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La crisi delle agenzie immobiliari brucia 300 posti di lavoro

Ultimo Aggiornamento: 29/06/2009 16:02
27/04/2008 11:24
 
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LA CRISI DEL MATTONE travolge le agenzie immobiliari, spuntate come funghi con il boom del mercato della casa dal 2000 a oggi...
Fonte: Il Secolo XIX.it - 27/04/2008 - di Vincenzo Galiano

La crisi delle agenzie immobiliari brucia 300 posti di lavoro

LA CRISI DEL MATTONE travolge le agenzie immobiliari, spuntate come funghi con il boom del mercato della casa dal 2000 a oggi. Le stime fornite dalle due maggiori organizzazioni nazionali del settore - Fimaa e Fiaip, ambedue con sede a Genova - sono impietose: a Genova circa il 15 per cento delle agenzie avrebbe già chiuso nell’ultimo anno e, visto il trend negativo, altre alzeranno bandiera bianca nei prossimi mesi. «In valore assoluto, significa che abbiamo già perso almeno un centinaio di imprese e circa trecento posti di lavoro», dice Francesco Pinna, presidente della Federazione italiana mediatori agenti e affari (Fimaa) nonché titolare dell’Immobiliare Fieschi. Sino alla metà del 2007, quando l’onda lunga del caro mutui si è propagata dagli Stati Uniti all’Europa paralizzando di fatto la compravendita di appartamenti e uffici, sotto la Lanterna operavano circa 800 agenzie a fronte di oltre 2.000 iscritti negli elenchi degli agenti immobiliari della Camera di commercio.

Oggi le società di intermediazione tra chi cerca e chi vende un alloggio, sarebbero appunto un centinaio di meno, con una perdita di oltre trecento occupati (quasi tutti con partita Iva). «In pochi mesi siamo scesi a quota settecento agenzie, e si tratta persino di una stima ottimistica considerando che, ormai, si va avanti solo con le vendite di qualche box e ufficio», conferma Nicolò Minetti, 75 anni, titolare dell’omonima immobiliare (fondata 45 anni fa) in piazza della Vittoria e aderente alla Federazione italiana agenti immobiliari professionali (Fiaip). «Da otto, nove mesi il mercato è quasi completamente fermo: i più bravi riescono a piazzare non più del 15 per cento delle offerte in portafoglio», continua Minetti, che è anche presidente dell’Associazione proprietà edilizia (Ape).

Il calo del giro di affari, secondo Minetti e Pinna, «supera il quaranta per cento». Una situazione drammatica per i venditori di professione che, però, in prospettiva avrà l’effetto di calmierare sensibilmente i prezzi, già ridotti mediamente del 10 per cento rispetto al 2006. «Con riferimento al 2006-2007, il calo dovrebbe superare il 15 per cento nei prossimi mesi», ipotizza Minetti: «Ovvero il 20 per cento in meno delle tariffe mediamente in vigore nel 2004». In queste condizioni di prezzi al ribasso e di allungamento abnorme dei tempi di compravendita (spesso triplicati in confronto solo a dodici mesi fa), gli operatori del comparto - cresciuto a dismisura negli ultimi anni cavalcando l’impennata dei prezzi dopo l’avvento dell’euro - boccheggiano. «Le chiusure non si fermeranno - ammette Minetti - ma a soccombere saranno soprattutto i colleghi meno preparati e, diciamo anche, meno seri sul piano professionale».

Alla seconda categoria - chiarisce il decano dei mediatori immobiliari - appartengono, ad esempio, quelle agenzie che, letto sul giornale il prezzo di un immobile messo in vendita da un’agenzia concorrente, vanno direttamente dal proprietario e gli raccontano che possono garantirgli di più. Oppure quelle aziende che mandano i propri procacciatori a suonare ai citofoni dei condomini per fare la classica domanda: “Abbiamo saputo che c’è un appartamento in vendita...”. Una specie di esca per tentare di prendere all’amo qualche incarico. Se va bene, l’appartamento c’è davvero e si tenta di portarlo “a casa”». Tra le agenzie «professionalmente serie e affidabili» Minetti annovera, invece, quelle che «possono contare su un consolidato portafoglio clienti, che sono l’investimento più importante di ogni ditta. Clienti che, soddisfatti del servizio, ne portano altri sulla scia del passaparola». Adesso che la torta si è di colpo ridimensionata e la concorrenza si è fatta davvero spietata - è la tesi delle associazioni di categoria - resiste solo chi può vantare una solida preparazione alle spalle. «In questi anni - riprende Pinna - le agenzie immobiliari sono diventate occasione di lavoro per molti ragazzi che non sapevano bene che fare dopo la scuola e che, magari con la formula del franchising, sono riusciti a mettere in piedi un’attività potenzialmente redditizia». La legge 39 dell’89 ha previsto, per svolgere il lavoro di mediatore immobiliare, un patentino, obbligatorio per tutti tranne che per i ragionieri.

Dal 2001 tutti, senza distinzione, devono conseguire apposita abilitazione, attraverso un corso di tre mesi, prima di mettersi a vendere case. Ciò non ha impedito una valanga di iscrizioni alla Camera di commercio, «anche se non tutti hanno poi aperto un’agenzia», fa sapere Pinna nella veste, anche, di docente nei corsi per aspiranti agenti del mattone. Cosa accadrà adesso? «Se continua così avremo saracinesche abbassate - scuote la testa Pinna - Oltretutto, il decreto Bersani che impone la certificazione della messa a norma degli impianti prima di venderli, non ha certo facilitato le cose. Si spera in una veloce ripresa, che non può prescindere dall’abbattimento generale dei prezzi».

Non occorre aggiungere altro, la realtà, quasi sempre abilmente celata dai media, è questa.

Vedi anche:
Genova cambia look. I prezzi delle abitazioni scivolano del 15% (Fonte: MilanoFinanza - di Teresa Campo - 27/06/2009)
Ma la festa è davvero finita?
Lo stop della casa gela le agenzie
Agenti immobiliari «in crisi»: il 30% chiuderà entro l’anno
RISCHIO CHIUSURA PER LE AGENZIE IMMOBILIARI?
L'edilizia rischia il collasso: parola dei costruttori

Marco
[Modificato da marco--- 29/06/2009 16:02]
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