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Emilia Romagna - Situazione del mercato immobiliare

Ultimo Aggiornamento: 03/08/2016 08:42
27/12/2008 14:28
 
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Invendute 55 mila nuove case: a Reggio Emilia situazione molto grave
E alla fine i nodi vengono al pettine , le NTN sono crollate e cresce esponenzialmente l'invenduto , l'inevitabile conseguenza è che i prezzi nel 2009 sono destinati a crollare.

"In Emilia Romagna ci sono 55 MILA Nuove Case appena Costruite e pronte per essere abitate. Peccato che NESSUNO le stia comprando sia perche è venuta meno la fiducia nel mattone sia perche con ogni probabilità si è costrutito troppo."


"A Reggio Emilia "situazione molto grave" è la Maglia Nera in regione dove resta senza acquirente 1 Immobile su 3."







Pega
Vedi anche:
Bologna - situazione del mercato immobiliare
Reggio Emilia : Allarme Edilizia , Restano Invendute oltre 5000 Abitazioni
Rimini e provincia
[Modificato da marco--- 08/10/2013 14:25]
31/12/2008 17:03
 
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Fonte: romagnaoggi.it - 25/11/2008
Ringraziando Stelafe per la segnalazione dell'articolo

Il mattone non 'tira' più: 70mila alloggi invenduti in Emilia-Romagna

La frenata dell'economia nel 2008 ha provocato un crollo della compravendita di immobili. In Emilia-Romagna, ad oggi, si contano circa 70.000 alloggi non venduti. Un dato eclatante e indicativo anche di come in questi anni si sia costruito ben oltre il bisogno, di come l'offerta abbia superato la domanda. Un numero che mette in discussione anche il piano della Regione di costruire 3000 nuovi alloggi, ma non è dello stesso avviso l'assessore regionale Luigi Gilli.

Gilli conferma che "c'è un consumo del territorio dovuto
all'edificazione", ma che i 70.000 edifici non venduti non possono essere destinati tutti ad un uso residenziale, e se lo sono, comunque non soddisfano i requisiti del tipo di domanda. "Si tratta, infatti- precisa Gilli- soprattutto di edifici destinati ad opere pubbliche o ad attività commerciali". I 3.000 alloggi sono dunque necessari per andare incontro ad un'esigenza abitativa delle famiglie.

A tal proposito basta ricordare alcuni dati significativi: "Per gli alloggi abbiamo domande da parte di 56.000 famiglie (c'è un aumento di circa 4.000 famiglie ogni anno, ed e' un dato preoccupante). Abbiamo stanziato 150 milioni di euro per il fondo sociale per l'affitto. Bisogna osservare che, in Emilia-Romagna, nel giro di uno o due anni, i pignoramenti di alloggi hanno raggiunto il 16%".
[Modificato da marco--- 21/08/2011 21:12]
10/01/2009 18:57
 
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Fonte: Quotidiano del Nord - 07/01/2009

Cna Emilia-Romagna: "edilizia: è crisi profonda"

...Gli ultimi dati dell’Emilia Romagna confermano quello che la percezione degli imprenditori del settore aveva già anticipato da alcuni mesi: per l’edilizia si è aperto un periodo di grande difficoltà ed incertezze. La crisi si fa sentire pesantemente nel mercato immobiliare dopo anni di straordinario incremento: cresce l’invenduto anche nuovo, frana la domanda e, l’offerta non risponde alla modifica dei bisogni delle nuove famiglie e della cultura ambientale sostenibile. Tra gli operatori del settore c’è pessimismo, in qualche modo avvalorato, secondo CNA, anche dal crollo vertiginoso del numero di concessioni edilizie ritirate in regione (con punte molto elevate nel modenese e nel reggiano); dalla brusca frenata degli investimenti e del portafoglio ordini, oltrechè dell’acquisto di materiali edili per i prossimi mesi. Il calo degli acquisti di materiali si aggiunge al crollo registrato negli ultimi due mesi di investimenti e apertura cantieri. Qualcuno aspetta; altri non hanno possibilità di procedere, dato il blocco dei consumi da parte delle famiglie. Anche le banche hanno contribuito alla situazione di stallo in essere, con richieste di rientro, alle aziende più marginali; episodi non molto diffusi, ma che hanno ingenerato ulteriore preoccupazione e caduta di fiducia. La crisi è generalizzata in tutta la regione, con alcune province (come ha rilevato TrendER, l’Osservatorio congiunturale di CNA e BCC) particolarmente penalizzate come Reggio Emilia, Modena e Ravenna. Una situazione che mette a rischio l’attività di buona parte dei 75.000 operatori delle costruzioni presenti in Emilia Romagna, con gravi ripercussioni sull’occupazione, già peraltro in flessione, e sull’intera economia regionale. Non va dimenticato, infatti, che le costruzioni sono il secondo comparto in termini di contributo al Pil...
[Modificato da marco--- 10/01/2009 19:48]
31/03/2009 08:53
 
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Fonte: estense.com - di Barbara Lamborghini - 31/03/2009

Ferrara, calo record dei prezzi delle case

Da un'analisi effettuata da Tecnocasa, nel 2008 registrato un -10,4%

Ieri ha fatto il giro del web l’indagine, firmata Tecnocasa - uno dei maggiori franchising immobiliari italiani – che ha preso in considerazione la variazione del prezzo delle case verificatosi nel corso del 2008. In tutto lo Stivale si è assistito ad un calo delle cifre, con Ferrara che ha registrato a livello regionale uno dei ribassi più cospicui. Ne sarà contento chi si sta accingendo in questo momento ad investire sul mattone estense. Lo scalino si è rivelato all’ombra del Castello superiore al 10% (-10,4%). In Regione a saputo far meglio solo Reggio Emilia (-17,1%). A seguire Bologna (-7,6%), Modena (- 7,1), Forlì (- 4,3%), Rimini (- 3,9), Piacenza (- 1,9%), Parma (-0,2%, l'unico capoluogo di provincia ad aver subito un rincaro dei prezzi).

Scendono in Regione, stando alla ricerca effettuata da Kiron,l’ufficio finanziario del gruppo Tecnocasa, i mutui ipotecari; nel terzo trimestre 2008 c'è stato un calo del 7% rispetto allo stesso trimestre 2007. L’importo medio del mutuo erogato in Emilia-Romagna è di 136mila euro.

Secondo Kiron, quello in corso sarà un anno di transizione a causa delle tensioni sui mercati finanziari ed una ripresa graduale è attesa per il biennio 2010-2011.

Sottolineo un fatto ovvio perché logico, ma a quanto pare non per coloro che negano questo semplice concetto senza addurre motivazioni plausibili, che quando l'invenduto aumenta sensibilmente, dopo poco tempo i prezzi altrettanto rapidamente crollano.
A questo proposito, relativamente a Reggio Emilia, ripropongo un articolo segnalato due mesi fa da Pegasus@ che si collega perfettamente alla situazione rilevata ora sul fronte del calo dei prezzi:

Reggio Emilia : Allarme Edilizia , Restano Invendute oltre 5000 Abitazioni (Fonte: il Resto del Carlino Reggio - di Roberto Giampietri - 28/01/2009)

"Ma quante case invendute ? Un'Infinità"

"A Reggio Emilia il 30-40% di quanto realizzato negli ultimi 3 anni attende un proprietario."

"Negli ultimi due anni però il mercato immobiliare si è praticamente bloccato. L'offerta è eccessiva."

"Zero soldi , poche richieste e mercato quasi fermo. L'auto intanto sfila a due passi da un cartello stradale :Benvenuti a Reggio , "Città del Tricolore". E delle Case Vuote."

I conti, infatti, come potete notare alla fine immancabilmente tornano, nel senso che Reggio Emilia ha registrato, assieme al problema di un'elevata quota d'invenduto, il più elevato calo dei prezzi, -17,1%.

Nel corso del 2008, a Reggio Emilia, quasi un quinto del valore degli immobili è andato in fumo.

