telematiche notarili. Così, anche i grossi investitori, a partire dai francesi, russi, e magari, più in là, anche cinesi, potranno parteciparvi.
25/03/2014 06:28
 
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Procedimenti per esecuzioni immobiliari presso i tribunali per distretto e anno - Anni 2009 - 2012
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Procedimenti per esecuzioni immobiliari presso i tribunali per distretto e anno - Anni 2008 - 2011

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Procedimenti per esecuzioni immobiliari presso i tribunali per distretto e anno - Anni 2007 - 2010

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Procedimenti per esecuzioni immobiliari presso i tribunali per distretto e anno - Anni 2006-2009

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[Modificato da pax2you 31/03/2014 09:08]
25/03/2014 08:35
 
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Re: Procedimenti per esecuzioni immobiliari presso i tribunali per distretto e anno - Anni 2009 - 2012
stelafe, 3/25/2014 6:28 AM:

Procedimenti per esecuzioni immobiliari presso i tribunali per distretto e anno - Anni 2006-2009

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[Modificato da pax2you 31/03/2014 09:08]
25/03/2014 08:36
 
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Re: Procedimenti per esecuzioni immobiliari presso i tribunali per distretto e anno - Anni 2009 - 2012
stelafe, 3/25/2014 6:28 AM:

http://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_14_1.wp?previsiousPage=mg_1_14&contentId=SST994037

25/03/2014 12:16
 
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La crisi arriva anche in Tribunale Raddoppiati anche i pignoramenti
Le vendite all’asta sono ferme al palo, tanto da portare un aumento della pendenza del 15% in un solo anno, i decreti ingiuntivi e i pignoramenti ormai hanno fatto il botto: specie questi ultimi, che in meno di un anno hanno registrato il raddoppio delle cifre.

ecodibergamo.it
[Modificato da pax2you 31/03/2014 09:08]
06/04/2014 13:51
 
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Pignoramenti case a quota 4mila, il bilancio più nero dell'ultimo ventennio (Fonte: lecceprima.it - di Andrea Morrone - 06/04/2014)

Pignoramenti case a quota 4mila, il bilancio più nero dell'ultimo ventennio „Gli ultimi dati raccolti da Adusbef e Federconsumatori, aggiornati al 31 dicembre 2013, parlando di un trend negativo che pone Lecce e il Salento a ridosso di realtà più complesse ed estese come Milano, Roma, Torino e Napoli. L'aumento è del 10 per cento rispetto all'anno precedente“

Pignoramenti case a quota 4mila, il bilancio più nero dell'ultimo ventennio„

LECCE – Gli effetti della crisi si fanno sentire e sempre più spesso le famiglie salentine che richiedono dei mutui o dei prestiti, schiacciate da una situazione economica difficile e da un lavoro sempre più precario, non riescono a pagarne le rate. Quello appena trascorso è stato un anno orribile sul fronte dei pignoramenti immobiliari. Gli ultimi dati raccolti da Adusbef e Federconsumatori, aggiornati al 31 dicembre 2013 (frutto della raccolta dei dati nei Tribunali e di una proiezione statistica), raccontano in maniera evidente come i decreti di esecuzione siano arrivati a superare quota 4000, superando in maniera sorprendente un 2012 già negativo.

Un aumento di oltre il 10 per cento, superiore rispetto alla media nazionale e che pone la provincia di Lecce a ridosso di realtà molto più complesse ed estese come Milano, Roma, Torino e Napoli (dove il dato si attesta a 2221). Lecce contende, si fa per dire, il primato pugliese a Bari, dove i pignoramenti e le esecuzioni immobiliari sono aumentati dell’oltre il 16 per cento.

Si tratta del bilancio più nero degli ultimi vent’anni. Nel 2001, infatti, i pignoramenti furono solo 579. Il vero boom è arrivato negli ultimi quattro anni, in concomitanza con il crollo mondiale: a partire dai 958 casi del 2007 via via a salire fino alla cifra attuale.

