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Prezzi immobiliari - dati e previsioni

Ultimo Aggiornamento: 10/08/2017 22:45
16/09/2015 07:10
 
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Mercato immobiliare: diminuiscono i prezzi degli immobili e aumentano i mutui erogati. (Fonte: blogitaliano.net - 20/09/2015)

Ancora una volta scendono i prezzi delle case: nel primo semestre dell'anno 2015 l'Istat ha registrato un calo dello 0,7%.

Per il mercato immobiliare si prevede una ripresa grazie all’inarrestabile picchiata dei prezzi delle case. Secondo un recente studio condotto dalla Tecnocasa, una della agenzie leader nella compravendita di case su tutto il territorio nazionale, il primo semestre dell’anno in corso ha fatto registrare l’ennesimo calo dei prezzi degli immobili con conseguente aumento dei mutui erogati. La flessione dei prezzi delle case va avanti dal 2008, dove è stata registrata una caduta del 6,3% rispetto all’anno precedente. Negli anni a seguire ci sono stati ulteriori cali significativi, fino all’ultimo calo del 2014 pari al 7,3%. I dati pubblicati dall’Istat, hanno creato molti dubbi negli investitori, anche a causa dell’introduzione delle varie tasse sulla casa inserite nei precedenti anni. Dall’altra parte però, sono sempre di più i privati che decidono di acquistare una casa per viverci. Infatti, la picchiata dei prezzi ha caratterizzato un aumento dei mutui concessi dalle varie banche. Nell’ultimo periodo per chi decide di acquistare una casa, è più facile ottenere un mutuo ventennale, grazie alla liquidità ottenuta dagli istituti di credito dalla Banca Centrale Europea. In particolare, è aumentato il numero dei mutui concessi con tasso fisso poco superiore al 3%, per un importo medio di 110.000 euro e con durata che va da un minimo di 20 anni ad un massimo di 30 anni. Secondo i dati registrati dalla Tecnocasa, su tutto il territorio nazionale le compravendite nell’anno 2014 sono state 417.524, con un aumento del 3,6% rispetto all’anno 2013. Le vendite sono state uniformi in tutti le grandi città d’Italia, ad eccezione di Napoli che ha registrato un calo del 3,7%. La domanda del mercato immobiliare si concentra in particolar modo su trilocali o su abitazioni composte da 4 locali, confermando l’andamento degli ultimi anni. Fanno eccezione le città come Milano, Roma e Napoli, dove le richieste si concentrano in modo maggiore sui bilocali.
[Modificato da marco--- 23/09/2015 09:44]
02/10/2015 08:41
 
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Prezzi delle case in calo del 2,5% nel terzo trimestre 2015 (Fonte: idealista.it - 01/10/2015)

Secondo l’indice idealista, nel corso del terzo trimestre i prezzi delle case di seconda mano in Italia sono calati del 2,5%, attestandosi a 1.996 euro/m². Per la realizzazione di questo indice l'ufficio studi idealista ha analizzato i dati di 300.785 annunci immobiliari pubblicati su idealista tra il 1° giugno e il 30 settembre del 2015.

Si tratta della peggiore performance trimestrale dell’anno in corso, mentre l’andamento tendenziale su base annua segna uno scarto negativo del 4,2% rispetto a settembre 2014.

È un dato peggiore delle attese che lascia prevedere un calo dei valori di vendita nell’ordine del 5% a livello nazionale nel 2015. Accantonate per il momento le prospettive di stabilizzazione, almeno a livello generale, sono pochi i mercati che hanno registrato una certa tenuta dei prezzi nel corso dell’anno.

Regioni
Svalutazioni per 9 mercati regionali, le maggiori in Lombardia (-4,7%), Veneto (-4,1%) e Piemonte (-3,6%). Rispetto al delineato trend ribassista nel trimestre appena conclusosi, le macro-aree stabili o in terreno positivo superano quelle in terreno negativo (11 contro 9): Valle d’Aosta (2,2%), Emilia Romagna (1%) e Umbria (0,7%) registrano le performance migliori, lievi recuperi per altre 6 regioni; prezzi invariati in Trentino Alto Adige e Marche.

La regione più cara d’Italia resta la Liguria (2.761 euro/m²), la Calabria è il fanalino di coda con 976 euro al metro quadro.

Province
Le sofferenze più evidenti dopo il periodo estivo si sono registrate in provincia, dove i prezzi hanno subito contrazioni in 60 delle 99 aree per le quali è stato possibile seguire l’andamento tendenziale (il mese scorso erano 38), segno che nei centri minori la fase recessiva si può dire tutt’altro che conclusa. La provincia di Milano (-5,5%) guida la serie di ribassi di questa rilevazione, seguita da Venezia e Isernia, dove i prezzi calano allo stesso ritmo del 4,9%. In controtendenza, Vicenza (3,6%), Cosenza (3,2%) e Treviso (3%) segnano le migliori performance del trimestre.

Nel ranking delle province più care, Savona (3.469 euro/m²) precede Bolzano (3.041 euro/m²) e Roma (2.897 euro/m²). In tutto sono 10 le aree provinciali dove i prezzi non superano i mille euro al metro quadro, tutte al sud, tranne Biella che si conferma la più economica d’Italia, con solo 771 euro al metro quadro.

Città
Dopo due trimestri all’insegna di variazioni contenute in una forbice compresa tra il -1% e l’1% è tornata la volatilità a livello dei mercati cittadini che vedono 57 capoluoghi chiudere in terreno negativo sugli 80 monitorati.

In un contesto di ampie fluttuazioni, Vercelli (-8,2%) guida la graduatoria dei centri in calo, davanti a Udine (-5,8%) e Monza (-5,7%). All’opposto, incrementi del 4,8% a Vicenza, del 4,1% a Barletta e del 3,6% ad Ascoli Piceno.

Tra i grandi mercati cittadini si segnalano ribassi sopra la media del periodo a Roma (-3,4%), Bari (-2,9%) e Genova (-2,6%). Contenuti tra il meno 2,2% di Napoli e il meno 0,4% di Milano tutti i principali capoluoghi di regione. Rivalutazioni a Cagliari (0,5%), Firenze (0,6%) e Venezia (1,3%).

Il capoluogo lagunare si conferma la città più cara d’Italia, con i suoi 4.487 euro/m², seguita da Firenze (3.456 euro/m²) e Roma (3.437 euro/m²). Dal lato opposto, Biella è la più economica con 813 euro al metro quadro.






[Modificato da marco--- 02/10/2015 08:42]
02/10/2015 09:02
 
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Gabetti: +7,7% i prezzi delle grandi città nel Q2 2015
Date un'occhiata anche al post precedente sui dati di Idealista, i dati sono in netta contraddizione, dove starà il vero... a metà come al solito? [SM=g1749697]
Grandi città: prezzi case ad un passo dalla stabilità (Fonte: monitorimmobiliare.it - 01/10/2015)

Trend in miglioramento sul mercato residenziale: secondo le rilevazioni dell’Ufficio Studi Gabetti presso le agenzie immobiliare che fanno parte del network Gabetti, Professionecasa e Grimaldi, nel primo semestre del 2015 si è registrata una variazione media dei prezzi del –2% per le grandi città, rispetto al 2° semestre del 2014.