Questi sono dati di fatto, comprovati da uno tra i più blasonati operatore del settore immobiliare, Tecnocasa.

Marco
[Modificato da marco--- 31/03/2009 10:14]
31/03/2009 10:26
 
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Re:
marco---, 31/03/2009 8.53:

Fonte: estense.com - di Barbara Lamborghini - 31/03/2009

Ferrara, calo record dei prezzi delle case

Da un'analisi effettuata da Tecnocasa, nel 2008 registrato un -10,4%

Ieri ha fatto il giro del web l’indagine, firmata Tecnocasa - uno dei maggiori franchising immobiliari italiani – che ha preso in considerazione la variazione del prezzo delle case verificatosi nel corso del 2008. In tutto lo Stivale si è assistito ad un calo delle cifre, con Ferrara che ha registrato a livello regionale uno dei ribassi più cospicui. Ne sarà contento chi si sta accingendo in questo momento ad investire sul mattone estense. Lo scalino si è rivelato all’ombra del Castello superiore al 10% (-10,4%). In Regione a saputo far meglio solo Reggio Emilia (-17,1%). A seguire Bologna (-7,6%), Modena (- 7,1), Forlì (- 4,3%), Rimini (- 3,9), Piacenza (- 1,9%), Parma (-0,2%, l'unico capoluogo di provincia ad aver subito un rincaro dei prezzi).

Scendono in Regione, stando alla ricerca effettuata da Kiron,l’ufficio finanziario del gruppo Tecnocasa, i mutui ipotecari; nel terzo trimestre 2008 c'è stato un calo del 7% rispetto allo stesso trimestre 2007. L’importo medio del mutuo erogato in Emilia-Romagna è di 136mila euro.

Secondo Kiron, quello in corso sarà un anno di transizione a causa delle tensioni sui mercati finanziari ed una ripresa graduale è attesa per il biennio 2010-2011.

Sottolineo un fatto ovvio perché logico, ma a quanto pare non per coloro che negano questo semplice concetto senza addurre motivazioni plausibili, che quando l'invenduto aumenta sensibilmente, dopo poco tempo i prezzi altrettanto rapidamente crollano.
A questo proposito, relativamente a Reggio Emilia, ripropongo un articolo segnalato due mesi fa da Pegasus@ che si collega perfettamente alla situazione rilevata ora sul fronte del calo dei prezzi:

Reggio Emilia : Allarme Edilizia , Restano Invendute oltre 5000 Abitazioni (Fonte: il Resto del Carlino Reggio - di Roberto Giampietri - 28/01/2009)

"Ma quante case invendute ? Un'Infinità"

"A Reggio Emilia il 30-40% di quanto realizzato negli ultimi 3 anni attende un proprietario."

"Negli ultimi due anni però il mercato immobiliare si è praticamente bloccato. L'offerta è eccessiva."

"Zero soldi , poche richieste e mercato quasi fermo. L'auto intanto sfila a due passi da un cartello stradale :Benvenuti a Reggio , "Città del Tricolore". E delle Case Vuote."

I conti, infatti, come potete notare alla fine immancabilmente tornano, nel senso che Reggio Emilia ha registrato, assieme al problema di un'elevata quota d'invenduto, il più elevato calo dei prezzi, -17,1%.

Nel corso del 2008, a Reggio Emilia, quasi un quinto del valore degli immobili è andato in fumo.

Questi sono dati di fatto, comprovati da uno tra i più blasonati operatore del settore immobiliare, Tecnocasa.

Marco




[SM=g1749713] [SM=g1749713] [SM=g1749713]

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Laplace77 :: Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda. (Horacio Verbitsky)

forum sulla bolla immobiliare - video sulla bolla immobiliare
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27/05/2009 09:16
 
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Fonte: parma.repubblica.it - 26/05/2009

Mercato immobiliare in picchiata Calano i prezzi delle case

Mercato immobiliare in picchiata a Parma, anche se la discesa è un po' meno brusca rispetto all'andamento nazionale. Secondo le cifre fornite oggi dal Cresme (Centro ricerche economiche sociali di mercato per l'edilizia e il territorio) nel corso di un convegno organizzato a Parma dall'assessorato alle Politiche abitative parlano chiaro: il numero di transazioni immobiliari è calato nel 2008 del 12% (in Italia del 15,1%).

Scendono del 10% anche i prezzi mentre il periodo di vendita, secondo le agenzie immobiliari dell'area parmense intervistate per la ricerca, si è allungato di almeno sei mesi. E le previsioni per l'anno in corso non sono positive, previsto infatti "un ulteriore decremento ancora più consistente".
Sul mercato resta dunque dell'invenduto anche a fronte, precisa lo studio, dell'aumento dei cantieri edili a cui non è corrisposto, negli ultimi anni, un eguale flusso di nuove famiglie, che anzi si è ridotto. Per quanto riguarda il mercato della locazione, le famiglie in sofferenza economica nel pagare l'affitto sono pari al 12% di quelle in locazione. Un disagio abitativo che riguarda in particolare la popolazione non italiana che nell'ultimo decennio a Parma si è quadruplicata, passando da oltre 4 mila residenti a 18 mila con un tasso di crescita medio annuo vicino al 15%. Dal 2004 al 2008 è raddoppiato anche il numero degli studenti iscritti all'ateneo parmigiano, passati da 12 mila a circa 24 mila, di cui circa 11 mila provenienti da fuori regione.

Una situazione a cui l'assessore comunale alle Politiche abitative Giuseppe Pellacini, dopo aver ribadito l'avvio di cantieri nel corso del 2009 per realizzare 176 nuovi appartamenti, afferma di voler rispondere attraverso la costituzione di un fondo immobiliare etico o di una società patrimoniale pubblico-privata che incrementi il mercato della locazione di appartamenti a canoni di affitto accessibile a soggetti con redditi medio bassi. Al tempo stesso è prevista un'agenzia per la locazione, senza scopo di lucro, per facilitare il rapprto tra proprietari e locatari. "Si affacciano nuove povertà e l'amministrazione comunale ha il dovere di proporre soluzioni concrete". Quindi una risposta implicita anche alla proposta avanzata dalla Lega Nord che punta a privilegiare gli italiani nell'assegnazione delle case popolari. "Il regolamento comunale mira a un mix abitativo tra popolazione Ue ed extra Ue che eviti quartieri ghetto e aiuti l'integrazione, che nel nostro territorio è già un dato di fatto".

Se nel corso del 2008 a Parma la diminuzione dei prezzi conclamata è stata del 10% a fronte di un calo delle transazioni immobiliari nel medesimo periodo del 12%, suppongo sia abbastanza ragionevole pensare che ad un calo delle transazioni a livello nazionale del 15,1% dovrebbe corrispondere un calo medio dei prezzi abitativi analogo (10%) se non superiore. [SM=g6957]

Marco
Vedi anche: Parma - Concorso FFZ: trova le piccole differenze (evoluzione nel tempo di prezzi, canoni d'affitto e tempi di vendita)
[Modificato da marco--- 13/11/2010 10:39]
27/05/2009 12:12
 
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In Emilia Romagna frenata pesante (-8,1%)

24ORE Edilizia Giglioli Simone

www.selpress.com/rassegne/borsaimmobiliare/21052009/690D...