I dati ufficiali, forniti dal ministero della Giustizia, rappresentano la faccia più evidente di una crisi sempre più aggressiva. L’insostenibile crisi economica, porta sempre più famiglie italiane a non poter onorare gli impegni, con un mutuo sempre più gravoso che, statistiche alla mano, incide per oltre il 33 per cento sul reddito e si traduce, per almeno centinaia di famiglie, in un rischio reale d’insolvenza. Destinatarie dei provvedimenti famiglie, aziende del manifatturiero e del commercio e imprese agricole.

La provincia di Lecce è dunque fra le più colpite in Italia. Bisogna tornare indietro a metà degli anni Novanta per registrare numeri altrettanto negativi. Poi la situazione migliorò, grazie al calo dei tassi determinato dall’adozione dell’euro, fino all’ultima ondata di crisi. Il crollo delle attività economiche sta colpendo in modo trasversale le fasce più deboli.

In particolare, si sono moltiplicate le richieste di pignoramento da parte delle banche in presenza di rate di mutui non pagate. I pignoramenti raccontano indirettamente come sia diminuita la ricchezza del Salento. La chiusura e la crisi di molte aziende si fanno sentire in modo drammatico. Stipendi che vengono meno, salari falcidiati dalla cassa integrazione (quando va bene), il lavoro autonomo in grave difficoltà: un quadro pesante che spesso provoca l’impossibilità di pagare il mutuo o di onorare i debiti con i fornitori.“
07/04/2014 08:26
 
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Aste immobiliari, dal 2009 incremento di quasi il 22%
Per chi compra una casa all'asta sconti in alcuni casi fino al 50% rispetto al valore che lo stesso immobile avrebbe sul libero mercato

casaeclima.com
[Modificato da pax2you 09/04/2014 12:17]
25/06/2014 14:50
 
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Confedilizia: prezzi aste case fino a -80% su stima Entrate
Confedilizia: prezzi aste case fino a -80% su stima Entrate (Fonte: a-realestate.it - 25/06/2014)

(ANSA) - ROMA, 25 GIU - Confedilizia denuncia un divario tra i prezzi delle aste giudiziarie e le stime dell'Osservatorio del mercato immobiliare (Omi) dell'Agenzia delle entrate fino all'80%. ''Le case vengono vendute a un quinto del loro valore Omi - afferma il presidente dell'associazione, Corrado Sforza Fogliani, alla presentazione del rapporto 'La lente sul mercato immobiliare' - se non si terrà conto di questo c'è il rischio di creare un catasto assurdo, sproporzionato rispetto alla realtà''. All'origine della crisi del mattone, osserva Confedilizia, c'è l'alta tassazione a cui contribuisce anche l'introduzione della Tasi, ''che spesso costituisce un aggravio rispetto al sistema precedente'' toccando, sommata all'Imu, un'aliquota dell'11,4 per mille. Per rilanciare il mercato, la riforma del catasto può avere un ruolo, ma secondo Sforza Fogliani bisogna ''cambiare marcia'' rispetto alla bozza del primo decreto legislativo da cui ''emerge la volontà di escludere la rappresentanza del mondo immobiliare'' dalle commissioni censuarie, in contrasto con quanto indicato dalla legge delega.
Vedi anche: Perché i valori omi dei prezzi delle case sono ormai lontanissimi dal mercato (Fonte: idealista.it - 26/06/2014)
[Modificato da marco--- 27/06/2014 08:37]
11/07/2014 21:13
 
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Lo scarto dei prezzi aste-libero mercato è passato dal 14,6% del 2006 al -38,6% del 2014
Aste immobiliari: prezzi più bassi di 1000 euro al m2, ma molte restano deserte. tre proposte per rilanciarle (Fonte: idealista.it - 11/07/2014)