Tale variazione, piuttosto contenuta, segue quella registrata nel 2014 (-6,5%) e nel 2013, che aveva visto per le grandi città un –8% rispetto al 2012. In particolar modo Milano (-0,7%) ha registrato la variazione più lieve, seguita da Genova (-1%) che aveva invece mostrato sensibili flessioni nel 2014. Si hanno indici di variazioni simili per Roma (-1,8%), Firenze (-1,9%), Torino (-2%) e Palermo (-2%), mentre a Bologna (-2,8%) e a Napoli (-2,9%) si è registrata la variazione maggiore.

Se i dati del Q1 2015 risentono del fenomeno precedentemente descritto, dovuto al cambiamento del regime delle imposte di registro, a livello trimestrale i dati del Q2 2015, mostrano invece un andamento positivo per tutte le grandi città prese in considerazione (+7,7%).

La variazione è stata particolarmente positiva a Torino (+16,3%) e Palermo (+16,1%). Seguono Firenze (+11,8%), Milano (+9,2%), Roma (+5%), Genova (+4,4%) e Bologna (+3,2%), mentre Napoli registra la variazione più contenuta (+0,5%).


Sotto il profilo dell’offerta, si conferma una crescente polarizzazione tra soluzioni di buon livello qualitativo (in termini di caratteristiche costruttive, efficienza energetica, location e contesto circostante) e quelle situate in zone periferiche di scarso appeal, o le cui peculiarità intrinseche non incontrano le esigenze della domanda.

I tempi medi di vendita nelle grandi città si sono ridotti da una media di 6 mesi nel 2° semestre 2014 a circa 5,5 mesi nel 1° semestre 2015. La situazione resta molto differenziata, a seconda delle specifiche caratteristiche del prodotto immobiliare e soprattutto del prezzo di mercato degli immobili. In particolare, gli immobili con caratteristiche appetibili i cui prezzi sono stati riallineati hanno tempi di vendita variabili tra i 3 e i 4 mesi.

Gli sconti medi tra prezzo richiesto dal venditore e prezzo di chiusura della trattativa per le grandi città rimangono su una media del 15%.

Anche questa media vede in realtà una sensibile differenza tra immobili con prezzi allineati, che vedono ridursi la percentuale indicata anche sotto il 10% che vedono sconti anche oltre il 20%
[Modificato da marco--- 02/10/2015 09:05]
03/10/2015 09:55
 
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Istat - indice prezzi abitazioni
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10/10/2015 09:31
 
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Prezzi case: accelera il mattone in Europa, ma l'Italia segna il secondo maggior calo della zona euro (Fonte: idealista.it - 09/10/2015)

Scalda i motori il mercato immobiliare nell'Eurozona che, dopo lo 0,7% registrato nel primo trimestre dell'anno, si è attestato a un + 1,1% nel secondo. Mentre il mattone accelera in Svezia, Ungheria e Irlanda, in Italia segna la seconda maggior caduta della zona euro (-3%).

Se nella zona euro, il prezzo delle case è cresciuto dell'1,1% rispetto allo scorso anno, in Europa l'aumento è stato del 2,3%. Se analizziamo l'andamento rispetto al trimestre precedente si segnala una crescita dell'1,2% nell'eurozona e dell'1,3% nel vecchio continente.

Analizzando l'andamento dei prezzi nei singoli Paesi, vediamo che l'Italia registra il secondo maggior calo in termini annuali dell'Eurozona (-3%), dopo la Lettonia (-4,4%) e prima della Francia (-2,2%). La crescita maggiore si è registrata in Svezia (+13%), Ungheria (+11,9%) e Irlanda (+10,7%) ed Estonia (+10,5%).

Rispetto al trimestre precedente il maggior incremento si è registrato a Cipro (+7,4%) Austria (+6,4%), Danimarca e Spagna (+4,1%), mentre la caduta maggiore in Romania (-1,1%), Malta (-0,3%) e Italia (-0,1%)




[Modificato da marco--- 10/10/2015 09:32]
30/10/2015 08:53
 
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Bilancio prezzi case: dove sono scesi di più e dove meno dal 2007 ad oggi (Fonte: monitorimmobiliare.it - 29/10/2015)

Ora che i valori degli immobili residenziali si sono assestati (o sono ad un passo dal farlo) è tempo di di tirare le somme e fare un bilancio.

Ecco, per chi compra casa oggi e per chi vende (per disinvestire dal mattone o per acquistare un'altra casa), il quadro nelle 10 grandi città italiane, misurato da un confronto dell'Ufficio Studi Tecnocasa.

Dal 2007 ad oggi le migliori sono state Firenze e Milano, città dove i prezzi sono sì scesi, ma meno che altrove grazie ad una forte domanda non solo di prima casa, ma anche di immobili destinati all'investimento, che ha evitato il peggio.

Milano ha retto bene questi anni di crisi immobiliare, perdendo “solo” il 27,2%.

Va da sé che i prezzi sono diminuiti di più in semicentro e periferia, mentre nelle zone centrali hanno retto decisamente meglio.

Il capoluogo lombardo chiude inoltre il primo semestre del 2015 con una diminuzione dei valori dello 0,9%, grazie ad una buona tenuta sia del segmento ad uso residenziale sia di quello ad uso investimento.

Bene anche Torino, dove la contrazione dei valori nel primo semestre 2015 è stata del 3,6% e le diminuzioni più importanti dei prezzi si sono registrate nel 2012 e nel 2013, rispettivamente -10,8% e -10,9%.

Nella prima parte dell'anno Roma segnala una contrazione dei valori del 2,1%.

L'anno più difficile per il mercato immobiliare della Capitale è stato sicuramente il 2012, con un calo dei valori del 10,1%. Roma rimane tra le città in cui la percentuale di acquisti per investimento è superiore al dato medio nazionale.

E' il 2012 l'anno in cui a Napoli si attesta la discesa dei prezzi più importante (-12,7%). Nel primo semestre del 2015 il calo è stato ancora piuttosto sentito: - 3,4%.

Sulla stessa lunghezza d'onda Bari: nel primo semestre 2015 i prezzi di hanno fatto registrare un calo del 3,2%. Il 2011 ed il 2012 sono stati gli anni peggiori per il mercato del capoluogo pugliese.

Dall'inizio del trend ribassista gli immobili a Palermo hanno perso il 37,4%, mentre nel primo semestre 2015 il capoluogo siciliano registra una diminuzione delle quotazioni pari al 2,3%, uno dei risultati migliori degli ultimi anni.

Dal 2007 al I semestre 2015 le quotazioni a Verona si sono contratte del 36,6%, mentre nel primo semestre del 2015 perdono il 2,5%.

Infine Genova, che ha risentito in modo importante della crisi.

Gli immobili, dal 2007, hanno perso il 44,8%.


Dal 2012 la città ha dato forti segnali di contrazione, con una sofferenza accentuata soprattutto nelle zone periferiche e con un'offerta qualitativamente molto bassa.

Nella città della lanterna durante i primi sei mesi dell'anno la contrazione dei prezzi è stata del 4,4%.

Ma tra le dieci grandi città italiane la maglia nera va a Bologna, città dove i valori immobiliari hanno perso maggiormente dall'inizio della crisi, segnando un -46,1%.

Il 2012 ed il 2013 sono gli anni in cui c'è stati il ribasso più forte, rispettivamente -13,9% e -11,6%.
[Modificato da marco--- 30/10/2015 08:54]
03/11/2015 07:05
 
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Case a Roma una crisi di prezzi lunga nove anni (Fonte: La repubblica Roma - di Adriano Bonafede - 03/11/2015)

Un click per ingrandire


[Modificato da marco--- 03/11/2015 07:10]
06/11/2015 07:04
 
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Dopo nove mesi di ribassi, ad ottobre crescono per la prima volta i prezzi delle case (Fonte: idealista.it - 05/11/2015)

Timido risveglio dei prezzi delle case ad ottobre (+0,2%), che segna il ritorno dei valori in terreno positivo per la prima volta in questo 2015. Ora il prezzo medio delle abitazioni in Italia è stabile a 1.998 euro al metro quadro. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso i prezzi sono calati del 4,2%, secondo l’indice dei prezzi delle case di seconda mano di idealista...