[Modificato da marco--- 27/05/2009 18:11]
27/05/2009 13:10
 
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Sullo stesso argomento riporto una notizia pubblicata sul sito del Consiglio Nazionale Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori, nella sezione "Comunicazione > A&A":

Urbanistica: Bologna "stop a frenesia del mattone"
allarme da architetti e docenti

«Anche Bologna e' stata investita da "una frenesia edificatoria che ha prodotto ben più di quanto la domanda potesse assorbire". E' il 'verdetto' a cui arriva un gruppo di ricercatori del dipartimento di Scienze Geografiche dell'Università di Bologna dopo aver condotto un'indagine sulla città e le sue periferie. Hanno registrato un vistoso calo delle compravendite e dei valori immobiliari, che "inevitabilmente pesa sull'economia locale e aggiunge elementi di squilibrio alla crisi generale", spiega Paola Bonora, docente di Scienze geografiche. I dati a supporto di questa tesi parlano chiaro: secondo l'Omi (Osservatorio Mercato Immobiliare della Agenzia del Territorio), dal primo semestre del 2008 al primo del 2009 c'e' stato un calo delle compravendite del 12,7% nel Comune di Bologna e del 22% nel resto della provincia (il peggior dato nazionale). La tesi e' che se si costruisce troppo, e lo si fa senza guardare alle esigenze dei cittadini, alla fine molti immobili rimangono invenduti e che, quindi, questi si svalutano.
Ma non sono solo questi i problemi su cui si concentra l'indagine: un altro aspetto rilevato dai ricercatori e' che non c'e' controllo urbanistico in questa rapida espansione edilizia. C'e' invece "una prospettiva che vede gli effetti perversi della dilatazione". Una crescita incontrollata che e' stata chiamata "sprawl". Ovvero: "incremento della mobilità , cannibalizzazione della campagna, snaturamento dei paesaggi", elenca l'architetto Pier Luigi Cervellati. Inoltre, la "fuga verso la periferia" da parte degli abitanti ha avuto come conseguenza che "il centro storico assomiglia ad un centro commerciale. Ecco spiegato perchè nei giorni festivi il centro si riempie di persone", aggiunge Cervellati.»
27/07/2009 18:56
 
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Di conseguenza anche i prezzi vanno giu', mediamente del 7-8% con punte del 10-15% per gli immobili usati...
Fonte: romagnaoggi.it - 22/07/2009
Ringraziando Pegasus@ per la segnalazione dell'articolo

Il 'mattone' in crisi nera: domanda crollata del 20-30% in Emilia-Romagna

La crisi economica ha avuto un impatto dirompente nel settore immobiliare. La domanda di case in Emilia-Romagna, infatti, nel 2008 e' calata del 20-30% e le compravendite di sono ridotte del 15-20%. Di conseguenza anche i prezzi vanno giu', mediamente del 7-8% con punte del 10-15% per gli immobili usati, le cui valutazioni erano ormai fuori dalla media di mercato. A fare il punto e' Luciano Passuti, presidente regionale degli agenti immobiliari professionali aderenti alla Fiaip.

"La crisi finanziaria e in particolare delle Borse- osserva- ha indotto molti potenziali acquirenti a non disinvestire i loro titoli per acquistare immobili, in attesa di un rialzo delle Borse stesse, che in futuro non troveranno piu' la fiducia, come investimento finanziario, da parte dei cittadini".

In ogni caso, l'associazione registra i primi flebili segnali di ripresa della domanda "soprattutto grazie alle giovani coppie che intendono crearsi una famiglia". Complice il basso costo del denaro. L'ulteriore riduzione dei tassi di interesse per i prestiti, nota la Fiaip, sta convincendo alcuni, sebbene limitati, acquirenti a ritornare all'acquisto, magari accendendo un mutuo a tasso fisso e non variabile.

"Sono particolarmente ricercati immobili di piccola e media superficie in zone provviste di buona viabilita', parcheggi, verde e servizi sociali- spiega Passuti- la qualita' della vita e la sicurezza sono le altre caratteristiche particolarmente richieste ed elementi di forte convincimento ad investire". E le periferie, sostengono gli agenti, battono i centri storici.

In questa fase "l'acquisto e' spesso rivolto verso la periferie e i Comuni della provincia- emerge dall'indagine della Fiaip- dove i cittadini trovano piu' tranquillita' e meno inquinamento acustico e ambientale. Sono in riduzione gli acquisti nei centri storici, soprattutto nelle citta' dove e' limitato l'accesso e sono scarsi i parcheggi, ad esempio Bologna".

Quanto alle prospettive per il futuro, "sono legate all'andamento dell'economia e alla soluzione della attuale crisi", allarga le braccia Passuti. "Se sara' fermato il proliferare della chiusura di aziende e l'utilizzo della cassa integrazione, e i cittadini avranno certezza del posto di lavoro- conclude- si potra' sperare in una reale ripresa del mercato immobiliare, che comunque non vedra' in tempi brevi il boom degli anni passati".

Vedi anche:

Il sole 24 ore : Emilia romagna , invendute 55 mila nuove case
Mercato Immobiliare a Ravenna e Provincia
Reggio Emilia : Allarme Edilizia , Restano Invendute oltre 5000 Abitazioni
[Modificato da marco--- 18/05/2010 21:15]
29/07/2009 11:08
 
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Edilizia in crisi, frena il mercato privato

la Nuova Ferrara — 25 luglio 2009

Edilizia: crolla la domanda di acquisto dei privati.

«In un anno - spiega il presidente Roberto Mascellani - le richieste di concessione edilizia si sono ridotte del 70, 80%. Il mercato privato è fermo, il pubblico ha le mani legate dal patto di stabilità».

ricerca.quotidianiespresso.it/lanuovaferrara/archivio/lanuovaferrara/2009/07/25/UH4PO_UH...
20/11/2009 11:29
 
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Reggio Emilia - aggiornamento
Le agenzie: "Le vendite sono calate del 70% rispetto al 2007 settemila alloggi vuoti ancora sul mercato" (Fonte: il Resto del Carlino Reggio - 20/11/2009)



Marco
07/12/2009 20:12
 
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La nuova faccia di Reggio

La nuova faccia di Reggio
di Carlo Vanni

Ugo Ferrari

Il settore dell'edilizia è da sempre, nel nostro Paese, volano dell'economia del territorio nel momento in cui c'è crescita, e forse il primo a risentire delle contrazioni del mercato finanziario ed economico in tempi di vacche magre. I problemi generalizzati legati alla profonda crisi finanziaria globale degli ultimi tempi, si vanno sommando a quelli di un settore che, di fronte alle importanti trasformazioni del tessuto sociale e demografico che stiamo vivendo, non ha mostrato al momento di sapersi trasformare con sufficiente rapidità per adattarsi al nuovo corso delle cose. Ora, le molte criticità della situazione sono sotto gli occhi di tutti: logiche urbanistiche che, pensate in anni di sviluppo differente, ora appaiono superate, disordinate e ridondanti; come conseguenza, aumenta l'invenduto, e in forza di ciò, in mancanza di profitto, vanno di pari passo la perdita di posti di lavoro e l'accentuarsi di logiche che vanno dall'illegale al criminoso, per mantenere aperti ed attivi i cantieri a costi altrimenti impossibili. E' un problema estremamente complesso, sul quale abbiamo intervistato l'Assessore all'Urbanistica Ugo Ferrari, secondo il cui punto di vista l'edilizia non sta ancora uscendo dal tunnel.

"A Reggio si è vissuto in modo più accentuato che altrove la concomitanza della crisi ciclica locale e la pesantissima crisi globale. Dalla metà degli anni 90 sino al 2005 - 2006 si è registrata una espansione edilizia e un investimento delle famiglie reggiane sulla casa senza precedenti né analogie con le città vicine. Questo avrà ripercussioni ancora per un po' anche perché, c'è da smaltire l'invenduto e sbloccare i canali del credito anche e soprattutto in questo settore. Il Comune incassò, nel 2004, circa 28 milioni di oneri legati all'edilizia e nel 2008 18,9 mln e nel 2009 stanno calando ancora."