Lo scarto tra i prezzi degli immobili venduti all'asta e quelli del libero mercato è più che raddoppiato negli ultimi otto anni, arrivando anche a 1000 euro al m2. nonostante ciò, secondo i dati diffusi dalla società di gestione di asset immobiliari italfondiario rec - che ha avanzato tre proposte per rilanciarle - più di otto aste su dieci restano deserte

secondo il direttore operativo della società di gestione di asset immobiliari italfondiario re, gabriele mazzetta, più di 8 aste su 10 vanno deserte. eppure comprare un immobile all'asta conviene: in otto anni è più che raddoppiato lo scarto dei prezzi medi al metro quadrato tra le aste e le vendite immobiliari a libero mercato: dal 14,6% del 2006 siamo passati al -38,6% del 2014. una differenza di quasi mille euro al m2 tra il libero mercato e le aste

per rilanciare il settore delle aste immobiliari e per evitare la svalutazione degli immobili, italfondiario re ha avanzato tre proposte
- sostituire i custodi giudiziari che non consentono le visite alle proprietà e che hanno approccio commerciale alle clientela
- velocizzare le procedure di rilascio dell'immobile
- favorire la finanziabilità degli immobili.
[Modificato da marco--- 11/07/2014 21:15]
21/07/2014 09:18
 
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Pignoramenti: chi compra paga quasi la metà
Pignoramenti, le aste esplodono e chi compra paga quasi la metà (Fonte: repubblica.it - di Vito de Ceglia - 21/07/2014)

Milano con la crisi sempre più immobili finiscono all’asta, a causa dell’aumento dei pignoramenti ai privati o delle procedure fallimentari delle imprese. Ma il numero delle vendite, nonostante i prezzi siano assai appetibili, è cresciuto solo del 25% negli ultimi tre anni. Una dato che, considerato il momento difficile dell’edilizia, è per certi versi importante. Anche se potrebbe essere ancora più rilevante con una minore difficoltà di accesso al credito e nello stipulare mutui in tempi brevi. E’ quanto emerge dalla fotografia del mercato delle aste residenziali scattata da Sogeea, società specializzata nella consulenza per operazioni immobiliari nel mercato nazionale e internazionale. Dallo studio risulta che oggi sono 43.000 in Italia le proprietà immobiliari in corso di vendita all’asta. Di queste, il 35% — pari a 14.592 — sono immobili residenziali, distribuiti in maniera omogenea tra Sud (3947), centro (3779), nord (3605) e isole (3261). La Capitale, con 1454 case nelle mani dei tribunali, è la città con il maggior numero di appartamenti all’asta. Dopo Roma, le province con il maggior numero di immobili residenziali all’asta sono Brescia, che conta 1232 immobili all’incanto, Napoli con 1094 proprietà, Palermo con 790 e Catania con 537. Stupisce Milano, con sole 3 proprietà all’asta, tutte entro i 200mila euro. Il Lazio conta 2610 immobili all’asta, seguito dalla Sicilia con 2589, dalla Lombardia con 1788
e a scendere da Campania (1782) e Puglia (1168). In Veneto ad esempio sono solo 6 le proprietà all’asta, mentre ne contano 126 la Basilicata, 295 le Marche e 222 il Friuli. La quasi totalità (89,3%) delle proprietà residenziali da battere all’asta si concentra in un range di prezzo 0/200mila euro: di questi il 65% risiede nella fascia 0/100mila. Solo poco più dell’1% del totale sono immobili over 500mila euro, perlopiù concentrati a Roma, dove si registrano ben 18 immobili all’incanto over 1milione di euro. «Spesso ancora oggi si pensa alle aste come un mondo losco il cui accesso è riservato a pochi professionisti del settore — commenta Sandro Simoncini, presidente Sogeea — In realtà, non è così: il mondo delle esecuzioni immobiliari è estremamente trasparente e acquistare casa tramite un’asta può essere veramente semplice e rivelarsi un vero affare». Rispetto ai costi, infatti, il mondo delle aste apre ai cittadini la possibilità di fare investimenti veramente vantaggiosi. Trascurando il prezzo a base d’asta (che è solo di partenza), la spesa che sostiene chi acquista è mediamente inferiore del 38%, con punte occasionali fino al 50%, rispetto agli attuali prezzi di mercato di per se già bassi in questo periodo. Gli acquisti all’asta sono inoltre procedure sicure per l’acquirente, che si trova proprietario di un immobile senza alcuna iscrizione o trascrizione. «Non vi è alcun rischio di ipoteche nascoste — continua Simoncini — che vengono cancellate dal curatore prima del decreto di trasferimento (titolo di proprietà dell’immobile) a favore dell’aggiudicatario. Inoltre in presenza di un qualsiasi abuso edilizio il nuovo proprietario ha la possibilità di presentare la sanatoria sia urbanistica che catastale entro 120 giorni dal decreto di trasferimento. Il consiglio, se si vuole essere certi di una procedura breve e di successo è farsi affiancare da qualcuno che abbia già avuto esperienza o da un professionista competente, avvocato o tecnico, che aiuti l’inesperto ad evitare gli errori». Comunque sia, analizzando quanto accaduto nei mesi precedenti si evince che dal 2009 — anno in cui i primi veri segnali della discesa del mattone italiano si sono fatti sentire — al 2013, il numero dei procedimenti esecutivi su un immobile, avviati dai Tribunali italiani su richiesta dei creditori, è schizzato quasi del 22%. Mentre la differenza anno su anno (2011/2012) si è tradotta in un aumento del 6% (con percentuale simile proseguite dal 2009 in avanti). È questa una percentuale elaborata sulla base degli recenti dati diffusi dal ministero della Giustizia, così come dall’ultimo rapporto mensile Abi (marzo 2014) riferito alla situazione a gennaio 2014, in cui le sofferenze bancarie lorde risultavano a quota 160 miliardi di euro (non tutte destinate a sfociare in un pignoramento immobiliare, così come non tutte le procedure esecutive promosse si concludono con una vendita giudiziale del cespite). Intanto, chi compra casa all’asta può ottenere sconti sempre più consistenti, che possono andare, in alcuni casi, fino al 50% rispetto al valore che lo stesso immobile avrebbe se pubblicizzato sul libero mercato. Una condizione di sconto mai così ampia e conveniente per chi compra. Ma molto meno per chi si trova costretto a vendere. Oggi poi è in fase di sperimentazione la “vendita assistita” in grado di realizzare la cessione del bene ad un prezzo concordato tra debitore e creditore in tempi brevi (5-6 volte inferiori rispetto alle tempistiche di una esecuzione immobiliare). In tal modo si consente al debitore di recuperare parte del denaro investito, trovando contestualmente una soluzione abitativa alternativa eventualmente tramite il ricorso ad un nuovo finanziamento ed al creditore di recuperare il proprio credito in tempi brevi evitando di sostenere costi legali. Le difficoltà emergono dalla fotografia del mercato delle aste residenziali scattata da Sogeea Oggi è in fase di sperimentazione la “vendita assistita” in grado di realizzare la cessione del bene ad un prezzo concordato.
07/01/2015 09:01
 