[Modificato da marco--- 06/11/2015 07:05]
20/11/2015 08:55
 
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Casa, in dieci anni perso valore del 40% (Fonte: assesempione.info - 19/11/2015)

Milano - "Il periodo 2005-2015 è stato contraddistinto da una progressiva e per certi versi drammatica contrazione delle compravendite (passate da 858.000 a circa 500.000), da un calo generalizzato dei prezzi e soprattutto, da una perdita di valore degli immobili (stimabile attorno al -40%). Questa concomitanza di fattori ha contribuito alla riduzione del ritorno sull'investimento, passato dal 6,5% del 2005 all'attuale 2,5%, e ha reso gli italiani più consapevoli che il valore di un immobile non è sempre destinato ad aumentare. Le case invecchiano e la qualità della vita al loro interno, in mancanza di interventi strutturali, peggiorerà. Che il deterioramento del patrimonio immobiliare italiano sia un problema è un dato di fatto: il 47% degli immobili residenziali ha oltre quarant'anni e appena il 7% ne ha meno di dieci". E' quanto evidenzia un'indagine condatta dall'Ufficio Studi del portale Immobiliare.it che ha tenuto oggi una conferenza stampa per i suoi 10 anni analizzando il mercato della casa degli ultimi anni e indicando le prospettive per i prossimi. "Il decennio appena trascorso - è stato anche evidenziato - è stato contraddistinto dal boom della ricerca sul web, che ha fornito maggiori opportunità e più trasparenza. Nel 2005 solo il 9% delle ricerche di una casa avveniva sul web, oggi siamo già al 63% e, secondo le stime di Immobiliare.it, nel 2025 la percentuale arriverà all'80%. Dal 2005 a oggi si è assistito a un mutamento significativo della domanda di immobili residenziali, a partire dalla tipologia contrattuale: mentre nel 2005 il 71% di chi cercava casa puntava all'acquisto, questa percentuale è scesa oggi al 58%; in prospettiva, nel 2025 quello tra immobili in affitto e immobili in vendita si trasformerà in un vero e proprio testa a testa (44% vs. 49%)". Secondo Immobilirae.it, "nei prossimi anni assisteremo all'avvicinamento della situazione italiana a quella di altri Paesi europei, come la Germania, dove i cittadini tendono a preferire la locazione". "A determinare questo cambiamento - dichiara Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Immobiliare.it - contribuiranno una sempre maggiore mobilità del lavoro, la difficoltà nel disporre di un capitale iniziale per investire nel mattone e un diverso modo di percepire la casa in cui si vive. Emergeranno nuove forme di coabitazione con modalità molto simili alla condivisione di auto e oggetti, già in essere in questi anni".
In prospettiva, poi, è stato spiegato "nel 2025 il 24% degli immobili in vendita e il 21% del patrimonio immobiliare italiano sarà energeticamente efficiente. Dal punto di vista energetico il 52% delle nostre case si troverà almeno in una condizione adeguata, avendo magari subito riconversioni, profondi mutamenti strutturali o sostanziali riqualificazioni, anche ambientali e d'uso. Secondo un'analisi condotta da Immobiliare.it (http://www.immobiliare.it) in occasione del suo decimo anno di attività, è già in essere una mutazione genetica del "sistema-casa", tanto per gli aspetti economici, quanto per l'architettura e il valore simbolico dell'abitazione nella società. La ripresa del mercato immobiliare, e il miglioramento dell'offerta, partiranno proprio da qui".
28/11/2015 09:03
 
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Piacenza: prezzi -15% negli ultimi 4 anni
Valore immobili, a Piacenza in 4 anni perso il 15%. "Fiducia nella ripresa" (Fonte: piacenzasera.it - 27/11/2015)

Negli ultimi 4 anni a Piacenza il valore degli immobili, considerando le varie zone della città, ha subìto mediamente un calo del 14-15%. Sono i dati contenuti nell’edizione 2015 dell’Osservatorio Immobiliare della Fiaip (la federazione degli agenti immobiliari) presentato a Palazzo Farnese nel corso del tradizionale incontro che ha raccolto diverse voci di esperti e operatori del settore...
28/11/2015 09:08
 
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Arco (Trento) prezzi -28% negli ultimi 10 anni
Case ad Arco, dal 2006 prezzi scesi del 28% (Fonte: trentinocorrierealpi.gelocal.it - 27/11/2015)

ARCO. Nell'ultimo decennio il prezzo medio delle abitazioni, nell'Alto Garda, è letteralmente crollato. Oggi per comprare un appartamento ad Arco si deve sborsare un terzo in meno rispetto al 2006. C'è però un rovescio della medaglia: chi oggi vende un'abitazione comperata quando il prezzo del mattone era alle stelle non fa un grande affare...
02/12/2015 08:41
 
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Aumenti insieme a cali a macchia di leopardo, la media nazionale dei prezzi praticamente è invariata, dovesse proseguire così forse indicherebbe di un periodo di transizione verso una debole risalita dei prezzi.

Indice idealista, a novembre ancora su i prezzi delle case (Fonte: idealista.it - 01/12/2015)

Prezzi delle case in rialzo dello 0,1% a novembre in Italia, a una media di 2.000 euro/m2, secondo l’indice immobiliare di idealista.

Arriva la conferma del dato del mese precedente, che aveva segnato il ritorno in terreno positivo dei valori delle abitazioni già esistenti, lasciando intravedere segnali di ripresa dopo 9 mesi di ribassi. Tuttavia il calo accumulato dagli immobili residenziali su base annua vale 3,5 punti percentuali.

Nonostante il dato tendenziale mostri una timida ripresa, le cifre nascondono ancora oscillazioni di rilievo da un capo all’altro della Penisola.

Regioni

Indici su a novembre in 8 delle 20 regioni italiane, con i rialzi più marcati in Molise (2,1%), Lombardia (1,7%) e Veneto (1,5%). Valori in stallo in Sardegna, ribassi nel resto delle regioni dall’Emilia Romagna (-0,3%) al Trentino Alto Adige (-2,3%), la regione che insieme a Friuli Venezia Giulia (-1,9) e Campania (-1,3%) segna il calo maggiore del periodo.

Liguria sempre in cima alla graduatoria regionale dei prezzi, a una media di 2.806 euro al metro quadro, seguita da Lazio (2.658 euro/m2) e Valle d’Aosta (2.523 euro/m2).. Le macroaree più economiche sono Calabria (987 euro/m2), Molise (1.136 euro/m2) e Basilicata (1.221 euro/m2).

Province

Sul totale delle province italiane rilevate*, 43 hanno chiuso il mese con variazioni positive, con i prezzi che hanno registrato gli incrementi maggiori nelle province di Rimini (3,4%), Milano (3%) e Brescia (4,1%). All’opposto, Rovigo (-9,4%), Gorizia (-7,6%) e Avellino (-9,4%) sono le aree che sperimentano i cali più decisi.

Savona (3.574 euro/m2) è la provincia più cara, seguita da Bolzano (3.039 euro/m2) e Roma (2.859 euro/m2). I valori più bassi della Penisola si trovano invece a Biella (764 euro/m2), Caltanissetta (872euro/m2) e Medio Campidano (888 euro/m2).