Pessimismo per il futuro, quindi?
"Realismo. Usciremo da questa crisi molto diversi da come ci siamo entrati. Non ritroveremo le attuali 13.500 imprese presenti in provincia, di cui 10.000 individuali. Stiamo assistendo ad una selezione silenziosa e dolorosa; lavoratori senza ammortizzatori sociali e artigiani che dispongono di scarsi capitali familiari e aziendali. Nel I° semestre 2009 in provincia il saldo fra imprese cessate e iscritte segna un meno 350 circa. E' indicativo anche il calo di fatturato degli studi professionali e delle agenzie immobiliari. Il futuro in questo settore, si giocherà nella capacità di proporre e governare operazioni complesse di riqualificazione e di rigenerazione di parti di città e del patrimonio edilizio esistente. Risparmio idrico ed energetico - antisismica, fonti rinnovabili, nuovi materiali ecologici, case intelligenti e flessibili, abbattimento della barriere architettoniche e buona architettura sono le scommesse del futuro. Su questo si spera riparta la voglia di investimento delle famiglie e delle imprese, favorito anche ad importanti contributi, dal costo crescente delle bollette e dalle ripercussioni ambientali dovute ad un patrimonio edile obsoleto".

Ma quali sono le azioni anticrisi a sostegno di questa prospettiva, le proposte concrete?
"Favorire il recupero e l'ammodernamento dell'esistente aumentando del 10% le volumetrie per chi risparmia energia e acqua ed utilizza fonti rinnovabili. Gli edifici esistenti non tutelati possono, seguendo alcuni criteri, essere aumentati del 10% o del 20% . Dunque, centralità del progetto e capacità di risolvere problemi di marginalità urbana favorendo più forti relazioni, coesione sociale e sostenibilità ambientale. Investimenti come nel recente passato sul potenziamento di edilizia residenziale sociale ma anche un pacchetto puntuale anticrisi, che presenteremo presto con l'Assessore Grasselli, su azioni puntuali di incentivi e sgravi fiscali concentrati in questa fase. Ma la scommessa vera sta nella capacità del sistema di imprese di corrispondere meglio ad una domanda di abitare che sta cambiando.". Però, il settore, ormai è cosa di dominio pubblico, è stretto nella morsa delle logiche dell'illegalità e della criminalità organizzata. Il caporalato, il lavoro nero, il riciclaggio di materiale da costruzione illecito e di denaro sporco, le infiltrazioni mafiose..."
Su questo terreno credo la crisi favorirà un selezione, un cambiamento. Perché pur non sottovalutando il problema, la nostra comunità ha molti anticorpi e Reggio viene considerata dalla mafia come una "terra ostile".

Nel concreto, però, che misure si stanno mettendo in atto, specie nelle procedure di appalto per ridurre questo fenomeno?
"L'Amministrazione comunale da anni non trascura alcuno strumento che possa ostacolare il nascere, lo svilupparsi e l'insediamento di forme di criminalità organizzata. Il Comune applica fin dal 2005 il Protocollo provinciale d'intesa sottoscritto con le organizzazioni sindacali e imprenditoriali di categoria, per contrastare il lavoro nero e l'evasione contributiva nell'esecuzione dei lavori pubblici; nel 2007 ha aderito anche al Protocollo d'intesa per la regolarità delle assunzioni e per la sicurezza nei cantieri, predisposto dalla Prefettura di Reggio Emilia insieme a Provincia, Comuni, CCIIA ed Organizzazioni Sindacali di Categoria. I Servizi comunali preposti, infine, adottano le procedure consentite dalle norme per effettuare tutti gli accertamenti possibili a carico delle ditte, ad es. in merito alla richiesta del Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC) o in materia antimafia, che prevede norme molto rigorose di competenza prefettizia; operano poi in sinergia con Enti quali: INPS, INAIL, AUSL e Direzione Provinciale del Lavoro."

E venendo a questioni più specifiche? La polemica con Becchi, presidente di Legambiente, che ha accusato il PSC di essere poco rispettoso del verde? L'area Reggiane, le posizioni dell'Amministrazione Comunale per il quadrante di città costituito dall'Area Nord?

"Ho ricordato più volte che di suo il PSC incrementa l'urbanizzazione solo dello 0,8% del territorio comunale e dimezza il trend di alloggi costruiti negli anni passati. Si contiene la dispersione urbana, non si aggiunge nulla sull'asse della Via Emilia, si inverte la tendenza alla costruzione di case, villaggi e fabbriche in territorio agricolo... Ho richiamato l'attenzione di Becchi sulle considerazioni finali contenute nella valutazione dell'Università di Venezia, che dà un giudizio largamente positivo, pur permanendo naturalmente ambiti di miglioramento nelle fasi attuative.
Circa l'Area Reggiane, l'elaborazione del progetto urbano ha subito una battuta di arresto a seguito delle note vicende del cambio di proprietà del gruppo Fantuzzi-Reggiane. Tuttavia il Masterplan, ampiamente condiviso, sta già dando i primi frutti: l'Accordo di Programma per la collocazione del Tecnopolo, il blocco 18 è stato aperto al pubblico, lo studio di riqualificazione di Piazzale Europa, i lavori al Centro internazionale dell'infanzia, il recupero del grande archivio storico delle Reggiane. Quindi si va avanti, coerenti sulla strada tracciata, che presuppone un progetto di grande respiro, fortemente relazionato con la città e i suoi bisogni. E, per quanto riguarda le polemiche sull'Area Nord, stiamo parlando di un contesto che ha pochi eguali in Italia e in Europa. E' la grande porta di accesso alla città del XXI secolo - uno dei simboli di Reggio che meglio può raccordarsi con le grandi reti e flussi internazionali creando le condizioni per un più avanzato posizionamento competitivo di Reggio. Il PSC, che deve guardare avanti 15/20 anni, propone una svolta: il passaggio dai "retini" disomogenei attuali alla progettazione unitaria dell'intero ambito; immaginando da un lato la sua relazione con l'area vasta dall'altro, con le 6 polarità di eccellenza che costituiscono una rete e non episodi isolati. In questo contesto Reggio deve giocare le sue carte migliori. Abbiamo visto cosa accade in Europa nei territori dove arriva una nuova stazione dell'Alta Velocità: o si crea una nuova piccola città, o si genera integrazione con quella esistente rafforzandola con funzioni di scala almeno regionali. Noi perseguiamo questo secondo modello, con funzioni per il tempo libero, per il buon vivere, sedi di grandi imprese pubbliche e private, servizi pubblici integrati con una nuova generazione di centri per il commercio in grado di intercettare una domanda che sta cambiando. Questo richiede però a tutti, un cambio di scala, rispetto a come siamo abituati a discutere. Il futuro di Reggio va immaginato oltre la crisi, le paure, le attuali dinamiche economiche e sociali che non si ripresenteranno uguali a se stesse".
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15/12/2009 14:42
 
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Case, quotazioni in calo del 6,2% nella prima metà del 2009 (Fonte: ilgiornaledireggio.it - 15/12/2009)