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Sfrattata per morosità una famiglia su 4 (Fonte: Corriere della Sera - di Francesco Di Frischia - 07/01/2015)

Un click per ingrandire.
[Modificato da marco--- 07/01/2015 09:01]
15/01/2015 08:46
 
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Pignoramenti + 11% in un anno
pignoramenti immobiliari, accord: nel 2014 pignorate 5.500 case, venti ogni giorno (Fonte: idealista.it - 14/01/2015)

nel 2014 i casi di pignoramenti e le esecuzioni immobiliari sono stati 5.500, una media di quasi 20 al giorno, con un incremento a dicembre dello scorso anno dell'11% rispetto al 2013. a dirlo è uno studio condotto da accord, servizio di consulenza e mediazione per chi è stato raggiunto da una procedura esecutiva con un pignormamento immobiliare

secondo accord, i primi 10 giorni del 2015 confermano un trend in crescita, tanto che le case pignorate potrebbero superare quota 100mila nello spazio di pochi mesi. "l'impennata dei pignoramenti e delle esecuzioni immobiliari - ha dichiarato antonio leone, ideatore di accord- ha portato a un incremento delle richieste di aiuto da parte delle famiglie italiane, che si rivolgono a un soggetto terzo in grado di risolvere un problema per loro insormontabile, come la cancellazione del pignoramento sull'immobile, o per impedire la svendita della casa pignorata"
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