Grandi città e capoluoghi

Continuano ad aumentare le città capoluogo in terreno positivo, salite a 44 su 106 monitorate a novembre, con un incremento del 40% rispetto al mese precedente. La migliore performance su base mensile spetta a Pistoia (3,8%), la peggiore ad Avellino (-9,4%).

Prezzi stabili nei capoluoghi di regione e nei grandi centri, tra i quali spiccano il rimbalzo di Milano (1,5%) e i ribassi di Cagliari (-1,7%) e Palermo (-2%).

Nella graduatoria dei prezzi Venezia (4.413 euro/m²) è la città più cara davanti a Milano (3.462 euro/m²) e Firenze (3.415 euro/m²). Dall’altra parte Biella (812 euro/m²) è la città più economica seguita da Caltanissetta (865 euro/m²) e Agrigento (980 euro/m²).






[Modificato da marco--- 02/12/2015 08:51]
29/12/2015 07:03
 
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Case, non si arresta il calo dei prezzi: -5% nel 2015 (Fonte: idealista.it - 28/12/2015)

Nel corso del 2015 accelera la caduta del prezzo dell’usato in Italia, dove i valori delle abitazioni sono calati del 5%, a 1.973 euro/m² dopo un’ulteriore flessione dell’1% nell’ultimo trimestre.

I prezzi continuano a scendere confermando una tendenza in atto ormai dal 2010, anche se in alcune delle principali piazze immobiliari del Paese le quotazioni presentano variazioni positive.

Per Vincenzo De Tommaso, responsabile dell’ufficio studi di idealista: “L’anno si chiude con un calo dei valori oltre le attese, ma il quadro generale, in graduale miglioramento, fa ben sperare per un 2016 vivace sul fronte delle transazioni e più stabile sul fronte dei prezzi. Valori che, secondo le nostre attese potrebbero oscillare in una forbice compresa tra il -2,5% e lo 0%, dato rivisto a ribasso dopo il risultato dell’ultimo trimestre, inferiore alle aspettative”
Regioni

Solo la Valle d’Aosta chiude l’anno con un bilancio positivo relativamente ai prezzi del già esistente: 1,1%. In tutte le altre regioni si assiste a un deprezzamento del valore immobiliare della casa, con la maggior caduta in Friuli Venezia Giulia, dove i valori sono calati dell’8,3% negli ultimi dodici mesi. Subito a seguire si collocano il Piemonte (-8%) e la Lombardia (-7,2%). I ribassi minori nelle Marche (-0,9%) e in Trentino Alto Adige (-0,6%).

La Liguria, con 2.734 euro al metro quadro, continua a guidare la graduatoria dei prezzi a livello regionale seguita dal Lazio (2.648 euro/m²) e Valle d’Aosta (2.473 euro/m²). All’opposto della tabella troviamo la Calabria, fanalino di coda con i suoi 976 euro.

Provincia

Il 2015 è stato un anno che ha visto la prevalenza di valori negativi molto marcati a livello provinciale, con prezzi in calo in 67 delle 103 macro aree rilevabili in questo rapporto, segno che nei centri minori la fase recessiva si può dire tutt’altro che conclusa. La provincia di Roma (-12,8%) quida la lunga sequenza di ribassi davanti a Enna (-11,7%) e Torino (-10,6%). Cali a due cifre anche a Genova (-10,3%), Siena (-10,3%) e Gorizia (-10,1%). All’opposto, rimbalzi importanti nelle province di Verona (11,5%), Pesaro Urbino (9,1%) e Rimini (6,2%).

Nel ranking dei valori, Savona (3.423 euro/m²) continua ad essere la provincia più cara, davanti a Bolzano (3.117 euro/m²) e Roma (2.847 euro/m²). In tutto sono 11 le aree provinciali dove i prezzi non superano i mille euro al metro quadro, tutte al sud tranne Biella, che chiude la graduatoria dei prezzi con 754 euro al metro quadro.

Città

I prezzi hanno proseguito in trend discendente nella maggior parte delle città capoluogo italiane: 41 dei 93 centri monitorati durante il corso dell’anno hanno accumulato ribassi superiori al 5%.
Cali a due cifre in 9 centri a partire da Pordenone (-17,4%), Vercelli (12,3%) e Barletta (-11,7%), dove i prezzi sono crollati.

Anche l’andamento dei principali mercati rispecchia la tendenza generale, con rare eccezioni come Milano (0,7%) e Napoli (0,1%), pressoché stabili durante l’arco dell’anno. Per il resto, cali sopra la media nazionale nel periodo di analisi a Genova (-11,6%), Bari (-8%), Padova (-7,6%), Roma (-7,5%) e Palermo (-7%). Svalutazioni sotto la soglia del 5 per cento a Catania (-4,1%), Firenze (-2,2%), Venezia (-1,6%) e Bologna (-0,2%).

Nel ranking delle città più care, Venezia (4.383 euro/m²) precede Milano (3.489 euro/m²) e Bolzano (3.420 euro/m²), che scalzano Roma (3.396 euro/m²) e Firenze (3.394 euro/m²) dal podio. La capitale è scivolata dalla seconda alla quarta posizione del ranking dei valori immobiliari rispetto a un anno fa. Nella parte opposta della tavola, Biella perde ancora terreno e rimane la città dove comprare casa costa meno, con solo 795 euro/m².


Indice_annuale_prezzi_2015.pdf
[Modificato da marco--- 29/12/2015 07:04]
11/01/2016 08:57
 
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ISTAT: incremento dei prezzi delle abitazioni (Fonte: infobuild.it - 11/01/2016)

L’Istat ha emanato gli ultimi dati sull’indice dei prezzi, nel terzo trimestre 2015, sulla base delle stime preliminari, delle abitazioni (IPAB) acquistate dalle famiglie sia per fini abitativi sia per investimenti, che aumenta dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e diminuisce del 2,3% nei confronti dello stesso periodo del 2014.

Viene registrato, per la prima volta, dopo quattro anni, un aumento dei prezzi delle abitazioni su base congiunturale (+0,2%). L’incremento è trainato dal rialzo dei prezzi delle abitazioni nuove (+1,4%); per le abitazioni esistenti si registra invece un lievissimo calo (-0,1%).

La diminuzione su base annua dell’indice generale dei prezzi delle abitazioni, pur confermandosi, continua a ridimensionarsi (-2,3% dal -2,9% del secondo trimestre) grazie al contributo dei prezzi sia delle abitazioni nuove (-0,5% dal -1,6% del secondo trimestre) sia di quelle esistenti (-2,9% da -3,3% del trimestre precedente).

L’aumento congiunturale e la conferma del progressivo ridimensionamento delle flessioni tendenziali dei prezzi delle abitazioni si manifestano in un quadro di ripresa del mercato immobiliare residenziale in termini di numero di compravendite (+10,8% su base annua nel terzo trimestre 2015 secondo i dati diffusi dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate).

Il differenziale in valore assoluto tra la variazione tendenziale dei prezzi delle abitazioni esistenti e quella dei prezzi delle abitazioni nuove risulta pari a 2,4 punti percentuali, tornando ad ampliarsi dopo il minimo raggiunto nel secondo trimestre quando fu pari a 1,7.