REGGIO EMILIA (15 dicembre 2009) - Nei primi sei mesi del 2009, le quotazioni delle abitazioni di Reggio Emilia sono diminuite del 6,2%. Lo rivela il rapporto dell'ufficio studi Tecnocasa. Nella prima parte dell'anno è stato positivo l'andamento del mercato immobiliare nelle zone di Regina Pacis, Baragalla, Orologio e Canalina. Sono drasticamente diminuiti gli acquisti da parte di immigrati che in passato rappresentavano una fetta importante del mercato. Alcuni di essi vendono o perché in difficoltà col pagamento del mutuo o perché avendo perso il lavoro rientrano nel loro paese d'origine. Sul mercato si immettono solo immobili il cui valore è in linea con il mercato attuale. La tiplogia più apprezzata è il trilocale.
Le zone più richieste sono Regina Pacis ed Orologio, che hanno il vantaggio di essere vicino al centro. Nella prima, per un buon usato si spendono cifre medie di 1300 euro al mq. La zona di Orologio vede quotazioni medie dell'usato di 1500 euro al mq. Più popolare l'offerta abitativa di Canalina, che offre prevalentemente soluzioni ex Iacp. Più residenziale il mercato immobiliare di Baragalla che offre soluzioni a schiera, singole ed abbinate destinate più che altro ad un target medio alto.
Tecnocasa segnala poi una domanda in crescita per le maisonette con giardino che si trovano nei comuni dell'hinterland della città sia a Sud verso la collina (S. Bartolomeo, S. Rigo) che a Nord. Positivo il mercato delle locazioni che al momento vede protagonisti soprattutto stranieri che non riescono ad accedere al mercato della compravendita. Nella prima parte dell'anno sono tornati ad acquistare gli investitori e le coppie giovani che hanno entrambi un lavoro stabile incentivati dalla diminuzione dei prezzi degli immobili.
Nuove costruzioni, piccoli complessi condominiali, hanno interessato i quartieri di Buco del Signore, Due Maestà e via Settembrini. Mentre a Fogliano prevalgono le nuove costruzioni come maisonette e soluzioni bifamiliari. La prima può registrare prezzi medi di 250ila euro mentre le seconde possono oscillare da 360 a 380mila euro. Buco del Signore è un quartiere di cui si apprezza in particolare la vicinanza al centro e la presenza di aree verdi. Le soluzioni medio usate si vendono a prezzi medi di 1600 euro al mq.
Nei primi mesi del 2009 nei quartieri di Pieve Modolena, San Prospero e Villa Verde si registra una contrazione delle quotazioni ma anche una diminuzione della domanda. In questi primi mesi dell’anno le compravendite hanno interessato in particolare le soluzioni usate e che hanno subito notevoli contrazioni dei prezzi. I prezzi del nuovo sono in media di 1900 euro al mq. L’usato riguarda soprattutto le abitazioni in edilizia convenzionata valutate mediamente intorno a 1.200 euro al mq. Sono presenti anche delle tipologie indipendenti e a schiera che hanno prezzi minimi rispettivamente di 400mila e 300-350mila euro.


Marco
11/01/2010 09:59
 
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Mattone. Prime prove di ripartenza

Dice ad esempio Mario Breglia, presidente di Scenari immobiliari: «A livello nazionale ci sono circa 250 mila case nuove o in corso di costruzione non ancora vendute.


rassegnastampa.mef.gov.it/mefeconomica/PDF/2010/2010-01-11/201001111465...
14/01/2010 22:16
 
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Ringraziando Pegasus@ per la segnalazione dell'articolo.
La bolla immobiliare quindi esiste per davvero anche in Italia? [SM=g1749704] [SM=g1749711]

Marco
Bolla immobiliare: a Reggio i prezzi più scontati della regione (Fonte: Giornale di Reggio - di Alessandro Bettelli - 09/01/2010)



PEGGIO di noi nessuno. La bolla immobiliare si è abbattuta pesantemente sulla nostra città, tant’è che proprio Reggio risulta essere (secondo l’indagine dell’ufficio studi Tecnocasa) il capoluogo emiliano-romagnolo dove, nel primo semestre 2009. i prezzi al metro quadrato delle abitazioni sono diminuiti maggiormente. Per la precisione, il calo medio delle quotazioni è stato del 6,2%. Una bella botta, considerando l’attuale tasso di inflazione e, soprattutto, raffrontando il dato reggiano con quello delle altre province della regione: Modena (- 5,9%), Ferrara (-3,5%), 1 Bologna (-3,4%), Rimini (- 2,7%), Parma (-0,9%), Forlì (-0,6%). Solo a Piacenza le quotazioni sono rimaste invariate rispetto al semestre precedente...
[Modificato da marco--- 14/01/2010 22:31]
27/01/2010 11:18
 
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[Modificato da marco--- 16/02/2010 20:43]
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16/02/2010 20:46
 
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Edilizia, in Emilia Romagna si compra e vende poco (Fonte: romagnaoggi.it - 16/02/2010)

Si compra e si vende poco in tutta l'Emilia-Romagna, ma il calo piu' vistoso nelle compravendite immobiliari si registra senza dubbio a Reggio Emilia, che paga anche la maggiore difficolta' delle famiglie nell'accedere a mutui, mentre i cittadini riminesi sembrano trovarsi di fronte a banche piu' clementi. I dati sono contenuti nel rapporto congiunturale sull'industria delle costruzioni in Emilia-Romagna, presentato martedì mattina nella sede di Unioncamere di Bologna.

Tali segnalano la crisi di un settore che varia pero' nel territorio regionale. A Reggio Emilia il mercato immobiliare registra addirittura un -50,8% delle compravendite nel 2009 (su una media regionale che si ferma a -19,5%). Forli'-Cesena, al contrario, registra la contrazione piu' bassa: -7,7%, seguita dalla provincia di Bologna, -9,2%. Sempre con riferimento all'area urbana di Bologna, poi, c'e' da rilevare che i prezzi delle abitazioni continuano a calare, -5,6% nel secondo semestre 2009, ma a tassi piu' contenuti rispetto alla flessione registrata nella prima parte dell'anno, -7,3%.

A rendere difficile l'acquisto di nuove case e' certamente anche la riduzione dei mutui concessi dalle banche, -7,5% nel primo semestre 2009 in regione. L'analisi provincia per provincia mostra pero' come il calo di mutui per acquisto di abitazioni sia attribuibile ai dati rilevati a Reggio Emilia (-27,4%), Ferrara (- 15,6%), Ravenna (-11,6%), Bologna (-10,2%)e Modena (-6,7%). Il flusso dei mutui procede e cresce invece in primo luogo a Rimini (+21,2%), ma anche a Forli', a Parma e a Piacenza.

E se i costruttori, in un quadro di crisi generalizzata del settore, non possono contare sulla salute del mercato degli immobili ad uso abitativo, non stanno bene nemmeno gli investimenti pubblici. Le spese delle amministrazioni comunali per l'acquisizione di beni immobili (capitolo che comprende acquisto, realizzazione e manutenzione straordinaria di immobili e infrastrutture) hanno registrato, in Emilia-Romagna, un vistoso calo nel quadriennio 2005-2009, pari a -46,6%.

In particolare, gli investimenti programmati si sono ridotti notevolmente nella provincia di Bologna, -77,2%, seguita da Forli'-Cesena e Modena, -42,5%. Parma e' invece la provincia in cui si sono ridotti meno gli investimenti, -12,3%. In un quadro di numeri negativi, per trovare un andamento positivo bisogna guardare alle richieste per usufruire delle agevolazioni fiscali sulle ristrutturazioni edilizie: in Emilia-Romagna, infatti, tra gennaio e novembre 2009, le richieste sono arrivate a quota 63.184, segnando cosi' un +12,1% rispetto al 2008.

La crescita nell'uso dello strumento agevolativo per le ristrutturazioni, generalizzata in tutte le province emiliano-romagnole, ha registrato un picco a Parma, +22,9%, seguita da Piacenza, +21,4%. La crescita inferiore riguarda invece Reggio Emilia, che si ferma al 7,6%, dove oltre a un mercato fermo nelle compravendite, dunque, si ristruttura anche poco. E' comunque la provincia di Bologna quella dove, in assoluto, si continua a ristrutturare di piu': sotto le due torri, infatti, si concentra il 34,8% del totale delle richieste nella regione.
17/02/2010 12:30
 
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Crisi del settore edile: Ferrara e le sabbie mobili della Regione

