Fonte: sabatoseraonline.it - 14 settembre 2007
Prezzi e vendite di abitazioni in calo?
In un comunicato Legambiente afferma che "stando alle agenzie immobiliari - e agli esperti del settore che lo annunciano da tempo - si starebbe sgonfiando la bolla speculativa sugli immobili".
"Stando alle agenzie immobiliari - e agli esperti del settore che lo annunciano da tempo - si starebbe sgonfiando la bolla speculativa sugli immobili. Resta da capire quando se ne accorgeranno anche gli amministratori pubblici che continuano a programmare espansioni sulla base di proiezioni demografiche astratte". Legambiente commenta così in una nota le notizie che cominciano a filtrare sulla forte frenata nelle vendite di abitazioni in vaste aree dell'Emilia Romagna e in questi giorni nel ravennate. In realtà il mercato immobiliare pare proprio trovarsi di fronte ad una situazione in cui la crescente offerta di immobili si confronta seriamente con una domanda in crisi sia per la saturazione della richiesta di fabbisogno abitativo sia per l'affermarsi di forti dubbi sulla convenienza di investire il risparmio.
Secondo Legambiente "la Provincia di Ravenna - e in particolare l'area della Bassa Romagna - rappresenta un caso particolarmente significativo anche nel quadro regionale per l'espansione dell'urbanizzazione soprattutto nei centri medio piccoli. Espansione avvenuta negli ultimi 30 anni e ancora di più recentemente con la corsa dei comuni a catturare oneri di urbanizzazione e proventi dall'ICI. Infatti dai dati del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale risulta che negli anni tra il 1976 e il 1994 il territorio urbanizzato ha avuto un incremento di 2.550 ettari (con una media di 141 ha/anno, di cui 2.153 ettari nei 99 centri abitati (media di 119 ha/anno) e 397 ettari nei 15 centri speciali (22 ha/anno) e che nel periodo 1994-2001 risulta un incremento di 2.167 ettari (con una media di 310 ha/anno), di cui 1.698 ettari nei centri abitati (media di 242 ha/anno) e 468 ha nei 15 centri speciali (67 ha/anno) Nel periodo 1994-2001 il ritmo di espansione dei centri urbani risulta quindi raddoppiato, mentre per i centri speciali appare addirittura triplicato".
Tuttavia Legambiente denuncia che, nonostante i segnali che arrivano dal mercato, "le previsioni per l’utilizzo del territorio per ulteriori insediamenti continua come ad esempio nei comuni della Bassa Romagna dove il Piano Intercomunale prevede nuove urbanizzazioni (sia per abitazioni che per attività produttive) basandosi su previsioni demografiche del tutto inconsistenti. Chissà se gli amministratori avranno il coraggio di prendere atto della realtà e rivedere radicalmente previsioni del tutto scollegate dalle reali possibilità del territorio?".