In media, nei primi tre trimestri del 2015, i prezzi delle abitazioni diminuiscono del 2,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sintesi di un calo dei prezzi dell’1,4% per le abitazioni nuove e del 3,5% per quelle esistenti.
04/02/2016 09:11
 
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I prezzi delle case italiane aumentano dello 0,3% a gennaio, ma calano a Roma (tabelle città) (Fonte: idealista.it - 03/02/2016)

Secondo l’indice dei prezzi di idealista, a gennaio il valore delle case di seconda mano ha segnato un lieve rialzo dello 0,3%, attestandosi a una media di 1.979 euro/m2.

Nonostante il dato tendenziale mostri una lento ritorno su valori stabili, l’andamento anno su anno segna un calo pari a 3,6 punti percentuali. Il mercato italiano rimane asimmetrico, con zone ancora in fase di correzione dei prezzi e altre ancora stabili o in via di recupero.

Regioni

Sono 9 le regioni che hanno visto un incremento dei valori del proprio parco immobiliare nell’ultimo mese, con le performance maggiori in Veneto (2,6%), Friuli Venezia Giulia (2,1%) e Lombardia (1,9%). All’opposto, è il Molise (-3%) la regione dove le quatto mura si sono svalutate di più, seguita da Trentino Alto Adige (-2,6%), Piemonte (-1,7%) e Lazio (-1,3%).

Liguria sempre in cima alla graduatoria regionale dei prezzi, a una media di 2.737 euro al metro quadro, seguita da Lazio (2.615 euro/m2) e Valle d’Aosta (2.504 euro/m2).. La macroarea più economica è sempre la Calabria (972 euro/m2), seguita da Molise (1.095 euro/m2) e Basilicata (1.285 euro/m2).

Province

47 delle 107 delle province italiane rilevate in questo rapporto* hanno chiuso il mese in terreno positivo. Gli incrementi maggiori nelle province di Ascoli Piceno (5,2%), Cremona (5%) e Brescia (4,9%). Viterbo (-7,3%), Pistoia (-4,1%) e Grosseto (-3,9%) accelerano la caduta. A livello provinciale si manifestano ancora variazioni piuttosto ampie, dovute in particolare a una certa instabilità della situazione nei centri minori e nei piccoli comuni

Il ranking delle province più care vede in testa Savona (3.394 euro/m2), seguita da Bolzano (3.002 euro/m2) e Roma (2.807 euro/m2). I valori più bassi della Penisola si trovano invece a Biella (749 euro/m2), Isernia (819 euro/m2) e Agrigento (872 euro/m2).

Grandi città e capoluoghi

Aumenta da 46 a 51 il numero delle città capoluogo in terreno positivo a gennaio; tra queste Vercelli (3,7%), Macerata (3,6%) e Fermo (3,5%) sono i centri dove le aspettattive dei proprietari sono cresciute di più. Le performance peggiori su base mensile spettano invece a Terni (-7,4%), Viterbo (-7%) e Cuneo (-5,3%).

Nei capoluoghi e nei grandi centri le variazioni sono generalmente contenute in una forbice compresa tra il -1,5% e l’1,5%; fuori da questo range Milano (2,6%) e Bologna (1,8%) fanno segnare gli andamenti positivi più marcati; tonfo a Torino (-5%), sempre più giù Genova (-2,1%) e Roma (-1,5%).

Nella graduatoria dei prezzi Venezia (4.419 euro/m²) è la città più cara davanti a Milano (3.580 euro/m²) e Firenze (3.403 euro/m²), mentre la capitale (3.345 euro/m²) scende al quinto scalino del ranking dopo Siena (3.350 euro/m²). Dall’altra parte della graduatoria è ancora Biella il fanalino di coda con i suoi 792 euro al metro quadro.
02/03/2016 08:58
 
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Prezzi delle case in calo nel 2015. Gabetti: “Scesi del 4%” (Fonte: idealista.it - 10/03/2016)

Se sul fronte delle compravendite nel 2015 il panorama è apparso più roseo, lo stesso non si è potuto dire per quanto riguarda i prezzi. Secondo le rilevazioni dell’Ufficio Studi Gabetti presso le agenzie dei network Gabetti, Professionecasa e Grimaldi, lo scorso anno è stata registrata una variazione media dei prezzi del -4% per le grandi città, rispetto al 2014.

Si tratta di una variazione che segue quella registrata nel 2014, anno in cui per le grandi città era stato registrato un -6,5% rispetto al 2013.
Nel secondo semestre 2015 variazione media intorno al -2%

L’analisi ha evidenziato che nel secondo semestre 2015, in un contesto di aumento delle compravendite, i prezzi del mercato residenziale nelle grandi città sono scesi in media del 2%.

Firenze (-0,5%) ha registrato la variazione più lieve, seguita da Roma (-0,9%), Napoli (-1%) e Milano (-1,3%). Torino e Bologna hanno registrato rispettivamente una variazione del -1,5% e del -1,6%; Palermo (-5%) e Genova (-4%) hanno registrato le diminuzioni maggiori.
Per il 2016 stabilizzazione dei prezzi

Per il primo semestre 2016 l’Ufficio Studi Gabetti prevede una progressiva stabilizzazione dei prezzi, in un contesto di aumento delle compravendite.
[Modificato da marco--- 11/03/2016 08:58]
04/04/2016 14:06
 
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Immobili, nel 2015 si riduce calo prezzi case (Fonte: milanofinanza.it - 04/04/2016)

Nel 2015 in media i prezzi delle abitazioni sono diminuiti del 2,4% rispetto al 2014 (quando la variazione media annua era stata pari a -4,4%). Lo comunica l'Istat la quale spiega che il calo è imputabile a una flessione del 2,8% dei prezzi delle abitazioni esistenti (dopo il -5,2% del 2014) e dell'1,3% dei prezzi di quelle nuove (era -2,2% nel 2014). Il ridimensionamento del calo in media d'anno dei prezzi delle abitazioni si è manifestato in presenza di segnali di ripresa dei volumi compravenduti (+6,5% è l'incremento registrato per il 2015 dall'Osservatorio del Mercato Immobiliare dell'Agenzia delle Entrate per il settore residenziale). Rispetto al 2010, nel 2015 i prezzi delle abitazioni sono diminuiti del 13,9% (-1,2% per le abitazioni nuove, -18,9% le esistenti).

Nel quarto trimestre 2015, sulla base delle stime preliminari, prosegue la nota dell'Istat, l'indice dei prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie, sia per fini abitativi sia per investimento, è diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% nei confronti dello stesso periodo del 2014 (era -2,3% nel trimestre precedente).

La progressiva riduzione dell'ampiezza della flessione tendenziale dei prezzi delle abitazioni si conferma anche nel quarto trimestre del 2015, grazie soprattutto alle abitazioni esistenti, i cui prezzi, dopo il -2,8% del terzo trimestre, hanno registrato un calo pari all'1% nel quarto. I prezzi della abitazioni nuove sono diminuiti su base annua dello 0,5% (era -0,9% nel terzo trimestre).

Pertanto, il differenziale in valore assoluto tra la variazione tendenziale dei prezzi delle abitazioni esistenti e quella dei prezzi delle abitazioni nuove si riduce, portandosi a 0,5 punti percentuali (da 1,9 del trimestre precedente). Il ribasso congiunturale è dovuto sia alla diminuzione dei prezzi delle abitazioni nuove (-0,5%) e, in misura più contenuta, al calo di quelli delle abitazioni esistenti (-0,1%).
04/04/2016 15:25
 
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Mercato immobiliare, cosa ci aspetta nel triennio 2016-2018 (Fonte: idealista.it - 04/04/2016)

Il triennio 2016-2018 si presenta come un periodo di crescita delle transazioni favorito da una certa stabilità dei prezzi nei primi due anni e da una risalita dei valori a partire dal 2018. A dirlo è il rapporto di Yard, società di servizi e valutazioni immobiliari, con la collaborazione del Censis, che per le sue elaborazioni ha utilizzato il Rei, Real Estate Italia Idex.