Presentato il Rapporto congiunturale sull'industria delle costruzioni in Emilia-Romagna

mercoledì, 17 febbraio 2010, 0:02

Alzi la mano chi, girando per Ferrara, la sua provincia ed anche il Basso Polesine – Occhiobello terra di “emigranti” ferraresi e la nuova zona residenziale in particolare – non vede appesi a destra e a manca cartelli di case nuove (ed anche l’usato non fa eccezione) in vendita. Cartelloni che, a memoria, sono lì da un bel pezzo.
O chi, cercando case nuove sui portali immobiliari o sui giornali free che si trovano nei bar e nei centri commerciali, non vedono mese dopo mese calare i prezzi di nuove proposte che rimangono invendute.
L’immobilismo del mercato immobiliare è cosa che si protrae ormai da tempo, ed è confermato e supportato dai dati presentati presso la sede di Unioncamere a Bologna ieri mattina.
La conclusione del Rapporto congiunturale sull’industria delle costruzioni in Emilia-Romagna vede nel calo dell’accesso ai mutui la causa preponderante che porta inevitabilmente dietro di sé l’invendibilità del mattone.
In Emilia Romagna la tendenza generale è che si compri e si venda poco in ambito immobiliare, anche se non mancano province che fortunatamente per l’economia globale fanno eccezione.
Il calo medio in Emilia Romagna del mercato immobiliare si attesta sul -19,5%, ma fa pensare il -50,8% registrato a Reggio Emilia. Se quello reggiano è il dato più negativo, il dato più positivo (in senso relativo visto il segno meno davanti) è quello registrato nella provincia di Forlì-Cesena (-7,7%). L’intero sistema immobiliare regionale viaggia quindi tra questi due estremi.
Si diceva dei mutui. E qui entra in gioco la questione relativa al nostro territorio. Se la media emiliano romagnola nel primo semestre del 2009 vedeva i mutui calati del 7,5%, Ferrara si è distinta in negativo con il 15,6% di deficit rispetto alla rilevazione precedente.
Anche in questo ambito svetta Reggio Emilia (-27,4%), Ferrara risulta seconda, poi Ravenna (-11,6%), Bologna (-10,2%) e Modena (-6,7%).
Ma si anticipava che esistono anche delle province con trend opposto: i mutui erogati in crescita a Rimini (+21,2%), Forlì, Parma e a Piacenza.

La crisi è fatta anche di molte altre componenti. L’arrancare del settore edile oltre che risentire dell’immobilismo degli immobili destinati a privati, non può compensare buttandosi sul settore pubblico: nel quadriennio 2005-2009 le spese delle amministrazioni comunali per l’acquisizione di beni immobili hanno fatto segnare in Emilia Romagna Emilia-Romagna un dimezzamento (-46,6%).

Ma l’allarme rosso non ricade solo nelle compravendite. Le difficoltà incontrate dal settore edile ricadono a catena sull’occupazione: non meraviglia ma preoccupa il calo del 6,1% degli occupati dal quarto trimestre del 2009 al terzo del 2009: il settore in questo lasso ha salutato circa 10.200 occupati.
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12/03/2010 13:30
 
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Edilizia, è sboom a Piacenza (Fonte: La Cronaca - di Gianluca Croce - 12/03/2010)



Marco
13/04/2010 08:31
 
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Il mercato immobiliare modenese.

Dal Primo Rapporto Nomisma 2010
13. aprile 2010, 5:20

Nel corso del 2009, il mercato della casa a Modena ha fornito agli operatori un quadro generale abbastanza deludente, con flessioni per quasi tutti i comparti delle quantità domandate in compravendita e locazione a fronte di un’ offerta perlopiù in aumento


L’ eccezione in questo caso è costituita dal segmento dei box / garage, per il quale si registra una domanda ed un’ offerta costanti ed una certa dinamicità di massima. In complessiva contrazione anche prezzi e canoni, per tutte le tipologie d’ uso ed all’ interno di tutte le localizzazioni urbane della città, con valori di redditività tendenzialmente abbastanza contenuti e nontroppo diversi da quanto emerso nelle precedenti rilevazioni.

Da segnalare, poi, un diffuso incremento dello sconto ottenuto dalla domanda sul prezzo proposto dall’ offerta, indice di un crescente potere contrattuale degli acquirenti ed una dilatazione generale dei tempi medi di vendita e locazione, sintomo di un mercato stagnante e gravato da diversi elementi di problematicità. Anche in questo caso, l’ eccezione è rappresentata dal comparto dei box / garage, con divari e tempi in contrazione.

Per quanto concerne le previsioni per il prossimo anno, gli operatori interpellati intravedono, a fronte di una forte stazionarietà di base rispetto a quanto emerso nel 2009, lievi ulteriori flessioni nei canoni di locazione per immobili ad uso abitativo, direzionale ed industriale.

Per il direzionale, in particolare, tipologia d’ uso che ha fatto registrare forse le performance peggiori, gli operatori prevedono anche lievi cali nei prezzi e nel volume degli scambi in compravendita
.

Concludendo con una breve nota sulla progettualità in atto o prevista a Modena, da segnalare la riqualificazione edilizia dell’ ex ospedale Sant’ Agostino, complesso storico che sorge su un’ area di 25.000 mq, destinato a diventare un nuovo polo culturale ed espositivo in stretto raccordo con l’ Università di Modena, con un investimento stimato in 40 milioni di euro.


[SM=g1747522]
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20/04/2010 11:49
 
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Rapporto 2009 del Mercato Immobiliare a Ravenna e Provincia
Capitolo LE VOCI DEI PROTAGONISTI pagina 42/49

Alberto Lunghini
Ultimamente i media stanno parlando dell’uscita dal tunnel della crisi. Ritiene che anche per il mercato immobiliare siamo vicini alla fine della crisi?

«Bisognerebbe avere sempre la sfera di cristallo. L’economia non sta dando palesi segni di ripresa,semmai è segno positivo il fatto che il calo sta finendo . C’è ancora una grande crisi nel credito,
molte aziende non finiranno l’anno o chiuderanno nel 2010;la terribile spirale negativa dei mancati pagamenti che parte dal grande imprenditore e arriva fino al piccolo artigiano potrà uccidere molti . Quando si perdono posti di lavoro è difficile pensare che ci sia propensione all’acquisto della casa che è uno dei più grandi investimenti della vita, un bene fondamentale. In una famiglia prudente se uno o più membri di essa perdono il lavoro si rinvia l’acquisto all’anno prossimo. Abbiamo appena sentito dal dottor Breglia che ci sarà un calo dei prezzi, un non aumento di quantità o piccolo calo; in questo scenario mi è difficile pensare che ci sarà ripresa nel 2010. Se andiamo a guardare i cicli immobiliari facendo un’analisi grafica,concentrandoci sui precedenti cicli negativi, 1982-1987 e 1992 -1998, possiamo rilevare che sono durati almeno 5 o 6 anni. Anche immaginando l’inizio di questo ciclo negativo nel 2008 o addirittura nel 2007, ipotizzare la fine della crisi già l’anno prossimo è una grande scommessa; io non scommetterei su questo. Temo che questa sarà una crisi lunga perchè il riassorbimento dei posti lavoro che si sono persi e si perderanno sarà difficile; la differenza tra nuovi posti e posti persi sarà negativa ancora per un certo periodo; non è dietro l’angolo la ripresa. Credo che i prezzi potranno addirittura calare di più nel 2010: chi ha resistito come costruttore o promotore non abbassando i prezzi o limandoli appena, quando le banche chiederanno i rientri e le aspettative ottimistiche non si saranno ancora realizzate, saranno costretti ad abbassare sensibilmente i prezzi. Vedo quindi per il 2010più nubi che sole. A Londra, in particolare a Wimbledon, sono stati venduti 15.000 mq di uffici, costruiti nel 1989, di recente ristrutturati, occupati da buoni inquilini per alcuni anni ancora,con un tasso di rendimento del 10%; ebbene sono stati venduti a poco più di 3000 euro al mq e siamo nella periferia di Londra. Qui in Italia città medie e piccole hanno raggiunto prezzi che rapportati in lire sono follie. In piccole città una volta si vendeva a un milione e ottocentomiladue milioni di lire, oggi a seimila euro. Tale crescita non è giustificata dall’economia reale, come oggi si dice. Sono in conclusione molto scettico che si verifichi la spirale positiva. Bisogna essere sempre pronti, e ad avere il paracadute anche in caso di male».

Pensa che la manovra del Governo per il rientro dei capitali dall’estero possa aiutare la ripresa del mercato immobiliare?