Ciò che ci aspetta nel prossimo triennio è inanzitutto una normalizzazione e, necessaria modernizzazione, del real estate italiano, basate su un più avanzato rapporto tra domanda e offerta. Il consumo abitativo risponderà sempre più alle effettive esigenze dei diversi segmenti sociali.

Compravendite e prezzi seguiranno una tendenza che vedrà la crescita delle prime e una sostanziale stabilizzazione dei secondi, che torneranno ad aumentare solo nel 2018. In altri termini al "surriscaldamento" della domanda seguirà il "riscaldamento" dei valori, destinati poi a ritornare a seguire un trend cogruente con quello di lunga periodo. Si stima, infatti, che i prezzi possano segnare un nuovo massimo intorno al 2024 superiore a quanto raggiunto in precedenza.

Per quanto riguarda il comparto residenziale si assisterà a un aumento delle compravendite: +4,8% nel 2017 e +8,7% nel 2017 e +5,9% nel 2018. Per quanto riguarda i prezzi, continuerà la contrazione dei valori nel 2016 e nel 2017 di poco più del 2%, per tornare in campo positivo nel 2018 (+5,5%).






[Modificato da marco--- 04/04/2016 15:26]
04/05/2016 08:50
 
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Indice idealista: i prezzi delle case italiane calano dell’1,4% nel mese di aprile (Fonte: idealista.it - 03/05/2016)

Il prezzo medio delle abitazioni di seconda mano in Italia ha segnato un calo dell’1,4% durante il mese di aprile, attestandosi a una media di 1.966 euro/m2. L’andamento tendenziale resta negativo, con un calo di 4,5% punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

È quanto rileva l’ufficio studi del portale idealista, un risultato che viene dopo un inizio d’anno movimentato sul fronte delle transazioni, favorite dall’impulso dato dagli istituti di credito sui mutui e da un mercato dove i prezzi delle case sono divenuti più sostenibili.

Tuttavia l’ulteriore calo dei valori immobiliari mostra che la bilancia tra domanda e offerta pende ancora a favore degli acquirenti e i venditori devono contenere le loro pretese per essere competitivi. Senza contare che l’occupazione e i salari non sono ancora ripartiti, un elemento di ulteriore depressione per i prezzi. Difficilmente si vedranno grossi recuperi nei prossimi trimestri.

Regioni
Solo Sardegna, Basilicata e Veneto conseguono mantenere i valori del loro parco immobiliare pressoché invariati nel mese appena trascorso. Tutte le altre regioni italiane segnano battute d’arresto a partire dal -4,4% del Friuli Venezia Giulia, che precede Trentino Alto Adige (-4,3%) e Umbria (-2,6%) nella graduatoria dei ribassi.

A livello di valori nominali la Liguria resta la più cara con una media di 2.722 euro al metro quadro, seguita da Lazio (2.616 euro/m2) e Valle d’Aosta (2.573 euro/m2).. La macroarea più economica è sempre la Calabria (961 euro/m2), seguita da Molise (1.107 euro/m2) e Basilicata (1.161 euro/m2).

Indice idealista: i prezzi delle case italiane calano dell’1,4% nel mese di aprile

Province
43 delle 106 delle province italiane rilevate in questo rapporto* hanno chiuso il mese in terreno positivo. Variazioni ancora piuttosto ampie, indice d’instabilità dei mercati minori e dei piccoli comuni, determinano i forti incrementi a Gorizia (5,6%), Massa Carrara (4,9%) e Trieste (4,9%). La maggior parte dei centri marca una tendenza negativa con il picco più basso a Udine (-8,8%), Latina (-7%) e Bari (-6,3%).

Il ranking delle province più care vede in testa Savona (3.353 euro/m2), seguita da Bolzano (3.002 euro/m2) e Roma (2.850 euro/m2). Biella (706 euro/m2) è sempre il fanalino di coda davanti ad Agrigento (884 euro/m2) ed Enna (902 euro/m2).

Indice idealista: i prezzi delle case italiane calano dell’1,4% nel mese di aprile

Grandi città e capoluoghi
A dispetto della battuta d’arresto registrata dai prezzi ad aprile, c’è una prevalenza di capoluoghi in terreno positivo (57) su quelli che chiudono il mese in terreno negativo (49). Nonostrante quindi sullo sfondo il quadro resti prevalentemente negativo, la corsa a ribasso dei prezzi va lentamente riassorbendosi a livello dei centri maggiori. Trieste, che segna la migliore performance del periodo (5,5%), è un esempio emblematico della situazione descritta sopra; la sue provincia soffre mentre il mattone in città fa registrare incrementi. Oltre al capoluogo friulano, anche Vicenza (4,5%) e Terni (4,4%) e Varese (3,4%) si segnalano per rimbalzi superiori al 3%.

Nei grandi centri variazioni positive per Napoli (2,3%), timido recupero per Roma (0,6%) e Torino (0,5%); contrazioni modeste o comunque inferiori alla media del periodo per Venezia (0,6%), Milano e Bologna, entrambe con una contrazione dello 0,7%, e Firenze (-1%); cali più decisi a Genova (-1,7%) e a Bari (4,1%).

Nella graduatoria dei prezzi Venezia (4.423 euro/m²) è la città più cara davanti a Milano (3.460 euro/m²) e Roma (3.386 euro/m²), che ritorna sul podio dei prezzi nazionali precedendo Firenze (3.368 euro/m²). Ultima nella graduatoria stilata dal portale idealista c’è Biella con 742 euro al metro quadro.

Indice idealista: i prezzi delle case italiane calano dell’1,4% nel mese di aprile

L’indice dei prezzi degli immobili di idealista
Il portale immobiliare idealista è attualmente una delle pagine web più utilizzate in Italia da privati e professionisti immobiliari per la vendita, l’acquisto e l’affitto di immobili. Con una base dati di circa 800mila immobili l’ufficio studi idealista realizza analisi e studi relative al prezzo delle abitazioni nel nostro Paese dal 2007.

Per la realizzazione di quest’indice sono stati analizzati i dati di 312.600 annunci immobiliari pubblicati su idealista tra il 25 marzo e il 25 rprile del 2016; questi immobili hanno superato il controllo di qualità basato su informazioni come prezzo, dimensione, distribuzione e non duplicazione.

Per permettere una sufficiente standardizzazione dei risultati sono analizzati soltanto i comuni che hanno mantenuto una media costante di 50 o più annunci di case di seconda mano in vendita, nel corso del periodo di studio. I comuni che non hanno raggiunto questa media sono stati esclusi dal campione di analisi, al pari di quelli che hanno registrato una variazione di più del 30% del numero di annunci nel periodo dato.






[Modificato da marco--- 04/05/2016 08:52]
11/05/2016 08:54
 
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Mercato immobiliare: crescita in doppia cifra nel I trimestre 2016 (Fonte: businesscommunity.it - 18/05/2016)

Il mercato immobiliare è nella fase di svolta, si è concluso un ciclo quasi decennale di flessione del numero di transazioni e dei prezzi. Questa diminuzione ha toccato tutti i segmenti di mercato e tutti i territori, con velocità diverse. E' stata avvertita maggiormente dagli immobili in provincia e sulle seconde case, leggermente meno dagli immobili di lusso e nelle grandi città. Adesso il mercato sta ripartendo, i segnali sono chiari e le condizioni strutturali presenti molto favorevoli. All'aumento del numero di transazioni registrato nel 2014 (+3.6%) ha fatto seguito una crescita più intensa nel 2015 (+6.5%) portando a 444.636 le unità passate di mano nell'anno. Ma analizzando le serie trimestrali si scopre che da giugno 2015 in poi la crescita è stata intorno al 10% a trimestre, e il dato dei primi tre mesi 2016 sarà sicuramente double digit.
Tassi bassi e spread in diminuzione per i mutui favoriscono l'accensione di mutui prima casa. Gli importi medi di erogato sono più bassi di un tempo (123.000 euro, dato 2015), ma questo è legato al valore degli immobili che sono diminuiti.
La flessione delle quotazioni è andata dal 30% dal 2007 al 50% nei mercati più penalizzati. Adesso ci sono valori molto più abbordabili e servono meno annualità di stipendio (6.3) rispetto a prima (>10 nel 2005) per comprare casa.
Il contesto normativo è migliorato ed è diventato più incentivante sia per chi compra l'usato residenziale, che il nuovo.
Lato acquirenti dell'usato, la Legge di stabilità 2016 ha infatti prorogato la detrazione fiscale del 65% sulle spese sostenute per lavori di miglioramento dell'efficienza energetica e di adeguamento antisismico dell'edificio, realizzate tra il 4 agosto 2013 e il 31 dicembre 2016. Mentre le detrazioni sulle spese sostenute per interventi di ristrutturazione edilizia sono pari al 36%. Percentuale che sale al 50% se le spese sono state effettuate tra il 26 giugno 2012 e il 31 dicembre 2016. Confermato per quest'anno anche il bonus del 50% sull'acquisto dei mobili e degli elettrodomestici non inferiori alla classe A+ (A per i forni) comprati tra il 6 giugno 2013 e il 31 dicembre 2016 per gli arredi dell'immobile ristrutturato.
Per i soggetti privati (persone fisiche) che, entro il 31 dicembre 2016 (ciò che rileva è la data del rogito notarile), procedano all'acquisto della propria casa da un'impresa costruttrice ha la possibilità di detrarre dall'IRPEF il 50% dell'IVA versata. Si tratta di una detrazione fiscale che andrà ripartita in un arco temporale di 10 anni.
Nel 2016 sarà un vero e proprio affare acquistare la prima casa scegliendola anche tra le tante occasioni delle aste giudiziarie: adesso lo Stato rinuncia alle imposte di registro, ipotecarie e catastali, normalmente dovute nella misura del 9% del valore della casa. Al loro posto si dovrà pagare solo un'imposta fissa di 200 euro. Il risparmio è notevole, potendo toccare decine di migliaia di euro.
Ricordiamo anche che quest'anno non si pagheranno IMU e TASI sulla prima casa.
Insomma un miglioramento su tutti i fronti, di cui si sono accorti anche gli addetti ai lavori, che registrano una maggior fiducia. I costruttori che stanno iniziando a riprendere le analisi su nuovi possibili sviluppi, dopo anni di fermo quasi totale salvo il completamento di interventi passati.
Le richieste degli acquirenti sono cresciute a seconda delle zone, del 20-25% rispetto a pari periodo dello scorso anno, e i tempi di vendita iniziano a diminuire, come i cartelli in zona.
Sarà un percorso lungo e non facile, quello che porterà a riacquistare una fiducia piena nell'investimento immobiliare, i rendimenti da locazione (3% lordo) sono già superiori a quelli dei titoli di stato, ma per i prossimi anni si potrà contare anche su una probabile rivalutazione in conto capitale degli immobili.
La stessa Banca d'Italia, nei bollettini più recenti, vede un miglioramento nelle aspettative di mercato, e un allentamento nelle politiche di erogazione di credito da parte delle banche.
Ci aspettiamo insomma un incremento sempre più marcato del numero di transazioni, coerente con l'inizio di un nuovo ciclo immobiliare, con quotazioni sostanzialmente stabili per questo e il prossimo anno, e con incrementi dei prezzi nei periodi successivi.
13/05/2016 08:37
 
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Immobili, in Italia più compravendite ma prezzi ancora in calo (Fonte: firstonline.info - di Simona Costagli - 19/05/2016)

Nel recente World economic outlook il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al ribasso le stime sulla crescita mondiale sia per 2016 sia per il 2017. Tra i potenziali rischi elencati come causa di un ulteriore rallentamento il Fondo non include l’immobiliare. Tra i principali mercati immobiliari un’attenzione particolare meritano quelli di Stati Uniti e Cina. Il primo perché il crollo del mercato immobiliare del 2007 ha prodotto modifiche strutturali nella società e nell’economia che la ripresa in corso difficilmente potrà cambiare, il secondo perché, a dispetto dell’atteso sgonfiamento di quotazioni e domanda, mostra evidenti segnali di vitalità. Infine, un occhio all’Italia è importante perché si tratta di uno dei pochi paesi sviluppati in cui i prezzi degli immobili risultano ancora in flessione.

Il mercato statunitense viene definito dagli operatori ancora in una condizione di recupero. A febbraio i prezzi sono saliti su base annua per il 47esimo mese consecutivo. La ripresa delle quotazioni e della domanda di immobili non ha tuttavia cancellato i molti problemi creati dallo scoppio della bolla che ha colpito i simboli del “sogno americano”, a cominciare dall’abitazione di proprietà. Oggi negli Stati Uniti la quota dei proprietari dell’abitazione di residenza è scesa al 63%, un valore che si osservava alla metà degli anni Settanta.

In Cina i timori di un rallentamento fuori controllo del mercato immobiliare sembrano per ora scongiurato. Dopo dodici mesi di variazioni negative, da ottobre 2015 i prezzi delle abitazioni hanno ricominciato a crescere, segnando a marzo l’incremento maggiore della serie: +4,9% a/a. L’andamento delle quotazioni immobiliari nel paese appare estremamente eterogeneo sul territorio, molto più che nei paesi occidentali, con alcune città (come Shanghai) che registrano aumenti dell’ordine del 20% a/a. Un tema ricorrente nell’evoluzione del comparto in Cina è quello dell’eccesso di offerta. Sul mercato vi sono oggi 425 milioni di metri quadri in vendita (erano 142 nel 2011) e altri 470 milioni sono in costruzione. Anche in questo caso esiste un’estrema eterogeneità nelle diverse aree del paese.

In Italia il IV trimestre del 2015 ha segnato il 16esimo trimestre consecutivo di discesa delle quotazioni immobiliari su base annua. La flessione annuale dei prezzi nel periodo settembre-dicembre 2015 è stata però la più contenuta da quando il mercato ha cominciato a scendere. Il 2015, inoltre, segna il secondo anno consecutivo di aumento delle compravendite: +6,5% rispetto al 2014, pari a oltre 27mila unità abitative in più in un anno.
24/05/2016 09:54
 
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I prezzi degli immobili nelle grandi città (Fonte: statoquotidiano.it - 23/05/2016)

Roma. Dal 2007 ad oggi Firenze e Milano sono le città dove i prezzi sono scesi meno, grazie ad una forte domanda non solo di prima casa ma anche di immobili destinati all’investimento. Infatti gli immobili fiorentini hanno perso solo il 29,6% e nel 2015 hanno messo a segno un risultato di stabilità (+0,1%). Milano ha retto bene questi anni di crisi immobiliare, perdendo il -27,8%. I prezzi sono diminuiti ma in alcune zone come quelle centrali hanno retto decisamente meglio. La città meneghina chiude il 2015 con una diminuzione dei valori pari a -1,7%, grazie ad una buona tenuta sia del segmento ad uso residenziale sia di quello ad uso investimento. A Torino la contrazione dei valori nel 2015 è stata del -6,9% e le diminuzioni più importanti dei prezzi si sono registrate nel 2012 e nel 2013, rispettivamente -10,8% e -10,9%. Nel 2015 gli immobili di Roma hanno perso il -3,7%. L’anno più difficile per il mercato immobiliare della capitale è stato sicuramente il 2012, con un calo dei valori del 10,1%. Dall’inizio della crisi immobiliare il mercato romano ha perso il -33,8%. E’ il 2012 l’anno in cui a Napoli si attesta la discesa dei prezzi più importante (-12,7%). Nel 2015 il calo è stato del -5,6%.