«Mi auguro che tale rientro ci sia perché il contributo al debito pubblico proveniente da tali capitali in rientro sarà il primo vero,grande aiuto all’economia. Tuttavia temo che tale rientro sarà limitato perché chi era predisposto a ciò avrebbe già potuto provvedere negli anni scorsi.
Tra il 2003 e il 2008 secondo me non sono andati così tanti e tanto grandi capitali all’estero. Ci
sarà davvero questo flusso e si riverserà davvero nell’immobiliare italiano? Nutro qualche dubbio in proposito;siamo diventati parte del mercato globale; il mercato quindi è anche in uscita. Come dicevo prima a Wimbledon un fondo ha comprato quei 15000 mq, recentemente ristrutturati a circa 3000 euro mq con rendimento superiore al 10%. In una media città italiana offrendo investimenti al 6%, l’investitore piccolo di quel centro sceglie di investire lì,non lontano da casa anche per controllare meglio il proprio investimento. Il grande investitore però potrebbe preferire l’estero. Inoltre in Italia la fiscalità è diventata aggressiva».

Anche il mercato immobiliare turistico è stato molto colpito da questa crisi. Crede che, se cifossero meno vincoli e più servizi per le case per vacanze,ciò potrebbe facilitare una ripresa e il rilancio del mercato?

«Sono convinto che in Italia quella consistente fascia di popolazione anziana e risparmiosa così importante per il nostro paese non abbia fatto follie in azioni Lehman Brothers o investendo in fantasiosi prodotti finanziari di sconosciute società estere . Non ha distrutto insomma il proprio capitale. La ricchezza tende ancora ad aumentare in Italia.Ci sono quindi i presupposti perché il turismo funzioni. Si viaggia, si soggiorna al mare, in montagna o nelle città d’arte se la popolazione ha tempo libero, se ci sono anziani sani, se c’è denaro; tutte condizioni oggi in essere e probabilmente destinate a verificarsi anche in futuro, tanto più che spesso molti figli sono unici,quindi a 50 anni si ritroveranno con più appartamenti, non lavoreranno 10 ore al giorno e si concederanno più vacanze. Certo, si deve puntare su innovazione, pulizia,servizi, con alberghi sì semplici, ma di qualità».


www.fimaaravenna.it/documenti/RAPPORTO_2009.pdf
[Modificato da marco--- 12/01/2013 15:08]
13/11/2010 10:31
 
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All'orizzonte nessun segnale di ripresa
EconomiaParma7 - Il mercato immobiliare aspetta ancora la ripresa (Fonte: gazzettadiparma.it - di Andrea Violi - 13/11/2010)

Continua la fase di rallentamento del mercato immobiliare di Parma. Un mercato che non è fermo, ma risente della crisi economica e di prezzi che cominciano a calare rispetto agli anni pre-2008. Le famiglie faticano di più ad avere il mutuo o i risparmi per comprare casa; si vende meno di prima e, quando si conclude un contratto, lo si fa con tempi più lunghi.
In sintesi è questo il quadro tracciato da Piersanto Casu, presidente del Collegio di Parma della Federazione agenti immobiliari professionali (Fiaip). Casu fa il punto della situazione e dà i suoi consigli da professionista a chi cerca nella nostra video-intervista.

Niente catastrofismo nelle parole di Casu, che però mette i puntini sulle i. Gli anni d'oro dell'immobiliare, a Parma, sono finiti con il 2007. Nei primi mesi del 2008 c'erano i primi segnali di quella che si è rivelata una crisi forte e duratura. Crisi che vede una «stretta» nel credito: le banche concedono i mutui con più attenzione. Avere un lavoro a tempo indeterminato può non bastare, se la propria azienda naviga in cattive acque.
Il mercato appare polarizzato fra chi ha risorse per comprare a prescindere dalla crisi e chi ha sempre più problemi. Ecco quindi aumentare - in città come in provincia - i cartelli «Vendesi», per i quali non sempre arriva la risposta della clientela. Di queste difficoltà risentono le giovani famiglie - cui resta spesso la volontà di comprare la prima casa - e gli stranieri. Resiste invece la branca di mercato degli investitori, quella fascia di cittadini con buone (o ottime) disponibilità di denaro, interessata agli immobili per investire e magari li dà in locazione.
I prezzi hanno conosciuto un rallentamento, specialmente negli affitti e nei prezzi di immobili usati. Casu fa l'esempio di case e appartamenti degli anni '60 e '70, che hanno bisogno di ristrutturazioni e manutenzioni ma non sempre accendono l'interesse dei potenziali acquirenti.
Ci sono prospettive di miglioramento? Secondo Casu il quadro si farà più roseo nella misura in cui migliorerà l'economia. Senza una ripresa generale, anche l'immobiliare a Parma continuerà a soffrire.
13/11/2010 10:35
 
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Re: All'orizzonte nessun segnale di ripresa
marco---, 13/11/2010 10.31:

EconomiaParma7 - Il mercato immobiliare aspetta ancora la ripresa (Fonte: gazzettadiparma.it - di Andrea Violi - 13/11/2010)

Un mercato che non è fermo, ma risente della crisi economica e di prezzi che cominciano a calare rispetto agli anni pre-2008.
...



Finalmente l'ammissione [SM=g1747532]

Ecchecc... [SM=g1746735] [SM=g1749713]

Fino a poco tempo fa "tenuta", "crescita dello zerovirgola", ...

[SM=g1749713]
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23/11/2010 08:27
 
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Casa, 50 mila alloggi invenduti in Emilia



"... solo nella pianura bolognese verranno costruite nei prossimi anni piu' di 60 mila case ..."

" ... Al ritmo attuale di compravendite [...] ci vorranno circa 25 anni per "assorbire" questa cospicua mole di edifici ..."
[Modificato da (sylvestro) 23/11/2010 08:28]
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23/11/2010 09:30
 
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Mutui, Tecnocasa: in Emilia Romagna +22% nel secondo trimestre 2010



Il mercato dei prestiti per l’acquisto delle abitazioni destinato a famiglie consumatrici in Emilia Romagna fa segnare nel secondo trimestre 2010 +22% rispetto allo stesso trimestre del 2009 i volumi erogati sono però influenzati dal mercato dei mutui di sostituzione. Il dato, emerso dalle rilevazioni di Tecnocasa, è superiore all’andamento dell’area nord orientale (+12%).
Nel secondo trimestre 2010 sono stati erogati in Emilia Romagna 1.759 milioni di Euro, 322 milioni di euro in più rispetto lo stesso trimestre del 2009 (10,9% dei volumi in Italia), un ammontare che pone la regione al terzo posto per volumi erogati. Analizzando il primo semestre 2010 emerge un aumento 21% (rispetto al primo semestre 2009), superiore alla variazione della macroarea nord orientale (+18%).

L’importo medio del mutuo è pari a 134.000 Euro (132.000 euro nel primo semestre 2010) superiore all’importo medio italiano pari a circa 125.000 euro (124.000 euro nel semestre).

A livello provinciale si registra una situazione disomogenea. Le province con un calo delle erogazioni sono: Modena (-6%); Parma (-13%); Piacenza (-14%) e Reggio Emilia (-7%).


Di segno positivo: Forlì Cesena (+5%); Ravenna (+15%) e Rimini (+30%).

La provincia di Ferrara registra la variazione maggiore evidenziata nel secondo trimestre 2010, +299% [SM=g7728]
con una differenza positiva di circa 235 milioni in piu’, che colloca la provincia in 11� posizione.

Di segno positivo anche Bologna (+22%), la variazione riporta la provincia al 4� posto per volumi erogati in Italia (488 milioni di Euro, 4,6% dei volumi erogati in Italia.



......


www.sassuolo2000.it/2010/11/22/mutui-tecnocasa-in-emilia-romagna-22-nel-secondo-trimest...