Dall’inizio del trend ribassista gli immobili a Palermo hanno perso il 38,2%, mentre nel 2015 il capoluogo siciliano registra una diminuzione delle quotazioni pari al -3,5%. Gli immobili a Verona nel 2015 perdono il 3,0%. Dall’inizio della crisi immobiliare la contrazione è stata del 37%. Bari, Genova e Bologna sono le tre città che hanno sofferto più delle altre la crisi del mattone. Genova e Bari infatti hanno perso il -46,1%. Genova è una realtà che a livello immobiliare ha sofferto in modo importante; dal 2012 la città ha dato forti segnali di contrazione, con una sofferenza accentuata soprattutto nelle zone periferiche e con un’offerta qualitativamente molto bassa. Nella città della Lanterna durante il 2015 la contrazione dei prezzi è stata dell’8,5% il peggiore risultato tra tutte le grandi città.

Nel 2015 i prezzi di Bari hanno fatto registrare un calo del -6,1%. Il 2011 ed il 2012 sono stati gli anni peggiori per il mercato del capoluogo pugliese; nel 2012 infatti i valori sono diminuiti del 13,7%, mentre adesso si vede un rallentamento del calo dei prezzi. Bologna chiude il 2015 con -2,9%, un risultato migliorativo rispetto agli altri anni: il 2012 ed il 2013 sono quelli in cui c’è stato il ribasso più forte, rispettivamente -13,9% e -11,6%. Bologna è una tra le grandi città italiane che ha perso maggiore valore dall’inizio della crisi immobiliare: -46,0%.
09/06/2016 09:42
 
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Il modello dell'esagono, o come spiegare l'attuale fase del ciclo immobiliare (Fonte: idealista.it - 19/07/2016)

L'attuale fase del ciclo immobiliare, caratterizzata da una ripresa delle compravendite e allo stesso tempo da una riduzione dei prezzi delle abitazioni, può essere rappresentata dal "modello dell'esagono". Si tratta di uno dei più conosciuti modelli in ambito immobiliare, detto anche "a nido d'ape" che mette in relazione valori delle case con transazioni.

Il modello suddivide il ciclo immobiliare in sei fasi, l'una successiva all'altra, incrociando le variazioni dei prezzi delle abitazioni e le transazioni.

Seguendo questo modello, l'Ance nel suo Osservatorio congiunturale, ha suddiviso l'andamento del mercato immobiliare dal 1997 ad oggi in sei fasi del ciclo a nido d'ape.

1997- 2006 - una fase caratterizzata da un'evidente espansione del mercato sia in termini di abitazioni compravendute che nei prezzi. E' la fase di un mercato in crescita, nel quale la domanda è molto sostenuta ed incontra le aspettative dell'offerta
Dal 2007 - una breve seconda fase con l'inizio della contrazione delle compravendite abitative accompagnate da prezzi che, seppure in rialzo, rallentano la crescita. Il contesto economico cambia: è la fase in cui le difficoltà di accesso al credito e prezzi elevati (soprattutto nelle grandi città) inducono una contrazione della domanda che non riesce a soddisfare le richieste dell'offerta (venditori)
Dal 2008 - proseguimento del calo sostanziale delle transazioni associato a una lieve ma continua diminuzione dei prezzi delle abitazioni. La crisi comincia ad avere i suoi effetti sulla disponibilità economica delle famiglie e domanda ed offerta preferiscono attendere una migliore comprensione del futuro economico per effettuare nuove scelte
Dal 2014 - fase sei del ciclo del nido d'ape, nella quale, anche per effetto della riduzione dei prezzi, le compravendite di abitazioni hanno ricominciato a crescere. L'evoluzione allo step successivo fase 1 prefigura un mercato caratterizzato sempre da una dinamica crescente delle compravendite in un regime, a differenza della fase precedente, di prezzi che tendono a stabilizzarsi.


20/07/2016 08:52
 
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26/08/2016 07:51
 
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Immagine del giorno: l’andamento dei prezzi e delle compravendite dal 2004 (Fonte: idealista.it - 25/08/2016)

L’indice dei prezzi e delle compravendite di abitazioni dal 2004 registrato dall’Agenzia delle Entrate nel Rapporto immobiliare 2016.

[Modificato da marco--- 26/08/2016 07:51]
14/09/2016 09:45
 
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Standard&Poor's: in Italia prezzi delle case fermi fino al 2017-2018 (Fonte: idealista.it - 12/09/2016)

Nessuna novità dal fronte dei prezzi delle case in Italia, che rimarrano invariati rispetto a un anno prima, almeno fino al 2017-2018. E' quanto prevede Standard & Poor's, che segnala come la variazione positiva nel prossimo biennio sarà limitata all'1%.

Buon momento per il real estate dell'Eurozona, nonostante le incertezze del post Brexit. Secondo S&P il Gdp dell'Eurozona crescerà dell'1,7% e la politica monetaria della Bce spingerà il settore immobiliare. Nello specifico a registrare una discesa saranno solo i valori delle case in Gran Bretagna, in calo del 2% il prossimo anno.

In Germania i prezzi delle case registreranno una crescita del 7% quest'anno, del 6% nel 2017 e del 4% nel 2018. Valori su del 4% in Spagna, dove il mercato è sostenuto dalla ripresa economica, la discesa della disoccupazione e il forte interesse da parte dei compratori esteri. La ripresa economica spinge anche i prezzi delle case in Portogallo, anche se l'alta disoccupazione e i crediti in sofferenza frenano il settore.

Buona crescita del mercato in Irlanda, con prezzi in salita del 6%, mentre in Francia ci sarà una crescita del 2% tanto quest'anno che l'anno prossimo. In Svizzera i prezzi cresceranno dell1% quest'anno, rimarranno stabili il prossimo anno per poi tornare a crescere nel 2018.
La reazione della Fiaip

A commentare il report di Standard & Poor's è stata la Fiaip. "Gli economisti americani fotografano, per il nostro Paese, una crescita zero dei prezzi degli immobili per il 2016, con un possibile aumento massimo dell'1% solo per il 2017 e 2018. Il nodo dell'immobiliare rimane irrisolto per l'Italia. La crescita economica dell'Europa frena nel secondo trimestre e i recenti lievi segnali di miglioramento dell'immobiliare italiano sono solo la ripetizione di quanto accaduto nel 2015 e non si riflettono sui prezzi e sulla redditività degli investimenti".

Da anni diciamo che per far ripartire il mercato immobiliare è necessario allentare la pressione fiscale sugli immobili, in modo da restituire un ritorno economico sugli investimenti".
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