I Romagnoli cianno li soldi no Emiliani siamo più poverelli [SM=g1750865]


quelli di Parma poi con un - 13 % cianno le pezze ar c...o [SM=g7576]

[SM=g7574]
[Modificato da serafin. 23/11/2010 09:35]
17/12/2010 20:52
 
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Settore immobiliare nuovamente in frenata (Fonte: Il Resto del Carlino - 17/12/2010)

22/12/2010 21:14
 
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Calano i prezzi delle case, Modena tra le città più appetibili (Fonte: ilrestodelcarlino.it - 22/12/2010)

La riduzione dei costi ha interessato un po' in tutta la regione, ma le zone più convenienti in cui vivere sono Rimini e Modena e Forlì

Modena, 22 dicembre 2010. In Emilia-Romagna i prezzi delle case, nei primi sei mesi del 2010, tendono a calare. In particolare, a Rimini scendono del 6,9%, a Modena del 6,7%, a Forlì del 4,1%, a Reggio Emilia del 4,9%. Bologna città ha messo a segno una contrazione dei valori immobiliari dell’1,6% e la provincia di Bologna segnala una diminuzione del 2,1%.

A Ferrara, Parma e Piacenza, invece, i prezzi sono stabili. Mentre nell’analisi non ci sono dati su Ravenna. Questo il quadro offerto dall’indagine di Tecnocasa, il cui Osservatorio immobiliare dal 1993 effettua un’indagine sulle case italiane. Per l’edizione 2010 la raccolta dei dati ha interessato 5.459 zone in totale per un totale di oltre 54.237 dati.

A Modena il calo dei prezzi è circa del 6,7% e risente della crisi di alcuni settori industriali come quello delle ceramiche e della maglieria. Le banche mantengono un atteggiamento prudente e i tempi di vendita si allungano. Nel Centro storico si trovano case d’epoca con un prezzo medio (dopo la ristrutturazione) di 4mila euro al metroquadro, mentre “l’usato” si vende a 2mila euro, pure se le case più care sono in piazza Grande e in via Emilia, dove si arriva a 5.000-5.500 euro al metroquadro. C’è crescita della domanda di affitto da parte delle famiglie che non riescono ad acquistare e da parte degli studenti universitari, per canoni che vanno dai 450 ai 500 euro al mese

Uno scivolone dei prezzi, invece, si è verificato a Reggio Emilia con -4,9% nei sei mesi del 2010. Lievi ribassi si sono registrati nelle aree di Regina Pacis, Baragalla, Orologio e Canalina, anche perche’ gli acquirenti preferiscono acquistare case usate perche’ piu’ economiche. Le aree piu’ apprezzate sono Regina Pacis ed Orologio che sono vicine al centro: per l’acquisto di un buon usato si spendono cifre medie di 1.200 euro al metroquadro. A Baragalla, invece, acquistare una villa di recente costruzione costa tra 1.500 e 1.900 euro al metroquadro.

Sempre a Reggio, le domande di affitto crescono, un bilocale costa sui 450 euro al mese, un trilocale circa 550.
Infine Rimini, la citta’ che ha visto la maggiore discesa dei prezzi di tutta la regione. Qui, dopo lo spostamento del Tribunale in zona Lagomaggio, il Centro storico ha dovuto fronteggiare un surplus di offerta di uffici un tempo utilizzati da avvocati e professionisti. Frequenti i cambi di destinazione d’uso per rispondere alla crescente domanda di immobili in affitto per gli studenti universitari. Il canone per una camera singola per studenti e’ compreso tra 250 e i 300 euro al mese.

Nel Centro storico prevalgono gli edifici risalenti agli anni ‘60 e ‘70, con pochi palazzi dal 1600 in poi. Le quotazioni dell’usato oscillano tra 2.300 e 3.000 euro al metro quadro, per il ristrutturato si va tra 3.500 e 4.300 euro al metroquadro. I prezzi sono in ribasso anche nelle aree di Covignano, Marecchiese, Dario Campana e Vecchia Fiera, tendenza determinata sia dalle difficolta’ di accesso al credito, sia dalla abbondante offerta sul mercato di immobili nuovi e usati.
05/01/2011 15:09
 
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Rimini, quotazioni immobiliari in calo (Fonte: casa.guidone.it - 05/01/2011)

Il mercato immobiliare a Rimini nei primi sei mesi del 2010 ha fatto segnare un calo delle quotazioni delle case del 6.9%. Da segnalare un avanzo d’offerta di uffici del centro storico della città, rimasti adesso inutilizzati a seguito dello spostamento del Tribunale in zona Lagomaggio. Molti di questi immobili hanno subito il cambio di destinazione d’uso.

Questo per rispondere alla crescente domanda di immobili in locazione da parte di studenti universitari, dopo l’imponente decentramento di numerose facoltà dell’Università di Bologna. L’affitto di una camera singola per studenti a Rimini costa tra i 250 e i 300 euro. Per ciò che riguarda le quotazioni degli immobili, nel centro storico gli appartamenti più antichi oscillano tra 2.300 euro e 3.000 euro al metro quadro, mentre si arriva fino ai 4.300 al mq per immobili ben ristrutturati.
07/03/2011 17:06
 
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La crisi tocca i 62 notai di Modena: -6,6% fatturato (8,5 milioni) (Fonte: dire.it - 07/03/2011)

Arrancano anche professionisti ravenna (-5,77%) e ferrara (-5,58)

...Questa contrazione degli onorari dei notai modenesi, è lo specchio del perdurare, soprattutto nel settore immobiliare, dello stato di crisi. L’Archivio Notarile, relativamente al numero di atti notarili stipulati nel Distretto di Modena nell’anno 2010, parla chiaro: le cessioni di unità immobiliari ad uso abitazione sono state 8.648 (8.891 nel 2009, 12.744 nel 2007), le cessioni di unità immobiliari ad uso artigianale, commerciale e industriale: 638 (697 nel 2009, 889 nel 2007); le cessioni di unità immobiliari ad uso ufficio 201, le compravendite di aziende 793 (798 nel 2009, 948 nel 2007).
30/03/2011 19:39
 
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Case, in Emilia prezzi giù, tranne Piacenza (Fonte: gazzettadiparma.it - 30/03/2011)

BOLOGNA - A parte Piacenza i prezzi delle case in Emilia-Romagna sono ovunque al ribasso. Lo rileva il Gruppo Tecnocasa (219 agenzie in regione), che ha presentato a Bologna il proprio rapporto sul mercato immobiliare. Nel secondo semestre 2010, è stata Rimini ad avere una contrazione maggiore, segnando un -4,4%, poi Ferrara (-3%), Parma (-2,4%), Forlì-Cesena (-2,2%), Bologna (-1,7%), Modena (-1,4%) e Reggio Emilia (-0,9%). Piacenza, invece, ha avuto un aumento dello 0,9%.
Nel terzo trimestre del 2010 in Emilia-Romagna sono stati erogati mutui per 1.072 milioni, con un calo dell’11% del mercato dei prestiti per l’acquisto di case rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. Lo mette in evidenza il report dell’ufficio studi del Gruppo Tecnocasa. Il dato, si legge nel rapporto, è in controtendenza rispetto all’area nord-orientale (+5%). La regione è al quarto posto per volumi erogati nel trimestre, con un’incidenza del 9% rispetto al totale nazionale. Analizzando i numeri aggregati nei primi nove mesi dell’anno, comunque, si registra un incremento dell’11%. Questo perchè nei primi sei mesi il trend era stato positivo. L’importo medio di mutuo, sempre nei primi nove mesi, è di 133 mila euro, superiore al dato italiano (124.500).
Tra le province, solo Ravenna (+17%) e Forlì-Cesena (+8%) hanno visto crescere i volumi nel terzo trimestre. Tutte le altre hanno il segno meno: Modena (-25%), Piacenza (-18%), Reggio Emilia (-14%), Bologna (-13%), Parma (-12%), Ferrara (-8%) e Rimini (-6%). A Bologna il calo ammonta a 41 milioni, variazione che sposta il peso della provincia al 2,3% del totale italiano (2,8% nel 2009).
[Modificato da marco--- 29/06/2011 21:06]
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